aiuti umanitari e protezione civile - Dipartimento di Scienze Politiche
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aiuti umanitari e protezione civile - Dipartimento di Scienze Politiche
AIUTI UMANITARI E PROTEZIONE CIVILE ALESSANDRA GEMELLI SIMONA ROSSI ANDREA MUZZUPAPA Cenni storici sulla nascita delle organizzazioni partner e degli aiuti umanitari Nascita della Croce Rossa Anno di nascita: 1864 (Henry Durant) Per la prima volta ha dato aiuto e ricovero a vittime di guerre europee È un’istituzione operante nel diritto internazionale umanitario, applicato in tempo di guerra. Contributo delle Nazioni Unite (1945) nel campo dell’aiuto umanitario. • All’interno nascono delle agenzie specializzate in situazioni di crisi, come il PAM (Programma Alimentare Mondiale); Agenzie volute dall’ONU. Nascita Associazioni NO-PROFIT (anni 70’) ASSOCIAZIONI NO-PROFIT 24marzo.it Onlus AGIRE Africa ’70 Bambini nel Deserto Amnesty international EMERGENCY NASCITA DEGLI AIUTI UMANITATI NEL QUADRO EUROPEO La base giuridica per gli aiuti umanitari è costituita utile alla realizzazione degli obiettivi di cui al paragrafo 1 e dall'articolo 214 del Trattato sul funzionamento dell'Unione all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. Europea ( TFUE ), mentre prima del Trattato di Lisbona ( dicembre 2017 ), la base giuridica era individuata nell'articolo Il primo comma non pregiudica la competenza degli Stati membri a negoziare nelle sedi internazionali e a concludere 179 del Trattato CE. accordi. ART. 214 TFUE 5. È istituito un corpo volontario europeo di aiuto 1. Le azioni dell'Unione nel settore dell'aiuto umanitario umanitario per inquadrare contributi comuni dei giovani sono condotte nel quadro dei principi e obiettivi dell'azione europei alle azioni di aiuto umanitario dell'Unione. Il esterna dell'Unione. Esse mirano a fornire, in modo Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando mediante puntuale, assistenza, soccorso e protezione alle popolazioni regolamenti secondo la procedura legislativa ordinaria, ne dei paesi terzi vittime di calamità naturali o provocate fissano lo statuto e le modalità di funzionamento. dall'uomo, per far fronte alle necessità umanitarie risultanti da queste diverse situazioni. Le azioni dell'Unione e degli 6. La Commissione può prendere qualsiasi iniziativa utile a promuovere il coordinamento tra le azioni dell'Unione e Stati membri si completano e si rafforzano reciprocamente. quelle degli Stati membri, allo scopo di rafforzare l'efficacia 2. Le azioni di aiuto umanitario sono condotte e la complementarità dei dispositivi dell'Unione e dei conformemente ai principi del diritto internazionale e ai dispositivi nazionali di aiuto umanitario. principi di imparzialità, neutralità e non discriminazione. 7. L'Unione provvede affinché le sue azioni di aiuto 3. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando umanitario siano coordinate e coerenti con quelle svolte da secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le organizzazioni e organismi internazionali, specie misure che definiscono il quadro di attuazione delle azioni nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite. di aiuto umanitario dell'Unione. 4. L'Unione può concludere con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali competenti qualsiasi accordo Quadro normativo Regolamento 1257/96 Consenso europeo sull’aiuto umanitario (2007) • Il periodo iniziale di attuazione è prevista in cinque anni a partire dal secondo semestre 2008 in poi. • L'attuazione è stata rivista nel 2010 mediante una revisione intermedia e valutata mediante una valutazione indipendente nel 2014. La valutazione ha confermato la validità del consenso e ne ha raccomandato l'attuazione ai sensi del nuovo quadro • Il piano d’azione del consenso è scaduto nel 2013 • Il nuovo piano d’azione è stato presentato nel novembre 2015. Aree d’azione del Consenso • Area uno: difesa, promozione dei principi umanitari e del diritto internazionale; • Area due: la realizzazione di approcci di aiuto di qualità; • Area tre: rafforzare le capacità di risposta; • Area quattro: il rafforzamento di partnership; • Area cinque: migliorare la coerenza e coordinamento; • Area sei: aiuto continuo Attori del Consenso Commissione Stati membri L'UE nel suo insieme ha fornito il 49,6% degli aiuti umanitari pubblico totale nel 2006. Il suo contributo è costituito dalla risposta della Comunità (aiuto umanitario fornito dalla Commissione Direzione generale per gli aiuti umanitari) e la fornitura di aiuti umanitari bilaterali direttamente dagli Stati membri. Obiettivi, principi e piani d’azione Coordinamento tra ONU e UE per una maggiore capacità di rispondere alle emergenze. Principi di operazione dell’UE: 1. Coordinamento, coerenza e complementarietà fra gli attori coinvolti, condividendo informazioni, rafforzando gli scambi a livello politico ed anche a livello internazionale, coordinati in questo caso dall’ONU, acquisendo migliori competenze ; 2. Principi di qualità, efficacia e responsabilità ; 3. Diverse relazioni con i partner, in modo da offrire un’ampia risposta alle crisi. Ruolo dell’Ue e delle istituzioni L’UE è il principale donatore di aiuti umanitari nel mondo, unitamente alla Commissione europea ed agli Stati membri. L’ECHO è il principale attore nel settore nell’Unione europea Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea agiscono da co-legislatori e inoltre il Parlamento esercita un potere di controllo sulla distribuzione degli aiuti umanitari. Partenariato bilaterale con le Nazioni Unite Inteso a consolidare la collaborazione tra Onu e UE al fine del raggiungimento degli obiettivi fissati. SETTORI DI COOPERAZIONE PACE SICUREZZA DIRITTI UMANI AFFARI ECONOMICI E SOCIALI SVILUPPO AIUTO UMANITARIO POLITICA COMMERCIALE DALLA DIPENDENZA DAGLI AIUTI ALL’AUTOSUFFICIENZA COM (2016) La comunicazione intende indicare all’UE una strategia per sostenere al meglio rifugiati e sfollati mirando a favorire l’autosufficienza. Essa mira a prevenire situazioni protratte di sfollamento ed a porre fine gradualmente alla dipendenza dagli aiuti umanitari. La politica di tale comunicazione suggerisce di: Coinvolgere in maniera tempestiva tutti gli attori Formulare strategie basate su dati di fatto Trasformare le strategie in programmi Promuovere la cooperazione regionale Collaborare con i paesi partner Coinvolgere il settore privato Dare accesso al mercato del lavoro ed ai servizi Regolamento CE 1257/96 Quale funzione ha? 1. 2. 3. 4. 5. 6. Principi Beneficiari Strumenti di assistenza Finanziamento Coordinamento con i partner Azione a lungo termine: previsioni Disciplina normativa all’interno dei Trattati: Aiuto umanitario Protezione civile • art. 4 TFUE • art. 214 TFUE • Art. 6 TFUE • Art. 196 TFUE Normativa Art. 4 TFUE: “Nei settori della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario, l'Unione ha competenza per condurre azioni e una politica comune, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro”, comma 4. Art. 6 TFUE art. 196 TFUE: 1. L'Unione incoraggia la cooperazione tra gli Stati membri al fine di rafforzare l'efficacia dei sistemi di prevenzione e di protezione dalle calamità naturali o provocate dall'uomo. L'azione dell'Unione è intesa a: a) sostenere e completare l'azione degli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale concernente la prevenzione dei rischi, la preparazione degli attori della protezione civile negli Stati membri e l'intervento in caso di calamità naturali o provocate dall'uomo all'interno dell'Unione; b) promuovere una cooperazione operativa rapida ed efficace all'interno dell'Unione tra i servizi di protezione civile nazionali; c) favorire la coerenza delle azioni intraprese a livello internazionale in materia di protezione civile. 2. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le misure necessarie per contribuire alla realizzazione degli obiettivi di cui al paragrafo 1, ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri. Chi sono gli attori rilevanti? Parlamento europeo Consiglio Aiuti umanitari e protezione civile Stati membri Commissione europea organizzazioni internazionali e non governative Ruolo del Parlamento europeo Co-legislatore Potere di controllo preventivo • Commissioni DEVE e ENVI • Controllo su Garanzie di efficienza dell’aiuto prestato • Sottolinea la necessità di aumentare i fondi stanziati • Influenza su decisioni e orientamenti della Commissione • Controllo sul programma di lavoro annuale della Commissione • Attivo sostenitore • Nomina del relatore permanente degli aiuti umanitari PREPARAZIONE LAVORI Le operazioni di soccorso finanziate dall’Unione europea vengono gestiste dalla ECHO. Gli aiuti sono convogliati attraverso 200 organizzazioni e agenzie partner che operano sul campo, tra cui: ONG Organizzazioni Internazionali La società della Croce rossa Le agenzie dell’Onu Rapporto UNIONE EUROPEA AQP: ACCORDO QUADRO DI PARTENARIATO E 4 punti di semplificazione nel 2014 ORGANIZZAZIONI PARTNER SETTORI DI INTERVENTO 1. Educazione 2. Alimentazione 7. Aiuti a donne e bambini 8. Riduzione del rischio di catastrofi 3. Rifugi di emergenza 4. Assistenza sanitaria 9. Coordinamento tra operazioni civili e militari 10. Diritto umanitario internazionale 5. Acqua, servizi igienicosanitari 6. Profughi e sfollati 11. Protezione 12. Resilienza 113. Contanti e buoni 114. Logistica Profughi e sfollati: 2015 45,000,000 40,000,000 40,000,000 35,000,000 30,000,000 25,000,000 [VALORE] 20,000,000 15,000,000 12,400,000 10,000,000 5,000,000 3,000,000 0 Sfollati all'interno del proprio paese Rifugiati Richiedenti asilo Sfollati a causa di conflitti e persecuzione Risorse finanziarie: Corrispondenza aiuti a meno dell’1% del bilancio annuale totale dell’Unione: quasi poco più di 2 euro per cittadino europeo. Unione tra Aiuti umanitari e protezione civile Meccanismo di protezione civile Massima rispondenza ed efficienza ECHO: Di cosa si occupa? La Direzione generale per gli aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione europea è un’ istituzione Ue (1992). 1. Non attua direttamente programmi di assistenza ma li finanzia, servendosi di uffici distaccati il cui ruolo è: Fornire analisi aggiornate Partecipazione allo sviluppo di strategie di intervento e politiche Supporto Controllo interventi e coordinamento dei donatori 2. Responsabile del Meccanismo di protezione civile Ue Principi, legislazione e azione Legislazione: Trattato di Lisbona e Aiuti Umanitari come POLITICA DI DIRITTO. Umanità Neutralità PROCEDURA: 1° FASE : VALUTAZIONE Imparzialità Indipendenza 2° FASE: RISPETTO DELLA COMPONENTE «necessità dell’aiuto prestato» 3° FASE: EROGAZIONE 2014: Impiego delle risorse finanziarie da parte dei partner 1% 1% 14% 48% 36% ONG Agenzie Nazioni Unite Voli ECHO NOHA Organizzazioni internazionali Coordinamento aiuti Si continua a fornire sostegno al sistema di coordinamento delle Nazioni Unite guidato, in accordo con l'UE in consenso sugli aiuti umanitari e del diritto umanitario internazionale. Accesso : - L'utilizzo di tutti i possibili modelli di riparto per garantire l‘aiuto a tutte le persone bisognose compresi quelle nelle zone difficili da raggiungere - L'impegno proattivo con tutte le parti in conflitto per aumentare lo spazio umanitario in Siria e Iraq. - Rafforzare la capacità delle Nazioni Unite di negoziare l'accesso - Aumentare il rafforzamento delle capacità delle organizzazioni non governative (ONG) locali per fornire assistenza. - Continuare a sostenere la sicurezza e la protezione degli operatori umanitari e la inviolabilità delle strutture sanitarie e scolastiche. - Insistere con le autorità dei paesi colpiti che le politiche governative devono rispettare il Diritto Internazionale Umanitario Giornata umanitaria mondiale Il 19 di agosto, l’Unione europea si unisce a coloro che rendono omaggio all’inestimabile contributo degli operatori umanitari che mettono a repentaglio giornalmente la propria vita per salvare quella di altri esseri umani. La Giornata umanitaria mondiale segna l’anniversario dell’attentato dinamitardo del 2003 contro il quartier generale dell’ONU a Baghdad, in Iraq, in cui persero la vita 22 operatori umanitari. Circa 4000 operatori umanitari sono stati vittime di gravi attacchi e più di un terzo di loro sono stati uccisi. Le organizzazioni umanitarie sono obbligate a sospendere le operazioni o a ritirarsi dalle zone pericolose a causa di instabilità. La Commissione europea finanzia formazioni in questo settore per il personale civile e militare impegnato nelle operazioni di gestione delle crisi. L’iniziativa «Volontari dell’UE per gli aiuti umanitari» Nel 2012 l’UE ha creato questa iniziativa per dare ai cittadini la possibilità di prendere parte ad operazioni umanitarie. Entro il 2020 l’iniziativa 4 000 volontari di parteciperanno a progetti umanitari Formazione di 4 400 operatori delle organizzazioni locali dei paesi extra UE colpiti da catastrofi e 10 000 opportunità di volontariato online. Aperta ai cittadini europei con più di 18 anni, I volontari vengono inviati dove vi è maggior bisogno delle loro competenze La priorità assoluta resta naturalmente la loro incolumità. In una serie di progetti pilota preparatori, condotti dal 2011 al 2014, circa 300 volontari di tutta Europa si sono recati nelle zone di crisi. Programma QFP 2014-2020 Il bilancio iniziale UE della ECHO, come programmato nel quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020, è pari a circa 1 miliardo di € l'anno Attività • Supporto per l'iniziativa volontari di aiuto dell'UE, • Supporto di emergenza all'interno dell'UE e distribuzione d'emergenza di latte per bambini siriani. La cifra precisa è stabilita ogni anno dall'autorità di bilancio dell'UE (Parlamento europeo e Consiglio) In aggiunta al bilancio iniziale, una riserva per gli aiuti UE di emergenza può essere chiamata a rispondere a eventi imprevisti e le grandi crisi. Una nuova dotazione finanziaria di € 300 milioni è previsto nel 2016, completata da un ulteriore 200 milioni di € nel 2017 e 200 milioni di € nel 2018. Meccanismo di protezione civile dell’Unione europea E’ uno strumento che migliora la cooperazione comunitaria in materia di protezione civile ed è stato istituito con decisione del Consiglio del 23 ottobre 2001 e interessa attualmente 33 stati. Tale meccanismo si propone i seguenti obiettivi specifici: 1. Migliorare l’efficacia dei sistemi di prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali e di origine antropica, minimizzando perdite umani e materiali; 2. In conformità con il principio di sussidiarietà, può fornire un valore aggiunto per l’assistenza di protezione civile europea mettendo supporto disponibile su richiesta del paese interessato. 3. Proteggere in primo luogo le persone, ma anche l’ambiente e i beni, compreso il patrimonio culturale La decisione n. 1313/2013/UE, adottata il 17 dicembre 2013, indica l'articolo 196 del TFUE sulla protezione civile quale base giuridica e garantisce il finanziamento del meccanismo fino al 2020. Inoltre, al fine di garantire e consentire un’efficace erogazione di assistenza e gruppi di lavoro qualificati, in caso di emergenza, “Il Meccanismo” si avvale dei seguenti strumenti: ERCC CECIS Training Programme Il 15 marzo 2016 è stato approvato un nuovo regolamento Il nuovo regolamento consente all'UE di aiutare la Grecia e altri paesi interessati ad affrontare le esigenze umanitarie dei rifugiati. Il regolamento potrebbe essere applicato in futuro anche in risposta ad altre crisi o catastrofi eccezionali aventi gravi conseguenze umanitarie quali incidenti nucleari, attentati terroristici ed epidemie Articolo 122, paragrafo 1, TFUE. La DG ECHO sarà responsabile della sua attuazione. Dal 2016 al 2018 saranno forniti finanziamenti dell'UE, per un valore massimo di 700 milioni di euro, tramite organizzazioni partner, quali le agenzie delle Nazioni Unite, la Croce Rossa e le organizzazioni non governative. Strumento Finanziario per la Protezione Civile Obiettivi principali: • sviluppare politiche di prevenzione dei disastri basate sulla conoscenza. • collegare gli attori e le politiche rilevanti all’interno del ciclo della gestione dei disastri; • migliorare l’effettività degli strumenti esistenti per la prevenzione dei disastri; • sostenere e accompagnare gli sforzi dei paesi partecipanti per la protezione dei cittadini, dell’ambiente e della proprietà in caso di disastri naturali o causati dall’uomo; • facilitare la cooperazione rafforzata tra i paesi partecipanti nella preparazione in protezione civile e inquinamento marittimo. In particolare il sostegno finanziario sostiene due tipi di azioni: Azioni nell’ambito del “meccanismo comunitario”, Misure di prevenzione e preparazione della comunità verso le emergenze Il sostegno finanziario comunitario può essere erogato sotto forma di sovvenzioni e di contratti di appalto pubblico Strategie Prevenzione, Preparazione, Risposta Ricostruzione Ciò significa combinare la risposta alle catastrofi con un’ampia gamma di attività per: ridurre il rischio di catastrofi, ad esempio mediante strategie per mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici; sviluppare sistemi di allarme rapido; assicurare una graduale transizione dopo la fase di emergenza, in particolare ricollegandosi alle strategie in materia di aiuti allo sviluppo; rafforzare la resilienza generale delle popolazioni, ad esempio investendo in misure che le aiutino a prepararsi ad eventuali ulteriori catastrofi nella zona. Dipecho Quando è impossibile prevedere le calamità ed evitare le catastrofi, migliorare la preparazione delle comunità vulnerabili può spesso ridurre le perdite di vite umane. I progetti realizzati nel quadro del programma riguardano la formazione, lo sviluppo delle competenze, la sensibilizzazione, l’introduzione o il miglioramento di sistemi locali di allarme rapido e di una pianificazione di contingenza. includono anche semplici misure di preparazione che possono spesso essere realizzate direttamente dagli abitanti del posto. I progetti sono realizzati da agenzie per gli aiuti basate in Europa e da agenzie dell’ONU in collaborazione con ONG ed enti locali. Il programma Dipecho interessa otto regioni a rischio catastrofi: Caraibi, America centrale, America meridionale, Asia centrale, Asia meridionale, Asia sud-orientale, Africa sud-orientale, Oceano Indiano sud-occidentale e regione del Pacifico. Bilancio Il budget del programma per il periodo 2007-2013 è pari a 189 milioni di Euro. I contributi finanziari potranno coprire tra il 50% ed il 75% dei costi ammissibili del progetto Il bilancio per l'attuazione del meccanismo di protezione civile dell'UE per il periodo 2014-2020 è 368,4 milioni di €, di cui € 223.700.000 devono essere utilizzati per azioni di prevenzione, preparazione e risposta all'interno dell'UE e € 144.600.000 per le azioni al di fuori dell'UE. Tali importi sono completate da contributi provenienti da paesi extra-UE che partecipano al meccanismo di protezione civile dell'UE. FONDI ECHO 2015 FONDI ECHO 2014 Operazioni Volontari, 1% Protezione Catasfofi Civile, 4% Mondiali, 3% America Latina e Caraibi, 4% Asia e Pacifico, 10% Medio Oriente e Mediterraneo, 27% complementari , 6% Africa, 45% Fondi ECHO 2014 per aree geografiche Casi specifici Catastrofi naturali •Protezione Civile Siria •Aiuti Umanitari Catastrofi naturali L'Unione europea ha fornito assistenza umanitaria per affrontare le conseguenze delle seguenti catastrofi naturali: inondazioni/smottamenti in Bangladesh, Afghanistan, India, Nepal, Kenya, Isole Salomone, Bolivia, Paraguay, Saint Vincent e Grenadine, Santa Lucia, Caucaso, Etiopia, Africa meridionale, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Kazakhstan e Tagikistan; epidemie e pestilenze in Africa occidentale, Camerun, Nigeria, Sud Sudan, Ciad, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Costa d’Avorio, Niger, Uganda, Afghanistan, Bolivia, Haiti, El Salvador, Honduras, Guatemala e Nicaragua; incendi forestali in Cile; siccità ad Haiti, Pakistan, Sri Lanka, Gibuti, Etiopia, Kenya e Africa meridionale; inverni rigidi in Armenia; cicloni/uragani/tempeste tropicali/attività vulcanica nelle Filippine, in Indonesia, Bangladesh, Africa meridionale, nei Caraibi e in Ecuador; terremoti nei Caraibi, in Bangladesh, Haiti, Nicaragua, Guatemala e Caucaso. Catastrofi Nel corso dell'anno 2014 290 catastrofi naturali hanno causato 16 000 decessi e colpito oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo. Gli eventi idrogeologici, quali inondazioni e smottamenti, sono stati responsabili di oltre la metà dei decessi. Degli oltre 100 milioni, il 34 % è stato colpito da inondazioni e il 39 % da siccità. I cambiamenti climatici rappresentano una delle principali cause di queste catastrofi, insieme all'aumento della popolazione e ai modelli di sviluppo economico. La costruzione di insediamenti in zone sismiche, pianure alluvionali e altre zone ad alto rischio ha aumentato le probabilità che un pericolo ordinario diventi una grande catastrofe. Ciò è importante se le risposte umanitarie devono affrontare in modo adeguato sin dall'inizio le esigenze di risanamento e di sviluppo a più lungo termine. Migranti: la Grecia chiede l’intervento della protezione civile La Grecia, come e forse anche più dell’Italia, si trova da mesi al centro della crisi dei migranti. Questo ha spinto il governo di Atene a chiedere all’Europa l’attivazione del meccanismo di protezione civile. Dal 3 dicembre scorso, giorno dell’attivazione del meccanismo da parte della Grecia, la Norvegia e 13 Paesi appartenenti all’Ue si sono attivati inviando oltre 87 000 articoli come coperte, rifornimenti medici, tende, letti e materassi. Negli ultimissimi giorni sono stati consegnati • da parte dei Paesi Bassi 12 minibus e 90 generatori, • dal Regno Unito sono arrivate oltre 1 000 tende, • dalla Francia quattro container sanitari, 12 container da adibire a riparo e 5 000 taniche. • dal Lussemburgo altri 30 generatori, 750 materassi, 300 sedie, mille taniche, 5 000 cuscini e 500 letti a castello. Oltre alla Grecia, dal giugno 2015 il meccanismo è stato attivato anche dalla Croazia, dall’Ungheria, dalla Slovenia e dalla Serbia ed ha permesso l’invio di ben 780mila articoli utilizzati per la crisi dei rifugiati. Filippine Il tifone Haiyan, una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni, ha colpito le Filippine a novembre 2013 e la popolazione ne subisce le conseguenze ancora oggi. Si contarono oltre 6 200 vittime e oltre quattro milioni di sfollati, e le persone lottano ancora per ricostruire le loro case e mezzi di sostentamento. L'UE ha aiutato più di 1,2 milioni di persone erogando oltre 180 milioni di euro di aiuti umanitari, contribuendo a fornire alloggi, prodotti alimentari, acqua pulita e infrastrutture igienico-sanitarie. Ha sostenuto gli sforzi della popolazione locale a favore della ricostruzione e di una migliore preparazione alle catastrofi naturali future. L'ERCC ha svolto un ruolo guida nel coordinamento, nello scambio di informazioni, nelle valutazioni dei bisogni, nell'impiego di competenze e nell'erogazione dell'assistenza dell'UE in materia di aiuti umanitari e protezione civile. Ebola in Africa In Africa occidentale si è registrata la più grande epidemia di Ebola di tutti i tempi, che ha causato la morte di quasi 8 000 persone. I paesi colpiti e le organizzazioni umanitarie che lottano per controllare la diffusione della malattia hanno affrontato sfide complicate, ivi compresi elevati tassi d’infezione tra il personale medico, la carenza di apparecchiature mediche, l'aumento dell'insicurezza alimentare e l'accesso limitato all'acqua potabile sicura e alle infrastrutture igienico-sanitarie. La Commissione è stata uno dei primi donatori internazionali a rispondere alla crisi emergente a marzo ed ha mobilitato finanziamenti per un ammontare di quasi 140 milioni di euro ottenendo ulteriori 100 milioni di euro dall'industria farmaceutica, destinati a 13 progetti di ricerca relativi a potenziali cure, vaccini e prove diagnostiche. Nel complesso, la Commissione ha contribuito con più di 414 milioni di euro in aiuti diretti ai paesi e ricerca medica, portando il contributo totale dell'UE a oltre 1,2 miliardi di euro. Il conflitto in Siria Il conflitto in Siria ha innescato la più grande crisi umanitaria del mondo dalla seconda guerra mondiale. I bisogni umanitari continuano ad aumentare, spostamenti di popolazione sono in aumento, e un'intera generazione di bambini viene esposta alla guerra e alla violenza, sempre più privati di servizi di base come istruzione e protezione. • L'Unione europea e i suoi Stati membri sono collettivamente fornitori di aiuti internazionali. Più di 5 miliardi di € sono stati mobilitati per il sollievo e l’assistenza riabilitativa ai siriani nel paese e ai rifugiati e alle loro comunità di accoglienza nei territori vicini: Libano, Giordania, Iraq, Turchia ed Egitto. Inoltre, l'UE ha promesso 3 miliardi di € durante la conferenza ‘Supporting Syria' tenutasi a Londra nel febbraio 2016. La Commissione europea sta finanziando programmi umanitari che forniscono assistenza con prodotti alimentari, acqua potabile, prodotti non alimentari, riparo, emergenza medica e protezione. La situazione umanitaria continua a peggiorare in Siria Ogni giorno sentiamo parlare di lotta intensificata, alta livelli di violenza, diffuso disprezzo per le regole del diritto internazionale e per l'obbligo di proteggere i civili, e di violazioni dei diritti umani commesse da tutte le parti. Vi è un elemento di ostacolo sulla consegna degli aiuti umanitari soprattutto nel nord della Siria: strade di approvvigionamento sono spesso interrotte o chiuse La situazione nella città di Aleppo e nella provincia dell’Idlib è drammatica: • pesanti bombardamenti e intensi combattimenti causano innumerevoli vittime civili e danni alle infrastrutture critiche, lasciando più di 2 milioni di persone senza acqua ed elettricità e nella paura di assedio. La distribuzione degli aiuti nella parte orientale di Aleppo resta estremamente difficile a causa di attacchi aerei in corso. La mira di strutture sanitarie non accenna a diminuire, ostacolando l'accesso all'assistenza sanitaria per tutti i cittadini. 13,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria 6,6 milioni sono sfollati 4,6 milioni di persone si trovano nelle zone difficili da raggiungere, tra cui oltre 480 000 assediati. Principali priorità Far evacuare i feriti Fornire aiuti alimentari Fornire acqua Garantire servizi igienico- sanitari Garantire riparo Fornire consegna di medicinali e attrezzature mediche Aumentare personale medico personalizzato nelle infrastrutture sanitarie Richiesta del rispetto del diritto umanitario internazionale(DIU) Assistenza e protezione a donne, bambini e gruppi vulnerabili Invito alle parti interessate al conflitto di consentire, senza ostacoli, gli aiuti umanitari La più grande popolazione di rifugiati Giordania 650 000 Libano Turchia 1 milione 3 milioni 5 mil. di rifugiati nel paesi limitrofi Iraq 249 000 Egitto e NordAfrica 117 000 Aiuti Febbraio 2016 («Supporting Syria») Il ministro degli Esteri russo Lavrov e il segretario di Stato Usa Kerry hanno concordato di "intraprendere possibili azioni coordinate per fornire aiuti umanitari nelle zone bloccate della Siria per via aerea". L'Ue dunque si impegna intanto a stanziare più di 3 miliardi di euro per gli aiuti, La Germania ne annuncia 2,3(1,1 solo nel 2016) L'Italia 400 milioni Un contributo di 950 milioni di dollari arriverà anche dagli Stati Uniti Inoltre la Banca europea per gli investimenti prepara un mega prestito da 12,5 miliardi a Turchia, Giordania, Libano ed Egitto La Gran Bretagna ha parlato di 1,2 miliardi di sterline (1,6 miliardi di euro) aggiuntive Marzo 2016 La Commissione europea ha annunciato 445 milioni di € in aiuti umanitari per la crisi in Siria in 2016. Siria (140 milioni di €), Libano (87 milioni di €), Giordania (53 milioni di €) Turchia (165 milioni di €). Aiuti Ottobre 2016 L’alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri Federica Mogherini e il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov si sono accordati per attuare un’ulteriore l'iniziativa di assistenza umanitaria urgente per i residenti della parte orientale di Aleppo. L'iniziativa consiste di due parti principali. Si tratta di una iniziativa in cooperazione con l’Onu e si propone di facilitare l’urgente consegna della vitale assistenza ai civili ad Aleppo Est. La prima è di garantire rifornimenti essenziali ai civili nella zona est di Aleppo, tra cui forniture mediche, cibo e acqua. Questo comporta l'invio di un convoglio dalla parte occidentale a quella orientale di Aleppo. Il convoglio trasporterà aiuti umanitari per 130000 persone. La seconda parte consiste nell'evacuazione dei malati e dei feriti dalla parte orientale di Aleppo i quali necessitano urgentemente di cure mediche. L'attenzione maggiore sarà rivolta alle donne, i bambini e agli anziani. L'Ue mobiliterà inoltre 25 milioni di euro a favore delle organizzazioni umanitarie per garantire cure mediche, acqua e cibo ad Aleppo. Questa iniziativa è "presa in collaborazione con le Nazioni Unite" per far fronte a una "tragedia umanitaria", e si invitano "tutte le parti coinvolte nel conflitto a sostenere e facilitare" gli aiuti. Aiuti umanitari di emergenza All'interno della Siria, grazie agli aiuti salvavita fornita dalla Commissione: 2 milioni di persone hanno avuto accesso all'acqua, al cibo articoli igienicosanitari e di igiene, 850 000 persone hanno ricevuto sicurezza, 1 milione di persone hanno ricevuto prodotti non alimentari e riparo, 350 000 bambini sono stati coperti da programmi di protezione dei bambini. In Giordania, gli aiuti umanitari della Commissione sta aiutando più di 350.000 profughi siriani. In Libano, attraverso i suoi partner, gli aiuti umanitari dell'Unione europea raggiungono circa 665.000 persone. In Turchia, gli aiuti umanitari finanziano le disposizioni di cibo, assistenza sanitaria e protezione attraverso partner umanitari e vengono ora convogliate al Fondo per i rifugiati in Turchia. Il 4 marzo 2016, l'UE ha annunciato € 40 milioni in aiuti umanitari attraverso il Programma alimentare mondiale (PAM) che lavorerà in stretta collaborazione con la Mezzaluna Rossa turca come parte della prima assegnazione al Fondo. Utilizzo degli aiuti: “la piramide rovesciata” La maggior parte delle risorse destinate ad aiutare la popolazione siriana vanno ai rifugiati nei Paesi Ue, che sono però pochissimi rispetto ai 13 milioni di siriani rimasti in Siria. Dopo cinque anni di guerra abbiamo ancora una piramide, ma rovesciata AiBi-Amici dei Bambini. l’unica ONG italiana partner delle Nazioni Unite in Siria: in collaborazione con Unocha (l’Ufficio Onu per gli affari umanitari), AiBi ha avviato una serie di interventi di prima e di seconda emergenza nel territorio di Aleppo, dove distribuirà aiuti alimentari a oltre 3mila sfollati interni e fornirà sostegno a non meno di 12mila persone Ai.Bi. forno per 3mila famiglie, ludoteca sotterranea per 200 bambini, sartoria per 200 mamme, ceste alimentari a 1160 famiglie razioni alimentari per 3mila sfollati. In via di realizzazione altri progetti • 3 ‘spazi sicuri’ per 2300 minori, • 9 unità mobili di attività ricreative per oltre 20mila beneficiari, • formazione di 400 genitori e la sensibilizzazione di altri 8mila sulla protezione dei minori. • Molto ambizioso un altro obiettivo: riuscire a costruire un ospedale pediatrico all’interno di una collina, con servizi di emergenza e reparti di pediatria, ginecologia e servizi ostetrici per una capacità di 300 pazienti al giorno. Emergenze umanitarie:crescono gli aiuti (+12% nel 2015) Nonostante nel 2015 si sia raggiunta la cifra record di aiuti umanitari di 28 miliardi di dollari (+12% rispetto al 2014), gli sforzi della comunità internazionale non sono sufficienti a coprire l’enormità dei bisogni delle popolazioni colpite da conflitti e catastrofi naturali, che restano per oltre il 45% senza risposta. FINE