Dall`Exemplum alla Novella

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Dall`Exemplum alla Novella
Dall’Exemplum
alla Novella
Indice
IlMeraviglioso.........................................................................................................................................1
Il Prete Gianni.........................................................................................................................................2
Il Milione.................................................................................................................................................3
Bestiari, Erbari e Lapidari.....................................................................................................................4
Dall’’ExemplumallaNovella......................................................................................................................5
JacopoPassavanti:”Specchiodiverapenitenza...........................................................................................7
Fior di Virtù...........................................................................................................................................9
IllibrodeisetteSavi...............................................................................................................................11
IlNovellino...........................................................................................................................................14
IlProemiodelNovellino..........................................................................................................................16
LeNovelledelNovellino........................................................................................................................17
I
Q
uesto lavoro è stato realizzato dalla classe III H per il progetto GenerazioneWebeprendeformainrelazioneallostudiodellaLetteraturaitalianadel
Duecento e Trecento.
Il Meraviglioso
L
’uomodelmedioevoèimmersonelmeraviglioso,inunmondoincuilanaturaegli
eventinonsonofineasestessimaappaionocomeuncomplessosistemadisimbolipropridi
undisegnodivino.Testimonidelpostofondamentaleoccupatodalmirabilisnelmedioevosonoil
mito orientale tra cui citiamo:
L
a Lettera di Alessandro ad Aristotele, un falso del VII secolo, il primo testo che
mostra l’India interior dominata da creature mirabili e malefiche.
LaletteradelpreteGianni(veditestoallapaginaseguente),anch’essaunfalsoscrittodaun
chiericoegiuntoinEuropanel1165,chesipresentavacomelaletteradiunreindianocristiano
ilquale,purdetenendoilpoteretemporaleespirituale,peramorediumiltàsifacevachiamareprete
Gianni;
il“Milione”diMarcoPolo(vedipaginanumero3)dellafinedel1200,compostoinoccasione
delviaggioedelsoggiornoeffettuatoinCinapressoQubilayKhandapartedelmercanteveneziano, incaricato di missioni diplomatiche nell’Impero.
Ibestiari,glierbarieilapidari(vedipagina4)derivantidall’operagrecaPhysiologusconosciuta
comeilFisiologo,chepresentanointerpretazionimoralizzantieriferimentibibliciriguardoadanimali
efiereneiprimi,proprietàmedicheattribuiteallepietreeriferimentidinaturareligiosadiderivazioneclassicaneisecondi.TralecausedelladiffusionedelmeravigliosonelMedioevosipossono
individuare sia
lemodesteconoscenzescientifiche,
chehannofavorito
il diffondersi di
spiegazionilegate
al magico, sia il
forte legame di
dipendenzaalimentaredell’uomodalla
foresta, dentro
la quale l’ignoto,
nell’immaginario
collettivodominato
dapaureancestrali,divenivaterritoriodelsoprannaturale.
1
Il prete
Gianni
L
a figuradelpreteGianni,signore o re cristiano, sacerdote, nemico dei musulmani,
dominatorediricchiterritorid’Asia,compareinunaletterache,conbuonaprobabilità,proviene
dall’Oriente.InessasiparladiunregnocristianosituatoneipressidelfiumeIndo,unregno
moltovastoepotente,siadalpuntodivistamilitarechedaquellopolitico.Oltreadinformazioni
abbastanzaprecisesull’assettopoliticodelterritorio(ciindica,peres.,l’esattonumerodeisovrani
chedominanosuquelleterre),l’autoredellalettera,chesisupponeesserelostessopreteGianni,cioffreanchedeiparticolaripropridellaculturaediquellacristiana.Inessaleggiamodella
fenice,diunafontemiracolosa,didraghi,diunfiumeincuinonscorreacqua,mapietrepreziose.
Dalla lettera del Prete Gianni:
T
ra le mille meraviglie, nel
regno del Prete Gianni vi sono
cinquepiccolepietredallevirtù
incredibili:laprima,postaall’aria
apertaproduceinunraggiodieci
miglia di raggio un freddo che
nessunuomopuòtolleraresenza
ammalarsiimmediatamente;la
secondainveceproduceallostessomodouncaldochenessuno
puòsopportaresenzabruciarsied
essereridottoincenere;laterza
inveceèingradodimodificarele
asperità del clima e creare una
temperaturamitesicchéestatetorridaeinvernorigidononpossano
nuocereanessuno;laquarta,sepostaall’ariaapertadinotte,sempreinunraggiodi
dieci miglia,
produceunalucetalechenessunoggettopossasfuggireallosguardoumano;laquinta
inveceproduceun’oscuritàtalechenullanelraggiodidiecimigliapuòesserevisto.Vi
sonoanchealtrecinquepietre,tredellequaliconsacrate,eduenonconsacrate.Laprimadellepietrenonconsacratetrasformal’acquainlatte;lasecondal’acquainvino.La
primadellepietreconsacrateattiraipesci;lasecondaattiralebestie;laterzaproduce
un fuoco molto potente“.
"
2
Il
Milione di Marco Polo
D
ifficiledadefinireperquantoriguardailgenere,Il
Milione–da“Emilione”,soprannomedellafamigliaPolo–è
ilraccontoinchiavetrattatistica,documentaristica,novellistica,
storico-cronichisticaedeconomicistica,delviaggiocompiutoda
Marco Polo , mercante veneziano, tra il 1269 e il 1295
nelmeravigliosoOriente.Epropriocosi,meraviglioso,lo
avverteMarcoche,raccontandoaRusticodaPisalasua
avventuranelCatai,nel1298pressolaprigionediGenova
doveerarichiusopermotivipolitici,nonomettetratticaratteristicidegliexempla,deiraccontiagiografici-lavitadel
Buddha-esoprattuttodeimirabiliaconfavolosiuominicon
lacoda,inrealtàscimmie(veditesto165),omisteriosevoci
neldesertodiLop(veditesto56).Sullameravigliaesulla
suanaturamercantile,cheloinducespessoavalutare il
guadagnodellericchezzetrovate,inveritàpredominainluila
curiositàdiconoscerenuoveterreefenomeni–ricercandone
anchelaspiegazionescientifica-comesileggenellaconclusionedell’opera“e’nonfumaiuomo,nécristianonésaracino
nétarteronépagano,chemmaiercasetantodelmonfoquanto
feceMarco,figliuolodimesserNiccolòPolo,nobileegrande cittadino della città di Vinegia ”.
3
[165]
L
anbri è reame per sé(…)
In questo reame sono uomini
ch’ànno coda grande piú d’un
palmo,esonolamaggiorparte,e
dimoranonelemontagnedilungi
da la città; le code son grosse
comedicane.Egliànnounicorni
assai,cacciagionieucellagioni
assai.
ContatodiLanbri,conteròvide
Fansur.
[56]
E
gli è vero che, quando
l’uomocavalcadinotteperquel
diserto,egliavienequesto:che
sealcunoremaneadrietodali
compagni,perdormireoperaltro,quandovuolepuiandareper
giugnerelicompagni,odeparlare
spiriti in aire che somigliano
chesianosuoicompagnoni.E
piúvolteèchiamatoperlosuo
nomepropio,edèfattodisviaretalvoltaintalmodochemai
nonsiritruova;emoltinesono
giàperduti.Emoltevolteode
l’uomomoltiistormentiinariae
propiamentetamburi.Ecosísi
passaquestograndediserto.
I
Bestiari, gli Erbari e i Lapidari
I
bestiari, gli erbari e i lapidari fin. 3 derivanti dall’opera greca Physiologus conosciutacomeilFisiologo,chepresentanointerpretazionimoralizzantieriferimentibibliciriguardoad
animaliefiereneiprimi,proprietàmedicheattribuiteallepietreeriferimentidinaturareligiosadi
derivazione classica nei secondi.
I
bestiari, sono opere etico-didattichenellequalialledescrizionideglianimaliseguonoirelativi
significatimorali,bendiversedalle
enciclopediechecontengonodescrizionidianimaliconpreoccupazioni
piùscientifichechesimboliche.
G
li erbari classificano,
invece,lepianteeleerbeclassificatesecondocategoriemagiche.Si
riteneva,infatti,nelMedioevoche
ciascunaavessevirtùingradodi
interveniresull’organismoumanoin
funzioneterapeutica,alpuntochegli
erbarieranoconsideratideiverie
propri ricettari medici.
I
lapidari, infine, descrivonolepietre,secondoletradizioni
classicheeorientali,indicandonele
meraviglioseproprietàcurativee
talismaniche.
4
Dall’Exemplum alla Novella
L
’exemplumrisultalaprincipale,senonl’unica
formanarrativausatanelcorsodelMedioevo,almeno
finoall’introduzionedellanovellaprofana.Radicatonella
culturaanticasindaitempidellaretoricagreco-romana
comeartedelpersuadere,l’exemplumcombaciaconla
mentalitàmedievaleprevalentementerivoltaaDioesi
proponedinarrarefattirealiofantastici,addotticome
prova per argomentare una tesi.
L’esempioè,quindi,unartificioretoricofinalizzatoa
mostrarealpubblicocristianodeltempo,qualiatteg-giamentiadottarepercamminaresullarettaviadel
Signore;nonperquesto,comesipotrebbepensare,
senzausareunarappresentazionerealistica,quasi
crudaeviolenta,voltaadaumentare,arenderepiù
concretoetangibilel’incomberedelgiudiziodivinosulla
vitadiogniuomoe,diconseguenza,iltimorediDio,
necessarioacondurreunavitaneivaloridellafede.
Questotipoditesto,pernonrischiaredisconfinare
nellamerafantasia,ediconseguenzaperderecredibilitàagliocchideifedeli,deveperòfondarsisuauctoritatesuniversalmenteaccettate,spessoindicateanche
soloinmanieravagaall’iniziodeltesto,mautiliper
dare veridicità al testo.
Altrotrattocaratteristicodell’esempioèlostile,breve,essenziale,comprensibileatuttieprivodifigure
retoricheodescrizioniparticolareggiate,interessanti
mainutilialfinechecisipropone.Grandeattenzione
vienerivoltaall’incomberedelpeccatosullavitadell’uomo:predominanoinfattitonicupieatrattidram-matici, specialmente negli scritti del Passavanti.
Ipersonaggisonorappresentaticomeemblemadi
classi,tipidiindividui,sianoessigolosi,lussuriosio
bla-sfemi,trascurandonesfumaturecaratteriali,ma,al
contrario,radicalizzandoledifferenzeesottolineandone
leopposizioni,volteadelineareilcamminospiritualee
morale da percorrere.
Dagliexempla,sipassapoi,nelcorsodelDuecento,
allanascitadellanovellaprofanailcuitestodimaggior
rilievoèilNovellino,operadiunanonimofiorentino
che lo compose tra il 1280 e il 1300. Questo“reperto-riodimaterialinarrativi”(comeèstatodefinito)
segna di fatto
ilpassaggiodal
testoconfinalità l lai è una forma poeetico-moralialla ticafissatipicamentemedievale,
novella,concepita distinta in lai narrativo e in lai
semplicemente liri-co;ècaratterizzatodamolte
come attività stanzechesolitamentevenivano
amena,finalizzata accompagnateconlamu-sica.
a se stessa e
alpiaceredellettore.Proprioperquestomotivo,si
passadaunamoralità“assoluta”,dell’exemplum,auna
moralitàsemprepiùrelativa,problematica,dettatadalle
sceltedell’autore.
Non è più
necessaria la
l fabliau (dal latino fabula) è
presenzadiDio, unbreveraccontoinversidallatrama
che lascia
sempliceediverten-te,sviluppatosinelspazio alla for- laFranciamedievaleadoperadiclerici
tuna e al caso, vagantesegiullari.Itestiaf-frontano
al destino, alla temiqualilasessualità,gliinganniele
capacitàdell’uo- disavventurediborghesiovillani..
modiscegliere
daséilpropriodestino,nellabeatitudineonelpeccato.Lamoralespaziadiconse-guenzadall’ambito
laico(vedipaginaseguente)aquelloreligioso,sottomessasoloallesceltedell’autore,ilquale,scriveperò
semprepiùdiunprecisoindividuooperiodostorico,
abbandonandolaconcezioneatemporaledell’esempio.
Insostanza,nelcorsodelDuecento,anchegraziealle
testimonianzeletterariesiassistealprogressivoavvicinamentoall’Umanesimoeadunallontanamentodalla
5
I
I
mentalitàprofondamentecristia-nadelMedioevo.
Lanovelladeriva:dallatradizionedegliexemplaedei
raccontiagiograficidatestinarrativifrancesi,inparticolareillaifin1(narrazionedalsaporemalinconico,
distribuitaindiversestrofediottosillabiarima
baciata)eilfabliau(raccontolicenziosoinversi),dallanarrativadell’estremoOriente,graziesoprattutto
all’attività di Federico II di Svevia e di Alfonso
Xche,tramitestudiericerche,favorironoladiffusione di storie orientali in Occidente.
U
nomedicodiTolosatolsepermoglierauna
gentiledonnadiTolosa,nepotedell'arcive-scovo.
Menolla.Induemesifeceunafanciulla.Ilmedico
nonnemostrònullocruccio,anziconsolavaladonnae
mostravaleragionisecondofisica,chebenpotevaessere sua di ragione.
Econquelleparoleeconbellisembiantifecesìche
nel parto la donna non la poteo tra-viare. Molto
onoroe la donna nel parto.
Dopo il parto sì l' ebbe e dissele: "Madonna, io v'
hoonorataquant'i'hopotuto;priegoviperamoredi
mechevoiritorniateomaiacasadelvostropadre.
La vostra figliuola io terrò a grande onore."
Tantoandarolecoseinnanzi,chel'arcivescovosentì
che'lmedicoaveadatocommiatoallanepote.Mandò
perluie,acciòch'eragrandeuomo,parlòsopraa
luimoltograndiparole,mischiateconsuperbiaecon
minacce.
Quand'ebbeassaiparlato,e'lmedicorispuosee
dissecosì:"Messer,iotolsivostranepotepermoglie
credendomidellamiaricchezzapoterefornireepasceremiafamiglia;efumiaintençiod'averedileiuno
figliuolol'annoenonpiù,ondeladonnahacominciato
a fare figliuoli in due mesi: per la qual cosa io non
sono sì agiato, se 'l fatto dee così andare, ch' io li
potessenotricare;evoinonsarebbeonorechevostro
lignaggioandasseapovertade:perch'iovicheggio
mercedechevoiladiateaunopiùriccoomoch'io
nonsono,chepossanotricareisuoifigliuolisìchea
voinonsiadisinore."Ilmedicosaggioprimasioccupa
ditutelarelavitadelnascituro,poidisalvaguardare
ilproprioonere,ripudiandolamogliesenzainimicarsi
l’arcivescovo.Inquestomodo,quellochefacilmente
sarebbediventatoun’invettivacontrolalussuria,divieneunostrumentopercelebraresaggezzaeprontezzadi
spirito della logica terrena.
6
Jacopo Passavanti
“Specchio di vera penitenza”
Biografia
J
acopo Passavanti fu un predicatore
domenicanoinsegnantedifilosofiaeteologia,
vissutonellaprimametàdelTrecentoaFirenze.
La sua opera più nota è lo“Specchio di vera
penitenza”un’ampiaraccoltadiriflessionieconsigli
sulpeccatoesullapenitenza,illustratadaexempla
neiqualineiqualisisubordinalanarrazioneagli
intenti edificanti.
Considerazioni sull’opera
I
(vedi pagina successiva), venuti a giudicare
l'operatodegliindividui.Perquantoconcernel'
ambientazionespaziale,essaèquasicompletamente
assente,
poiché,comegiàdetto,l'exemplumpersegueuna
concretezzanarrativamirataafornireitrattipsicologiciemoraliideali.Gliuniciriferimentidiluoghi
checompaionosono:Inghilterra,Matiscona,Salerno,MilanoeFirenze(vedipaginaseguente).
Perlamedesimaragionesopraindicata,anchela
collocazionetemporalerisultascarna;traipochissimiriferimentitroviamol’espressione''neglianni
dominìottocentosei'',riportatanell'exemplumche
apreloSpecchiodiVeraPenitenzadiJacopo
Passavanti.
personaggi che compaiono presentanosemprelemedesimecaratteristiche,potendo
esserecosìdefiniti''stereotipati''.Unesempiodi
taleconcettopuòessereidentificatonellacontinua
opposizionetrasantoepeccatore,traindividuiche
fannodelbeneedindividuichecompionocattive
azioni.
Poichél'exemplumrisultauncomponimentoche
miraallaformazionemoraledell'individuo,tutti
ipersonaggisonodescrittisoprattuttoperiloro
trattimoraliepsicologici,enonperlelorodoti
fisiche.Itrattimoralichesolitamentecompaiono
sonoquellidellabontà,dell'umiltà,dellasantità,in
contrapposizioneconlasuperbia,lacattiveria,la
lussuria e la crudeltà.
Neiraccontiinoltrenoncompaionosolamente
personaggiumanieterreni,bensìanchepersonaggidivini.Iprimisonosoprattuttomonaci(vedi
paginaseguente),cavalieri,signoridicorte,conti,
giovaniprincipiofanciulle.Ilrimanentegruppodi
personaggièsolitamenterappresentatodaangelio
demoni
7
L
eggesi iscritto nel libro de’ Sette Doni
,cheunogiovanenobile,ilqualerastatomolto
dilicatamentenutricato,entrònell’Ordinede’Frati
Predicatori; donde il padre suo, co’parenti e
amici,voglièndolnetrarre,conpromesseecon
lusinghes’ingegnavanod’ingannarel’animodel
giovane. E fra l’altre cose, dicevano che non
potrebbesostenerel’asprezzedell’Ordine;conciò
siacosachefossemoltoteneroemorbidamente
allevato. A’ quali egli rispose: E questa è la
cagionepercheiosonoentratoall’Ordine;chè
veggendoiocom’ioerateneroedilicato,eche
niunacosamalagevoleoasprapotevosostenere,
pensai:Comepotre’iosostenerelegravissime
penedello‘nferno,sanzafine?Eperòdiliberai,e
cosìvogliotenerefermo,divolereanzisostenere
quiunpocoditempol’asprezzedellaReligione,
cheavereasostenerequelleintollerabilieterne
pene.Allaqualerispostanonsappiendoapporre
il padre e’ parenti, lasciórollo in pace.
C
ome conta santo Gregorio d’uno, il
qualevenendoallainfermitadedellaqualemori,
evedendosiveniregrandemoltitudinedidemonii
perportarneanimasua,comandandoquegliche
parcailmaggiorediloro,chel’animaglifosse
ischiantatadicorpo,cominciòagridareadalta
voce:Indugiapureinsinoadomani;indugia
pureinsinoadomani.Infralequaliparolenon
essendoesaudito,condolorosopianto,traendo
guai,mori;el’animasuafuportatada’diavoli
alle pene dello ‘nferno.
L
“
eggesi nella Leggenda di santo Ambruogio,chevenendounavoltasantoAmbruogio
daMelano,dond’eraarcivescovo,evenendoa
Roma,dond’eranatìo,epassandoperToscana,
venneaunavillanelcontadodiFirenze,chesi
chiama Malmantile……”
“Leggesi(e‘lvenerabiledottoreBedaloscrive)
ch’e’fuuncavaliereinInghilterra,prodedell’
arme ma de’ costumi vizioso…”
“LeggesiiscrittodaElinando,cheinMatiscona
fu uno conte…”
“Leggesi scritto da Piero Damiano , che fu
ungrandeenobileprincipe,secondoilmondo,
nellacittàdiSalerno(…)unamattinapertempo
isguardòversoilmonteEtna,cioèversoMongibello”
8
Fior di Virtù
Cenni storici
I
l Fiore di virtù è una raccolta di carattere
econtenutomoraleggiantecompostoneiprimianni
delTrecentodauncertofrateTommasosullacui
identità sono state avanzate molte ipotesi.
Considerazioni sull’opera
L
araccolta,dellaqualesipossiedonopiùdi
settantamanoscritti,scrittainunaprosadialettale,
èsuddivisaintrentacinquecapitolidedicatiinmodo
alternoadunavirtù(vedipaginaseguente)eadun
vizio,associatineltitoloallecaratteristichediun
animale.Icapitoliseguonounoschemaripetitivo:
viene,infatti,primadataladefinizionedelvizioo
dellavirtù,inseguitonumerosigiudizi,soprattutto
difilosofiodiprovenienzabiblica,eallafinedel
capitolotalvoltavieneinseritaunabrevenarrazione
che serva da modello.
L’operavedecomeprotagonistipersonaggiappartenentialleclassisociali
piùelevate,comereoppure
autoritàdispicconellavita
politica del regno.
Ladistinzioneprincipaleè
fraalcuniindividuiagiscono
perscopireligiosioppure
per volontà divina, per
esempioreDavideoppure
Lotto, ed altri di cui non
sisottolineaalcunlegame con la fede, come re
Alessandro(vedipagina
seguente) o il filosofo
D
Aristotele.Quantoallacollocazionetemporalein
moltenovelleilperiodostoricononèdeterminato,
mentreinaltreèindividuabile,peresempio,facendo
riferimentoallassoditempoincuihavissutoo
regnatoilredicuisiparlaoilpersonaggiobiblico
cheagisceQuantoall’ambientazionespaziale,essaè
strettamentecollegataaipersonaggieagliavvenimentinarratinellenovelle:siparlaspesso,infatti,
dicortieregni.Anchesenontuttiglispazisono
citati,sicoglieilprevalerediPaesielocalitàorientalicomelaMacedonia,l’Egitto,Gerusalemmeo,
comunque,luoghiinstrettarelazioneconlareligione
Cristiana.
el vizio dell’ira si legge nel
VecchioTestamentocheDavidprofetaessendo
innamoratodellamoglierad’Uria,eglidormìseco,
sicchèloreDavidnonvolendochel’adulteriofusse
palese,simandòperlomarito,ch’eranell’ostead
assedioaunacittà,perchè’lfigliuolochenascesse
fussecredutosuo,edessendovenutononvolse
approssimarsiallamoglie.SichevedendoDavid
sifufortementeadiratoeincontanentesimossea
ira,escrisseunaletteraa’Capitanidell’ostenella
qualeerastatoUria;laqualeportòeglistesso,e
contenevasinellaletterache’capitanidovessinocominciarelabattagliaallacittadeemettessonoUria
innanzi,epoilolasciassonointalmodochefosse
morto; e così fu fatto.
9
D
ellamisericordiasièscrittonelleStorieRomane,cheessendounladrocherubava
permare,sifumenatodinanziAlessandro;e
ilRelodomandòperchéandavarubandoper
mare;edeglirispose:perquellochetufaiin
terra:maperch’iovosolo,peròsonoappellato
ladro;eperchétuvaiaccompagnatodigrande
gente, si se’chiamato Re: ma se tu andassi
solo,com’iosono,sarestichiamatoladro;ché
quellichefuggonotuperseguiti;equelloch’io
vocercando,etudispregi,cioèlapovertade,
mi fa essere ladro; ma tu se’rubatore, ch’è
troppopeggio,perlacupiditàdell’animo,chétu,
comelaventurativapiùdritta,tuse’peggiore;
maselaventuramisoccorresseditantoch’io
avessi da vivere, io non imbolerei mai più.
SicchéudendoilreAlessandrolafranchezza
dicostui,simosseamisericordia,vedendoche
noneraladrosenonperpovertà;epercompassionedellamiseria,sigliperdonòlamorte,
efecelode’suoicavalieri;efupoide’migliori
che il Re avesse.
D
ella pace si legge nelle storie romane, che
fuungrandeBaronech’aveanomeIpolito,eavea
guerraconunContech’aveanomeLostigo,eavea
mortosuopadre;eognidìguerreggiavanoinsieme.
EvedendoIpolitolabrigade’suoisuggetti,chenon
eraquasivileragazzoche’lnonconvenisseridottare,
sisilevòunanottesolo,esiandòalcastellodelsuo
nemico,echiamòallaporta,edisse:Apri,chesono
Ipolito.Alloraleguardiesifecionogranmeraviglia,
ecorsonoadirloallorosignore;eLostigoudendo
ch’eglierasenzaarme,ederasolo,siglifeceaprire
laporta;e,com’eglifudentro,sicorseaabbracciare
ilsuonimicoLostigo,edisse:Odolcissimofratello
mio,iotidomandoperdonanzadiciòch’iot’offesi
mai;ch’iopermetiperdonotuttociòchetum’hai
fatto;ch’iovoglioinnanzilatuasignoria,chequella
de’mieifanti.AlloraLostigosimiseunacoreggia
alcollo,cioèallagola,egittòglisia’piedipiangendo;
ecosìfecepacediquelleoffensionichemais’aveanofatte;nèdapoinonfuronomaifratellichetanto
s’amassono quanto feciono eglino.
10
Il libro dei Sette Savi
Considerazioni sull’opera
Cenni storici
I
l Libro de’ sette savi risale alla seconda
metàdel1200edèunarielaborazione,scrittain
fiorenti-nodaunautoreanonimo,diuntesto,probabilmente,diorigineindiana,chesidiffusesiain
Orien-te sia in Occidente.
Vi si narra la storia di un imperatore romano in
qualeavevaunfigliocheeral’uomopiùsaggiodel
mondo.Ungiornolamogliedell’imperatore,ematrignadelgiovane,dicuiinnamorata,tentòdisedurlo,
ma egli la respinse. Ella allora lo accusò di averle
usatoviolenza.Ilgiovane,nonpotendodifendersi
dall’accusa,poiché,perscampareaunpericoloche
avevascortonegliastri,sarebbedovutorimanere
insilenzioper8giorni,vennecondannatoallapena
capitaledalpadreperilgiornoseguente.Tuttaviala
mattina,unfilosofo,andòdaluie,raccontandogliuna
storia,loconvinsearimandarelasentenza;lasera,
anchelamatrignasifecericeveredall’imperatoree,
conun’altrastorialoesortòafarlouccidereilprima
possibile.Questifattisiripeteronopersettegiorni,
ognunoconunfilosofodiverso,finchél’ottavoilragazzoripreseaparlare,confessòalpadreciòcheera
davveroaccadutoe,conun’altrastoria,loconvinsea
fare uccidere la matrigna.
Il Libro de’ sette savi rappresenta un testo
importantenelpassaggiodall’exemplumallanovella;
è,infatti,compostodaquattordicinovellelacuifinalitànonèpiùmoralistica,maedonistica:sec’èuna
morale,sipresentaperlopiùcomeunsuggerimento,
mentreèormaiesplicitochel’autorenarraperilpuro
gustodelnarrare.Un’altraimportantecaratteristica,
tipicadellanarrativaorientale,mamoltoinnovativaper
quellaoccidentale,èlapresenzadiunastoria-cornice
cheordinaeinglobalenovelle,laprimadelgenerein
Italia.
I
n accordo con il suo carattere di romanzo
acornice(vediapprofondimento“lemilleeunanotte”),conraccoltadiexempladicaratterepedagogico
-esemplare,edinovelle,confineedonisticoedi
intrattenimento, il Libro de’Sette Savi di Roma
presentaun’elegantevarietàdipersonaggiediambientazionispazio-temporali.Ogninovella,infatti,ha
unapropriacollocazione,qualoravengaspecificata,e
particolaripersonaggichenonsuperanomaiilnumero
di cinque per vicenda.
Partendodall’analisidellarealtàumana,nellesingole
novelle,siosservaunvastoorizzontedipersonaggi
chesispostadaicetimenoabbienti(unortolano,
unaserva,unpastore…pergiungerealleclassi
dirangomaggiore,comelacortesignorile,realeo
addiritturaimperiale(conunre,unimperatore,
11
L
ora disse la donna a lui: Questi vostrifilosofividisertarannoedaddiverravvicome
addivenneaunocheaveaunosuogiardino,[ed]
avealiunpinoilqualegittòunabellapiantaeritta,
dellaqualemoltosiallegrava.Equandosipartie,
comandòallolavoratorechediquellapiantaavesse
cura,eziandios’eglidovesse[tagliare]tuttel’altre
piante,epartissi.Standolungotemporitornòallo
giardinopervederelasuapianta,laqualevide
tuttatorta,eturbossimolto.Fecievenirel’ortolano,edisseli:Perchèhaiavutosìmalacuradi
questapianta,servomalvagie?Equeglirispose:
Per li rami del pino. Lora disse il signore: Servomaledetto,nont’aveaiodettochetuedevessi
tagliaretuttiliramiperch’ellaandasseritta?E
comandòchetuttiliramidelpinofosserotagliati,
e così Fecie.
T
ornandolaseraallamoglietrovollamoltoturbataperchènonavevamandatolasentenza
ese-cuzione,edisseli:=Cosìsereteingannato
daquestifilosoficomefueunrepaganoch’erain
osteattornoRomacongrandegientedipagani:
etantovistetteadassediocheliromaninon
sipo-teanotenere,sìchel’imperatoregittòsua
coronaalliromani,dicendoli,chedifendessero
laco-rona:perlaqualecagioneliromanivoleanoireallabattaglia.Econessol’imperatore
aveatremaestri,chelidiceano:Messere,non
andateallabattaglia,chèl’ultimorifugioèquello
della bat-taglia. E l’uno disse: lo farò sì che
lipaganinonverrannoquestodìallabattaglia.
E così fecie l’al-tro il secondo dì. E lo terzo dì
s’aspettavanod’averelabattaglia.Loravenne
ilterzomaestroefessifarevestimentalunghissimevermiglieed’oro;efessifaregrandiale,
etolseunaspadagrandeelucente,emontò
susounagrandissimatorrenellolevaredelsole.
Lipaganivedendoquestosimaraveglionno
molto:dubitonnochefosseDiode’romanicheli
menacciasse,elorasipartironodall’assedio.
mago…)perconcluderepoiconl’ambitoecclesiasticoilcuirappresentanteèunpretepazzoinserito
solomarginalmentenellavicenda.Dacontesticosì
elevatisiasocialmente,siatalvoltaculturalmente,si
puòap-prodareanovelleicuipersonagginonsono
uominimaanimalicomeunlevrieroeunserpente,
unagazzaladra,unporcoselvatico…Alcunipersonaggipoi,siritrovanoancheinaltreletterature,
comeilgrandemagoMerlinodelciclobretone,o
direttamentenellastoriografiaanticacomeIppocrate, il medico e filosofo greco vissuto tra il V/IV
secolo a. C.
Daosservareèanchelacaratterizzazionedeitipi:
ingeneraleipersonaggirispondonoalladefinizione
inglesediflatcharacterovverodiindividuirealizzati
attornoaunprecisostereotipopositivoonegativo
chesia,essendolafinalitàdellenovelle,oltreche
d’intrattenimento,anchedieducazioneequindidi
presentazionedellacomplessavarietàdelreale:si
puòfarriferimento,adesempio,allamoglieinfedele,
almaritogabbato,all’avaroeallospendaccione.Il
roundcharactersitrova,invece,nellacorniceal
racconto:ilrepresentaun’evoluzionemoraleedi
comportamentoguidatopropriodalcontenutodelle
novelleche,afasialterne,cercanodiportarloin
unadirezioneepoinell’opposta.Ipersonaggi,
nelcomplesso,sonogenerici(unimperatore,una
regina,unadama)mainalcunicasirisultanopiù
specificicomeilrediCeciliaoilmagoMerlino.
Perquantoriguardal’ambientazionespazialesinota
chenellamaggiorpartedellevolterimanerigorosa-menteimprecisataconl’eccezionedialcunenovelle, la cui vicenda è inserita nei pressi di Roma.
D’altraparteiltitolocompletodell’operaèproprio
“illibrodeisettesavidiRoma”.Anchesegenerali
eimpreci-sati,levicendesisvolgonoincontesi
vari:sivadallacortediunre,all’abitazionediun
signore,allamodestadimoradiunpopolano,per
concludereconunambientenaturalecomeilmare.
Lacollocazionetemporaleèinvecegeneralmente
imprecisataanchesetalvoltalavicendasisvolgeal
tempodell’Imperoromanod’OccidentecircatrailI
eilIVsecolod.C.inaccordoconl’ambientazione
spaziale nella città di Roma.
12
Le mille e una notte
L
a cornice del “Libro dei sette savi” è anticipatanelmondoorientaledaquelladelle“Millee
unanotte”,celebreraccoltadinovelle,databileintorno
al X secolo. L’opera, scritta da differenti autori,
èbasatasuunastoriaprincipale:ilprotagonista,
insiemeconlabellaSherazade,èunrepersianodi
nomeShahriyarilquale,dopoaverscopertoiltradimentodiunadellesuemogliconunservo,decide
diuccideresistematicamentetuttelesuefuturespose
dopoavertrascorsoconlorolaprimaeultimanotte
di nozze. Dopo tre anni, per porre fine a questo
supplizio,Shera-zade,figliadelgranVisir,decide
diandarsposaaShahriyar:grazieallasuaastuzia,
intratterràilsovranoconunastoriadurantelaprima
nottedinozzemaracconteràilfinalesololanotte
successiva.Lavicendaproseguiràinquestomodo
permilleeunanotte,finchéilre,innamoratosidi
lei, le risparmierà la vita.
Lenovellederivanotutteunadall’altra,comeinun
giocodiscatolecinesi.Imoltipersonaggi sipossonocollocareall’internodiduecetisocialiprincipali:
daunlatoricchimercantiarabi,figlidireecaliffi
comeHarun-al-Rashid,dall’altrofiguredelpopolo,
ovverosarti,vecchi,pescatori,bar-bieri,facchini,
schiavi,cuochi...Interessanteilruolodelladonna
chenellibrononèunafigurasottomessa,ma,anzi,
safarebuonusodellapropriaintelligenza,come
conferma Sherazade stessa.
Moltiipersonaggisonofantasticicomefateegeni,
questiultimispessodescritticomevecchiebrutti,
spiriti maligni o spiriti ribelli.
L’ambientazionetemporalenonèspecificataesembra
variaredanovellaanovella,mentrequellaspazialeè
propria,ingenere,diuncontestoorientale,dicui
sicitanocittàcomeBaghdadoilCairo,paesicome
laCinaezonegeografichecomequelladegliUrali.
13
Il Novellino
Cenni storici
C
Considerazioni sull’opera
omposto tra il 1280 e il 1300, il Novellino
èconsideratoiltestopiùimportanteprimadelDecameronmaleinformazionialriguardosonolacunose:
non si conoscono né l'autore (o gli autori) né la
struttura originaria del libro, né il titolo.
Innanzitutto,iltitolodiNovellino,cheappareperla
primavoltainun'edizionedel1836,erastatousato
inunaletteradiGiovanniDellaCasa.Ilpiùantico
manoscrittoriportainveceiltitoloLibrodinovellee
di bel parlar gientile.
Ilnumerodinovellecambiaasecondadelmanoscritto
(inalcunesuperanole100);pare,quindi,cheanche
ilnumerodellenovellesiastatomodificatosuccessivamente,seguendoforseilmodellodecameroniano.
Sièdiscussoalungoanchesull'autoredapartedei
critici.Alcunipensanoadunsoloautore,altriapiù
d'u-no;incertaèanchelaprovenienzageografica,per
alcunifiorentina,peraltripadana.Svariatesonole
fonticuil'autoreattinge:testifrancesi,testiprovenzali,
testilatiniclassiciemedievali,raccontitoscani,tradizioni orali.
Allostessomodorisultanoassaivarigliargomenti
trattati,lagammadeiregistristilisticielinguistici(è
que-stavarietàpresupponepiùautori).Difficiledire
anchesecisonostatitentatividiaccorpamentoa
blocchiosel'autoreavesseinmenteunprecisopiano
didistribuzionedellenovelle,perchéprobabilmenteil
testonacqueinformanonrigidamaconlaliberadisposizionedeitesti.IlNovellinoapparedunquecome
unre-pertoriomoltoampiodimaterialinarrativiedi
forme del narrare.
Lagrandenovità,però,stanellafinalitàdellaraccolta.Allenovellenonèpiùattribuitaunaesclusiva
finalitàreligiosa,comenellanarrativadelDuecento:
proprioquestofattoresegnalalineadiconfinetra
ilvecchio(ilmedioevo)eilnuovo(l’etàmoderna).
L'obiettivodelnarratoredelNovellinovadaldivertire
al consolare, all’istruire.
I
personaggi del Novellino sono di molte
tipologiediverseperchélenovellesonoambientatein
luoghietempitraloroassaidifferenti;avolte,anzi,
sonoproprioinomiolecaratteristichedeipersonaggi
asuggerireinchetempostoricosisvolgelavicenda.
Inquasiogninovellacompareilcetopiùumile(pastori,cantori,schiavidipalazzo,mattiesudditiin
gene-re),cheinteragiscequasisempreconpersonaggiillustri(principi,re,imperatoriecc…).Capita
raramentechelanovellaraccontididueuominidello
stessoceto.Siosservaancheunaconsistentepresenzafemminilenonsolodicetonobile,maanchedi
provenienzaumilecomepastorelle,prostitutespesso
soggette al desiderio di uomini ricchi.
Moltenovellevedonolapresenzadipersonaggidi
cetomedio,compostodaricchimercanti,borghesi,
sol-datibenestanti,dottoriesaggi.ISaggi,detti
ancheSavioconsiglieri,copronounruolofondamentaleall’internodelNovellinopoiché,qualunquesia
l’ambientazionestorico-geografica,ogniimperatoreore
ne ha al proprio servizio alcuni.
Altripersonaggimoltoimportanticheritroviamonel
Novellinosonoipotentisignori,ireegliimperatori.
Moltisonostoricicomel’imperatoreFedericofin.3,
SaladinooAlessandroMagno,solitamenteinseriti
incontestiverosimilimaacontattoconpersonaggidi
purafantasia;altri,inveceappartengonoallatradizione
ebraico-cristianacomeReDavidefin.4, Salomone, GesùelostessoDio,conancheapparizionidi
naturaangelicachesicontrappongonoapersonaggi
dellamitologiagrecaebretonecomeMagoMerlino
fin. 1 e personaggi dei testi omerici.
L’ambientazionespazialerestaspessoindeterminata,
malasipuòdedurrefacilmentedaicontestiincui
sonoinseritiipersonaggi.Lepiùricorrentiambientazioniprevedonola Greciafin.2,incuiagiscono
soprattutto saggi alle corti reali; l’Italia, di cui alcune città sono esplicitate; la Francia, la Spagna
14
el’Inghilterra,perpoipassareallaMacedonianel
regnodiAlessandroMagno.Ipersonaggibiblici
spostano,invece,l’attenzionesulMedioOrientedove
sisonosvolteleguerredelpopolodiDio.Numerosi, poi, i richiami a terre sperdute e misteriose.
Perquantoriguardaglispaziinterniritroviamocorti,
casedipopolani,ambientidilavoro…D’altrapartel’obiettivoerasoloildilettoe,perquesto,siala
maggiorpartedeglispaziinterni,siaquelliesterninon
vengonolocalizzatiinmodospecificopernondistogliere
l’attenzione del lettore dalla trama.
Lacollocazionetemporalenonèmaispecificato,mala
sipuòintuiregrazieallediversetipologiedeipersonaggi,soprattuttoquellistoriciebiblici.Moltesono,
però,ambientatenelMedioevo,inunperiodopiù
omenocontemporaneoaquelloincuil’operaviene
redatta.
15
Proemio del Novellino
Q
uestolibrotrattad’alquantifioridiparlare,dibellecortedieedibe’riposiedibellevalentiee
domi, secondo che per lo tempo passato hanno fatti molti valenti uomini.”
Q
uandoloNostroSignoreGesùCristo1parlavaumanamenteconnoi,infral’altresueparole
nedissechedell’abondanzadelcuoreparlalalingua.Voic’aveteicuorigentilienobiliinfralialtri,
acconciatelevostrementielevostreparolenelpiacerediDio,parlando,onorandoetemendoelaudandoquelSignoreNostro,chen’amòprimacheEllinecriasseeprimachenoime-desimiciamassimo2.Eseinalcunaparte,nondispiacendoalui,sipuòparlareperrallegrareilcorpoesoveniree
sostentare3 facciasi con più onestade e con più cortesia che fare si puote.
Etacciòchelinobilie‘gentilisononelparlareenell’ope-remoltevoltequasicom’unospecchioappoi
minori–acciòcheilloroparlareèpiùgradito4peròcheescedipiùdilicatostormento–,facciamoqui
memoriad’alquantifioridiparlare,dibellecortesieedibellirisposiedibellevalentie,dibellidonari
edibelliamori,secondocheperlotempopassatohannofattogiàmolti.Echiavràcuorenobileet
intelligenziasottile,silipotràsimigliareperlotempocheverràperinnanzietargomentareedireeraccontare(inquellepartidoveavrannoluogo),aprodeetapiaceredicolorochenonsannoedisiderano
disapere.5Eseifioricheproporremofosseromischiatiintramoltealtreparole,nonvidispiaccia:
ché‘lneroèornamentodell’oro,eperunfruttonobileedilicatopiacetaloratut-tounorto,eperpochi
bellifiorituttoungiardino.Nongravia’leggitorichesonostatimoltichesonovivutigrandelunghezza
ditempoetinvitalorohannoappenatanto:unbelparlare,overounacosa,damettereincontofrai
buoni.
1 La posizione di Dio è centrale nella vita dell’uomo medievale.
2Ilnarratorespronaillettore,identificatotralepersonenobilid’animoedalcuoregentile,a“acconciareleproprie
menti”permezzodellaparola,onorandoilSignore.Questonutrirel’intellettovavistocomeinsegnamentoinvistadella
vitacivile,attraversoquellacheneèdirettamenteespressione,cioèlaparola.Èinfattilaparolache,inquestotesto,fa
da protagonista.
3Laparola,purchéusatastandoattentianonspiacereDio,puòessereutilizzataancheperrallegrareilpropriocorpo,
“sovenireeso-stentare”.Sinotiinquestopuntolacontrap-posizionedelcorporispettoallospirito:ilfattochesiparli
solodelcorpofanotarechelavi-sionedelmondononèpiùascetica,ma,co-munque,ilmodellodivitapropostoèfatto
dicorrettiprincipi,sialaicisiacivilimaanchere-ligiosi.E’evidente,però,cheDioinquestocontestodivieneaccessorio.
4Datocheilparlaredapartedellepersonenobiliègradito,sarannoraccontatestoriedinobili,chedovrannoessere
d’esempioperlealtrepersone.Èsottolineato,nelparlaredeinobili,lavisionechenedavaloStilnovo,nonlegataal
ceto, ma alla nobiltà del cuore e dalla sensibilità che caratterizza questo gruppo sociale.
5Inobilidovrannoancheraccontareallepersonechenonsannoedesideranoconoscerelestorienarrate,perrallegrarle.
È infatti il rallegrare lo scopo fondamentale della novella.
16
A
Le Novelle del Novellino
minadab,conduttoreemariscalcodelreDavid,andòcongrandissimoesercitodigente,
per comandamento del re David, a una città de’ Filistei.
UdendoAminadabchelacittànonsipoteapiùtenere,eches’avrebbedicorto,mandòalre
Davidchelipiacessedivenireall’osteconmoltitudinedigente,perchédottavadelcampo.
IlreDavidsimosseincontanente,etandònelcampoAminadab,suomariscalco.Domandoe:
“Perché mi ci ha’ fatto venire?”
Aminadabrispuose:“Messere,peròlacittànonsipuòpiùtenere,etiovoleachelavostra
persona avesse lo pregio di così fatti vittoria, anzi che l’avesse io.”
Combatteo la città, e vinsela; e lo pregio e l’onore n’ ebbe David. [Novella 12]
M
essereLancialottosicombatteaungiornoapièd’unafontanaconunocavalieredi
Sansogna,loqualeaveanomeA.:ecombattevansiaspramenteallespade,dismontatide’loro
cavalli. E, quando presero alena, sì domandò l’ uno del nome dell’ altro.
AlloramessereLancialottolirispuoseedisse:“Dapoichetudisiderimionome,orsappich’
i’honomeLancialotto.”Allorasiricominciòlamesleaintra‘duecavalieri,e‘lcavalierparlòa
Lancialotto e disse: “Più mi nuoce tuo nome che non fa la tua prodezza.”
Peròche,saputoch’eglieraLancialotto,sìcominciòilcavaliereadottarelabontàsua.[Novella
45]
E
raunaGuascainCipri;undìlefufattaunagrandeonta,talechenonlapoteasofferire.
MossesietandonnealrediCipriedisse:“Messer,avoisonogiàfattidiecimiliadisinori,et
amen’èfattopuruno:priegovichevoi,chen’avetetantisofferti,m’insegniatesofferireilmio
uno.”Loresivergognòmoltoecominciòavendicarelisuoieanonvolerepiùsofferire.[Novella
51]
L
o‘mperadoreFederigoandavaunavoltaafalcone;etavevaneunomoltosovrano,chel’
aveacaropiùc’unacittade.Lasciolloaunagrua.Quellamontòalta.Ilfalconesimisealtomolto
sopralei.Videsisottoun’agugliagiovane:percosselaaterra,etantolatennechel’uccise.
Lo ‘mperadore corse credendo che fosse una grua; trovò com’ era.
Alloraconirachiamòilgiustiziereecomandòchealfalconefossetagliatoilcapoperch’avea
morto lo suo signore. [Novella 90]
17
T
esti:BabolinValentina,BernardiCamilla,BongiovanniAndrea,BuscemaMartina,CacciaChiara,CarabelliAndrea,CattaneoDavide,CerianiAlessandro,CogliatiAlberto,ColaioriBenedetta,CrociChiara,Dall’AvaGiulia,Dell’OrtiGiorgia,GattoChristian,GentileRoberto,GiocoMartina,MerendaStefano,Moscato
Riccardo,PastoreSimone,PiottoAlessia,PittarelloGabriele,RotoloniMaraVictoria,SchizzarottoDavide,
Sforzi Sabrina, Turano Federico, Zanchetta Marco.
G
rafica e Design: Bernardi Camilla,Rotoloni Mara Victoria,
C
orrezione Bozze: Bernardi Camilla, Dall’Ava Giulia, Turano Federico.
C
oordinatrice: Prof.ssa Frachelle Patrizia