Wile il Coyote

Transcript

Wile il Coyote
LA POSTA DE “LA SCOSSA”
IN SLALOM COME ALBERTO TOMBA O SPIACCICATO COME
Wile il Coyote
Un altro ciclista lamenta la sua triste sorte
Abbiamo saputo che quanto pubblicato sul numero
scorso, a proposito di piste ciclabili, ha suscitato
commenti negativi (ma ce ne è giunta voce solo
indirettamente) e favorevoli.
Fra questi ultimi la lettera che pubblichiamo,
corredata di foto significative.
Aspettiamo che anche chi non è d’accordo con le
argomentazioni in essa contenute, voglia far
conoscere ai lettori le proprie legittime motivazioni.
Bello l’articolo sulle piste ciclabili anche se, in generale,
penso sia un tantino esagerato: vi sono descritte come “piste
da slalom” dove solo Alberto Tomba potrebbe riuscire ad
avere la meglio! Giusta però l’osservazione sul partito che
occupa la pista su viale Buffoli e giustissimo il rilievo che è
completamente impraticabile la domenica durante gli orari
delle Messe. Praticamente è un secondo parcheggio!
Ne “LA SCOSSA” c’è tanto di foto; anche se avreste fatto
meglio a scattarne una quando la pista è piena di auto parcheggiate, avrebbe fatto più effetto! Rimedio mandandovene qualcuna io: del 24 marzo 2005 ore 16.45 (quando tutti
erano in chiesa per la Messa
del giovedì santo delle 16.30).
Però non so quanto l’articolo
sia davvero servito, visto che
continuano tutti a farsi i propri
comodi. Il partito la domenica
successiva era ancora nello
stesso posto, con la bandiera
piantata proprio nel bel mezzo
della pista ciclabile... bell’esempio che danno! Ma il vero
problema è che durante gli
orari delle Messe la pista ciclabile non esiste più: da dopo l’incrocio dell’acquedotto parte
una coda di macchine che arriva fino alla chiesa e a volte
anche oltre. La verità è che quello che andava scritto già è
stato scritto. Sono le stesse persone buone e gentili
(mamme, nonni, fedeli motorizzati) che, come nello strano
caso del Dr. Jeckill e Mr. Hide, si trasformano in “belve
spietate” quando si tratta di fare qualche passo in più o di
andare a prendere figli e nipotini a scuola o al catechismo…
LA FRASE
E se per caso qualcuno si permette di dire loro qualcosa,
proprio mentre stanno parcheggiando comodamente a 10
metri dall’oratorio o dalla Regina Pacis, ti sbranano vivo
solo con gli occhi… oppure tirano fuori la solita frase: “Il
tempo di prendere il bambino e vado via”. Il bambino, la
chiacchierata tra mamme, una scappatina al bar dell’oratorio... insomma tutt’altro che una “fermata temporanea”...
direi piuttosto una vera e propria “sosta” con accampamento, mancano solo le tende! Qualcuno ha pure il coraggio di
dirti: “Ma perché, il viale Buffoli non è abbastanza largo?
Che bisogno hai della pista?”.
Il grosso pericolo è che c’è
sempre qualche “persona
gentile” che apre la portiera all’improvviso e senza guardare... e tu hai due scelte: o stamparti sulla portiera o spostarti
repentinamente al centro del
viale facendoti tirare sotto da-
gli automezzi che in quel momento stanno transitando. Un
po’ come Wile il Coyote nei
cartoni animati! Spesso poi, le
auto
che
sopraggiungono
ti
strombazzano da dietro col clacson perché hanno fretta e
vogliono che ti sposti, ma dove? Se stai pedalando in mezzo
a due file continue di macchine parcheggiate? Chiunque, ma
soprattutto un anziano o un bambino rischia anche di spaventarsi, cadere ed essere investito.
Verrebbe voglia di chiamare i vigili, se poi però arrivano e
fanno il loro dovere la gente li critica, e critica te che li hai
chiamati! E cosa si dovrebbe dire allora di chi pensa solo a
se stesso ed alla propria comodità e, non ponendosi nemmeno il problema, si disinteressa completamente dei ciclisti?
Una volta un amico, scusandosi per la mancata presenza ad un appuntamento, mi
ha detto: “Sì ci sarei andato
volontieri… ma vicino non
c’era neppure una pista ciclabile su cui parcheggiare!”. No comment.
Anch’io uso la macchina, ma mi domando: “Perché,
14
n. 2 - maggio 2005
se trovo il viale Buffoli pieno, faccio due o tre volte il giro del
dell’isolato per non parcheggiare sulla pista, e parcheggio
anche a 100 metri dalla chiesa?” Una volta avevo anche un
peso da portare: e me lo sono portato, a piedi, per tutto il
viale! Forse devo essere fesso, assieme a tutti quelli come
me! Ma si sa, il mondo è dei furbi… e maleducati!
F. D. F.