Progetto artistico - Compagnia Lombardi Tiezzi

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Progetto artistico - Compagnia Lombardi Tiezzi
SINTESI 2015
Si specifica il progetto artistico del 2015 è coerente con il progetto triennale presentato e non si
discosta dal programma presentato a preventivo.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di:
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÁ CULTURALI
REGIONE TOSCANA
ASSOCIAZIONE TEATRALE PISTOIESE
FONDAZIONE TOSCANA SPETTACOLO
FONDAZIONE ENTE CASSA DI FIRENZE
ESTATE FIORENTINA 2015
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
CONSERVATORIO DI MUSICA L. CHERUBINI DI FIRENZE
ARMUNIA FESTIVAL INEQUILIBRIO (Castiglioncello)
ASSOCIAZIONE I SACCHI DI SABBIA (Pisa)
ASSOCIAZIONE IF PRANA (Viareggio)
SSOCIAZIONE SCENAPERTA (Legnano)
1. ATTIVITÁ DI PRODUZIONE 2015
Progetto Divina Commedia 1
INFERNO NOVECENTO – nuova produzione 2015
uno spettacolo di Federico Tiezzi
drammaturgia a cura di Fabrizio Sinisi
con Sandro Lombardi e David Riondino
musiche eseguite in scena a cura del Conservatorio Cherubini di Firenze
Dante nostro contemporaneo
L’Inferno e il grande giornalismo del Secolo Breve
A distanza di dieci anni dal fortunatissimo Dante Inferno, Federico Tiezzi ha riunito di nuovo
Sandro Lombardi e David Riondino intorno alla Commedia dantesca. Lo spettacolo, che nasce da
un’idea del giovane drammaturgo Fabrizio Sinisi, mette a confronto i maggiori personaggi
dell’Inferno con grandi icone del Novecento (Lady Diana e Dodi Al Fayed, Marylin Monroe, Giulio
Andreotti, Andy Warhol, Pier Paolo Pasolini…) o con momenti cruciali della sua storia, costruendo
una diversa possibilità di lettura e fruizione del poema fondante della nostra cultura.
Lo spettacolo innesca uno strumento attraverso il quale il mondo contemporaneo possa interpretare
la prima cantica dantesca: ma offre anche un modo per farsene interpretare. La grande poesia di
Dante diventa un percorso all’interno delle contraddizioni dell’uomo contemporaneo. E a sua volta
la contemporaneità intride di nuove figure e di fatti presenti alla nostra memoria l’universo
immaginario dell’al di là dantesco.
Alternando episodi dell’Inferno con brani di celebri firme del giornalismo italiano, si realizza un
viaggio non solo attraverso la Commedia, ma anche una discesa nei gorghi dell’anomalo, tremendo
secolo appena trascorso.
Accanto ai versi dell’Inferno, il Novecento occidentale trova infatti una sua disarmante coincidenza;
e il testo di Dante, usato come lente d’ingrandimento della nostra epoca, rivela una straordinaria e
quasi angosciante attualità.
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*** Ormai al nono anno del nostro sodalizio con il Museo Nazionale del Bargello per il cui
splendido Cortile ogni anno è pensato un allestimento collegato all’Esposizione d’Arte che il Museo
presenta a primavera. Vissuti in una stessa serata, mostra e spettacolo si fanno approfondimento e
suggestione l’una per l’altro. Un ulteriore risvolto di quella interazione tra teatro e arti visive, che la
Compagnia persegue da anni. Lo spettacolo ha debuttato a maggio nel Cortile del Bargello per poi
essere ospitato in diversi Festival estivi. E’ in corso la tournée prevista nella stagione 2015/2016.
L’APPARENZA INGANNA– nuova produzione 2015
di Thomas Bernhard
drammaturgia di Sandro Lombardi
personaggi e interpreti
Karl, un vecchio artista - Sandro Lombardi
Robert, suo fratello, un vecchio attore - Massimo Verdastro
regia di Federico Tiezzi
scene di Gregorio Zurla
costumi di Giovanna Buzzi
produzione Associazione Teatrale Pistoiese - Compagnia Lombardi-Tiezzi
In un vecchio appartamento di Vienna, tra vecchi mobili scomodi, ricolmi di abiti e scarpe, e
disseminato di vecchie fotografie, un vecchio signore in maglietta e mutande striscia sul pavimento
alla ricerca della sua limetta per le unghie. Così Thomas Bernhard inizia L’apparenza inganna
(1983). Il vecchio signore è Karl, che attende la visita di suo fratello Robert. Sono entrambi anziani.
Sono stati l’uno giocoliere, l’altro attore. Adesso sono in pensione. Si fanno visita regolarmente
ogni martedì e ogni giovedì. Il martedì è Robert che va da Karl, il giovedì Karl rende la visita a
Robert. Costruito secondo un procedimento di alternanza tra monologhi e dialoghi, L’apparenza
inganna racconta due solitudini: atroci, dolorose ma anche ridicole e beffarde. Il terzo polo della
situazione è Mathilde, la defunta moglie di Karl. Il nucleo oscuro del contrasto è legato al
testamento di Mathilde che ha lasciato la casetta dei week-end non al marito, ma a Robert. Da
questo spunto si innesca un meccanismo a catena che porta i due a escogitare ogni possibile pretesto
per soddisfare quelli che sembrano essere, con definizione beckettiana, i bisogni del tormento.
«A me gli attori / hanno sempre interessato / quelli notevoli», dice Karl a Robert. Anche a Bernhard
hanno sempre interessato gli attori e questo emerge splendidamente dalla tessitura di una scrittura
drammaturgica, consapevole quanto poche delle possibilità, delle psicologie, delle amarezze e delle
euforie degli attori. E agli attori Bernhard offre anche con questo testo un combustibile
straordinario. In due situazioni di speculare claustrofobia, nell’orizzonte limitato di una terra
desolata dello spirito, è sorprendente l’ampiezza di registri e di stati d’animo, di sfumature e di
invenzioni che il geniale drammaturgo austriaco offre ai suoi due personaggi. In uno stile asciutto e
acido, Bernhard sciorina tutta una collezione di sofferenze e dispetti, richieste di aiuto mascherate
da aggressioni, con il paradossale risultato di raggiungere una sinistra, corrosiva comicità.
Già realizzato con successo (Premio Ubu per la regia) nel 2000, il capolavoro di Thomas Bernahrd
è oggetto di un nuovo allestimento. Per l’occasione, Tiezzi ha recuperato la primitiva soluzione
scenografica: due diversi luoghi, preferibilmente non teatrali, in cui il pubblico, ridotto al minimo,
possa essere a strettissimo contatto con gli attori, in un coinvolgimento emotivo massimo.
***Lo spettacolo ha debuttato a Pistoia nell’ottobre 2015 dove sono state fatte più di 25 repliche per
non più di cinquanta spettatori a volta. Accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica è
prevista una tournée nelle maggiori città italiane per la prossima stagione.
GROW– nuova produzione 2015
di e con Silvia Bennett, Marcela Serli, Caterina Simonelli
drammaturgia Tobia Rossi
consulenza artistica Federico Tiezzi
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audio-luci Michele Giunta
Grow è uno spettacolo dal sapore Gotico Pop. Siamo partiti dalla storia nota e semplice di Hänsel
e Gretel per costruire uno spettacolo che, attraverso spunti letterari e artistici diversi e lontani tra
loro, raccogliesse e raccontasse un percorso iniziatico che si protrae dall'infanzia alla maturità, per
“invecchiare senza diventare adulti”, per mantenere acceso uno sguardo incantato sulle cose, e
restituire a ciascuno il tempo rubato della “contemplazione”. Sono Goya, Musil, Hiroshige, Muller,
Sofocle e tanti altri che ci offrono continue linee di fuga per nutrire il nostro Hänsel e Gretel.
Attraversando un mondo nero e temibile, come solo quello delle fiabe può evocare nella mente di
un bambino, l'essere umano è capace di attivare in sé risorse incredibili. È nei momenti di crisi che
l'uomo splende... non siamo ipocriti, non splende solo nel bene, eccelle anche nel male e forse si
macchia di quelle ombre da cui non sarà più capace di liberarsi.
In un bosco oscuro di cavi e microfoni che moltiplicano i panorami e le presenze, due figure simili
strisciano, voce e corpo, gemelli, doppio l'uno dell'altro. Attraversano il bosco e ne saranno
immancabilmente macchiati. In scena tre performer, due attrici e una danzatrice, che lavoreranno
con la parola, il corpo, le ombre, la phonè e le immagini, così da stimolare una fruizione sensoriale
sia per i ragazzi che per gli adulti. Un approccio al teatro ragazzi contemporaneo, teso verso una
ricerca fisica e immaginifica della storia di Hänsel e Gretel. Un modo di affrontare e confrontarsi
con la paura, nelle tante fasi della vita.
Le risorse di e in ognuno di noi sono sorprendenti e, in un momento di totale afasia e di educazione
all'immobilità, raccontare questo viaggio, raccontarlo a dei ragazzi ci sembrava importante. E se
esiste la paura, bisogna domandarsi: paura di che cosa?
Si tratta di un lavoro dal sapore Gotico Pop. Gli autori dello spettacolo sono partiti dalla
celeberrima fiaba per costruire uno spettacolo che, attraverso spunti letterari e artistici diversi e
lontani tra loro, raccolga e racconti un percorso iniziatico che si protrae dall'infanzia alla maturità
per “invecchiare senza diventare adulti”, per mantenere acceso uno sguardo incantato sulle cose, e
restituire a ciascuno il tempo rubato della contemplazione.
***Lo spettacolo segna la prima collaborazione tra la Compagnia Lombardi Tiezzi e la Compagnia
If Prana (nata all’interno del Laboratorio).
L’ANNUNCIO A MARIA
di Paul Claudel
traduzione e adattamento di Fabrizio Sinisi
con Matteo Bonanni, Alessandro Conte, Federica D'Angelo, Ksenija Martinovic, Paola Romanò, Antonio
Rosti
regia di Paolo Bignamini
in collaborazione con ScenAperta Altomilanese Teatri
L'annuncio a Maria è un testo controverso: la passione quasi febbrile con la quale
molti vi si sono accostati nel Novecento ha contributo all'aura del testo, ma ne ha al
contempo cristallizzato i contenuti, le interpretazioni, le suggestioni culturali. Dentro a
una teca di cristallo, lo ha imbalsamato ed esposto. Leggere con un distacco culturale e
temporale questa drammaturgia consente oggi, forse, di ottenere un risultato
sorprendente: più ci distanziamo dalla sedimentazione, e più ci appaiono veri e vicini i
personaggi del testo. Questa verità, fatta di contraddizioni, emerge in particolare nelle
figure più provocatorie del dramma, quelle il cui comportamento è leggibile alla luce di
categorie che stanno al di fuori e oltre l'umano.
Infatti Violaine, Anne Vercors, Pierre di Craon, se privati della loro dimensione - per così
dire - “verticale”, ci risultano dolorosamente incongruenti. Scelgono, in contrapposizione
agli altri personaggi del dramma, una strada rischiosissima che appare di difficile da
comprensione ai più.
Ma proprio questa loro “incomprensibilità” è quanto di più contemporaneo ci possa
essere: una non-commensurabilità che sfida il senso comune e genera in noi un doloroso
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presagio nel quale specchiamo la nostra incompiutezza, e quindi noi stessi disperati,
indefiniti, imperfetti.
Non serve altro per convincerci che L'annuncio a Maria debba essere affrontato come
un testo umanissimo: la vicenda della giovane Violaine Vercors, che contrae la lebbra con un bacio
casto dato all'uomo che sta per perdere per sempre, e accetta (e sceglie...) il
misterioso percorso di sofferenza che le si spalanca davanti dopo essere stata ripudiata
dal suo promesso sposo Jacques, è soprattutto una storia d'amore...
Una storia così umana da suggerire quella spaccatura dell'animo dietro la quale possiamo
scorgere la complessità dell'uomo che spaventa e destabilizza.
Sono questi i sentimenti che pervadono il “medioevo di convenzione” nel quale l'autore
ambienta la sua narrazione, un tempo di incertezza, oscurità e spaesamento che non può
non ricordare la nostra contemporaneità. Un tempo che abbiamo immaginato senza luce,
un mondo nel quale il sole tarda a sorgere, e la notte persiste al di là di ogni ragionevole
alternanza con il giorno. Ci resta una luce piccola e fioca, quella delle stelle, alle quali dobbiamo
tenacemente voler credere... Destabilizzazione, incomunicabilità, incommensurabilità, ma anche
speranza: questa la straordinaria eredità che ci lascia Paul Claudel a oltre un secolo dalla scrittura di
questotesto. Specchio del Novecento e, oltre il Novecento, specchio nostro.
2. ATTIVITÁ DI DISTRIBUZIONE 2015
Nel corso della stagione 2015 abbiamo ripreso e distribuito i seguenti titoli:
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INFERNO NOVECENTO, da Dante e Autori Vari del Novecento, regia di Federico Tiezzi
- nuova produzione 2015
L’APPARENZA INGANNA, di Thomas Bernhard, regia di Federico Tiezzi, coproduzione
con Associazione Teatrale Pistoiese - nuova produzione 2015
NON SI SA COME, di Luigi Pirandello, regia di Federico Tiezzi, produzione 2014
IL RITORNO DI CASANOVA, di Arthur Schnitzler, regia di Federico Tiezzi, produzione
2014
SANDOKAN O LA FINE DELL’AVVENTURA, di Giovanni Guerrieri, regia di
Giovanni Guerrieri - coproduzione con Compagnia I Sacchi di Sabbia
DON GIOVANNI DI W. A. MOZART di Giovanni Guerrieri, regia di Giovanni Guerrieri coproduzione con Compagnia I Sacchi di Sabbia
GROW, di Caterina Simonelli, regia di Caterina Simonelli - nuova produzione 2015
L’ANNUNCIO A MARIA, di Paul Claudel, regia di Paolo Bignamini - nuova produzione
2015
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