PERDERE PESO - Cuore Amico Mantova
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PERDERE PESO - Cuore Amico Mantova
1 PERDERE PESO prima parte “Suggerimenti sul comportamento alimentare” A cura di Marta Boselli Nutrizionista Modificare il proprio comportamento alimentare. Crescere eccessivamente di peso fino ad arrivare al sovrappeso o all’obesità può avere conseguenze molto negative per la salute: tali condizioni, infatti, costituiscono importanti fattori di rischio per lo sviluppo di numerose patologie fra le quali ipertensione arteriosa, aumento dei grassi nel sangue (e conseguenti malattie cardio-vascolari), diabete, calcolosi della colecisti, problemi respiratori, artrosi, alcuni tipi di tumori e, nelle donne, disturbi ginecologici. Dal momento che, purtroppo, la tendenza ad accumulare chili in eccesso è in continuo incremento, sono sempre di più le persone che cercano di perdere peso. Alcuni lo fanno per la presenza delle patologie di cui si è detto sopra e quindi per migliorare la propria salute; altri per prevenirne l’insorgenza; altri ancora, infine, semplicemente per apparire più magri. Qualunque sia la ragione che spinge a calare di peso, comunque, prima di analizzare le strategie comportamentali che possono aiutare in tale percorso, è opportuno accennare, seppure brevemente, ad alcune considerazioni di carattere generale. La prima, e forse la più importante, è che chi desidera perdere peso si deve sempre affidare a professionisti esperti nel settore, evitando sia il ricorso alle “sirene della dieta”, che promettono risultati mirabolanti ed ovviamente quasi impossibili da ottenere senza mettere a forte rischio soprattutto la salute, sia al “fai da te” che, molto spesso, non porta altro che delusioni e frustrazioni. La seconda è quella relativa all’obiettivo che si vuole raggiungere in termini di chili da perdere: per migliorare il proprio stato di salute è sufficiente smaltire molti meno chili di quelli che sarebbe necessario perdere per diventare “magri”. 2 Tutte le patologie di cui si è detto prima, infatti, migliorano notevolmente se il calo di peso, da ottenere nell’arco di circa quattro, sei mesi, risulta compreso fra il 5 ed il 10% di quello iniziale. Questo non vuol dire, naturalmente, che ci si debba fermare qui, ma semplicemente che un calo di peso compreso appunto fra il 5 ed il 10%, obiettivo ragionevole e realistico, dà già i suoi frutti in termini di salute. La terza ed ultima considerazione è quella relativa al fatto che l’attenzione di chi vuole perdere peso non va tanto focalizzata sul calo di peso in sé, quanto sugli strumenti che possono aiutare ad ottenerlo e cioè la dieta e l’attività fisica. LA DETERMINAZIONE: chiave del successo di un programma di rieducazione alimentare. Il termine “dieta” è spesso sinonimo di regime dimagrante, ipocalorico o comunque legato a patologie ben precise: “seguire una dieta” assume quindi il significato di privazioni, sacrifici, digiuni forzati. In realtà “dieta” (dal greco “diaita”) significa letteralmente “REGIME DI VITA” e quindi alimentazione corretta, razionale e “personalizzata” in base alle necessità di ciascuno, per il mantenimento di una buona salute. La dieta personalizzata deve tenere conto delle esigenze fisiologiche, dell’adattabilità individuale, dei gusti e della scelta dei cibi dal punto di vista quantitativo e qualitativo. È opportuno che gli interventi migliorativi dal punto di vista nutrizionale, considerino lo stile di vita dell’individuo sia per aiutarlo a perfezionare il proprio rapporto con il cibo, sia per facilitare l’acquisizione di abitudini alimentari corrette. È noto che il comportamento alimentare è estremamente complesso: è il risultato di una somma di influenze genetiche, biologiche, psicologiche, sociali nelle quali si fondono l’apprendimento, il condizionamento e l’affettività, perciò parlando di regimi alimentari è importante distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. 3 Una cosa è sicura: dimagrire è possibile, ma ciò che conta sono le modalità e, comunque, il dimagrimento non deve mai tradursi in un evento a scapito della salute. Deve innanzitutto risultare molto chiaro a chiunque decida di intraprendere il non facile cammino che lo dovrebbe portare a perdere in parte o tutti i chili in eccesso, che l’aspetto fondamentale è quello di cambiare, il più delle volte anche radicalmente, le proprie abitudini di vita. Come paragone, si pensi ad un viaggiatore che, per le più svariate ragioni, voglia modificare la destinazione di un suo viaggio abituale. Anche se può sembrare ovvio e banale, non va mai dimenticato che potrà farlo solo imboccando una strada diversa da quella solitamente percorsa. In altre parole, chi vuole ottenere risultati concreti per quanto riguarda un eventuale calo di peso dovrà necessariamente cambiare le abitudini che lo hanno portato a quella situazione. Ma si sperimenta spesso che non è assolutamente facile modificare le proprie abitudini, specialmente quando sono consolidate. Saltare, ad esempio, la colazione del mattino o gli spuntini fra i pasti principali adducendo motivazioni del tipo “a quell’ora non ho fame o non ho tempo”, concentrare nel pasto serale la maggior parte del cibo che si introduce nella giornata, non provare neppure a ritagliarsi pochi minuti durante il giorno per praticare attività fisica, rappresentano solo alcune fra le abitudini che inevitabilmente vanno modificate se si vuole veramente cambiare percorso per quanto riguarda il peso corporeo. Vedi elenco seguente delle cose da non fare. * Saltare la colazione del mattino * Non frazionare l’alimentazione in 4-5 volte * Concentrare la maggior quantità di cibo nella cena * Consumare spuntini ad elevato apporto calorico * Eliminare dall’alimentazione uno o più Gruppi alimentari * Consumare poca acqua 4 * Non praticare attività fisica E soprattutto, per cambiare, si dovrà aver maturata una forte motivazione che di solito poggia sulla convinzione o quantomeno sulla speranza che il cambiamento porti con sé più vantaggi che costi in termini di impegno. Ma contrariamente a quanto accade, ad esempio, quando acquistiamo un’auto a rate (la ritiriamo con un minimo anticipo ed iniziamo poi a pagare le rate, per cui abbiamo subito i vantaggi e poi i costi), in questo caso prima vengono i costi e poi, forse dopo alcuni mesi, i vantaggi. Ecco che bisogna porsi alcune domande prima di iniziare qualunque programma per la perdita di peso: si vuole veramente cambiare? Si è effettivamente disposti a “lasciare la strada vecchia per la nuova” con tutte le conseguenze paventate da questo famoso proverbio? Ci si rende conto fino in fondo che i cambiamenti necessari non potranno essere che duraturi e costanti? Se la risposta a queste domande non fosse assolutamente positiva forse sarebbe meglio non iniziare neppure, dal momento che i risultati a lungo termine, molto probabilmente, risulterebbero deludenti e frustranti. Infine, lungo il non facile percorso del cambiamento può risultare di grande aiuto il supporto di figure professionali competenti, in grado, all’occorrenza, sia di stimolare la ricerca delle indispensabili motivazioni, sia di intervenire in caso di crisi, evento quest’ultimo sempre in agguato. Quando si vuole affrontare un programma finalizzato al calo del peso è quindi necessario essere motivati e non porsi obiettivi improbabili o traguardi esagerati da raggiungere in breve tempo. Il non riuscire a conseguirli, infatti, genererà frustrazioni e sensi di colpa. “Ma la migliore volontà del mondo non porterà mai niente senza un’alimentazione equilibrata”.