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AJlUJj O p t i l i ICA \jll€Mll\j MJXJM il coach «Ha voglia d i marni jpt ma gli manca ancora ilritmogara» Per lui maglia numero 14 Il giocatore è giunto da Detroit ed è disponibile per domenica «Onorato di essere a Caserta» Nella calza della befana la Juvecaserta e i suoi tifosi hanno trovato un «cioccolatino» made in Usa, tutto da gustare. Il suo nome è Charlie Bell. Solo a pronunciarlo i baskettofili si leccano i Daiii. JDa ieri Meli e a tutti gli eitetti un giocatore della Otto Caserta, voluto da coach Sacripanti per integrare il suo roster. «E* stata un'operazione velocissima spiega Pino Sacripanti ,che indossa anche le vesti di general manager - in pratica tutto è stato deciso il primo gennaio, poi è stata una corsa contro il tempo per averlo subito disponibile a Caserta». Il presidente della Otto, Francesco Gervasio ,non manca di ringraziare l'ex patron della Juvecaserta Rosario Caputo che ha favorito con il suo aiuto economico l'ingaggio della guardia della Nba che ha già assaggiato i parquet italiani per aver militato nellefiladi Treviso, Bologna, Li- UCUiCi VAAliAl Ul/ilCl vorno. E i ringraziamenti della società sono andati anche alla signora Claudia, del Consolato di Detroit che ha fatto sì che le pratiche per il visto si concludessero in un lampo, superando gli inghippi della buroV-'-i- CH<£i JLCl. * «È stato bravo anche Bell che si è fatto in quattro per ritirare il documento e prendere il primo aereo disponibile - racconta Pino Sacripanti - e questo la dice lunga sulla sua voglia di giocare qui con noi e mettersi a disposizione della Otto». Per Charlie Bell è pronta la maglia numero 14. «È il mio numero fortunato - rivelali cestista statunitense - è quello con cui ho vinto il campionato quando ero all'Università e quando mi è possibile cerco sempre di farmelo assegnare». Per lui, domenica al Palamaggiò, il battesimo con la canotta bianconera della Otto, in occasione della gara con la Fabi Montegranaro. «Non dobbiamo aspettarci da lui subito grandi cose - frena coach Sacripanti - Charlie è fermo da febbraio scorso per cui gli manca il ritmo gara che dovrà acquistare piano piano. Non dobbiamo avere fretta», ribadisce il tecnico della Otto che conferma che tutti i test medici sono andati a buon fine. «Anche sotto l'aspetto ortopedico è tutto ok. Nessuna conseguenza per l'intervento al crociato effettuato dal professor Lelli, quando giocava a Bologna - precisa l'allenatore - sono certo che saprà darci una valida mano». Bell, infatti, è stato scelto anche per le sue qualità di play, in modo da poter alleggerire il carico di Andre Collins, UXjllHUX così da colmare anche il vuoto lasciato da Ciorciari». Lo stesso cestista americano sottolinea il suo desiderio di far bene con la maglia della Otto. «Sono felice di essere qui. Ho visto una buona squadra. Ci sono tutte le premesse perché la Juve possa andare lontano. Possiamo anche aspirare ai playoff - aggiunge Bell - ci sono ancora tante partite da giocare. Ora però pensiamo a vincere la partita di do menica». Charlie Bell è un grande personaggio cestistico,protagonista di tante battaglie nella Nba soprattutto con i Milwaukee Bucks, nelle cuifilaè rimasto fino al 2009/2010 facendo parte dello startmgiive della squadra. Ma è stato anche al centro di vicende che hanno coinvolto la sua sfera personale e cri e alla line rianno condizio nato il suo rendimento di atleta. Charlie Bell non fa mistero che quel periodo «è stato molto difficile. Anche per questo ho deciso di tornare in Italia per concentrarmi sull'unica cosa che mi piace davvero fare: giocare a basket e sono certo che a Caserta ho trovato l'ambiente giusto». Bell aggiunge che la precedente esperienza italiana e stata molto positiva. «L'Italia è un bellissimo Paese, ottima la sua cucina, la sua gente ed e Dello fare lo shopping». Appena arrivato ha subito voluto gustare pizza e mozzarella. «Quando ho deciso di portare a Caserta Bell anche con l'aiuto di Caputo, ci sono state diverse persone che mi davano del pazzo - rive la Sacripanti - dicendomi che oltre alle difficoltà economiciie in cui si diDatte la società avrei dovuto fronteggiare un giocatore complicato come Bell. Mi dissero la stessa cosa su Jones che invece si rivelò atleta di grande professionalità. Sono certo che Charlie saprà darmi molte soddisfazioni. Dobbiamo solo dargli il tempo per integrarsi nel gruppo e assimilare gradualmente gli schemi». > ì RIPRODUZIONE RISERVATA