aiuti umanitari e protezione civile - Dipartimento di Scienze Politiche

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aiuti umanitari e protezione civile - Dipartimento di Scienze Politiche
AIUTI UMANITARI E PROTEZIONE
CIVILE
ALESSANDRA GEMELLI
SIMONA ROSSI
ANDREA MUZZUPAPA
Cenni storici sulla nascita delle organizzazioni partner e
degli aiuti umanitari
 Nascita della Croce Rossa
 Anno di nascita: 1864 (Henry Durant)
 Per la prima volta ha dato aiuto e ricovero a vittime di guerre europee
 È un’istituzione operante nel diritto internazionale umanitario, applicato
in tempo di guerra.
 Contributo delle Nazioni Unite (1945) nel campo dell’aiuto
umanitario.
• All’interno nascono delle agenzie specializzate in situazioni di crisi, come
il PAM (Programma Alimentare Mondiale); Agenzie volute dall’ONU.
 Nascita Associazioni NO-PROFIT (anni 70’)
ASSOCIAZIONI NO-PROFIT
24marzo.it Onlus
AGIRE
Africa ’70
Bambini nel Deserto
Amnesty international
EMERGENCY
NASCITA DEGLI AIUTI UMANITATI NEL QUADRO
EUROPEO
La base giuridica per gli aiuti umanitari è costituita
utile alla realizzazione degli obiettivi di cui al paragrafo 1 e
dall'articolo 214 del Trattato sul funzionamento dell'Unione
all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea.
Europea ( TFUE ), mentre prima del Trattato di Lisbona (
dicembre 2017 ), la base giuridica era individuata nell'articolo  Il primo comma non pregiudica la competenza degli Stati
membri a negoziare nelle sedi internazionali e a concludere
179 del Trattato CE.
accordi.
ART. 214 TFUE
 5. È istituito un corpo volontario europeo di aiuto
 1. Le azioni dell'Unione nel settore dell'aiuto umanitario
umanitario per inquadrare contributi comuni dei giovani
sono condotte nel quadro dei principi e obiettivi dell'azione
europei alle azioni di aiuto umanitario dell'Unione. Il
esterna dell'Unione. Esse mirano a fornire, in modo
Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando mediante
puntuale, assistenza, soccorso e protezione alle popolazioni
regolamenti secondo la procedura legislativa ordinaria, ne
dei paesi terzi vittime di calamità naturali o provocate
fissano lo statuto e le modalità di funzionamento.
dall'uomo, per far fronte alle necessità umanitarie risultanti
da queste diverse situazioni. Le azioni dell'Unione e degli  6. La Commissione può prendere qualsiasi iniziativa utile a
promuovere il coordinamento tra le azioni dell'Unione e
Stati membri si completano e si rafforzano reciprocamente.
quelle degli Stati membri, allo scopo di rafforzare l'efficacia
 2. Le azioni di aiuto umanitario sono condotte
e la complementarità dei dispositivi dell'Unione e dei
conformemente ai principi del diritto internazionale e ai
dispositivi nazionali di aiuto umanitario.
principi di imparzialità, neutralità e non discriminazione.
 7. L'Unione provvede affinché le sue azioni di aiuto
 3. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando
umanitario siano coordinate e coerenti con quelle svolte da
secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le
organizzazioni e organismi internazionali, specie
misure che definiscono il quadro di attuazione delle azioni
nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite.
di aiuto umanitario dell'Unione.
 4. L'Unione può concludere con i paesi terzi e le
organizzazioni internazionali competenti qualsiasi accordo
Quadro normativo
 Regolamento 1257/96
 Consenso europeo sull’aiuto umanitario (2007)
• Il periodo iniziale di attuazione è prevista in cinque anni a partire dal
secondo semestre 2008 in poi.
• L'attuazione è stata rivista nel 2010 mediante una revisione intermedia e
valutata mediante una valutazione indipendente nel 2014. La valutazione
ha confermato la validità del consenso e ne ha raccomandato l'attuazione
ai sensi del nuovo quadro
• Il piano d’azione del consenso è scaduto nel 2013
• Il nuovo piano d’azione è stato presentato nel novembre 2015.
Aree d’azione del Consenso
• Area uno: difesa, promozione dei principi umanitari e del
diritto internazionale;
• Area due: la realizzazione di approcci di aiuto di qualità;
• Area tre: rafforzare le capacità di risposta;
• Area quattro: il rafforzamento di partnership;
• Area cinque: migliorare la coerenza e coordinamento;
• Area sei: aiuto continuo
Attori del Consenso
 Commissione
 Stati membri
 L'UE nel suo insieme ha fornito il 49,6% degli aiuti
umanitari pubblico totale nel 2006. Il suo contributo è
costituito dalla risposta della Comunità (aiuto umanitario
fornito dalla Commissione Direzione generale per gli aiuti
umanitari) e la fornitura di aiuti umanitari bilaterali
direttamente dagli Stati membri.
Obiettivi, principi e piani d’azione
 Coordinamento tra ONU e UE per una maggiore capacità di rispondere alle
emergenze.
 Principi di operazione dell’UE:
1. Coordinamento, coerenza e complementarietà fra gli attori coinvolti, condividendo
informazioni, rafforzando gli scambi a livello politico ed anche a livello internazionale,
coordinati in questo caso dall’ONU, acquisendo migliori competenze ;
2. Principi di qualità, efficacia e responsabilità ;
3. Diverse relazioni con i partner, in modo da offrire un’ampia risposta alle crisi.
Ruolo dell’Ue e delle istituzioni
 L’UE è il principale donatore di aiuti umanitari nel mondo,
unitamente alla Commissione europea ed agli Stati membri.
 L’ECHO è il principale attore nel settore nell’Unione europea
 Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea agiscono
da co-legislatori e inoltre il Parlamento esercita un potere di
controllo sulla distribuzione degli aiuti umanitari.
Partenariato bilaterale con le Nazioni Unite
Inteso a consolidare la collaborazione tra Onu e UE al fine del raggiungimento degli
obiettivi fissati.
SETTORI DI COOPERAZIONE
 PACE
 SICUREZZA
 DIRITTI UMANI
 AFFARI ECONOMICI E SOCIALI
 SVILUPPO
 AIUTO UMANITARIO
 POLITICA COMMERCIALE
DALLA DIPENDENZA DAGLI AIUTI
ALL’AUTOSUFFICIENZA
COM (2016)
La comunicazione intende indicare all’UE una strategia per sostenere al meglio rifugiati e sfollati
mirando a favorire l’autosufficienza.
Essa mira a prevenire situazioni protratte di sfollamento ed a porre fine gradualmente alla
dipendenza dagli aiuti umanitari.
La politica di tale comunicazione suggerisce di:
 Coinvolgere in maniera tempestiva tutti gli attori
 Formulare strategie basate su dati di fatto
 Trasformare le strategie in programmi
 Promuovere la cooperazione regionale
 Collaborare con i paesi partner
 Coinvolgere il settore privato
 Dare accesso al mercato del lavoro ed ai servizi
 Regolamento CE 1257/96
Quale funzione ha?
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Principi
Beneficiari
Strumenti di assistenza
Finanziamento
Coordinamento con i partner
Azione a lungo termine: previsioni
Disciplina normativa all’interno
dei Trattati:
Aiuto
umanitario
Protezione
civile
• art. 4 TFUE
• art. 214 TFUE
• Art. 6 TFUE
• Art. 196 TFUE
Normativa
Art. 4 TFUE: “Nei settori della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario, l'Unione ha
competenza per condurre azioni e una politica comune, senza che l'esercizio di tale competenza possa
avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro”, comma 4.
Art. 6 TFUE






art. 196 TFUE:
1. L'Unione incoraggia la cooperazione tra gli Stati membri al fine di rafforzare l'efficacia dei sistemi di
prevenzione e di protezione dalle calamità naturali o provocate dall'uomo.
L'azione dell'Unione è intesa a:
a) sostenere e completare l'azione degli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale concernente la
prevenzione dei rischi, la preparazione degli attori della protezione civile negli Stati membri e l'intervento in
caso di calamità naturali o provocate dall'uomo all'interno dell'Unione;
b) promuovere una cooperazione operativa rapida ed efficace all'interno dell'Unione tra i servizi di protezione
civile nazionali;
c) favorire la coerenza delle azioni intraprese a livello internazionale in materia di protezione civile.
2. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le
misure necessarie per contribuire alla realizzazione degli obiettivi di cui al paragrafo 1, ad esclusione di qualsiasi
armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri.
Chi sono gli attori rilevanti?
Parlamento
europeo
Consiglio
Aiuti
umanitari e
protezione
civile
Stati
membri
Commissione
europea
organizzazioni
internazionali
e non
governative
Ruolo del Parlamento europeo
Co-legislatore
Potere di controllo preventivo
• Commissioni DEVE e ENVI
• Controllo su Garanzie di efficienza
dell’aiuto prestato
• Sottolinea la necessità di aumentare i
fondi stanziati
• Influenza su decisioni e orientamenti
della Commissione
• Controllo sul programma di lavoro
annuale della Commissione
• Attivo sostenitore
• Nomina del relatore permanente degli
aiuti umanitari
PREPARAZIONE LAVORI
Le operazioni di soccorso finanziate dall’Unione europea vengono gestiste dalla ECHO. Gli aiuti sono
convogliati attraverso 200 organizzazioni e agenzie partner che operano sul campo, tra cui:
 ONG
 Organizzazioni Internazionali
 La società della Croce rossa
 Le agenzie dell’Onu
Rapporto
UNIONE EUROPEA
AQP: ACCORDO QUADRO DI PARTENARIATO
E 4 punti di semplificazione nel 2014
ORGANIZZAZIONI
PARTNER
SETTORI DI INTERVENTO
1. Educazione
2. Alimentazione
7. Aiuti a donne e bambini
8. Riduzione del rischio di
catastrofi
3. Rifugi di emergenza
4. Assistenza sanitaria
9. Coordinamento tra operazioni
civili e militari
10. Diritto umanitario
internazionale
5. Acqua, servizi igienicosanitari
6. Profughi e sfollati
11. Protezione
12. Resilienza
113. Contanti e buoni
114. Logistica
Profughi e sfollati: 2015
45,000,000
40,000,000
40,000,000
35,000,000
30,000,000
25,000,000
[VALORE]
20,000,000
15,000,000
12,400,000
10,000,000
5,000,000
3,000,000
0
Sfollati all'interno del proprio
paese
Rifugiati
Richiedenti asilo
Sfollati a causa di conflitti e
persecuzione
Risorse finanziarie:
Corrispondenza aiuti a meno dell’1% del bilancio annuale totale dell’Unione: quasi poco più
di 2 euro per cittadino europeo.
Unione tra Aiuti
umanitari e
protezione civile
Meccanismo di
protezione civile
Massima
rispondenza ed
efficienza
ECHO: Di cosa si occupa?
La Direzione generale per gli aiuti umanitari e la protezione civile della
Commissione europea è un’ istituzione Ue (1992).
1. Non attua direttamente programmi di assistenza ma li finanzia,
servendosi di uffici distaccati il cui ruolo è:
 Fornire analisi aggiornate
 Partecipazione allo sviluppo di strategie di intervento e politiche
 Supporto
 Controllo interventi e coordinamento dei donatori
2. Responsabile del Meccanismo di protezione civile Ue
Principi, legislazione e azione
Legislazione: Trattato di Lisbona e
Aiuti Umanitari come POLITICA
DI DIRITTO.
Umanità
Neutralità
PROCEDURA:
1° FASE : VALUTAZIONE
Imparzialità
Indipendenza
2° FASE: RISPETTO DELLA COMPONENTE
«necessità dell’aiuto prestato»
3° FASE: EROGAZIONE
2014: Impiego delle risorse finanziarie da parte dei partner
1% 1%
14%
48%
36%
ONG
Agenzie Nazioni Unite
Voli ECHO
NOHA
Organizzazioni internazionali
Coordinamento aiuti
 Si continua a fornire sostegno al sistema di coordinamento delle Nazioni Unite
guidato, in accordo con l'UE in consenso sugli aiuti umanitari e del diritto
umanitario internazionale.
 Accesso :
-
L'utilizzo di tutti i possibili modelli di riparto per garantire l‘aiuto a tutte le persone
bisognose compresi quelle nelle zone difficili da raggiungere
-
L'impegno proattivo con tutte le parti in conflitto per aumentare lo spazio
umanitario in Siria e Iraq.
-
Rafforzare la capacità delle Nazioni Unite di negoziare l'accesso
-
Aumentare il rafforzamento delle capacità delle organizzazioni non governative
(ONG) locali per fornire assistenza.
-
Continuare a sostenere la sicurezza e la protezione degli operatori umanitari e la
inviolabilità delle strutture sanitarie e scolastiche.
-
Insistere con le autorità dei paesi colpiti che le politiche governative devono
rispettare il Diritto Internazionale Umanitario
Giornata umanitaria mondiale
 Il 19 di agosto, l’Unione europea si unisce a coloro che rendono omaggio
all’inestimabile contributo degli operatori umanitari che mettono a
repentaglio giornalmente la propria vita per salvare quella di altri esseri
umani.
 La Giornata umanitaria mondiale segna l’anniversario dell’attentato
dinamitardo del 2003 contro il quartier generale dell’ONU a Baghdad, in
Iraq, in cui persero la vita 22 operatori umanitari.
 Circa 4000 operatori umanitari sono stati vittime di gravi attacchi e più di
un terzo di loro sono stati uccisi.
 Le organizzazioni umanitarie sono obbligate a sospendere le operazioni o
a ritirarsi dalle zone pericolose a causa di instabilità.
 La Commissione europea finanzia formazioni in questo settore per il
personale civile e militare impegnato nelle operazioni di gestione delle
crisi.
L’iniziativa «Volontari dell’UE per gli aiuti
umanitari»
 Nel 2012 l’UE ha creato questa iniziativa per dare ai cittadini la possibilità
di prendere parte ad operazioni umanitarie.
 Entro il 2020 l’iniziativa 4 000 volontari di parteciperanno a progetti
umanitari
 Formazione di 4 400 operatori delle organizzazioni locali dei paesi extra
UE colpiti da catastrofi e 10 000 opportunità di volontariato online.
 Aperta ai cittadini europei con più di 18 anni,
 I volontari vengono inviati dove vi è maggior bisogno delle loro
competenze
 La priorità assoluta resta naturalmente la loro incolumità.
 In una serie di progetti pilota preparatori, condotti dal 2011 al 2014, circa
300 volontari di tutta Europa si sono recati nelle zone di crisi.
Programma QFP 2014-2020
 Il bilancio iniziale UE della ECHO, come programmato nel quadro finanziario
pluriennale (QFP) 2014-2020, è pari a circa 1 miliardo di € l'anno
 Attività
•
Supporto per l'iniziativa volontari di aiuto dell'UE,
•
Supporto di emergenza all'interno dell'UE e distribuzione d'emergenza di latte per
bambini siriani.
 La cifra precisa è stabilita ogni anno dall'autorità di bilancio dell'UE (Parlamento
europeo e Consiglio)
 In aggiunta al bilancio iniziale, una riserva per gli aiuti UE di emergenza può essere
chiamata a rispondere a eventi imprevisti e le grandi crisi.
 Una nuova dotazione finanziaria di € 300 milioni è previsto nel 2016,

completata da un ulteriore 200 milioni di € nel 2017

e 200 milioni di € nel 2018.
Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea

E’ uno strumento che migliora la cooperazione comunitaria in materia di protezione civile ed è
stato istituito con decisione del Consiglio del 23 ottobre 2001 e interessa attualmente 33 stati. Tale
meccanismo si propone i seguenti obiettivi specifici:
1. Migliorare l’efficacia dei sistemi di prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali e di
origine antropica, minimizzando perdite umani e materiali;
2. In conformità con il principio di sussidiarietà, può fornire un valore aggiunto per l’assistenza di
protezione civile europea mettendo supporto disponibile su richiesta del paese interessato.
3. Proteggere in primo luogo le persone, ma anche l’ambiente e i beni, compreso il patrimonio
culturale
 La decisione n. 1313/2013/UE, adottata il 17 dicembre 2013, indica l'articolo 196 del TFUE sulla
protezione civile quale base giuridica e garantisce il finanziamento del meccanismo fino al 2020.
 Inoltre, al fine di garantire e consentire un’efficace erogazione di assistenza e gruppi di lavoro
qualificati, in caso di emergenza, “Il Meccanismo” si avvale dei seguenti strumenti:

ERCC

CECIS

Training Programme

Il 15 marzo 2016 è stato approvato un nuovo regolamento
 Il nuovo regolamento consente all'UE di aiutare la Grecia e altri
paesi interessati ad affrontare le esigenze umanitarie dei rifugiati.
 Il regolamento potrebbe essere applicato in futuro anche in
risposta ad altre crisi o catastrofi eccezionali aventi gravi
conseguenze umanitarie quali incidenti nucleari, attentati
terroristici ed epidemie
 Articolo 122, paragrafo 1, TFUE. La DG ECHO sarà responsabile
della sua attuazione.
 Dal 2016 al 2018 saranno forniti finanziamenti dell'UE, per un valore
massimo di 700 milioni di euro, tramite organizzazioni partner, quali
le agenzie delle Nazioni Unite, la Croce Rossa e le organizzazioni
non governative.
Strumento Finanziario per la Protezione Civile
 Obiettivi principali:
•
sviluppare politiche di prevenzione dei disastri basate sulla conoscenza.
•
collegare gli attori e le politiche rilevanti all’interno del ciclo della gestione dei disastri;
•
migliorare l’effettività degli strumenti esistenti per la prevenzione dei disastri;
•
sostenere e accompagnare gli sforzi dei paesi partecipanti per la protezione dei
cittadini, dell’ambiente e della proprietà in caso di disastri naturali o causati dall’uomo;
•
facilitare la cooperazione rafforzata tra i paesi partecipanti nella preparazione in
protezione civile e inquinamento marittimo.
In particolare il sostegno finanziario sostiene due tipi di azioni:
 Azioni nell’ambito del “meccanismo comunitario”,
 Misure di prevenzione e preparazione della comunità verso le emergenze
Il sostegno finanziario comunitario può essere erogato sotto forma di sovvenzioni e di
contratti di appalto pubblico
Strategie
 Prevenzione,
 Preparazione,
 Risposta
 Ricostruzione
 Ciò significa combinare la risposta alle catastrofi con un’ampia gamma di attività per:

ridurre il rischio di catastrofi, ad esempio mediante strategie per mitigare le conseguenze dei
cambiamenti climatici;

sviluppare sistemi di allarme rapido;

assicurare una graduale transizione dopo la fase di emergenza, in particolare ricollegandosi
alle strategie in materia di aiuti allo sviluppo;

rafforzare la resilienza generale delle popolazioni, ad esempio investendo in misure che le
aiutino a prepararsi ad eventuali ulteriori catastrofi nella zona.
Dipecho
 Quando è impossibile prevedere le calamità ed evitare le catastrofi, migliorare la
preparazione delle comunità vulnerabili può spesso ridurre le perdite di vite umane.
 I progetti realizzati nel quadro del programma riguardano

la formazione,

lo sviluppo delle competenze,

la sensibilizzazione,

l’introduzione o il miglioramento di sistemi locali di allarme rapido e di una pianificazione di
contingenza.

includono anche semplici misure di preparazione che possono spesso essere realizzate
direttamente dagli abitanti del posto.
 I progetti sono realizzati da agenzie per gli aiuti basate in Europa e da agenzie dell’ONU in
collaborazione con ONG ed enti locali. Il programma Dipecho interessa otto regioni a rischio
catastrofi: Caraibi, America centrale, America meridionale, Asia centrale, Asia meridionale,
Asia sud-orientale, Africa sud-orientale, Oceano Indiano sud-occidentale e regione del
Pacifico.
Bilancio
 Il budget del programma per il
periodo 2007-2013 è pari a
189 milioni di Euro. I contributi
finanziari potranno coprire tra il
50% ed il 75% dei costi ammissibili
del progetto
 Il bilancio per l'attuazione del
meccanismo di protezione civile
dell'UE per il periodo 2014-2020 è
368,4 milioni di €, di cui €
223.700.000 devono essere utilizzati
per azioni di prevenzione,
preparazione e risposta all'interno
dell'UE e € 144.600.000 per le azioni
al di fuori dell'UE. Tali importi sono
completate da contributi
provenienti da paesi extra-UE che
partecipano al meccanismo di
protezione civile dell'UE.
FONDI ECHO 2015
FONDI
ECHO 2014
Operazioni
Volontari, 1%
Protezione
Catasfofi Civile, 4%
Mondiali, 3%
America Latina
e Caraibi, 4%
Asia e Pacifico,
10%
Medio Oriente
e
Mediterraneo,
27%
complementari
, 6%
Africa, 45%
Fondi ECHO 2014 per aree geografiche
Casi specifici
Catastrofi naturali
•Protezione Civile
Siria
•Aiuti Umanitari
Catastrofi naturali
L'Unione europea ha fornito assistenza umanitaria per affrontare le conseguenze delle seguenti
catastrofi naturali:
 inondazioni/smottamenti in Bangladesh, Afghanistan, India, Nepal, Kenya, Isole Salomone,
Bolivia, Paraguay, Saint Vincent e Grenadine, Santa Lucia, Caucaso, Etiopia, Africa
meridionale, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kazakhstan e Tagikistan;
 epidemie e pestilenze in Africa occidentale, Camerun, Nigeria, Sud Sudan, Ciad, Repubblica
democratica del Congo, Etiopia, Costa d’Avorio, Niger, Uganda, Afghanistan, Bolivia, Haiti, El
Salvador, Honduras, Guatemala e Nicaragua;
 incendi forestali in Cile;
 siccità ad Haiti, Pakistan, Sri Lanka, Gibuti, Etiopia, Kenya e Africa meridionale;
 inverni rigidi in Armenia;
 cicloni/uragani/tempeste tropicali/attività vulcanica nelle Filippine, in Indonesia, Bangladesh,
Africa meridionale, nei Caraibi e in Ecuador;
 terremoti nei Caraibi, in Bangladesh, Haiti, Nicaragua, Guatemala e Caucaso.
Catastrofi
 Nel corso dell'anno 2014 290 catastrofi naturali hanno causato 16 000 decessi e
colpito oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo. Gli eventi idrogeologici, quali
inondazioni e smottamenti, sono stati responsabili di oltre la metà dei decessi.
Degli oltre 100 milioni, il 34 % è stato colpito da inondazioni e il 39 % da siccità.
 I cambiamenti climatici rappresentano una delle principali cause di queste
catastrofi, insieme all'aumento della popolazione e ai modelli di sviluppo
economico.
 La costruzione di insediamenti in zone sismiche, pianure alluvionali e altre zone
ad alto rischio ha aumentato le probabilità che un pericolo ordinario diventi una
grande catastrofe. Ciò è importante se le risposte umanitarie devono affrontare
in modo adeguato sin dall'inizio le esigenze di risanamento e di sviluppo a più
lungo termine.
Migranti: la Grecia chiede l’intervento della
protezione civile
 La Grecia, come e forse anche più dell’Italia, si trova da mesi al centro della crisi dei
migranti. Questo ha spinto il governo di Atene a chiedere all’Europa l’attivazione del
meccanismo di protezione civile.
 Dal 3 dicembre scorso, giorno dell’attivazione del meccanismo da parte della Grecia, la
Norvegia e 13 Paesi appartenenti all’Ue si sono attivati inviando oltre 87 000 articoli come
coperte, rifornimenti medici, tende, letti e materassi. Negli ultimissimi giorni sono stati
consegnati
•
da parte dei Paesi Bassi 12 minibus e 90 generatori,
•
dal Regno Unito sono arrivate oltre 1 000 tende,
•
dalla Francia quattro container sanitari, 12 container da adibire a riparo e 5 000 taniche.
•
dal Lussemburgo altri 30 generatori, 750 materassi, 300 sedie, mille taniche, 5 000 cuscini e
500 letti a castello.
 Oltre alla Grecia, dal giugno 2015 il meccanismo è stato attivato anche dalla Croazia,
dall’Ungheria, dalla Slovenia e dalla Serbia ed ha permesso l’invio di ben 780mila articoli
utilizzati per la crisi dei rifugiati.
Filippine
 Il tifone Haiyan, una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni, ha
colpito le Filippine a novembre 2013 e la popolazione ne subisce le
conseguenze ancora oggi.
 Si contarono oltre 6 200 vittime e oltre quattro milioni di sfollati, e le persone
lottano ancora per ricostruire le loro case e mezzi di sostentamento. L'UE ha
aiutato più di 1,2 milioni di persone erogando oltre 180 milioni di euro di aiuti
umanitari, contribuendo a fornire alloggi, prodotti alimentari, acqua pulita e
infrastrutture igienico-sanitarie.
 Ha sostenuto gli sforzi della popolazione locale a favore della ricostruzione e
di una migliore preparazione alle catastrofi naturali future. L'ERCC ha svolto
un ruolo guida nel coordinamento, nello scambio di informazioni, nelle
valutazioni dei bisogni, nell'impiego di competenze e nell'erogazione
dell'assistenza dell'UE in materia di aiuti umanitari e protezione civile.
Ebola in Africa
 In Africa occidentale si è registrata la più grande epidemia di Ebola di tutti i tempi, che ha
causato la morte di quasi 8 000 persone.
 I paesi colpiti e le organizzazioni umanitarie che lottano per controllare la diffusione della
malattia hanno affrontato sfide complicate,
 ivi compresi elevati tassi d’infezione tra il personale medico,
 la carenza di apparecchiature mediche, l'aumento dell'insicurezza alimentare e
 l'accesso limitato all'acqua potabile sicura e alle infrastrutture igienico-sanitarie.
 La Commissione è stata uno dei primi donatori internazionali a rispondere alla crisi emergente
a marzo ed ha mobilitato finanziamenti per un ammontare di quasi 140 milioni di euro
ottenendo ulteriori 100 milioni di euro dall'industria farmaceutica, destinati a 13 progetti di
ricerca relativi a potenziali cure, vaccini e prove diagnostiche.
 Nel complesso, la Commissione ha contribuito con più di 414 milioni di euro in aiuti diretti ai
paesi e ricerca medica, portando il contributo totale dell'UE a oltre 1,2 miliardi di euro.
Il conflitto in Siria
 Il conflitto in Siria ha innescato la più grande crisi umanitaria del mondo dalla
seconda guerra mondiale. I bisogni umanitari continuano ad aumentare,
spostamenti di popolazione sono in aumento, e un'intera generazione di bambini
viene esposta alla guerra e alla violenza, sempre più privati di servizi di base come
istruzione e protezione.
 • L'Unione europea e i suoi Stati membri sono collettivamente fornitori di aiuti
internazionali. Più di 5 miliardi di € sono stati mobilitati per il sollievo e
l’assistenza riabilitativa ai siriani nel paese e ai rifugiati e alle loro comunità di
accoglienza nei territori vicini: Libano, Giordania, Iraq, Turchia ed Egitto. Inoltre,
l'UE ha promesso 3 miliardi di € durante la conferenza ‘Supporting Syria'
tenutasi a Londra nel febbraio 2016.
 La Commissione europea sta finanziando programmi umanitari che forniscono
assistenza con prodotti alimentari, acqua potabile, prodotti non alimentari,
riparo, emergenza medica e protezione.
La situazione umanitaria continua a
peggiorare in Siria
 Ogni giorno sentiamo parlare di lotta intensificata, alta livelli di violenza, diffuso disprezzo
per le regole del diritto internazionale e per l'obbligo di proteggere i civili, e di violazioni dei
diritti umani commesse da tutte le parti.
 Vi è un elemento di ostacolo sulla consegna degli aiuti umanitari soprattutto nel nord della
Siria: strade di approvvigionamento sono spesso interrotte o chiuse
 La situazione nella città di Aleppo e nella provincia dell’Idlib è drammatica:
• pesanti bombardamenti e intensi combattimenti causano innumerevoli vittime civili e danni
alle infrastrutture critiche, lasciando più di 2 milioni di persone senza acqua ed elettricità e
nella paura di assedio. La distribuzione degli aiuti nella parte orientale di Aleppo resta
estremamente difficile a causa di attacchi aerei in corso. La mira di strutture sanitarie non
accenna a diminuire, ostacolando l'accesso all'assistenza sanitaria per tutti i cittadini.
13,5 milioni di persone hanno bisogno di
assistenza umanitaria
6,6 milioni sono sfollati
4,6 milioni di persone si
trovano nelle zone
difficili da raggiungere,
tra cui oltre 480 000
assediati.
Principali priorità
 Far evacuare i feriti
 Fornire aiuti alimentari
 Fornire acqua
 Garantire servizi igienico- sanitari
 Garantire riparo
 Fornire consegna di medicinali e attrezzature mediche
 Aumentare personale medico personalizzato nelle infrastrutture sanitarie
 Richiesta del rispetto del diritto umanitario internazionale(DIU)
 Assistenza e protezione a donne, bambini e gruppi vulnerabili
 Invito alle parti interessate al conflitto di consentire, senza ostacoli, gli aiuti umanitari
La più grande popolazione di rifugiati
Giordania
650 000
Libano
Turchia
1 milione
3 milioni
5 mil. di rifugiati
nel paesi limitrofi
Iraq
249 000
Egitto e
NordAfrica
117 000
Aiuti
Febbraio 2016 («Supporting Syria»)
 Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di
Stato Usa Kerry hanno concordato di "intraprendere
possibili azioni coordinate per fornire aiuti umanitari
nelle zone bloccate della Siria per via aerea".
 L'Ue dunque si impegna intanto a stanziare più di 3
miliardi di euro per gli aiuti,

La Germania ne annuncia 2,3(1,1 solo nel 2016)

L'Italia 400 milioni

Un contributo di 950 milioni di dollari arriverà anche
dagli Stati Uniti

Inoltre la Banca europea per gli investimenti prepara un
mega prestito da 12,5 miliardi a Turchia, Giordania,
Libano ed Egitto

La Gran Bretagna ha parlato di 1,2 miliardi di sterline (1,6
miliardi di euro) aggiuntive
Marzo 2016
La Commissione europea ha annunciato
445 milioni di € in aiuti umanitari per la
crisi in Siria in 2016.
 Siria (140 milioni di €),
 Libano (87 milioni di €),
 Giordania (53 milioni di €)

Turchia (165 milioni di €).
Aiuti
Ottobre 2016
 L’alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri Federica Mogherini e il
ministro degli esteri russo Sergey Lavrov si sono accordati per attuare un’ulteriore
l'iniziativa di assistenza umanitaria urgente per i residenti della parte orientale di
Aleppo.
L'iniziativa consiste di due parti principali.
 Si tratta di una iniziativa in cooperazione con l’Onu e si propone di facilitare
l’urgente consegna della vitale assistenza ai civili ad Aleppo Est.
 La prima è di garantire rifornimenti essenziali ai civili nella zona est di Aleppo, tra cui
forniture mediche, cibo e acqua. Questo comporta l'invio di un convoglio dalla
parte occidentale a quella orientale di Aleppo. Il convoglio trasporterà aiuti
umanitari per 130000 persone.
 La seconda parte consiste nell'evacuazione dei malati e dei feriti dalla parte
orientale di Aleppo i quali necessitano urgentemente di cure mediche. L'attenzione
maggiore sarà rivolta alle donne, i bambini e agli anziani.
 L'Ue mobiliterà inoltre 25 milioni di euro a favore delle organizzazioni umanitarie per
garantire cure mediche, acqua e cibo ad Aleppo. Questa iniziativa è "presa in
collaborazione con le Nazioni Unite" per far fronte a una "tragedia umanitaria", e si
invitano "tutte le parti coinvolte nel conflitto a sostenere e facilitare" gli aiuti.
Aiuti umanitari di emergenza
 All'interno della Siria, grazie agli aiuti salvavita fornita dalla Commissione:
 2 milioni di persone hanno avuto accesso all'acqua, al cibo articoli igienicosanitari e di igiene,
 850 000 persone hanno ricevuto sicurezza,
 1 milione di persone hanno ricevuto prodotti non alimentari e riparo,
 350 000 bambini sono stati coperti da programmi di protezione dei bambini.
 In Giordania, gli aiuti umanitari della Commissione sta aiutando più di
350.000 profughi siriani.
 In Libano, attraverso i suoi partner, gli aiuti umanitari dell'Unione europea
raggiungono circa 665.000 persone.
 In Turchia, gli aiuti umanitari finanziano le disposizioni di cibo, assistenza
sanitaria e protezione attraverso partner umanitari e vengono ora
convogliate al Fondo per i rifugiati in Turchia. Il 4 marzo 2016, l'UE ha
annunciato € 40 milioni in aiuti umanitari attraverso il Programma alimentare
mondiale (PAM) che lavorerà in stretta collaborazione con la Mezzaluna
Rossa turca come parte della prima assegnazione al Fondo.
Utilizzo degli aiuti: “la piramide rovesciata”
 La maggior parte delle risorse destinate ad
aiutare la popolazione siriana vanno ai rifugiati
nei Paesi Ue, che sono però pochissimi rispetto
ai 13 milioni di siriani rimasti in Siria.
 Dopo cinque anni di guerra abbiamo ancora
una piramide, ma rovesciata
 AiBi-Amici dei Bambini.
 l’unica ONG italiana partner delle Nazioni Unite in
Siria: in collaborazione con Unocha (l’Ufficio Onu per
gli affari umanitari), AiBi ha avviato una serie di
interventi di prima e di seconda emergenza nel territorio
di Aleppo, dove distribuirà aiuti alimentari a oltre 3mila
sfollati interni e fornirà sostegno a non meno di 12mila
persone
Ai.Bi.
 forno per 3mila famiglie,
 ludoteca sotterranea per 200 bambini,
 sartoria per 200 mamme,
 ceste alimentari a 1160 famiglie
 razioni alimentari per 3mila sfollati.
 In via di realizzazione altri progetti
•
3 ‘spazi sicuri’ per 2300 minori,
•
9 unità mobili di attività ricreative per oltre 20mila beneficiari,
•
formazione di 400 genitori e la sensibilizzazione di altri 8mila sulla protezione
dei minori.
•
Molto ambizioso un altro obiettivo: riuscire a costruire un ospedale pediatrico
all’interno di una collina, con servizi di emergenza e reparti di pediatria,
ginecologia e servizi ostetrici per una capacità di 300 pazienti al giorno.
Emergenze umanitarie:crescono gli aiuti (+12% nel
2015)
 Nonostante nel 2015 si sia
raggiunta la cifra record di
aiuti umanitari di 28 miliardi
di dollari (+12% rispetto al
2014), gli sforzi della
comunità internazionale non
sono sufficienti a coprire
l’enormità dei bisogni delle
popolazioni colpite da
conflitti e catastrofi naturali,
che restano per oltre il 45%
senza risposta.
FINE