comune di galatina consiglio comunale del 21 novembre 2008

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comune di galatina consiglio comunale del 21 novembre 2008
COMUNE DI GALATINA
CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 NOVEMBRE 2008
PUNTO 3 O.D.G.
Richiesta Legambiente di dichiarazione del territorio comunale denuclearizzato.
PRESIDENTE – Qui non c’è un relatore perché è una richiesta inviata dal Presidente nazionale di
Lega Ambiente, Vittorio Cogliati Desta. È un’argomentazione molto complessa e elaborata. Parte dal
presupposto che oggi nel mondo e in Italia il rilancio o il rafforzamento delle centrali nucleari sarebbe
in contrasto non soltanto con il protocollo di Kyoto, ma anche con le esigenze economiche di
sviluppare le fonti rinnovabili. Questa è inviata a tutti i Comuni e quindi chiede che ogni Comune per
quanto di competenza si pronunci sul suo territorio comunale dichiarando preventivamente
l’indisponibilità per ogni futura eventuale collocazione di centrale nucleare. Rilevo che è una questione
molto complessa che richiederebbe un approfondimento più importante. Io non dico nulla. Cedo la
parola ai consiglieri che ne fanno richiesta.
Prego consigliere Maccagnano.
CONSIGLIERE MACCAGNANO – Grazie Presidente. Non ci sono dubbi che allo stato delle cose
Galatina debba sicuramente fare quadrato intorno a questo progetto di Lega Ambiente perché, a parere
mio e anche di quello di molti che mi affiancano, le energie alternative stanno invadendo ed è un bene
questo. Effettivamente oggi la tecnologia è arrivata a tal punto che noi possiamo, con una spesa
abbastanza moderata, avere l’energia pulita proveniente dal sole e dal vento.
Vorrei, per fissare meglio il punto della situazione, premettere che il nostro paese, mi riferisco all’Italia,
a seguito di un referendum del 1987 ha abbandonato l’uso di energia nucleare e ancora oggi non
possiamo dire che l’Italia sia un paese denuclearizzato, posto che il problema dello smaltimento delle
centrali dei prodotti e rifiuti radioattivi non è ancora effettuato. Mi ricollego anche a quello che negli
anni ‘80 l’Enel ha redatto un piano di impianti nucleari, che prevedeva la costruzione in Italia con
l’individuazione di due siti in Puglia. Uno di questi, a seguito di rilievi geologici, fu congelato perché
trovavasi in zona poco idonea in quanto zona sismica. E mi riferisco al Comune di Nardò.
Il nuovo Governo ha rilanciato prepotentemente e mi dispiace che non sia in linea con quella che sarà
la delibera seguente, quella della riforma Gelmini, perché io presumo che lo Stato stia rastrellando dei
soldi a discapito della formazione perché nel luglio 2008 il Senato ha prodotto un dossier e sta
rifinanziando l’Enea, il CNR, solo a scopi di energia nucleare. Obama è stato eletto Presidente degli
Stati Uniti e Obama tra i suoi cavalli di battaglia ha quello di poter ridare linfa a quelle imprese chiuse
proprio in virtù di questi nuovi risvolti tecnologici che hanno permesso di produrre turbine eoliche e
pannelli solari, nonché altre energie alternative che non inquinino, proprio per rilanciare lo sviluppo
economico degli Stati Uniti.
A maggior ragione, proprio in virtù del fatto che questo accanimento del Governo vada a colpire anche
la Puglia, mi meraviglia il fatto che ancora la Provincia e la Regione, che pure si sono prodigate… Forse
la Puglia è l’unica Regione in Italia che si sta dotando dei maggiori accorgimenti e legislazioni particolari
o regolamenti particolari anche per quanto riguarda il fotovoltaico e l’eolico. Condivido in pieno quanto
la Lega Ambiente sta conducendo in Italia, i frutti li sta raccogliendo dappertutto. E noi a Galatina
dovremmo immediatamente adeguarci perché questa energia venga bandita. La Francia ha avuto nel
mese di luglio dei problemi grossi. Hanno anche pensato al peggio e la Francia oggi è l’altra nazione a
livello europeo che vuole immediatamente voltare pagina, quindi potersi dotare delle energie alternative.
Basti pensare che questi progetti sono molto più avanzati e noi italiani, che ne abbiamo in abbondanza
di sole, stiamo ancora pensando di ritornare a energie veramente obsolete e costose. Se pensiamo che il
nucleare possa costare poco, può costare poco per l’Enel che avrà i finanziamenti statali, ma ai cittadini
non cambierà niente visto e considerato che l’euro è arrivato al di sotto di 50 euro e la benzina è sempre
a quote veramente superiori a quello che è il dato che potrebbe portare a una riduzione consistente.
Amici consiglieri, accogliamo di buon grado il consiglio di Lega Ambiente. La Regione Calabria, anni
addietro, propose questo e la Corte Costituzionale arroccò il diritto allo Stato. Non penso che lo Stato
possa decidere le sorti di un Comune, anche perché il Sindaco e l’amministrazione comunale di ogni
Comune sono liberi di poter salvaguardare il sottosuolo, l’ambiente e quant’altro. Non penso che lo
Stato debba imporre niente. Certi aspetti nefasti e negativi li stiamo subendo tutti.
Sono d’accordo perché Galatina possa avvalersi di questo titolo di territorio denuclearizzato.
PRESIDENTE – Prego consigliere Marrocco.
CONSIGLIERE MARROCCO – Grazie Presidente.
PRESIDENTE – Dovevo comunicare che il consigliere De Matteis mi ha comunicato che per motivi
personali, non si sentiva bene, ha dovuto allontanarsi, per cui mi ha chiesto e di rinviare l’ordine del
giorno sul piano della salute al prossimo Consiglio. Penso che non ci sia problema, quindi accogliamo
questa richiesta. Mi scusi, consigliere, prego.
CONSIGLIERE MARROCCO – Si parla di energia tramite Lega Ambiente e siamo d’accordo, però il
Consiglio è chiamato oggi a votare questa delibera che si articola in tre punti. Bisogna stare attenti.
Siamo tutti quanti d’accordo con il nucleare. Nell’87 il referendum ebbe successo. Io, però, vorrei
invitare i consiglieri rimasti a fare attenzione al terzo punto. Prima di tutto, al primo punto bisogna dire
che dichiarare il territorio di Galatina Comune denuclearizzato non significa che non ci saranno
problemi di nucleare. Significa semplicemente che è vietata la produzione di energia nucleare. Per
qualsiasi ragionamento in futuro che si dovesse fare noi dobbiamo essere contrari. E siamo d’accordo.
Vietare su tutto il territorio comunale – punto 2 – l’installazione di centrali che sfruttano energia
atomica. Qui c’è da stare attenti, perché anche la fissione nucleare è una energia che arriva dall’atomo.
Al terzo punto bisogna fare attenzione: garantire la massima trasparenza e partecipazione al processo di
individuazione di siti, di stoccaggio per i rifiuti radioattivi derivanti dal decommissioning delle centrali
dismesse dopo il referendum dell’87. Io vi pregherei di fare attenzione perché se noi dobbiamo
garantire la massima trasparenza e dobbiamo partecipare nel processo di individuazione dei siti di
stoccaggio di rifiuti radioattivi, se noi partecipiamo possiamo anche accettare di avere anche degli
stoccaggi su altro territorio. Nel votare favorevolmente pongo all’attenzione il terzo punto dell’ordine
del giorno.
PRESIDENTE – Prego Sindaco.
SINDACO – In realtà volevo soltanto fare una proposta, cioè di ritirare la delibera per
approfondimenti. Non si parla soltanto di: sono a favore o contro il nucleare. Su quello ci sono
questioni di coscienza, un’opinione consolidata dalle letture che abbiamo fatto e dalle esperienze che
abbiamo avuto. Il dopo Cernobyl ha così tanta attenzione e così poche garanzie che fondamentalmente
bisognerebbe interrogarsi in misura maggiore e ascoltando i consiglieri comunali mi sembra che ci sia la
volontà di interrogarsi seriamente su questo discorso. È non soltanto da un punto di vista ambientale,
ma anche ambientale e commerciale. La mia proposta era di rinviare la delibera, però lascio al Consiglio
la volontà di autodeterminarsi. Volevo ringraziare il consigliere Maccagnano per la completezza
dell’intervento a cui ci ha fatto assistere. Al consigliere Marrocco dico che il problema che pone è un
problema che non squisitamente si collega a tutto quello che rinviene da una economia intorno alle
politiche ambientali. La mia proposta è quella di rinviare. Autodeterminiamoci.
CONSIGLIERE MACCAGNANO – Solo per precisare una cosa. Visto la considerazione del Sindaco,
io avevo già premesso che il discorso che vede il Governo con gli occhi puntati sulla Puglia e
maggiormente sulla zona di Nardò e di Manduria, poiché il problema è sentito da quelle popolazione
deve essere sentito anche da noi. Se lei, Sindaco, parla di Cernobyl, figuriamoci averlo a Manduria o a
Nardò. Io avevo detto che la Provincia e la Regione, con tutto il rispetto per quello che è la Regione in
questi anni di amministrazione ha prodotto per le fonti rinnovabili, noi dobbiamo votare questa
delibera e inviarla con aggiunte particolari alla Provincia e alla Regione perché prendano
immediatamente posizione. Obama effettivamente ha fissato bene la situazione. Noi oggi abbiamo
pannelli fotovoltaici e pale eoliche a costi irrisori. Anche una famiglia può avere una pala eolica. Anche i
pannelli solari, con i dovuti finanziamenti dello Stato e le stesse banche che si stanno prodigando
perché hanno capito che è un investimento redditizio. Non vedo perché l’Italia, dotata di tutte queste
belle cose, sole, vento… Al largo del canale di Otranto, a Tricase, è partito un primo impianto. Non è a
vista, non deturpa l’ambiente, dovrebbe avere 10-15 pale eoliche che produrrebbero 44 mega watt di
potenza. Non vedo che dobbiamo approfondire.
Il nucleare lo dobbiamo respingere immediatamente. Anzi, dobbiamo fare di tutto perché la Regione in
primis e la Provincia possano dare anche input agli altri Comuni perché dobbiamo dare una risposta
tempestiva e immediata al Governo perché cambi idea. Il governo non può imporci qualche cosa che
già nel 1987 gli italiani hanno respinto.
PRESIDENTE – Prego consigliere Perrone.
CONSIGLIERE PERRONE – Io vengo ad affrontare la questione partendo da un presupposto
fondamentale. I margini della discussione della questione sono talmente ampi e trascendono il margine
del nostro territorio locale che non so fino a che punto noi possiamo intervenire dicendo la nostra a
livello comunale per singolo Comune per influenzare una decisione che spetterebbe ad altri organi e
altri enti. Penso a livello europeo e di Stato.
Premesso questo, visto che siamo stati chiamati a dire la nostra su quanto concerne questo punto, a
nome del partito che rappresento abbiamo approfondito l’argomento. È un punto molto delicato.
Alla fine di questo percorso dialettico che abbiamo affrontato la posizione che mi sembra posso oggi
rappresentare è la seguente. Io non sono d’accordo sul fatto che il nucleare sia negativo, sono
dell’opinione che sia una risorsa. È vero che le fonti di energia rinnovabile rappresentano dei punti
fondamentali che possono fare concorrenza a un discorso di energia nucleare atomica, però io non
seguo la campagna americana. Falsa, sempre, fin dall’inizio. Ora Obama può darsi che smentisca questa
cosa, però caro Aldo, gli americani si pronunciano totalmente a sfavore contro il nucleare e poi vanno a
vendere le bombe atomiche al Pakistan e a tutti gli altri. Allora non capisco francamente il no a tutti i
costi al nucleare, anche in virtù di quello che successe a Cernobyl. Perché dobbiamo dire no? Io sono
convinto che il modello francese dell’energia, tanto criticata, possa rappresentare per gli altri Stati un
esempio non da seguire indiscriminatamente a ogni costo, ma va valutato e capito nella sua ratio
primaria. Che senso ha il no a Nardò, no a Cerano? Che cosa cambia? Gli effetti probabili, ipotetici, di
un disastro nucleare, il fatto che si trovi all’Avetrana o a mille chilometri non cambia niente. Noi siamo
circondati, partendo dalla Francia.
Non fa differenza averlo a mille chilometri o a cento. La Francia ha fatto parte del suo progresso
economico a livello di elettricità sul nucleare. Noi in Italia ci siamo fossilizzati soprattutto in virtù di
quel referendum sul no al nucleare. Intanto i francesi l’hanno fatto e si sono fatti i fatti loro, diventando
anche un punto di forza della loro economia. Forse qualcuno esperto in economia me lo potrà
confermare. Io non è che voglia passare per quello che vuole fare l’Avvocato del diavolo a tutti i costi,
però non sono d’accordo su questo discorso che fa Lega Ambiente. Il nucleare è un problema serio,
però l’approccio di gestire un discorso di energia derivante nucleare è meno inquinante o al pari di tanti
altri. Non vedo il no in assoluto.
Io sarei contento se a Galatina potessimo avere l’opportunità di avere un impianto all’avanguardia oltre
alle fonti alternative. Potremmo finalmente risolvere molti problemi che attualmente non riusciamo a
risolvere. Potremmo essere in questo senso un punto di riferimento, come lo siamo stati. E siamo
tuttora nella provincia di Lecce un punto di riferimento e ci guardano. E per quel poco di galatinese che
sono di questo voglio vantarmene.
Lega Ambiente non è che si debba ricordare di Galatina o dei Comuni soltanto quando gli conviene o
per fare certe proposte. Lega Ambiente che ricordi anche che abbiamo tanti e tanti problemi di
inquinamento a Galatina. Le persone purtroppo, soprattutto in alcune zone della città, mi riferisco alla
frazione di Collemeto, hanno problemi seri dovuti forse a altre ragioni. Lega Ambiente l’abbiamo
invitata non so quante volte dall’associazione Paiare cui faccio riferimento non si è neanche degnata di
risponderci. In passato, dove stava Lega Ambiente quando a Taranto mettevano su tutto quello schifo?
Quando quei signori hanno pensato che il protocollo di Kyoto fosse un film erotico giapponese?
Questo per dire che non se ne sono fregati niente del protocollo di Kyoto. Dove stava Lega Ambiente?
Invitiamoli anche sulle questioni serie. È vero che c’è un discorso di economia alle spalle e me ne
guarderei bene, non voglio entrare nel merito. Le nostre famiglie trovano anche sostentamento da
questo discorso, però che siano presenti per questioni più importanti. Queste, a mio dire, sono chimere.
L’invitare il Comune a esprimersi sul nucleare lascia il tempo che trova. Forse sono un po’ troppo
franco, però certi atteggiamenti di questi signori che mandano queste cose qua non li condivido
assolutamente. Io sarei assolutamente contrario a questo discorso della denuclearizzazione su Galatina.
Anzi, a rischio di fare l’Avvocato del diavolo, supporterei il seguente modo di concepire il nucleare, cioè
come una risorsa e non come un fatto assolutamente negativo.
PRESIDENTE – Prego consigliere Del Coco.
Quella del Sindaco non è una pregiudiziale. È un diritto degli altri consiglieri comunali esprimere la loro
opinione. Non credo che rinviandolo di 15 giorni questo stesso Consiglio comunale sarebbe in
condizioni ottimali per esprimersi nel merito. Io darei la parola a tutti i consiglieri comunali che lo
chiedono.
CONSIGLIERE DEL COCO – Io ero per una sorta di approfondimento, ma siccome ci sono stati
interventi importanti mi sento di dover dire qualche cosa. Sia Tommaso sia gli altri sono intervenuti.
Sembra una cosa monca non esprimere un pensiero.
Io ho un po’ di problemi all’interno del mio gruppo così composto perché ci sono quelli che sono per il
nucleare e quelli no. Quasi diventa un fatto di coscienza, è un fatto culturale. Dipende se si guarda con
più attenzione l’economia o il futuro per noi, per i nostri figli e per quelli che verranno. Dobbiamo
anche immaginare quello che sarà, valutando in maniera chiara quello che già c’è stato parlando di
nucleare. Noi abbiamo due, tre esempi chiari nel mondo dove ancora stiamo pagando. Ancora non è
accertato se stiamo pagando i postumi di quel disastro di Cernobyl. È accertato in quella zona, in bielo
russia. Noi a Galatina abbiamo ospitato dei bambini che avevano grossi problemi alla tiroide con
tumori incisivi alle vie respiratorie. Questa è storia. Avevano bisogno di cure, di tutto. Noi prendiamo
esempio da quello che è già stato.
C’è, quindi, il problema del nucleare, delle scorie, costi. C’è il problema dei benefici che ci fanno
pensare. Noi siamo moderni e guardiamo allo sviluppo e a quello che serve per andare avanti. C’è,
quindi, una forte contraddizione che nasce spontanea in qualsiasi uomo della strada che è costretto a
ragionare se dobbiamo morire per un tumore ai polmoni… Io ogni tanto ci passo da lì. È una cosa
spaventosa. Il 92% di CO2 in Italia è tutto concentrato su Taranto, e di diossina. C’è da guardare a
questo aspetto. Naturalmente quando guardi lì pensi che il nucleare sia una cosa buona. Io ho fatto una
campagna nell’86 sul nucleare per ragioni nostalgiche con Democrazia Proletaria, il referendum lo
vincemmo. Qualche giorno dopo ci fu il problema di Cernobyl che convinse dopo che era stata una
cosa buona rinnegare quel tipo di sviluppo. Intanto si pensava alla centrale di cui parlava Tommaso,
quella di Phoenix, che è ai confini del territorio italiano. Mi pare che sia la più grande d’Europa e
comunque era grande e allora lì ci fu anche quel tipo di contraddizione: fermiamo le nostre, prendiamo
l’elettricità da lì, loro si arricchiscono e noi paghiamo. C’è tutto questo discorso che comunque non
esula dal fatto che, non sono d’accordo con il mio amico Tommaso Perrone, noi siamo una testa e un
voto. Noi rappresentiamo una città a cui possiamo chiedere e dobbiamo scegliere per noi. Non
possiamo fare la storia, non possiamo incidere su niente, però noi siamo uomini e donne che devono
scegliere e una testa un voto è una cosa importante. Non è il delegare a altri scelte più o meno
condivisibili che esula dal prendere delle decisioni più o meno importanti. Dobbiamo dire se Galatina
per ragioni culturali respinge il nucleare come ragione culturale, ripeto; e poi andiamo a verificare anche
l’aspetto tecnico, sociale e economico. Io non sono molto d’accordo sul fatto del chi propone, se
propone Lega Ambiente. Molto probabilmente io sono stato disattento e non ho suggerire al Consiglio
comunale di parlare di questo, del nucleare, magari lo faremo. Se lo ha fatto Lega Ambiente o
chicchessia va bene. Intanto ne stiamo parlando.
Chiudo. Sono convinto che noi abbiamo possibilità anche presuntuosamente di veto perché siamo
cittadini, dobbiamo scegliere per noi. Non è un problema della centrale sotto casa, è un problema
molto più importante. In Russia li abbiamo visti i problemi. Noi pensiamo che sia il problema dell’Ilva,
invece magari vengono da altrove le cose che incidono sulle malattie e altro.
Noi abbiamo possibilità con le nostre scelte di incidere per quello che possiamo. Possiamo essere anche
un niente. Noi faremo sentire la nostra voce. Una testa un voto, qua siamo liberi e quindi direi di aprire
o chiudere la discussione e decidere se Galatina respinge il nucleare o gli va bene. È un fatto di
democrazia, è un fatto di coscienza, è un fatto culturale.
PRESIDENTE – Consigliere Lo Bue.
CONSIGLIERE LO BUE – Io condivido la proposta del Sindaco. L’argomento è così complesso che
andrebbe visto sotto tantissimi aspetti, soprattutto quello scientifico. L’aspetto economico è
importante, ma prevale la salute e la qualità della vita. Se parliamo nel nostro Meridione, nel Salento,
abbiamo il sole 24 su 24. Sto esagerando, però è l’unica risorsa positiva. La scienza si avvierà
sicuramente per trovare energia dall’acqua. È impensabile dove possa arrivare la scienza.
Non sono competente, però la storia insegna che l’uomo quando va a sfidare la natura poi ha anche una
ritorsione verso l’uomo stesso, perché può sfidarla fino a un certo punto, ma non al di là di quello. Più
riviste dicono che il problema diventa nello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Stoccaggio, dove andare a
depositarli, che effetti hanno nel tempo. Non possiamo andare a pensare che cosa potrebbe accadere
con questi rifiuti radioattivi. Tra l’altro, l’uranio che viene utilizzato è l’uranio 235. In natura ce ne è
poco. Se dovesse essere utilizzato tutto quanto, tra 70 anni sarebbe esaurito perché è un tipo
particolare. Queste centrali che fine faranno? Effettivamente non è che dobbiamo cogliere il momento
economico attuale. L’uomo per me pensa soltanto a fare soldi, alla ricchezza. È un mio pensiero,
rispetto quello degli altri. Bisogna pensare al futuro, ai figli, ai nipoti ma anche all’intera qualità della
vita. Non voglio ritornare al mondo primitivo, dove l’uomo era più felice. Anche in Francia e in altre
parti stanno cercando di eliminarle. Quelle che ci sono dovremmo lavorare per chiuderle. In effetti si
richiede una forte quantità di acqua per il funzionamento di questi reattori nucleari. E qui anche l’acqua
scarseggia.
Non sono competente, è soprattutto chimica, tecnologia, scienza, c’è tutto. Rispetto il pensiero di
Tommaso, di qualcun altro che sarà a favore, però allo stesso tempo se dovessimo approvare questa
delibera come sta condivido la proposta. Chiedo un emendamento, di eliminare l’ultimo punto dove
dice di garantire la massima trasparenza etc. etc., fino a 1987. Contrasta con i primi due.
PRESIDENTE – Prego consigliere Maglio.
CONSIGLIERE MAGLIO – Personalmente credo che il problema sia veramente molto complesso e
non si può girare pagina da un secondo all’altro. Forse dovremmo cogliere l’occasione per acculturarci
con la presenza di fisici in particolare, che possono indicarci veramente cosa significa nucleare. Non
perché io sia d’accordo. Soggettivamente non vorremmo vedere nelle aree di nostro riferimento un
impianto nucleare, però occorre fare delle riflessioni.
Io ho sentito tante cose, e credo che sia stato costruttivo, indipendentemente dal fatto se molte sono
vere o non vere.
Parto dal discorso del consigliere De Benedetto. Ha citato l’incremento del prezzo del grano che si è
avuto. Si parla di oltre il 180%. Il grano era cresciuto in tutti i paesi del mondo in ragione di questa
percentuale. E sapete perché? Perché la forte presenza di realizzazione di centrali di biovegetale
possono andare anche a grano. Il grano gestito è una fonte di produzione rinnovabile. Nello stesso
momento si è creato un altro fenomeno uguale, quello della Thailandia, maggiore produttore al mondo
di olio di palma. Quasi il 99% delle nazioni nel mondo facevano forte la domanda in questo paese, che
era l’unico. Poi è venuto fuori un paese russo, l’Ucraina che ha inventato una pianta: la giatropa. La
giatropa è una pianta nella prima fase commestibile, successivamente è velenosa. C’è molta diffidenza,
perché hanno trovato anche nei paesi africani a realizzare la giatropa. Per fortuna sono intervenuti i
paesi sud americani e hanno incrementato notevolmente l’offerta del mondo di olio di palma. Di tal che
è rientrato il prezzo dell’olio di palma a livello mondiale che si era triplicato rendendo quasi inefficace
l’attività produttiva, perché era talmente costoso che non valeva la pena produrre energia con l’olio di
palma. Il grosso costo del grano si rappresenta con la riduzione dei consumi, grazie alla diseconomia
che ne riviene fuori mondiale, di un meno 4,7% di consumi di pane e pasta sul sistema Italia.
C’è una serie di fattori positivi. La Puglia è già avanti a tutti quanti. Noi abbiamo superato il gap che
impone ai paesi del mondo il raggiungimento di un 20% di produzione endogena di energia elettrica.
Non solo, ma al governo pugliese si sono presentate qualcosa come oltre 3.000 mega watt di richieste di
produzione da installare sul territorio pugliese.
Io dico, Cernobyl mettiamola da parte. Vecchia generazione, fatta male, ha dato quelli effetti negativi.
Tenete presente che il raggio di azione delle azioni nefaste della centrale nucleare che dovesse avere
qualche problematica supera i 1.000 chilometri. Noi che siamo circondati nell’arco alpino, dalla Spagna
da una parte, Francia, Svizzera, Germania, Austria, abbiamo gli effetti negativi e non quelli positivi.
Sono considerazioni di carattere economico. Premesso che è un amletico dubbio, fermo restando che
rimango a quello della pattumiera vicino casa. Dovessi dirlo spontaneamente direi no.
Il prodotto interno lordo della Spagna che era niente 15 anni fa attraverso una fortissima produzione
industriale ha raggiunto circa l’8-9%. Siamo a meno 0,2. La Spagna è diventato uno dei paesi più
industrializzati dell’Europa. Noi siamo quasi a zero, anzi, si prevede un meno 1% per il 2009 e un meno
1 e passa per cento per il 2010, che saranno gli anni nei quali veramente ci dovremo come sistema Italia
misurare in comparazione produttiva economica, di stabilità e di capacità di assistere il cittadino.
Oggi si parla di sussistenza alla famiglia. Se continuiamo a elargire certificati verdi o bianchi che si
possono duplicare e che si assommano a decine di miliardi di lire che vengono sottratti allo sviluppo
che il Governo può dare utilizzando quelle somme, invece di destinarle all’imprenditore che realizza
una centrale di biovegetale, ha diritto di avere… Perché se lavora soltanto con la capacità produttiva
vendendo all’Enel la produzione elettrica è fallimentare. Se, invece, incamera i 123 euro che sono
rappresentati dal Governo italiano diventa un’azienda che può produrre e che comunque ha bisogno di
un ammortamento di sette – otto anni. Pagare i costi di gestione con tutti i ricavi ci vogliono sette –
otto anni.
Se andiamo sull’eolico e sul fotovoltaico il piano di ammortamento si porta quasi a otto, nove anni. Ma
vi siete mai chiesti con il fotovoltaico quando bisogna dismettere l’impianto dove andiamo a scaricare
tutte quelle lastre chimiche? Mentre nella produzione industriale, attraverso il nucleare, c’è il problema,
è vero, ma non c’è il problema nella vita operativa dell’azienda. C’è il problema nell’andare a trovare il
sistema di dismettere tutto ciò che è residuo. E soltanto un fisico può dirvi che cosa è. La
combinazione di diverse componenti producono non solo l’uranio etc..
Il dubbio è forte. Da una parte perdiamo competitività sui mercati mondiali. Eravamo una nazione
manifatturiera. Delocalizzando con il costo della mano d’opera nei paesi dell’est che cosa viene fuori?
Che il Tac al quale tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni facevano riferimento che
dovevano sostenerlo lo hanno abbandonato, perché non riusciamo a competere con chi va in Cina, in
Romania. Abbiamo perduto anche quella forza trainante dell’economia. Abbiamo due elementi che ci
possono accompagnare: il turismo e l’agricoltura. Significa tornare un po’ indietro con un’agricoltura
industrializzata, forte, attrezzature, piani di investimento importanti e via dicendo.
Oggi decidere, signori. Potremmo dilungarci tanto su questo discorso, ma perché non farlo, facendo
anche assemblee pubbliche, con dei fisici che ci possano illustrare. Dobbiamo educare noi stessi a non
bruciare e distruggere una busta di plastica. Se ciascuno di noi ne brucia una al giorno nell’atmosfera
emettiamo tanta di quella diossina per la quale si può giustificare anche un’incidenza tumorale, senza
dimenticare Cerano, la Copersalento e altri stabilimenti che potrebbero creare nella zona fastidi. La Ilva
e via dicendo. Noi qui abbiamo un’incidenza tumorale superiore alla media della Regione Puglia. Siamo
i Comuni intorno a Galatina con la più alta incidenza tumorale. Dovremmo veramente fare una
battaglia.
L’amianto. Quanto amianto c’è da bonificare? Se l’economia va indietro… E signori, credetemi, io vedo
nero nero da due anni di diseconomia totale che possono produrre veramente miseria e difficoltà a
tutto il sistema sociale e non solo quello produttivo che sarà inficiato veramente da questa incapacità di
saper essere competitivi sui mercati internazionali.
Aldo, noi non possiamo anteporci allo Stato. Quando il Governo emana una legge purtroppo… Vedi
Napoli. Non desideravano fare le discariche. Il Governo è intervenuto di forza e ha titolo per farlo
perché emana leggi, direttive, quindi noi ci dobbiamo sottoporre a quelle che sono anche le direttive del
Governo. Non è facile, anche se da essere umano direi no. Se ci riflettiamo un attimo e andiamo avanti
pensando che risolviamo i problemi chiudendo pagina, ma la nostra deve essere anche una funzione di
acculturamento del cittadino, nelle scuole etc.. Educarli a non distruggere male una busta di plastica. È
una cosa stupida, ma 30.000 di noi che bruciassero una al giorno sarebbe un disastro nefasto. E forse
andremmo a ritrovare anche qualche elemento che possa giustificare l’alta percentuale tumorale che
abbiamo nella nostra area.
Possiamo rinviare questo Consiglio per un approfondimento avvalendoci di collaborazioni costruttive.
Non farebbe male a noi e dovremmo essere i portavoce verso gli altri. Casa per casa, famiglia per
famiglia. Riunioni, parrocchie, educando noi stessi per far sapere agli altri che possiamo avere una
qualità della vita migliore se sappiamo darcela, non aspettando che rivenga da chissà che cosa.
PRESIDENTE – Il Sindaco si è momentaneamente assentata, ma mi diceva se non è il caso, prima di
porre in votazione, visto che ci sono tanti pareri, legittimi e condivisibili, fare sintesi. È complicato fare
sintesi. Forse sarebbe il caso di prendere atto di questa discussione preliminare, assumendo l’impegno
di approfondire con l’intervento di esperti per capire qualcosa di più. Anche un Consiglio comunale
aperto. Questo argomento oggi è per merito di Lega Ambiente che si discute. Il tema richiede
approfondimenti. Abbiamo tutti perplessità sul solare, biomasse, fotovoltaico. Il nucleare è una
questione molto più complessa, che investe non soltanto gli stati nazionali ma anche la comunità
internazionale. Al di là del valore di principio, anche etico, se vogliamo, del dichiarare un Comune
territorio denuclearizzato, non so che valore legale una tale espressione possa avere.
Mi chiedo se non sia il caso di prendere atto della discussione e provvedere a assumere impegni non per
un ritiro e basta, ma per un approfondimento del tema anche attraverso informi formativi, con
l’intervento di esperti, invitando Lega Ambiente e fisici che possono essere pro o contro.
CONSIGLIERE LAGNA – Presidente, lei ha anticipato quello che molti di noi avevano pensato di
chiedere. Come diceva il consigliere Maglio, di getto direi anche io no al nucleare. Però è vero che
un’altra seduta con tecnici, esperti o fisici, che mi diano la certezza di votare contro il nucleare è
condivisibile.
PRESIDENTE – Prego consigliere Maccagnano.
CONSIGLIERE MACCAGNANO – Grazie Presidente. La Corte Costituzionale aveva rigettato
quanto aveva deciso una regione come la Calabria. Il discorso del rinvio per me va bene, però basta
pensare che gli incidenti che sono successi in Francia nel luglio 2008 hanno fatto sì che si voltasse
pagina in Francia. È così. Sono pronto a portare avanti il discorso anche con persone che saranno più
competenti. Stiamo attenti perché noi vogliamo anche variare il futuro dei nostri figli. Noi siamo ormai
di passaggio, ma i nostri figli dovranno avere una vita. Sicuramente il nucleare per i tanti nessi e
connessi alla cosa non mi lascia sereno. E questo lo dico da padre di famiglia, per i miei figli.
PRESIDENTE – Devo mettere in votazione il ritiro o la proposta del Sindaco o presidenza viene
accolta? Dobbiamo mettere a votazione. Chi è favorevole al ritiro per approfondimenti?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI – 13
ASTENUTI - 1