una casa adatta a favorire la domiciliarita

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una casa adatta a favorire la domiciliarita
Mercoledì 23 novembre 2005 – Seminario
UNA CASA ADATTA
A FAVORIRE LA DOMICILIARITA’
Breve relazione sull’intervento
“Tecnologie Assistive: esperienze e novità”
Ing. Guido Matrella
([email protected])
Premessa
Questa relazione è legata alla presentazione “Tecnologie Assistive: esperienze e novità” tenuta durante il
seminario “Una casa adatta a favorire la domiciliarità” del 23 novembre 2005. In questa occasione viene
ufficialmente presentata l’attività del Centro provinciale di primo livello per l’Adattamento dell’Ambiente
Domestico di Parma. Il Centro nasce su iniziativa della Regione Emilia Romagna per offrire un servizio di
informazione e consulenza a persone anziane e disabili su tematiche di adattamento degli ambienti
domestici, quali ad esempio l’abbattimento delle barriere architettoniche o l’installazione di sistemi
“domotici”. Il focus dell’intervento è la relazione fra stili e criteri di progettazione in rapporto agli effetti che
questi comportano sull’architettura e l’impiantistica. Proprio in questo orizzonte culturale, quello di una
dimensione olistica della progettazione, è possibile ricollocare le applicazioni delle nuove tecnologie
dell’informazione alla sfera degli ausili e dell’adattamento degli ambienti domestici
L’attenzione al progetto
Se si parte dal concetto, ormai consolidato, che una situazione di handicap non è generata dalla disabilità
tout court, ma che piuttosto nasce dall’intersezione fra questa, le specifiche esigenze di una persona e le
caratteristiche di accessibilità e fruibilità degli ambienti che essa vive, allora non si farà fatica a superare il
tradizionale concetto di “barriera architettonica”. Il tema veramente innovativo non è tanto quello
dell’abbattimento di tali barriere, passaggio che pure è certamente obbligato, ma la proposizione di un
modello progettuale diverso che veda ogni singolo atto del progettare in relazione all’uomo e non solo come
la mera risoluzione di un problema tecnico: progettare, dunque, non in rapporto al singolo uomo, ma
all’Uomo come entità, umanità. Si potrebbe definire questa prassi, come si fa usualmente oggigiorno, con
l’espressione: “Design for all” o forse con altre ancora, ma al di là degli slogan del momento quello che resta
è la cultura, la sensibilità e l’attenzione al progetto. E questo vale per l’architettura ma anche per gli impianti,
per i sistemi di automazione domestica, per le interfacce degli elettrodomestici o degli strumenti elettronici,
ed ha ricadute notevoli non solo in relazione all’accessibilità, alla fruibilità e all’usabilità, ma anche e
sopratutto in rapporto alla sicurezza ed all’autonomia.
Il ruolo del PC come meta-ausilio
Negli ultimi decenni lo sviluppo della microelettronica ha portato alla creazione di tecnologie che hanno
determinato una sostanziale rivoluzione nelle abitudini delle persone. Sono state modificate, in tempi
brevissimi, le modalità di lavoro, le sfere delle relazioni interpersonali, il rapporto con le informazioni e
perfino gli stessi meccanismi cognitivi. Da questo punto di vista il PC rappresenta il più importante e
straordinario oggetto tecnologico a nostra disposizione; la sua superiorità storica rispetto a tutti gli altri
oggetti creati dall’uomo, dalla notte dei tempi ad oggi, è il fatto di costituire un vero e proprio “ausilio
programmabile”. Il PC è infatti, per sua stessa natura, una macchina “general purpose” che si può
programmare e personalizzare a piacimento per risolvere esattamente uno specifico problema. In questa
ottica è radicalmente diverso da ogni altro oggetto, sia pure ad altissima tecnologia, con il quale abbiamo
dimestichezza: il PC è l’ausilio degli ausili, ovvero il punto di partenza ideale dal quale partire per costruire
tutti gli ausili di cui abbiamo bisogno. E non è un caso che forme più o meno complesse di micro-computer
siano ormai presenti ovunque: dalle automobili alle macchine utensili, dai sistemi di produzione industriale
alle fermate degli autobus, dagli arti robotizzati ai sistemi di condizionamento. Se dunque il PC è una
macchina-ausilio per costruire altri ausili, non c’è nulla da meravigliarsi che si stia ritagliando un posto
speciale nel mondo delle tecnologie per le persone disabili o anziane.
Dalla domotica alle Tecnologie Assistive
L’automobile di oggi non è certo quella di venti anni fa: è più sicura, più affidabile, più confortevole; eppure
ha sempre un motore e quattro ruote. Ha subito una rivoluzione ... una rivoluzione invisibile: nasconde
dentro di sé una sempre più sofisticata intelligenza elettronica che le consente di inquinare meno, di essere
più silenziosa ed efficiente, di fornire all’abitacolo la temperatura che si preferisce, di controllare situazioni
critiche come la frenata ed il pattinamento; può perfino guidarci passo-passo nel tragitto da seguire
mediante un navigatore satellitare. Lo stesso tipo di evoluzione modificherà lentamente ma inesorabilmente
le nostre case. Per indicare queste tecnologie si sente spesso parlare di “domotica” o di automazione
domestica; queste hanno appunto il fine di migliorare la qualità della vita negli ambienti della casa. I sistemi
domotici permettono di controllare luci, temperatura, accessi, serramenti, elettrodomestici, consumo
energetico ed in pratica ogni altro aspetto di pratico interesse . Essi possono rivelarsi utilissimi ausili anche
per persone anziane e disabili, quando le loro caratteristiche tecniche siano compatibili con le situazioni
specifiche di quella persona. La tendenza è comunque quella di rendere questi sistemi sempre più aperti e
intelligenti, ovvero più simili ad un PC. Presto disporremo di sistemi domotici altamente configurabili e
personalizzabili, in grado di soddisfare ogni più particolare esigenza. Per questo ambizioso risultato le
tecnologie esistono già e si chiamano: micro-computer, internet, reti LAN, WiFi, media-center, smart-sensor,
ed altro ancora. Questa è l’ottica con la quale pensare in maniera innovativa all’automazione domestica. Ed
in questa prospettiva anche la domotica potrà trovare un proprio spazio all’interno di quella disciplina
denominata con l’espressione di “Tecnologie Assistive” (dall’inglese Assistive Technologies). Infatti, se una
volta con questo termine si indicavano lo studio di tutti quegli strumenti che potevano fungere da ausili per
specifiche situazioni di disabilità (ad esempio lo sviluppo di arti artificiali), oggi, alla luce delle moderne
tecnologie dell’informazione (elettronica, informatica, telecomunicazioni, robotica), possiamo identificare le
Tecnologie Assistive con tutte le applicazioni tecnologiche al mondo degli ausili: dai modernissimi arti
robotizzati agli strumenti automatici di lettura per i non vedenti, dai sistemi elettroacustici per i sordi alle
carrozzine elettriche a controllo elettronico, fino appunto agli strumenti di controllo domestico e di
automazione. Ma il discorso sulle moderne Tecnologie Assistive non si esaurisce nell’ambito tecnico: esse
infatti devono essere pensate e progettate con quella cura e quell’attenzione all’Uomo di cui già si faceva
riferimento precedentemente. Un ausilio non deve essere soltanto tecnicamente ineccepibile, ma deve
risultare facile da usare, pratico, semplice, sicuro, e sopratutto rivolto a tutti, nel rispetto delle diversità di
genere, d’età, delle possibilità cognitive e motorie.
Ing. Guido Matrella ([email protected]): un breve CV
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Guido Matrella si è laureato in Ingegneria Elettronica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università
degli Studi di Parma nel 1999 - nel 2003 consegue il Dottorato di Ricerca in “Tecnologie
dell’Informazione” (XV ciclo) presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione - da allora è
Assegnista di Ricerca per lo stesso Dipartimento - è inoltre docente per il Corso del Corso di Laurea
in Ingegneria Elettronica n.o. del corso: “Dispositivi Programmabili”.
Nel 2003 e’ fra gli organizzatori della “Giornata di Studi sulla Domotica” (4 aprile) organizzata
dall’Università di Parma e ha contribuito a creare il “Laboratorio di Domotica” del proprio
Dipartimento.
Ha partecipato alla stesura del progetto “A Nostra Ca” realizzato in collaborazione con il Comune di
Neviano degli Arduini e del Laboratorio Anziani della Provincia di Parma e finanziato nel 2004 dalla
Regione Emilia-Romagna; tale progetto prevede la ristrutturazione in chiave domotica di una casaalloggio per anziani nel comune di Neviano al fine di migliorare la qualità della vita e la sicurezza
degli utenti.
Dall’autunno del 2004, al giugno 2005, ha frequentato a Bologna un corso organizzato della Regione
Emilia Romagna sui problemi legati all’adattamento dell’ambiente domestico ai fini di migliorare la
qualità della vita di persone anziane e disabili.
Dal 2005 opera come consulente tecnico per il Comune di Parma per il Centro per l’Adattamento
dell’Ambiente Domestico per la provincia di Parma.
Attualmente sta partecipando alla fondazione del Centro TAU (Centro di collaborazione per le
Tecnologie Assistive dell’Università) di Parma.
Ha collaborato e collabora con numerose aziende nazionali ed estere.
Nella sua attività presso l’università ha pubblicato articoli su riviste scientifiche internazionali, ha
partecipato a conferenze ed è stato correlatore di oltre 80 tesi di laurea, molte delle quali incentrate
sulla domotica e sulle sue applicazioni nel settore dell’assistenza a persone anziane e disabili.