Titolo: Zanetti: «Fondi pensione, è necessario rivedere l`aliquota

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Titolo: Zanetti: «Fondi pensione, è necessario rivedere l`aliquota
Zanetti: «Fondi pensione, è necessario rivedere
l’aliquota fiscale al 20%»
di Antonio Criscione
Prende corpo la possibilità di introdurre un piano pensionistico individuale regolato in modo uniforme
nell’Unione europea. E la Consob lancerà a breve una consultazione sui casi in quali potrebbe essere
opportuna la reintroduzione delle trimestrali, che quest’anno, sulla base della direttiva Transparency, non
sono obbligatorie per le imprese. Queste alcune delle novità emerse nei tanti appuntamenti di ieri al Salone
del Risparmio, organizzato da Assogestioni, che ieri celebrava la sua giornata conclusiva. Il vice ministro
dell’Economia, Enrico Zanetti, nell’intervento di chiusura del Salone del Risparmio 2016, ha manifestato
apprezzamento per la proposta europea di semplificazione per il “terzo pilastro” pensionistico, sul quale,
spiega, occorre che gli interventi dei singoli stati membri siano ridotti al minimo. Meno entusiasmo invece
per la via che si è seguita in altre occasioni: «Abbiamo fatto l’euro prima di fare l’unione monetaria afferma Zanetti -, abbiamo fatto il bail-in prima di fare l’unione bancaria, che facciamo il ministro delle
finanze europeo prima di fare l’unione fiscale se lo possono scordare, perché sbagliare è umano,
perseverare...».
In tema di pensioni, Zanetti ha spiegato che il sistema italiano è sostenibile, ma di una sostenibilità che va
monitorata nel tempo ed ha detto che quello attuale è un “inferno”, dopo l’introduzione del contributivo
per le nuove pensioni mentre si continuano ancora a pagare le vecchie con il retributivo. E ha segnalato
come una delle cose da riconsiderare l’aver portato l’aliquota sui fondi dall’11 al 20%. Una novità
importante quella entro l’anno dovrebbe essere formalizzata dall’Europa, nell’ambito della Capital Market
Union (si veda anche Plus24 di oggi), attraverso l’introduzione di un piano pensionistico individuale
paneuropeo (sigla Pepp), uno strumento che in Italia sarebbe appunto di terzo pilastro, e che nelle
intenzioni della Ue dovrebbe avere caratteristiche di estrema semplicità, portabilità e ridurre i costi di
distribuzione (si pensa a una sua vendita via Internet) e con un numero limitatissimo di opzioni (si parla di
quattro o cinque).
Ricordata anche la centralità della educazione finanziaria, per la quale sta prevalendo, come emerso da una
tavola rotonda che vedeva rappresentate Banca d’Italia e Consob, di una regia pubblica che però valorizzi
tutte le esperienze già esistenti. Con meno favore invece è vista la possibilità di creare una nuova struttura
ad hoc: una soluzione adottata da 14 paesi su 50 che hanno già una strategia nazionale. Una novità che
riguarda il mondo finanziario, ricordata dal capo delle relazioni esterne della Consob, Manlio Pisu, è che
quest’anno sulla base della direttiva Transparency quest’anno non ci saranno le cosiddette trimestrali. Nel
recepimento della direttiva però è stato previsto che la Consob potrà valutare se ripristinare e in che forma
le trimestrali in alcuni casi. «La Consob lancerà - ha affermato Pisu - una consultazione nei prossimi mesi,
per verificare in quali casi può essere opportuna la reintroduzione dei resoconti intermedi».