NOTIZIARIO della COMUNITÀ
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NOTIZIARIO della COMUNITÀ
COMUNITÀ PASTORALE MADONNA dell’AIUTO GORGONZOLA 26 GIUGNO 2011 NOTIZIARIO della COMUNITÀ suor Enrichetta Alfieri, don Serafino Morazzone padre Clemente Vismara Beatificati OGGI domenica 26 giugno in piazza Duomo La testimonianza di Alessandro Manzoni al riguardo di don Serafino, definito “il curato d’Ars” lecchese è splendida tanto che il Gran Lombardo lo inserì nel Fermo e Lucia, antesignano dei Promessi Sposi. Manzoni scrisse nel Fermo e Lucia: «Il Curato di Chiuso era un uomo che avrebbe lasciato di sé una memoria illustre, se la virtù sola bastasse a dare gloria fra gli uomini...». Per questo il prevosto di San Nicolò di Lecco rilancia con entusiasmo: «Chiesa e società lecchese, mettano in atto fantasia, creatività e determinazione per valorizzare sempre di più i “luoghi manzoniani” anche nel territorio in cui visse il beato Serafino, con l’itinerario di Riconciliazione, avendo davanti l’incontro tra il cardinal Federigo e l’Innominato: abbiamo bisogno, in un mondo di conflitti, di pacificazione con Dio e con gli altri». E il beato Serafino, più di altri, ha incarnato questo bisogno traducendolo in realtà di tutti i giorni. Nell’umiltà del suo operato. Padre Clemente visse i suoi sessantaquattro anni di missione, ricchi d’avventure tali da scriverne romanzi. Basti anche solo l’inizio. Gli portarono tre orfanelli: dove sistemarli? Nessuno voleva cedergli del terreno. Allora chiese il terreno “occupato dagli spiriti”. La gente lo ritenne pazzo, ma rispose loro sornione: «Il mio Dio è più forte dei vostri spiriti. Tornate domani e vedrete». La gente del villaggio vegliò furtiva di notte, nel timore che gli spiriti si scatenassero; venne furtiva di giorno, per raccogliere il corpo dell’uomo bianco, punito dagli spiriti; lo trovò sorridente, con la pipa in mano. D’altra parte lui diceva spesso che a «voler bene al Signore non ci si perde». Da allora, centinaia di ragazzi divennero uomini per la sua carità, per il suo entusiasmo di prete che crede nella Provvidenza. Morì sazio di giorni, come i grandi patriarchi biblici, sereno, ripetendo la sua raccomandazione: «Cercate di stare bene e, se volete stare meglio, fate del bene. Io pure sto bene e mi pare di non avere sbagliato a fare il prete, non ho vissuto invano». Suor Enrichetta nacque a Borgo Vercelli il 23 febbraio 1891 e vent’anni dopo, il 20 dicembre 1911, entrò tra le tra le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Nel 1919 si manifestò la sindrome di Basedow-Graves, una malattia che conduce a progressiva paralisi e infine alla morte, che, in effetti, era attesa verso il 25 febbraio 1923, quando arsa dalla sete, suor Enrichetta bevve un sorso d’acqua di Lourdes che aveva accanto al letto: improvvisamente si alzò, perfettamente guarita. Un po’ per sottoporla a nuovi e approfonditi esami, un po’ per sottrarla alla curiosità di giornalisti e curiosi che volevano conoscere la “miracolata di Lourdes”, fu inviata a Milano, nella comunità di religiose addette alle recluse del Carcere di San Vittore. Vi rimase per ventotto anni, diffondendo tanto e tale amore che, quando morì, il 23 novembre 1951, tutta Milano pianse l’Angelo di San Vittore, la Mamma di San Vittore, come da tempo tutti la chiamavano. MA IL MISSIONARIO È UN OPERATORE SOCIALE? di padre Piero Gheddo* La Thailandia è uno dei pochi paesi asiatici nei quali c’è libertà religiosa e rispetto per le minoranze religiose. Il Pime vi lavora dal 1972 in due diocesi, una parrocchia a Bangkok e tre missioni fra i tribali nella diocesi di Cheng Mai, ai confini con la Birmania. Incontro a Milano padre Claudio Corti di Lecco, in Thailandia dal 1998 e tornato in Italia per la beatificazione di padre Clemente Vismara (26 giugno a Milano). Gli chiedo che impressione ha dell’Italia. Corti: “La mia impressione è questa: che il missionario è presentato e ritenuto più come operatore sociale che come evangelizzatore. Io sono partito perché mandato dalla Chiesa a portare il Signore Gesù a quei popoli che ancora non lo conoscono. L’immagine prevalente del missionario che appare oggi in Italia, anche in ambienti cattolici, è quella di uno dei tanti operatori sociali, come se la Chiesa in missione fosse una Ong che cura i malati, dà da mangiare agli affamati, si preoccupa delle scuole e dell’assistenza sanitaria, ecc. Ho anche l’impressione che i nostri cristiani hanno quasi timore di dire che noi siamo cristiani”. Da dove ricavi questa impressione? Claudio: “Il 25 marzo scorso la prima missione di padre Clemente a Monglin in Birmania è stata devastata da un forte terremoto che ha distrutto, tra l’altro, tre chiese. Amici che si impegnano a raccogliere soldi per aiutare a ricostruire le chiese distrutte mi dicono: 'Ma non possiamo dirlo, diciamo semplicemente che aiutiamo la ricostruzione'. Ma come, in Italia abbiamo paura di dire che ricostruiamo una chiesa? Che noi come cristiani italiani vogliamo ricostruire le chiese? Secondo me questo è un linguaggio che faccio difficoltà a capire”. In questi giorni ho letto sul giornale che a Roma i missionari e le suore missionarie hanno fatto una manifestazione per l’acqua bene pubblico. Sui giornali è apparso il titolo : “Missionari e suore manifestano per l’acqua pubblica”. Tu cosa dici? Corti: “Queste cose possono dirle e manifestarle tutti. Ma facendo una manifestazione di soli missionari e suore, diamo l’idea sbagliata del missionario. E’ certamente positivo e vero che il missionario va ad aiutare i poveri, istruire i bambini e via dicendo. Ma non può mancare l’annunzio di Cristo e del Vangelo; tutto il resto è fatto allo scopo di testimoniare la fede che porta alla carità. Ho un po’ timore che in Italia si ha quasi timore di dire la nostra fede, di testimoniarla apertamente. Quasi che per dialogare si debba mettere tra parentesi la fede e parlare solo di fatti e di opere sociali”. Il movimento missionario italiano si è diviso negli anni Settanta. Prima eravamo molto uniti e negli anni '50 e '60 abbiamo fatto assieme molte cose utili e belle: la Emi, la Fesmi, le visite dei missionari nei seminari diocesani, le settimane di studi missionari, gli incontri per “una teologia missionaria”, la campagna contro la fame e Mani Tese, ecc. Poi il Sessantotto secolarizzato ci ha divisi e l’immagine del missionario a poco a poco si è politicizzata, il missionario è quasi diventato un operatore sociale: la sua immagine di evangelizzatore è decaduta. Ci lamentiamo che le vocazioni missionarie sono crollate in Italia. Ma quale giovane o ragazza decide di farsi missionario, se i missionari e le suore parlano di mondialità invece che di missione, manifestano per l’acqua pubblica o contro la vendita delle armi, invece di esprimere pubblicamente un appello ai giovani che vale la pena di diventare missionari per portare Cristo, l’unica ricchezza che abbiamo, a tutti i popoli? Corti: “Noi in Thailandia, paese non cristiano dove i cattolici sono infima minoranza, stiamo attenti alle culture e alle religioni, rispettosi, dialoganti, disposti ad aiutare tutti per quel possiamo, ma nello stesso tempo siamo molto chiari sulla nostra identità cristiana. Ad esempio, anche gli ostelli nei quali educhiamo i ragazzi tribali, diciamo espressamente che sono centri di formazione umana e cristiana, perché altrimenti siamo equiparati alle tante Ong che fanno la stessa cosa in un modo laico, cioè indifferenti alla formazione religiosa. Ad esempio i giapponesi finanziano ostelli per ragazzi poveri. Noi ci distinguiamo perché dichiariamo apertamente che, educando i bambini poveri o orfani, siamo lì per evangelizzare. I giapponesi hanno parecchie Ong che non tanto mandano volontari, ma finanziano opere educative per i poveri. Bisognerebbe poi vedere se i loro finanziamenti vanno a buon fine, ma certamente i giapponesi aiutano l’educazione dei poveri. Anche noi vogliamo e operiamo per questa finalità, ma mettiamo in risalto che siamo venuti in Thailandia per portare il Vangelo, di cui tutti i popoli hanno bisogno”. ---------*Padre Piero Gheddo già direttore di Mondo e Missione e di Italia Missionaria, è stato tra i fondatori della Emi (1955), di Mani Tese (1973) e Asia News (1986). Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente scrivendo oltre 80 libri. Ha diretto a Roma l'Ufficio storico del Pime e postulatore di cause di canonizzazione. Oggi risiede a Milano. ORARI SEGRETERIE PARROCCHIALI: SAN CARLO: ore 9.00 - 10.00 e 16.30 - 17.30 (escluso sabato pom.) TEL: 029511415 PROTASO E GERVASO: 9.30-11.00 e 15.00 - 18.00 (escluso sabato pom. ) TEL 029513273 APPUNTAMENTI SETTIMANALI Domenica 26 16.00: Genitori e PADRINI in Protaso e Gervaso CONCERTO BANDISTICO in Piazza della Chiesa Lunedì 27 Martedì 28 55° Anniversario Ordinazione Sacerdotale di don Cesare Mercoledì 29 Giovedì 30 Venerdì 1 lugl Solennità del Sacro Cuore di Gesù Ore 10-17: Adorazione Eucaristica in Santuario Ore 20.30 - 22.00: la Chiesa Prepositurale è aperta per la preghiera personale Sabato 2 Domenica 3 - La S. Messa della Comunità viene sospesa e riprenderà a Settembre. Il Venerdì perciò la S. Messa pomeridiana sarà alle 18.30 - Questa domenica ci ricorda “La carità del papa”: in tutto il mondo i cristiani sono invitati a raccogliere offerte da mandare al Santo Padre perché le porti alle Chiese dei paesi in cui la Chiesa è in difficoltà. Si favoleggia molto sulle “ricchezze del Vaticano”: e sarebbe un discorso da farsi un po’ più seriamente, da parte di chi accusa. Certamente la Chiesa cattolico ed il Santo Padre hanno delle risorse, ma contemporaneamente sono in prima linea nell’aiutare le popolazioni bisognose: e non con le armi o con aiuti “politici”, ma dando risorse a Missionari, Chiese povere, situazioni di disagio. Leggevo una bella frase: nei cimiteri dei Paesi del terzo e quarto mondo non ci sono tombe di funzionari Onu o degli Organismi socio/politici: ci sono le tombe dei Missionari, preti o suore o laici, e di persone che vanno a spendersi, non a riscuotere “trasferte” ricche…. - Nei mesi di Luglio ed Agosto ci sarà una variazione negli orari delle Messe domenicali: sarà sospesa quella delle 7.30 a San Carlo; quella delle ore 8.30 in Protaso e Gervaso sarà anticipata alle ore 8.00. Esperienza di vita cristiana Ero malata di Parkinson con tremiti, rigidità, dolori, insonnia. Non riuscivo più a scrivere e a guidare la macchina. Era il 2005 e desideravo vedere Giovanni Paolo II in TV: era malato come me, poteva capire quello che vivevo. Ne ammiravo anche la forza che mi stimolava a non arrendermi, ad amare questa sofferenza. All'annuncio del suo decesso ho pensato: ho perso l'amico che mi capiva, ma ho anche la certezza della sua presenza viva. Quando è stato annunciato l'avvio della sua Causa di Beatificazione, le consorelle di tutte le comunità hanno cominciato a chiedere la sua intercessione per la mia guarigione. Il 1° giugno non ne posso più: lotto per tenermi in piedi. Il 2 giugno vado dalla mia superiora per chiedere di esonerarmi dal lavoro. Lei mi dice: "Giovanni Paolo II non ha ancora detto la sua ultima parola". La sera torno in camera e sento il desiderio di scrivere: la calligrafia è perfetta! Mi stendo sul letto e riesco a dormire. Al mattino mi alzo: il mio corpo non è più indolenzito e non ha nessuna rigidità. Il 7 giugno, come previsto, vado dal neurologo dal quale ero in cura da 4 anni. E' sorpreso dal constatare l'improvvisa scomparsa di tutti i sintomi del morbo. Il giorno dopo la superiora ha affidato a tutte le nostre comunità il rendimento di grazie. Ciò che il Signore mi ha dato di vivere per intercessione di Giovanni Paolo II è un gran mistero... ma niente è impossibile a Dio. E' proprio vero: "Se credi, vedrai la gloria di Dio". (Suor Marie Simon-Pierre, la cui guarigione improvvisa è il miracolo attribuito all'intercessione di Giovanni Paolo II per la sua beatificazione) Argentia Cinema Teatro - Sala della Comunità venerdì 24, sabato 25, domenica 26, mercoledì 29 giugno, sabato 2 e domenica 3 luglio ore 21.00 FILM 1° VISIONE NAZIONALE via Matteotti, 30 Gorgonzola 0295300616 www.argentia.it [email protected] Cars 2 IMPERDIBILE! Mentre Saetta McQueen gira il mondo per partecipare alla Race Champions, Cricchetto rimane invischiata in una spy-story... Se hai voglia e tempo da spendere per gli altri CONTATTACI Sala Argentia cerca volontari! SALA CLIMATIZZATA ORARI SS. MESSE : feriali 7.00 - 9.00 - 18.30 (Protaso e Gervaso)--(venerdì ore 20.45 sostituisce 18.30) (sabato, sospesa 7.00) 8.30 (San Carlo) FESTIVE: 7.30 - 9.30 - 11.30 - 18.30 (San Carlo)--8.30 - 10.00 - 11.30 - 18.00 (Protaso e Gervaso) PREFESTIVE: 18.30 (Protaso e Gervaso) ---- 20.00 (San Carlo)