Untitled - Made in Pompei

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Untitled - Made in Pompei
MADE IN POMPEI
Periodico di informazione e promozione turistica, culturale,
enogastronomica, scientifica ed economica
Anno I – Numero 12– Gennaio 2012
Distribuzione gratuita
Autorizzazione del Tribunale di Torre Annunziata (NA) n. 2
del 10/02/2011
Il magazine è disponibile anche on-line in formato digitale.
Direttore responsabile: Marco Pirollo
Progetto grafico: Ermelinda Belsito
Traduzioni: Maria Teresa Ventura
Promozione e Distribuzione: Manuela Belsito, Claudio Collaro
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Stampa: Printergroup Italia – Castellammare di Stabia (NA)
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Chiuso in redazione il 31 Dicembre 2011.
Made In Pompei non è in alcun modo responsabile di eventuali cancellazioni o variazioni di prezzo, luogo, data e orario degli eventi riportati né del
materiale pubblicitario fornito dagli inserzionisti.
SOMMARIO
5
L'INVERNO NELL'ANTICA POMPEI
7 TURISMO, OBIETTIVO PARCO ARCHEOLOGICO
8 IL “SEGRETO” DELLA PIZZA NAPOLETANA
10 A MONS. LIBERATI IL PREMIO “BONIFACIO VIII”
13 PAOLANTONI RICORDA TOTÒ
“CASA DI FRONTIERA”:
14 IN SCENA IL RAPPORTO TRA NORD E SUD
17 SCAVI DI ERCOLANO SENZA BARRIERE
UNA BELLEZZA POMPEIANA
18 NEL CALENDARIO DEL NAPOLI
I GRAFFITI DELL’ANTICA POMPEI,
21 AVI DEI SOCIAL NETWORK
23 POMPEI E IL GRAND TOUR
24 LA POMPEI “ROMANTICA”
27 PASTICCIERI IN VETRINA
UN LIBRO RACCONTA LE
29 “DONNE MIE DELLA LUCANIA”
CROLLI E MANCATE APERTURE
31 A NATALE E CAPODANNO
L’INVERNO
NELL’ANTICA POMPEI
LA STAGIONE FREDDA
ERA QUELLA
PIÙ “DIFFICILE”
© riproduzione riservata
FONTE:
Le stagioni nell’antica Pompei di A Ciarallo,
ed. Electa, 2005, pp. 63, euro 9.
THE WINTER IN ANCIENT POMPEII
THE COLD SEASON WAS
THE MOST "DIFFICULT"
The most "difficult" season for the survival of two
thousand years ago Pompeian was without a doubt
the winter. The coldest period of the year had obviously
started with the winter solstice, which falls on December 23. From a meteorological perspective, we expected
a cold,windy and uncertain January. On February, it
predicted hailstorms and intense cold while on March
the weather was expected to dexterously variable time,
with hailstorms and sudden cold accompanied by
snow. On January, the main occupation in the fields
related to timber harvesting, which was used in various
domestic purposes (to build doors, beds, tools) taking
into account the characteristics of fibers for each shrub
(which determined the strength properties or bending
of wood). Shepherds, however, had to brand lambs and
quadrupeds of large size. February was dedicated to the
preparation of the land with a view to spring: hemp and
flax were sown, rosegardens, vines and olive trees were
pruned, old vineyards are hoed and new ones were set
up. It was also necessary to fertilize lawns and fields
for fruit plants. On March, finally, farmers will set up
nurseries (with evergreens like myrtle, laurel and ivy)
and awaiting warmer weather, they devoted their attention to gardens, sowing plants, herbs and vegetables
to harvest and then useing during the summer. Very
important during the winter was the preservation of
foods: meats, olives, vegetables. For example, the pork
was kept,cut to pieces, alternating with layers of salt
and compressed with weights. Alternatively, if you did
not want to add salt, it was possible to keep them completely covered with honey. Many foods also was useful
in the house's pharmacy, such as lard (obtained from
the subcutaneous fat remaining by the pig's slaughter)
if it was matured, was collected in pills and it came in
useful for wasting desease. The fresh one, mixed with
honey, cured the cough, while the lard eased herpes.
Mixed with other ingredients and used as an ointment,
solved many problems:ranging from corns to mumps.
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ARCHEOLOGIA ~ ACTUALITY
La stagione più “difficile” per la sopravvivenza
dei pompeiani di duemila anni fa era senza dubbio
l’inverno. Il periodo più freddo dell’anno aveva ovviamente inizio con il solstizio d’inverno, che cade
il 23 dicembre. Dal punto di vista meteorologico, ci
si aspettava un mese di gennaio freddo, ventoso e
incerto. A febbraio si prevedevano grandinate e un
freddo molto intenso mentre a marzo il tempo lasciava presagire un tempo destramente variabile,
con grandinate ed improvvisi freddi accompagnati
da nevicate. A gennaio la principale occupazione
nei campi riguardava la raccolta del legname, che
veniva impiegato nei vari usi domestici (per costruire
porte, letti, utensili) tenendo conto delle caratteristiche delle fibre per ciascun arbusto (che determinava
le proprietà di resistenza o flessione del legno). I pastori, invece, dovevano marchiare a fuoco gli agnelli
e i quadrupedi di grossa taglia. Febbraio era dedicato alla preparazione del terreno in previsione della
primavera: si seminava canapa e lino, si potavano i
roseti, le viti e gli olivi, si zappavano i vecchi vigneti
e si allestivano i nuovi. Era inoltre necessario concimare i prati e i campi destinati alle piante da frutto.
A marzo, infine, gli agricoltori allestivano i vivai
(con piante sempreverdi come mirto, allora ed edere) e, in attesa del clima più mite, dedicavano le loro
cure agli orti seminando piante, erbe ed ortaggi da
raccogliere e quindi utilizzare nella bella stagione.
Molto importante nel periodo invernale era la conservazione dei cibi: carni, olive, ortaggi. Ad esempio,
la carne di maiale veniva conservata tagliata a pezzi,
alternata con strati di sale e compressa con dei pesi.
In alternativa, se non si desiderava salarle, era possibile conservarle completamente coperte di miele.
Molti alimenti tornavano utili anche nella farmacia di
casa: ad esempio la sugna (ottenuta dal pannicolo
di grasso rimanente dalla macellazione del maiale)
se era stagionata era raccolta in pillole e serviva per
la tisi. Quella fresca, mescolata al miele, curava la
tosse, mentre il lardo leniva l’herpes. Mescolata ad
altri ingredienti ed utilizzata come una pomata, risolveva molti problemi: dai calli agli orecchioni.
TURISMO,
OBIETTIVO PARCO
ARCHEOLOGICO
IL PROGETTO
È IN FASE DI STUDIO
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TOURISM, OBJECTIVE:
ARCHAEOLOGICAL PARK
THE PROJECT IS COURSE OF STUDY
An archaeological and agricultural park in the northern city of Pompeii, close to the archaeological site. It
is this the hypothesis of touristic interest around which
the local government of Pompeii is working, it formed
a study group with the specific objective of developing
the strategic direction of the project, but also to evaluate all the different aspects of organizational and operational complexity, which are not few. The study group
will be responsible to defining the strategic direction of
the project for the archaeological park, taking account
of the technical and economic factors related to the
achievement of the Park. There are several objectives to
be pursued through the creation of an archaeological
and agricultural park in the northen area of Pompeii,
just near the area that borders the excavations. Among
these, first of all, there is the opening of theMount
Vesuvius entrance gate in north Excavations and the
creation of a link with the northern area destined to
experimental Archaeological Park. Then there is the
strengthening of the transport,road and pedestrian
system;the enhancement of agricultural land through
the restoration of the traditional crops of the sites (walnuts, onions, citrus, etc..); the creation of sports poles
connected to the archaeological and agricultural park.
Moreover, it is thought also to the requalification and
the development of the historic centres of Civita Giuliana and Masseria Grotta, as well as the reintegration into
the system of unused or underutilized industrial areas
through the introduction of new functions related to
a sustainable touristic-receptive development. Finally,
among the objectives of the project appear the creation
of a research centre connected to the education system
and the revitalization and expansion of economic activities through the localization of accommodation hospitality and catering functions.
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TURISMO ~ TOURISM
Un parco archeologico e agricolo nell’area settentrionale della città di Pompei, a ridosso del sito
archeologico. E’ questa l’ipotesi di interesse turistico
attorno alla quale sta lavorando l’amministrazione
comunale di Pompei che ha costituito un gruppo di
studio con l’obiettivo specifico di elaborare gli indirizzi strategici del progetto, ma anche di valutarne
tutti i molteplici aspetti di complessità, operativa ed
organizzativa, che non sono pochi. Il gruppo di studio avrà il compito di definire gli indirizzi strategici
del progetto relativo al parco archeologico, tenendo
conto dei fattori tecnico-economici connessi alla
realizzazione del Parco. Molteplici sono gli obiettivi
che si intendono perseguire attraverso la realizzazione di un parco archeologico e agricolo nella zona
a nord di Pompei, proprio in prossimità dell’area
che delimita gli scavi. Tra questi, in primis, c’è l'apertura dell'ingresso di Porta Vesuvio a nord degli
Scavi e la creazione di un collegamento con l'area
settentrionale destinata a Parco Archeologico sperimentale. Poi c’è il potenziamento del sistema dei
trasporti, stradale e ciclopedonale; la valorizzazione
del territorio agricolo attraverso il ripristino delle colture tradizionali dei luoghi (nocciole, cipolle, agrumi,
ecc.); la creazione di poli sportivi connessi al Parco
archeologico e agricolo. Inoltre, si pensa anche alla
riqualificazione e valorizzazione dei nuclei storici di
Civita Giuliana e Masseria Grotta, oltre alla reintegrazione nel sistema di aree produttive inutilizzate
o sottoutilizzate attraverso l'introduzione di nuove
funzioni legate ad uno sviluppo turistico-ricettivo
sostenibile. Infine, tra gli obiettivi del progetto figurano la creazione di un centro di ricerca connesso
al sistema formativo e scolastico e il rilancio ed il
potenziamento delle attività economiche attraverso
la localizzazione di funzioni ricettive, di accoglienza
e di ristoro.
IL “SEGRETO”
DELLA PIZZA
NAPOLETANA
LUNGA
LIEVITAZIONE A
TEMPERATURA
AMBIENTE
COOKERY ~ GASTRONOMIA
Le tradizioni fanno parte del
bagaglio di valori e di caratteristiche di un territorio. E quando
si parla di tradizioni a tavola,
in Campania non si può non
parlare della pizza, soprattutto
di quella realizzata secondo
l’antica ricetta. Sì, perché la
lavorazione dell’impasto della pizza ha una vera e
propria storia alle spalle, che i cultori “dell’arte della pizza napoletana” si tramandano di generazione
in generazione. Il segreto di una pizza morbida e
leggera, gradevole al gusto e facilmente digeribile,
sta tutto nella lievitazione dell’impasto: lenta e con
metodi naturali. Ci racconta qualcosa in proposito
Ciro Riccardi, giovane pizzaiolo che gestisce a Pompei, insieme alla famiglia, la tavola calda “Delizie &
Passioni”. “E’ vero – conferma Ciro – l’aspetto fondamentale da curare per realizzare una buona pizza è
quello dell’impasto. Noi, ad esempio, realizziamo la
pizza secondo l’antica ricetta napoletana. Il nostro
impasto, dopo la lavorazione, “riposa” più di 24 ore
al fine di garantire una lievitazione naturale, a temperatura ambiente, proprio come si usava fare una
volta. L’impasto morbidissimo così realizzato, infine,
viene cotto nel classico forno a legna”. Il risultato
di questo ritorno all’antico? “Una pizza soffice, gustosa, che esalta i sapori del condimento. La pizza,
inoltre, risulta leggerissima, facile da digerire e che
non gonfia”. A far “compagnia” alla pizza, poi, ci
sono anche i classici sfizi che “aprono” una serata in
allegria: stiamo parlando degli immancabili arancini,
panzerotti e frittelline, tutti preparati personalmente
da Ciro & C. secondo le ricette originali. Ma “Delizie
& Passioni” non è solo pizza, perché la cucina tradizionale napoletana trova spazio nei menù pensati ad
hoc per un pranzo o per una cena: ad esempio negli
gnocchi alla sorrentina, nelle linguine agli scampi o
nella frittura di calamari. Oppure ancora nei gamberoni arrostiti o nella invitante calamarata che spiccano nel “menù del Golfo”.
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THE "SECRET"
OF NEAPOLITAN PIZZA
LONG RISING AT
ROOM TEMPERATURE
Traditions are part of values and characteristics fund
of an area. And when let's talk about traditions at the
table, in Campania, you can talking about the pizza,
especially the one made according to the ancient recipe. Yes, because the making of pizza dough has a real
history behind, that the "art of Neapolitan pizza" lovers
handed down from generation to generation. The secret
of a soft and light pizza, palatable and easily digestible,
it's all in the leavening of the dough: slow and with natural methods.Ciro Riccardi tells us something about it,
young pizza maker who manages in Pompeii, together
with his family, the snack bar "Delights & Passions". "It's
true - confirms Ciro - the main thing to heal to make a
good pizza is the dough. We make the pizza according
to the old Neapolitan recipe. Our dough, after processing, "stands" more than 24 hours to ensure a natural
leavening, at room temperature, just as they used to
do once. The very soft mixture thus produced,finally,
is cooked in the traditional wood stove". What is the
result of this return to the past? "A pizza soft, tasty,
which enhances the flavours of the relish. In addition
pizza is lightweight, easy to digest and it does not rise."
With pizza, then, there are also classical fancies which
"open" an evening with joy: we are talking about the
inevitable croquettes,panzerotti and fritters, all personally made by Ciro & C. according to original recipes.
But "Delights & Passions" is not just pizza, because the
traditional Neapolitan cuisine finds space in menu designed specifically for a lunch or dinner, as Sorrento's
gnocchi,linguine with shrimp or fried calamari. Or even
in roasted shrimp or inviting squid which stand into the
"menu of the Gulf".
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A MONS. LIBERATI
IL PREMIO
“BONIFACIO VIII”
L’ARCIVESCOVO
DI POMPEI:
“NON RASSEGNIAMOCI
ALL’INERZIA”
CULTURE ~ CULTURA
L’arcivescovo di Pompei, monsignor Carlo Liberati è stato insignito, lo scorso 9 dicembre, del premio
internazionale “Bonifacio VIII”, ideato dall’Accademia
Bonifaciana di Anagni (Frosinone). Il premio, come ha
sottolineato il presidente, Sante De Angelis, intende
riconoscere gli sforzi di quanti si sono impegnati in
opere umanitarie e culturali. La cerimonia di consegna
è avvenuta presso la Sala della Ragione del Comune
di Anagni, alla presenza del cardinale Raymond Leo
Burke, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura
apostolica. “Sono trascorsi circa sette secoli tra i tempi
di Bonifacio VIII e il nostro tempo – ha detto nel corso
della premiazione monsignor Liberati – e anche ora ci
troviamo in un’epoca di grandi trasformazioni sociali,
di profondi mutamenti politici. Oggi stiamo subendo
mutamenti e trasformazioni che 60-80 anni fa erano
difficilmente ipotizzabili. Pensiamo alla famiglia, alla
scuola, al diritto alla vita, all’aspirazione ad una vita
degna, onorata, al diritto al lavoro, alla lotta alle povertà di ogni genere, all’opposizione alle tante schiavitù
che ci opprimono. Ma non possiamo rassegnarci all’inerzia. Bonifacio VIII non l’avrebbe fatto. Non sarebbe
stato “uno spettatore di cronaca ma un costruttore di
storia”. Contestando le leggi infelici, come la n. 149
del 2001 che ha distrutto i nostri Orfanotrofi, lo sento
come un imperativo morale. Penso che Bonifacio VIII mi
incoraggerebbe e comunque non posso consentire che
tra i 35.000 e i 40.000 bambini vengono abbandonati
sulle strade da uno Stato insensibile e ingiusto”. Nelle
edizioni precedenti il Premio, pregevole scultura del
maestro Egidio Ambrosetti, è stato conferito ai cardinali
Josè Saraiva Martins, Renato Raffaele Martino, Javier
Lozano Barragan, Angelo Comastri, Crescenzio Sepe,
Ersilio Tonini, Elio Sgreccia, Giovanni Lajolo. Il premio
“Bonifacio VIII” è stato conferito anche a numerose altre
illustri personalità quali i presidenti emeriti della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi,
il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, il senatore a vita
Giulio Andreotti. Anche Giovanni Paolo II, nel 2003, fu
insignito del prestigioso riconoscimento.
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TO MONSIGNOR LIBERATI THE
"BONIFACE VIII" AWARD
THE ARCHBISHOP OF POMPEII:
"WE HAVE NOT TO RESIGN
OURSELVES TO THE INERTIA"
The Archbishop of Pompeii, Monsignor Carlo Liberati awarded on December 9th the international award
"Boniface VIII", designed by the Boniface Academy of
Anagni (Frosinone). The prize, as the President Sante
De Angelis underlined, intends to recognize the efforts
of those who are engaged in humanitarian and cultural works. The presentation ceremony took place at
the Reason Room of the City of Anagni, to the Cardinal
Raymond Leo Burke's presence, Prefect of the Supreme
Tribunal of the Apostolic Signature. "About seven centuries are passed between the time of Boniface VIII and
our time - said Monsignor Liberati during the ceremony
- and even now we are in a time of great social transformations, of profound political changes. Today we are
subjected to changes and transformations that 60-80
years ago were hardly supposable. We have to think to
the family, to school, the right to life, the aspiration to a
life of dignity, honor, the right to work, to fight against
all sorts of poverty , to the opposition to many slavery
which oppress us. But we can not resign ourselves to
inertia. Boniface VIII would not have done. He would not
be "a viewer to record but a history maker." Challenging
the unhappy laws, as the n° 149 of 2001 which destroyed our Orphanages, I feel this as a moral imperative. I
think that Boniface VIII would encourage me and , however, I can not allow that among 35,000 and 40,000
children are abandoned on the streets by a insensitive
and unfair state". In previous editions the prize, a fine
sculpture of Master Egidio Ambrosetti, has been awarded to Cardinal José Saraiva Martins, Renato Raffaele Martino, Javier Lozano Barragan, Angelo Comastri,
Crescenzio Sepe, Ersilio Tonini, Elio Sgreccia, Giovanni
Lajolo. The "Boniface VIII" award was also given to many
other famous personalities such as former president
of the Republic, Oscar Luigi Scalfaro and Carlo Azeglio
Ciampi, the Nobel Prize winner Rita Levi Montalcini, the
life Senator Giulio Andreotti. Even Pope John Paul II, in
2003, he was awarded the prestigious award.
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PAOLANTONI
RICORDA TOTÒ
IL PRINCIPE DELLA RISATA
È ANCORA TRA NOI
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PAOLANTONI REMEMBERS TOTÒ
THE PRINCE OF LAUGH
IS STILL WITH US
Two appointments scheduled on the Campanian
Public Theatre bill, hosted as always in the "Di Costanzo-Mattiello" theatre in Holy street. On January from
Thursday 12 to Saturday 15 the "Company of the Hypocrites" in collaboration with the Resident Teatre of Naples puts on stage the show "Totò Company", of course
dedicated to the Prince of laughter, unmatched symbol
of Neapolitan comedy. The show, played among others,
by Francesco Paolantoni and Giovanni Esposito, is a laic
Mass in memory of Totò: some people talk about it, who
retraces the gestures, the themes, the habits, the disarticulations, the acts and poetic words, the songs and
jokes. There is the sharp teller who officiates and forms
in the art of our hero, without success but with scoffing
and comical strength. There is no more Totò, but he lives
in the eyes of who commemorates him, who remembers him and who dreams about him every night, in an
unending act of love which is that to entertain people.
The necessary actor, those without whom we would not
have understood the poverty, rebellion, humanity and
the redemption of the poor. After Totò, we came up with
surrogates, sometimes we sought his world into other
worlds, neighboring, similar, but not those populated
by its slender and puppetry figure. There's a whole underground people that looks again for him, stubbornly,
but it can not find him, and it reinvents him by giving
to each thief, each hard worker, to every loser, every
dwarf or any sufferer a bit of his vitality. However, on
January, from Thursday 26 to Sunday 29, Massimo
Dapporto and Benedicta Boccoli will be on stage with
"The Truth. It is a play in which the multiple truths of
history are complicating. The public is led by the hand,
happily, through true betrayals and the told betrayals.
The nature of each character varies continuously from
the role of the victim to the guility one and finally it
will be the pleasure to know from the latest jokes the
"Truth" of the title. But will be good knowing it really?
Because, as everybody knows, the "Truth" can also hurt.
On February, from Thursday 2 to Sunday 5, finally, Lello
Pirone and Natalia Cretella will create "Blessed among
women", variety show with live orchestra, with written
and directed by Leonardo Ippolito.
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TEATRO ~ THEATRE
Due gli appuntamenti in programma nel cartellone
del Teatro Pubblico Campano, ospitato come sempre
nel teatro “Di Costanzo-Mattiello” di via Sacra.
Da giovedì 12 a sabato15 gennaio la “Compagnia
degli Ipocriti” in collaborazione con il Teatro Stabile
di Napoli porta in scena lo spettacolo “Compagnia
Totò”, dedicato ovviamente al principe della risata,
simbolo ineguagliato della comicità partenopea. Lo
spettacolo, interpretato tra gli altri, da Francesco Paolantoni e Giovanni Esposito, è una messa laica in
memoria di Totò: c'è chi ne parla, chi ne ripercorre
le mimiche, i temi, i vezzi, le disarticolazioni, gli atti
e le parole poetiche, le canzonette e i lazzi. C'è il
fine dicitore che officia e che educa all'arte del nostro eroe, senza riuscirvi ma con forza dissacrante e
comica. Totò non c'è più, ma è negli sguardi di chi
lo commemora, di chi lo ricorda e di chi se lo sogna tutte le notti, in un atto d'amore perenne che è
quello di divertire la gente. l'attore necessario, quello senza il quale non avremmo capito la miseria, la
ribellione, l'umanità e il riscatto della povera gente.
Dopo Totò, ci siamo inventati dei surrogati, a volte abbiamo cercato il suo mondo in altri mondi, limitrofi,
affini, ma non quelli popolati dalla sua figura esile e
marionettistica. C'è tutto un popolo sotterraneo che
lo cerca ancora, ostinatamente, ma non lo trova, e lo
reinventa dando ad ogni mariuolo, ad ogni sgobbato,
ad ogni perdente, ad ogni nano o ad ogni sofferente
un po’ della sua vitalità.
Da giovedì 26 a domenica 29 gennaio, invece,
Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli saranno in
scena con “La verità”. E’ una pièce in cui le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico viene
condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri
e tradimenti raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo della vittima
a quella del colpevole e alla fine rimarrà il piacere
di capire dalle ultime battute la “Verità” del titolo. Ma
sarà un bene conoscerla davvero? perché, come è
noto, la “Verità” può anche far male.
Da giovedì 2 a domenica 5 febbraio, infine, Lello
Pirone e Natalia Cretella daranno vita a “Beato fra
le donne”, varietà con orchestra dal vivo, con testo e
regia di Leonardo Ippolito.
“CASA DI
FRONTIERA”:
IN SCENA IL
RAPPORTO TRA
NORD E SUD
UNO SPETTACOLO
ATTUALE, NEL
150ESIMO DELL’UNITÀ
THEATRE ~ TEATRO
Nuovi appuntamenti per la rassegna “Incontriamoci
a Teatro”, promossa dall’associazione “Ex allievi di Don
Bosco”, che quest’anno giunge alla XV edizione. Come
sempre gli spettacoli si terranno nel teatro “Di Costanzo
Mattiello” di via Sacra, presso l’istituto “Bartolo Longo”.
Sabato 7 gennaio, alle 20.30, andrà in scena “Lo strano
caso di Felice C.”, commedia in due atti scritta da Vincenzo Salemme. A rappresentarla sarà la compagnia “Luna
nova” di Napoli, sotto la regia di Tina Bianco e Angelo
Germoglio. La compagnia teatrale nasce nel 1993, fondata a Napoli dall'attuale presidente Angelo Germoglio
con il nome di “Senz’arte né parte”. Nel 2007 si rifonda e si ricostituisce cambiando struttura organizzativa
e nome trasformandosi appunto in “Luna Nova”. Scopo
principale della compagnia è diffondere e promuovere
l'arte, la cultura teatrale e, laddove possibile, svolgere
anche una funzione sociale. La compagnia è iscritta alla
Uilt, Unione Italiana Libero Teatro.
Sabato 21 gennaio, invece, sempre alle ore 20.30, sarà
la volta di “Casa di Frontiera”, spettacolo in due atti di G.
Felice Imparato. Protagonisti saranno gli attori della compagnia “Gli ignoti” di Napoli, per la regia di Guglielmo
Marino. Il testo racconta con ironia dell’eterna disputa tra
Nord e Sud d’Italia. E’ la storia di una famiglia napoletana
che vive in una riserva per meridionali al Nord, all’epoca
della secessione. Una vicenda paradossale ispirata dalla comparsa e dall'ascesa della Lega di Bossi, in cui si
ipotizza che i meridionali emigrati al settentrione vivano
in riserve apposite e che siano seguiti da un'assistente
sociale che ha il compito di rieducarli alla lingua ed al
modus vivendi del Nord. “E’ chiara – ha detto il regista
Marino – l’attualità del testo che diventa un grido d’allarme non per quello che potrebbe accadere, ma per ciò
che sta accadendo. Dobbiamo rassegnarci o risvegliarci
e sperare in un mondo giusto e solidale? E’ indicativo
che lo spettacolo debutti nel 2011, anno in cui ricorre il
150esimo anniversario dell’Unità d’Italia”.
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INFO:
www.incontriamociateatro.135.it
"BORDER'S HOUSE"
ON STAGE THE RELATIONSHIP
BETWEEN NORTH AND SOUTH
A TOPICAL PLAY, IN THE
150TH UNIFICATION
New appointments for the season "Meet us at the theatre", promoted by the "Don Bosco's ex Pupils", which
this year comes to the fifteenth edition. As always, the
plays will be held at the "Di Costanzo-Mattiello" theatre,
Holy street, at the "Bartolo Longo" institute.
On Saturday, January 7th, at 8.30 p.m., will stage "The
Strange Case of Felice C.", a comedy in two acts written
by Vincenzo Salemme. The company "Luna Nova" of Naples will perform it, directed by Tina Bianco and Angelo
Germoglio. The theatre company was founded in 1993,
in Naples by the President Angelo Germoglio with the
name of "good for nothing". In 2007 it was reconstituted and it re-establishes the organizational structure
and changing the name, just turning into "Luna Nova".
The main purpose of the company is disseminating and
promoting art, culture and theatre, where possible, also
performing a social function. The company is registered
with the Uilt, Italian Union Free Theatre.
On Saturday, January 21st, however, always at 8.30
p.m., will be the turn of "Border's House", a two-acts
pla by G. Felice Imparato. Protagonists will be the actors company's "The Unknown" of Naples, directed by
Guglielmo Marino. The text recounts with humor the
eternal dispute between North and South of Italy. It is
a story of a Neapolitan family who lives in a reserve
for southerners in north Italy, at the secession time. A
paradoxical story inspired by the appearance and the
rise of the Bossi's League, where it is assumed that
southerners migrated to north live in special reserves
and are followed by a social worker who has the task of
re-educate them to the language and the North modus
vivendi. "It 'clear - said the director Marino - the actuality of the text becomes a cry of alarm not about what
might happen, but what is happening. Must we resign
ourselves or waking up and hoping for a right and supportive world? It is approximate that the show debuts in
2011, the year that marks the 150th anniversary of the
Unification of Italy. "
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SCAVI DI ERCOLANO
SENZA BARRIERE
ATTIVATO IL NUOVO
PERCORSO PER DISABILI
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INFO:
www.pompeiisites.org
EXCAVATIONS OF HERCULANEUM
WITHOUT BARRIERS
THE NEW PATH FOR
DISABLED IS ENABLED
The archaeological site of Herculaneum is also accessible to visitors with limited mobility and to the
partially sighted. In fact, thanks to the Herculaneum
Conservation Project, a collaboration of the Superintendence for Archaeological Heritage of Naples and
Pompeii with the Packard Humanities Institute and the
British School at Rome, it was re-opened the access to
the Maximum Decuman to visitors with reduced mobility, parents with strollers and all who want to enjoy
the most viable routes in the ancient city of Herculaneum. The 2011 year marked the end of barriers and
of closures which prevented for more than thirty years
to visit the main street of the ancient city: with a first
initiative on April have been completed thelayout works
and the Decumanus Maximus reopening and now, with
a second operation on the last November which has
filled the depressions and eliminated the differences in
height, the accessibility for disabled visitors is guaranteed. The first route allows visitors to enter the public
buildings area of the Roman city, where there are the
Noniana Basilica and the Augustals place, and then to
continue along the Decumanus Maximus. The second
one is a "home" path, offering the possibility of overlooking in old houses, visiting the House of the Wooden
Partition and assisting to conservation works currently
in progress. The visit to the Maximum Decumanus of
Herculaneum or to the special multi-sensory path is
possible at any opening day of the archaelogical site.
A guide to multi-sensory path is free downloading from
the Superintendence website in text format or in mp3
format for audio version. For blinds and the partially
sighted, the guide - available already from a year - was
made in available text format, as an alternative it may
be read directly by their helper or by any visitor through
a system of symbols which indicates when there are
elements to touch, noise to notice or pleasant smells
to appreciate and it shows how you can to explore the
archaeological park with your body, simply by walking.
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TURISMO ~ TOURISM
Il sito archeologico di Ercolano è fruibile anche
ai visitatori con difficoltà motorie e agli ipovedenti.
Infatti grazie all’Herculaneum Conservation Project,
una collaborazione della Soprintendenza Speciale
per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei con il
Packard Humanities Institute e la British School at
Rome, è stato riaperto l’accesso al Decumano Massimo anche ai visitatori con ridotte capacità motorie,
genitori con passeggini e tutti coloro che desiderano usufruire di percorsi più agibili nell’antica città
di Ercolano. L’anno 2011 ha segnato la fine delle
barriere e delle chiusure che hanno impedito per
più di trent’anni la visita alla strada principale della
città antica: con una prima iniziativa in aprile sono
stati portati a termine i lavori di sistemazione e la
riapertura del Decumano Massimo ed ora, con un
secondo intervento del novembre scorso che ha colmato gli avvallamenti ed eliminato i dislivelli, viene
garantita l’accessibilità ai visitatori disabili. Il primo
itinerario consente ai visitatori di entrare nella zona
degli edifici pubblici della città romana, dove si trovano la Basilica Noniana e la Sede degli Augustali,
e di proseguire poi lungo il Decumano Massimo.
Il secondo è un percorso “domestico”, che offre la
possibilità di affacciarsi nelle case antiche, visitare
la Casa del Tramezzo di Legno e assistere ai lavori di
conservazione attualmente in corso. La visita al Decumano Massimo di Ercolano o allo speciale percorso multisensoriale è possibile in qualsiasi giorno di
apertura del sito archeologico. Una guida al percorso
multisensoriale è scaricabile gratuitamente dal sito
web della Soprintendenza in formato testuale o in
formato mp3 per una versione audio. Per i ciechi e
gli ipovedenti, la guida – disponibile già da un anno
- è stata realizzata in formato testuale accessibile, in
alternativa potrà essere letta direttamente da un loro
accompagnatore o dal visitatore qualunque grazie al
sistema di simboli che indica quando sono presenti
elementi da toccare, rumori da notare o odori gradevoli da apprezzare e indica come si possa esplorare
il parco archeologico con il proprio corpo, semplicemente camminando.
UNA BELLEZZA
POMPEIANA NEL
CALENDARIO DEL
NAPOLI
E’ ADELE SAMMARTINO,
16 ANNI, IN CORSA
PER MISS MONDO
ENTERTAINMENT ~ SPETTACOLO
C’è anche una ragazza di Pompei tra le modelle del
calendario 2012 della squadra di calcio del Napoli.
Si chiama Adele Sammartino, ha 16 anni ed è addirittura in corsa per le selezioni di Miss Mondo. Occhi
grandi ed espressivi, fisico slanciato, lunghi capelli
scuri, Adele ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dello
spettacolo due anni fa. Negli scaffali della sua cameretta, tutta rosa, accanto ai libri di scuola ci sono
le coroncine e le fasce vinte nelle tante competizioni
di bellezza cui ha partecipato, incoraggiata anche
da mamma Gabriella. “Sono orgogliosa di poter rappresentare il Napoli che sta andando davvero alla
grande” – sorride Adele mentre indossa per gioco
una sciarpa da ultras partenopeo – “il mio papà ha
dovuto sforzarsi di essere contento per me”. Il padre,
infatti, è un tifoso neroazzurro. Per lui esiste solo l’Inter ma ha accettato con sportività la presenza di Adele sulle pagine del calendario azzurro: “Era un’occasione troppo importante per lasciarsela sfuggire”.
Per sua figlia sogna un futuro anche in campo medico, ma per Adele ormai si sono spalancate le porte
nel mondo dello spettacolo. Ha vinto “Miss Magma”
lo scorso anno, ha superato la tappa regionale di
“Miss Mondo” e ora la attendono le selezioni finali
a Gallipoli. “Sono stata proprio io l’artefice della sua
carriera nel mondo della moda – sono le parole di
mamma Gabriella – ma naturalmente per lei sogniamo anche una laurea e una carriera che vada al di
là di lustrini e paillettes”. La 16enne, che in molte
pose su Facebook appare già molto sicura di sè e del
proprio corpo, non dimentica gli impegni scolastici:
“Sono una studentessa del liceo linguistico e sono
decisa a proseguire i miei studi – spiega – nel mio
futuro vedo una laurea e un giorno magari diventerò
psicologa”. Adele Sammartino, 16enne di Pompei,
è la più giovane delle protagoniste del calendario
2012 del Napoli i campioni immortalati negli scatti
del fotografo Diego Santangelo. La rosa al completo
è protagonista dell’esclusivo calendario immagine
2012, caratterizzato quest’anno da un tema ironico
ed ispirato alla tradizione partenopea.
Carla Guarnieri
(da www.metropolisweb.it)
© riproduzione riservata
A POMPEIAN BEAUTY
ON THE NAPLES CALENDAR
SHE IS ADELE SAMMARTINO,
16 YEARS OLD, IN THE
RUNNING FOR MISS WORLD
Among the models of the 2012 calendar of the soccer team Naples, there is also a girl of Pompeii . Her
name is Adele Sammartino, 16 years old andsge is
even in the running for the selection of Miss World. Large and expressive eyes , sleek body, long dark hair, Adele began to approach the world of entertainment two
years ago. On the shelves of her room, all pink, next to
the school books there are the crowns and bands won
during many beauty contests whom she participated,
encouraged even by her mother Gabriella. "I am proud
to represent the Naples which is going really great" Adele smiles while for fun she wears a Ultras Naples
scarf - "my dad had to strive to be happy for me". The
father, in fact, is a black and blue fan. For him exists
only the Inter but he agreed with sporting the presence
of Adele on the pages of blue calendar: "It was an opportunity too important to miss out on it". He dreams for
his daughter a future even in the medical field, but for
Adele now are wide the world of entertainment doors.
Last year she won "Miss Magma", she passed the regional stage of "Miss World" and now the final selections
in Gallipoli await her. "I was really me the author of her
career in the fashion world - says her mother Gabriella
- but of course we dream for her also a degree and
a career which goes beyond the glitter and sequins".
The sixteen-year-old, who on Facebook in many poses already she appears self-confident and about her
own body, she does not forget the school work: "I am a
language high school student and I am determined to
continue my studies - she explains - in my future I see a
degree and perhaps one day I will become a psychologist". Adele Sammartino, 16 year old of Pompeii, is the
protagonist the youngest of the 2012 Naples calendar
immortalized in the shots of the photographer Diego
Santangelo. The whole shortlist is the protagonist of the
exclusive 2012 calendar, this year marked by an ironic
theme and inspired by the Neapolitan tradition.
Carla Guarnieri
(From www.metropolisweb.it)
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POMPEI E
IL GRAND TOUR
PALAZZO DE FUSCO
DESTINATO A DIVENTARE MUSEO CIVICO
© riproduzione riservata
POMPEII AND THE GRAND TOUR
DE FUSCO PALACE
DESIGNED TO BECOME MUSEUM
The historic De Fusco Palace will be transformed into
a permanent municipal museum which will recount
the "Grand Tour" years at the bridge of the XVII and XIX
centuries, during which European cities rich in art and
history were a favorite trips destination of sculptors,
painters and writers looking for knowledge and inspiration. Among them there was even Pompeii, which,
thanks to the discovery of the ruins of the Roman city
buried by Vesuvius in 79 AD, was visited and described
by numerous artists. The minucipal Museum designed
to tell that time will be a container in which will place
all the cultural accounts, from literature to music, from
painting to sculpture, poetry, photography and cinema
since 1860 to nowadays had archaeological Pompeii
or sacred as stage o Italian journey of intellectuals,
artists, writers, politicians, musicians and religious.
The museum will be built on the second floor of De
Fusco Palace and it will be divided between real and
virtual paths through four rooms, each tied to a specific
topic. The iconography Hall will tell about Pompeii at
the discovery time and the revival of Pompeii: ranging
among Ludwig of Bavaria, Picasso, Paul Getty. Let's also
discuss about the archaeological and sacred Pompeii
in the iconography between nineteenth and twentieth
centuries, architecture and sacred art in Christian Pompeii. The Travel Writing Hall, will treat about Pompeii in
the European literary art, through city images in the
Italian literature and theatre. The cinema and television
Hall, however, will treat how cinema and television have
reported Pompeii and its history. The Popes Pilgrims
Hall, finally, will host the speeches of John Paul II and
Benedict XVI made during his pastoral visits in 1979,
2003 and 2008. The Museum will be useful to deepen
the story of the trip to Campania and Pompeii, through
travelers identikit and feelings and that, by the pictures,
talk to visitors of the visitors themselves.
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TURISMO ~ TOURISM
Lo storico Palazzo De Fusco sarà trasformato in un museo civico permanente che
racconterà gli anni del “Grand Tour”, a cavallo tra il XVII e il XIX secolo, durante i quali
le città europee ricche di arte e di storia
furono meta prediletta dei viaggi di scultori,
pittori e scrittori in cerca di conoscenza e d’ispirazione. Tra di esse c’era anche Pompei che, grazie alla
scoperta delle rovine della città romana seppellita
dal Vesuvio nel 79 d.C., fu visitata e raccontata da
numerosi artisti.
Il Museo civico progettato per raccontare quel periodo sarà un contenitore nel quale troveranno posto
tutte le testimonianze culturali, dalla letteratura alla
musica, dalla pittura alla scultura, alla poesia, alla
fotografia e al cinema che dal 1860 a oggi hanno
avuto Pompei sacra o archeologica quale tappa del
percorso italiano di intellettuali, artisti, scrittori, politici, musicisti e religiosi. Il museo sorgerà al secondo
piano di palazzo De Fusco e si articolerà attraverso
percorsi reali e virtuali tra quattro sale, ognuna legata ad uno specifico tema.
La Sala dell’iconografia racconterà Pompei al tempo della scoperta e il revival di Pompei: spaziando
tra Ludovico di Baviera, Picasso, Paul Getty. Si parlerà
anche della Pompei archeologica e sacra nell’iconografia tra Ottocento e Novecento, dell’architettura e
dell’arte sacra nella Pompei cristiana. La Sala della
Letteratura di Viaggio, tratterà della Pompei nell’arte
letteraria europea, attraverso le immagini della città
nella letteratura italiana e nel teatro. La Sala del cinema e della televisione, invece, tratterà di come il
cinema e la tv hanno raccontato Pompei e la sua
storia. La Sala dei Papi Pellegrini, infine, ospiterà i
discorsi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI pronunciati durante le visite pastorali del 1979, del 2003
e del 2008.
Il Museo sarà utile per approfondire la storia del
viaggio in Campania e a Pompei, attraverso l’identikit e i sentimenti dei viaggiatori e che, attraverso
le immagini, parlano ai visitatori dei visitatori stessi.
LA POMPEI
“ROMANTICA”
LE VISITE DI ARTISTI
E LETTERATI
DELL’OTTOCENTO
LITERATURE ~ LETTERATURA
Pompei si appresta a realizzare il “Museo del
Grand Tour” nelle stanze di palazzo De Fusco, celebrando un periodo storico che, soprattutto sul finire dell’Ottocento, ha visto la città antica al centro
dell’interesse di famosi artisti e letterati, italiani ed
esteri. Essi accorsero in Campania per vedere le
rovine dissepolte della “mitica” Pompei tornare alla
luce dopo quasi diciassette secoli. E’ noto, d’altra
parte, che il punto di riferimento della letteratura e
dell’iconografia ottocentesca fosse il paesaggio: lo
era ancor di più quando questo diventava la cornice
di straordinari resti archeologici, come quelli scoperti a Pompei a partire dal 1748. La visita a Pompei,
descritta nei diari di viaggio dei “turisti” dell’epoca,
era ambita perché offriva la sensazione del contrasto tra la vita (la folta vegetazione) e la morte (le
antiche rovine) con lo sfondo incombente e imponente del vulcano: tra le richieste degli artisti, spesso
c’era quella di fare un picnic o passeggiare tra gli
scavi al chiaro di luna. “Se da un lato – scrive Anna
Maria Ciarallo, fino al 2011 direttrice del laboratorio
ricerche applicate della Soprintendenza, nel volume
“La Pompei Romantica”, edito da Electa – emergevano le sensazioni fortemente esistenziali ispirate
dai luoghi, come nei versi di Leopardi o nelle note
di Dickens, Goethe e di Massimiliano d’Asburgo, non
mancavano le annotazioni di colore nelle parole di
Shelley, che raccontava del picnic nel tempio di Giove, di Goethe o di Dumas”: quest’ultimo raccontava
“delle disavventure occorse ai visitatori inglesi desiderosi di disegnare le rovine pompeiane, malgrado i
divieti, e di impossessarsi di una statuetta di Priapo:
argomento che diventava poi pretesto, giustificato
proprio dai ritrovamenti pompeiani, per mettere in rilievo la superstizione dei napoletani”. Pompei, però,
era meta anche per vulcanologi, zoologi e naturalisti
come Michele Tenore, fondatore dell’Orto Botanico,
interessato alla vegetazione. “Dalla gita a Pompei
– scrive ancora la Ciarallo – si tornava comunque
appagati, storditi dal sole e dalle emozioni, tenendo
stretto tra le mani un souvenir, un fiore raccolto tra i
ruderi o un disegno schizzato di nascosto”.
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THE "ROMANTIC" POMPEII
THE VISITS OF ARTISTS
AND WRITERS OF THE NINETEENTH
Pompeii is preparing to build the "Grand Tour Museum" in the rooms of De Fusco Palace, celebrating a
historical period which, especially in the late nineteenth
century, saw the ancient city at the centre of the famous
artists and writers interest, Italians and foreign. They
rushed in Campania to see the unearthed ruins of the
"legendary" Pompeii back to life after nearly seventeen
centuries. Everybody knows, on the other hand, that the
reference point of the nineteenth-century literature and
iconography was the landscape: it was even more so
when it became the frame of extraordinary archaeological remains, such as those found in Pompeii since
1748. The visit to Pompeii, described in the travel diaries of the "tourists" of the time, was hankered because
it offered the impression of the contrast between life
(the thick vegetation) and death (ancient ruins) with
the looming and imposing background of the volcano
: among the demands of artists, often there was the
one to take a picnic or walking among the ruins by moonlight. "If on the one hand- writes Anna Maria Ciarallo,
until 2011 director of applied research laboratory of the
Superintendence, in his book" The Romantic Pompeii ",
published by Electa - emerged the very existential feelings inspired by the places, as in the verses of Leopardi or in the notes of Dickens, Goethe and Maximilian
of Hapsburg, there were notes of color in the words of
Shelley, who told about the picnic in the temple of Jupiter, of Goethe or of Dumas": the last one told about
"the misadventures occurred to British visitors eager to
draw the ruins of Pompeii, despite the prohibitions, and
to getting hold of a statue of Priapus: topic which then
became a pretext, justified by the Pompeian findings, to
highlight the superstition of the Neapolitans". Pompeii,
however, was even the destination for volcanologists,
zoologists and naturalists as Michele Tenore, founder
of the Botanical Garden, interested in the vegetation.
"From the Pompeii excursion - stillwrites Ciarallo - you
still came back satisfied, dazed by the sun and emotions, holding a souvenir, a flower collected from the
ruins or a drawing sketched on the sly".
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PASTICCIERI
IN VETRINA
LABORATORIO
TRASPARENTE:
ECCO COME
NASCONO LE
TORTE
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CONFECTIONERS
IN A SHOP WINDOW
LABORATORY IN VIEW:
THIS IS HOW THE CAKES BORN
In Pompeii confectioners are in a shop window. It isn’t
a way to say, but how literally made by De Vivo with a
pastry confectionery lab set up in view, which is located directly on the sidewalk of the main course: trough
the large window located on the Rome street, in fact, it
is possible to observe pastry chefs at work as garnish
cakes, or during the preparation of panettone, struffoli,
mostaccioli and sfogliatelle.
The "transparent" idea, with a workshop in view
(which has few equals in Italy and abroad), is tickling
the curiosity of tourists, young and old. Many children,
in fact, stick their noses at the big window to see how
their favorite desserts are born. And there are those who
love the kitchen peering from the glass trying to "steal"
some secret by professional pastry chefs. The initiative
was appreciated by tourists, who can see up close how
to do traditional cakes Campania.
"Our choice - explains Marco and Nello De Vivo, owners of the confectionery born in Pompeii in 1955 - is
not showing cakes and finished products, but the way
we work and to prepare cakes, which can be viewed by
anyone. This choice is inspired by the ancient crafts that
were practiced in the streets of Naples and everyone
stopped to look with curiosity and admiration. Even our
pastry chefs have enthusiastically accepted this choice,
which they were prepared: they enjoy seeing people's
curiosity”.
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GASTRONOMIA ~ COOKERY
Pasticcieri in vetrina a Pompei. Non è un modo di dire, ma
quanto letteralmente realizzato dalla pasticceria De Vivo
con un laboratorio dolciario
allestito a vista, che si affaccia
direttamente sul marciapiede del corso principale:
attraverso una grande vetrina posizionata su via
Roma, infatti, è possibile osservare con i propri occhi
i pasticcieri all’opera mentre impastano e guarniscono torte, o durante la preparazione di panettoni,
struffoli, mostaccioli e sfogliatelle.
L’iniziativa “trasparente”, con un laboratorio artigianale a vista (che ha pochissimi eguali in Italia
e all’estero), sta stuzzicando la curiosità di turisti,
grandi e piccini. Tanti, infatti, sono i bambini che
incollano il naso alla grande vetrina per osservare
come nascono i loro dolci preferiti. E non mancano
gli appassionati di cucina che sbirciano dal vetro
cercando di “carpire” qualche segreto dai pasticcieri
professionisti. L’iniziativa è stata apprezzata anche
dai turisti, che possono vedere da vicino come nascono i dolci tradizionali campani.
“La nostra scelta – spiegano Marco e Nello De Vivo,
titolari della pasticceria nata a Pompei nel 1955 – è
quella di mettere in vetrina non torte e prodotti finiti,
ma il nostro modo di lavorare e di preparare dolci,
che può essere osservato da chiunque. Un po’ come
avveniva una volta per gli antichi mestieri che erano
praticati nelle strade di Napoli e tutti si fermavano
a guardare con curiosità e ammirazione. Anche i
nostri pasticcieri hanno accettato con entusiasmo
questa scelta, alla quale sono stati preparati un po’
alla volta: si divertono nel vedere la curiosità delle
persone”.
UN LIBRO RACCONTA
LE “DONNE MIE
DELLA LUCANIA”
IL RITRATTO DI UNA
GENERAZIONE
AFFERMATASI A POMPEI
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"My women of Lucania" is the Livia Cipriano's book
which tells the story of the Tufarelli-Amendola family
within 50 years: from 1914, date of marriage between Nicola Tufarelli of San Giorgio Lucano (Matera) and
Giovannina Amendola of Senise (Potenza), to 1965,
date of the Nicolino's death. A story which weaves with
the Pompeii one, where the family originally from Lucania will establish solid professional roots and of life. The
beginning of the book was offered by the late Professor
Luigi Leone, Pompeian journalist and historian, with a
photocopy of his article which reported the news of the
golden wedding of Nicolino and Giovannina, sent to the
author years ago. What Livia Cipriano told could be only
a story of the Lucania area if in 1930 Dr. Nicola Tufarelli
had not served as a veterinary surgeon of the City of
Pompeii with a sense of responsibility own of a respectable man and of Basilicata in particular. "The lucana
colony formed in Pompeii by the wake of Dr. Tufarelli
- the author explains - in a volunteer "migration" for employment and for the study of children now amounts
to some 60 second-generation families from Basilicata
as shown by recent
researches
conducted with accuracy and precision by
his friend Antonio
Palomba and for
the involvement of
the mayor Claudio
D'Alessio for the citizens of Pompeii of
Lucan source who
have occupied in
the past and occupy
important positions
in the same city of
Pompeii, in schools of every order
and degree or have
become a professional in the field
of medicine, legal
profession and any
undertaken activity".
"My women of Lucania" is devoted mostly to the female figures who characterized a matriarchal society and to whom was assigned the task of transmitting to the smallest "memories
and stories, the facts of family or country, during the
long winter evenings or on warm summer nights". "The
characters of the story - the Pompeian author says - are
authentic and mentioned by me, even after so many
years, because as a child I loved to listen to the stories
they were telling me."
© all rights reserved
INFO:
Donne mie della Lucania di Livia Cipriano, edizioni Fonsor, 2009, pagg. 130, euro 12.
LIBRI ~ BOOKS
“Donne mie della Lucania” è il libro di Livia Cipriano che racconta la storia della famiglia TufarelliAmendola nell'arco di 50 anni: dal 1914, data del
matrimonio tra Nicola Tufarelli di San Giorgio Lucano
(Matera) e Giovannina Amendola di Senise (Potenza), al 1965, data della morte di Nicolino. Una storia
che si intreccia a doppio filo con quella di Pompei,
dove la famiglia di origini lucane stabilirà solide radici professionali e di vita. L'incipit del libro è stato
offerto dal compianto professor Luigi Leone, giornalista e storico pompeiano, con la fotocopia di un suo
articolo che riportava la notizia delle nozze d'oro di
Nicolino e Giovannina, inviato all’autrice anni addietro. Quella che racconta Livia Cipriano potrebbe
essere una storia solo lucana se nel 1930 il
dottor Nicola Tufarelli non avesse ricoperto la
carica di veterinario del Comune di Pompei con
senso di responsabilità propria dell'uomo per
bene e del lucano in particolare. “La colonia
lucana formatasi a Pompei al seguito del dottor
Tufarelli – spiega l’autrice – in una “emigrazione” volontaria per il lavoro e per lo studio dei
figli ammonta ora a ben 60 famiglie lucane di
seconda generazione come risulta da recentissime ricerche anagrafiche condotte con accuratezza e precisione dall'amico Antonio Palomba e per l'interessamento del sindaco Claudio
D'Alessio per i cittadini pompeiani di origine lucana che hanno occupato nel passato ed occupano importanti cariche nello stesso Comune
di Pompei, nelle scuole di ogni ordine e grado
o sono diventati liberi professionisti nel campo
della medicina, nell'avvocatura e in qualsiasi
attività intrapresa”. “Donne mie della Lucania”
è dedicato più che altro alle figure femminili
che caratterizzavano una società matriarcale e
alle quali era demandato il compito di trasmettere
ai più piccoli “memorie e racconti, i fatti di famiglia
o del paese, nelle lunghe sere d’inverno o nelle miti
notti d’estate”. “I personaggi della storia – dice l’autrice pompeiana – sono autentici e da me ricordati,
anche dopo tanti anni, perché fin da bambina amavo
ascoltare le storie che mi raccontavano”.
THE BOOK TELLS ABOUT THE
"MY WOMEN OF LUCANIA"
THE PORTRAIT OF A GENERATION
ASSERTED IN POMPEII
Odissea senza fine per gli scavi di Pompei, dove lo
scorso 23 dicembre ha ceduto un pilastro del pergolato esterno della domus di Loreio Tiburtino nell'insula II della II regio. Il nuovo crollo è probabilmente
legato alla pioggia che in quei giorni ha interessato
la Campania. Sul caso è stata aperta una indagine
(l’ennesima) da parte della magistratura. La domus,
che è tra le più conosciute di Pompei, è sul lato opposto di via dell'Abbondanza ed era l'abitazione di
un discendente da una nobile famiglia romana. È
caratterizzata da un grandioso portale che si apre
su un vasto atrio su cui si affacciano vari ambienti
con pitture. Come se non bastasse, gli scavi pompeiani e vesuviani (compresi Ercolano, Oplonti, Stabia
e Boscoreale) sono rimasti chiusi nei giorni di punta
delle festività natalizie (il 25 dicembre e l’1 gennaio). Un dato che rischia seriamente di compromettere i buoni risultati di affluenza nel sito archeologico
raggiunti nella prima parte del 2011. La chiusura di
Natale 2011 e Capodanno 2012, infatti, chiude male
un’annata che aveva offerto qualche piccolo segnale
di ripresa nelle visite ai siti archeologici vesuviani. Tra
crolli e mancate aperture straordinarie si conclude un
altro anno poco entusiasmante per il turismo e la cultura a Pompei. L’unica consolazione arriva pensando
al futuro: nel 2012 dovrebbe partire il piano di rilancio dei siti vesuviani come ha annunciato il ministro
dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, che lo scorso 18
dicembre è stato in visita a Pompei. Restauri, messa
in sicurezza e assunzioni i punti cruciali annunciati
dal ministro. “Pompei resta una priorità anche per il
nuovo Governo Monti” ha assicurato Ornaghi “ma –
ha aggiunto – i lavori di restauro e manutenzione fi-
LIBRI ~ BOOKS
CROLLI E MANCATE APERTURE A NATALE
E CAPODANNO
IL RILANCIO DEGLI SCAVI PARTIRÀ NELLA SECONDA
PARTE DEL 2012
nanziati dall'Ue con 105 milioni di euro non potranno
cominciare che tra settembre ed ottobre 2012. Ciò per
i tempi tecnici necessari all’espletamento dei bandi
di gara europei”. Meglio tardi che mai, verrebbe da
dire, vista l’attuale situazione. I fondi europei saranno
accreditati verso il 20 febbraio. Entro il primo trimestre
del 2012, invece, potranno essere avviati i lavori che
non necessitano di gare d'appalto. I lavori per i quali
è previsto il bando europeo, ha spiegato poi Ornaghi,
"inizieranno dopo l'estate". Notizie migliori per la disponibilità di personale: Ornaghi ha confermato che
già ai primi di gennaio, arriveranno 22 nuovi assunti,
tra i quali archeologi e operai. Attualmente, per il sito
archeologico, tra i più grandi del mondo (oltre 2 milioni e 300 mila visitatori nel 2010) vi è in organico un
solo archeologo, e cioè il direttore degli Scavi, Antonio
Varone. “E' una prima parziale risposta - dice Ornaghi - i 20 tecnici ci consentiranno di sopperire alle
necessità più urgenti''. Intanto la mancanza di custodi
impedisce anche l'apertura al pubblico delle magnifiche Terme Stabiane di Pompei, appena recuperate,
che il ministro Ornaghi ha visitato in anteprima. ''Forse potremo aprire per un giorno a settimana, facendo
ruotare i custodi - dice il direttore degli scavi, Antonio
Varone - ma non sappiamo quando ci riusciremo''. E'
più ottimista il ministro, che durante la visita a Pompei
è stato al Tempio di Venere, alla Casa del Menandro e
al Teatro Piccolo. ''Alcune case sono mantenute bene.
In altre c'e' inevitabilmente un problema di manutenzione che deve rientrare nell'ordinario'', ha detto poi il
ministro al termine del sopralluogo. Incrociamo le dita:
buon 2012, Pompei!
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