PERCORSO DIDATTICO/NATURALISTICO A GUDO

Transcript

PERCORSO DIDATTICO/NATURALISTICO A GUDO
Progetto per un
PERCORSO DIDATTICO/ NATURALISTICO
A GUDO
O. Pedrazzini, biologo
Novembre 2005
2/13
Premesse
Un po’ di storia
Il Piano di Magadino, così come lo conosciamo oggi, è il territorio pianeggiante più ampio
della realtà geografica ticinese (ca. 4000 ettari) ed è quasi integralmente il risultato di
trasformazioni messe in opera dall'uomo.
Anche se già Il Cattaneo a metà dell'Ottocento ne riconobbe le potenzialità e ne studiò la
bonifica, il Piano di Magadino fu il teatro di giganteschi interventi - per il contesto e l'epoca
- solo a partire dalla fine del 19º secolo (creazione del Consorzio e avvio della costruzione
degli argini sommergibili del "canale" principale) ed i lavori di bonifica si protrassero per
quasi un secolo (è degli anni '80 la sistemazione attuale delle Bolle di Magadino). Senza
esagerare si può dire che è la più grande opera mai realizzata in Ticino: il progetto di un
secolo.
Prima della bonifica il Piano si presentava come un vasto fondovalle alluvionale con un
corso d'acqua principale, il fiume Ticino, numerosi canali secondari e una moltitudine di
zone selvagge umide e non. Il tutto soggetto a repentine trasformazioni in occasione di
periodiche od eccezionali inondazioni. Un territorio di difficile accesso, anc he insalubre,
che ostacolava i contatti umani tra "sponda e sponda".
Invece e all'opposto, un paradiso terrestre per una miriade di piante ed animali che, nella
grande varietà di ambienti trovavano condizioni ideali di sviluppo. Per molti uccelli
migratori il Piano era una tappa molto favorevole e le attuali Bolle di Magadino, minuto
residuo di quanto fu un tempo, ce ne danno un’idea. Per la grande ricchezza dell’avifauna
le Bolle sono oggi riconosciute come sito di importanza internazionale (cf. Fondazione
Bolle di Magadino).
Come detto, le grandi trasformazioni dell’uomo, giustificate dai bisogni insediativi ed
economici e favorite da una scarsa conoscenza di quell’insieme di relazioni che l’uomo
intrattiene con l’ambiente in cui vive, hanno portato ad un impoverimento di varietà
biologica ed a una sensibile riduzione, in numero ed estensione, di ambienti adeguati alla
vita di piante e animali.
Fortunatamente negli ultimi due decenni sono andate crescendo la conoscenza scientifica
e la sensibilità alla componente ecologica del rapporto uomo-ambiente. Concetti quali
biodiversità, equilibrio ambientale, sviluppo sostenibile, eccetera, appaiono ora anche sulla
bocca di gente comune e fanno rima con qualità di vita, attrattività turistica, specificità e
qualità di prodotti locali, ecc.
Pianificazione cantonale
Il progetto di Parco fluviale del Piano di Magadino, quale componente fondamentale del
nuovo modello territoriale proposto e bene illustrato in numerosi documenti ufficiali 1 si
pone quali obiettivi pri ncipali la valorizzazione del territorio del Piano e la creazione di reti
1
Piano direttore cantonale, schede di coordinamento (A, A1), Rapporti esplicativi, Materiali divulgativi,
pagine Internet
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
3/13
(anche ecologiche) capaci di integrare diverse componenti (anche naturali) in un sistema
meglio equilibrato e sostenibile.
Sul territorio del Comune di Gudo ci sono numerosi elementi di interesse per il Parco
fluviale. Alcuni di questi hanno subito effetti negativi dalle attività antropiche ed il loro
salvataggio e ripristino è ancora problematico, altri invece mantengono vitalità e sono nodi
importanti nel reticolo ecologico.
La proposta di Percorso naturalistico didattico a Gudo si inserisce in questo quadro e si
pone in sostanza due obiettivi: contribuire a valorizzare una zona naturalistica costituendo
un nuovo “nodo” del reticolo ecologico e fornire alla popolazione un’occasione
supplementare per avvicinarsi alla natura, contemplarla, conoscerla e goderla.
Il Percorso naturalistico si situa in un comparto del territorio di Gudo (ex discarica Gudo 2)
del quale si interessano diversi attori istituzionali e privati che necessariamente
interagiscono. In questo senso, la rivalorizzazione del comparto è anche l’occasione per
un interessante esperimento di coesistenza di diversi interessi. L’avvenire ci dirà quali
problemi possono presentarsi e in quali modi possono essere risolti. Le premesse sono
buone, prova ne siano le convenzioni (tra Patriziato e Comune, tra Comune ed agricoltori)
e gli accordi tra Uffici cantonali e il Comune. Dal profilo ambientale poi, già si osservano
piccoli segni di una biodiversità in crescita.
Il progetto di Percorso naturalistico prevede l’integrazione di nuovi elementi in un territorio
nel quale sono già in corso interventi di parziale ripristino della situazione esistente prima
della deponia (Gudo 2).
Perché il percorso didattico-naturalistico di Gudo
L'intero territorio del Piano di Magadino ha sempre suscitato un grande interesse
regionale, sia per le particolarità ambientali che cela (agricole e naturalistiche), sia per le
potenzialità (di sfruttamento) che un'area di pianura di tali dimensioni ha offerto in passato
e offre tuttora. Un territorio di indubbio valore, conteso da più parti e condiviso da ben 17
comuni, che sul Piano hanno basato il proprio sviluppo economico.
Un Piano, quello di Magadino, dal quale hanno attinto un po' tutti, agricoltori, urbanisti,
industriali, pianificatori, commercianti. Un Piano, che comunque ha sempre saputo dare
quanto gli è stato richiesto, con particolare generosità, in ogni momento della sua recente
storia.
Le trasformazioni paesaggistiche avvenute (con la bonifica) a partire dalla fine del secolo
scorso, si sono protratte, nel bene e nel male, fino ai nostri giorni. Nel bene, ad esempio,
quando si è incentivata un'agricoltura efficiente e al passo con i cambiamenti sociali in atto
o ancora quando si è vista la possibilità di farne un'area verde di svago per il tempo libero,
nel male quando l'azione dell'uomo, non sempre positiva e razionale, ha indebolito e
impoverito il delicato sistema naturale.
Le zone umide, le lanche, gli stagni e le paludi, un tempo presenti in abbondanza
rappresentano oggi scrigni preziosi (vere e proprie isole sparse tra campi e strade e
sempre più isolate) dentro le quali si trovano relegate specie vegetali e animali che non
esistono altrove e che rischiano, sempre più pesantemente, l'estinzione.
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
4/13
La scomparsa di questi biotopi rappresenta una perdita ambientale notevole, un
impoverimento dell'intero sistema naturale regionale, con una diminuzione, sempre più
preoccupante, della biodiversità. Una specie estinta non può più essere recuperata e la
scomparsa di un animale o di un vegetale (che non ha trovato più le condizioni idonee per
mantenersi in vita) rappresenta in primis una sconfitta nei confronti delle generazioni
future.
Per questo motivo diventa importante sensibilizzare l'opinione pubblica, educare il
prossimo, far conoscere la ricchezza naturalistica che il nostro territorio possiede ancora,
con l'obiettivo ultimo di conservare, proteggere e valorizzare le componenti naturalistiche
locali.
In quest'ottica un percorso didattico-naturalistico diventa automaticamente un mezzo
importante ed efficace per cercare di raggiungere questo fine, indipendentemente dalla
sua dimensione, struttura o composizione.
Pur indirizzandosi prioritariamente ad un pubblico di giovanissimi (8 – 14 anni, II° ciclo
scuola elementare e scuola media), un piccolo percorso, come quello di Gudo – contiguo
e collegato ad un parco giochi – inserito come sarà nel contesto del futuro Parco del Piano
di Magadino, assume un ruolo non indifferente, perché concilia il piacere (di stare nella
natura) con l’educazione, il divertimento con la riflessione, il tempo libero con un senso di
grande responsabilità nei confronti delle future generazioni.
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
5/13
LE CINQUE STAZIONI DEL PERCORSO DIDATTICO/NATURALISTICO
PRESENTAZIONE
O. PEDRAZZINI
1. Il biotopo umido (stagno, palude) e la passerella
Il biotopo umido è l'elemento centrale di tutto il percorso didattico. Infatti le altre
strutture adiacenti sono spesso in relazione con questo ambiente. Il biotopo umido
comprende uno stagno perenne, una struttura ambientale interessante per diversi
gruppi animali che potenzialmente vivono in questo territorio.
La raganella (anfibio fortemente minacciato di estinzione a livello nazionale e in tutto
il Sopraceneri) ritrova in questo ambiente le condizioni ideali per riprodursi. Infatti la
specie necessita di uno specchio d'acqua ben esposto al sole non invaso da
vegetazione ad alto fusto e con la presenza di qualche sporadico arbusto non
lontano dallo stagno. Su tutto il Piano di Magadino queste particolarità ambientali
sono divenute molto rare e spesso i biotopi umidi censiti non sono più in grado di
garantire la presenza della raganella.
Prima della costruzione della discarica questa zona era definita area di elevato
interesse naturalistico proprio perché la raganella (come pure il tritone crestato) vi
trovavano ancora delle condizioni di vita ideali.
Molti insetti strettamente legati ad un ambiente acquatico, come per esempio alcune
specie di libellule protette (perché divenute rare o perché in via di estinzione),
convivono negli stessi biotopi della raganella, proprio perché hanno esigenze
comuni.
Nel biotopo potranno svilupparsi piante igrofile, come il giunco (già presente), già ben
diffuso prima della realizzazione della discarica, alcune specie di carici, il plantago
d'acqua e la canna palustre. Quest'ultimo vegetale verrebbe messo a dimora per
creare un interessante habitat per diverse specie di uccelli e insetti.
Anche il tritone crestato potrebbe trovare in questo stagno le condizioni ambientali
ideali per la riproduzione (sempre che non prosciughi completamente in estate).
Il biotopo viene attraversato da una passerella, che permette una buona visione
d'assieme del biotopo e di dettaglio, senza danneggiare le componenti ambientali
sottostanti, disturbare gli organismi che vi si trovano e compromettere il delicato
equilibrio che si verrà ad instaurare.
Particolarità della struttura
Per realizzare lo stagno si è proposto di impermeabilizzare il fondo in quanto l'attuale
superficie non garantisce la presenza di acqua durante l'intera stagione estiva.
Questo fatto comprometterebbe seriamente e inevitabilmente la riproduzione di anfibi
e invertebrati acquatici nei mesi più delicati per la riproduzione.
Per meglio garantire un livello minimo d'acqua anche nei mesi più caldi e per
mantenere un livello di ossigenazione minimo nei periodi critici si consiglia di
collegare lo stagno a una condotta d'acqua sotterranea, utilizzabile solo da personale
addetto alla manutenzione del parco giochi (per uno o al massimo due interventi
all'anno).
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
6/13
Nello stagno non devono poter sopravvivere pesci di alcuna provenienza e per poter
garantire ciò esso verrà svuotato una volta ogni due, tre o quattro anni. Questo
intervento, necessario per garantire una buona dinamica del biotopo e per
permettere unicamente la presenza di specie autoctone, potrebbe essere effettuato
sfruttando una stagione estiva particolarmente arida. Ogni intervento di questo tipo
andrà comunque sempre pianificato con esperti o persone competenti. Anche
tartarughe acquatiche americane vanno tolte dallo stagno appena possibile.
La pensilina è caratterizzata da una rampa d'accesso inclinata (per entrambi i lati)
che porta il visitatore a circa 40 cm dal suolo. Questa altezza non rappresenta alcun
pericolo e pertanto non è necessario dotarla di un corrimano. La pensilina sarà larga
a sufficienza per permettere il passaggio di carrozzelle per invalidi e neonati.
2. I trespoli
I trespoli sono elementi che vogliono anzitutto far riflettere
sull'importanza di determinate specie di uccelli che sono
poco conosciute e sempre più rare sull'intero territorio.
Rapaci diurni e notturni sono l'ultimo anello della catena
alimentare, che a partire dagli ultimi decenni ha iniziato a
subire gli effetti di un'urbanizzazione sempre più diffusa e di
un'agricoltura sempre meno estensiva. Un tempo frequenti,
civette, gufi, allocchi, falchi, poiane sono oggi in pericolo di
estinzione e in alcune zone del Cantone, per determinate
specie, la scomparsa quasi definitiva è già avvenuta (come
per la civetta sul Piano di Magadino e l'assiolo nei versanti
limitrofi).
I trespoli rappresentano inoltre un effettivo aiuto per i rapaci,
che normalmente utilizzano vecchi alberi secchi e isolati
presenti nei dintorni di biotopi e campi (loro territori di
caccia), per alimentarsi e/o digerire le proprie prede.
Particolarità della struttura
I tre trespoli sono pure un punto di riferimento per le persone
che si trovano a passare nelle vicinanze, poiché si ergono
verso l'alto per un'altezza che varia tra gli 8 e i 12 metri,
indicando così la presenza del sentiero didattico.
3. Il frutteto
Il frutteto rappresenta un ambiente naturale/rurale
interessante per alcune specie di invertebrati (ad esempio
insetti impollinatori) e vertebrati, quali uccelli e roditori
campagnoli. In questo caso sarà fondamentale mettere in atto una gestione in
armonia con le esigenze ambientali e pertanto andranno sempre evitati trattamenti
con prodotti chimici. Inoltre il frutteto sarà costituito da varietà provenienti da
ProSpecieRara, con piante presenti un tempo nelle nostre campagne e che oggi
sono praticamente scomparse.
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
7/13
Questa scelta rappresenta pure un interessante mezzo didattico con il quale
divulgare e preservare un patrimonio culturale che ha fatto la storia del nostro paese.
Particolarità della struttura
Gli alberelli che verranno piantati completeranno e arricchiranno la piccola
piantagione di arbusti realizzata negli scorsi anni.
4. Il muro a secco
I muri a secco sono parte integrante del paesaggio ticinese e da sempre
rappresentano un ambiente interessante e importante per molte specie di invertebrati
e vertebrati terricoli. Qui trovano rifugio molte specie stanziali, che rimangono in loco
durante i periodi invernali, quando la loro attività di caccia e/o riproduttiva non viene
praticata. Lucertole, ramarri, serpenti (per esempio la Natrix natrix, specie che si ciba
quasi esclusivamente di anfibi) e molti insetti potranno così usufruire delle buone
condizioni ambientali che il biotopo umido o i prati circostanti offrono nei mesi estivi.
Per quanto riguarda la vegetazione va segnalato che anche per le piante il muro a
secco rappresenta un interessante supporto per tutte quelle specie che sopravvivono
proprio in ambienti estremi (secchi e con poco substrato umico), quali ad esempio le
piante grasse come i sedi.
Particolarità della struttura
I muri a secco sono facili da
costruire con materiali grezzi e
di
fortuna,
pertanto
non
necessitano
di
particolari
interventi di scavo, come pure
non è richiesto l'uso di cemento
e
tondini
per
la
loro
realizzazione. Inoltre, in questo
contesto, il muro a secco
verrebbe appoggiato alla collina
e pertanto un lato dello stesso
muro
non
dovrà
essere
realizzato.
Il costo del muro a secco si
limita all'acquisto dei sassi
grezzi e alla manodopera, alla
quale
si
può
ricorrere
impiegando
un
manovale
muratore e/o un operaio del
comune.
5. La siepe naturale
Una siepe naturale formata da arbusti è luogo di sosta e di rifugio per i rettili, che qui
si riparano dai loro nemici potenziali o dopo aver cacciato nello stagno.
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
8/13
Particolarmente interessante è la presenza della natrice del collare che sempre vive
dove si trovano le rane, di cui si nutre. Questa specie è protetta dalla legge e
completamente innocua per l'uomo. La siepe naturale permette inoltre a uccelli di
passo e stanziali di potersi rifocillare di bacche in quei mesi che precedono la
stagione invernale, garantendosi quelle scorte proteiche indispensabili per il
superamento della stagione fredda.
Non va dimenticato che in questo ambiente possono fare le proprie tane i topi
campagnoli, che rappresentano la preda principale di molti rapaci.
Molte specie di insetti (soprattutto farfalle diurne) trovano in questa struttura un luogo
nel quale cibarsi e rifugiarsi, mentre migrano dalle zone di riproduzione (versanti
imboscati) alle zone di nutrizione (campi del piano e rive del fiume).
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
9/13
LE CINQUE STAZIONI DEL PERCORSO DIDATTICO/NATURALISTICO
DI GUDO
PREVENTIVO DI MASSIMA
F. PINI
1. Il biotopo umido (stagno, palude) e la passerella
a. Biotopo umido
Area specchio d’acqua indicativa (10 x 5 m) 50 m
pos
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1
descrizione
Scavo
Scavatrice + operaio
Mano d’opera a regia
Asporto eccedenze
TOT sacvi ecc.
Telo imperm. Sarnafil
Feltro di protezione
Rete (anti roditori)
Mano d’opera a regia
TOTALE imperm.
Biotopo umido
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
20 mc
50.1000.8h
130.1040.16 ore
70.1120.5 mq
30.150.3310.60 mq
20.1200.60 mq
4.240.60 mq
8.480.8 ore
70.560.2480.5790.-
b. Passerella
Lunghezza complessiva (con 2 rampe) indicativa 35 ml; legname di castagno
pos
2.1
2.2
2.3
2.4
2
descrizione
Pali appuntiti 0.8 m di. 12 cm
Travetti tondi 4 ml di. 12 cm
Tavole 100 cm x var. spe. 5
cm
Messa in opera a regia
TOTALE
Passerella
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
20 pz
7.140.18 pz
24.432.1.75 mq
800.1400.16 ore
70.-
1120.3092.3092.-
21.12.2005
10/13
2. I trespoli
Alberi di castagno, scortecciati, rami secondari recisi a 1 m dal tronco principale; al piede ±
40 cm diametro; fissati nel terreno con calcestruzzo (100 cm x di. 80 cm)
pos
3.1
3.2
3
descrizione
Alberi castagno 8 – 12 ml
Messa in opera a corpo
TOTALE
trespoli
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
3 pz
1000.3000.3 pz
300.900.3900.3900.-
3. Il frutteto
Alberi fruttiferi vari (meli, peri, susini, ciliegi, mandorli), specie autoctone, alberelli di 4 anni
pos
4.1
4.2
4
descrizione
Alberi da frutta
Messa in opera a corpo
TOTALE
frutteto
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
15 pz
100.1500.15 pz
150.2250.3750.3750.-
4. Il muro a secco
Muro a secco, lunghezza complessiva indicativa 40 ml; altezza media 80 cm, spessore
variabile 40 – 60 cm
pos
5.1
5.2
5
descrizione
Moloni in granito irregolari e
piccoli scarti da cava; ev.
recuperi da discarica inerti
Messa in opera a corpo
TOTALE
Muro a secco
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
400 q
10.4000.-
48 ore
70.-
4900.8900.8900.-
5. La siepe naturale
Siepe, lunghezza complessiva indicativa 40 ml; arbusti a dimora ogni 80 cm in una fascia
di 150 cm di larghezza; essenze varie (corniolo, pungitopo, olivello, crispino, biancospino,
nocciolo, …)
pos
6.1
6.2
6
descrizione
Piante di 100 cm di altezza
Messa in opera a corpo
TOTALE
Siepe
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
50 pz
50.2500.15 ore
70.1050.3550.3550.-
21.12.2005
11/13
6. Sentiero di collegamento
Sentiero di trinciato grosso di legno posato sul terreno senza zolla, lunghezza indicativa
250 ml; larghezza media 60 cm, spessore trinciato 10 – 15 cm
pos
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
7
descrizione
Scavo e asporto della zolla
Scavatrice ± operaio
Trinciato essenze varie
Messa in opera, macchinario
Messa in opera mano
d’opera
TOTALE
Sentiero
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
15 mc
50.750.8 ore
130.1040.20 mc
38.760.16 ore
90.1440.16 ore
70.1120.5110.5110.-
7. Cartellonistica
pos
8.1
8.2
8.3
8.4
8
descrizione
Supporti in legno (h 100 cm)
Tavole esplicative:
concezione
Tavole esplic. realizzazione
Messa in opera
TOTALE
Tavole esplicative
quantitativo
Unitario [fr]
Totale [fr]
10 pz
8.80.10 pz
40.400.10 pz
a corpo
30.100.-
300.100.880.880.-
8. Progettazione, consulenza e direzioni lavori
pos
9.1
9.2
9.3
9
descrizione
Progettazione
Realizzazione grafica
Consulenza realizzazione
TOTALE
Prog. e consulenza
quantitativo
Unitario [fr]
a corpo
a corpo
a corpo
Totale [fr]
1500.500.1000.3000.3000.-
quantitativo
Totale [fr]
5790.3092.3900.3750.8900.3550.5110.880.3000.37972.-
Riassunto
pos
1
2
3
4
5
6
7
8
9
descrizione
Biotopo umido
Passerella
Trespoli
Frutteto
Muro a secco
Siepe naturale
Sentiero
Cartellonistica
Progettazione ecc.
TOTALE
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
Unitario [fr]
21.12.2005
12/13
Mappa complessiva
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005
13/13
Mappa parziale
(scala: da + a + 100 m)
Percorso didattico/naturalistico di Gudo
21.12.2005