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MD L’editoriale MD m o b i l i t à d u e m i l a P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R a g e n z i a p e r l a M o b i l i t à F o r l ì - C e s e n a 01.2006 MD Tpl e tagli degli enti locali Viaggio nel mondo della comunicazione di Atr Il nuovo PUT di Savignano Progetti di mobilità per la città artusiana: intervista a Paolo Zoffoli, Sindaco Comune di Forlimpopoli 60 di viaggio della Cooperativa Trasporti Riolo Terme “Respira” e “walk to school” MD P e r i o d i c o d e l C o n s o r z i o AT R - P o s t e I t a l i a n e s p a s p e d . i n A . P. n . 1 - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v. i n L . 2 7 / 0 2 / 0 4 n . 4 6 ) a r t . 1 c o m m a 1 D C B F o r l ì - A u t . Tr i b . d i F o r l ì 4 / 2 0 0 0 MD m o b i l i t à d u e m i l a In questo numero L’editoriale I tagli degli enti locali mettono a dieta il TPL -Pag. 4 Fari puntati Un’azienda comunicativa -Pagg. 4/5 Andare in rete A Savignano il traffico volta pagina col nuovo PUT -Pagg. 6/7/8/9 In copertina: “Il 22” di Maurizio Lena, una delle foto selezionate fra i primi dieci classificati al Concorso “Sulla Strada” edizione 2005, sezione adulti. Carnet di viaggio Il contratto di servizio un anno dopo -Pag. 10 In viaggio con Paolo Zoffoli Sindaco Comune di Forlimpopoli “Progetti di mobilità per la città artusiana” -Pag. 11 In quarta di copertina: la campagna pubblicitaria sugli abbonamenti annuali a tariffa agevolata, riservati agli anziani a basso reddito a ai disabili. Fermata d’autobus I 60 anni della Cooperativa Trasporti Riolo Terme -Pag. 12 Mobilità Duemila Notizie in arrivo Difendiamo l’aria con “Respira” A scuola a piedi é più bello Alla mostra di Palmezzano con la Card Nuova segnaletica a Roncofreddo -Pag. 13/14 In seconda di copertina: la campagna istituzionale uscita nel periodo pre natalizio. Periodico del Consorzio ATR Agenzia per la Mobilità Forlì/Cesena Direttore Responsabile Ubaldo Marra Reg. Trib. di Forlì 4/2000 (in corso di variazione) Comitato di redazione: Fausta Emiliani, Laila Errani, Giulio Guerrini, Adriano Marchi, Giovanni Riva Coordinamento e impaginazione: PrimaComunicazione - Cesena Posta&Risposta Un filo diretto fra Atr e i cittadini -Pag. 15 In redazione: Federica Bianchi, Fausta Emiliani, Giovanni Riva, Monica Martinengo, Cristina Zani Progetto grafico: Tuttifrutti Ravenna Fotografie: Archivio Atr, Nazario Spadoni, archivio Gandino Stampa: Ge.Graf srl - Bertinoro (in corso di variazione) Editore: PrimaComunicazione - Cesena 3 MD MD L’editoriale I MD Fari Puntati U I TAGLI DEGLI ENTI UN’AZIENDA LOCALI METTONO COMUNICATIVA A DIETA IL TPL di Adriano Marchi - Presidente del Consorzio Atr Non sono tempi facili per la mobilità. Come capita ormai ogni inverno, da alcuni anni a questa parte, l’inquinamento atmosferico ci porta a fare i conti con le restrizioni del traffico. Anzi, il primo scorcio del 2006 ha visto il varo di misure ancora più rigide, almeno in Emilia Romagna (dove sono entrate in vigore le nuove norme frutto dell’accordo di programma fra Regione e città), ma anche concentrazioni di polveri sottili molto preoccupanti. “Il momento migliore per dare una spinta decisa al potenziamento del trasporto pubblico, proponendo ai ‘pedoni per forza’ di sperimentare l’uso dei bus per i propri spostamenti” potrebbe osservare qualcuno. Non è un’osservazione peregrina, al contrario pare dettata da un sano buon senso. Peccato che i tempi non siano propizi per alcun intervento di questo tipo. Anche il tpl è stato sottoposto a una drastica cura dimagrante dalla legge finanziaria per il 2006. Qualche autorevole rappresentante del settore (è il caso di Marcello Panettoni, presidente Asstra, cioè l’Associazione delle Società del trasporto pubblico locale) ha usato espressioni ancora più forti, parlando senza mezzi termini di concreto rischio di chiusura per le aziende del trasporto pubblico locale. Le ragioni di tanta preoccupazione sono molteplici. C’è l’imposizione per Regioni ed Enti Locali di tagliare le spese correnti, che stando alle previsioni farà mancare alle casse degli enti territoriali circa tre miliardi di euro, con inevitabili ripercussioni anche sul comparto del trasporto pubblico. Se poi si tiene conto che i limiti di spesa si proiettano anche sul prossimo triennio, si comprende quanto poco rosee siano le prospettive: meno risorse economiche significano meno possibilità di potenziare i servizi, di offrire agevolazioni alle categorie più deboli, di sostituire i bus più vecchi con mezzi nuovi. Anche la persona meno accorta comprende che non si parla ‘solo’ di una maggiore o minore efficienza e floridezza delle aziende; la posta in gioco è più alta e tocca direttamente il cuore stesso del servizio, il suo ruolo essenziale per la società. Nel documento che le Regioni hanno presentato al Governo per chiedere correttivi alla finanziaria il tpl è indicato, insieme alla casa e alle infrastrutture come una delle priorità irrinunciabili per il territorio e l’ambiente. Un’indicazione che non sembra essere stata recepita. Il rischio concreto è di segnare il passo in un momento in cui, invece, sarebbe importante una maggiore propulsione. Per il bene delle nostre città, per una mobilità più sostenibile, per la salute dei nostri cittadini, ci auguriamo che non sia così. MD 4 di Fausta Emiliani C’era una volta un’azienda di trasporto pubblico dove non esistevano tabelle o libretti orari, perché “tanto la gente sa quando passa l’autobus”. Una situazione che oggi appare quasi paradossale ma che allora era normale per le aziende di trasporto tutte concentrate esclusivamente alla produzione del servizio. Come è possibile che un servizio rivolto ai cittadini non faccia nulla per farsi conoscere dai cittadini? Eppure, non è poi passato così tanto tempo da quando mi sentii rispondere così, nel 1992. La prima campagna di informazione vera e propria fu attuata nel 1991 con l’entrata in vigore della nuova rete urbana di Forlì, seguita nell’anno successivo con lo spostamento del capolinea degli autobus extraurbani da piazza Saffi alla nuova autostazione e biglietteria in via Oriani. E’ in questa occasione, tra l’altro, che nasce la denominazione “Puntobus”, tutt’ora utilizzata. Nello stesso anno, rientrarono in auge anche i libretti orari, sospesi per diversi anni, e decollò la prima campagna per promuovere l’uso del bus nel periodo natalizio: tre manifesti con diversi soggetti e un piccolo gadget: un puzzle che riprende le immagini dei poster. Ma la vera svolta nella comunicazione di Atr arriva tre anni dopo, con il ventennale. In quel frangente l’azienda lancia la sua prima campagna di posizionamento: tre Nella foto: un momento dell’inaugurazione, nella primavera 1992, della nuova biglietteria Atr a Forlì in via Oriani, denominata per l’occasione Punto Bus. Alla parete è appeso un manifesto, uscito nel 1991 per l’attuazione della nuova rete urbana di Forlì, denominato “Piano Barbieri”. Nella foto alcuni personaggi in carica in quel momento: E. Morgagni Vicepres. Atr, O. Prati Ass. Comune Forlì, G. Gabrieli Dir. Atr, G. Bertaccini Pres. Ass. Consorzio Atr, S. Sedioli Sindaco Forlì e U. Marra Pres. Atr. MD manifesti contrassegnati dallo slogan “Lasciati trasportare”, che accompagnerà Atr per diverso tempo, con la presenza di 4 testimonial selezionati fra i dipendenti e figli di dipendenti. La strategia di comunicazione si basa su una forte riconoscibilità dell’immagine aziendale, che si accompagna al lancio del nuovo marchio. Dal vecchio logo rosso, con un lettering spigoloso che rappresentava l’acronimo di ‘azienda trasporti romagnoli’, si passa al nuovo, con le lettere arrotondate, i colori blu e arancio che vogliono alludere al doppio ambito di intervento di Atr, nel trasporto urbano ed extraurbano e con una revisione della scritta che diventa ‘autolinee romagole’ . Da questo momento la comunicazione di Atr assume una fisionomia sempre più precisa e meditata, che si arricchisce via via di nuovi strumenti. Nel 1996, preceduto da un convegno a Cesenatico, viene presentato alle amministrazioni comunali e agli stakeholder il primo piano strategico aziendale, che delinea il futuro dell’azienda. Già questo è un forte momento di comunicazione: non era mai accaduto (almeno nella nostra realtà) che un’azienda, in regime di quasi monopolio si preoccupasse di redigere un piano strategico e soprattutto di presentarlo attraverso momenti “accessibili” a tutti. Per l’occasione viene anche pubblicato un opuscolo che riporta sinteticamente i contenuti del piano. Con questa scelta Atr si propone di diventare azienda della mobilità proponendosi anche come gestore di parcheggi e non solo di tpl. Il piano strategico dà impulso per giungere ad alcune tappe successive molto importanti, a cominciare dalla messa a punto delle nuove reti di Cesena e Forlì, avvenute rispettivamente nel 1998 e 1999. Anche in quel caso non si è trattato semplicemente di cambiare i percorsi e riorganizzare i servizi, ma di proporre agli utenti un nuovo approccio. I libretti orari cambiano impostazione, presentando le corse non più a cadenza oraria (cioè: il bus passa alle 7, alle 7,30, alle 8…), ma a frequenza (il bus passa ogni 10 minuti). La gestione dei flussi informativi interessa anche le fermate, che per la prima volta vengono contrassegnate con un nome specifico, che compare anche sui libretti orari, e dotate di nuove paline (a Forlì, con la nuova rete, si compirà un ulteriore passo avanti, con l’installazione di nuove pensiline), arricchite da una doppia tabella con gli orari e la mappa della linea. Anche quest’ultima rappresenta una grossa novità rispetto al passato, sempre nell’ottica di un forte potenziamento degli strumenti informativi messi a disposizione dell’utenza. Nel frattempo Atr imbocca la strada per una radicale trasformazione, allargando l’attività ad altri settori d’intervento, come la sosta su strada. E, naturalmente, tutto ciò implica un ulteriore sforzo comunicativo. In questo periodo nasce la prima campagna sulla sosta, contrassegnata dallo slogan “Forlì si fa bella con le linee blu”. Dietro un messaggio amichevole e ammiccante si nasconde una strategia ben precisa: infatti, l’esigenza primaria di fornire informazioni all’utenza si coniuga con l’obiettivo, altrettanto forte, di promuovere una diversa sensibilità nei cittadini e ricercarne il consenso, presentando la sosta regolamentata come uno strumento per migliorare la qualità della vita delle città. Nella stessa epoca conoscono un notevole impulso, anche da un punto di vista creativo, le campagne promozionali rivolte a specifici target, come gli studenti, i pensionati e – per la prima volta – i lavoratori. Per raggiungere più efficacemente questi ultimi, si sperimentano soluzioni inedite per Atr, fra cui una campagna di direct marketing, che comporta un contatto personalizzato con questi potenziali nuovi clienti. Infine, il 1999 è anche la data di nascita della rivista “Mobilità Duemila”, a cui è affidata una funzione privilegiata nell’ambito della comunicazione istituzionale. Nel corso degli anni MD è diventato un prezioso strumento di presentazione delle iniziative aziendali, di approfondimento sulle tematiche della mobilità e di dialogo con gli enti pubblici e con i clienti. In questi anni è ancora il tpl il cuore dell’attività aziendale e su di esso si concentra la massima parte dei messaggi su cui si impernia il rapporto con l’esterno, pur incrementando notevolmente il settore sosta con opuscoli e mappe ad esso dedicati.. Ma una nuova rivoluzione è dietro l’angolo. Nel 2001 Atr diventa Agenzia per la mobilità, e questa metamorfosi apre un nuovo capitolo nella storia della sua comunicazione, cominciando da un altro restyling dello stesso marchio. L’azienda ha l’esigenza di riposizionarsi sul mercato, di affermare una nuova immagine trasmettendone i valori sociali. E’ questo l’obiettivo – felicemente centrato – della nascita del claim “Atr muove la gente e promuove l’ambiente”, lanciato con le campagne “Città rigogliosa”e “Fermate Animate” del 2003 attraverso le quali si sposta il valore della marca da una funzione prettamente operativa, ad una dimensione più qualitativa. Atr afferma così la sua identità di azienda “verde”, impegnata nella mobilità sostenibile e nella tutela dell’ambiente. Il “prodotto – servizio” cede il passo all’identità complessiva di Atr, che si presenta profondamente rinnovata pur conservando il patrimonio di credibilità maturato in tanti anni di lavoro verso i clienti. E proprio nel segno di un rapporto sempre più efficace nei loro confronti, di un’attenzione sempre più marcata delle loro necessità, ecco che, anche grazie alle nuove tecnologie, si mettono a punto nuovi strumenti informativi, come il sito web e il call center, quest’ultimo accompagnato dalla campagna “Fortuna che c’è linea” per rimarcare il ruolo di azienda “utile”, al servizio della città e “attiva”, radicata nel territorio, attenta al rapporto con il cliente, tecnicamente innovativa. Successivamente, si creano nuove occasioni di contatto, come il concorso “Sulla strada”, giunto lo scorso anno alla terza edizione, che diventa il banco di prova per sondare il rapporto fra i cittadini e il loro modo di vivere la mobilità quotidiana. Intanto i libretti orari continuano a uscire regolarmente, “perché la gente deve sapere”. 5 MD MD Andare in rete A SAVIGNANO IL TRAFFICO VOLTA PAGINA COL NUOVO PUT A di Federica Bianchi Il Piano urbano del traffico (Put) di Savignano sul Rubicone, elaborato da Atr con l’architetto Bruno Gandino dello studio Urbafor di Torino, nasce su indicazione delle direttive del Ministero dei Lavori Pubblici del 24 giugno 1995, che chiedono ai comuni di interesse turistico (e Savignano ricade in questa categoria perché parte del suo territorio ricade in ambito costiero) di dotarsi di questo strumento di pianificazione urbana. Ma, in realtà, l’adozione del piano urbano del traffico non ha – almeno in questo caso – un significato solo formale, ma rappresenta la volontà dell’Amministrazione Comunale di riorganizzare gli spazi viari in modo da rendere possibile la pacifica convivenza di tutti i protagonisti della mobilità: auto, bici, pedoni, moto… Nel concreto, questo significa mediare fra le esigenze del traffico (velocità di percorrenza, fluidità, ecc.) e quelle della sicurezza, soprattutto dei soggetti più deboli come MD Nella foto: la “carta degli obiettivi” delineati dal Put di Savignano. I cerchi rossi localizzano i principali nodi da sistemare, mentre le linee tratteggiate indicano dove prevedere facilità per i pedoni. Le crocette, infine, segnalano le zone di ricucitura urbanistica. MD 6 pedoni e ciclisti, contribuendo, al tempo stesso a migliorare la qualità della vita dell’intera città. Infatti, una città a traffico tranquillo ma scorrevole, sicura per gli utenti deboli ma anche per gli automobilisti, aumenta la qualità della vita dei residenti e la sua attrattività dal punto di vista turistico, commerciale, dei servizi. Questi i presupposti che hanno fornito le linee guida per gli interventi specifici sulla rete stradale. Ma per sapere dove e come intervenire, occorreva prima di tutto mettere a fuoco i punti critici presenti sul territorio e le cause di queste criticità. A questo scopo è stata redatta una ‘carta dei problemi’ localizzando i nodi a maggior rischio di incidenti, i tratti stradali con velocità troppo elevate, o eccessivi carichi ambientali o, ancora, dove si registra ‘l’effetto barriera’, cioè la difficoltà da parte dei pedoni di attraversare… Da questa disamina e dalle indagini condotte fra i cittadini sono emersi, in particolare, due problemi. Il primo - segnalato soprattutto dalle famiglie e dai ragazzi - è l’insufficienza della rete ciclabile e pedonale. Il secondo è rappresentato dall’eccessiva velocità dei veicoli su alcune strade. Per far fronte a questa situazione è stata delineata una serie di possibili azioni: • sostituire ove possibile gli incroci con rotonde, in modo da rendere più fluido lo scorrimento e, contemporaneamente, ridurre la velocità; • migliorare la sicurezza degli utenti della strada, specialmente di quelli più deboli, e quindi migliorare le condizioni per la marcia pedonale e la circola- MD Nella foto: un esempio di zona di accumulo, con l’isola salvapedoni che delimita la cosiddetta “corsia di accumulo”, creata per favorire le immissioni sulla strada. Il Piano Urbano del Traffico di Savignano prevede soluzioni di questo tipo, specialmente sulla via Emilia. zione ciclabile ; • creare un effetto “porta” per chi entra nell’abitato; • integrare meglio la strada con il contesto urbano. Ma prima di tutto occorre definire la classificazione gerarchica delle strade (urbana, extraurbana, principale, secondaria, di scorrimento, di quartiere, ecc.) sulla base del volume di traffico che si registra, dell’intensità degli attraversamenti pedonali, la situazione urbana, in modo da scegliere le misure più adeguate per ciascuna tipologia. E’ chiaro, infatti, che per moderare la velocità su un tratto extraurbano di una strada di collegamento si devono utilizzare strumenti diversi da quelli che si utilizzerebbero in una strada di quartiere. E del resto, il Codice della Strada oggi mette a disposizione degli enti locali un nutrito arsenale di provvedimenti da adottare. Quelli previsti per la rete viaria di Savignano possono essere riassunti in tre grandi filoni: ci sono gli interventi volti a moderare la velocità, quelli per fluidificare il traffico e quelli per rendere più sicuri i percorsi di pedoni e ciclisti. Nella prima famiglia rientrano i dispositivi fisici, come i dossi artificiali e i passaggi o incroci rialzati. Il Put di Savignano prevede in modo estensivo il ricorso a questi ultimi, ritenuti in grado di mediare in modo più soddisfacente le esigenze urbanistiche e quelle del traffico. C’è poi la scelta di applicare in gran parte dell’abitato il dispositivo di “zona 30”, mentre una serie di vie di servizio sarà classificata come “via residenziale”. Nel gruppo delle misure volte alla fluidificazione Nella foto: una veduta di corso Perticari. Le ampie dimensioni della carreggiata, come in questo caso, inducono i guidatori a velocità più sostenute del dovuto. Il Piano del Traffico mira a scoraggiare queste situazioni con vari interventi: restringimenti della carreggiata, passaggi e incroci rialzati, ecc. MD Nella foto: un esempio di pista ciclabile realizzata ricorrendo al restringimento della carreggiata e alla ristrutturazione del marciapiede, in modo da ricavare una banda percorribile dalle biciclette. In questo caso i percorsi di pedoni e ciclisti sono evidenziati dalla segnaletica orizzontale e separati fisicamente da elementi di arredo. MD rientrano di diritto le rotonde, che hanno conquistato uno spazio sempre maggiore nelle nostre città. Anche il Piano del traffico di Savignano le prevede e nella nuova programmazione viene proposta la realizzazione di 12 nuove rotatorie (mini-rotonde o rotonde compatte) in aggiunta a quelle già esistenti. Soluzioni interessanti anche con le cosiddette “zone di accumulo” (tratti in cui la carreggiata si allarga, facilitando così sia le svolte a sinistra che le immissioni laterali): la carreggiata viene divisa in tre corsie, protette da isolotti o aiuole, in modo da impedire che la corsia centrale sia utilizzata per il sorpasso. Un intervento di questo tipo è stato pensato per l’incrocio fra via Matteotti e via Circonvallazione. Per quanto riguarda i pedoni, la situazione savignanese è già abbastanza soddisfacente: solo alcune vie (specialmente secondarie) sono del tutto prive di marciapiedi e protezioni. Tuttavia, l’attuale rete dei marciapiedi presenta alcuni problemi funzionali: talora sono discontinui o sconnessi o, ancora, vengono occupati dalle auto. Per questo, il Put suggerisce di realizzare sulle strade nuove o da ristrutturare marciapiedi con caratteristiche diverse: altezza contenuta, continuità, larghezza abbondante. 7 MD MD Andare in rete Ovviamente, un’occhio particolare è stato riservato agli attraversamenti pedonali, che rappresentano uno dei nodi più delicati per la sicurezza di chi si sposta a piedi lungo le strade. Anche in questo caso vengono suggeriti interventi strutturali: riduzione della larghezza della carreggiata (è noto che più la strada è larga, più invita a pigiare sull’acceleratore), isole salvapedoni in corrispondenza delle zone di accumulo, rialzamenti della carreggiata, illuminazione degli attraversamenti. In questo capitolo non poteva mancare una sezione dedicata ai problemi di chi va in bicicletta, mezzo particolarmente diffuso nelle nostre zone sia per gli spostamenti abituali, sia per il tempo libero. Purtroppo, come ben sappiamo, l’attuale mole di traffico automobilistico rende difficile la vita dei ciclisti sulle strade normali. Per questo l’orientamento contenuto nel Put è quello di creare una rete ciclabile continua, con spazi appositi (bande laterali sulle carreggiate e piste sui marciapiedi) sugli assi principali e fasce protette anche sulle strade di quartiere. Una scelta che mira a dare risposte non solo alle esigenze di spostamento dei cittadini, ma anche a quelle del tempo libero e del turismo. Il riordino delle modalità del traffico si rivela virtuoso sotto più di un aspetto, favorendo velocità inferiori, minori attese agli incroci, la diminuzione degli incidenti, una condotta di guida più tranquilla e con minor consumi, una diminuzione del rumore. E anche se Savignano non presenta sicuramente i gravi problemi di inquinamento tipici delle grandi città, le misure prese in considerazione contribuiranno in modo importante a migliorare le condizioni Nella foto: la via Emilia nel tratto urbano di Savignano. L’arteria svolge un ruolo fondamentale nel sistema di collegamenti del comune, e rappresenta il principale asse di attraversamento. Per questo il Put le dedica particolare attenzione, prevedendo un ampio ventaglio di interventi per la sua messa in sicurezza. MD MD 8 Nella foto: un esempio di incrocio rialzato con cambio della pavimentazione. Questo tipo di intervento è fra i più efficaci per la creazione delle cosiddette “zone 30” MD ambientali e, di conseguenza, le condizioni di vita dei residenti e dei turisti. Chi conosce la viabilità di Savignano sa bene che la via Emilia vi svolge un ruolo fondamentale come asse di attraversamento, su cui transitano ogni giorno migliaia di mezzi. Era inevitabile, quindi, che mettendo mano al nuovo assetto della circolazione comunale si dedicasse a questa strada una particolare attenzione. Nel Put, infatti, viene prospettato un articolato lavoro di sistemazione lungo tutto il tratto urbano, con rotonde e minirotonde, zone di accumulo in diversi punti, passaggi pedonali protetti, ecc. Basti pensare che degli interventi mag- Nella foto: una veduta di via Don Minzoni, a Savignano. In questa strada i marciapiedi sono presenti, ma risultano difficili da percorrere a causa del fondo sconnesso e delle auto in sosta che invadono lo spazio destinato al transito dei pedoni. MD Nella tavola: è raffigurato l’incrocio fra la via Emilia Est e via Alberazzo com’è attualmente (a sinistra) e come si trasformerà con la realizzazione della prevista rotonda, a cui sarà affidato il compito di facilitare il transito, fluidificare la circolazione e contemporaneamente, renderla più sicura. Nel nuovo Put di Savignano è prevista la realizzazione di numerose nuove rotonde e minirotonde (tre solo nel tratto savignanese della via Emilia). MD giori previsti dal Piano del traffico almeno dieci si riferiscono proprio a questa arteria, e la metà di essi sono considerati prioritari: è il caso delle minirotonde all’incrocio fra la via Emilia e la S. P. 63 e all’intersezione fra via Garibaldi e via Saffi, delle rotonde compatte previste agli incroci via Roma-via Madonna Rossa e via Emilia Est – via Pietà, della zona di accumulo nell’area via Circonvallazione – via Matteotti. Per la zona del centro, invece, sono indicati come interventi prioritari una serie di minirotonde lungo viale della Libertà, mentre in corso Perticari vengono caldeggiate la realizzazione di un ingresso rialzato in prossi- mità della scuola e una minirotonda all’incrocio con corso della Pace. Il quadro complessivo degli interventi è molto ampio, con la previsione anche di opere di una certa complessità, la cui esecuzione richiederà tempi tecnici piuttosto lunghi. Non solo, va tenuto conto che per concretizzare alcuni progetti servirà il coinvolgimento di altri enti, come Anas e Provincia. Ma per cominciare già in tempi brevi a beneficiare degli effetti del Put, è prevista la realizzazione di interventi temporanei che contribuiranno a introdurre gradualmente i nuovi assetti previsti dal Piano. Nella foto: il tratto della via Emilia che corre in “zona Cesare”. La convivenza fra automobili e biciclette si rivela particolarmente difficile su questa strada ad alta densità di traffico. Nel nuovi piano del traffico di Savignano è previsto un ampliamento della rete di percorsi destinati agli utenti della strada che si muovono pedalando. In programma piste ciclabili vere e proprie, bande ciclabili ai lati della carreggiata e bande ciclabili sui marciapiedi. MD 9 MD MD Carnet di viaggio IL CONTRATTO DI SERVIZIO UN ANNO DOPO I di Monica Martinengo Ad un anno dall’assegnazione tramite gara della gestione complessiva del Trasporto Pubblico Locale, che ha, di fatto, riorganizzato il sistema dei trasporti nella provincia di Forlì-Cesena, è importante uno sguardo di insieme per comprendere quanto è stato fatto e cosa ancora resta da fare. Stefano Vernarelli, responsabile per Atr dell’Area Pianificazione e Sviluppo Tecnologico, sottolinea come in quest’anno si siano raggiunti obiettivi importanti. “Come per ogni cambiamento, il nuovo contratto ha comportato qualche difficoltà, che stiamo superando grazie alla fondamentale collaborazione di tutti. Il contratto di gestione del servizio, che regola i rapporti tra Atr e l’affidatario del servizio (Atg – Adriatic Transport Group, che esercita tramite e-bus e Setram, che a loro volta si avvalgono di vettori privati in regime di subaffidamento) è estremamente dettagliato e complesso, e la difficoltà iniziale è stata quella di riconoscere in questo contratto uno strumento per fornire il miglior servizio al cittadino, destinatario finale del nostro lavoro”. “Dopo un anno d’impegno, possiamo affermare che i controlli e il monitoraggio del servizio sono statisticamente precisi, e che c’è un attento coinvolgimento di tutti per Nella foto: autista Atr al lavoro. Lotta all’evasione, collaborazione del personale viaggiante (vero “specchio dell’azienda” all’esterno) e dei vettori privati: sono i tre punti cardine per il miglioramento del servizio di ATR. Soddisfacenti i risultati raggiunti fino ad oggi. MD MD 10 l’applicazione puntuale del contratto. Siamo soddisfatti, il trend è positivo, e i report richiesti al gestore sono oggi riconosciuti come un valido strumento per il miglioramento dei servizi”. I parametri che indicano il livello di qualità del servizio erogato si determinano in base a due categorie: un monitoraggio statistico del servizio offerto, sul quale poggia il sistema premi-penali, che valuta le corse perse, in ritardo, in anticipo, ecc., e una analisi della qualità del servizio che si ottiene anche con valutazioni non statistiche. La lotta all’evasione, la collaborazione del personale viaggiante, l’impegno dei vettori privati: sono questi i punti di forza che nel corso dell’anno appena concluso hanno permesso il “buon lavoro” di Atr. Abituare il cittadino-utente ad essere sempre in regola, e sempre provvisto del titolo viaggio: la lotta all’evasione è stata attuata con un puntuale lavoro di collaborazione tra l’Agenzia Atr, l’affidatario e tutti i gestori dei servizi, con il fondamentale contributo del personale viaggiante. Gli autisti, dotati di cartellino e divisa, sono i primi accertatori della regolarità dei biglietti, e dunque i primi controllori dell’evasione. L’integrazione fra questa loro opera e l’effettuazione di controlli severi ma a campione, quindi non prevedibili, ha permesso di scoraggiare e ridurre il numero dei “furbi”. “Gli autisti sono lo specchio dell’azienda, per il pubblico che viaggia sulle nostre linee” - indica Vernarelli - “per questo motivo alcuni dei controlli messi a punto nel 2005 li riguardavano direttamente. L’autista, oltre a tenere dei modi corretti, deve essere munito di divisa e cartellino per una identificazione certa nei confronti della clientela. Il parametro per la definizione del livello di servizio, legato a questi aspetti, aveva dato a inizio anno indicazioni difformi, che sono andate migliorando nel corso dei mesi. Il dato in sé risulta ancora negativo, ma siamo soddisfatti perché vediamo un costante miglioramento. Del resto, il personale viaggiante, ha contribuito positivamente a raggiungere gli obiettivi, per cui possiamo ritenerci soddisfatti di quanto compiuto fino ad ora.” Altrettanto rilevante la collaborazione dei vettori privati, che con l’introduzione del nuovo sistema, hanno subito una notevole trasformazione nella loro attività: prima erano concessionari delle linee e svolgevano i servizi direttamente con gli autobus di loro proprietà, mentre oggi le stesse ditte operano in regime di subaffidamento, con autobus messi a loro disposizione da Atr che ne cura la manutenzione offrendo alla clientela un servizio qualitativamente migliore. Il 2005 è stato un anno difficile per il settore trasporti che ha dovuto, fra l’altro, affrontare i costi derivati dai rinnovi contrattuali per gli autoferrotranvieri e per il consistente innalzamento dei prezzi del carburante. In viaggio con MD PROGETTI DI MOBILITÀ PER LA CITTÀ ARTUSIANA INTERVISTA A PAOLO ZOFFOLI SINDACO DI FORLIMPOPOLI di Cristina Zani Il Comune di Forlimpopoli sta lavorando al nuovo Piano Urbano del Traffico. Da quali esigenze nasce? Il nuovo piano del traffico nasce da molte esigenze: governare i notevoli flussi di traffico, anche di passaggio, che interessano Forlimpopoli visto che il nostro Comune è in una posizione baricentrica rispetto alla Provincia, fra Forlì e Cesena e all’imbocco della Vallata del Bidente; affrontare e tentare di risolvere i problemi legati alla viabilità sopraggiunti con lo sviluppo degli ultimi anni di Forlimpopoli e quelli previsti con la programmazione del nuovo Piano Regolatore che porteranno ad aumentare notevolmente il traffico da e per Forlimpopoli; ricercare quegli strumenti che servono per favorire quella fluidità del traffico e quella congruità dei parcheggi nel centro storico, che possano favorirne la vivibilità; cercare di risolvere le varie criticità; predisporre un piano del trasporto pubblico all’interno del Comune compatibile anche economicamente. A proposito di parcheggi, anche una città delle dimensioni di Forlimpopoli vive questo problema ? I parcheggi sono, credo, uno dei problemi ricorrenti di ogni centro storico. Noi abbiamo un centro molto abitato, ma piccolo, e facilmente accessibile dall’esterno. Il progetto per il quale stiamo lavorando da anni e che è ormai completato è costruire un numero cospicuo di parcheggi nell’immediata periferia per le soste prolungate in modo da poter attuare la sosta a tempo nei numerosi parcheggi del centro. Mi pare che questa strategia stia cominciando a funzionare. Forlimpopoli si trova sull’asse della via Emilia fra Cesena e Forlì ed è anche punto di collegamento per Meldola e la valle del Bidente. Questa collocazione come influisce sul sistema di mobilità urbano? La lungimiranza di chi ci ha preceduto nel governo del Comune ha già da molti anni dirottato il traffico da Cesena a Forlì nell’asse di scorrimento; noi ci stiamo attivando per costruire, assieme alla Provincia, la tangenziale ovest che porterà in breve il traffico della vallata del Bidente fuori dal centro. Con questi due provvedimenti Forlimpopoli rimane al centro della mobilità provinciale in una posizione strategica, senza che il traffico crei troppi problemi alla città. Forlimpopoli è anche città artusiana. Il Comune sta realizzando in nome del suo cittadino illustre un progetto per diventare un importante centro di cultura gastronomica. Questo impulso porterà alla nascita di nuovi collegamenti turistici con la riviera ad esempio? Forlimpopoli sta cercando di proporsi, nel nome dell’Artusi, come centro di cultura eno-gastronomica a rilevanza nazionale. Perché questo possa realmente realizzarsi, oltre al nome dell’Artusi, a Casa Artusi che verrà inaugurata nel giugno 2007, alla Festa Artusiana e a tutta una serie di iniziative ed eventi a cui si sta lavorando, servono due cose fondamentali: per primo una logistica favorevole (accessibilità, mobilità, parcheggi, vicinanza con territori ad alta densità abitativa e turistica) e credo che su questo punto il nostro Comune abbia o avrà a breve le carte in regola; e poi una rete di offerta del territorio efficace. Solo se metteremo in circuito tutte le opportunità offerte dal territorio, riusciremo a creare quella massa critica che possa essere appetibile dal punto di vista turistico: il mare, i monti, le colline, le città d’arte, i prodotti e la cucina del territorio, la nostra professionalità ed ospitalità se messi in sinergia possono veramente essere alla base dello sviluppo turistico, culturale, ambientale e quindi economico del nostro territorio. Forlimpopoli, Città Artusiana, si sta attivando per giocare assieme agli altri le sue carte. MD 11 MD I Fermata d’autobus I 60 ANNI DELLA COOP. TRASPORTI RIOLO TERME di Cristina Zani Ha spento 60 candeline il 16 agosto della scorsa estate. La Cooperativa Trasporti di Riolo Terme nata tre mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, ha accompagnato in questi 60 anni, trasportandolo, lo sviluppo del territorio. Ed è ancora oggi, come allora un punto di riferimento per gli utenti di tutta la Provincia di Ravenna. Attualmente la cooperativa con i suoi 32 tra soci e dipendenti, gestisce una linea urbana di trasporto pubblico a Riolo e quattro extraurbane tra Imola, la Provincia di Ravenna, e quella di Forlì. Il suo core business restano principalmente gli studenti pendolari, grazie ai collegamenti fra le varie vallate del territorio, ma svolge anche servizi di noleggio bus con conducente per viaggi in Italia ed in Europa. La cooperativa ha fatto della qualità del servizio la sua arma vincente. Tanto che da un recente sondaggio fra i cittadini, è risultata ai primi posti per il giudizio complessivo migliore (94,7% di soddisfazione) e per l’ottimo rapporto relazionale tra personale e viaggiatori (97,7%). “Lo spirito cooperativo – spiega il direttore Diego Garavini – fa sì che la mission del trasporto pubblico sia raggiunta più facilmente. Il socio proprio per il senso di appartenenza all’azienda che contraddistingue la formula cooperativa, ha una motivazione molto forte che lo spinge a dare il massimo impegno”. Del resto fu proprio questo spirito cooperativistico, nato dalle rovine e dal dolore di un conflitto bellico, a spingere i cittadini a risollevare l’attività economica del paese riprendendo le comunicazioni con le altre città e il trasporto di cose e persone. “Il trasporto delle persone- racconta Garavini- è stato sempre fondamentale per questo territorio, non solo perché permetteva la mobilità giornaliera da un paese all’altro, principalmente verso Faenza, centro di scambi commerciali ed economici della vallata, ma soprattutto perché alla stazione ferroviaria di Castelbolognese arrivavano coloro che sceglievano Riolo per le cure termali, quindi il collegamento rappresentava occasione di sviluppo per tutte le attività economiche legate al turismo”. Dai primi autobus modelli 3 RO con le panche di legno agli ultimi granturismo con il navigatore satellitare ne è passata di acqua sotto i ponti e la storia della Cooperativa Trasporti Riolo ha attraversato varie fasi di crescita e trasformazioni superando anche tante difficoltà. Nel 2001 è entrata a far parte di Mete spa, la società che gestisce il trasporto pubblico nella provincia di Ravenna compartecipata al 53% dall’azienda pubblica Atm di Ravenna e per la restante quota dalla Coop. Trasporti Riolo, Coerbus di Lugo, dalla cervese Sac, dalla Saces e da Setram, società quest’ultima a sua volta cogestita dalla cooperativa di Riolo. Tra gli ultimi traguardi raggiunti la certificazione di qualità ISO 9001:2000. Da alcuni anni inoltre la sede della Cooperativa è anche la sede regionale dell’associazione ANAV la più rappresentativa a livello nazionale del settore trasporto persone. “Anche se siamo molto impegnati sul fronte nazionale-conclude Diego Garavini - continuiamo ad essere una cooperativa pienamente integrata nel territorio, sosteniamo società sportive e abbiamo anche una partecipazione nell’ente promozionale Terre di Faenza. Sarà compito del gruppo dirigente e dei soci impegnarsi per raggiungere risultati sempre più significativi “. Nella foto: immagini di ieri e di oggi di autobus a Riolo Terme. La Cooperativa Trasporti Riolo Terme ha compìuto 60 anni lo scorso 16 agosto. Nata 3 mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, ha accompagnato in questi anni, trasportandolo, lo sviluppo del territorio ed é ancora oggi come allora un punto di riferimento per tutti gli utenti della Provincia di Ravenna. Attalmente con i suoi 32 tra soci e dipendenti, gestisce una linea urbana di trasporto pubblico a Riolo e quattro extraurbane tra Imola, la Provincia di Ravenna e quella di Forlì. MD 12 MD MD Notizie in arrivo A SCUOLA A PIEDI E’ PIÙ BELLO A DIFENDIAMO L’ARIA CON “RESPIRA!” D A difendere l’aria si impara da ragazzi. E proprio ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie (cioè, elementari, medie e superiori) si rivolge “Respira!”, progetto di educazione alla qualità dell'aria e alla mobilità Sostenibile promosso da Provincia di Forlì-Cesena, Comuni di Cesena e Forlì, e Atr e curato dal centro di educazione alla sostenibilità Anima Mundi e la cooperativa di studi e servizi ambientali Atlantide, con la collaborazione, per i progetti nelle scuole secondarie, di Agess (Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Forlì-Cesena) e Arpa. L’intento di “Respira!” (che oltre a essere un invito, è una sigla che sta per "responsabili per iniziative di risanamento dell'aria") è quello di innescare un processo di partecipazione attiva per stimolare un cambiamento concreto dei comportamenti e delle abitudini della comunità locale, in termini di utilizzo dei mezzi pubblici e di forme di mobilità più rispettose dell’ambiente, in modo da migliorare la qualità dell’aria e, in definitiva, la qualità della nostra vita. E come si è sperimentato in altre occasioni, rivolgersi ai ragazzi ottiene un duplice risultato: da un lato, far crescere le nuove generazioni con una maggiore consapevolezza e sensibilità per l’ambiente, dall’altro coinvolgere più efficacemente su queste problematiche anche i genitori e gli altri familiari. I giovani studenti sono chiamati a fare i conti concretamente con la situazione ambientale, ad esempio attraverso l’analisi della viabilità cittadina, e dei comportamenti abituali dei cittadini, o addirittura con l'ideazione di piani concreti per il risanamento. Al termine del progetto si misureranno i risultati ottenuti, in particolare: numero di Piani d'Azione elaborati dalle scuole, km di strada percorsi con mobilità sostenibile, litri di carburanti risparmiati, biglietti, abbonamenti al trasporto pubblico emessi in più, euro risparmiati, gr di CO2 emessi in meno, e così via. Completa il quadro del progetto la realizzazione di un Concorso aperto alle scuole secondarie iscritte, suddiviso in 2 sezioni: una per l’istituto con il minore impatto sull'aria, l’altro per l'Istituto con l'idea più innovativa. Andare a scuola, insieme agli amici, a piedi o in bicicletta senza pericolo. Fino a non molti anni fa questa era la realtà della maggior parte dei bambini e delle bambine. Oggi, invece, sono pochissimi quelli che lo fanno. Sicuramente colpa del traffico sempre più caotico, che rende pericolose le strade specialmente per i più piccoli (ma forse, di mezzo c’è anche un pizzico di pigrizia). Ora, però, si moltiplicano in molte città le iniziative che mirano a invertire la tendenza. E questo accade anche nei Comuni di Cesena e Forlì. Nei primi giorni del nuovo anno scolastico l’assessorato alla Mobilità Sostenibile del capoluogo, insieme alla Provincia e Atr, ha promosso la campagna di sensibilizzazione “Walk to school”, che invita, almeno per un giorno (per il 2005 era il 6 ottobre), ad andare a scuola a piedi. L’iniziativa, che a Forlì ha visto l’adesione di otto scuole elementari, è illustrata nel sito www.iwalktoschool.org. A Cesena, invece, il tragitto verso la scuola si fa su “Percorsi Sicuri”. E’ questo il nome del progetto sperimentale promosso dal Comune di Cesena, Centro per le Famiglie, in collaborazione con il Progetto Giovani in Giro, Auser, C.am.in.a. (associazione regionale delle città amiche dell’infanzia e dell’adolescenza), l’Ufficio Educazione alla Salute – Progetto Scuole dell’Ausl di Cesena e il quartiere Centro Urbano. “Percorsi sicuri”, che per il momento è rivolto agli alunni della scuola elementare Carducci, mira a offrire maggiore tutela ai piccoli studenti, favorendone l’autonomia e rispondendo alla loro necessità di muoversi in città con sufficiente protezione dai pericoli (specialmente quelli rappresentati dal traffico). Nel concreto, il progetto ha visto la messa in sicurezza di alcuni punti critici della viabilità limitrofa alla scuola, con la collocazione di un semaforo e di un’isola pedonale. Successivamente sono stati individuati due punti di ritrovo dove i bambini sono accolti da alcuni operatori del Centro per le Famiglie, che li indirizzano lungo gli itinerari protetti. 13 MD MD Notizie in arrivo IL MONDO IN MOVIMENTO Nella foto: un’immagine tratta dal calendario 2006 che anche quest’anno Atr ha distribuito nel periodo natalizio. La foto, di Luciano Boldrini ritrae un autobus su un traghetto che attraversa il fiume Nilo in Sudan. Attraverso un mezzo di trasporto come l’autobus si riescono a capire molte cose su un paese e sulla gente che lo popola. Così ogni mese dell’anno un autobus fa conoscere le città di Rio de Janeiro (Brasile), Teheran (Iran), Cochin ( India), Huehuetenango (Guatemala), Shangai (Cina), Addis Abeba (Etiopia), Lisbona (Portogallo), Tokyo (Giappone), Atene (Grecia), Anaheim (California), Gent (Belgio), Karima (Sudan). MD A ALLA MOSTRA DI PALMEZZANO CON LA CARD Fino al 30 aprile sarà allestita nei rinnovati spazi del San Domenico di Forlì la mostra internazionale “Marco Palmezzano, “Il Rinascimento nelle Romagne”, che guida i visitatori alla scoperta di uno dei maggiori interpreti della pittura del primo Cinquecento. di Forlì, Provincia di Forlì- Cesena, Camera di Commercio di Forlì-Cesena e Atr. Con la “Palmezzano card”, del costo di 10 euro, è consentito l’accesso gratuito alla mostra presentando alla biglietteria la Card; l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici Atr per 2 giorni sulla rete urbana di Forlì e sulle linee per Bertinoro, Castrocaro Terme, Forlimpopoli, Predappio; lo sconto del 10% sul catalogo della mostra. Inoltre sono previsti sconti negli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa e sui biglietti/abbonamenti del Teatro Diego Fabbri di Forlì per la stagione 2005/2006. NUOVA SEGNALETICA A RONCOFREDDO N La puntuale attività di ricerca ed i numerosi interventi di restauro condotti in previsione della Mostra hanno infatti confermato la posizione di assoluto rilievo che Marco Palmezzano ebbe – in primo luogo in Romagna ma anche al di fuori dei suoi confini – nella definizione e nella diffusione dei modelli pittorici rinascimentali. Per l’occasione, i visitatori possono usufruire della “Palmezzano card”, ideata dal Club di Prodotto di Forlì, in collaborazione con Confcommercio Forlì, Comune MD 14 Atr si occuperà della segnaletica stradale del comune di Roncofreddo con una convenzione che si protrarrà fino al 2010. Roncofreddo, sulle prime colline cesenati, si trova al centro di un ampio territorio comunale, che si estende per 52 km dalla Valle del Savio alla Valle del Rubicone, costellato da castelli e caratteristici borghi. Un territorio molto transitato che ha però una segnaletica stradale sia orizzontale che verticale, datata e bisognosa di revisione. Così l’amministrazione comunale ha deciso di affidare ad Atr, che già si occupa di segnaletica in diversi comuni della provincia, il ridisegno di tutto il parco segnaletico entro 5 anni, non escludendo poi in futuro di provvedere anche al rifacimento degli impianti segnaletici di promozione e direzionali. MD Posta & Risposta UNA BARRIERA PER I DISABILI Dal lontano 1979 frequento Cesenatico. Purtroppo fin dalla nascita sono affetto da una patologia che mi costringe ad osservare il mondo da una sedia a rotelle e voi sapete bene quali difficoltà implichi tutto ciò, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista della mobilità. Vi scrivo per segnalare una nuova barriera che ostacola i diritti dei disabili: la ‘lungimirante’ amministrazione di Cesenatico ha pensato bene di deliberare che il regolare permesso per il parcheggio riservato ai disabili non era più valido se non associato a uno speciale tagliando emesso da loro. Con la limitazione che l’interessato deve essere residente in una delle vie indicate e per un soggiorno di almeno tre mesi. Tutto questo, inoltre, senza fornire almeno una buona informazione, attraverso comunicati stampa e cartelli indicanti le nuove regole. Non dimentichiamo che Cesenatico è una città turistica, dove villeggiano turisti italiani e stranieri. Purtroppo il sottoscritto è incappato in questa discutibile norma e sono stato multato di 35 euro. Per un pensionato con il reddito di 667 euro è un discreto taglio al bilancio mensile. Io ho pagato perché la trafila dei ricorsi sarebbe stata sicuramente più onerosa e sono orgoglioso di aver elargito la mia donazione al un Comune messo così male che per raccogliere fondi multa i deboli e senza voce. Lettera firmata NO, SCELTA PER TUTELARLI E’ comprensibile lo sfogo, dopo avere ricevuto una sanzione, ma è bene ricordare che a Cesenatico il regolamento della sosta a pagamento è in vigore da almeno tre anni e ancora più importante è capire perché sia stata presa questa decisione. Nel corso del primo anno di sperimentazione si rilevò, fra i diversi fenomeni riscontrati, una esagerata esposizione di permessi per invalidi, in copia, scaduti, ecc. Per noi era il sintomo di un malcostume piuttosto diffuso: il permesso del nonno, del padre, della zia, serve a parenti (in buona salute naturalmente), per usufruire gratuitamente dei parcheggi a pagamento e dell’accesso alle fasce demaniali interdette alla circolazione, ecc. Poiché Cesenatico è una città turistica in cui le aree pubbliche per la sosta sono un bene prezioso (specialmente in estate), questo malcostume rischia di penalizzare proprio i veri disabili, per cui l’Amministrazione ha ritenuto di dover intervenire e l’introduzione del secondo pass ha rappresentato solo una prima delle tante operazioni intraprese a tutela di chi deve essere aiutato realmente per la ricerca di un posto di sosta. Infatti, per la nuova organizzazione dei Giardini a Mare di Cesenatico (area pedonale fra i bagni sulla spiaggia e i giardini, con un breve dislivello e accessi regolati da specifica segnaletica), l’Amministrazione ha deciso di intervenire fornendo ad ogni stabilimento balneare 3 permessi di accesso alla zona pedonale per consentire, ai loro eventuali clienti disabili, di accedere direttamente alla struttura balneare e regolando la sosta sul lungomare con un posto disabili ogni 35 circa posti a pagamento (il Codice della Strada ne prevede uno su 50). Naturalmente, i singoli casi specifici e le loro esigenze ulteriori saranno trattati con la massima attenzione. Dal 2001 ad oggi la norma non è stata modificata e non si sono registrate le difficoltà di adesso, perché non si era mai riscontrato un così elevato utilizzo di pass. Peraltro, è molto difficile scoprire gli abusi quando un auto in sosta espone il tagliando, perché non dice chi è il proprietario o il trasportato. Per questo la scelta dell’Amministrazione per la non deroga ai portatori di handicap sulle aree blu non nasce da motivi economici, ma vuole essere invece un aiuto per quelle persone con difficoltà motorie che hanno la necessità di trovare in fretta un posto per sostare. A cosa serve poter non pagare la sosta e poi non poter trovare gli spazi disponibili, specialmente sul lungomare dove già dalle prime ore del mattino non ci sono più spazi!?! E’ molto meno ipocrita, secondo noi, la decisione di cercare soluzioni più pragmatiche e “forti” (posti al Bagno Mare, più posti invalidi riservati, regolamenti più attenti al rilascio dei permessi), anche se sono più difficili da gestire, sia in termini di risorse umane dedicate (pattuglie di controllo agli abusi, ausiliari che stazionano quotidianamente nelle aree più a rischio), sia di ritorno di immagine, rispetto ad un comportamento “da Ponzio Pilato”. Per la mancata informativa, solo poche parole: la segnaletica del Codice della Strada è universale e, se non si evidenziano deroghe specifiche alla norma, essa è applicabile a tutti, compresi i portatori di handicap. Quindi, anche i cartelli esposti a Cesenatico non contengono la scritta integrativa….”eccetto portatori di handicap” e questo per noi è sufficientemente chiaro. Il linguaggio della segnaletica deve essere uniforme per tutta l’Europa e quindi anche per i Comuni italiani, cionondimeno, abbiamo raccolto la segnalazione e abbiamo predisposto un pacchetto informativo per la spiaggia (bagnini), operatori turistici, IAT e la città di Cesenatico in generale. Laila Errani, Responsabile Sosta