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IL MELO N° 2 del 3 maggio 2016
Fase fenologica
Praticamente ovunque il melo si trova tra “fine caduta petali” e “allegazione” (fasi H e I secondo
Fleckinger).
La Carpocapsa delle pomacee
Stanno per iniziare, o in qualche zona sono già iniziati, i voli di prima generazione di questa specie
carpofaga (Cydia pomonella L.), particolarmente dannosa per melo, pero, cotogno e
secondariamente anche per noce e albicocco (sporadicamente anche per altre specie fruttifere).
Compie tre generazioni all’anno, svernando come larva matura in diapausa in un bozzolo sericeo
sotto le placche della corteccia o nel terreno o nelle anfrattuosità dei rami più grandi o del tronco.
L’incrisalidamento ha luogo in marzo-aprile e i primi adulti compaiono dall’ultima decade di aprile
ai primi di maggio, al raggiungimento dei 150 gradi/giorno (sommatoria dei gradi di temperatura
media che dall’inizio dell’anno superano i 10 gradi centigradi).
Inizio 1° volo
adulti
145 - 150
Inizio deposizione
uova
228 - 234
Schiusura uova
305 - 310
Inizio penetrazioni
nei frutti
325 - 330
Stazione di Tresivio (SO) - Gradi giorno al 3/5/16 = 126,80
Stazione di Quistello (MN) - Gradi giorno al 3/5/16 = 144,33
Gli adulti si presentano con ali anteriori di colore grigio cenere con un caratteristico ocello
(speculum) alle estremità: sono attivi al tramonto e con temperature superiori ai 15 °C avvengono
gli accoppiamenti, a seguito dei quali già dal giorno successivo possono avvenire le ovideposizioni.
Le uova sono lenticolari, di colore grigio giallo o biancastro, deposte isolatamente o raramente in
gruppi di due o tre: quelle della prima generazione si trovano sulle foglie in prossimità del frutto,
schiudono dopo circa una decina di giorni (10-16 gg) e le giovani larve, dopo una sorta di
“vagabondaggio”, raggiungono i frutti e vi penetrano. Quelle delle generazioni successive sono
deposte direttamente sui frutti entro cui, dopo la schiusura, penetrano le larve: dopo avere eroso
l’epicarpo, queste scavano una galleria elicoidale fino a raggiungere la zona carpellare. Lo sviluppo
viene completato in circa 3-4 settimane, quindi la larva esce dal frutto per incrisalidarsi sotto la
corteccia o nelle anfrattuosità del tronco. Il volo della seconda generazione avviene
indicativamente verso la fine di giugno e quello della terza circa dalla metà di agosto anche se ci
può essere una sovrapposizione tra gli stessi; le uova di seconda generazione schiudono dopo circa
5-6 giorni.
Sui frutti i danni di carpocapsa possono essere ingenti: la larva scava una galleria diretta ai semi, di
cui si nutre. La penetrazione avviene con maggiore probabilità nella cavità calicina, o in
corrispondenza di punti di contatto tra più frutti. In genere si trova solo una larva per frutto
(cannibalismo), con un foro d’entrata dal quale esce una rosura marrone. I frutti in prossimità
della raccolta maturano prima e diversi di questi cadono a terra prima della raccolta.
La tignola orientale
Lepidottero chiave sulla coltura del pesco, la tignola orientale (Cydia molesta) da anni ormai si è
adattato anche sul melo, dove può causare gravi danni ai frutti soprattutto in prossimità della
raccolta. Anche questo lepidottero sverna come larva matura in diapausa nelle anfrattuosità della
corteccia, nel terreno o nei magazzini, compiendo 4-5 generazioni
all’anno che spesso si sovrappongono tra loro: i danni sulle mele sono
causati soprattutto dalle ultime generazioni. Le larve sono simili e
possono essere confuse con quelle di C. pomonella, ma si
differenziano per la presenza in questa specie di un pettine anale,
assente invece nella larva di carpocapsa. Nei frutti scavano delle
gallerie che, generalmente, nelle pomacee rimangono superficiali; solo
in alcuni casi infatti, a differenza della carpocapsa che si addentra
sempre nella polpa, le gallerie si approfondiscono fino ai semi.
Difesa contro i lepidotteri carpofagi
Prima di elencare i prodotti fitosanitari per il controllo chimico della carpocapsa e della cidia,
diamo alcune indicazioni su dei metodi alternativi a basso impatto ambientale, indispensabili in
difesa biologica ma molto utili anche nella difesa integrata, anche ma non solo in un’ottica di
strategia antiresistenza:
 confusione sessuale e disorientamento: si tratta di due strategie di controllo che utilizzano gli
omologhi sintetici dei feromoni sessuali dell’insetto. Nella confusione sessuale l’ambiente viene




saturato, tramite idonei diffusori, con le sostanze chimiche (feromoni) che gli insetti usano per
comunicare tra loro: la massiccia concentrazione artificiale di queste sostanze impedisce ai
maschi della specie di identificare le scie della stessa sostanza emesse dalle femmine, e in tal
modo viene impedita la riproduzione ed interrotto il ciclo vitale dell’insetto. Lo stesso risultato
si cerca di raggiungerlo con il metodo del “disorientamento”: in questo caso la quantità di
feromone immesso è più ridotta e serve a
creare una moltitudine di “false tracce” che
impediscono ai maschi di rintracciare quelle
vere emesse dalle femmine della specie.
Entrambe le tecniche possono essere attuate
per il controllo di uno solo dei due parassiti o,
meglio,
contro
entrambi,
impiegando
dispenser a doppia erogazione (è disponibile
anche un modello in materiale biodegradabile).
Virus della granulosi: è in commercio ormai da molti anni un prodotto fitosanitario il cui
“principio attivo” non è di sintesi chimica ma è un ceppo di virus entomopatogeno specifico per
la Carpocapsa. Agisce sulle larve per ingestione dei granuli e ha una persistenza di 8-10 giorni; il
miglior momento d’intervento è alla schiusa delle uova (agisce come larvicida) e la massima
efficacia si ha intervenendo sulla I generazione (vagabondaggio larve). Recentemente è stato
registrato anche un formulato a base di un ceppo di questo GranuloVirus selezionato su larve di
Cydia molesta, e quindi efficace anche nel controllo della tignola orientale.
Spinosad: è una sostanza attiva di origine naturale, derivante da alcune tossine prodotte dal
batterio Saccharopolispora spinosa, che agisce sul sistema nervoso di molti insetti in maniera
diversa da altri principi attivi, riducendo quindi i rischi di resistenza. Ha dimostrato una
collaudata efficacia nel controllo anche della carpocapsa, in particolare sulla prima generazione.
Nematodi entomopatogeni: si tratta di parassitoidi dei lepidotteri che provocano la morte
dell’ospite penetrando nelle aperture naturali della vittima e liberando un batterio simbionte
che si riproduce, dando origine a tossine letali per il fitofago. Tra i più efficaci, in quanto in
grado di agire anche a temperature relativamente basse, si è dimostrato soprattutto
Steirnernema feltiae. Il momento più idoneo per il loro impiego è in autunno sulle larve
svernanti, soprattutto in aziende con forti danni alla raccolta con l’obiettivo di abbassare la
popolazione di carpocapsa nell’anno successivo.
Reti anti-insetto: La tecnica, denominata in Francia Alt’Carpo, deriva da una modifica delle
strutture anti-grandine comunemente utilizzate nei meleti della Provenza. In Italia è stata
sperimentata presso numerosi centri di ricerca (Creso-Piemonte, Istituto Laimburg-Alto Adige,
IASMA-Trentino, Consorzio Fitosanitario Modena-Emilia Romagna, Fondazione Navarra-Emilia
Romagna), nonché in aziende private in Toscana e Veneto. Nel 2013 in Francia il metodo
Alt’Carpo è stato adottato su circa 2000 ha di melo, mentre in Italia risultava applicato su circa
245 ha di frutteti. Tra i benefici derivanti da questo metodo possiamo evidenziare un perfetto
controllo di carpocapsa (soprattutto per le reti monofila-ri) senza integrazione di insetticidi e
confusione sessuale, un’azione di
protezione
dalla
grandine,
l’elusione del danno provocato
da uccelli e delle deformazioni da
miridi; inoltre aiuta a controllare
altri insetti dannosi e può avere
un effetto positivo anche contro
alcune crittogame.
Di seguito si riporta una tabella indicante i principi attivi inseriti nei disciplinari regionali di difesa
integrata, che devono essere alternati tra loro a seconda del loro meccanismo d’azione (classe
MoA).
Principio attivo
Gruppo chimico
Sito/meccanismo
di azione
Classificazione
MoA
Benzoniluree
Inibitori della
sintesi della chitina
15
Acceleratori della
muta
18
Spinosoidi
Sistema nervoso
5
Fosforganici
Sistema nervoso
1b
Triflumuron
Diflubenzuron
Tebufenozide
Diacilidrazine
Metoxifenozide
Spinosad
Ammesso contro
Carpocapsa - Cidia
Carpocapsa
Carpocapsa
Carpocapsa - Cidia
Fosmet
Carpocapsa - Cidia
Carpocapsa - Cidia
Clorpirifos etile
Carpocapsa
Clorantraniliprole
Diammidi
Fibre muscolari
28
Carpocapsa - Cidia
Emamectina
Avermectine
Cellule nervose
6
Carpocapsa - Cidia
Etofenprox
Piretrine
Sistema nervoso
3a
Carpocapsa - Cidia
Thiacloprid
Neonicotinoidi
Sistema nervoso
4a
Carpocapsa
B. thuringiensis
Derivati biologici
Sistema digerente
11a
Cidia
Ai fini della difesa, a prescindere dalla strategia utilizzata, è determinante individuare l’inizio dei
voli degli adulti, e questo è possibile grazie all’ausilio di trappole a feromoni sessuali di sintesi
posizionate nel frutteto già dalla seconda decade di aprile. I dati dello sfarfallamento dei maschi
rilevati settimanalmente consentono di conoscere le curve dei voli, l’entità della popolazione e di
individuare il momento d’intervento più idoneo in funzione delle caratteristiche del prodotto
fitosanitario impiegato; per la carpocapsa l’inizio del volo può essere determinato anche con il
calcolo delle somme termiche, come già illustrato. Il trattamento insetticida deve essere
effettuato al superamento della soglia di intervento, fissata per la carpocapsa in 2
adulti/trappola/1-2 settimane. Importante è anche la verifica sui frutti della presenza di fori iniziali
e trattare al superamento della soglia, valida per entrambi i lepidotteri, dell’1% di frutti colpiti.
In un piano di DIFESA BIOLOGICA, ma anche in difesa integrata, è molto importante
un’integrazione dei mezzi tecnici disponibili, per ottenere dagli stessi i migliori risultati sia come
efficacia, sia in un’ottica di riduzione dei rischi di resistenza.
Con
il
metodo
biologico,
fondamentale è l’impiego di
confusione o distrazione sessuale,
così come lo è l’utilizzo del virus
della granulosi, anche in miscela
con olio minerale estivo, per
chiudere
poi
sulla
terza
generazione eventualmente con lo
spinosad. L’olio bianco estivo
permette di ottenere una buona
efficacia contro le uova e, in miscela con il virus, ne migliora l’efficacia. In post raccolta (da metà
settembre a metà ottobre) è poi possibile intervenire con trattamenti a base di nematodi
entomopatogeni con l’obiettivo di limitare la consistenza delle popolazioni: nelle esperienze
pluriennali condotte in Emilia Romagna, Steinernema feltiae si è dimostrato il più efficace. I
nematodi vanno applicati, utilizzando le normali macchine irroratrici, su tutta la pianta compreso
la parte basale dei fusti, in corrispondenza con precipitazioni o abbondanti irrigazioni al momento
delle applicazioni e, come anche per le ore successive, occorre che la temperatura minima sia
superiore a 12 °C.
Andamento meteorologico
L’andamento meteorologico degli ultimi 20 giorni è nel complesso stato favorevole allo sviluppo
della coltura, per diversi giorni si sono registrate temperature massime assai miti, accompagnate
da un basso tasso di umidità (26.3°C a Goito-MN il 18.04, 25.7°C a Sondrio il 22.04, 23.6°C a
Canevino-PV il 18.04). Va però rimarcato che le precipitazioni sono state scarse in diverse aree
della bassa pianura e dell’Oltrepò, mentre più favorevole sono state le piogge registrate in
Valtellina. Qualche preoccupazione viene poi dalle basse temperature di lunedì 25 (-0.4°C a CaioloSO, 0.3°C a Mariano Comense-CO, 0.4°C a Teglio-SO). Nei prossimi giorni sono attese condizioni
stabili, con un poco di instabilità solo sui rilievi, almeno fino a domenica 8. Successivamente è
probabile un passaggio perturbato più organizzato tra la giornata di lunedì 9 e martedì 10, però
ancora da confermare.
Per ulteriori informazioni agrometeorologiche, e le previsioni meteorologiche più aggiornate fare
riferimento, rispettivamente, ai due link presenti all’interno del sito istituzionale di ARPA
Lombardia:
http://www2.arpalombardia.it/siti/arpalombardia/meteo/bollettinoagrometeorologici/Pagine/AgrometeoSettimana.aspx (aggiornato ogni martedì);
http://www2.arpalombardia.it/siti/arpalombardia/meteo/previsionimeteo/meteolombardia/P
agine/default.aspx (aggiornato tutti i giorni alle 13.00 tranne la domenica).
A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con ARPA Lombardia