n° 01/2006 (pdf - 1.765,3 KB)

Transcript

n° 01/2006 (pdf - 1.765,3 KB)
MD
L’editoriale
MD
m o b i l i t à
d u e m i l a
P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R a g e n z i a p e r l a M o b i l i t à F o r l ì - C e s e n a
01.2006 MD
Tpl e tagli degli enti locali
Viaggio nel mondo della comunicazione di Atr
Il nuovo PUT di Savignano
Progetti di mobilità per la città artusiana:
intervista a Paolo Zoffoli, Sindaco Comune di Forlimpopoli
60 di viaggio della Cooperativa Trasporti Riolo Terme
“Respira” e “walk to school”
MD P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R - P o s t e I t a l i a n e s p a s p e d . i n A . P. n . 1 - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3
( c o n v. i n L . 2 7 / 0 2 / 0 4 n . 4 6 ) a r t . 1 c o m m a 1 D C B F o r l ì - A u t . Tr i b . d i F o r l ì 4 / 2 0 0 0
MD
m o b i l i t à
d u e m i l a
In questo numero
L’editoriale
I tagli degli enti locali mettono a dieta il TPL
-Pag. 4
Fari puntati
Un’azienda comunicativa
-Pagg. 4/5
Andare in rete
A Savignano il traffico volta pagina
col nuovo PUT
-Pagg. 6/7/8/9
In copertina: “Il 22” di Maurizio Lena,
una delle foto selezionate fra i primi
dieci classificati al Concorso “Sulla
Strada” edizione 2005, sezione adulti.
Carnet di viaggio
Il contratto di servizio un anno dopo
-Pag. 10
In viaggio con
Paolo Zoffoli Sindaco Comune di Forlimpopoli
“Progetti di mobilità per la città artusiana”
-Pag. 11
In quarta di copertina: la campagna
pubblicitaria sugli abbonamenti annuali
a tariffa agevolata, riservati agli anziani
a basso reddito a ai disabili.
Fermata d’autobus
I 60 anni della Cooperativa Trasporti Riolo Terme
-Pag. 12
Mobilità Duemila
Notizie in arrivo
Difendiamo l’aria con “Respira”
A scuola a piedi é più bello
Alla mostra di Palmezzano con la Card
Nuova segnaletica a Roncofreddo
-Pag. 13/14
In seconda di copertina: la campagna
istituzionale uscita nel periodo pre natalizio.
Periodico del Consorzio ATR
Agenzia per la Mobilità Forlì/Cesena
Direttore Responsabile Ubaldo Marra
Reg. Trib. di Forlì 4/2000 (in corso di variazione)
Comitato di redazione:
Fausta Emiliani, Laila Errani,
Giulio Guerrini, Adriano Marchi,
Giovanni Riva
Coordinamento e impaginazione:
PrimaComunicazione - Cesena
Posta&Risposta
Un filo diretto fra Atr e i cittadini
-Pag. 15
In redazione:
Federica Bianchi, Fausta Emiliani,
Giovanni Riva, Monica Martinengo,
Cristina Zani
Progetto grafico:
Tuttifrutti Ravenna
Fotografie:
Archivio Atr, Nazario Spadoni,
archivio Gandino
Stampa:
Ge.Graf srl - Bertinoro
(in corso di variazione)
Editore:
PrimaComunicazione - Cesena
3 MD
MD
L’editoriale
I
MD
Fari Puntati
U
I TAGLI DEGLI ENTI UN’AZIENDA
LOCALI METTONO COMUNICATIVA
A DIETA IL TPL
di Adriano Marchi - Presidente del Consorzio Atr
Non sono tempi facili per la mobilità. Come capita ormai ogni
inverno, da alcuni anni a questa parte, l’inquinamento atmosferico ci porta a fare i conti con le restrizioni del traffico. Anzi,
il primo scorcio del 2006 ha visto il varo di misure ancora più
rigide, almeno in Emilia Romagna (dove sono entrate in vigore le nuove norme frutto dell’accordo di programma fra
Regione e città), ma anche concentrazioni di polveri sottili
molto preoccupanti. “Il momento migliore per dare una spinta decisa al potenziamento del trasporto pubblico, proponendo ai ‘pedoni per forza’ di sperimentare l’uso dei bus per i
propri spostamenti” potrebbe osservare qualcuno. Non è
un’osservazione peregrina, al contrario pare dettata da un
sano buon senso. Peccato che i tempi non siano propizi per
alcun intervento di questo tipo. Anche il tpl è stato sottoposto a una drastica cura dimagrante dalla legge finanziaria per
il 2006. Qualche autorevole rappresentante del settore (è il
caso di Marcello Panettoni, presidente Asstra, cioè
l’Associazione delle Società del trasporto pubblico locale) ha
usato espressioni ancora più forti, parlando senza mezzi termini di concreto rischio di chiusura per le aziende del trasporto pubblico locale. Le ragioni di tanta preoccupazione
sono molteplici. C’è l’imposizione per Regioni ed Enti Locali
di tagliare le spese correnti, che stando alle previsioni farà
mancare alle casse degli enti territoriali circa tre miliardi di
euro, con inevitabili ripercussioni anche sul comparto del trasporto pubblico. Se poi si tiene conto che i limiti di spesa si
proiettano anche sul prossimo triennio, si comprende quanto
poco rosee siano le prospettive: meno risorse economiche
significano meno possibilità di potenziare i servizi, di offrire
agevolazioni alle categorie più deboli, di sostituire i bus più
vecchi con mezzi nuovi. Anche la persona meno accorta
comprende che non si parla ‘solo’ di una maggiore o minore
efficienza e floridezza delle aziende; la posta in gioco è più alta
e tocca direttamente il cuore stesso del servizio, il suo ruolo
essenziale per la società. Nel documento che le Regioni
hanno presentato al Governo per chiedere correttivi alla finanziaria il tpl è indicato, insieme alla casa e alle infrastrutture
come una delle priorità irrinunciabili per il territorio e l’ambiente. Un’indicazione che non sembra essere stata recepita. Il
rischio concreto è di segnare il passo in un momento in cui,
invece, sarebbe importante una maggiore propulsione. Per il
bene delle nostre città, per una mobilità più sostenibile, per la
salute dei nostri cittadini, ci auguriamo che non sia così.
MD 4
di Fausta Emiliani
C’era una volta un’azienda di trasporto pubblico dove
non esistevano tabelle o libretti orari, perché “tanto la
gente sa quando passa l’autobus”. Una situazione
che oggi appare quasi paradossale ma che allora era
normale per le aziende di trasporto tutte concentrate
esclusivamente alla produzione del servizio. Come è
possibile che un servizio rivolto ai cittadini non faccia
nulla per farsi conoscere dai cittadini? Eppure, non è
poi passato così tanto tempo da quando mi sentii
rispondere così, nel 1992. La prima campagna di
informazione vera e propria fu attuata nel 1991 con
l’entrata in vigore della nuova rete urbana di Forlì,
seguita nell’anno successivo con lo spostamento del
capolinea degli autobus extraurbani da piazza Saffi
alla nuova autostazione e biglietteria in via Oriani. E’
in questa occasione, tra l’altro, che nasce la denominazione “Puntobus”, tutt’ora utilizzata. Nello stesso
anno, rientrarono in auge anche i libretti orari, sospesi per diversi anni, e decollò la prima campagna per
promuovere l’uso del bus nel periodo natalizio: tre
manifesti con diversi soggetti e un piccolo gadget: un
puzzle che riprende le immagini dei poster. Ma la
vera svolta nella comunicazione di Atr arriva tre anni
dopo, con il ventennale. In quel frangente l’azienda
lancia la sua prima campagna di posizionamento: tre
Nella foto: un momento dell’inaugurazione, nella primavera 1992, della
nuova biglietteria Atr a Forlì in via Oriani, denominata per l’occasione Punto
Bus. Alla parete è appeso un manifesto, uscito nel 1991 per l’attuazione
della nuova rete urbana di Forlì, denominato “Piano Barbieri”. Nella foto
alcuni personaggi in carica in quel momento: E. Morgagni Vicepres. Atr, O.
Prati Ass. Comune Forlì, G. Gabrieli Dir. Atr, G. Bertaccini Pres. Ass.
Consorzio Atr, S. Sedioli Sindaco Forlì e U. Marra Pres. Atr.
MD
manifesti contrassegnati dallo slogan “Lasciati trasportare”, che accompagnerà Atr per diverso tempo, con la
presenza di 4 testimonial selezionati fra i dipendenti e figli
di dipendenti. La strategia di comunicazione si basa su
una forte riconoscibilità dell’immagine aziendale, che si
accompagna al lancio del nuovo marchio. Dal vecchio
logo rosso, con un lettering spigoloso che rappresentava l’acronimo di ‘azienda trasporti romagnoli’, si
passa al nuovo, con le lettere arrotondate, i colori blu
e arancio che vogliono alludere al doppio ambito di
intervento di Atr, nel trasporto urbano ed extraurbano
e con una revisione della scritta che diventa ‘autolinee
romagole’ . Da questo momento la comunicazione di
Atr assume una fisionomia sempre più precisa e
meditata, che si arricchisce via via di nuovi strumenti. Nel 1996, preceduto da un convegno a
Cesenatico, viene presentato alle amministrazioni
comunali e agli stakeholder il primo piano strategico
aziendale, che delinea il futuro dell’azienda. Già questo è un forte momento di comunicazione: non era
mai accaduto (almeno nella nostra realtà) che un’azienda, in regime di quasi monopolio si preoccupasse di redigere un piano strategico e soprattutto di
presentarlo attraverso momenti “accessibili” a tutti.
Per l’occasione viene anche pubblicato un opuscolo che riporta sinteticamente i contenuti del piano.
Con questa scelta Atr si propone di diventare azienda della mobilità proponendosi anche come gestore
di parcheggi e non solo di tpl. Il piano strategico dà
impulso per giungere ad alcune tappe successive
molto importanti, a cominciare dalla messa a punto
delle nuove reti di Cesena e Forlì, avvenute rispettivamente nel 1998 e 1999. Anche in quel caso non si
è trattato semplicemente di cambiare i percorsi e
riorganizzare i servizi, ma di proporre agli utenti un
nuovo approccio. I libretti orari cambiano impostazione, presentando le corse non più a cadenza oraria (cioè: il bus passa alle 7, alle 7,30, alle 8…), ma a
frequenza (il bus passa ogni 10 minuti). La gestione
dei flussi informativi interessa anche le fermate, che
per la prima volta vengono contrassegnate con un
nome specifico, che compare anche sui libretti orari,
e dotate di nuove paline (a Forlì, con la nuova rete, si
compirà un ulteriore passo avanti, con l’installazione
di nuove pensiline), arricchite da una doppia tabella
con gli orari e la mappa della linea. Anche quest’ultima rappresenta una grossa novità rispetto al passato,
sempre nell’ottica di un forte potenziamento degli strumenti informativi messi a disposizione dell’utenza. Nel
frattempo Atr imbocca la strada per una radicale trasformazione, allargando l’attività ad altri settori d’intervento, come la sosta su strada. E, naturalmente, tutto
ciò implica un ulteriore sforzo comunicativo. In questo
periodo nasce la prima campagna sulla sosta, contrassegnata dallo slogan “Forlì si fa bella con le linee blu”.
Dietro un messaggio amichevole e ammiccante si nasconde una strategia ben precisa: infatti, l’esigenza primaria di
fornire informazioni all’utenza si coniuga con l’obiettivo,
altrettanto forte, di promuovere una diversa sensibilità nei
cittadini e ricercarne il consenso, presentando la sosta
regolamentata come uno strumento per migliorare la qualità della vita delle città. Nella stessa epoca conoscono un
notevole impulso, anche da un punto di vista creativo, le
campagne promozionali rivolte a specifici target, come gli
studenti, i pensionati e – per la prima volta – i lavoratori. Per
raggiungere più efficacemente questi ultimi, si sperimentano soluzioni inedite per Atr, fra cui una campagna di direct
marketing, che comporta un contatto personalizzato con
questi potenziali nuovi clienti. Infine, il 1999 è anche la data
di nascita della rivista “Mobilità Duemila”, a cui è affidata
una funzione privilegiata nell’ambito della comunicazione
istituzionale. Nel corso degli anni MD è diventato un prezioso strumento di presentazione delle iniziative aziendali, di
approfondimento sulle tematiche della mobilità e di dialogo
con gli enti pubblici e con i clienti. In questi anni è ancora il
tpl il cuore dell’attività aziendale e su di esso si concentra la
massima parte dei messaggi su cui si impernia il rapporto
con l’esterno, pur incrementando notevolmente il settore
sosta con opuscoli e mappe ad esso dedicati.. Ma una
nuova rivoluzione è dietro l’angolo. Nel 2001 Atr diventa
Agenzia per la mobilità, e questa metamorfosi apre un
nuovo capitolo nella storia della sua comunicazione, cominciando da un altro restyling dello stesso marchio. L’azienda
ha l’esigenza di riposizionarsi sul mercato, di affermare una
nuova immagine trasmettendone i valori sociali. E’ questo
l’obiettivo – felicemente centrato – della nascita del claim
“Atr muove la gente e promuove l’ambiente”, lanciato con
le campagne “Città rigogliosa”e “Fermate Animate” del
2003 attraverso le quali si sposta il valore della marca da
una funzione prettamente operativa, ad una dimensione più
qualitativa. Atr afferma così la sua identità di azienda
“verde”, impegnata nella mobilità sostenibile e nella tutela
dell’ambiente. Il “prodotto – servizio” cede il passo all’identità complessiva di Atr, che si presenta profondamente
rinnovata pur conservando il patrimonio di credibilità maturato in tanti anni di lavoro verso i clienti. E proprio nel segno
di un rapporto sempre più efficace nei loro confronti, di
un’attenzione sempre più marcata delle loro necessità,
ecco che, anche grazie alle nuove tecnologie, si mettono a
punto nuovi strumenti informativi, come il sito web e il call
center, quest’ultimo accompagnato dalla campagna
“Fortuna che c’è linea” per rimarcare il ruolo di azienda
“utile”, al servizio della città e “attiva”, radicata nel territorio,
attenta al rapporto con il cliente, tecnicamente innovativa.
Successivamente, si creano nuove occasioni di contatto,
come il concorso “Sulla strada”, giunto lo scorso anno alla
terza edizione, che diventa il banco di prova per sondare il
rapporto fra i cittadini e il loro modo di vivere la mobilità
quotidiana. Intanto i libretti orari continuano a uscire regolarmente, “perché la gente deve sapere”.
5 MD
MD
Andare in rete
A SAVIGNANO
IL TRAFFICO
VOLTA PAGINA
COL NUOVO PUT
A
di Federica Bianchi
Il Piano urbano del traffico (Put) di Savignano sul
Rubicone, elaborato da Atr con l’architetto Bruno
Gandino dello studio Urbafor di Torino, nasce su indicazione delle direttive del Ministero dei Lavori Pubblici del
24 giugno 1995, che chiedono ai comuni di interesse
turistico (e Savignano ricade in questa categoria perché
parte del suo territorio ricade in ambito costiero) di dotarsi di questo strumento di pianificazione urbana. Ma, in
realtà, l’adozione del piano urbano del traffico non ha –
almeno in questo caso – un significato solo formale, ma
rappresenta la volontà dell’Amministrazione Comunale di
riorganizzare gli spazi viari in modo da rendere possibile
la pacifica convivenza di tutti i protagonisti della mobilità:
auto, bici, pedoni, moto…
Nel concreto, questo significa mediare fra le esigenze del
traffico (velocità di percorrenza, fluidità, ecc.) e quelle
della sicurezza, soprattutto dei soggetti più deboli come
MD
Nella foto: la “carta degli obiettivi” delineati dal Put di Savignano.
I cerchi rossi localizzano i principali nodi da sistemare, mentre le
linee tratteggiate indicano dove prevedere facilità per i pedoni. Le
crocette, infine, segnalano le zone di ricucitura urbanistica.
MD 6
pedoni e ciclisti, contribuendo, al tempo stesso a migliorare la qualità della vita dell’intera città. Infatti, una città
a traffico tranquillo ma scorrevole, sicura per gli utenti
deboli ma anche per gli automobilisti, aumenta la qualità della vita dei residenti e la sua attrattività dal punto
di vista turistico, commerciale, dei servizi.
Questi i presupposti che hanno fornito le linee guida
per gli interventi specifici sulla rete stradale. Ma per
sapere dove e come intervenire, occorreva prima di
tutto mettere a fuoco i punti critici presenti sul territorio e le cause di queste criticità. A questo scopo è
stata redatta una ‘carta dei problemi’ localizzando i
nodi a maggior rischio di incidenti, i tratti stradali
con velocità troppo elevate, o eccessivi carichi
ambientali o, ancora, dove si registra ‘l’effetto barriera’, cioè la difficoltà da parte dei pedoni di attraversare…
Da questa disamina e dalle indagini condotte fra i
cittadini sono emersi, in particolare, due problemi.
Il primo - segnalato soprattutto dalle famiglie e dai
ragazzi - è l’insufficienza della rete ciclabile e pedonale. Il secondo è rappresentato dall’eccessiva
velocità dei veicoli su alcune strade.
Per far fronte a questa situazione è stata delineata
una serie di possibili azioni:
• sostituire ove possibile gli incroci con rotonde, in
modo da rendere più fluido lo scorrimento e, contemporaneamente, ridurre la velocità;
• migliorare la sicurezza degli utenti della strada,
specialmente di quelli più deboli, e quindi migliorare le condizioni per la marcia pedonale e la circola-
MD
Nella foto: un esempio di zona di accumulo, con l’isola salvapedoni
che delimita la cosiddetta “corsia di accumulo”, creata per favorire le
immissioni sulla strada. Il Piano Urbano del Traffico di Savignano prevede soluzioni di questo tipo, specialmente sulla via Emilia.
zione ciclabile ;
• creare un effetto “porta” per chi entra nell’abitato;
• integrare meglio la strada con il contesto urbano.
Ma prima di tutto occorre definire la classificazione
gerarchica delle strade (urbana, extraurbana, principale, secondaria, di scorrimento, di quartiere, ecc.)
sulla base del volume di traffico che si registra, dell’intensità degli attraversamenti pedonali, la situazione urbana, in modo da scegliere le misure più adeguate per ciascuna tipologia. E’ chiaro, infatti, che
per moderare la velocità su un tratto extraurbano di
una strada di collegamento si devono utilizzare strumenti diversi da quelli che si utilizzerebbero in una
strada di quartiere. E del resto, il Codice della
Strada oggi mette a disposizione degli enti locali un
nutrito arsenale di provvedimenti da adottare.
Quelli previsti per la rete viaria di Savignano possono essere riassunti in tre grandi filoni: ci sono gli
interventi volti a moderare la velocità, quelli per fluidificare il traffico e quelli per rendere più sicuri i percorsi di pedoni e ciclisti.
Nella prima famiglia rientrano i dispositivi fisici,
come i dossi artificiali e i passaggi o incroci rialzati.
Il Put di Savignano prevede in modo estensivo il
ricorso a questi ultimi, ritenuti in grado di mediare
in modo più soddisfacente le esigenze urbanistiche
e quelle del traffico. C’è poi la scelta di applicare in
gran parte dell’abitato il dispositivo di “zona 30”,
mentre una serie di vie di servizio sarà classificata
come “via residenziale”.
Nel gruppo delle misure volte alla fluidificazione
Nella foto: una veduta di corso Perticari. Le ampie dimensioni della
carreggiata, come in questo caso, inducono i guidatori a velocità
più sostenute del dovuto. Il Piano del Traffico mira a scoraggiare
queste situazioni con vari interventi: restringimenti della carreggiata, passaggi e incroci rialzati, ecc.
MD
Nella foto: un esempio di pista ciclabile realizzata ricorrendo al
restringimento della carreggiata e alla ristrutturazione del marciapiede, in modo da ricavare una banda percorribile dalle biciclette. In questo caso i percorsi di pedoni e ciclisti sono evidenziati
dalla segnaletica orizzontale e separati fisicamente da elementi di
arredo.
MD
rientrano di diritto le rotonde, che hanno conquistato uno
spazio sempre maggiore nelle nostre città. Anche il Piano
del traffico di Savignano le prevede e nella nuova programmazione viene proposta la realizzazione di 12 nuove
rotatorie (mini-rotonde o rotonde compatte) in aggiunta a
quelle già esistenti. Soluzioni interessanti anche con le
cosiddette “zone di accumulo” (tratti in cui la carreggiata
si allarga, facilitando così sia le svolte a sinistra che le
immissioni laterali): la carreggiata viene divisa in tre corsie,
protette da isolotti o aiuole, in modo da impedire che la
corsia centrale sia utilizzata per il sorpasso. Un intervento
di questo tipo è stato pensato per l’incrocio fra via
Matteotti e via Circonvallazione.
Per quanto riguarda i pedoni, la situazione savignanese è
già abbastanza soddisfacente: solo alcune vie (specialmente secondarie) sono del tutto prive di marciapiedi e
protezioni. Tuttavia, l’attuale rete dei marciapiedi presenta
alcuni problemi funzionali: talora sono discontinui o sconnessi o, ancora, vengono occupati dalle auto. Per questo,
il Put suggerisce di realizzare sulle strade nuove o da
ristrutturare marciapiedi con caratteristiche diverse: altezza contenuta, continuità, larghezza abbondante.
7 MD
MD
Andare in rete
Ovviamente, un’occhio particolare è stato riservato agli
attraversamenti pedonali, che rappresentano uno dei nodi
più delicati per la sicurezza di chi si sposta a piedi lungo le
strade. Anche in questo caso vengono suggeriti interventi
strutturali: riduzione della larghezza della carreggiata (è
noto che più la strada è larga, più invita a pigiare sull’acceleratore), isole salvapedoni in corrispondenza delle zone
di accumulo, rialzamenti della carreggiata, illuminazione
degli attraversamenti.
In questo capitolo non poteva mancare una sezione dedicata ai problemi di chi va in bicicletta, mezzo particolarmente diffuso nelle nostre zone sia per gli spostamenti
abituali, sia per il tempo libero. Purtroppo, come ben sappiamo, l’attuale mole di traffico automobilistico rende difficile la vita dei ciclisti sulle strade normali. Per questo l’orientamento contenuto nel Put è quello di creare una rete
ciclabile continua, con spazi appositi (bande laterali sulle
carreggiate e piste sui marciapiedi) sugli assi principali e
fasce protette anche sulle strade di quartiere. Una scelta
che mira a dare risposte non solo alle esigenze di spostamento dei cittadini, ma anche a quelle del tempo libero e
del turismo.
Il riordino delle modalità del traffico si rivela virtuoso sotto
più di un aspetto, favorendo velocità inferiori, minori attese agli incroci, la diminuzione degli incidenti, una condotta di guida più tranquilla e con minor consumi, una diminuzione del rumore. E anche se Savignano non presenta
sicuramente i gravi problemi di inquinamento tipici delle
grandi città, le misure prese in considerazione contribuiranno in modo importante a migliorare le condizioni
Nella foto: la via Emilia nel tratto urbano di Savignano. L’arteria
svolge un ruolo fondamentale nel sistema di collegamenti del comune, e rappresenta il principale asse di attraversamento. Per questo il
Put le dedica particolare attenzione, prevedendo un ampio ventaglio
di interventi per la sua messa in sicurezza.
MD
MD 8
Nella foto: un esempio di incrocio rialzato con cambio della pavimentazione. Questo tipo di intervento è fra i più efficaci per la
creazione delle cosiddette “zone 30”
MD
ambientali e, di conseguenza, le condizioni di vita
dei residenti e dei turisti.
Chi conosce la viabilità di Savignano sa bene che
la via Emilia vi svolge un ruolo fondamentale come
asse di attraversamento, su cui transitano ogni
giorno migliaia di mezzi. Era inevitabile, quindi, che
mettendo mano al nuovo assetto della circolazione
comunale si dedicasse a questa strada una particolare attenzione. Nel Put, infatti, viene prospettato un articolato lavoro di sistemazione lungo tutto il
tratto urbano, con rotonde e minirotonde, zone di
accumulo in diversi punti, passaggi pedonali protetti, ecc. Basti pensare che degli interventi mag-
Nella foto: una veduta di via Don Minzoni, a Savignano. In questa strada i marciapiedi sono presenti, ma risultano difficili da
percorrere a causa del fondo sconnesso e delle auto in sosta
che invadono lo spazio destinato al transito dei pedoni.
MD
Nella tavola: è raffigurato l’incrocio fra la via Emilia Est e via Alberazzo com’è attualmente (a sinistra) e come si trasformerà con la realizzazione della prevista rotonda, a cui sarà affidato il compito di facilitare il transito, fluidificare la circolazione e contemporaneamente, renderla più sicura. Nel nuovo Put di Savignano è prevista la realizzazione di numerose nuove rotonde e minirotonde (tre solo nel
tratto savignanese della via Emilia).
MD
giori previsti dal Piano del traffico almeno dieci si riferiscono proprio a questa arteria, e la metà di essi sono considerati prioritari: è il caso delle minirotonde all’incrocio fra
la via Emilia e la S. P. 63 e all’intersezione fra via Garibaldi
e via Saffi, delle rotonde compatte previste agli incroci via
Roma-via Madonna Rossa e via Emilia Est – via Pietà,
della zona di accumulo nell’area via Circonvallazione – via
Matteotti. Per la zona del centro, invece, sono indicati
come interventi prioritari una serie di minirotonde lungo
viale della Libertà, mentre in corso Perticari vengono caldeggiate la realizzazione di un ingresso rialzato in prossi-
mità della scuola e una minirotonda all’incrocio con corso
della Pace. Il quadro complessivo degli interventi è molto
ampio, con la previsione anche di opere di una certa
complessità, la cui esecuzione richiederà tempi tecnici
piuttosto lunghi.
Non solo, va tenuto conto che per concretizzare alcuni
progetti servirà il coinvolgimento di altri enti, come Anas e
Provincia. Ma per cominciare già in tempi brevi a beneficiare degli effetti del Put, è prevista la realizzazione di
interventi temporanei che contribuiranno a introdurre gradualmente i nuovi assetti previsti dal Piano.
Nella foto: il tratto della via Emilia che corre in “zona Cesare”. La convivenza fra automobili e biciclette si rivela particolarmente difficile su questa strada ad alta densità di traffico. Nel nuovi piano del traffico di Savignano è previsto un ampliamento della rete di
percorsi destinati agli utenti della strada che si muovono pedalando. In programma piste ciclabili vere e proprie, bande ciclabili ai
lati della carreggiata e bande ciclabili sui marciapiedi.
MD
9 MD
MD
Carnet di viaggio
IL CONTRATTO
DI SERVIZIO
UN ANNO DOPO
I
di Monica Martinengo
Ad un anno dall’assegnazione tramite gara della gestione
complessiva del Trasporto Pubblico Locale, che ha, di
fatto, riorganizzato il sistema dei trasporti nella provincia
di Forlì-Cesena, è importante uno sguardo di insieme per
comprendere quanto è stato fatto e cosa ancora resta da
fare. Stefano Vernarelli, responsabile per Atr dell’Area
Pianificazione e Sviluppo Tecnologico, sottolinea come in
quest’anno si siano raggiunti obiettivi importanti. “Come
per ogni cambiamento, il nuovo contratto ha comportato
qualche difficoltà, che stiamo superando grazie alla fondamentale collaborazione di tutti. Il contratto di gestione
del servizio, che regola i rapporti tra Atr e l’affidatario del
servizio (Atg – Adriatic Transport Group, che esercita tramite e-bus e Setram, che a loro volta si avvalgono di vettori privati in regime di subaffidamento) è estremamente
dettagliato e complesso, e la difficoltà iniziale è stata quella di riconoscere in questo contratto uno strumento per
fornire il miglior servizio al cittadino, destinatario finale del
nostro lavoro”.
“Dopo un anno d’impegno, possiamo affermare che i
controlli e il monitoraggio del servizio sono statisticamente precisi, e che c’è un attento coinvolgimento di tutti per
Nella foto: autista Atr al lavoro. Lotta all’evasione, collaborazione del
personale viaggiante (vero “specchio dell’azienda” all’esterno) e dei
vettori privati: sono i tre punti cardine per il miglioramento del servizio
di ATR. Soddisfacenti i risultati raggiunti fino ad oggi.
MD
MD 10
l’applicazione puntuale del contratto. Siamo soddisfatti, il
trend è positivo, e i report richiesti al gestore sono oggi
riconosciuti come un valido strumento per il miglioramento dei servizi”. I parametri che indicano il livello di
qualità del servizio erogato si determinano in base a
due categorie: un monitoraggio statistico del servizio
offerto, sul quale poggia il sistema premi-penali, che
valuta le corse perse, in ritardo, in anticipo, ecc., e
una analisi della qualità del servizio che si ottiene
anche con valutazioni non statistiche. La lotta all’evasione, la collaborazione del personale viaggiante,
l’impegno dei vettori privati: sono questi i punti di
forza che nel corso dell’anno appena concluso
hanno permesso il “buon lavoro” di Atr. Abituare il
cittadino-utente ad essere sempre in regola, e sempre provvisto del titolo viaggio: la lotta all’evasione è
stata attuata con un puntuale lavoro di collaborazione tra l’Agenzia Atr, l’affidatario e tutti i gestori dei
servizi, con il fondamentale contributo del personale viaggiante. Gli autisti, dotati di cartellino e divisa,
sono i primi accertatori della regolarità dei biglietti,
e dunque i primi controllori dell’evasione.
L’integrazione fra questa loro opera e l’effettuazione di controlli severi ma a campione, quindi non
prevedibili, ha permesso di scoraggiare e ridurre il
numero dei “furbi”. “Gli autisti sono lo specchio dell’azienda, per il pubblico che viaggia sulle nostre
linee” - indica Vernarelli - “per questo motivo alcuni
dei controlli messi a punto nel 2005 li riguardavano
direttamente.
L’autista, oltre a tenere dei modi corretti, deve
essere munito di divisa e cartellino per una identificazione certa nei confronti della clientela. Il parametro per la definizione del livello di servizio, legato
a questi aspetti, aveva dato a inizio anno indicazioni difformi, che sono andate migliorando nel corso
dei mesi. Il dato in sé risulta ancora negativo, ma
siamo soddisfatti perché vediamo un costante
miglioramento. Del resto, il personale viaggiante, ha
contribuito positivamente a raggiungere gli obiettivi,
per cui possiamo ritenerci soddisfatti di quanto
compiuto fino ad ora.” Altrettanto rilevante la collaborazione dei vettori privati, che con l’introduzione
del nuovo sistema, hanno subito una notevole trasformazione nella loro attività: prima erano concessionari delle linee e svolgevano i servizi direttamente
con gli autobus di loro proprietà, mentre oggi le stesse ditte operano in regime di subaffidamento, con
autobus messi a loro disposizione da Atr che ne cura
la manutenzione offrendo alla clientela un servizio
qualitativamente migliore. Il 2005 è stato un anno difficile per il settore trasporti che ha dovuto, fra l’altro,
affrontare i costi derivati dai rinnovi contrattuali per gli
autoferrotranvieri e per il consistente innalzamento dei
prezzi del carburante.
In viaggio con
MD
PROGETTI DI MOBILITÀ
PER LA CITTÀ ARTUSIANA
INTERVISTA A PAOLO ZOFFOLI
SINDACO DI FORLIMPOPOLI
di
Cristina Zani
Il Comune di Forlimpopoli
sta lavorando al nuovo
Piano Urbano del Traffico.
Da quali esigenze nasce?
Il nuovo piano del traffico
nasce da molte esigenze:
governare i notevoli flussi di
traffico, anche di passaggio,
che interessano Forlimpopoli
visto che il nostro Comune è
in una posizione baricentrica
rispetto alla Provincia, fra
Forlì e Cesena e all’imbocco
della Vallata del Bidente;
affrontare e tentare di risolvere i problemi legati alla viabilità sopraggiunti con lo sviluppo degli ultimi anni di
Forlimpopoli e quelli previsti
con la programmazione del
nuovo Piano Regolatore che
porteranno ad aumentare
notevolmente il traffico da e
per Forlimpopoli; ricercare
quegli strumenti che servono
per favorire quella fluidità del
traffico e quella congruità dei
parcheggi nel centro storico,
che possano favorirne la vivibilità; cercare di risolvere le
varie criticità; predisporre un
piano del trasporto pubblico
all’interno del Comune compatibile anche economicamente.
A proposito di parcheggi,
anche una città delle dimensioni di Forlimpopoli vive
questo problema ?
I parcheggi sono, credo, uno dei
problemi ricorrenti di ogni centro
storico.
Noi abbiamo un centro molto abitato, ma piccolo, e facilmente accessibile dall’esterno.
Il progetto per il quale stiamo lavorando da anni e che è ormai completato è costruire un numero cospicuo di parcheggi nell’immediata
periferia per le soste prolungate in
modo da poter attuare la sosta a
tempo nei numerosi parcheggi del
centro.
Mi pare che questa strategia stia
cominciando a funzionare.
Forlimpopoli si trova sull’asse
della via Emilia fra Cesena e
Forlì ed è anche punto di collegamento per Meldola e la valle
del Bidente. Questa collocazione come influisce sul sistema di
mobilità urbano?
La lungimiranza di chi ci ha preceduto nel governo del Comune ha già
da molti anni dirottato il traffico da
Cesena a Forlì nell’asse di scorrimento; noi ci stiamo attivando per
costruire, assieme alla Provincia, la
tangenziale ovest che porterà in
breve il traffico della vallata del
Bidente fuori dal centro.
Con questi due provvedimenti
Forlimpopoli rimane al centro della
mobilità provinciale in una posizione
strategica, senza che il traffico crei
troppi problemi alla città.
Forlimpopoli è anche città artusiana. Il Comune sta realizzando
in nome del suo cittadino illustre
un progetto per diventare un
importante centro di cultura
gastronomica. Questo impulso
porterà alla nascita di nuovi collegamenti turistici con la riviera
ad esempio?
Forlimpopoli sta cercando di proporsi, nel nome dell’Artusi, come
centro di cultura eno-gastronomica
a rilevanza nazionale.
Perché questo possa realmente
realizzarsi, oltre al nome dell’Artusi,
a Casa Artusi che verrà inaugurata
nel giugno 2007, alla Festa
Artusiana e a tutta una serie di iniziative ed eventi a cui si sta lavorando, servono due cose fondamentali: per primo una logistica favorevole
(accessibilità, mobilità, parcheggi,
vicinanza con territori ad alta densità abitativa e turistica) e credo che
su questo punto il nostro Comune
abbia o avrà a breve le carte in
regola; e poi una rete di offerta del
territorio efficace.
Solo se metteremo in circuito tutte
le opportunità offerte dal territorio,
riusciremo a creare quella massa
critica che possa essere appetibile
dal punto di vista turistico: il mare, i
monti, le colline, le città d’arte, i prodotti e la cucina del territorio, la
nostra professionalità ed ospitalità
se messi in sinergia possono veramente essere alla base dello sviluppo turistico, culturale, ambientale e
quindi economico del nostro territorio.
Forlimpopoli, Città Artusiana, si sta
attivando per giocare assieme agli
altri le sue carte.
MD 11
MD
I
Fermata d’autobus
I 60 ANNI DELLA
COOP. TRASPORTI
RIOLO TERME
di Cristina Zani
Ha spento 60 candeline il 16 agosto della scorsa estate. La
Cooperativa Trasporti di Riolo Terme nata tre mesi dopo la
fine della seconda guerra mondiale, ha accompagnato in
questi 60 anni, trasportandolo, lo sviluppo del territorio. Ed
è ancora oggi, come allora un punto di riferimento per gli
utenti di tutta la Provincia di Ravenna. Attualmente la cooperativa con i suoi 32 tra soci e dipendenti, gestisce una linea
urbana di trasporto pubblico a Riolo e quattro extraurbane
tra Imola, la Provincia di Ravenna, e quella di Forlì. Il suo
core business restano principalmente gli studenti pendolari,
grazie ai collegamenti fra le varie vallate del territorio, ma
svolge anche servizi di noleggio bus con conducente per
viaggi in Italia ed in Europa. La cooperativa ha fatto della
qualità del servizio la sua arma vincente. Tanto che da un
recente sondaggio fra i cittadini, è risultata ai primi posti per
il giudizio complessivo migliore (94,7% di soddisfazione) e
per l’ottimo rapporto relazionale tra personale e viaggiatori
(97,7%). “Lo spirito cooperativo – spiega il direttore Diego
Garavini – fa sì che la mission del trasporto pubblico sia raggiunta più facilmente. Il socio proprio per il senso di appartenenza all’azienda che contraddistingue la formula cooperativa, ha una motivazione molto forte che lo spinge a dare
il massimo impegno”. Del resto fu proprio questo spirito
cooperativistico, nato dalle rovine e dal dolore di un conflitto bellico, a spingere i cittadini a risollevare l’attività economica del paese riprendendo le comunicazioni con le
altre città e il trasporto di cose e persone. “Il trasporto
delle persone- racconta Garavini- è stato sempre fondamentale per questo territorio, non solo perché permetteva la mobilità giornaliera da un paese all’altro, principalmente verso Faenza, centro di scambi commerciali ed
economici della vallata, ma soprattutto perché alla stazione ferroviaria di Castelbolognese arrivavano coloro
che sceglievano Riolo per le cure termali, quindi il collegamento rappresentava occasione di sviluppo per tutte
le attività economiche legate al turismo”.
Dai primi autobus modelli 3 RO con le panche di legno
agli ultimi granturismo con il navigatore satellitare ne è
passata di acqua sotto i ponti e la storia della
Cooperativa Trasporti Riolo ha attraversato varie fasi di
crescita e trasformazioni superando anche tante difficoltà. Nel 2001 è entrata a far parte di Mete spa, la
società che gestisce il trasporto pubblico nella provincia di Ravenna compartecipata al 53% dall’azienda
pubblica Atm di Ravenna e per la restante quota dalla
Coop. Trasporti Riolo, Coerbus di Lugo, dalla cervese
Sac, dalla Saces e da Setram, società quest’ultima a
sua volta cogestita dalla cooperativa di Riolo. Tra gli
ultimi traguardi raggiunti la certificazione di qualità ISO
9001:2000. Da alcuni anni inoltre la sede della
Cooperativa è anche la sede regionale dell’associazione ANAV la più rappresentativa a livello nazionale
del settore trasporto persone. “Anche se siamo molto
impegnati sul fronte nazionale-conclude Diego
Garavini - continuiamo ad essere una cooperativa pienamente integrata nel territorio, sosteniamo società
sportive e abbiamo anche una partecipazione nell’ente promozionale Terre di Faenza. Sarà compito del
gruppo dirigente e dei soci impegnarsi per raggiungere risultati sempre più significativi “.
Nella foto: immagini di ieri e di oggi di autobus a Riolo Terme. La Cooperativa Trasporti Riolo Terme ha compìuto 60 anni lo scorso 16 agosto.
Nata 3 mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, ha accompagnato in questi anni, trasportandolo, lo sviluppo del territorio ed é ancora
oggi come allora un punto di riferimento per tutti gli utenti della Provincia di Ravenna. Attalmente con i suoi 32 tra soci e dipendenti, gestisce una
linea urbana di trasporto pubblico a Riolo e quattro extraurbane tra Imola, la Provincia di Ravenna e quella di Forlì.
MD
12 MD
MD
Notizie in arrivo
A SCUOLA A PIEDI
E’ PIÙ BELLO
A
DIFENDIAMO L’ARIA
CON “RESPIRA!”
D
A difendere l’aria si impara da ragazzi.
E proprio ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie (cioè, elementari, medie e superiori) si rivolge “Respira!”, progetto di educazione alla qualità
dell'aria e alla mobilità Sostenibile promosso da
Provincia di Forlì-Cesena, Comuni di Cesena e
Forlì, e Atr e curato dal centro di educazione alla
sostenibilità Anima Mundi e la cooperativa di
studi e servizi ambientali Atlantide, con la collaborazione, per i progetti nelle scuole secondarie,
di Agess (Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo
Sostenibile della Provincia di Forlì-Cesena) e
Arpa.
L’intento di “Respira!” (che oltre a essere un invito, è una sigla che sta per "responsabili per iniziative di risanamento dell'aria") è quello di innescare un processo di partecipazione attiva per
stimolare un cambiamento concreto dei comportamenti e delle abitudini della comunità locale, in termini di utilizzo dei mezzi pubblici e di
forme di mobilità più rispettose dell’ambiente, in
modo da migliorare la qualità dell’aria e, in definitiva, la qualità della nostra vita.
E come si è sperimentato in altre occasioni,
rivolgersi ai ragazzi ottiene un duplice risultato:
da un lato, far crescere le nuove generazioni con
una maggiore consapevolezza e sensibilità per
l’ambiente, dall’altro coinvolgere più efficacemente su queste problematiche anche i genitori
e gli altri familiari.
I giovani studenti sono chiamati a fare i conti
concretamente con la situazione ambientale, ad
esempio attraverso l’analisi della viabilità cittadina, e dei comportamenti abituali dei cittadini, o
addirittura con l'ideazione di piani concreti per il
risanamento.
Al termine del progetto si misureranno i risultati
ottenuti, in particolare: numero di Piani d'Azione
elaborati dalle scuole, km di strada percorsi con
mobilità sostenibile, litri di carburanti risparmiati,
biglietti, abbonamenti al trasporto pubblico emessi in più, euro risparmiati, gr di CO2 emessi in
meno, e così via. Completa il quadro del progetto
la realizzazione di un Concorso aperto alle scuole
secondarie iscritte, suddiviso in 2 sezioni: una per
l’istituto con il minore impatto sull'aria, l’altro per
l'Istituto con l'idea più innovativa.
Andare a scuola, insieme agli amici, a piedi o in bicicletta
senza pericolo. Fino a non molti anni fa questa era la realtà
della maggior parte dei bambini e delle bambine. Oggi, invece, sono pochissimi quelli che lo fanno. Sicuramente colpa
del traffico sempre più caotico, che rende pericolose le strade specialmente per i più piccoli (ma forse, di mezzo c’è
anche un pizzico di pigrizia). Ora, però, si moltiplicano in
molte città le iniziative che mirano a invertire la tendenza. E
questo accade anche nei Comuni di Cesena e Forlì. Nei primi
giorni del nuovo anno scolastico l’assessorato alla Mobilità
Sostenibile del capoluogo, insieme alla Provincia e Atr, ha
promosso la campagna di sensibilizzazione “Walk to
school”, che invita, almeno per un giorno (per il 2005 era il 6
ottobre), ad andare a scuola a piedi. L’iniziativa, che a Forlì ha
visto l’adesione di otto scuole elementari, è illustrata nel sito
www.iwalktoschool.org. A Cesena, invece, il tragitto verso la
scuola si fa su “Percorsi Sicuri”. E’ questo il nome del progetto sperimentale promosso dal Comune di Cesena, Centro
per le Famiglie, in collaborazione con il Progetto Giovani in
Giro, Auser, C.am.in.a. (associazione regionale delle città
amiche dell’infanzia e dell’adolescenza), l’Ufficio Educazione
alla Salute – Progetto Scuole dell’Ausl di Cesena e il quartiere Centro Urbano. “Percorsi sicuri”, che per il momento è
rivolto agli alunni della scuola elementare Carducci, mira a
offrire maggiore tutela ai piccoli studenti, favorendone l’autonomia e rispondendo alla loro necessità di muoversi in città
con sufficiente protezione dai pericoli (specialmente quelli
rappresentati dal traffico). Nel concreto, il progetto ha visto la
messa in sicurezza di alcuni punti critici della viabilità limitrofa alla scuola, con la collocazione di un semaforo e di un’isola pedonale. Successivamente sono stati individuati due
punti di ritrovo dove i bambini sono accolti da alcuni operatori del Centro per le Famiglie, che li indirizzano lungo gli itinerari protetti.
13 MD
MD
Notizie in arrivo
IL MONDO IN
MOVIMENTO
Nella foto: un’immagine tratta dal
calendario 2006 che anche quest’anno Atr ha distribuito nel periodo natalizio. La foto, di Luciano Boldrini ritrae
un autobus su un traghetto che attraversa il fiume Nilo in Sudan.
Attraverso un mezzo di trasporto
come l’autobus si riescono a capire
molte cose su un paese e sulla gente
che lo popola. Così ogni mese dell’anno un autobus fa conoscere le
città di Rio de Janeiro (Brasile),
Teheran (Iran), Cochin ( India),
Huehuetenango (Guatemala), Shangai
(Cina), Addis Abeba (Etiopia), Lisbona
(Portogallo), Tokyo (Giappone), Atene
(Grecia), Anaheim (California), Gent
(Belgio), Karima (Sudan).
MD
A
ALLA MOSTRA DI
PALMEZZANO
CON LA CARD
Fino al 30 aprile sarà allestita nei rinnovati spazi del
San Domenico di Forlì la mostra internazionale “Marco
Palmezzano, “Il Rinascimento nelle Romagne”, che
guida i visitatori alla scoperta di uno dei maggiori interpreti della pittura del primo Cinquecento.
di Forlì, Provincia di Forlì- Cesena, Camera di
Commercio di Forlì-Cesena e Atr.
Con la “Palmezzano card”, del costo di 10 euro,
è consentito l’accesso gratuito alla mostra presentando alla biglietteria la Card; l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici Atr per 2 giorni sulla rete
urbana di Forlì e sulle linee per Bertinoro,
Castrocaro Terme, Forlimpopoli, Predappio; lo
sconto del 10% sul catalogo della mostra.
Inoltre sono previsti sconti negli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa e sui biglietti/abbonamenti del Teatro Diego Fabbri di Forlì
per la stagione 2005/2006.
NUOVA SEGNALETICA
A RONCOFREDDO
N
La puntuale attività di ricerca ed i numerosi interventi di
restauro condotti in previsione della Mostra hanno
infatti confermato la posizione di assoluto rilievo che
Marco Palmezzano ebbe – in primo luogo in Romagna
ma anche al di fuori dei suoi confini – nella definizione
e nella diffusione dei modelli pittorici rinascimentali.
Per l’occasione, i visitatori possono usufruire della
“Palmezzano card”, ideata dal Club di Prodotto di Forlì,
in collaborazione con Confcommercio Forlì, Comune
MD 14
Atr si occuperà della segnaletica stradale del
comune di Roncofreddo con una convenzione
che si protrarrà fino al 2010. Roncofreddo, sulle
prime colline cesenati, si trova al centro di un
ampio territorio comunale, che si estende per 52
km dalla Valle del Savio alla Valle del Rubicone,
costellato da castelli e caratteristici borghi.
Un territorio molto transitato che ha però una
segnaletica stradale sia orizzontale che verticale,
datata e bisognosa di revisione.
Così l’amministrazione comunale ha deciso di affidare ad Atr, che già si occupa di segnaletica in
diversi comuni della provincia, il ridisegno di tutto il
parco segnaletico entro 5 anni, non escludendo poi
in futuro di provvedere anche al rifacimento degli
impianti segnaletici di promozione e direzionali.
MD
Posta & Risposta
UNA BARRIERA
PER I DISABILI
Dal lontano 1979 frequento Cesenatico. Purtroppo
fin dalla nascita sono affetto da una patologia che mi
costringe ad osservare il mondo da una sedia a rotelle e voi sapete bene quali difficoltà implichi tutto ciò,
sia dal punto di vista psicologico che dal punto di
vista della mobilità. Vi scrivo per segnalare una nuova
barriera che ostacola i diritti dei disabili: la ‘lungimirante’ amministrazione di Cesenatico ha pensato
bene di deliberare che il regolare permesso per il
parcheggio riservato ai disabili non era più valido se
non associato a uno speciale tagliando emesso da
loro. Con la limitazione che l’interessato deve essere residente in una delle vie indicate e per un soggiorno di almeno tre mesi. Tutto questo, inoltre,
senza fornire almeno una buona informazione, attraverso comunicati stampa e cartelli indicanti le nuove
regole. Non dimentichiamo che Cesenatico è una
città turistica, dove villeggiano turisti italiani e stranieri. Purtroppo il sottoscritto è incappato in questa
discutibile norma e sono stato multato di 35 euro.
Per un pensionato con il reddito di 667 euro è un
discreto taglio al bilancio mensile. Io ho pagato perché la trafila dei ricorsi sarebbe stata sicuramente
più onerosa e sono orgoglioso di aver elargito la mia
donazione al un Comune messo così male che per
raccogliere fondi multa i deboli e senza voce.
Lettera firmata
NO, SCELTA
PER TUTELARLI
E’ comprensibile lo sfogo, dopo avere ricevuto una
sanzione, ma è bene ricordare che a Cesenatico il
regolamento della sosta a pagamento è in vigore da
almeno tre anni e ancora più importante è capire perché sia stata presa questa decisione. Nel corso del
primo anno di sperimentazione si rilevò, fra i diversi
fenomeni riscontrati, una esagerata esposizione di
permessi per invalidi, in copia, scaduti, ecc. Per noi era
il sintomo di un malcostume piuttosto diffuso: il permesso del nonno, del padre, della zia, serve a parenti
(in buona salute naturalmente), per usufruire gratuitamente dei parcheggi a pagamento e dell’accesso alle
fasce demaniali interdette alla circolazione, ecc. Poiché
Cesenatico è una città turistica in cui le aree pubbliche per
la sosta sono un bene prezioso (specialmente in estate),
questo malcostume rischia di penalizzare proprio i veri
disabili, per cui l’Amministrazione ha ritenuto di dover intervenire e l’introduzione del secondo pass ha rappresentato
solo una prima delle tante operazioni intraprese a tutela di
chi deve essere aiutato realmente per la ricerca di un posto
di sosta. Infatti, per la nuova organizzazione dei Giardini a
Mare di Cesenatico (area pedonale fra i bagni sulla spiaggia e i giardini, con un breve dislivello e accessi regolati da
specifica segnaletica), l’Amministrazione ha deciso di intervenire fornendo ad ogni stabilimento balneare 3 permessi
di accesso alla zona pedonale per consentire, ai loro eventuali clienti disabili, di accedere direttamente alla struttura
balneare e regolando la sosta sul lungomare con un posto
disabili ogni 35 circa posti a pagamento (il Codice della
Strada ne prevede uno su 50). Naturalmente, i singoli casi
specifici e le loro esigenze ulteriori saranno trattati con la
massima attenzione. Dal 2001 ad oggi la norma non è
stata modificata e non si sono registrate le difficoltà di
adesso, perché non si era mai riscontrato un così elevato
utilizzo di pass. Peraltro, è molto difficile scoprire gli abusi
quando un auto in sosta espone il tagliando, perché non
dice chi è il proprietario o il trasportato. Per questo la scelta dell’Amministrazione per la non deroga ai portatori di
handicap sulle aree blu non nasce da motivi economici,
ma vuole essere invece un aiuto per quelle persone con
difficoltà motorie che hanno la necessità di trovare in fretta
un posto per sostare. A cosa serve poter non pagare la
sosta e poi non poter trovare gli spazi disponibili, specialmente sul lungomare dove già dalle prime ore del mattino
non ci sono più spazi!?!
E’ molto meno ipocrita, secondo noi, la decisione di cercare soluzioni più pragmatiche e “forti” (posti al Bagno
Mare, più posti invalidi riservati, regolamenti più attenti al
rilascio dei permessi), anche se sono più difficili da gestire,
sia in termini di risorse umane dedicate (pattuglie di controllo agli abusi, ausiliari che stazionano quotidianamente
nelle aree più a rischio), sia di ritorno di immagine, rispetto
ad un comportamento “da Ponzio Pilato”. Per la mancata
informativa, solo poche parole: la segnaletica del Codice
della Strada è universale e, se non si evidenziano deroghe
specifiche alla norma, essa è applicabile a tutti, compresi i
portatori di handicap. Quindi, anche i cartelli esposti a
Cesenatico
non
contengono
la
scritta
integrativa….”eccetto portatori di handicap” e questo per
noi è sufficientemente chiaro. Il linguaggio della segnaletica deve essere uniforme per tutta l’Europa e quindi anche
per i Comuni italiani, cionondimeno, abbiamo raccolto la
segnalazione e abbiamo predisposto un pacchetto informativo per la spiaggia (bagnini), operatori turistici, IAT e la
città di Cesenatico in generale.
Laila Errani, Responsabile Sosta