stagione di prosa 2007-2008
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stagione di prosa 2007-2008
buio in sala stagione di prosa 2007-2008 Comune di Voghera teatro san rocco di voghera La Stagione di Prosa che sta per partire presenta grandissimi autori, soprattutto italiani, intriganti testi e prestigiosissimi interpreti che sono la garanzia di spettacoli di sicura qualità. Dai classici alla drammaturgia contemporanea passando attraverso due momenti “gialli” e una parentesi poetica, confermano la volontà di una programmazione articolata che recepisce le esigenze di un pubblico differente negli interessi culturali ma comunque appassionato al Teatro e alle emozioni uniche che ci trasmette lo spettacolo dal vivo. “Buio in sala” dopo aver tagliato il traguardo dei 100 spettacoli riparte con questa nuova Stagione sicuramente all’altezza delle precedenti 10. L’Assessore alla Cultura Prof. Maurizio Schiavi IL CARTELLONE giovedì 25 ottobre MARIO PIROVANO “Mistero Buffo” di Dario Fo - regia Mario Pirovano giovedì 15 novembre GEPPY GLEIJESES • STEFANO SANTOSPAGO • MARIANELLA BARGILLI • RAFFAELE PISU “Delitto perfetto” di Frederick Knott - regia Geppy Gleijeses giovedì 6 dicembre ANNA GALIENA “Quale droga fa per me?” di Kai Hensel - regia Andrée Ruth Shammah giovedì 20 dicembre PANTAKIN DA VENEZIA “Il corvo” da Carlo Gozzi - regia Michele Modesto Casarin giovedì 10 gennaio FLAVIO BUCCI “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello - regia Nucci Ladogana giovedì 31 gennaio GIORGIO ALBERTAZZI “Una ballata e qualche canzone” per Pound con Eliot e il padre Dante - regia Giorgio Albertazzi giovedì 14 febbraio ADRIANA INNOCENTI • PIERO NUTI “Trappola per topi” di Agatha Christie - regia Piero Nuti giovedì 28 febbraio ANNA MAZZAMAURO “Signorina Silvani... Signora, prego!” di Anna Mazzamauro - regia Pino Strabioli giovedì 13 marzo LA PICCIONAIA I CARRARA “Due dozzine di rose scarlatte” di Aldo De Benedetti - regia Titino Carrara giovedì 27 marzo NANDO GAZZOLO “Il burbero benefico” di Carlo Goldoni - regia Maurizio Faraoni giovedì 25 ottobre MARIO PIROVANO “Mistero Buffo” di Dario Fo - regia Mario Pirovano Il termine “mistero” è usato già nel II e III secolo dopo Cristo per indicare uno spettacolo, una rappresentazione sacra. Un mistero buffo è uno spettacolo grottesco. Chi l’ha inventato, è stato il popolo. Fin dai primi secoli dopo Cristo il popolo si divertiva, e non era solo il divertimento a stimolare spettacoli in forma ironico-grottesca. Il teatro, infatti, è sempre stato il mezzo primo di espressione popolare, di comunicazione, ma anche di provocazione e di agitazione delle idee. I giullari recitavano nei mercati, nei cortili e qualche volta addirittura dentro le chiese. Sono loro, insieme ai comici dell’arte, gli inventori del grammelot, termine di origine francese coniato dai buffoni-clowngiullari. Usavano il grammelot a piene mani perché costretti sia dalla situazione di viaggiatori in mezzo a lingue diverse, sia dalle leggi censorie che imponevano loro di non recitare in lingua: potevano al massimo mimare ed articolare suoni senza senso compiuto. L’Accademia di Svezia, conferendo il Premio Nobel per la Letteratura a Dario Fo nel 1997, così motivava la sua scelta: “A Dario Fo... che nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati”. “Mistero buffo” si basa su vecchie fonti interpretate da Fo nella sua chiave personale ed è il suo spettacolo più famoso, uno straordinario impasto comico-drammatico ormai considerato un classico del ‘900. “La fame dello Zanni” racconta la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo. “La Resurrezione di Lazzaro” è la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo. “Il Primo Miracolo di Gesù Bambino” costituisce il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi: come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni e reagisce alla prepotenza di chi glieli distrugge. “Bonifacio VIII” ci presenta il Pontefice prima nella magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù, teso a sottolineare l’immensa differenza tra i due. Via Emilia, 65 - Voghera - Tel. 0383.367244 giovedì 15 novembre GEPPY GLEIJESES • STEFANO SANTOSPAGO • MARIANELLA BARGILLI • RAFFAELE PISU “Delitto perfetto” di Frederick Knott - regia Geppy Gleijeses Uno dei thriller più famosi di tutti i tempi, un meccanismo infernale, un giallo psicologico. È il trionfo della “suspence” teatrale: in punta di fioretto si gioca al massacro. Da questa commedia Alfred Hitchcock parte per realizzare uno dei suoi capolavori. Tony Wendice potrebbe essere un uomo felice: ha una moglie bella e ricca, conduce una vita agiata, non deve preoccuparsi del lavoro ma è ossessionato dai debiti della sua carriera fallita da tennista. Sa che sua moglie Margot ha una passione per l’americano Mark Halliday, ma più che la gelosia è il desiderio di ereditare la fortuna della sposa a spingerlo sulla china del delitto. Come suo costume lo organizza con precisione e meticolosità. Avvicina un vecchio compagno di college, Swan Lesgate, che sa in cattive acque, lo ricatta e lo convince a uccidere Margot. Il piano è semplice e lucido: Lesgate entrerà in casa Wendice con la sua complicità e si nasconderà dietro una tenda. Dal suo club, a un’ora precisa, Tony telefonerà a casa e Margot dovrà andare a rispondere all’apparecchio vicino alla tenda. Lesgate uscirà dal nascondiglio e la strangolerà. Le indagini, in assenza di indiziati e di movente, dovranno concludere che un ladro, sorpreso in flagrante, ha ucciso la donna. Ma… Piazza Duomo, 4 - Voghera - Tel. 0383.213583 giovedì 6 dicembre ANNA GALIENA “Quale droga fa per me?” di Kai Hensel - regia Andrée Ruth Shammah Una conferenza, una confessione, un corpo a corpo con lo spettatore. Il dramma di Hanna, la protagonista di questa pièce, è in parte tutto questo. Il velo di quieta semplicità di una vita assolutamente normale si è lacerato: Hanna, moglie, madre e casalinga, sente l’invincibile insufficienza di tutto ciò che la circonda e, in primo luogo, di se stessa nei confronti dell’esistenza. Il desiderio di sentirsi viva, di provare tenerezza per la famiglia che non riesce ad amare, la spinge ad affrontare la sperimentazione di ogni tipo di droga. Ricorrere all’ecstasy per amare il figlio, alla cocaina per sopportare il marito, per essere come gli altri e stare nelle “regole” di come sempre gli altri la vogliono. È l’emblema della nostra strana, rovesciata, società in cui si ricorre alla trasgressione, per rimanere forzatamente dentro gli schemi. Ma la strada che ha scelto non è così facile, richiede forza e disciplina. Durante la sua conferenza Hanna, che ormai intravede il termine del suo percorso, cerca di fare chiarezza sulla sua vita e, allo stesso tempo, chiede al pubblico, testimone e specchio delle sue ragioni, di usare la sua storia come strumento per cercare di capire la propria. Filiale di Voghera, Piazza Duomo, 2 - Tel. 0383694611 - www.bancodesio.it giovedì 20 dicembre PANTAKIN DA VENEZIA “Il corvo” da Carlo Gozzi - regia Michele Modesto Casarin Millo, re di Frattombrosa, durante una battuta di caccia uccide un corvo sacro. Per questo viene maledetto e avvertito che le sue pene finiranno solo quando sposerà una fanciulla dalla pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come le ali di un corvo. Jennaro, fratello del re, volendo salvare Millo, parte per mare alla ricerca della fanciulla. Quando giunge alla corte della regina di Damasco, la crudele Morgana, trova nella di lei figlia tutte le caratteristiche cercate e la rapisce per condurla in sposa al fratello. La regina di Damasco in preda all’ira più furente predice a Jennaro tre maledizioni a danno del re Millo e se Jennaro le confiderà a qualcuno verrà trasformato all’istante in una statua di marmo. Un omaggio a Carlo Gozzi in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della scomparsa (1720 - 1806). In un’alternanza di versi e prosa, si intrecciano il genere tragico e il grottesco. Un avvicendamento di registri che spaziano da “il più cruschevole linguaggio italiano […] al più rude e triviale vernacolo veneziano”, consentono di valersi de “la libertà della commedia dell’arte” e de “il rigore del teatro classico”. Uno spettacolo di matrice fiabesca, dalle suggestioni esotiche, in cui l’espressione scenica trasfigura la realtà enfatizzandone gli aspetti antitetici, avvalendosi dell’immediatezza e della primordiale incisività della Commedia dell’Arte, dell’essenzialità e dell’eloquenza del gesto danzato, valorizzate dalla potenza evocativa della musica. L’ allestimento ha ricevuto il “Premio Agis” Miglior Spettacolo Biennale Teatro 2006. La gamma PIAGGIO da Gianesi a Voghera giovedì 10 gennaio FLAVIO BUCCI “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello - regia Nucci Ladogana Derivato da due novelle e scritto prima in dialetto nel 1916 per Angelo Musco, rifiutato in un primo tempo dallo stesso comico siciliano e poi messo in scena nel 1917, fu pubblicato in italiano da Luigi Pirandello nell’estate 1918, con ancora nella lingua echi del modello siciliano e ripulito nelle successive edizioni del 1920 e 1925. La signora Beatrice, moglie del cavalier Fiorica, sospetta che il marito la tradisca con la giovane moglie del suo scrivano Ciampa: rosa dalla gelosia, con la riluttante complicità del delegato di polizia Spanò, ordisce una trappola per sorprendere i due in flagranza di reato, in modo da dare una lezione al marito e ricondurlo a sé, sottomesso e pentito, senza calcolare l’esito di tale progetto nei confronti di Ciampa. Lo stesso scrivano viene inviato a Palermo, con una scusa risibile, onde consentire al cavaliere di recarsi indisturbato dalla sua “amante”. Ciampa, messo sull’avviso da alcune allusioni farneticanti della signora, la provoca ad un chiarimento che Beatrice non accetta. L’irruzione della polizia in casa di Ciampa, lo scandalo derivato dall’arresto della moglie Nina e del cavaliere, pur non potendo provare affatto la consumazione dell’adulterio, rende chiaro a tutto il paese il problema di Ciampa. Vera o falsa che sia l’accusa di adulterio, lo scrivano sa che ormai, per tutti, sarà un “cornuto”, magari perfino un “cornutu accurdatu”, vale a dire soddisfatto e consenziente. La reazione di Ciampa è furiosa. MERLI MARMI ������� ������������������ giovedì 31 gennaio GIORGIO ALBERTAZZI “Una ballata e qualche canzone” per Pound con Eliot e il padre Dante - regia Giorgio Albertazzi “In my beginning is my end “. “E così eccomi qui, nel mezzo del cammino” dice Eliot in uno dei Quartetti e ancora ne “La terra desolata” dedicata a Ezra Pound, il miglior fabbro: “Una gran folla fluiva sul London Bridge, così tanta, ch’io non avrei mai creduto che morte tanta n’avesse disfatta” e Dante: e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta”. Se con il Canto d’amore di Prufrock, suo primo exploit, Eliot cambia profondamente il corso della letteratura inglese, con i Quattro quartetti trasporta traduce e trascina Dante nella lingua inglese, lo saccheggia, lo sfida, dissente dalla dottrina, si esalta per la poesia. L’ottica teologica della Divina Commedia è per Eliot una rinuncia, una “perdita”, un perfetto teorema, mentre il verso dantesco, la sua limpidezza lucente e la filosofia sublime, gli fanno scrivere ne “Il bosco sacro” che Dante è più profondo di Shakespeare nel rivelare le umane passioni. Shakespeare si estende, Dante affonda. Shakespeare dice: “Ripeness is all” (essere pronti è tutto) e Dante dice: “E’ n la sua volontade è nostra pace”. L’affermazione di Shakespeare è profondamente “emotiva”, quella di Dante è umanamente “vera”. Pound inventa Eliot tagliando la metà dei versi del suo primo libro, “per fortuna” dirà in seguito Eliot, che inventa la poesia post-ottocentesca, post-romantica, la libera dal buon senso nel suo verso libero, la fa sgorgare come un flusso musicale dopo i pianoforti, la libera dai cliché, la trascina nell’imperfezione e nel caos. Prendere Pound, Eliot, Dante e farli incontrare nel suono del violoncello, questa la sfida. Eliot ha scritto versi per gatti (Cats, poi in musical), per cani e perfino per un’oca che passeggia in Hyde Park, figuriamoci, se non ha scritto versi anche per una ballata con i suoi amici Pound e Dante. Il grande Dante, poi, si sa, ha fatto lezione a tutti e due. COOPERATIVA SOCIALE ASSISTENZA SERVIZI EDUCATIVI s.c.r.l. Progetti e servizi educativi, formativi e culturali alla persona Voghera - Via Giorgio Bidone, 21 - www.cooperativacase.it - [email protected] giovedì 14 febbraio ADRIANA INNOCENTI • PIERO NUTI “Trappola per topi” di Agatha Christie - regia Piero Nuti Un albergo della campagna londinese il Monkswell Manor. Fuori una tormenta di neve. La radio trasmette in continuazione appelli della polizia che è alla ricerca di un pazzo omicida con cappotto scuro, cappello di feltro... Mollie e Giles Ralston, i proprietari del locale sono costretti ad affrontare una drammatica avventura insieme ai loro clienti: una signora di mezza età noiosa e petulante, un maggiore dell’esercito inglese in pensione, una ragazza criptica e mascolina, un ospite straniero inatteso. Tra di loro si cela un assassino psicopatico che ha già ucciso una persona a Londra. Ma sotto quale travestimento? Ciascuno sembra avere qualche cosa da nascondere, qualche segreto vergognoso legato ad un fatto di sangue avvenuto molti anni addietro. Prima che ogni comunicazione venisse interrotta la polizia è riuscita a inviare un suo agente, il sergente Trotter, e toccherà a lui individuare l’omicida intenzionato a colpire di nuovo, ma le cose non saranno tanto semplici. Mentre l’albergo è letteralmente isolato dal mondo, una musichetta sinistra aleggia per le sue stanze: la “sigla dell’assassino”… Vero e proprio “caso” letterario e teatrale del nostro secolo. Un’edizione da record, capace di registrare il “tutto esaurito” da dieci stagioni consecutive. Il teatro affascinava tremendamente Agatha Christie. Era il 25 novembre 1952 quando lo spettacolo vide la luce del debutto, con Richard Attenborough e Sheila Sim: Sir Winston Churchill era Primo Ministro in Inghilterra. Nei suoi oltre cinquant’anni di repliche ininterrotte a Londra è stato visto da più di dieci milioni di spettatori; rappresentato in 45 Paesi e tradotto in 24 lingue. “Starà in cartellone almeno un mese?” pare si chiedesse l’autrice. corso Repubblica, 2 - Rivanazzano - 0383 91250 / 92146 www.termedirivanazzano.it - [email protected] giovedì 28 febbraio ANNA MAZZAMAURO “Signorina Silvani... Signora, prego!” di Anna Mazzamauro - regia Pino Strabioli Chi ha paura della Signorina Silvani? La risposta è io. Da sempre. Come ho paura delle fotografie con dedica e cornice perché inesorabilmente diventeranno dagherrotipo. Terrore della seppia e del suo colore. Allora, perché non chiamarla cartone animato, come Minnie, come Paperina? Silvani e basta. Loro senza cognome, lei senza nome. Ma animate da una parentela virtuale, quella della simpatia che il pubblico ha decretato verso i loro difetti. Sui quali una grande virtù spalma una crema che gonfia la gola, i polmoni, le labbra: la risata, mal che vada un sorriso. Ma tra una risata e l’altra, come in un film di Woody Allen, la Signorina Silvani è uscita dallo schermo con il suo abito rosso-sesso, la collanina di cuoricini rubati agli uomini, ai lobi due cuori di Fantozzi. E lei lo guarda di nuovo come sempre e non si accorge che questa volta non c’è davvero. Tanto lo ha sempre guardato come se non ci fosse! Le stesse manie di donna che crede di essere una bomba sexy e siccome non è sexy le rimane la bomba che le scoppia tra i denti, come al gatto Silvestro. La sua solitudine con calze smagliate. Abito da Rita Hayworth che trasforma le curve della Silvani in deviazioni! Single per scelta. Ma degli altri! E’ la prima dell’ufficio: entrando a sinistra. Tutte le donne però saranno grate alla Silvani. Quelle tra il pubblico perché proveranno la rara emozione di sentirsi migliore di un’altra. E quella sul palcoscenico che quando i giri di rughe faranno contare i suoi anni sulla faccia come un albero tagliato non avrà il cruccio delle attrici bellissime che soffrono perché non lo sono più. Potrà gridare al mondo: “la bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: che dura!”. Chi aveva paura della Signorina Silvani? OTTICA BUENA VISTA Via Emilia, 150 - Voghera - Tel. 0383 42368 giovedì 13 marzo LA PICCIONAIA I CARRARA “Due dozzine di rose scarlatte” di Aldo De Benedetti - regia Titino Carrara Marina, stanca della routine familiare, si trova, a causa dell’equivocato dono di un mazzo di rose, ad immaginare di essere corteggiata da uno sconosciuto che si firma “Mistero”. In realtà “Mistero” è proprio il marito Alberto, che di fronte all’evidenza dell’infatuazione della moglie, comincia ad assecondarla con l’aiuto dell’amico Tommaso. Le scrive, le manda altri fiori, ed arriva finalmente a darle un appuntamento. L’insuperabile meccanismo comico prevede che l’amico tenti goffamente di approfittare della situazione… Tutto si complica quando lei, sempre più innamorata, è pronta a lasciare il marito… ed il “mistero” continua. Un classico della risata made in Italy che non risente del tempo (il testo è stato scritto nel 1936) perché la sua fortuna è certamente legata all’ironia con cui viene trattato il tema della fedeltà coniugale, una ironia che sottolinea il potere della fantasia e dell’immaginazione nella vita quotidiana. La popolarità di “Due dozzine di rose scarlatte” è confermata dalla sua collocazione nel repertorio storico della famiglia Carrara fino dai tempi del teatro mobile. Un’opera che mira ad evidenziare l’attualità del meccanismo comico del testo, pur facendo tesoro di tutta la tradizione interpretativa di ritmi, intonazioni, soggetti che nasce dalla lunga consuetudine con la sua rappresentazione. giovedì 27 marzo NANDO GAZZOLO “Il burbero benefico” di Carlo Goldoni - regia Maurizio Faraoni Scritta in francese fu rappresentata a Parigi nel 1771 e successivamente riscritta dall’autore in italiano pur lasciando alcuni nomi dei personaggi in francese. Angelica, nipote di Geronte, il Burbero, è innamorata di Valerio; Delancour fratello della giovane e suo tutore, per mantenere i lussi della moglie a cui non sa negare nulla, ha sperperato in quattro anni tutto il patrimonio meritandosi il disprezzo dello zio. Il giovane pensa di mettere in un convento la sorella oramai priva di dote per far fronte, con quel che resta, ai suoi debiti. Angelica si confida con Geronte, burbero e scostante, tutto preso dalle sue partite di scacchi, ma in fondo generoso, però la ragazza non ha il coraggio di confessare allo zio il suo amore per Valerio. Lo zio decide di cercarle un buon partito per salvarla dal monastero e la promette a Dorval, uno ricco scapolone suo amico, che accetta purché Angelica acconsenta. Delancour è alle strette: condannato sta per essere messo in prigione per debiti. Valerio è pronto a soccorrerlo e a sposare Angelica anche senza dote… Un dialogo su due linee parallele basato su argomenti diversi che si incontrano e scontrano è l’origine del malinteso su cui si basa la commedia. Un equivoco linguistico durante una partita a scacchi che viene sempre rimandata perché la storia si intromette e sovrappone. Come la partita vede di fronte due avversari così questi personaggi goldoniani sono sempre doppi. Il titolo è già doppio: burbero e benefico, parole in contrapposizione tra loro. Una duplice indole, una qualità negativa e una positiva. Doppi anche il nipote e la moglie, figurine vanesie, tipiche di un settecento frivolo e inconsistente. STUDIO FOTOGRAFICO di Guido Colla Via Plana, 45 - VOGHERA - Tel. 0383.365446 GLI SPETTACOLI AVRANNO LUOGO PRESSO IL TEATRO SAN ROCCO DI VOGHERA IN PIAZZA PROVENZAL, 3 CON INIZIO ALLE ORE 21 ABBONAMENTO EURO 160 posto fisso a 10 spettacoli. BIGLIETTO EURO 20 posto unico. ABBONAMENTI: lunedì 10 settembre dalle ore 15 alle ore 18 possibilità di riconferma del posto riservato esclusivamente agli abbonati della Stagione 2006-07. dal 11 settembre al 15 ottobre vendita abbonamenti aperta a tutti. L’abbonamento non è personale ed è quindi cedibile. La Direzione ringrazia fin d’ora gli abbonati che comunicheranno la loro eventuale impossibilità ad assistere allo spettacolo. La Fama Fantasma Srl assicura, ai sensi della Legge 675/96, la riservatezza dei dati personali degli abbonati ed il loro esclusivo utilizzo per comunicazioni relative all’attività teatrale. Vendita BIGLIETTI a partire dal 16 ottobre per tutti gli spettacoli in programma. Non è ammessa la prenotazione telefonica. I biglietti sono validi esclusivamente per la recita a cui si riferiscono e non possono essere convalidati per recite diverse. In caso di smarrimento lo spettatore dovrà acquistare un nuovo biglietto per assistere allo spettacolo. I biglietti acquistati non saranno rimborsati a meno che lo spettacolo sia annullato e non sostituito anche in altra data. Si raccomanda la massima puntualità. A spettacolo iniziato non sarà consentito l’accesso al proprio posto. I ritardatari saranno dirottati nei posti eventualmente disponibili a fondo sala. Durante lo spettacolo è vietato fotografare, filmare o registrare la rappresentazione. Si raccomanda di provvedere a tenere spenti i telefoni cellulari. All’interno del teatro è vietato fumare. La Direzione si riserva la facoltà di apportare alla programmazione annunciata quelle variazioni di date, orari e/o programmi che si rendessero necessarie per ragioni tecniche o per causa di forza maggiore. In questo caso nessun rimborso sarà dovuto. Le eventuali variazioni di date, orari e/o programmi saranno comunicate tramite cartelli all’interno del Teatro, testate giornalistiche locali e RADIO VOGHERA. INFORMAZIONI E VENDITA ABBONAMENTI E BIGLIETTI: Uffici FAMA FANTASMA S.r.l. Via Emilia, 166 Voghera Tel. 0383.332323-4 da Lunedì a Venerdì dalle ore 15 alle ore 18 PA L C O S C E N I C O A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9 A10 A11 A12 A13 A14 A15 A16 B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 B8 B9 B10 B11 B12 B13 B14 B15 B16 C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C9 C10 C11 C12 C13 C14 C15 C16 D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 D8 D9 D10 D11 D12 D13 D14 D15 D16 E1 E2 E3 E4 E5 E6 E7 E8 E9 E10 E11 E12 E13 E14 E15 E16 F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8 F9 F10 F11 F12 F13 F14 F15 F16 G1 G2 G3 G4 G5 G6 G7 G8 G9 G10 G11 G12 G13 G14 G15 G16 H1 H2 H3 H4 H5 H6 H7 H8 H9 H10 H11 H12 H13 H14 H15 H16 GALLERIA PLATEA LINEA INIZIO GALLERIA I1 I2 I3 I4 I5 I6 I7 I8 I9 I10 I11 I12 I13 I14 I15 I16 L1 L2 L3 L4 L5 L6 L7 L8 L9 L10 L11 L12 L13 L14 L15 L16 M1 M2 M3 M4 M5 M6 M7 M8 M9 M10 M11 M12 M13 M14 M15 M16 N1 N2 N3 N4 N5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12 N13 N14 N15 N16 O1 O2 O3 O4 O5 O6 O7 O8 O9 O10 O11 O12 O13 O14 O15 O16 P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7 P8 P9 P10 P11 P12 P13 P14 P15 P16 Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 Q6 Q7 Q8 Q9 Q10 Q11 Q12 Q13 Q14 Q15 Q16 R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12 R13 R14 R15 R16 S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S16 T1 T2 T3 T4 T5 T6 T7 T8 T9 T10 T11 T12 T13 T14 T15 T16 U1 U2 U3 U4 U5 U6 U7 U8 U9 U10 U11 U12 U13 U14 U15 U16 V1 V2 V3 V4 V5 V6 V7 V8 V9 V10 V11 V12 V13 V14 V15 V16 Z1 Z2 Z3 Z4 Z5 Z6 Z7 Z8 Z9 Z10 Z11 Z12 Z13 Z14 Z15 Z16 X1 X2 X3 X4 X5 X6 X7 X8 X9 X10 X11 X12 X13 X14 X15 X16