Slides intervento M. Barbagli 1
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Slides intervento M. Barbagli 1
Ti sei dimenticato che abbiamo ospiti stasera? IL SUICIDIO IN OCCIDENTE E IN ORIENTE 1400-2000 Marzio Barbagli 8 giugno 2012 Percentuali di persone che non considerano mai giustificabile il suicidio in alcuni paesi occidentali e non occidentali (1999-2001) Canada 52 94 26 54 Algeria Arabia saudita Egitto India Danimarca 51 Francia Germania Gran Bretagna Italia Olanda Spagna Stati Uniti Svezia 39 Iran 95 62 28 47 57 29 Marocco Turchia 98 90 Svizzera 38 88 95 72 Suicidi per 100.000 ab. Anno Andamento del tasso di suicidio in Francia (1826-1897) Schema dei quattro tipi di suicidio di Durkheim Egoistico: “l’individuo si isola perché i vincoli che lo univano agli altri esseri sono allentati o spezzati, perché la società nei suoi punti di contatto non si rivela sufficientemente integrata” Altruistico: “ l ’ io non si appartiene ma si confonde con una cosa diversa da sé ed il polo della condotta viene a trovarsi al di fuori, cioè in un gruppo in cui l’individuo è parte” “se l’uomo si uccide, non è perché se ne prenda il diritto, ma ben diversamente perché ne ha il dovere” Anomico: “non si sa più ciò che è possibile e ciò che non lo è, ciò che è giusto e ciò che non è giusto, quali sono le rivendicazioni e le speranze legittime, quali quelle che vanno oltre la misura. E così non c’è nulla cui non si pretenda” Fig. VII.1 Numero di attacchi suicidi compiuti nel mondo dal 1981 al 2007. 700 608 600 522 500 426 400 300 193 200 94 100 60 18 1 1 6 2 1981 1982 1983 1984 3 2 5 3 3 6 2 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 10 9 1993 1994 18 16 10 15 20 1995 1996 1997 1998 1999 68 32 0 Fonte: Merari (2009) 1985 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 25,00 Fig.I.1: Numero di suicidi per 10000 morti a Londra, dal 1686 al 1750 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 1686-1690 1691-1695 1696-1700 1701-1705 1706-1710 1711-1715 1716-1720 1721-1725 1726-1730 1731-1735 1736-1740 1741-1745 1746-1750 Fonte: elaborazioni su dati ripresi da Süssmilch 1761 Tasso di sucidi a Gineva dal 1616 al 1798 40 34,4 30 25 20 17 15 10 5 5,2 3,5 2,9 Anni 1781-1798 1751-1780 1701-1750 1651-1700 0 1616-1650 Suicidi per 100.000 abitanti 35 FATTORI CULTURALI NORME, CREDENZE, SCHEMI DI CLASSIFICAZIONE, SISTEMI DI SIGNIFICATI ATTRIBUITI AGLI ATTI • “la cultura è una rete di significati in cui gli esseri umani, che l ’ hanno tessuta e continuamente la tessono, restano impigliati” Clifford Geertz Margery Wolf (1975) Domande e risposte di occidentali e cinesi In Occidente ci si chiede “perché?” e si cerca la causa in qualche evento drammatico e nello stato d’animo della vittima; in Cina invece la domanda che ci si fa più spesso è: “chi? chi l’ha spinto a questo?chi è responsabile “ e ci si mette alla caccia del colpevole. Tab. Rapporto fra il numero dei suicidi maschili e quelli femminili in alcuni paesi europei (1250-1850) Francia (1250-1400) 1,50 Finlandia (1781-90) 6,00 Inghilterra (1200-1500) 1,83 Svezia (1781-90) 3,09 (1485-1714) 5,20 (1831-40) 4,06 Germania (1350-1450) 5,66 Prussia (1816-20) 4,11 Schleswig-Holstein(1600-1800) 2,25 Zurigo (1500-1790) 2,67 Francia (1836-40) 2,89 Ginevra (1542-1700) 1,48 Austria (1851-54) 4,59 (1701-1750) 1,07 Italia (1864-66) 4,09 (1751-1798) 2,69 Inghilterra (1859-60) 2,55 Norimberga(1400-1600) 2,57 Russia (1875) 3,88 Parigi (1766-1789) 3,43 (1795-1801) 3,35 (1834-1835) 2,70 Fonti: Elaborazioni su dati ripesi in : Brierre de Boismont 1865; Morselli 1879; Verko 1951; Cobb 1978, p.6; Schär 1985; Merrick 1989; MacDonald e Murphy 1990; Midelfort 1995; Murray 1998; Lind 1999, p.190; Watt 2001 ; Butler 2006 . “Carta de Logu”, promulgata da Eleonora d’Arborea in un anno incerto, ma sicuramente prima del 1392 “ Inoltre ordiniamo, che, se alcuna persona s’uccidess’ essa stess’ appensatamente in alcun modo, si debba trascinare, e inforcare in alcuna forca, che si debba fare presso al Villaggio, ove s’ucciderà; e l’ Ufiziale di quel Villaggio debba far descrivere tutti i beni suoi infino ad altro comando nostro; e somigliantemente investigherà, ed inchiederà i Giurati, e buoni uomini di quel Villaggio dell’occasione, per cui quell’uomo si sarà ucciso, e quell’inchiesta farà scrivere, la quale inchiesta debba portare a Noi di presente, acciocché Noi la possiamo mostrare a’Savi nostri per consigliarci di quello che avremo a fare di detti beni” L’introduzione del termine suicidio Suicidium non esisteva nella lingua latina antica, che pure disponeva di termini come parricidium, matricidium, fratricidium, tyrannicidium Agostino chiamava l ’ atto crimen homicidi e homicida colui che lo commetteva In inglese si parlava di self-homicide o di self-slaughter Shakespeare usava l’espressione self-slaughter, Sp Donne self-homicide Montagine parlava di Homicide de soy-mesme. In francese si diceva anche meurtre de soi-meme, homicide de son corps, homicide de lui mesme par desespoir In Italia: sui homicida e sui ipsius homicidium, omicidio di sé medesimo. Sir Thomas Browne, in un opera pubblicata nel 1642, che introdusse il neologismo suicidio, riferendosi a quello pagano di Catone, per distinguerlo dal self-killing condannato dalla religione cristiana. Coutumes de Beauvaisis del 1283 “Deve essere data ai suoi eredi, e non confiscata, la proprietà di chi muore accidentalmente, ad esempio cadendo in una buca o in un fiume ed affogando o precipitando da un albero o dal tetto di una casa o in qualche altro modo. Ma se è evidente che ha voluto uccidersi o è stato trovato impiccato o se ha detto:’mi affogherò o mi ucciderò per quello che mi hanno fatto o per quella cosa che mi è capitata’, sarà fatta giustizia e la sua proprietà sarà confiscata a favore del signore sulle cui terre si trova”. Costituzioni modenesi del 1671 “contro la memoria di chi di sana mente uccide sé stesso, si procede deputandogli in curatore a difenderlo un parente, e nulla risultando a suo scarico, se ne appende alla forca il corpo o l’effigie” Costituzione piemontese del 1770 “se alcuno di sana mente incrudelisse contro il proprio corpo e divenisse omicida di se medesimo dovrà criminalmente procedersi contro la di lui memoria, e condannarsi ad essere appeso il suo corpo alla forca, e non potendosi avere il corpo vi sarà appesa la di lui effige” La chiave della nostra prigione Michel de Montaigne 1580 “Il dono più propizio che ci abbia fatto la natura è di averci lasciato la chiave della libertà. Ha stabilito un solo ingresso alla vita e centomila uscite… La morte volontaria è la più bella. La vita dipende dalla volontà altrui, la morte dalla nostra… Il vivere è un servire, se manca la libertà di morire”. “Come io non violo le leggi stabilite contro i ladri quando porto via quello che è mio e rubo dalla mia borsa; né quelle stabilite contro gli incendiari quando appicco fuoco al mio bosco: così non sono punibile in base alle leggi stabilite contro gli assassini perché mi sono tolto la vita”. John Donne 1630 “Ogni qual volta l’angoscia mi assale, penso che possiedo le chiavi della mia prigione, e nessun altro rimedio si presenta con altrettanta immediatezza al mio cuore della mia stessa spada” Catechismo della Chiesa cattolica Art. 2280 “Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. Egli ne rimane il sovrano Padrone. Siamo amministratori, non proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo”. Art.2281 Il suicidio è contrario alla “naturale inclinazione dell’essere umano a conservare e perpetuare la propria vita”, al “giusto amore di sé”, all’”amore del prossimo” ed a quello del “Dio vivente”. Art.2282 “gravi disturbi psichici, l’angoscia ed il timore grave della prova possono attenuare le responsabilità del suicida”. Articolo 2283 “non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può preparare l’occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita”. 1864 1866 1868 1870 1872 1874 1876 1878 1880 1882 1884 1886 1888 1890 1892 1894 1896 1898 1900 1902 1904 1906 1908 1910 1912 1914 1916 1918 1920 1922 1924 1926 1928 1930 1932 1934 1936 1938 1940 1942 1944 1946 1948 1950 1952 1954 1956 1958 1960 1962 1964 1966 1968 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 Tassi di suicidio ed omicidio in Italia dal 1864 al 2006 16,00 14,00 Omicidi 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 Suicidi 2,00 0,00 Tassi di suicidi ogni 100.000 abitanti in Svezia, Danimarca, Germania, Austria e Russia. Anni 1960-2003 45 Russia 40 35 Danimarca 30 25 Austria Germania 20 Svezia 15 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 19 84 19 82 19 80 19 78 19 76 19 74 19 72 19 70 19 68 19 66 19 64 19 62 19 60 10 Tasso di suicidio per 100 mila abitanti nella Germania occidentale ed orientale dal 1898 al 2006 40 Germania orientale 35 30 25 20 Germania occidentale 15 18 98 19 01 19 04 19 07 19 10 19 13 19 16 19 19 19 22 19 25 19 28 19 31 19 34 19 37 19 40 19 43 19 46 19 49 19 52 19 55 19 58 19 61 19 64 19 67 19 70 19 73 19 76 19 79 19 82 19 85 19 88 19 91 19 94 19 97 20 00 20 03 20 06 10 Fonte: elaborazioni su dati di Werner Felber (dal sito: http://psychiatrie.uniklinikum-dresden.de) Figura IV.1 - Tasso di suicidio in Austria ed a Vienna dal 1980 al 2004 Tassi di suicidio in Italia nei comuni capoluogo e non capoluogo dal 1881 al 2006 25,0 20,0 Capoluogo 15,0 10,0 5,0 Non capoluogo 0,0