la bigiotteria americana d`epoca

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la bigiotteria americana d`epoca
la bigiotteria americana d'epoca
Scritto da Elena Orlando
Mercoledì 17 Giugno 2009 07:38 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 17 Giugno 2009 07:39
“NON SONO VERI”!!
“NON SONO VERI!” Questa era la dizione di un cartello esposto davanti ai bijoux presentati
durante una manifestazione a Wilmington , capoluogo della Contea del New Castle nel
Delaware. Fu necessario scrivere questa targa in quanto le persone che visitavano
l’esposizione ammiravano i monili in mostra ma nessuno aveva il coraggio di chiederne il
prezzo. Sembravano dei veri e propri gioielli.Nel giovane paese americano i gioielli finti
piacevano e affascinavano quasi quanto e forse più di quelli veri.
La moda di questi bijoux, fra l’altro indossata in seguito dalle dive di Hollywood degli anni ‘50 e
‘60, prese sempre più campo e chiunque per una manciata di dollari poteva acquistare un
pezzo nato dalla creatività di maestri artigiani ed assomigliare alle famose attrici dell’epoca.
Hollywood, la crisi dell’ottobre 1929, le guerre mondiali, e in seguito i profondi cambiamenti
sociali che vi furono,
dettero luogo ad un insieme che contribuì a trasformare oggetti d’imitazione in oggetti di lusso.
La classe femminile dell’epoca indossava volentieri quei fantastici braccialetti, quelle luccicanti
collane, quelle splendide spille che riuscivano ad ingannare anche gli osservatori più esperti.
Le origini della bigiotteria americana tuttavia hanno radici che risalgono alla fine del 1700, e più
precisamente al 1794 quando a Providence nel Rhode Island, un argentiere di nome Nehemiah
Dodge creò una lega simile all’oro, ma molto più a buon mercato.
Negli anni successivi la sperimentazione che dette luogo a sostanze derivate anche da prodotti
naturali manipolati, piano piano portò a scoprire materiali sintetici adattissimi a creare un falso,
ma bellissimo gioiello. Bachelite, catalina, plexiglas, lucite, perspex, acrilico e leghe varie di
metalli privi di nichel diventarono materiali che, assemblati ed elaborati dalla grande creatività di
esperti artigiani, si prestavano mirabilmente a plasmare
un vero e proprio gioiello. A fronte di manufatti di elevata raffinatezza i materiali usati per la loro
realizzazione erano in sostanza reperibili a costi veramente irrisori.
Alla fine del 1800 a Providence lavoravano a pieno ritmo quasi 150 fabbriche di bigiotteria che
fatturavano diversi milioni di dollari. Tutt’oggi Providence è la prima città del mondo nella
produzione di bigiotteria.
Decine le case e le firme!!
La prestigiosa Trifari, dove Gustavo Trifari eccelso disegnatore e dotato di mente artistica,
discendente di una famiglia di orafi napoletani
prima da solo, poi in società con il disinvolto
Leo F. Krussman
ed infine con il direttore del reparto vendite Carl M. Fishel fecero della loro azienda una delle più
importanti produttrici nel settore che raggiunse le vette del successo quando negli anni ‘50 ebbe
l’esclusiva per creare i gioielli della moglie di Eisenhower indossati durante le cerimonie ufficiali.
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Trifari diventa così una delle prime case di produzione di costume jewelry americana con un
nome tutto italiano.
La Kennet Jay Lane ancora oggi in attività che ha prodotto dei veri e propri gioielli venduti nei
cosiddetti “five and dime store”, grandi centri commerciali dove gli oggetti venivano venduti per
pochi centesimi.
Per 5 centesimi, anche Coro, sigla delle iniziali Cohen e Rosemberg, vende nei primi decenni
del 1900 milioni di pezzi marcati in maniera diversa.
Eccellenti designers, prodotti sempre di qualità superlativa, ottimi
materiali impiegati, la placcatura, i migliori cristalli di qualità' Swarovski
utilizzati, hanno fatto della Maison la regina della costume jewelry americana.
False perle barocche di forma irregolare e pasta di vetro montate su di una lega di metallo detta
“oro russo antico” furono il cavallo di battaglia della creativa Myriam Haskell, proprietaria dello
show-room nella 37ma strada di New York dove ancora oggi viene ripetuto l’antico splendore.Di
qualità artigianale eccellente erano i raffinatissimi anelli (ed altri monili) creati dalla ditta
Panetta, la quale cercò di educare i propri clienti a capire e vedere con i propri occhi come
venivano prodotti i bijoux , organizzando visite guidate ai laboratori (un po’ come viene fatto
oggi nella fabbrica di Meissen in Sassonia per poter ammirare passo per passo la creazione
delle
famosissime porcellane).
Gioielli fantasia ispirati al mondo della natura come cestini di fiori, frutti, foglie di svariati colori
erano i pezzi forte della ditta Pennino, marchio che compare per la prima volta nel 1928. Nato
come gioielliere Pennino si focalizzò sulla qualità dei materiali usati per produrre i propri oggetti,
privilegiando strass e pietre di provenienza principalmente austriaca.
I monili firmati Sarah Coventry risalgono al periodo successivo alla seconda guerra mondiale; la
loro produzione iniziò infatti negli anni ‘50 a Newark, New York, da Sarah Ann Stuart. Questi
bijoux,
creati anche per le dive dell'epoca,
non erano solo belli ma erano anche di qualità eccellente
e venivano venduti principalmente durante "party" nelle case
. Il loro fascino raffinato
e la loro luminosità li rendevano assolutamente seducenti.
Un’altra notissima maison di bigiotteria americana è la Lisner, che ha prodotto i suoi bijoux a
partire dal 1904 fino agli anni ’80. I suoi prodotti erano noti per il loro gusto ricercato e per
l’ottima lavorazione. Ancora oggi questi sono ricercati da numerosi collezionisti.
La casa di produzione di bijoux Monet, fondata a Providence nel 1929, che genera monili di rara
raffinatezza e bellezza e che continua a produrre ancora oggi; e Graziano, una delle maison di
alta bigiotteria più famose e tutt’ora attiva a New York, che crea ornamenti alla moda e pieni di
fascino come si può ammirare sulle riviste più in voga in campo di moda e stile (come Vogue, In
style..). Molto particolari ed estremamente eleganti sono le linee create e studiate
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appositamente per serate importanti, cerimonie e matrimoni.
Le firme e le case di fabbricazione, da me indicate, di questi meravigliosi bijoux sono solo quelle
più note ma questo mondo fantastico che è frutto della grande creatività di maestri artigiani
(spesso italiani) è ricchissimo di marchi sconosciuti ai più ma altrettanto incantevoli.
Dott.ssa Elena Orlando
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