Senza figli non c`è futuro - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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Senza figli non c`è futuro - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Periscopio
Mondo
Il Papa: genitori attenti
alla televisione
«La famiglia e la vita familiare troppo spesso vengono
rappresentate in modo inadeguato dai mezzi di comunicazione». È questo uno dei passaggi centrali del messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata delle comunicazioni sociali. Il Papa sollecita i genitori ad essere
più attenti nella scelta dei programmi televisivi cui assistono i figli.
Influenza dei polli: paura
non solo in Asia
Dopo la Sars, l’influenza aviaria provocata dal virus H5N1
sta seriamente preoccupando l’Asia. Le vittime umane
accertate per il virus dell’influenza aviaria (contratto a
seguito di contatto con gli animali) sono otto in Vietnam
e due in Thailandia. E lunedì scorso il virus è stato accertato ufficialmente anche in Cina dove sono stati abbattuti 73 mila volatili. Nel mondo medico-scientifico vi
è il timore che il virus H5N1 subisca una mutazione
creando una catena di trasmissione da uomo a uomo.
Zagrebelsky eletto presidente
della Corte Costituzionale
Mercoledì 28 gennaio il giurista torinese Gustavo Zagrebelsky è stato eletto, all’unanimità, presidente della
Corte Costituzionale. Rimarrà in carica fino al 13 settembre 2004.
Dieci anni fa nasceva
Forza Italia
Ringiovanito dal lifting («ho fatto il tagliando di controllo»), Silvio Berlusconi ha presieduto sabato scorso, 24
gennaio, la festa per i dieci anni di Forza Italia. I temi forti del leader azzurro sono stati gli stessi di sempre: guerra al comunismo e ai giudici, critiche
forti all’euro.
Blair scagionato dalle accuse
per la morte di Kelly
Si è conclusa a Londra l’inchiesta sulla morte dello scienziato David Kelly sospettato di essere la “talpa” della
Bbc per il servizio che accusava Londra di aver gonfiato il dossier sulle armi di distruzione di massa irachene. Secondo il giudice Brian Hutton lo scienziato si è
suicidato e nessuno coinvolto nella controversia (compreso quindi il premier Tony Blair) avrebbe potuto «prevedere che si sarebbe suicidato».
CITTADINO
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Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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ABBONAMENTI 2004:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
I
l messaggio dei vescovi per la ventiseisima Giornata
per la vita è una pagina
ammirevole per la concretezza che per vade
tutto il testo.
Che lo leggano i professionisti dalla politica?
Speriamo! Vi sono elencati con chiarezza i problemi quotidiani che affliggono chi ha figli o chi
ha intenzione di metterne al mondo. Nel documento si parla dell’una
tantum (inutilmente illusorio), della chimera del
part-time, della scarsità
di asili-nido, degli affitti
alle stelle... Aggiungerei
il dramma della donna a
“contratto determinato”
(la “co.co.co.”) che, se
diventa mamma..., perde
il posto. Ma come? In Italia? Certamente,! E
con totale disprezzo dell’art. 3 della Costituzione sulla parità dei diritti
tra uomo e donna.
Anche in questo caso
ti può passare per la
mente di essere governato da marziani, che
forse non hanno figli (o,
se ne hanno, è il carissimo figlio unico) e che,
comunque, hanno entrate tali da non poter nemmeno immaginare i problemi elencati.
Nel documento si legge che “mancano i figli”,
ma mancano anche “i genitori, gli educatori, i
maestri”. E, più avanti,
con esemplare pragmatismo, la Cei indica i
“fronti” su cui occorre la-
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Senza Nome-1
vorare: “sulla famiglia,
sulla società, sulla politica”. Alla fine, vengono citati ad esempio coloro
che s’impegnano, perché “credono nella vita”:
anche “quando le condizioni di disabilità lasciano intravedere un futuro
difficile”.
Insomma, è un documento che dovrebbe essere stampato e diffuso
in tutte le case. Perchè
enumera i veri problemi
d’oggi; ma lascia intravvedere, anche, come i sacrifici conseguenti alla
scelta di avere figli, la
quotidiana battaglia di amore per la famiglia, ci
facciano ricchi. Non di
beni materiali, naturalmente, ma di serenità, di
gioia nel trovarsi insieme, e di aiutarsi tra generazioni, tra fratelli.
IL MESSAGGIO DEI VESCOVI PER LA 26ª GIORNATA
«S
enza figli non c’è
futuro. Se i figli sono pochi, in una società di adulti e anziani, il futuro svanisce. A chi consegniamo
ciò che siamo, ciò che a loro volta ci hanno consegnato i nostri genitori? È vero
anche il contrario: senza futuro non ci sono figli. Quando l’orizzonte si fa incerto o
rischioso, si avverte sempre
meno il desiderio di donare
la vita, il coraggio di generare dei figli.
Alla “crisi delle nascite, al
declino demografico e all’invecchiamento della popolazione” si riferiva anche il
Santo Padre nel
suo discorso al
Parlamento italiano del 14 novembre 2002,
invitando «a un
impegno responsabile e
convergente,
per favorire una netta inversione di tendenza”. Per riuscirci, occorre
aver presenti le
cause della crisi, che sono
più d’una e di varia natura.
Il Papa parlava di “problemi
umani, sociali ed economici», assieme.
È un problema l’uomo.
Siamo sempre più concentrati su noi stessi, preoccupati della nostra realizzazione personale. Ciò non è negativo; lo diventa se degenera nell’unico obiettivo che
divora tutto il resto. Un gigantesco “io” stritola un fragile “noi”. Perché allora lottare per tenere insieme la
propria famiglia? Perché
partecipare alla vita amministrativa e politica per rendere migliore la propria città
e il proprio Paese? Una soggettività esagerata non concede spazio a nessuno, certo non a un figlio, a meno
che non serva anch’egli a
gratificare l’io.
È un problema la società.
Viviamo nella “modernità liquida”, in cui nulla dev’essere solido, duraturo, permanente, per sempre. I valori di ieri erano
la stabilità e la
fedeltà. Oggi sono il movimento
e il cambiamento. Si dice che
bisogna essere
flessibili, senza
un terreno su
cui mettere radici; che solo il
presente è un
valore; non lo
sono né il passato né il futuro.
Il tempo si riduce così a una sequenza di attimi presenti,
senza un prima né un dopo.
Se questo è il contesto culturale, i figli non possono
rientrare nel progetto della
modernità. I figli infatti sono
per sempre, richiedono una
famiglia solida per poter
crescere, genitori che diano
loro amore per tutta la vita,
stabilmente. I figli, inoltre,
catalizzano energie che invece – viene suggerito - è bene dedicare alla carriera, al
successo, al potere. I figli
dunque non appartengono
all’orizzonte di questa modernità, di questa cultura.
Sono un problema anche
le risorse economiche. Non
si possono monetizzare i figli, ma è evidente che costano molto e l’organizzazione della nostra società li
fa costare sempre di più. È
la cruda realtà con cui de-
“La cultura
dominante
ha scordato il
valore della
paternità
e della
maternità”
vono misurarsi i genitori, i
quali possono contare su
aiuti economici e sgravi fiscali, che però non incidono
ancora in modo determinante nella soluzione dei
problemi quotidiani e che
comunque restano distanti
dai livelli di altri paesi europei. Un contributo una tantum alle coppie che generano un figlio è senz’altro una
forma di incoraggiamento,
ma non risolve tutti questi
problemi se poi il contesto rimane immutato; se cioè il
part-time, soluzione ideale
per molte madri con figli piccoli, è spesso una chimera;
se gli asili nido sono ampiamente insufficienti; se le
donne che dedicano alcuni
anni della loro vita – quelli in
genere più proficui per la
carriera – ai figli, quando
rientrano nella loro azienda,
vengono considerate professionalmente superate e
non abbastanza amanti del
lavoro; se un padre che sceglie il congedo è fatto oggetto d’ironia, più che d’ammirazione; se una giovane
coppia vede svanire nell’affitto di un bilocale, inadatto
a famiglie con tanti figli,
metà del proprio reddito.
Senza figli non c’è futuro.
Ma anche senza genitori
non c’è futuro. Un’intera cultura dominante ha scordato
il valore della paternità e della maternità, anche spirituali. Mancano i figli e mancano i genitori. Ma mancano
anche gli educatori e i maestri. Parlando dei figli che
mancano nel nostro Paese
non dobbiamo dimenticare
i figli che – numerosi – un futuro l’avrebbero se non se
lo vedessero rubato dalla denutrizione, dalla malattia,
dalla guerra; per non dire di
quelli che un futuro non lo
potranno mai avere perché
viene loro radicalmente sottratto dalla persistente pratica dell’aborto.
Occorre quindi lavorare
su più fronti.
Sulla famiglia, per vincere la tenaglia dell’egoismo
che spinge a considerare la
generosità, la comunione e
la fraternità i vizi dei perdenti, quando invece la storia dice che alla lunga sono
le virtù dei vincenti.
Sulla società, sul mercato del lavoro, nel dibattito
culturale a partire dai massmedia, per proporre immagini positive di genitori uniti, responsabili e felici.
Sulla politica, perché consideri davvero la famiglia
quello che è: il primo nucleo
della società italiana, e attorno alla famiglia costruisca un progetto di Italia futura, investendo con convinzione sui figli, nostro futuro.
Per affrontare questi impegni non mancano le risorse di tanti uomini e donne che credono nella vita.
Credono anche quando le
condizioni di disabilità lasciano intravedere un futuro
difficile e lottano per renderlo il migliore possibile.
Testimoni ad un tempo di amore alla vita e di speranza
per il futuro».
Consiglio permanente
della Conferenza episcopale italiana
Domenica 1 febbraio 2004
3
“Un fiore per la vita” in 140 parrocchie
N
ell’occasione della “Giornata per la vita”, domenica 1. febbraio si
svolgerà in diocesi la manifestazione “Un fiore per la vita”, che
giunge quest’anno alla diciassettesima edizione. Si terrà in oltre 140 parrocchie, proposta dal Movimento per la vita e dal Centro per la vita, con
la collaborazione fattiva dei responsabili dell’Acr, e del gruppo famiglie.
Verrà offerta una piantina di primula in cambio di un contributo destinato a sostenere in modo concreto l’affermarsi di cultura dell’accoglienza, aiutando tante mamme che si
trovano in situazioni difficili nel gestire una maternità
a volte indesiderata.
Tra le esperienze sostenute con l’inziativa “Un fiore per la vita” c’è la casa di accoglienza “Mater Dei”, a
Vittorio Veneto; ci sono gli inter venti del Centro aiuto alla vita in situazioni urgenti e specifiche a sostegno
di ragazze madri, di minori in difficoltà, di adulti che
non riescono più a gestire serenamente la propria esistenza.
Senza figli
non c’è futuro
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Conto corrente postale n. 130310
Attualità
I numerosi problemi e i concreti fronti d’impegno “Una
soggettività
esagerata
non concede
spazio
ai figli”
È il 31 gennaio l’ultimo giorno utile per rinnovare o sottoscrivere l’assicurazione a favore delle persone tra i 18
e i 65 anni che svolgono esclusivamente un’attività domestica, a titolo gratuito e senza vincolo di subordinazione. L’assicurazione prevede un’indennità in caso di
infortunio dovuto allo svolgimento del lavoro domestico. Il premio annuale è di 12,91 euro ma c’è
l’esenzione per i redditi bassi.
e
e
L’AZiON
GIORNATA PER LA VITA
Assicurazione casalinghe: scadenza il 31
L’AZ iON
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 1 febbraio 2004
FISSATI ALCUNI IMPORTANTI LIMITI
Legge sulla fecondazione
per dire dei “no” chiari
S
e da una parte la nostra società riserva
scarso interesse e
risorse all’importanza dei figli, d’altra parte si è sviluppata un’esasperata ricerca del
“figlio ad ogni costo”, giungendo a manipolazioni spericolate quanto immorali degli
embrioni.
Nel panorama generale
delle minacce alla vita, e degli strumenti per tutelarla,
rappresenta un importante
caposaldo a livello nazionale
la recente approvazione al Senato del disegno di legge sulle fecondazione assistita.
L’ormai prossima legge esprime alcuni chiari “no”: il divieto della fecondazione eterologa, cioè al di fuori della
coppia; la possibilità di avvalersi delle tecniche di procreazione assistita solo da parte di coppie di adulti eterosessuali, in età potenzialmente fertili che non siano in grado di avere figli; l’obbligo di
destinare alla nascita tutti gli
embrioni creati in provetta,
che non potranno essere più
di tre e tutti impiantati contemporaneamente; sono vietati la gravidanza surrogata e
l’utero in affitto, come pure il
congelamento degli embrioni salvo quando questo serva
a salvare la vita del bambino.
Nella logica del rispetto
della vita fin dalle sue prime
fasi è importante la precauzione nel trattare l’embrione
e nel dichiarare la sua indisponibilità come puro materiale genetico.
Inoltre vengono fissate
precise norme di tutela giuri-
dica del nascituro: al bambino
che nascerà vengono riconosciuti alcuni diritti inalienabili come il diritto ad un’identità
certa, che comporta anche la
possibilità di sapere chi sono
i propri genitori biologici.
NON È ANCORA LEGGE
N
on è ancora stata approvata definitivamente la legge sulla fecondazione assistita. Approvato lo scorso
11 dicembre dal Senato, il disegno di legge attende ora un’ultima ratifica. Dovranno essere approvati due emendamenti che hanno fissato termini diversi
per la copertura finanziaria e per i tempi di erogazione dei finanziamenti. La definitiva approvazione da parte della Camera dei deputati in un primo tempo era stata annunciata entro il mese di gennaio, ma ora l’esame delle modifiche e
il voto finale sono slittati a febbraio.
vergenza che ha attraversato
gli
schieramenti politici e le ideologie.
È un grande segnale anche per la
società nella quale,
forse in modo ancora incerto, si
muove un bisogno di convergenze, di
condivisione, di unità ritrovata. Anche
di certezze! Il modello francese ci lascia una certa nostalgia.
Nel 1994 la Francia si era data una
legge che il moralista aveva guardato
con attenzione, trovandola assai buo-
IL DIBATTITO SULLA LEGGE
Non importa vincere,
ma convincere
S
e siamo soddisfatti della legge
sulla fecondazione assistita in
sé, non siamo invece contenti del modo con cui vi si è arrivati e ancor meno del modo in cui il risultato è stato
presentato. Si è parlato fin troppo di una vittoria dei cattolici contro i laici. Ora tali vittorie non ci interessano poiché pensiamo che in una legge debbano vincere la verità, la giustizia o almeno il buon senso, che non è affatto
disprezzabile. Al cattolico tra l’altro
non interessa vincere, ma convincere. Se questo non gli riesce, sente il sapore di sconfitta. Non ci sono in campo interessi della Chiesa! Al centro ci
sono piuttosto dei valori, scritti nella
nostra Costituzione, alla quale vorremmo rimanere fedeli sempre, in ogni settore. Si può anche sostenere
che al centro vi sono delle persone con
i loro diritti, che la legge deve difendere e promuovere. Attorno a questi
valori c’è stata, in Parlamento, una con-
na o almeno discreta. Per arrivarci, il
Parlamento francese, incoraggiato dal
presidente Mitterand, si era trasformato in un’aula scolastica dove si erano ascoltate le voci di scienziati, giuristi e filosofi. Avevano voluto sentire
il parere dei rappresentanti delle religioni presenti in Francia: un cattolico
– parlò il cardinale di Parigi –, un protestante, un ebreo, un islamico. Alla
fine i deputati votarono una buona legge, dando retta unicamente alla propria coscienza. Senza schieramenti
vincitori.
In uno schema simile si tratterebbe meglio il punto delicatissimo che
può lasciare perplessi uomini saggi e
onesti: la legge dello Stato deve trascrivere nell’ordinamento giuridico i
principi morali, senza altre mediazioni? In altre parole, il diritto deve ripetere la morale o possiede anche altri
punti di riferimento? Attorno a questi
interrogativi difficili non si può rinunciare al confronto e al dialogo, che suppone l’ascolto di tutti e un approfondimento pacato quale non si riesce a
costruire nelle discussioni televisive.
Non è possibile rinunciare al confronto anche perché incalzati dalle dichiarazioni di una parte dei politici che
ci hanno dato questa buona legge e
che ora si affannano ad assicurare che
la legge sull’aborto non verrà toccata.
Eppure l’evidenza dei valori morali
coinvolti nella legge che autorizza l’aborto è molto più grande. Perché quella legge allora è intoccabile?
Don Luigi Del Favero
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e
L’AZiON
Attualità
Domenica 1 febbraio 2004
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L’AZiON
Attualità
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PRIVATIZZAZIONE
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NOTIZIE
NordEst
Gestione ai privati, costi maggiori per gli utenti
Riorganizzazione Sanità:
primo l’opitergino-mottense
L’Opitergino - Mottense è la prima area del Veneto ad aver concluso gli interventi di riorganizzazione della rete ospedaliera, previste dalla programmazione regionale, raggiungendo l’obiettivo
di avere un sistema “equilibrato ed efficiente”, basato sul presidio per acuti di Oderzo, sempre più
qualificato, e su quello a indirizzo riabilitativo di
Motta di Livenza, “dove sta decollando un’interessante sperimentazione gestionale mista pubblico - privato.” Lo sottolinea Fabio Gava, assessore
regionale alla sanità, all’inaugurazione a Oderzo
delle nuove Unità Operative dell’ospedale cittadino.
L’ultimo saluto a
Napoleone Sartori
Napoleone Sartori, presidente della Coldiretti Veneto, scomparso improvvisamente per un evento
accidentale, martedì 27
gennaio ha ricevuto l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di S.Giacomo Apostolo a Bellombra, Adria. Coldiretti Veneto ha
ricordato Napoleone Sartori attraverso le sue parole all’assemblea di fine anno, parole che ci consegnano un uomo di speranza, proiettato nella costruzione di un progetto lungimirante per l’agricoltura e per la società tutta, che sta ora a noi proseguire e realizzare. Colpisco queste, in particolare: “La nostra civiltà ci ha insegnato bene. Il mondo è uno solo e il malessere di una parte prima o
poi genererà la sofferenza anche dell’altra. Il problema non è perpetuare lo status quo nel quale una parte del mondo sta bene e l’altra fatica a sopravvivere. La scelta deve essere quella di lavorare per stare meglio tutti, facendo crescere chi oggi non ha nulla, togliendo così terreno e radici ai
professionisti del conflitto. La scelta non può che
essere quella della democrazia politica ed economica.”
Il trevigiano Tognana
si candida per Confindustria
L’imprenditore trevigiano Nicola Tognana, ex presidente di Unindustria e attuale vice di D’Amato,
è in corsa per la presidenza di Confindustria. Sfidera un “colosso”, il Presidente della Ferrari Cordero Luca di Montezemolo. A designare Tognana
è stato il “parlamentino” degli industriali veneti, a
Mestre, convocati dal presidente Luigi Rossi Luciani.
ARANCE NELLE PIAZZE PER
COMBATTERE IL CANCRO
“M
issione: arance della salute. Obiettivo: sconfiggere il cancro”.
Non è il nuovo film di James Bond ma la quindicesima
edizione dell’iniziativa dell’Associazione italiana ricerca contro il cancro:
sabato 31 gennaio venderà (offerta minima 8 euro), in 2 mila 500 piazze italiane, reticelle di 3 chili di arance rosse di Sicilia. Assieme verrà
consegnato “Mangioco”, giornale in cui i fumetti di Snoopy spiegano ai
bambini le regole di una sana alimentazione, primo passo per prevenire il cancro.
La stessa iniziativa, con lo slogan di “Cancro io ti boccio” verrà svolta venerdì 30 nelle scuole d’Italia, grazie all’impegno di oltre 150 mila studenti.
Ecco le piazze diocesane in cui trovare le arance sabato 31: Caorle, rio Terrà; Ceggia, piazza Municipio; Cessalto, piazza Martiri; Conegliano, piazza 18 Luglio-piazza Cima; Motta, piazza Luzzatti; Oderzo, piazza
Grande; Ponte di Piave, piazza Garibaldi e via Roma; Sacile, piazza del
Popolo; Salgareda, via Roma e viale Veneto; San Donà, piazza Indipendenza; Tarzo, davanti alla chiesa; Torre, piazza Municipio; Villa di Villa di
Mel, piazza Indipendenza; Vittorio, piazza del Popolo. (TB)
Quanti interessi
dentro il bicchiere!
I
n giro, purtroppo, se
ne sa poco, ma nei
palazzi del potere il
tema dell’ingresso dei privati nel mondo di acquedotti-fognature-depurazione è al centro dell’attenzione. Dopo treni, telefoni,
energia elettrica, rifiuti, ora la privatizzazione (o
giù di lì) tocca all’acqua.
È già accaduto, ad esempio, a Sacile dove il servizio è gestito dalla francese
Lyonnaise des eaux.
Per i sostenitori, l’ingresso dei privati è inevi-
N
ei prossimi anni avremo a che fare,
spesso e volentieri, con
un ente pubblico oggi ancora imberbe. Si chiama
Ato (Ambito territoriale
ottimale) Veneto Orientale e si occupa di acqua (un
po’ quello che fa il Cit per
i rifiuti). Raccoglie 115
Comuni (89 della provincia di Treviso e gli altri divisi tra Belluno, Venezia e
Vicenza) per un totale di
870 mila residenti. Ha sede a Conegliano ed è presieduto dal sindaco di Conegliano Floriano Zambon. Il suo compito è di
dare applicazione alla legge Galli approvata nel ’94
da destra e sinistra per risolvere le carenze del sistema idrico nazionale.
Come? Superando la gestione frammentata (13
mila acquedotti) e inefficiente mediante l’accorpamento dei ser vizi in
Ambiti territoriali ottimali (appunto gli Ato) di dimensioni sufficientemente grandi da permettere
un approccio imprenditoriale alla gestione dei servizi. «La Galli – spiega
Zambon – supera una visione
amministrativa
campanilistica. Non è più
possibile che ognuno
guardi ai problemi a casa
propria e gli altri s’arrangino. Se prevalesse questo modo di ragionare chi
possiede sorgenti potrebbe rivendicarne l’uso esclusivo. E poi è impensabile che un Comune gestisca in proprio strutture
complesse come i depuratori». Secondo l’Ato Veneto Orientale nei prossimi trent’anni servono mille 100 euro (dicasi mille
100) per ampliare, inno-
tabile in quanto imposto
dai mutamenti finanziari, economici e dell’ordinamento amministrativo,
richiesto dalla necessità di
un approccio imprenditoriale, comandato da ragioni di ef ficacia, ef ficienza ed economicità (tre
paroline magiche di cui
tanti si riempiono la bocca ma spesso senza riscontri di numeri e fatti).
Per gli oppositori queste sono tutte balle. Non si
tratta che dell’ennesimo
regalo di un servizio es-
senziale a multinazionali
e a grandi aziende municipalizzate che hanno perso ogni legame con il loro
territorio di origine. Un regalo che porterebbe tanti
bei soldini nelle tasche dei
privati e pochi benefici ai
cittadini: perché, laddove
i privati hanno già messo
piede, la qualità dell’acqua erogata non è migliorata, è rimasto invariato
il divario fra acqua prelevata e acqua distribuita ai
cittadini e ovunque sono
aumentati i costi!
Una scelta
che non
comporta
benefici nè
risparmi
Anche nel territorio della diocesi il confronto è in
atto. A dire il vero il dibattito è moscietto. I sindaci sono abbastanza allineati (per convinzione,
rassegnazione o disinteresse) a favore della cessione della gestione ai privati. Solo il sindaco di
Farra ha espresso la sua
contrarietà. A battersi contro alcune associazioni come Attac.
RUOLO E PROGETTI DELL’ATO
Acquedotti da gestire
senza campanilismi
vare tecnologicamente e
sviluppare le infrastrutture acquedottistiche e fognarie del territorio di sua
competenza. Territorio
che per Zambon «non brilla certo per depuratori e
fognature, tolti ovviamente i pochi Comuni che negli anni hanno avuto maggiore sensibilità e hanno
saputo sfruttare delle progettualità». Da dove far
saltar fuori tanti soldini?
Nessuna magia stile Parmalat. I denari salteranno
fuori dall’aumento delle
tariffe. Attualmente la tariffa media del Veneto Orientale è di 85 centesimi,
nell’arco di una forbice da
0,70 a 1,04 euro a seconda dei vari Comuni. Per
tutto il 2004 le tariffe rimarranno congelate. Ma
dal 2005 le cose cambieranno. In 30 anni è previ-
sto un investimento procapite pari a 44 euro per abitante l’anno. E qui il discorso inizia a complicarsi. Vi sono infatti Comuni
che, negli anni passati,
hanno investito in acquedotti e fognature magari
sacrificando centri sociali o pubblica illuminazione. Gli amministratori di
questi enti giustamente
non sono disposti a pagare due volte. E allora sono allo studio due proposte: prevedere una tariffa
differenziata (ma non Comune per Comune bensì
per aree omogenee) oppure “ristorare” gli enti
che già hanno fatto investimenti (in altre parole una tariffa unica con restituzione di soldi a chi già
ha investito). In questo secondo caso si andrebbero a valutare i lavori e le
relative spese sostenute
negli ultimi tredici anni.
Altra questione: chi gestirà, per conto dell’Ato, i
ser vizi di acquedotto-fognatura-depurazione eseguendo i lavori stabiliti
dall’Ato stesso (fermo restando che le strutture –
tubature, impianti, reti...
– restano di proprietà dei
Comuni)? Oggi ci sono
sei enti (il Sisp, lo Schievenin Alto Trevigiano, il
Sile Piave, i Servizi idrici
della Castellana, il Consorzio intercomunale Alto Trevigiano e l’Asi) che
si occupano della gestione. Ma prima del 2007 si
dovrà fare una gara europea, cui potranno partecipare anche multinazionali straniere, per affidare la
gestione a un’unica società pubblica o privata.
Federico Citron
I NUMERI DELL’ACQUA
27%: la percentuale delle perdite di
rete in Italia; nel Nord-Est la percentuale è del 28,5%;
la 130 miliardi di lire) necessari per ampliare e rinnovare acquedotti e fognature dell’Ato Veneto Orientale;
5.513: gli enti che gestiscono i servizi idrici in Italia;
44: gli euro per abitante all’anno di
investimento pro capite previsto dall’Ato Veneto Orientale per i prossimi
trent’anni;
4,13: i miliardi di euro (pari a circa
8 mila miliardi di lire) dell’industria italiana dei servizi idrici;
0,281; la tariffa media italiana, in
euro, per la distribuzione di un metro
cubo di acqua potabile;
1.110: i milioni di euro (quasi 2 mi-
0,85: i centesimi cui ammonta, oggi, la tariffa media nel territorio del Veneto Orientale;
250.000: gli euro spesi dall’Ato per
realizzare il Piano d’ambito che individua le priorità di intervento.
I timori di Attac,
le proposte di
Legambiente, la
richiesta dei
bellunesi
UN SINDACO PREOCCUPATO
“L’acqua, un bene sociale:
non va privatizzata!”
La Ong - Storico capofila del “no” alla privatizzazione dell’acqua è l’organizzazione non governativa Attac, particolarmente
attiva con il gruppo di Vittorio Veneto. Le loro considerazioni sulla privatizzazione vittoriese sono comunque valide anche a livello generale.
«Vittorio – attaccano –
ha esternalizzato i servizi idrici senza affrontare la
scelta dal punto di vista politico».
Cosa avrebbero dovuto
spiegare? a) «I Comuni prima potevano tenere le tariffe dell’acqua più basse
del dovuto, compensando
questo deficit con altre entrate». Ciò favoriva i ceti
medio-bassi: l’acqua la pagano tutti, e la consumano
più o meno in ugual modo.
Non è una spesa superflua
a cui chi ha meno può rinunciare. Ora, certo il gestore privato non stabilirà
tariffe sottocosto, dovendo
far quadrare i conti.
b) «Il privato, la Servizi
idrici Sinistra Piave, per so-
L
a giornata europea
della memoria, lo
scorso 27 gennaio, è stata
celebrata in un clima di rinnovata preoccupazione.
Nei Paesi europei, Italia
compresa, pare sia in ripresa infatti l’antisemitismo. E se nell’Europa occidentale emergono segnali preoccupanti, notizie
ancora più inquietanti arrivano dalle società dell’Europa orientale (Ucraina e
Bielorussia in testa) e dalla Russia, dove la tradizione dei pogrom si è sostanzialmente mantenuta persino sotto il regime sovietico.
La questione ebraica
certamente caratterizza la
coscienza di noi europei.
Siamo stati noi e non altri –
noi italiani e tedeschi in prima fila – a concepire e ad
attuare se non il primo, certo il più cinico e sistemati-
pravvivere dovrà fare fusioni e ingrandirsi. Ma sarà
divertente vedere il rapporto tra il sindaco e l’amministratore delegato di una società che fattura risorse superiori ad una finanziaria italiana». Come
dire, che controllo potrà avere il Comune di Vittorio
sugli interessi di un gigante economico?
Attac chiede al Comune
di Vittorio di rinunciare al
proposito di esternalizzare.
Del resto, spiegano, non è
un obbligo: «La legge
326/03 consente di continuare a gestire i servizi idrici in economia diretta,
come faceva Vittorio; si supera così l’indicazione della finanziaria nazionale
2002, secondo il quale tutti
gli erogatori di servizi idrici dovevano essere privati,
e la deliberazione della nostra Ato per cui tutte le gestioni in economia diretta
dovevano cessare a fine
2003».
Di sfondo, un esempiomonito: hanno privatizzato
la raccolta rifiuti, ed ecco
co genocidio
della storia
moderna. L’olocausto di sei
milioni di ebrei in pochi
anni, perpetrato nelle forme più atroci,
non è un crimine qualsiasi.
Il genocidio – l’uccisione, la deportazione, la sistematica persecuzione di un gruppo umano in quanto tale – è il
tabù della storia contemporanea, il “peccato originale”
della modernità. Il genocidio per antonomasia è quello degli ebrei. L’odio razziale non è una novità, purtroppo, nella storia e nella
preistoria dell’umanità.
Ma il genocidio degli ebrei ha prodotto indubbiamente una rottura, un salto
verso l’orrore. L’olocausto è
che aumentano le tariffe.
Per l’acqua sarà lo stesso.
Il sindaco - «Non condivido la legge Galli perché
toglie il controllo di un bene sociale come l’acqua ai
Comuni: è una privatizzazione mascherata». Al sindaco di Farra, Francesco
Arman (centrodestra), il
trasferimento della gestione dell’acqua proprio non
va giù. «La Galli crea un
nuovo baraccone. In Francia e Germania, dove già esistono gli Ato, i cittadini
pagano l’acqua più di 4 euro al metro cubo. Mi chiedo: se hanno le infrastrutture perché le tariffe non
calano? A Farra l’acquedotto copre l’80 per cento
della popolazione, la fognatura il 50 per cento e il
cittadino paga 0,65 euro per
acquedotto e depurazione.
Non mi interessa la tariffa
differenziata, né il ristoro;
voglio continuare a gestire
l’acquedotto e fissare autonomamente le tariffe».
Gli ambientalisti - «Una
gestione che risponda esclusivamente a logiche di
na.
Venerdì scorso il Governo ha licenziato il primo decreto attuativo della riforma Moratti e, quindi, dal prossimo settembre parte la nuova scuola, almeno per quanto riguarda quella dell’infanzia, la primaria e la prima
classe della secondaria di
primo grado. Continui rinvii avevano caratterizzato
l’iter del decreto accompagnato da un crescendo
di incertezze e tensioni.
Insieme all’uscita del
decreto arrivano le assicurazioni del ministro Letizia Moratti sul temposcuola, con la conferma
che il tempo
pieno
non
sarà smantellato, anche se
i critici continuano a vedere nel nuovo
modello Moratti – che parla di ore facoltative e opzionali –, il rischio di un ritorno al doposcuola di decenni fa. Il decreto chiede che, nella composizione dell’orario, ore opzionali e obbligatorie siano
equamente distribuite
nell’orario quotidiano, tra
mattine e pomeriggi dunque, anche per tranquillizzare su questo punto.
C’è poi il dibattito sulla
figura dell’insegnante “tutor”, sul quale in questi
mesi c’è stata aspra battaglia anche all’interno della maggioranza. Rispetto
alle prime ipotesi, la soluzione proposta è ridimensionata (18 ore nelle pri-
do. Il Medio
Oriente arabo
gronda di odio razziale
contro gli ebrei, oltre
che di odio
politico contro Israele.
La questione
ebraica si lega oggi alla
questione palestinese e al diritto di esistere dello stato di Israele. I
tentativi ripetuti in tante sedi internazionali di bollare
come razzista l’ideologia sionista – quella che rivendica
il diritto degli ebrei ad occupare il suolo della Palestina – sono pericolosi, perché
confondono la condanna –
legittima – di una posizione
politica con un giudizio sul
suo significato potenzialmente genocida. Anche a
causa di questa confusione,
presso le popolazioni arabe
la contrapposizione politica ad Israele e al suo governo degenera sempre
più nettamente in odio razziale contro tutti gli ebrei.
Le masse arabe, frustrate dai fallimenti della loro recente storia, trovano
quasi conforto nell’odio
razzista contro gli ebrei.
È per questo che, senza
fare di ogni critica politica
ad Israele la rottura di un
tabù, ogni discorso in questa materia deve svolgersi
con grande prudenza. Non
per una speciale cortesia
verso gli israeliani, ma perché nei riguardi del popolo ebraico gli stereotipi negativi nascono e si impongono in modo estremamente facile e possono condurre ad esiti devastanti a
carico di un popolo – quello ebraico – già così provato.
Paolo De Stefani
Antisemitismo
sempre in agguato
5
RIFORMA MORATTI:
APPROVATO IL DECRETO
mercato non è solo socialmente iniqua, ma anche
dannosa per l’ambiente» afferma Legambiente. «Si indebolisce il ruolo delle ex
aziende municipalizzate,
più sensibili per tradizione
e cultura all’interesse generale, e anche alle specifiche realtà territoriali. E lo
Stato si priva del suo prezioso patrimonio di conoscenze tecniche (su portata, caratteristiche, futuribilità delle falde; su perdite
ed estensione degli acquedotti...)».
C’è il problema: l’acqua
non è infinita, anzi è spesso carente. Ma Legambiente propone una soluzione diversa: pianificare la
domanda. Ossia fare in modo che ci sia meno richiesta. Come? Riduzione delle
perdite degli acquedotti;
miglioramento delle fognature e dei depuratori; irrigazione più efficiente; riciclo dell’acqua, sia in agricoltura che in casa. Legambiente chiede di tariffare il consumo individuale,
così chi più spreca più paga; ma al contempo, introdurre incentivi per chi affronta le spese necessarie
per iniziare a sprecare di
meno.
I montanari - Da dove
arriva l’acqua che bevo?
Dalla montagna, imparano
i bambini. E allora alla montagna devono andare risorse e trattamento speciali.
Questo chiedono due proposte di emendamento alla
legge regionale veneta sul
servizio idrico: una dell’Uncem (comuni e comunità montane) e una del Comune di Belluno. Entrambe, in sostanza, chiedono
che la montagna venga ricompensata per l’acqua che
fornisce ai comuni di pianura: con tariffe idriche più
basse, ma soprattutto ricevendo una quota di quanto
incassano gli Ato, da destinare ad interventi di tutela
delle proprie sorgenti e della qualità dell’acqua.
Tommaso Bisagno
GIORNATA DELLA MEMORIA
stato un fenomeno unico,
senza precedenti e senza paragoni. Ma esso si colloca
su una affollata schiera di orrori. La memoria della
shoah serve quindi non solo a rinnovare il tabù del genocidio, ma anche a scoprire o riscoprire le tante turpitudini razziste che ancora
oggi sono così diffuse. Il
peccato inespiabile degli europei non deve però oscurare il fatto che l’antisemitismo rimane vivo e anzi prospera in altre parti del mon-
Domenica 1 febbraio 2004
Scuola, si cambia!
S
cuola: nonostante
tutto si volta pagi-
me tre classi della primaria) e soprattutto viene ribadita la contitolarità didattica di tutti i componenti dell’équipe pedagogica, il gruppo docente,
che resta il riferimento. Adesso bisognerà vedere
come le singole scuole
riusciranno a organizzare
la proposta educativa e didattica, gestendo al meglio anzitutto le risorse di
personale a disposizione.
E come riusciranno, anche, a mediare l’impatto
delle novità soprattutto
per quei bambini che sono già alle elementari e si
troveranno a cambiare in
corsa modelli organizzativi e programmi.
Tra i problemi aperti
c’è, infatti, l’avvio della
riforma in blocco a tutto il
ciclo delle ex elementari,
anziché un’attuazione graduale a partire dalle prime classi. Senza dimenticare che resta da chiarire
l’aspetto non secondario
dell’effettiva copertura finanziaria di questo avvio
“a 360 gradi”.
Da parte dei sindacati
è stata annunciata una
mobilitazione “a muso duro” contro quello che il segretario nazionale della
Cisl-Scuola Daniela Colturani definisce un «atto
di forza contro il dissenso dei sindacati e del personale della scuola, contro le famiglie e contro il
buonsenso».
Ora sarà comunque necessario un lavoro frenetico per collegi dei docenti, consigli d’istituto e
dirigenti scolastici: per avviare inglese e informatica nelle primarie, ma anche la seconda lingua europea nella secondaria di
primo grado e, come già
accennato, il complesso
meccanismo dell’orario
“flessibile”.
E c’è poi il prevedibile
scompiglio organizzativo
per gli insegnanti, per la
definizione di competenze e ruoli da ricoprire. Dal
Ministero assicurano, tuttavia, nelle scuole elementari e medie almeno
per quest’anno l’organico
sarà confermato e non ci
saranno esuberi. E i docenti in soprannumero saranno utilizzati per le attività opzionali. (FP)
e
L’AZiON
I
n Italia i pazienti affetti dalla malattia di
Alzheimer sono circa 600
mila, di cui 45 mila in Veneto e ben 5 mila solo in
provincia di Treviso, 2500
nell’Uls 7, 250 nuovi casi
all’anno. La ricerca non ha
ancora approntato una cura definitiva di questo lento degrado fisico e psicologico. I farmaci servono
solo a rallentare il processo, nel tentativo di garantire il più a lungo possibile una vita autonoma al paziente.
Un risultato che può esser raggiunto però anche
utilizzando particolari accorgimenti nella vita quotidiana e nell’ambiente in
cui il malato si muove. Se
n’è parlato anche al convegno “Lo spazio nella malattia dell’Alzheimer: architettura ed etica” promosso a Treviso dall’Argel (Associazione per la ri-
Veneto Sociale
L’ARREDO AIUTA IL MALATO
ranno gazebo per fare piccoli lavori di giardinaggio
e tenerlo occupato. In casa si predisporranno corrimano colorati per distinguerli dal muro ma senza
colori forti, si segnerà il
percorso al bagno e alla camera con frecce colorate a
terra, si terrà la musica a
medio volume e si eviteranno luoghi troppo affollati. Infine si elimineranno
tutte le zone troppo o poco illuminate. «Si spera così che modificando l’ambiente – ha aggiunto Gallucci – diminuisca anche
l’uso di farmaci. Garantire
i servizi e la qualità di vita
GIANFRANCESCO CONTE E GIUSEPPE
GOTTARDI PER LA NOSTRA PROTEZIONE CIVILE
S
i è riunita nei giorni scorsi a Treviso
l’assemblea del Coordinamento delle associazioni di volontariato di Protezione civile, cui fanno
capo attualmente una sessantina di organizzazioni.
Nell’ambito dell’incontro c’è stata la designazione triennale dei referenti volontari della Protezione civile provinciale
incaricati di mantenere i
rapporti organizzativi e operativi tra il mondo del
volontariato e la Provincia
di Treviso.
Durante l’assemblea è
stato fatto un resoconto
dei primi tre anni di attività, ricordando i tre principali interventi che hanno coinvolto le associazioni di volontariato: nel
2002, l’esondazione di Piave e Livenza e il terremoto in Molise; nel 2003, il
gravissimo incidente stradale sulla A4 a Cessalto e
tutte le operazioni di antincendio boschivo svolte
con professionalità dalle
Avab (Associazioni volon-
Banca Etica a San Donà
Da mercoledì 28 gennaio viene attivato a San Donà, presso la sede
delle Acli, in via Campanile 5, un
punto informativo di Banca Popolare Etica. È aperto su appuntamento il secondo e quarto mercoledì del mese, dalle 17 alle 19. Per
informazioni rivolgersi ad Antonio
Sforzin del gruppo territoriale di San
Donà di Banca Etica: [email protected], 340-8565907, 0421331391.
Sportello Cisl per le badanti
Anche la Cisl di Conegliano offre un
servizio di assistenza tecnica (contratto, regolarizzazione...) a chi cerca una badante per prendersi cura di un familiare malato, o per le
badanti stesse che hanno bisogno
A
nella loro casa non solo costerebbe meno alla società
ma stimolerebbe i malati:
l’ambiente condiziona il
benessere e il comportamento di tutti».
Il supporto della Uls 7
Parte da Pieve di Soligo
una nuova iniziativa: dal
2004 è a disposizione un
servizio di consulenza psicologica per sostenere i familiari del malato, che
quotidianamente vivono al
suo fianco, con notevole
carico per l’assistenza e
per il cuore.
Paola Fantin
TREVISO
Sportello
informativo su
minori e giustizia
n Veneto ci sono 731 mila minori di cui 31 mila provenienti
da altri Paesi e l’1% affidato alle istituzioni. Capire come si possa gestire al meglio il fenomeno,
diventando un punto di riferimento
per qualsiasi dubbio o perplessità
è lo scopo dello sportello Centro
di documentazione Giu.Si.Le.Mi
(sportello per minori, giustizia, prevenzione, sicurezza e legalità). Il
Centro, posto in via Isola di Mezzo a Treviso vicino a Telefono Azzurro, è costituito da uno sportello e da un centro documentazione aperti al pubblico. Il Centro inoltre è collegato all’operazione
“intranet for internet” per lo sviluppo della comunicazione, anche
multimediale, tra carcere e territorio. «Il nostro obiettivo – ha
spiegato il presidente dell’associazione “Il Soffio onlus”, Stefania
Guiotto – è quello di rafforzare
le reti sul territorio per poter intervenire nell’area penale e nel disagio minorile, con studi attenti e
che tutelano la privacy». (PF)
I
Il gruppo dei volontari referenti e vicereferenti della Protezione civile per la provincia di Treviso
tari antincendio boschivo)
anche in altre province.
Nel triennio la Provincia di Treviso ha investito
circa un milione di euro
nel volontariato, assegnando 1400 divise, 26
fuoristrada e contributi vari. Sono stati inoltre avviati corsi di formazione
di base.
Ecco i referenti e vicereferenti scelti per le cinque zone in cui è stata
suddivisa la provincia,
quasi tutti riconfermati. I
comuni della nostra diocesi ricadono nelle zone 2
e 3.
Zona 1 - Comunità
Montana del Grappa: referente Lucio Bresolin; vice Alessio Dal Moro
Zona 2 - Comunità
Montana delle Prealpi
Trevigiane:
referente
Gianfrancesco Conte; vice Renzo Menegaldo
Zona 3 - Sinistra Piave:
referente Giuseppe Gottardi; vice Ivano Piccin
Zona 4 - Destra Piave:
Maurizio Coradazzi; vice
Rudy Zazzeron
Zona 5 - Colli Asolani e
Area Montebelluna: referente Alvaro Perin; vice
Augusto Piottanti
IN BREVE
di consulenza e aiuto. È aperto il
giovedì dalle 14.30 alle 18.30 nella sede di via Cadore 14. Per informazioni: 0438-361811.
A Venezia il vertice per
salvare i bambini del Sud
del mondo
Si è svolto questa settimana a Venezia “Passare dalla conoscenza all’azione”, vertice annuale organizzato dalla Banca mondiale assieme
a tutte le più importanti agenzie
impegnate nella lotta alla povertà
e alle malattie nel Sud del mondo.
Si è cercata una goccia di soluzione di fronte a cifre tragiche: 30 mila bambini muoiono ogni giorno
nel Sud del mondo di malattia e
malnutrizione, con il 50% dei decessi concentrati tra India, Cina,
Pakistan, Nigeria, Congo ed Etiopia.
Fra le strategie che si spera di mettere in atto: la promozione dell’allattamento al seno, vasti programmi di vaccinazione, campagna per
migliorare la qualità e l’igiene dell’acqua usata quotidianamente e
spesso vettore di malattie.
Dalla provincia di Treviso opuscolo informativo
per stranieri
È pronto “Vivere in Italia”, manualetto realizzato dalla Provincia di
Treviso a beneficio dei cittadini stranieri. Alla sua seconda edizione, si
presenta aggiornato alla luce della
7
DALLA REGIONE VENETOFINANZIAMENTI
PER LA SANITÀ
Una casa a misura
di Alzheimer
cerca geriatrica interdisciplinare).
«Non parliamo solo alle case di riposo e ai centri diurni ma anche alle famiglie – ha spiegato Maurizio Gallucci, presidente
nazionale dell’Argel, nata
a Treviso circa tre anni fa
–. Lo scopo è sostenere iniziative che aiutino il malato a ricordare il più possibile le proprie cose».
Un giardino per il malato di Alzheimer non dovrà dunque avere corridoi
senza uscita ma percorsi
curvilinei che conducano
sempre in un luogo, onde
evitargli agitazione. Ci sa-
Domenica 1 febbraio 2004
legge Bossi-Fini. Tradotto in francese, inglese, spagnolo, albanese, arabo, russo e cinese, è diviso in grandi sezioni tematiche: Ingresso e soggiorno, Famiglia, Lavoro, Salute, Istruzione, Casa e Cittadinanza. In appendice, tutti gli indirizzi utili.
La guida si può scaricare gratuitamente da www.provincia.treviso.it
Fra tutti gli utenti dei Servizi informativi stranieri della Provincia, primo è il Marocco con il 13%; seconda l’Italia (chi cerca informazioni
per gli immigrati che conosce, che
aiuta, che assume) con il 12%; poi
l’Albania e la Cina al 10%.
Il servizio informativo stranieri è aperto da lunedì a venerdì dalle
8.30 alle 12.30, lunedì e mercoledì
anche dalle 15.30 alle 17.30 nella
sede provinciale di viale della Repubblica 193b.
ffluiscono anche
alle Uls del territorio diocesano i finanziamenti stanziati dalla
Regione per progetti di
ricerca sanitaria, pari a
un totale di 2 milioni 200
mila euro.
Alla Uls 7 spettano 20
mila euro per le ricerche
capitanate dal ginecologo Andrea Baffoni: due
anni di lavoro e di studio
per cercare di aiutare
chi vuole avere un figlio
e non ci riesce (“Progetto pilota del centro di fisiopatologia della riproduzione nella gestione
integrata della coppia
sterile” il nome completo). Un finanziamento maggiore arriva a nome del direttore sanitario Francesco Benazzi:
35 mila euro per studiare come far funzionare
meglio la macchina della Uls, dal centro prenotazioni ai fondamentali archivi di dati.
Riguarda tutte le Uls
trevigiane invece il programma guidato dal dottor Daniele Frezza dell’Uls 9, coordinatore regionale del Creu (Centro regionale emer-
genza-urgenza): sono
70 mila euro per un “progetto pilota di teletrasmissione dell’elettrocardiogramma e di teleconsulto” per migliorare
diagnosi e trattamento
dell’infarto miocardico
acuto.
Giorgio Roberti, dirigente degli ospedali di
Treviso e Oderzo, ottiene invece 30 mila euro
per attuare un più efficiente e unificato ufficio
relazioni col pubblico
nei due nosocomi. Ne
vanno invece 35 mila a
Pier Luigi Zorat, direttore del dipartimento oncologico per l’Uls 9, per
l’attivazione di una rete
tra le strutture oncologiche per sviluppare la
“sieroproteomica”. Infine, 40 mila euro all’Uls
10 di San Donà (Simonetta Scaramagli) per uno studio sull’assistenza
domiciliare ai malati
terminali di tumore, e
30 mila all’Uls 2 di Feltre, alla dottoressa Milanesi di pediatria, per una rete per curare le malattie al cuore di origine congenita.
Tommaso Bisagno
USL 9,TRE PROGETTI CONTRO
LO SFRUTTAMENTO SESSUALE
P
revenire abuso e
sfruttamento sessuale, recuperando e reintegrando le vittime. È
quanto si propone la Regione Veneto sostenendo
economicamente lo sviluppo di 14 progetti già esistenti che mirano a combattere un fenomeno purtroppo ben radicato, attraverso la tutela della persona, della famiglia e dell’intera comunità locale. Sono
stati scelti perché ritenuti
i più adatti a sviluppare gli
obiettivi secondo quanto
stabilito dal Nucleo tecnico scientifico. Per questi
enti sono stati destinati
complessivamente 450 mila euro, pari al 49% del finanziamento richiesto. Si
tratta per lo più di iniziative di recupero, accoglienza e integrazione per donne soggette a sfruttamento sessuale, ma anche di
interventi di prevenzione.
Tra gli enti scelti anche
l’Ulss 9 di Treviso (che
comprende anche l’Opitergino e il Mottense) che
ha ricevuto quasi 50 mila
euro per il progetto “Implementazione degli interventi di protezione sociale
per donne anche minorenni e madri con bambino, che vogliono uscire
dalla prostituzione”.
Da alcuni anni infatti
l’Ulss 9, come spiega il di-
rettore dei servizi sociali
dell’azienda sanitaria Giuseppe Dal Ben, sta sostenendo progetti di accoglienza e ricezione che
hanno ottenuto ottimi risultati: i progetti “Marinella” e “Strade Altre” che
hanno coinvolto ben 37 ragazze di cui 22 recuperate
e 11 in fase di recupero; e
per quanto riguarda l’Opitergino-Mottense il progetto “In and out”, alla casa di accoglienza di Fontanelle, con 30 ragazze
coinvolte e tutte recuperate. Visti questi risultati la
Regione ha ritenuto di finanziare l’Ulss 9 perché
continui a sostenere progetti di recupero, in cui è
aiutata anche da alcune associazioni e enti locali: Telefono Azzurro per l’accoglienza di emergenza, Domus Nostra di Paese, associazione S. Gabriele di
Dosson, Caritas delle diocesi di Treviso e Vittorio.
Lo sviluppo dei progetti prevede di accogliere almeno 5 minori tra i 13 e i
18 anni, 4 nuclei composti
da madri più figli minori e
6 donne sole maggiorenni.
Ha ricevuto i finanziamenti regionali, per 17 mila euro, anche il progetto
“Il rientro e la prevenzione” curato dal Comune di
Conegliano. (PF)
8
UN’INIZIATIVA DI FIDICOMES TREVISO
I finanziamenti innovativi
per medio-piccole imprese
I
l successo e la vitalità
di una piccola e media
impresa (Pmi) non
può non misurarsi con la capacità di utilizzo di finanziamenti innovativi. Ed è per
questo che la Fidicomes trevigiana - cooperativa di garanzia fidi tra operatori del
commercio del turismo e dei
servizi costituitasi nel 1977 ha deciso di accendere i riflettori sulla propria realtà
per diffonderne al massimo
i servizi. «La nostra è una
cooperativa di 2800 soci - ha
spiegato il presidente Roberto Migot - in grado di svolgere una funzione di base poco nota ancora: “garantire”
gli imprenditori che vanno in
banca, a costi davvero interessanti. Ci stiamo avvicinando all’applicazione di Basilea 2 e sappiamo che i prestiti verranno ora concessi
con molta più severità». Le
Pmi dunque devono rizzare
le antenne e cogliere le opportunità oggi possibili come: agevolazione per l’accesso al credito tramite garanzia su finanziamenti bancari richiesti dai soci con sen-
sibile riduzione dei tassi applicati; agevolazioni per il rinnovo delle attrezzature e dei
locali; finanziamenti per le
spese varie degli alberghi;
sostegno alle imprese del
commercio in 42 comuni trevigiani (tra cui Cappella
Maggiore, Cessalto, Chiamano, Cison, Codognè, Colle Umberto, Cordignano,
Farra, Follina, Fontanelle,
Fonte, Fregona, Gaiarine,
Godega, Gorgo, Mansuè,
Medusa, Miane,Motta, Pie-
ve di Soligo, Portobuffolè,
Refrontolo, Revine, S. Fior,
S. Pietro di Feletto, S. Vendemmiano, Sarmede, Tarzo
etc.) per ampliamenti, ristrutturazioni, sviluppo e introduzione di innovazioni
(entro 30 giugno 2004); finanziamenti a fondo perduto
sugli investimenti da attuare
o già attuati a partire dal 1
gennaio 2003, con attenzione ai piccoli negozi di quartiere, ai pubblici esercizi, alle strutture ubicate nei cen-
tri storici o nelle aree scarsamente servite (iniziativa
Cipe, entro il 31 marzo 2004).
«Da parte delle piccole
imprese serve però la volontà concreta di innovarsi ha affermato Renato Salvadori, presidente di UnascomConfCommercio - L’iniziativa che scade il 31 marzo è, ad
esempio, uno strumento
concreto in mano ai piccoli
per contrastare i grandi. Purtroppo, pur avendo la nostra
Cooperativa raggiunto ottimi livelli, esiste ancora, in
provincia, uno zoccolo duro
di piccole imprese che ritengono difficile l’accesso al credito e che non hanno ancora
effettuato il passaggio culturale necessario». Per info Fidicomes 0422 570735.
Paola Fantin
AL VIA COCORADICCHIO 2004
L
e
L’AZiON
Economia
Domenica 1 febbraio 2004
a storia di Treviso e della sua popolazione è strettamente collegata ai suoi fiumi più importanti: il Sile
a ovest e il Piave a est. Ed è proprio a
questo singolare rapporto che Cocoradicchio ha deciso di dedicare particolare attenzione nel corso della manifestazione 2004. Da oltre 15 anni alcune importanti realtà di ristorazione nella pedemontana trevigiana dedicano serate e incontri culturali a quello che è
proprio uno dei più importanti prodotti dell’acqua: il Radicchio Rosso di Treviso Igp e Variegato di Castelfranco Igp.
La manifestazione enogastronomia
tra febbraio e marzo s’inoltrerà allora
nel cuore della tradizione esplorando le
civiltà fluviali. Le serate saranno allietate da letture di poesie in antico dialetto veneto con quadri di artisti contemporanei dedicati all’acqua e sarà elaborato un prezioso ricettario con piatti tradizionali, foto storiche, aneddoti e
brani per interessanti letture. Questo il
calendario: Tre Panoce (9/2), Alla Torre (19/2), Alle Terme (23/2), Barbesin (27/2), Gigetto (3/3), Miron (5/3),
Celeste (9/3).
A CONEGLIANO 4 INCONTRI
La sicurezza nell’
industria meccanica
Q
uattro incontri formativi in tema di
sicurezza per le aziende
dell’ industria meccanica
del distretto di Conegliano, organizzati da Treviso
Tecnologia presso la sede de “La Nostra Famiglia”, a Conegliano, i pomeriggi del 6,13,20 e 27
febbraio, orario 14-18.
Un’iniziativa che si segnala per l’ampio interesse delle tematiche trattate e per la necessità di una sempre maggiore e
puntuale informazione in
termini di salute sul posto
di lavoro.
Gli incontri, tenuti da
dirigenti e tecnici dello
Spisal (Servizio
prevenzione Igiene Sicurezza negli Ambienti di
Lavoro), approfondiranno
le tematiche che più riguardano gli addetti ai lavori del settore meccanico: percezione del rischio,
macchine e attrezzature,
prevenzione sanitaria e rischi chimici specifici.
Tra i destinatari dell’i-
niziativa: datori di lavoro,
dirigenti, addetti alla produzione, professionisti,
responsabili della sicurezza.
Il programma prevede:
venerdì 6 febbraio con
Giovanni Moro, responsabile Spisal ULSS 7 di
Conegliano, il tema “rischi e infortuni”; segue
venerdì 13 febbraio, con
Giulio Morossi, ispettore
Spisal ULSS 9 Treviso, il
tema “macchine e attrezzature”; terzo incontro venerdì 20 febbraio, con
Sergio Carnevale, medico del lavoro, sul tema
“prevenzione sanitaria”;
quarto e ultimo appuntamento venerdì 27 febbraio, con Lucio Ros, Ispettore Spisal dell’ULSS
9 Oderzo, sul tema “rischi
chimici specifici”.
Per informazioni è possibile contattare Treviso
Tecnologia - iniziative di
formazione Sicurezza e
Ambiente, allo 0422
608858, oppure scrivere a
[email protected]
e
L’AZiON
Economia
Domenica 1 febbraio 2004
9
IL PIANO DEL GOVERNO FA DISCUTERE
PREZZI
Riforma delle pensioni,
scenario in movimento
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 192,00 a 195,00
Buono mercantile da 190,00 a 192,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 185,00 a 187,00
Ibrido giallo Friuli da 182,00 a 184,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 175,00 a 180,00
Semi oleosi
Seme di soia nazionale (um. 14% - imp.
2%) da 284,00 a 286,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00
a 320,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00
a 315,00
b) farine da pasticceria da 474,00 a
484,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 395,00 a 400,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
305,00 a 310,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 245,00 a 250,00
Vini (alla produzione, lire
per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a
5,50
Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da
5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00
a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00
a 6,00
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 5,20
a 5,70
Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da
7,00 a 7,50
Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da
14,00 a 15,00
Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da
6,70 a 7,20
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00
a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 9,00
cat. M grammi 53/63 a 8,60
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31
a 0,33
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla
- leggeri da 0,69 a 0,71
- pesanti da 0,69 a 0,71
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,30 a 0,32
- pesanti da 0,38 a 0,42
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,20 a 0,22
Anatre mute femmine da 1,73 a 1,77
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,94 a 1,98
Tacchini pesanti
- femmine da 0,93 a 0,95
- maschi da 1,00 a 1,02
Galletti
- polli a collo nudo da 1,86 a 1,91
- galletti livornesi da 2,10 a 2,14
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 1,58 a 1,64
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,11
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,10
Oltre 180 kg. fino a 0,98
Magroni da kg. 40 fino a 1,75
Magroni da kg. 50 fino a 1,63
Magroni da kg. 65 fino a 1,50
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,54
Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,19
Prezzi aggiornati a martedì
27 gennaio 2004
L
e prossime settimane dovrebbero
essere decisive
per la riforma delle pensioni. Il condizionale è d’obbligo, perché i tempi per avere il quadro completo e
definitivo della proposta del
Governo stanno slittando,
sulla spinta di un dibattito
molto vivace nel quale si intrecciano veti assoluti al
progetto dell’esecutivo
Berlusconi (dalla gran parte dell’opposizione, dai sindacati), e qualche inedita
prospettiva di convergenza
tra fronti opposti, in particolare sulla proposta di
riforma pensionistica avanzata dalla Margherita.
Una “mossa” quest’ultima
che, di fatto riconoscendo
l’esigenza di porre comunque mano alle pensioni, ha
spiazzato la compattezza
dell’opposizione ma che nel
contempo potrebbe sbloccare la situazione di stallo
e accelerare i tempi della
riforma, creando una più
ampia base di consenso.
I quattro punti cardine
della riforma elaborata dal
governo riguardano: 1)
l’età pensionabile: dal 2008
si andrà in pensione con 40
anni di contributi, a prescindere dall’età, e la pensione sarà calcolata interamente sui contributi versati; 2) gli incentivi economici per chi deciderà di procrastinare la pensione: il lavoratore potrà avere in busta paga l’intero ammontare dei contributi previdenziali (32,7 per cento del salario), esentasse; 3) la con-
tribuzione: il progetto governativo prevede tra l’altro un aumento dell’aliquota per i lavoratori parasubordinati, non per i lavoratori autonomi. Di qui l’accusa di disomogeneità e, in
sostanza, di scarsa equità;
4) i fondi pensione: il Tfr (la
liquidazione) passerà ai
fondi pensione, il lavoratore potrà decidere a quale
fondo aderire (in caso contrario il suo Tfr sarà conferito al fondo di categoria).
Verrà ampliata la deducibilità fiscale della contribuzione ai fondi e ridotta l’im-
posta sui rendimenti dei
fondi stessi.
Nel “muro contro muro”
è sbocciata la proposta del
partito di Rutelli. Un fatto
importante, per tutta una
serie di motivi: perché riconosce che la riforma in
ogni caso si deve fare; perché le posizioni tutto sommato non sono così rigidamente contrapposte (il progetto della Margherita è visto con interesse da An e
Udc, le due “anime sociali”
della CdL, e da una parte
del sindacato), e la nascita
di inedite, ampie conver-
la pensione; 3) il progressivo processo di armonizzazione delle aliquote di lavoratori dipendenti e autonomi (di fatto maggiore equità); 4) il trasferimento
del Tfr nei fondi pensione,
ma non obbligatorio, bensì
attraverso il meccanismo
del “silenzio assenso” che
dà quindi libertà di scelta al
lavoratore.
Valerio Cupidi
MA I SINDACATI CHE NE DICONO?
A
utentici “fiumi in piena”. Sono i sindacalisti. Sulla questione della
riforma pensionistica sparano a zero. Posizioni nette,
per lo più pollice verso sul
progetto del governo. Qualche attenzione – guardinga,
o tutt’al più benevola – dedicano alla controproposta
della Margherita.
«La proposta della Margherita – sottolinea Maurizio Cecchetto, Cisl di Treviso – è interessante perché
è un fatto nuovo nello scenario politico e probabilmente potrebbe aiutare a
sbloccare questa situazione
così ferma. Ci sono movimenti all’interno della maggioranza, e all’interno dell’opposizione, e tutto ciò potrebbe concorrere a portare le parti al di là delle singole “bandiere” e cercare di
affrontare con serietà il problema della previdenza. In
realtà, il nocciolo del problema è che si va allungando il periodo del pensionamento, il che – piaccia o non
piaccia – crea squilibrio...
nell’equilibrio pensionistico
introdotto dalla riforma Dini. Date queste premesse,
ci sembra preferibile “lavorare” sui tempi, sull’età
pensionabile piuttosto che
sul “rendimento” della pensione». Cecchetto contesta
al progetto del Governo sia
l’innalzamento secco a 40
anni dei contributi pensionistici (eliminando di fatto
le pensioni di anzianità) sia
la proposta di decontribuzione, cioè di ridurre la contribuzione ai neoassunti,
che crea prospettive future
di reale impoverimento.
Sulla stessa linea Paoli-
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
E PERCAMBIARE L’IMPIANTO
DI RISCALDAMENTO?
L
genze potrebbe costringere il governo a modificare
il suo progetto; infine perché ha ribadito l’esigenza
di equità e di “riscrivere” il
welfare in una nuova visione d’insieme.
Ma cosa propone in sostanza la Margherita? 1)
L’innalzamento a 37 anni
dei contributi necessari oppure il pensionamento a 59
anni d’età e 35 di contributi (la cosiddetta “quota
94”); 2) l’affiancamento, agli incentivi economici a restare al lavoro, di un aumento del rendimento del-
a trasformazione degli impianti centralizzati di riscaldamento in impianti individuali continua ad essere una fonte di liti giudiziarie condominiali, in quanto la legge 10/1991 ha stabilito che per l’approvazione della decisione è sufficiente una maggioranza condominiale di 501 millesimi. I condómini
dissenzienti sono quindi numerosi e
si oppongono alla delibera assembleare, che comporta una spesa familiare ingente. Fra le motivazioni
dell’opposizione vi era quella che, in
base all’articolo 28 della legge, occorre motivare la trasformazione in
impianti individuali con un progetto
accompagnato da relazione tecnica.
Ora, però, con una recente sentenza
(16364/2003) la Corte di cassazione, giudicando sull’ennesima lite avvenuta in un condominio di Ostia, ha
stabilito che il progetto e la relazione tecnica non devono essere contestuali alla delibera condominiale di
trasformazione, bastando per questa
la maggioranza di 501 millesimi. Ai
fini delle sua validità, non è necessario che sia accompagnata dal progetto dell’opera e dalla relazione tecnica, che possono essere elaborati
in una fase successiva alla delibera.
Avv. Nicola Todeschini
Studio Legale www.Consumerlaw.it
no Barbiero, Cgil di Treviso, che si dice deluso dal
governo nel recente “confronto natalizio” con il sindacato. Ma come – argomenta – prima il governo si
dice interessato a recepire
le nostre indicazioni, e poi
non toglie dal tavolo del dibattito le tre deleghe più
“pericolose” (innalzamento
età pensionabile, decontribuzione, obbligatorietà del
versamento del Tfr nei fondi pensione)?
Inoltre, la Cgil – attacca
Barbiero – ha deciso di non
esserci al tavolo del confronto col governo per parlare di welfare, perché: «È
inutile che andiamo a parlare di welfare, di stato sociale, con un interlocutore
qual è il governo attuale che
non è in grado di agire e di
assumersi la responsabilità
di dire fino in fondo, agli italiani, cosa vuol farne della previdenza...». Insomma,
previdenza e assistenza parlano linguaggi diversi, e
non se ne può fare merce
di scambio e nemmeno confusione. E, per concludere,
Barbiero non nasconde (parecchia) freddezza sulla
proposta della Margheirita.
Sostanzialmente inutile, dice. (VC)
PREMIATI CORSISTI
A scuola di cucina
sana e pulita...
L
unedì scorso, 26 gennaio, all’agriturismo “Castaldia” di Mareno di Piave, Luca Zaia, presidente della Provincia di Treviso, ha consegnato gli
attestati di frequenza di un corso di cucina (della durata di 60 ore) che ha visto impegnati gli aderenti a
Turismo Verde di Treviso (Confederazione italiana
agricoltori).
I corsisti, oltre ad esercitarsi nella pratica di cucina (etnica, o meglio nella più pura tradizione trevigiana, e veneta più in generale), hanno affrontato
tematiche sull’igiene, conservazione e preparazione delle materie prime prodotte in azienda (polli, oche, maiali, radicchi, uva, eccetera).
I titolari del “Castaldia” hanno offerto agli intervenuti un saggio di quanto sperimentato, provato e
appreso come le “pappardelle al vin Raboso e radicchio rosso di Treviso” e un “coniglio alla noci e
salvia, con radicchio rosso di Treviso al forno”. Conclusione con gli immancabili e celebrati Prosecco e
Raboso. (MS)
e
L’AZiON
e
L’AZiON
Chiesa
SABATO SCORSO IN CATTEDRALE
Il saluto del Capitolo
al vescovo Magarotto
A COLLOQUIO CON LA MAMMA DEL NUOVO VESCOVO
Don Armando Bucciol alla madre:
“Cerco di amare Dio prima di tutto”
«T
oni, el manden prete sto
qua». Sono
passati 56 anni da quando
don Emilio Mazzer, allora
parroco di Villanova di Motta, buttò lì questa battuta ad
Antonio Bucciol. Era il luglio del 1947 e Toni aveva
portato il suo ultimo nato,
Armando, in chiesa per il
battesimo. La predizione di
don Emilio non solo si è avverata, ma quel neonato è
andato ben “oltre”: il prossimo 17 aprile verrà consacrato vescovo. Papà Toni
oggi non c’è più mentre è
ancora viva mamma Antonia Rosolen (ma tutti la
chiamano
Antonietta).
Classe 1906, lucidissima, è
ospitata dalle
figlie: molto
del suo tempo
lo dedica alla
recita del rosario e alla lettura... de L’Azione! Ed è a
casa di una
delle figlie, a
Parè, che ha
ricevuto la notizia della nomina del figlio a vescovo di
Livramento (Brasile). Racconta: «Quindici giorni fa è
venuto a trovarmi il vescovo Magarotto con la Augusta (responsabile dell’Ufficio missionario, ndr) per
portarmi i saluti di mio figlio. Poi sono ritornati mercoledì 21, alle 10, dicendo di
avere una lettera di don Armando per me. Ho chiesto
al Vescovo di leggermela e
c’era scritto della nomina di
don Armando a vescovo.
Prima di andar via monsignor Magarotto mi ha regalato una corona del rosario». La lettera è molto tenera: «Mamma carissima
cerca di mantenerti tranquilla. Io ti sarò vicino con
la mia preghiera e il mio affetto (...) Sono certo che non
ti perderai d’animo e che il
Signore ti darà la forza per
accettare tutto ciò e che continuerai, adesso ancor di
più, a sostenermi con la tua
preghiera (...) Cerco di amare Dio prima di tutto e
di anteporre l’amore al Signore anche all’affetto per i
miei familiari, senza per
questo trascurarli (...)».
La sera di mercoledì,
madre e figlio si sono sentiti al telefono: «Mi ha detto che ci ha pensato tanto
prima di dir di “sì” e che ha
sentito una voce che lo in-
vitava ad accettare».
Sono tanti
gli episodi della vita di don
Armando che
affiorano nella
mente di Antonietta. «A
quattro-cinque anni coltivava già l’idea
di farsi prete.
In camera a- La mamma del nuovo vescovo Armando Bucciol, Antonia Rosolen;
veva prepara- (accanto al titolo) una recente foto di don Armando con la mamma
to un altarino.
Quando è cresciuto andava Armando le comunicò la
ogni giorno a messa al mat- decisione di partire per il
tino e al pomeriggio ritor- Brasile. «Fin dall’ordinanava in chiesa per l’adora- zione aveva coltivato il dezione. Mi ricordo che una siderio della missione. Tersera sono andata con gli al- minato il servizio a Barbitri figli a Motta sano, era il 1991, gli chiesi:
per i fuochi ar- “E adesso Armando dove ti
tificiali. Lui in- mandano?”. Mi rispose: “La
vece è rimasto mia idea è di andare in Braa casa e me lo sile. Qui ci sono già tanti
vedo ancora a preti mentre lì sono porecitare il ro- chissimi”. Ci restai molto
sario nel corti- male e inizialmente soffrii
le. Al tempo in per questa scelta». In Bracui frequenta- sile Antonietta non ha mai
va la Scuola a- messo piede. «So solo che
postolica gli laggiù fa tanto caldo, che
portai un ma- mangiano risi e fasioi e che
terassino di piume perché ci sono fastidiosi moscat».
In questi tredici anni peil letto era duro. Qualche
tempo fa ricordai questo e- riodicamente don Armanpisodio a don Ovidio Polet- do è rientrato dal Brasile.
to che sorridendo mi ri- «Ma io appena appena l’ho
spose: «Bisogna preparar- visto. Passava a trovarmi
si fin da giovani ai sacrifi- sempre di corsa. Arrivava
e squillava il cellulare. Ma
ci».
Il momento più difficile lui è fatto così. È aperto e diper mamma Antonietta fu sponibile con tutti».
Federico Citron
tredici anni fa, quando don
“Quando mi
disse che
andava in
Brasile ci
rimasi male”
LA TESTIMONIANZA DI DON ANTONIO
PIANCA, MISSIONARIO IN BRASILE
“Dom” Armando, Bispo
L
a nostra diocesi di Caetité ha accolto con gioia la bella notizia: il
papa ha eletto don Armando Bucciol vescovo della diocesi di Livramento. Questa scelta è motivo di grande gioia per noi
qui in Brasile, per la nostra diocesi di Vittorio Veneto e per i tanti amici italiani e
brasiliani che padre Armando si è guadagnato durante la sua vita.
Il servizio tra le nostre diocesi di Vittorio Veneto e Caetité acquista una dimensione nuova: è il servizio che va oltre i confini di una diocesi. “Dom” Armando, adesso, come vescovo della diocesi di Livramento è membro della Cnbb
(Conferenza episcopale brasiliana). Le
diocesi di Caetité e Livramento sono abbastanza “giovani”: Livramento è stata costituita il 27 febbraio 1967 e
prima il suo territorio apparteneva a Caetité, che a sua
volta è stata costituita diocesi il 20 ottobre 1913.
Il “vescovo” Armando
Bucciol ha lavorato (si è allenato!) qui nella diocesi di
Caetité per 13 anni animando molte attività pastorali e
continuando una presenza e
collaborazione di sacerdoti e laici vittoriesi iniziata 30 anni fa con don Aldo Lucchetta. Il “vescovo” Armando si è dedicato
molto alla formazione di seminaristi e animatori. È stato rettore del Seminario
diocesano, incaricato della pastorale diocesana, ha diretto e organizzato la scuo-
IN UNA LETTERA IL VIVO RICORDO DI
UNA PARROCCHIANA DI BARBISANO
Quel colloquio sulla fede
C
arissimo padre Armando,
ti ricordi cosa ci siamo
detti qualche mese prima che tu
partissi per il Brasile? Io avevo
solo 17 anni e una grande confusione in testa. Sono venuta in canonica e ci siamo seduti in quell’orribile divano verde. «Ho un
problema di fede», ti ho detto e
tu mi hai guardato come se in
quel momento non ci fosse nulla
di più importante per te del mio
problema. Allora mi sono fatta
forza e ho continuato: «... nel senso che condivido tutto quello che
dice Gesù, i suoi insegnamenti, i
valori del Vangelo, ma non riesco
a credere in Dio. Mi è difficile
credere in un Essere Supremo,
S
creatore del mondo». L’avevo detto.
Tu hai continuato a guardarmi
e, senza metterti a ridere, hai detto: «Sono contento di vedere che
stai crescendo bene. Deve arrivare per tutti il momento di crisi, altrimenti non potremmo andare oltre. Gesù è un maestro molto esigente e vuole che lo seguiamo con
fede e intelligenza. Se un giorno ti
accorgerai di credere in modo cieco, senza domande, senza obiezioni, senza cadere mai allora comincia a preoccuparti».
Naturalmente io non avevo capito. A quell’età si cercano risposte
chiare, non discorsi vaghi intorno
alle cose. Allora ti chiesi: «E cosa
la di teologia per laici e gli incontri vocazionali diocesani, ha accompagnato migliaia di animatori di comunità. Trovava
il tempo per rispondere alla richiesta di
aiuto delle varie parrocchie. Attualmente è parroco di Candiba e di Licínio.
A chi gli domandava come riuscisse a
svolgere tante attività, a preparare il materiale scritto per gli animatori, rispondeva con poche parole e con il sorriso: “È
bello e se occorre… si va e si fa quello
che si può”. E le forze fisiche dove le trovava? Penso che ne sappia qualcosa solo
Dio che dà le grazie secondo i bisogni e
secondo la misura di chi le riceve.
La parrocchia di Guanambì si prepara
per celebrare la consacrazione episcopale, che avverrà il 17 aprile. La Chiesa
di Caetité si prepara per salutarlo, cosciente che sta facendo un dono prezioso alla
Chiesa “sorella-figlia” di Livramento. Noi, colleghi italiani e brasiliani e le migliaia
di animatori e semplici cristiani, lo ringraziamo e gli auguriamo che continui ancora per molti anni a servire,
con i doni che Dio gli ha dato, i 350 mila cristiani della diocesi di Livramento… E gli auguriamo di essere lui
stesso un dono che Dio fa alla Chiesa di
Livramento e che la Chiesa di Vittorio Veneto e Caetité hanno collaborato perché
il dono sia completo.
Don Antonio Pianca
devo fare, allora?».
«Lascia da parte per un po’ quell’Essere Supremo che ti dà tanti
problemi e concentrati su Gesù. Se
riuscirai davvero a comportarti come lui dice, avrai già fatto molto».
Avevi ragione, naturalmente. E
non sono state quelle parole a convincermi, ma il tuo esempio, il tuo
farti viva testimonianza di Gesù in
mezzo a noi. Un Gesù combattivo,
che non si arrende di fronte all’ottusità di certa gente o di certe ideologie. Un Gesù tenace, fedele
compagno dei giovani e delle loro battaglie. Un Gesù che
non si scandalizza di
fronte alle nostre incoerenze o alla nostra precarietà, ma
che ci prende per un
braccio e ci rialza.
Un Gesù divertente,
entusiasta della vita.
Non potevamo desiderare di allonta-
narci da Lui, perché lì si stava bene.
E ora questa bella notizia... ti
faranno vescovo. Ma cosa ti chiederà ancora Gesù? Devi essere
davvero in gamba per meritare
tutte queste attenzioni.
Leggendo la tua incredulità e
la tua titubanza nel ricevere la notizia, ho ripensato a san Paolo.
Quanta paura all’inizio! Andare
tra gente sconosciuta, annunciare un messaggio nuovo, superare le difficoltà sociali, politiche...
Ma Gesù sapeva fin
dall’inizio di aver
scelto bene.
«Perché avere
paura?», gli aveva
chiesto il suo amico
Barnaba, «tu sei stato scelto da Dio!...
da Dio! Migliaia di
persone ti invidiano!».
Un abbraccio
Erica Pradal
abato scorso, 24
gennaio, si è svolto l’ultimo incontro di monsignor Alfredo
Magarotto coi canonici del
Capitolo della Cattedrale.
Il Vescovo ha presieduto
la concelebrazione nella
stessa chiesa, partecipando pure alla recita delle Ore canoniche, attorniato
dai membri del Capitolo.
È stata una concelebrazione ricca di emozioni,
che venivano espresse
nelle intenzioni della preghiera comunitaria e, alla
fine, dall’arcidiacono presidente, monsignor Giovanni Ros.
L’arcidiacono, dopo aver ricordato che al Capitolo è riservato il compito
della preghiera e liturgia,
ha così continuato: «Que-
sto è stato il nostro servizio primario, accompagnato anche dalle sofferenze fisiche, per alcuni di
noi, nei sei anni e mezzo
del suo ministero episcopale nella diocesi di San
Tiziano.
Abbiamo sempre seguito con affetto e ammirazione la sua intensa attività pastorale, con la continua presenza in tutto il
territorio della nostra
Chiesa, dalle Alpi al mare,
dal Piave al Livenza.
La nostra preghiera
chiedeva allo Spirito Santo di sostenere il Pastore
con la luce, la forza e il fervore che lo animavano e
di rendere feconda la sua
opera, preparandole un
terreno fertile nel cuore
dei fedeli (Lc 8, 5-8).
I frutti si sono già manifestati nel gran numero
di persone, senza precedenti, che sono venute a
salutarla in questi giorni
di commiato.
Mentre ci rattrista il
pensiero che la sua presenza ci viene tolta troppo
in fretta, ci conforta la certezza che continueremo a
Domenica 1, in cattedrale a Vittorio Veneto alle 15: Celebrazione per l’ingresso del
nuovo vescovo di Vittorio Veneto monsignor Giuseppe Zenti.
Domenica 1: 26ª Giornata nazionale per
la vita, sul tema “Senza fili non c’è futuro”.
Mercoledì 11: 12ª Giornata mondiale del
malato, sul tema “Guarire con la solidarietà”.
A Vittorio Veneto in cattedrale, dalle 14.15 accoglienza, rosario e messa.
Domenica 15 a Vittorio Veneto in cattedrale, alle 15: Celebrazione e incontro delle
famiglie della diocesi con il Vescovo.
Domenica 15 a Mareno di Piave: Incontro Unitalsi.
Sabato 21 a Conegliano, Casa Dehon, al-
rimanere nel suo cuore, e
che la sua amabile persona si ripresenterà, ogni
giorno, con tutte le sue
virtù, accanto al vescovo
Giuseppe, quando nella
preghiera eucaristica pronunceremo il suo nome.
Allora il nostro pensiero, affettuoso e riconoscente, la raggiungerà dovunque lo Spirito l’avrà
chiamata a continuare il
suo prezioso servizio per
il Regno, e noi diremo al
Signore di darle felicità e
grazia (Salmo 22) e buona
salute per tutti i giorni della sua vita».
A monsignor Magarotto è stata poi offerta una
copia del nuovo Statuto
del Capitolo, da lui appena
promulgato, e un omaggio
librario.
Il Capitolo della Cattedrale, in una foto d’archivio
le 17: Incontro di
formazione missionaria per giovani sul tema “accoglienza e dialoAppuntamenti pastorali del mese di febbraio
Domenica 1 febbraio 2004
go”.
SETTIMANA SOCIALE
Tema: “Essere cittadini. Oggi, nel Nord-Est, in
un mondo globalizzato”
Lunedì 9 a Pieve di Soligo, teatro Careni,
alle 20.30. Relatore: cardinale Angelo Scola,
patriarca di Venezia.
Mercoledì 11 a Conegliano, auditorium
“Dina Orsi”, alle 20.30. Relatore: Ilvo Diamanti,
sociologo.
Venerdì 13 a Oderzo, teatro del collegio
Brandolini, alle 20.30. Relatori: Paolo Feltrin,
politologo dell’Università di Trieste e Luigi
Bobba, presidente nazionale delle Acli.
VOCAZIONI
Sabato 31 gennaio e domenica
1º febbraio: Gruppo Tabor (ragazzi 1718 anni).
Sabato 7 e domenica 8 in Semina-
rio: Gruppo Ester 1 (9-11 anni) e gruppo Ester 2 (11-13 anni).
Sabato 14 e domenica 15 in Seminario: Gruppo Samuel (9-11 anni) e gruppo Giona (11-13 anni).
Sabato 21 a Castello Roganzuolo: Gruppo Sicar (ragazze dai 19 anni in su).
Sabato 28 e domenica 29: Gruppo
Diaspora (ragazzi dai 19 anni in su).
Domenica 29 in Seminario: Gruppo David e gruppo Sirio (14-16 anni).
Domenica 29 in Seminario: Gruppo Miriam (ragazze 17-18 anni).
AZIONE CATTOLICA
Domenica 1 a Conegliano, casa Toniolo
dalle 9.30 alle 12.30: Incontro di riflessione
etica per giovani e adulti. Tema: “Parola e silenzio - Dire/dare la vita”. Relatore: monsignor Luciano Padovese.
Da domenica 1 a giovedì 5, a Castello Roganzuolo: Esercizi di comunità per diciottenni.
Venerdì 6 a casa Toniolo di Conegliano,
alle 20.30: Presentazione Operazione Sip agli
Imprenditore e prete
D
a imprenditore a sacerdote. Dividino
(Dino) Gamma fondatore
della nota azienda di servizi di telecomunicazione, sistemi telefonici e reti dati
Telegamma e della Divino
srl che produce camicie su
misura, è stato consacrato
presbitero il 2 gennaio
scorso a Belém, in Brasile.
Il cinquantacinquenne imprenditore trevigiano, che
ha studiato teologia a Treviso 25 anni fa, ha sempre
cercato di mettere in pratica gli insegnamenti evangelici ad iniziare dall’interno delle sue aziende, dove
negli anni ha operato secondo le direttive della Dottrina sociale della Chiesa.
Con alcuni amici ha inoltre fondato una comunità neomonastica che condivide con un centinaio di
famiglie incontri di preghiera e di formazione.
Rapporti di amicizia sono
stati avviati anche con l’Unità pastorale di Godega di
Sant’Urbano, Pianzano e
Bibano. «Questo – spiega
don Dino – ci permette di
vivere momenti di incontro
e di festa, ma soprattutto di
condividere, ciascuno nel
proprio ambito, la spiritua-
COMMISSIONE GREST-ORATORI,
IL CONFRONTO CONTINUA
A tutto Grest!
P
rocede il progetto
voluto dalla Pastorale giovanile diocesana di
creare una sottocommissione Grest-oratori. Mercoledì 14 a Sacile c’è stato
il secondo incontro a livello diocesano: presenti sedici animatori responsabili di alcuni Grest delle foranie di Oderzo, Motta, Pieve e ovviamente Sacile.
Ci si incontrò la prima
volta in novembre a Oderzo per discutere del progetto; si decise che ogni
singola forania si sarebbe
trovata per ragionare su alcuni punti chiave su come
dev’essere strutturato un
Grest affinché non diventi
un “parcheggio” o un’alternativa al centro estivo.
In seguito si sarebbe dibattuto sulle idee emerse
di nuovo insieme, cosa che
è stata fatta appunto la scorsa settimana.
Durante l’incontro sono
educatori Acr.
Venerdì 13 a Mareno di Piave, sale parrocchiali, alle 20.30: Incontro diocesano degli educatori Acr con don Claudio Nora, assistente nazionale dell’Acr.
Sabato 14-domenica 15 a Vittorio
Veneto, nel Castello vescovile: Week-end dello
Spirito per 14-15enni. Relatore: don Claudio
Nora.
Domenica 15 (9-12.30), venerdì
20 (20.15-22.30), sabato 21 (1618.30): Cammino Red (responsabili educativi). Per educatori e animatori nati dal 1984
in su.
Sabato 28-domenica 29 a Vittorio
Veneto, nel Castello vescovile: Week-end dello
Spirito per 14-15enni. Relatore: don Pierpaolo Bazzichetto.
Domenica 29 a Castello Roganzuolo, alle 9.30: Messa in memoria di don Mario Battistella, nell’anniversario della morte.
Domenica 29 a Conegliano, casa Toniolo, dalle 15 alle 18: Incontro cammino fidanzati diocesano.
IN BRASILE / NUMEROSI LEGAMI
CON LA DIOCESI VITTORIESE
lità e i valori
della vita cristiana». Nella nostra diocesi
l’imprenditore è L’ordinazione sacerdotale di don Dividino Gamma, nella diocesi di
conosciuto
anche per i lavori effettua- lavoro i valori del Vangelo
ti dalla sua azienda al Ca- e la Dottrina sociale della
stello vescovile e in Semi- Chiesa. Da qui la scelta di
nario di Vittorio Veneto, al investire gli utili per creare
collegio Balbi di Pieve di nuovi posti di lavoro, per
Soligo e al duomo e patro- aiutare i giovani ad inserirsi nella vita lavorativa con unato di Oderzo.
«Nel 1981 – spiega – con na certa professionalità, analcuni amici ho fondato una che attraverso l’arricchisrl iniziando a lavorare con mento del bagaglio cultuun certo stile, con l’idealità rale e di esperienza». Nel
di portare nell’ambito del 2000 infine l’apertura di u-
11
na filiale proprio
a Belém.
Negli anni
tutto aveva raggiunto un certo
equilibrio, così
come l’esistenza di don Dino.
Ma il 5 settembre del 2001, una telefonata ha
letteralmente
cambiato la sua
vita. «Mi trovaBelém, in Brasile vo bene in questo ruolo – afferma – seguivo il mio lavoro ed ero impegnato all’interno della Chiesa. Ero
felice di quello che facevo.
Il 5 settembre del 2001 l’Arcivescovo di Belém mi ha
telefonato dicendomi se volevo essere sacerdote e
missionario. Ho capito che
attraverso di lui il Signore
mi stava chiamando».
Gerda De Nardi
venute a galla le differenze
di concezione e di attuazione tra i vari Grest rappresentati, ma alcuni problemi e alcune caratteristiche hanno messo tutti d’accordo:
- In tutti i Grest ci sono
la messa di chiusura e a volte anche di apertura, l’accoglienza con i bans e il momento della storia, i tempi
di riflessione, la serata finale, le occasioni di coinvolgimento dei genitori, tipo uscite o veglie serali.
- La terza media: la fascia
di età più problematica. I
ragazzi che l’hanno appena
conclusa non dovrebbero
essere inseriti tra gli animatori perché ancora troppo piccoli, ma in realtà è
quasi sempre così, sebbene con responsabilità limitate.
- Gli animatori hanno bisogno di una formazione
permanente. Hanno una
grande responsabilità perché hanno una grande influenza sui più piccoli, e
perciò si devono comportare di conseguenza: si è animatori sempre, e non solo nei 15 giorni di Grest.
- Dove non si può contare sull’aiuto del parroco sono emersi dei problemi nell’organizzazione della parte religiosa.
- Il momento della storia: un momento importante che dev’essere preparato a dovere. A questo
proposito ha avuto qualche
problema anche chi nel
2003 scelse il Grest dell’acqua, perciò la commissione studierà il tema proposto dalla diocesi per la
prossima estate (verrà rivelato a breve), per facilitare la preparazione delle
scenette, la scelta dei canti, lo sviluppo dei contenuti. L’obiettivo ora è creare una “guida”, facilmente adattabile alle diverse realtà
locali, contenente le caratteristiche irrinunciabili che
un Grest deve avere per essere veramente formativo e
pienamente cristiano.
La commissione, ancora piuttosto limitata, punta
anche a coinvolgere le foranie e i molti Grest che finora non sono stati rappresentati. La prossima riunione si svolgerà a Conegliano, parrocchia di Madonna delle Grazie, martedì 17 febbraio alle 20.45.
Andrea Pizzinat
12
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 1 febbraio 2004
“ANCH’IO COME VOI, SUL PUNTO DI PARTIRE” IL SALUTO E IL “GRAZIE” A MAGAROTTO
Agli immigrati l’ultimo
saluto di Magarotto
«E
adesso, mons. Magarotto?». «È tempo di
pensare al futuro,
non al passato», risponde il vescovo al cronista impertinente. È
domenica 25 gennaio. L’ultimo
congedo pubblico di mons. Magarotto – quello con gli immigrati cristiani della diocesi – si è appena concluso. La chiesa della
Madonna delle Grazie, a Conegliano, si è riempita di almeno 300
tra africani, albanesi, brasiliani,
altri sudamericani, ucraine, cubani, vietnamiti, indiani. Mezza
dozzina le lingue in cui si è pregato, cantato, persino danzato. Una danza ghanese, infatti, ha accompagnato all’altare i doni, cesti
di banane ed altra frutta tropicale, una torta impastata dalle donne dell’Ucraina. Perfino i bambini – davvero tanti – volevano salire all’altare per condividere col
vescovo ed i concelebranti - due
sacerdoti africani e don Ferruccio Sant della Caritas – un momento di così forte partecipazione. E alla fine, dopo circa due ore di Messa, la calda stretta di mano di mons. Magarotto a ciascun
immigrato «È un obbligo per gli
immigrati darle questo saluto –
gli aveva detto don Sant, introducendo l’incontro eucaristico -.
È l’ultimo saluto, è il saluto degli
ultimi. Gli ultimi arrivati nel territorio diocesano; sei anni fa, erano qualche migliaia, adesso sono circa 20 mila immigrati». Suggestiva quest’altra immagine proposta dal direttore Caritas. «Si
può dire che è una tredicesima
forania». Ma, c’è anche di che
chiedere perdono. «Questi sono
gli ultimi arrivati e gli ultimi ad es-
sere accolti – ha ammesso don
Sant -. Sono persone che hanno
un cuore, una fede, una famiglia.
A volte le nostre comunità, le stesse comunità cristiane, con difficoltà hanno accolto i fratelli della stessa fede. Ebbene oggi noi
vogliamo che questo incontro sia
veramente un segno per questi
nostri fratelli immigrati che si
sentono veramente a casa loro».
“Fratelli” che «vogliono esprimere il loro grazie a lei - ha continuato don Sant col vescovo - perché in questi anni lei ha portato
nel cuore la sensibilità verso questi fratelli, ha saputo sostenerli
nelle prove, ha saputo anche difenderli perché sono persone che
davanti a Dio hanno lo stesso valore di ciascuno di noi».
Mons. Magarotto non si aspettava tanta riconoscenza. E all’omelia ha ricambiato, esprimendo i propri sentimenti: «La
vostra presenza mi aiuta a vivere
nel significato più profondo il momento che sto attraversando, il
momento di lasciare, di partire.
Anche voi avete lasciato, siete
partiti, ma il senso stesso della
nostra vita è quello di andare. Ma
non andiamo verso il vuoto, verso l’ignoto, il nulla, verso il peggio. No. Ci attende sempre l’amore di Dio, che non abbandona
mai nessuno anche se permette
L’ultima cena con
le ospiti della “Provvidenza”
«S
e questa casa esiste, è merito suo! Eccellenza, non
smettiamo di ringraziarla». Così ha
detto Anna Gava («lei è come una
madre per noi!» ha detto un’ospite),
a nome di operatori e soprattutto ospiti della “Provvidenza”, casa di accoglienza per donne in difficoltà gestita dalla Caritas in centro a Vittorio.
La casa infatti nacque nel 1999,
con il forte sostegno del vescovo
Magarotto. Lì si è recato – a piedi,
da solo, nel consueto stile di umiltà
– sabato 24 sera, per una cena e un
saluto, in uno degli ultimi impegni
da guida della Chiesa vittoriese.
Con la stessa umiltà, Magarotto
si è messo ad ascoltare, alla presenza di almeno una ventina di donne ospiti, il racconto delle quotidiane difficoltà che la Casa Provvidenza contribuisce ad alleviare.
È una realtà, quella delle donne
straniere in Italia, che rimane problematica. Basti pensare che, dopo
l’entrata in vigore della legge sull’immigrazione Bossi Fini, la percentuale delle clandestine è aumentata. «Oggi le famiglie preferiscono una badante irregolare – ha
spiegato Anna Gava – perché la regolarizzazione costa, e a volte una
straniera una volta messa in regola
se ne va dalla famiglia che assiste».
Il sogno di molte è il lavoro in fabbrica. «Ma spesso finiscono col ri-
le prove, le difficoltà, la sofferenza di andare, di lasciare». Magarotto parla ai cosiddetti “extracomunitari” che ha davanti, per parlare, probabilmente, a se stesso.
«Il Signore ha detto: sono con voi
tutti i giorni, fino al termine dei
secoli. Non c’è nessun momento
vuoto nella nostra vita. Il Signore
ci accompagna. Anche Gesù ha
fatto questa esperienza, già da
piccolissimo ha dovuto fuggire in
Egitto. La sua vita pubblica l’ha
vissuta sempre andando, dalla
Galilea alla Giudea, alla Samaria,
per tutte le strade della Palestina,
fino a dire: le volpi hanno le loro
tane, gli uccelli dell’aria il loro nido, il figlio dell’uomo non sa dove posare il capo». «Ma proprio in
lui dobbiamo cogliere i motivi di
speranza del nostro cammino terreno» è stato il caldo invito del vescovo. Ma quale speranza? «Può
essere fattibile una convivenza aperta, accogliente, promozionale
per tutti. Io vi auguro un futuro di
pace. So che la croce vi accompagnerà sempre, aggiungo la mia
preghiera perché il Signore vi aiuti a portare con fede la vostra croce». La testimonianza è stata troppo impegnativa perché il sindaco
di Conegliano, Floriano Zambon,
uno dei pochi italiani presenti, non si
sentisse
direttamente chiamato in
causa. Ed eccolo, alla fine della Messa,
salire l’altare e rivolgersi così agli immigrati: «Voi siete
parte integrante della nostra comunità».
Francesco
L’incontro del Vescovo Magarotto conle ospiti della “Provvidenza”
Dal Mas
tornare a fare le badanti, perché è
economicamente più conveniente».
Fortissimamente vogliono mettere
da parte denaro, perché sperano di
portare in Italia la famiglia. Quando
tornano in Ucraina infatti trovano una situazione disastrosa: il Paese
s’impoverisce e le famiglie, senza la
loro guida di madri, vanno a rotoli.
Caritas e diocesi progettano un viaggio in Ucraina, per conoscere la situazione locale e orientare i nostri interventi; in particolare nella regione di Ternopil, da cui proviene gran
parte delle badanti del Vittoriese.
Ma alla Provvidenza non ci sono
solo straniere: la seconda nazionalità più presente è l’italiana, monito
che la povertà è anche nostra. «Anche le assistenti sociali mandano le
donne a noi, perché mancano le
strutture pubbliche» ha raccontato
Gava, mentre don Ferruccio Sant
ha ribadito ancora la necessità che
la diocesi pensi ad una struttura di
accoglienza per madri con bambini
(non neonati) che s’affianchi a “Mater Dei” e “Provvidenza”.
Tommaso Bisagno
I NUMERI DELLA
“PROVVIDENZA”
D
alla sua apertura, avvenuta nel
1999, ad oggi la casa di accoglienza
“Provvidenza” di Vittorio Veneto ha avuto ospiti 523 donne di 28 nazionalità diverse.
Delle 125 donne ospiti dal settembre
2003 a gennaio 2004, 81 venivano dall’Ucraina e 18 dalla Romania, una presenza
in aumento.
Sono 500 gli italiani passati dalla Caritas offrendo possibilità di lavoro come badante a ospiti della Provvidenza.
Sono mediamente 20 le donne in difficoltà che giungono alla Caritas nelle due
mattine alla settimana in cui lo sportello
di accoglienza per donne è aperto.
I DIRETTORI DELLE CARITAS DEL TRIVENETO
SACILE / DA VENERDÌ 6
Povertà dal volto nuovo
Sei conferenze del
Centro Studi Biblici
P
ensioni sociali sempre più insufficienti
rispetto al costo della vita,
crisi del lavoro, problema
della casa, disagio minorile, famiglie separate... Sono
questi i temi principali che
sono stati affrontati nella
due giorni che ha visto
confrontarsi a Pordenone
i direttori delle Caritas diocesane del Triveneto, insieme al delegato della
Conferenza episcopale della Regione, il vescovo di
Trento, monsignor Luigi
Bressan.
L’Osservatorio della Caritas e i Centri d’ascolto
rappresentano un luogo
privilegiato per leggere i fenomeni sociali nelle loro
cause, compresi quelli che
vanno sotto il nome di
“nuove povertà”.
Lavoro. Gli intervenuti
I membri della segreteria della Caritas del Triveneto: da sinistra, don Bruno Cavarzan
(Treviso), mons. Luigi Bressan (Trento, delegato), don Livio Corazza (Concordia-Pordenone)
e Heiner Schweigkofler (Bolzano)
hanno dato voce ad un
mercato del lavoro che,
grazie ai canali aperti dalla globalizzazione, si delocalizza, licenziando i dipendenti locali per trasferire all’estero stabilimenti
e commesse. Specialmente l’artigianato si trova a misurarsi con difficoltà crescenti; gli unici dati in controtendenza sono costituiti da nuove piccole imprese aperte da immigrati extracomunitari che sono riusciti a mettersi in proprio.
Casa. Il problema del
costo dell’affitto abbraccia
tutti in maniera indistinta,
diventando più che in passato fonte di difficoltà economiche. Questo aspetto è
aggravato anche da una
mobilità lavorativa sempre
più alta, che costringe a
spostamenti onerosi.
Minori. La realtà di un
numero sempre maggiore
di famiglie
che conoscono il dramma
della separazione; la mancanza di tempo da parte
dei genitori che delegano i
figli alla televisione e a Internet... La situazione minorile comincia ad esprimere nuovi segni di disagio.
Badanti. Nonostante
gli sforzi compiuti in questi ultimi anni, la condizione di molte di loro rimane
ancora precaria, comunque non risolta in maniera
soddisfacente sul piano dei
diritti/doveri.
L’appello. A fronte di
questi problemi, la Caritas
denuncia in generale un taglio delle spese sul sociale
da parte degli enti pubblici. Molto viene scaricato
sulle parrocchie e sul volontariato. Di qui la duplice volontà relativa ad una
collaborazione con le istituzioni e all’educazione alla gratuità, favorendo in
particolare la promozione
del servizio civile.
P
rende il via venerdì
prossimo 6 febbraio
a Sacile il settimo ciclo di
conferenze sulla “Eredità
culturale della Bibbia”. Il
tema scelto quest’anno
per l’aggiornamento biblico–culturale è: “Nella concretezza del corpo”.
Sei sono gli incontri che
il Centro studi biblici di Sacile propone a cadenza settimanale fino alle metà di
marzo, in Sala Capitanio a
Palazzo Carli.
Questo è il programma
delle conferenze, che avranno inizio sempre alle
20.30.
Venerdì 6 febbraio – Tema:
“Fragile Terra. Materialità e finitezza nella Bibbia e oltre”. Relatore il
prof. Roberto Vignolo di Milano
Giovedì 12 febbraio - Tema: “Abitato da Dio. L’incarnazione
e la resurrezione dei morti”. Rela-
trice la professoressa: Sofia Benoni
di Monfalcone
Mercoledì 17 febbraio- Tema: “Identità e relazione. Segnati
dalla differenza, chiamati all’incontro”. Relatore il prof. Ernesto Gianoli di Mestre
Giovedì 26 febbraio – Tema: “Esposto e negato. Tra pornografia, omologazione e virtualità”.
Relatore il prof. Marco Gallizioli di
Pesaro
Giovedì 4 marzo – Tema:
“L’esistere dell’uomo. Linee di etica
a partire dalla corporeità”. Relatore il prof. Giovanni Del Missier di
Udine
Venerdì 12 marzo – Tema:
“Aperto al mistero. Sacramenti, preghiera, contemplazione”. Relatore il
prof. Giorgio Bonaccorso di Padova.
Per iscrizioni ed informazioni gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio Parrocchiale di Sacile dalle 9.00
alle 12.00.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 1 febbraio 2004
13
L’AGENDA
del Vescovo
M
i sono soffermato spesso a
pensare ad alcune affermazioni o esclamazioni che fanno
parte del linguaggio comune, come ad esempio
“Beato lui…” o “una persona meno fortunata di
noi…” e mi chiedevo quale fosse la misura che porta a ritenere una persona
fortunata, invidiata e un’altra no, nei cui panni nessuno vorrebbe entrare. Questa riflessione
è un dono prezioso regalatomi da una ragazza incontrata a
Lourdes qualche anno
fa, che nonostante non
potesse parlare ma solo
emettere dei suoni vocalici, non solo riusciva
a farsi capire ma anche a
comunicare quel non so
cosa che ti faceva comprendere che lei stava bene, che non si sarebbe
messa nella categoria dei
“non fortunati”. Alle volte
mi capita di incontrare
persone, ragazzi che per il
loro aspetto possono anche essere invidiati ma
Quale fortuna?
poi al loro interno c’è insoddisfazione o un vuoto.
Sono fortunati? Molti di
questi hanno tanto, forse
tutto ma allo stesso tempo
poco o niente. Credo che
il tutto dipenda dal concetto che ognuno ha dell’essere feli-
ci. Chiaramente, in una
società che ti spinge a
pensare che la massima aspirazione è di diventare
calciatori (per i ragazzi) e
veline (per le ragazze), la
mia amica di cui ho parlato poco sopra non può che
essere un’infelice. Per for-
tuna c’è un altro modo di
vedere le cose, un modo
rivoluzionario da duemila
anni a questa parte, che
non viene compreso da
tutti, ma è sconvolgente
per chi lo scopre. Ti annuncia che non è fortunato chi è ricco, chi ha successo, chi è acclamato,
chi è invidiato, chi riesce
sempre a farla franca, anche a costo di prevaricare gli altri, ma lo sono le
persone semplici, gli ultimi, gli afflitti, chi è disprezzato, chi non guarda prima al proprio tornaconto, chi non pensa solo a se stesso e
cerca di mettere pace tra
gli altri, perché queste
persone possono confidare in una forza che non
proviene dall’uomo e che
va oltre le sue limitate possibilità. Il bello è che sembra paradossale, ma non
lo è! E chi ha la grazia di
scoprirlo, di viverlo non
UNITALSI: Giornata del malato go in cattedrale a
l’11 febbraio a Vittorio Veneto Vittorio Veneto. Alle
L
a Chiesa di Vittorio Veneto
celebrerà la Giornata mondiale del malato, mercoledì 11
febbraio, memoria dell’apparizione della Vergine a Lourdes. Per
l’occasione l’Unitalsi invita tutti gli
ammalati, i volontari e gli amici dell’associazione alla solenne concelebrazione eucaristica che avrà luo-
14.15 sono previsti
gli arrivi e l’accoglienza dei malati
che giungeranno da tutta la diocesi. Alle 14.30 seguirà la recita del
Rosario. Sarà poi il vescovo, monsignor Giuseppe Zenti, a presiedere la messa che avrà inizio alle 15.
Al termine ci sarà la processione
con le fiaccole.
Un secondo appuntamento è sta-
ne può fare più a meno ma
può fare a meno di tutto il
resto, come quell’uomo
che vende tutto per comprare il campo in cui ha
trovato il tesoro o quel
mercante che fa altrettanto per la perla più bella
che abbia mai visto. È evidente che dipende dall’obiettivo verso cui si punta il mirino, quali cose sono per noi le più importanti. Così, chi non ha della vita solo un fine terreno,
ma si rivolge a qualcosa
che va più in là affidandosi alle mani del Signore,
capisce che grazie a Lui,
nella sua volontà, i tuoi ostacoli, le tue fatiche, le
tue croci si possono trasformare da limite in opportunità e rivoluzionare
la tua vita e magari quella
di chi ti sta affianco.
Ecco perché anch’io mi ritengo e sono fortunato.
Francesco Rebuli
to fissato dall’associazione che si
occupa del trasporto degli ammalati a Lourdes e a Loreto per domenica 15 febbraio. Nella chiesa di Mareno di Piave avrà luogo la
recita del Rosario. Seguirà nel vicino centro parrocchiale la “crostolata” con malati e volontari. Per
l’occasione verranno invitati personalmente tutti gli ospiti presenti
al Salus nel pellegrinaggio diocesano a Lourdes del 2003.
È successo ai profeti, è successo
a Gesù e succede anche ai giorni nostri che finché il profeta enuncia il
suo messaggio anche radicale in forma generica e non individua situazioni concrete, raccoglie ammirazione e consenso per le sue “parole di
Grazia”, ma le cose cambiano quando la profezia, inserita in un ambiente preciso e diretta ad un pubblico
ben definito, diventa diretta e pungente: la musica cambia e cessa il battimano. Gesù non si è mai rivestito di
retorica. Nella sua predicazione toccava le corde profonde del cuore degli ascoltatori e li costringeva a guardarsi dentro in profondità.
Gesù ha parlato di Dio, ha cercato incessantemente e ad ogni costo
la sua volontà, soprattutto lungo le
strade della vita dove la nostra fragilità e la nostra creaturalità ci costringono a stare con i piedi per terra. Ci
ha insegnato che è meglio guardare
alle periferie del mondo (vale a dire
a tutte le persone che non occupano
posti in alto, centrali, osannati) e cessare di attenderci qualcosa dai po-
tenti d’ogni genere. È davvero una grande gioia quando possiamo incontrare
qualche persona “costituita
in autorità” che vive e parla con verità, legando le proprie parole ad uno stile di vita semplice e coerente.
Non meno degli abitanti di Nazareth anche noi possiamo incorrere
in un rischio reale.
Gesù… lo conoscevano tutti, come pure tutti conoscevano suo padre
Giuseppe, sua madre Maria, i suoi
fratelli e le sue sorelle... Era un compaesano forse un po’ originale, ma era pur sempre il figlio del falegname.
Quando la predicazione di Gesù morde sul vivo, i suoi concittadini fanno
resistenza: “Ma che cosa vuoi insegnarci tu… che sei del nostro paese… di cui conosciamo tutto? Che
cosa sei tu più di noi?”. Ancora una
volta è Gesù che ci aiuta a trovare una via di fuga. Noi spesso, come i
compaesani di Gesù, per pregiudizio
o per comodità, cerchiamo le profezie lontane o straordinarie per dispensarci dal raccogliere gli stimoli
delle profezie vicine. Per appassionarci alle profezie lontane spesso ci
limitiamo a sganciare un po’ di soldi
o a sostenere qualche progetto. Cose tutte positive, senza dubbio. Ma,
pur restando aperti ad orizzonti più
NOMINE
ono stati nominati “Cappellani di sua Santità Giovanni Paolo II”: Don
Francesco Toffoli, attuale coordinatore della pastorale diocesana
e parroco di Ponte della Priula; Don Ferruccio Sant, direttore della Caritas diocesana e amministratore parrocchiale di San Fior di Sotto.
S
DAL 9 AL 13 A PIEVE,
CONEGLIANO E ODERZO
“Settimana sociale”
D
al 9 al 13 febbraio si
terrà in diocesi la
prima “Settimana sociale”,
frutto della collaborazione
tra la Pastorale sociale e del
lavoro, l’Azione cattolica, le
Acli provinciali e “L’Azione”.
Articolata in tre serate in
tre sedi diverse – Pieve di
Soligo, Conegliano e Oderzo – la Settimana sociale è
incentrata sul tema: “Essere cittadini, oggi, nel NordEst, in un mondo globalizzato”.
Questo è il programma:
Prima serata
Lunedì 9 febbraio, Pieve
di Soligo, teatro Careni, alle 20.30.
Relatore: cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia
Tema: “L’impegno della
Chiesa nel sociale con la
sua dottrina e l’azione dei
laici”
Seconda serata
Mercoledì 11 febbraio,
Conegliano, auditorium
“Dina Orsi”, alle 20.30
Relatore: Ilvo Diamanti,
sociologo, sul tema “Il volto della politica nel Nord-Est del benessere”
Terza serata
Venerdì 13 febbraio, Oderzo, teatro del collegio
Brandolini, alle 20.30
Relatori: Paolo Feltrin,
politologo dell’Università di
Trieste e Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli,
sul tema: “Quale democrazia per un mondo globalizzato. L’impegno dei cristiani”.
ttolica
a
C
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A
Incontro di
riflessione etica
Domenica 1º febbraio prosegue il percorso di riflessione etica proposto dall’Azione cattolica per giovani e adulti.
“Essere per esserci - dirsi per darsi” il tema dell’intero ciclo, declinato nel secondo incontro con una relazione dal titolo: “Parola e silenzio dire/dare la vita”. Guida la riflessione
mons. Luciano Padovese (nella foto). L’appuntamento è a Conegliano, casa Toniolo, dalle 9.30 alle
12.30. I bambini saranno animati e
custoditi. Non è prevista la Messa.
OGGI Domenica
Domenica 1º febbraio - Quarta del Tempo Ordinario
Ger 1, 4-5. 17-19; 1 Cor 12,
31-13, 13; Lc 4, 21-30
Quarta settimana del Salterio
Domenica 1º febbraio: In cattedrale Messa di inizio ministero pastorale in diocesi (15).
Lunedì 2: Messa in cattedrale (19).
Martedì 3: Al mattino udienze.
Venerdì 6: Al mattino udienze.
Domenica 8: Messa in duomo a Oderzo (11).
ampi, è necessario cogliere le profezie del “qui e ora”, quelle che pungono e fioriscono vicino a noi e spesso non hanno il sapore dello straordinario.
La profezia più scomoda è quella
che abita vicino a me, veste i panni
del quotidiano, ha il nome di una persona umile o di un’esperienza relazionata alla vita ordinaria, è alla mia
portata e mi mette di fronte alle mie
responsabilità.
Certo, la profezia ci mette in contatto con una dimensione ad ampio
raggio, ma dobbiamo prestare attenzione a non fuggire lontano per evitare di coglierne i germi in casa nostra. È in questo “terreno” spesso sterile e indifferente che occorre individuare e far crescere ogni seme di
profezia, aiutandolo a svilupparsi nel
piccolo spazio della vita quotidiana,
come segno che il vangelo del regno
di Dio sta veramente cominciando a
prendere possesso del nostro cuore.
Don Fabrizio Mariani
Esercizi di comunità per diciottenni
Da domenica sera 1º febbraio (alle 20 circa), fino
a giovedì, nei locali vicini alla canonica di Castello
Roganzuolo, si svolgeranno gli esercizi di comunità
per diciottenni.
È un’esperienza di “vita comunitaria nella quotidianità”, per rileggere insieme la ricchezza e le fatiche di ogni momento della giornata, nella scuola, nello studio, nello sport, riscoprendo la significativa
presenza di Dio. Il numero dei posti è limitato. Per
informazioni e iscrizioni: Ufficio diocesano Ac (0438.
940374).
Presentazione dell’Operazione Sip
Venerdì 6 febbraio, alle 20.30 a casa Toniolo di Conegliano, ci sarà la presentazione agli educatori Acr della diocesi, dell’Operazione Sip 2004.
“Água de chuva - Acqua di pioggia” è il titolo dell’iniziativa che accompagnerà i ragazzi dell’Acr e i
loro educatori durante la Quaresima. Si rifletterà
sulla preziosità dell’acqua dolce, sull’uso che ognuno di noi ne fa e si cercheranno modi per sostenere la costruzione di cisterne per la raccolta di acqua
piovana a Caetité, del nord-est brasiliano dove operano alcuni missionari diocesani.
Domenica 1 febbraio 2004
IN UN LIBRO LE ORIGINI
DI 175 COGNOMI TARZESI
MOSTRE,TEATRO, CARRI...
A Pieve un mese
dedicato ai bambini
È
un febbraio all’insegna dei bambini e
delle famiglie quello che sta
per cominciare a Pieve di
Soligo, con principale protagonista l’immortale burattino Pinocchio.
L’Amministrazione comunale ha allestito un programma ricchissimo di appuntamenti che non mancherà di richiamare a
Pieve grandi
e piccoli da
tutto il Quartier del Piave.
Dal 7 al 29
febbraio, alla
biblioteca comunale ci
sarà l’esposizione proveniente dalla Mostra internazionale dell’illustrazione per
l’infanzia di Sarmede, che
quest’anno tratta il tema “Pinocchio e altri personaggi
della fantasia”. Nello stesso
periodo, sempre in biblioteca, ci sarà una mostra di libri per l’infanzia e l’adolescenza corredata da una mostra degli alunni della scuola media Grava di Conegliano sul tema “Leggere uguale...”.
Il 21 febbraio, alle 20.45,
al teatro Careni, la compagnia di danza Fabula Saltica
A
lla
Sagra
de
Sant’Antoni di Vergoman non solo grandi
mangiate di radicchio di
Treviso e di quant’altro di
buono che c’era una volta,
ma anche una full immersion nella nostra storia,
non propriamente quella
antica, ma del passato più
recente. Nella fattispecie
“I Balilla a scuola. Cronache, pensierini, dettati di
bambini plagiati e contenti. Miane 1928-1943”, 8º
Quaderno del Mazarol curato da Danilo Gasparini e
presentato giovedì scorso,
22 gennaio.
E qui, in questa circostanza, abbiamo scoperto
un Gigetto inedito, se non
presenta lo spettacolo “Pinocchio, burattino senza fili” con musiche di Edoardo
Bennato.
Per il teatro dedicato ai
bambini e alle famiglie, gli
spettacoli domenicali del Careni iniziati il 25 gennaio con
la rappresentazione di “Cenerentola”, proseguono l’8
febbraio, quando viene messa in scena
“I musicanti
di Brema”, il
29 febbraio
“Premiata
ditta Scintilla” e il 14
marzo “Gnomi”. Tutti gli
spettacoli iniziano alle
16.
L’apice carnevalesco sarà
la sfilata dei carri allegorici
prevista per domenica 15
febbraio dalle 14.30 da via
Vaccari a piazza Vittorio Emanuele I dove si svolgerà
una festa di musica e animazione per il pubblico.
Le proposte per i bambini continueranno anche in
primavera con tre spettacoli di burattini nelle scuole
materne del Comune. Una
rappresentazione il 5 aprile
a Barbisano, un’altra il 6 aprile a Pieve di Soligo e una
terza il 7 aprile a Solighetto.
CARENI
In un concerto
un piccolo
compendio
di storia della musica
I
mpegnativo, variegato,
senz’altro interessante.
Sono le tre caratteristiche
che si possono attribuire al
programma del concerto del
violinista Christian Saccon e
del pianista Marco Grisanti,
per la prima volta insieme
sul palco del nuovo teatro
Careni di Pieve di Soligo.
L’appuntamento è per lunedì
2 febbraio alle 20.45.
La sequenza dei brani,
che i due solisti eseguiranno, costituisce un vero e proprio compendio di storia della musica. L’inizio del concerto sarà scandito dalle note di una delle più intense pagine di Ludwig Van Beethoven, la “Sonata in do minore”
op. 90, cui seguirà la “Ciaccona” di Tommaso Vitali, autore seicentesco, virtuoso
del violino. Subito dopo, con
un salto di tre secoli, si arriverà al Novecento con la “Seconda rapsodia ungherese”
di Bela Bartok. Non poteva
mancare un omaggio al virtuosismo del principe dei
violinisti, Niccolò Paganini,
del quale Christian Saccon
eseguirà le “Variazioni di
bravura” tratte dal “Mosè”
di Rossini. Un brano di Maurice Ravel, “Tzigane”, concluderà la serata.
Athos Tassi
MIANE
Grazie
a Gigetto
i quaderni
dei Balilla
inconsueto per tutti noi (abituati come siamo a vederlo uno, fra i grandi, della cucina italiana, ma sempre e solo ai fornelli!).
Invece, «Gigetto, oltre
che governare e custodire
i sapori delle nostre terre
– commenta Danilo Gasparini –, ha recuperato e
cura con amore gli archivi
didattici delle maestre Ma-
ria e Emerenziana Bortolotto di Miane». Ed è proprio in virtù di questi archivi, intelligentemente
salvati dal macero dal medesimo Gigetto, che provengono i testi dei ragazzi
de “I Balilla a scuola”.
(MS)
Gente di Tarzo
A palazzo
delle
Contesse
di Mel
una mostra sul
noto pittore
zumellese
nato
100 anni fa
S
i addentra nella storia di 175 cognomi
tarzesi, ricostruendone origini e significati, lungo
un’evoluzione cronologica
di ben 7 secoli (11811866). Cognomi indigeni
o “foresti” (65, quindi circa un terzo), “naturalizzati” tarzesi a tutti gli effetti.
Con precise varianti locali, diminutivi e comuni soprannomi d’interi casati.
Sono i numeri eloquenti
di “Gente di Tarzo”, ultima fatica saggistica di
Bruno Michelon e Giovanni Tomasi, entrambi
tarzesi “doc” ormai da
molte generazioni. Siamo
di fronte a una puntuale
mappatura delle forme cognominiali più ricorrenti,
fino all’Unità d’Italia, nella
zona dell’alto bacino del
Cervano. Vale a dire tra
Tarzo e le località di Arfanta, Corbanese e Fratta.
Una raccolta di cognomi
(onomastici, locativi, aggettivali e derivanti da mestieri d’altri tempi) che,
per sistematicità di ricerca e compilazione, si connota come un dizionario
storico-etimologico dei tarzesi in formato ridotto. Il
L’
occasione del
centenario della
nascita dell’artista lentiaiese Toni Piccolotto (24 marzo 1903) ha suscitato rinnovato interesse
intorno alla figura di questo
artista, alla luce di una carriera che lo ha visto accanto ad un gruppo di paesaggisti veneti che hanno segnato un’epoca. Da questa
motivazione importante e
significativa è nata l’idea di
una mostra promossa dai
Comuni di Lentiai e di Mel
e dalle Pro loco Lentiai e Zumellese, al palazzo delle
Contesse di Mel dal titolo
“Paesaggio veneto: Toni
Piccolotto e i pittori lagunari tra le due guerre”. L’esposizione, aperta fino all’8
febbraio, mette in evidenza
la figura di Toni Piccolotto
nell’ambito della pittura veneta di paesaggio, inserendolo a pieno titolo in questo filone della pittura en
plein air che traduce, attraverso il gusto raffinato del
colore e della vibrazione atmosferica, i sentimenti e le
emozioni più autentiche.
Ma chi era Toni Piccolotto? Primo di otto fratelli,
frequenta le scuole elementari a Lentiai e apprende poi le prime lezioni pittoriche nello studio di Luigi Cima a Villa di Villa di
Mel. Nel 1921 si trasferisce
a Venezia per conseguire il
diploma alla Scuola d’arte
dei Carmini e successivamente all’Accademia. L’insegnamento accademico lo
delude, perché secondo lui
si dipingeva troppo poco e
quindi abbandona l’Accademia per iscriversi alla
Scuola libera del nudo. Durante questo soggiorno veneziano conosce quel gruppo di pittori e amici che,
spinti dai suoi stessi interessi, frequentavano l’Opera Bevilacqua La Masa e il
gruppo degli artisti buranelli. Oltre a Piccolotto si
tratta di Seibezzi, Ravenna,
Mori, Dalla Zorza, Novati,
Varagnolo, Da Venezia. Il
gruppo, che trova sede a palazzo Carminati, si caratterizza per una pittura luminosa, fresca, derivata dalla
lezione impressionista, ma
sicuramente filtrata attra-
verso una visione locale o
provinciale. Piccolotto apprende la fondamentale lezione veneziana, cioè l’uso
della luce che applica ad un
tocco pittorico fugace e a
stesure cromatiche asciutte e limpide, ma decide di
fare ritorno alla sua terra
natale, pur rimanendo sempre in contatto con l’ambiente veneziano e con i
suoi amici. Parte per l’Argentina in cerca di fortuna
ma la nostalgia di casa prevale rispetto ai lusinghieri
riconoscimenti ottenuti e
quindi dopo pochi mesi di
soggiorno, ritorna a Lentiai. In patria continua la sua
attività, partecipando all’Esposizione di Belle Arti di
Torino (1929), a Roma alla
galleria Ape e poi a Venezia, Milano, Firenze, Padova, Trieste, Cortina, La Spezia… Nel 1934 ottiene un
premio all’Accademia d’Italia, nello stesso anno sposa
una maestra di origine romagnola, Ninfa e, seguendo l’attività della moglie, si
sposta a Stabie e poi, nel
1936, a Facen di Pedavena.
Il periodo di Facen (193649) si riconosce nella produzione pittorica di Piccolotto per la luminosità dorata dei dipinti, calda e morbida. Dal 1949 ritorna stabilmente a risiedere a Lentiai. Negli anni successivi
continua la stagione dei premi e della mostre. Organizza nel 1969, alla Galleria
Fortuna di Venezia, una
mostra assieme al pittore
Carlo Sovilla. È la sua ultima fatica: l’anno dopo, l’11
aprile 1970, muore in Nevegal mentre dipinge l’ultima neve.
Pittore di natura che della natura sapeva cogliere gli
aspetti emozionanti dei
cambiamenti di luce e dei
trepidanti passaggi tonali,
ma non solo. Ha lasciato anche affettuosi e interessanti ritratti e nature morte, in
cui le vibrazioni luminose
trascolorano sui piani e sui
volumi. Toni Piccolotto è
conosciuto come il pittore
della neve e le sue “mede”
sono considerate quasi paragonabili alla firma, ma
molto interessanti risultano
essere i paesaggi primaverili o estivi, dove si può notare una ricerca cromatica
raffinata e vibrante.
A palazzo delle Contesse
Piccolotto si rincontra idealmente con gli amici artisti del periodo veneziano.
A fianco alle sue opere sono esposti, infatti, dipinti di
Pio Semeghini, Marco Novati, Juti Ravenna, Neno
Moro, Eugenio Da Venezia,
Mario Varagnolo, Carlo
Dalla Zorza, Fioravante Seibezzi e Virgilio Guidi.
La mostra è aperta nei
giorni feriali dalle 14.30 alle 19 e nei giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30
alle 19.
Antonella Alban
primo, nel suo genere,
per una comunità dalla forte vocazione economica e
multiculturale nel corso dei
secoli. Una comunità, quella di Tarzo, che all’autarchia
economica unisce fin dal XII
secolo una netta fisionomia
amministrativa: è capoluogo della contea vescovile,
quindi della podesteria veneziana e del Comune omonimo. Perno di continui
flussi immigratori e scambi
commerciali con il Bellunese, che favoriscono l’attecchirsi in zona di variegate espressioni cognominiali. I
registri anagrafici parrocchiali e gli Statuti ammini-
ALLA FONDAZIONE GLI ARCHIVI CISL
G
li “Archivi contemporanei di storia politica”, istituiti nel corso del 2003 da Fondazione Cassamarca per conservare e valorizzare la documentazione relativa
alla vita politica e sociale trevigiana del XX secolo, si sono arricchiti con il deposito
dell’archivio storico della Cisl provinciale di Treviso.
Questo fondo archivistico è stato depositato nella sede degli Archivi contemporanei, al pianterreno del palazzo Ca’ Spineda di piazza San Leonardo 1.
Il fondo archivistico proveniente dalla Cisl comprende documentazione che si estende nell’arco cronologico 1946-1991. Consiste in 60 metri lineari di materiale racchiuso entro 515 buste e faldoni.
Le buste sono suddivise in serie, riferite all’Usp-Ust (Unione sindacale provinciale - Unione sindacale territoriale), alle singole categorie e alle aziende collegate alle
singole categorie.
Anche Agostino Pavan, fondatore della Cisl di Treviso e suo primo segretario, e
Bruno Rasera hanno donato agli Archivi contemporanei i loro interessanti archivi privati, riguardanti la vita sindacale e politica trevigiana dagli anni Quaranta ai giorni nostri.
MUSICA E DANZA
CONEGLIANO Domenica 1º febbraio,
alle 16.30, nel ridotto teatro Accademia
rassegna “Pomeriggi musicali” a cura dell’Istituto musicale A. Benvenuti. Ingresso
libero.
SACILE Mercoledì 4, alle 21, al teatro
Zancanaro “A tiempo y a compa’s” a cura del Ballet Cristina Hoyos.
INIZIATIVE VARIE
CONEGLIANO Venerdì 30 gennaio,
alle 18, a palazzo Sarcinelli viene presentato il libro “Il Brenta”. Intervengono Francesco Vallerani dell’Università Ca’
Foscari di Venezia e Danilo Gasparini direttore del Museo Civico di Montebelluna. Introduce Maurizio Miele della Cierre Edizioni.
CONEGLIANO Domenica 1º febbraio
visita al cimitero ebraico dalle 10 alle
12. Il ritrovo è alla passerella di ingresso
del cimitero ebraico in viale Gorizia.Visita guidata condotta da Marisa Zanussi. In
caso di pioggia la visita è
spostata a domenica 8. A cura del Centro coneglianese di storia e archeologia.
MOSTRE
PIEVE Chiude il 31 gennaio, all’hotel
Contà, la mostra di Vittorio Marchi dal
titolo “Cromatiche emozioni”. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20;
sabato e domenica 10-12 e 15-21.
VITTORIO Le incisioni di Sergio Vettorazzo sono esposte fino al 31 gennaio
nella sede della Banca di credito cooperativo delle Prealpi di via Prealpi. Orari feriali: 8.20-13.20 e 14.35-15.35.
CONEGLIANO È il 1º febbraio l’ultimo giorno utile per visitare la mostra
“La pietra leccese tra antico e moderno” organizzata, all’oratorio dell’Assunta,
Libri
strativi confermano la presenza a Tarzo di una fertile
borghesia, fatta di notai, burocrati, vicari e visconti. Emergono nelle file d’alto
rango, tra gli oriundi i Brocca, Longo, Lucis e Mondini; tra gli stranieri gli spagnoli Latras; tra i foresti degli immediati
dintorni i Brunetta da
Cison, i Vizamano da
Cavasso, i bellunesi Da
Pagano, i cenedesi Pravitelli e i coneglianesi
De Petrucis. Piccolo
centro più isolato, prettamente boschivo e dedito all’agricoltura, nell’antichità Arfanta si caratterizza per numerosi
contadini, sopraggiunti in
loco dalle località più vicine: i Da Rivera di Feletto,
i Del Zane da Miane, i
Donà da Revine, i Brun e
gli Zorgno da Cison. Languono ad Arfanta le attività
artigianali, ad eccezione dei
carbonai; mentre in località
Resèra il toponimo “Molin”
comprova la presenza di un
esercizio molitorio.
Adagiata sulle colline ai
lati del Cervano e ricoperta
di vigneti, Corbanese è fin
dalle origini luogo eletto di
visita e di residenza di ricche famiglie coneglianesi e
di latifondisti bellunesi (segnaliamo i Pagani e i de Gironcoli, originari di Limana). Tra le più radicate e antiche famiglie di Corbanese
spicca quella dei Ruberti,
imprenditori nel ramo del-
TREVISO
l’orologeria fin dal primo
capostipite documentato:
nel 1628 Domenico de Vettor Ruberti. Fratta, invece,
annovera tra i suoi cognomi tipici i Dal Gobbo, gli
antichissimi Da Riema,
l’insigne famiglia notabile
dei Rossi e i Bonetti.
Assolutamente da non
trascurare la postfazione
del volume, che si articola
in una serie assai rilevante di elenchi nominativi e
in un pregevole apparato iconografico di stemmi, famiglie e personalità locali.
Nel dettaglio gli elenchi
riguardano i sindaci reggenti la comunità di Tarzo
dal 1866 (Giuseppe Baldo)
al 1995 (ingegner Alberto
Dalla Bona); i caduti e dispersi di tutte le guerre dal
1896 al 1945, figli di queste
terre; i caduti del periodo
controverso della Resistenza 1944-1945; i 15 ebrei internati, tra il 1941 e
il 1943, presso l’albergo Venezia di Tarzo (tra cui il celebre compositore viennese Leopold Krauss Elka).
Uno studio rigoroso e
una lettura emozionante,
che lascia il gusto nostalgico del viaggio nella memoria dei nostri “campanili”.
Elena Pilato
BRUNO MICHELON
E GIOVANNI TOMASI
Gente di Tarzo; Dario De
Bastiani editore; 162 pagine; 13 euro.
Convegno
sulle radici
cristiane
dell’Europa
I
l 6 e il 7 febbraio prossimi Casa dei Carraresi ospiterà un convegno internazionale di studi sul tema “Le radici cristiane dell’Europa”, organizzato dalla
Fondazione Cassamarca.
La due giorni di interventi e dibattiti si aprirà il 6
febbraio, alle 9.30, con l’intervento del presidente della Fondazione Cassamarca
Dino De Poli. Seguiranno gli
interventi di Armando Rigobello, professore emerito di
filosofia morale all’Università di Roma “Tor Vergata” e
docente nella
Luiss di Roma (tema: Una frontiera per l’Europa.
Dove?), e di Giuseppe Dalla
Torre, Magnifico Rettore
dell’Università Luiss di Roma (tema: Secolarizzazione
e laicità). Nella sessione pomeridiana, che si aprirà alle
14.45, sono previste tre relazioni sul tema delle radici cristiane. Interverranno: Paolo
Siniscalco, Danilo Veneruso
e Adolf Anselm Schurr.
Il convegno proseguirà il
7 febbraio, con inizio alle
9.30. Sono previste le relazioni di Bogos Levon
Zekiyan, Josep M. Esquirol
e Luciano Tosi. Seguiranno
interventi e discussioni.
PREMIO ARCHITETTURA A ODERZO
F
ino al 1º febbraio a palazzo Foscolo, in via Garibaldi a Oderzo
è possibile visitare la mostra dei lavori
premiati nell’ambito della settima edizione del Premio architettura “Città di Oderzo”. Ecco alcuni autori e opere esposte: Gerhard Mahknecht e Heinrich
Mutschlechner (Brunico), opera: progetto di una casa di legno a modulare a
basso consumo di energia sita in Falzes; Franceschinis&Da Rio Associati (Ud), opera: nuovo insediamento industriale Asem spa ad Artegna (Ud); Michela De Poli e A-
driano Marangon (Treviso), opera: progetto
per la sistemazione architettonica del centro storico di Cendon di Silea; Ceschia e Mentil (Ve), opera: riqualificazione di piazza dell’Unità
d’Italia a Trieste; Pisana Posocco e Filippo Lambertucci (Roma); opera: ristrutturazione ad uso residenziale di due
stalle/fienili in comune di
Vittorio Veneto.
Orari: venerdì e sabato 912 e 15.30-18.30, domenica e
festivi 15.30-18.30. Informazioni: Comune 0422-812265;
bato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro.
dall’associazione “Salentini Te Marca”. Orari: feriali 15-19, festivi 10-12 e 15-19.
CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a
palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 19401960”. Orari: dal martedì al venerdì 913 e 15-19; sabato e domenica 10-19;
lunedì chiuso. Biglietti: intero: 5 euro; ridotto: 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317.
BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre
“Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da
Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del
County Museum of Art di Los Angeles”.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sa-
re
t
s
o
M
MEL Fino al 18 febbraio a Palazzo delle Contesse mostra dedicata al pittore
zumellese Toni Piccolotto (Lentiai 1903
- Nevegal 1970). Orari: feriali 14.30-19;
festivi 10-12.30 e 14.30-19.
PORDENONE Domenica 22 febbraio
chiude la mostra “Maestri italiani del XX
secolo” allestita alla Galleria Saggittaria.
Opere di Boccioni, Carrà, De Chirico, De
Pisis, Guttuso, Levi, Marini, Severini, Sironi, Lorenzo, Viani, Ziveri.
TREVISO Fino al 7 marzo è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud
da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10
euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo
0422-513161/62.
SUSEGANA Chiude il 30 maggio la
mostra “Dynamis - Macchine da lavoro
e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 913; domenica 14-18. Ingresso: interi 5
euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo
0438.738610. Sito internet: www.museodelluomo.superva.it
MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra. magie della natura” allestita al Museo di
storia naturale e archeologia di via Piave 15.
Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli.
e
L’AZiON
Spettacoli
S
Internet: www.radioconegliano.it
sabato
domenica
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
6 febbraio
CONEGLIANO Sabato 31, alle 21, e domenica 1º febbraio, al- Il regista Ermanno Olmi, un suo
le 16, la Compagnia film viene proiettato al Turroni ODERZO Venerdì
di Oderzo 13 febbraio, alle
Stabile del Leonardo
21.15, al teatro Cripresenta, all’auditorium
stallo Gian Marco ToDina Orsi, “Enrico IV”
di Luigi Pirandello. Biglietti: intero gnazzi e Bruno Armando interpreta7 euro, ridotto 5 euro. Informazio- no “Il rompiballe” di Francis Veber.
Ingresso: platea 18 euro, galleria 13
ni allo 0422-542317.
e 11 euro.
SAN POLO DI PIAVE Sabato
TEATRO PER
31 al patronato Don Bosco terzo
BAMBINI
appuntamento con la stagione teatrale promossa da Biblioteca e Co- TREVISO Domenica 1, alle 16, almune di San Polo. Alle 21 la com- l’Alcuni Teatro Sant’Anna la compapagnia La Bottega porta in scena gnia “Accademia perduta” propone lo
“Terza stella a destra”. Per infor- spettacolo “Hansel e Gretel”. Ingresmazioni telefonare allo 0422- so: 4 euro.
855609.
CONEGLIANO Lunedì 2 febPRATA DI PORDENONE Sa- braio, alle 10.30, al teatro Accadebato 31 gennaio, alle 21, al teatro mia per la Stagione teatrale dei racomunale Pileo la compagnia tea- gazzi in lingua originale inglese la
trale “Estragone” di San Vito al Ta- compagnia Palchetto Stage presenta
gliamento propone “A letto con cen- “Dr. Jeckill e Mr. Hyde” di R. L. Steto, amata nessuna”. Ingresso unico: venson. Fascia d’età: scuole medie su4 euro.
periori. Informazioni allo 043822880. Ingresso studenti: 6,50 euro.
MOTTA DI LIVENZA Domenica 1, alle 15.30 in patronato, rap- CINEFORUM
presentazione teatrale “Pigna secca, ODERZO Venerdì 30, alle 21, al
pigna verde” di Emerico Valentinet- cinema Turroni proiezione del film
ti a cura del gruppo teatrale “Caor- “Cantando dietro i paraventi” di Ermanno Olmi. Biglietto: 4 euro.
lotto”.
31 gennaio
VITTORIO Sabato 7 febbraio, alle 21, in patronato a
Ceneda “Quando al
paese mezogiorno sona” della Compagnia
vittoriese del teatro
veneto di San Giacomo. Ingresso a offerta
libera: tutto il ricavato per il progetto di
teatro all’aperto all’area Fenderl.
1 febbraio
SANTA LUCIA Domenica 1, alle
16, nella sala parrocchiale “Fra Claudio”, il Teatro d’arte propone “Oh issa... Pelossa”. A cura di Comune e
associazione “Il piccolo principe”.
17
La cara, vecchia radio
precorre i tempi...
ra i programmi
richiede meno
di
Rai erano due:
e può perGianfranco Da Re mezzi
“Rete azzurra” e
mettersi di spe“Rete rossa”, che poi diventa- rimentare cose nuove e di rinrono il “Programma nazionale” novare quelle che funzionano.
e il “Secondo programma”, ogMi limiterò a fare alcuni egi Rai Radiouno e Rai Radio- sempi, ripromettendomi di ridue. Nel 1950 nacque il Terzo tornare sull’argomento: “Zapprogramma, tutto musica clas- ping” (Radiouno da lunedì a vesica, rubriche culturali, niente nerdì, 19.36) di Aldo Forbice
pubblicità.
compie dieci anni: ogni sera alOggi, se la televisione sta cuni ospiti, giornalisti ed eandando verso il “reality show” sperti di diverso orientamento
(“Grande fratello” e cloni vari), politico discutono i fatti del giorin cui il comune mortale è il no, gli ascoltatori intervengomotivo d’interesse, la radio ha no con telefonate. Si può non
già superato questa fase: ricor- essere d’accordo con le idee edate le telefonate-confessione spresse, si può trovare che
alle radio locali? La radio si è di- qualche volta il conduttore tamostrata più flessibile, perché glia corto su alcune telefonate,
ma “Zapping” rimane uno degli
spazi in cui si può discutere pacatamente, senza litigare o alzare la voce ed è già un miracolo. Ai meriti vanno aggiunte
le campagne contro la pena di
morte, quelle per salvare le
donne nigeriane condannate alla lapidazione (andate a buon fine), e quella contro la tortura.
“Con parole mie” (Radiouno, da lunedì a venerdì, 14.05),
di Umberto Broccoli, si ripercorrono i luoghi della memoria, seguendo un tema al giorno, citando autori classici e moderni, musica e poesia. È un esempio riuscito di come coniugare l’intrattenimento e la cultura.
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
2 febbraio
TEATRO
CONEGLIANO Sabato 31 alle
21, al teatro Accademia, “Nord e
Sud” di Gianfranco Iannuzzo e Renzino Barbera con Gianfranco Iannuzzo e la regia di Pino Quartullo.
L’intento dello spettacolo è di scherzare sui difetti dei meridionali contrapposti,
per tradizione, ai nordici. Biglietti: platea: 22
euro interi, ridotti 16;
numerati loggia: interi
16, ridotti 12. Informazioni: 0438-22880.
T eatro
3 febbraio
C
inema &
4 febbraio
Il Comune di Fontanelle punta sull’essenzialità dell’impostazione grafica per la sua home page. L’utente dal click facile non avrà vita facile perché sono poche le zone interattive del sito. L’unica nota allegra (si fa per dire) della pagina principale è la foto del
municipio del comune che assomiglia tristemente ad una di quelle multiproprietà che
vengono vendute sulle tivù private. Le informazioni sul comune comprendono, oltre agli immancabili orari di ricevimento dei diversi assessori, anche un documento pdf che
contiene il programma elettorale del sindaco, una sorta di patto per Fontanelle con nove pagine di dettagliate promesse, una scelta coraggiosa e trasparente che permette ai
cittadini di rendersi conto, carta alla mano, se queste sono state veramente mantenute. Per gli appassionati del colore locale e della storia dei nostri comuni anche il sito
di Fontanelle offre alcune pagine che illustrano gli aspetti culturali, artistici e storici più
rilevanti della piccola cittadina. Nella prima pagina c’è anche un rettangolino che permette di accedere ad una sezione ulteriore dove sono presenti le ultime news provenienti dal comune: se lo fate in questi giorni potete conoscere le modalità di pagamento per la tassa sugli immobili. Un modo dinamico per avvicinare le istituzioni ai cittadini utilizzando i canali informatici. In conclusione un sito decoroso che punta tutto
sull’utilità del servizio e predilige alla confezione i contenuti spiccioli e pratici.Voto 6+
5 febbraio
WWW.COMUNEWEB.IT/
FONTANELLEHOME/
e il servizio televisivo italiano festeggia i
suoi primi cinquant’anni, quello radiofonico
sta per spegnere ottanta candeline. Il 6 ottobre 1924, alle 21,
l’annunciatrice Maria Luisa
Boncompagni diede ufficialmente inizio alle trasmissioni.
Il palinsesto, di un paio d’ore al
giorno, prevedeva musica, bollettini meteorologici e notiziari. L’ente che aveva la concessione si chiamava Unione radiofonica italiana, che mutò il
nome in Eiar (Ente radio audizioni italiane) nel 1927, e lo tenne fino al 1944, quando venne
trasformato in Rai (Radio audizioni Italia).
A sottolineare l’importanza
che ha ancora il mezzo, in questi giorni è uscita una Garzantina, “Radio”, a cura di Peppino
Ortoleva e Barbara Scaramucci (direttrice delle Teche Rai).
Nell’immediato dopoguer-
Domenica 1 febbraio 2004
TV
L
gio Ipcress di Sindey J.
film, il poliziesco Hunter
Furie con Michael Caine
- Ritorno in polizia con
(foto).
Fred Dryer, su Raidue alUn film commedia va in
le 21, e la commedia I
onda su Canale 5 alle 16.30,
Flintstones in Viva Rock
Io e zio Buck di John HuVegas su Italia 1, su Raitre
ghes, con John Candy.
ritorna Gaia il pianeta
In prima serata alle 21 ci sono due che vive.
L’
di Zhang Yimou, Leone d’oro nel 1992,
su La 7 alle 14; il western Il pistolero
di Don Siegel con John Wayne è alle
15.45 su Retequattro.
Alle 18 Raitre trasmette il quiz Per
un pugno di libri con Neri Marcorè,
mentre “Il senatore”, della serie Casa
Vianello è su Canale 5 alle 18.15.
Su Italia 1 alle 20.30 ritorna Mai
dire domenica della Gialappa’s. Alle
20.45 Raiuno presenta il film drammatico in due parti Raccontami una
storia con Lino Banfi. Alle 21 su Retequattro si può vedere il film d’azione Sotto il segno del pericolo con
Harrison Ford.
N
mick e James Garner.
In serata, alle 21, su Raiuno c’è la
seconda parte di Raccontami una
storia; Canale 5 presenta La tempesta perfetta di Wolfgang Petersen con
George Clooney, un film drammatico
appassionante e deludente; su Raidue
ritorna 007 - Il domani non muo-
re mai con Pierce Brosnan; mentre
Italia 1 presenta una serata dedicata
ai cartoni animati Red Hot Chili
Simson.
In seconda serata, alle 23.05 su Retequattro, c’è la rubrica Appuntamento con la storia con Alessandro
Cecchi Paone.
C
sulla storia recente, oggi il protagonista è “Ben Gurion”.
Il film pomeridiano di
Retequattro, alle 17, è il western Cavalca Vaquero!
di John Farrow con Antony Quinn e Ava Gardner.
In serata alle 21 su Rai-
tre Giovanni Floris conduce Ballarò
su argomenti di attualità, mentre Canale 5 trasmette il film storico per adulti Il patriota di Roland Emmerich con Mel Gibson.
Più tardi, alle 23.05, Retequattro
trasmette il film dell’orrore Intervista col vampiro di Neil Jordan.
L
lizzati dagli alunni delle scuole medie presentati da Federico Taddia
in Screen Saver alle 15.50 e La
melevisione alle 16.30.
Alle 16.50 Retequattro trasmette il classico film drammatico Gioventù bruciata di Nicholas Ray
con James Dean.
Alle 21 su Canale 5 Gerry Scotti ed Enzo Iacchetti presentano i
migliori spot pubblicitari in Il galà
della pubblicità; su Raidue c’è la
commedia Return to me con David Duchovny, e su Retequattro il
commissario Siska indaga su “Tranello” e “La morte in passerella”.
A
La strana coppia Will & Grace è
su Italia 1 alle 19.30 con “Fine litigio”.
In serata alle 21 La squadra del
commissariato di Sant’Andrea indaga
sulla morte di uno psichiatra; Julia Ormond è una psicologa che si occupa
della morte di un bambino in Il senso di Smilla per la neve, su Rete-
quattro; Paul Hogan veste i panni dell’australiano Crocodile Dundee 3
nella commedia di Simon Wincer su
Italia 1.
Alle 21.30 su La 7 Sidney Poitier e
Rod Steiger si fronteggiano nel classico poliziesco La calda notte dell’ispettore Tibbs di Norman Jewison.
R
in onda alle 16.45 su Retequattro.
In serata alle 21 Terence Hill è Don Matteo nella quarta serie dei telefilm,
“Campagna elettorale” e
“Delitto in biblioteca” su
Raiuno; Italia 1 presenta il
film fantastico L’uomo
senza ombra con Kevin Bacon; su
Raitre Andrea Vianello indaga sulle stragi delle foibe
in Venezia Giulia nel 1945.
In nottata, all’1.40 Retequattro trasmette il capolavoro di Federico Fellini, 8
e ½.
a mattinata presenta i brividi
della Discesa libera maschile da Garmisch per la Coppa del
mondo di sci, su Raidue dalle 10.55.
La stessa rete alle 14 presenta Cd
Live, novità musicali e classifiche
con Alvin e Kis & Kis. Alla stessa ora La 7 trasmette il film di spionaginformazione religiosa di Canale 5 è Le frontiere dello
spirito con monsignor Ravasi alle 8.40;
su Raiuno alle 10.30 c’è A Sua Immagine con Lorena Bianchini, alle
10.55 la Messa va in onda da Thiene.
Il pomeriggio cinematografico inizia con il cinese La storia di Qiu Ju
uovo gioco a quiz su Raidue
alle 12.25, Prima o poi con
Marco Mazzocchi. Alle 14.15 La 7 presenta Lydia, film drammatico di Julien
Duvivier del 1941, con Merle Oberon.
Alle 16.50 su Retequattro va in onda la commedia Letti separati di
Arthur Hiller del 1963 con Lee Reome ogni giorno
feriale, Antonella
Clerici conduce La prova
del cuoco su Raiuno alle
12.
Su Raitre alle 13.05 va
in onda Correva l’anno,
che presenta documentari
a 7 apre il pomeriggio cinematografico, alle 14.15, con
Duello a Berlino, un film drammatico di Powell e Pressburger del
1941.
Raitre dedica il primo pomeriggio ai più piccoli con Le storie del
fantabosco alle 15.25, i video realle 13 su Raitre per Correva
l’anno va in onda il documentario “Kennedy”.
Su Italia 1 alle 14 ci sono i cartoni
con Le avventure di Lupin III.
Su Raitre Sveva Sagramola conduce Cose dell’altro Geo e Geo &
Geo alle 17.
obert Redford è il protagonista del film drammatico di
Micheal Ritchie Gli spericolati, alle 14.15 su La 7.
Il drammone storico Desirée di
Henry Koster con Marlon Brando
nei panni di Napoleone e Joan Simmons in quelli della sua amante, va
Curiosando
I consigli del medico
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Se il bambino continua a fare pipì a letto
A
volte capita che il bambino, anche
dopo lo svezzamento, continui a fare la pipì a letto. Questa perdita di controllo della vescica nel sonno si chiama enuresi. Interessa più i maschi che le femmine, riguarda il 15-20 per cento dei bambini e talvolta si ripete fino all’età adulta.
Nell’enuresi primaria il bambino non
ha mai smesso di fare la pipì a letto, mentre in quella secondaria, dopo un periodo
di perfetto controllo della vescica, il piccolo riprende a bagnare il lettino. In questo caso il problema è legato a motivi sociali o familiari sfavorevoli come l’inizio
della scuola o l’arrivo di un fratellino e si
risolve spontaneamente con il tempo.
Solo raramente l’enuresi è causata da
malattie urinarie o neurologiche mentre
normalmente dipende da una incapacità
a controllare la vescica associata ad un disturbo del risveglio.
Sono metodi di cura efficaci quelli connessi con dei piccoli esercizi di allena-
mento. Per esempio imparare a trattenere la pipì dapprima per uno o due minuti
e poi per durate sempre più lunghe. Un altro esercizio utile consiste nell’insegnare
al bambino ad interrompere la minzione,
contare fino a 3 e poi riprenderla. Questa
ginnastica serve a potenziare lo sfintere esterno e i muscoli del pavimento pelvico.
Ci sono in commercio gli allarmi per l’enuresi che suonano appena una goccia bagna il pigiama, così il piccolo si sveglia e
va in bagno da solo. A detta degli esperti
è una tecnica molto efficace e risolutiva del
problema a patto che il bambino sia d’accordo e collaborante.
Volendo ricorrere ai farmaci si hanno
ottimi risultati con la desmopressina che
si trova in commercio sotto forma di spray
nasale o in compresse. È una molecola
che agisce riducendo la produzione di urina e può essere utile, occasionalmente,
in viaggio, in campeggio e ogni qualvolta
il bambino dorma fuori casa.
Schegge di Storia
I
l 18 maggio 2003
a Camino c’è stata la benedizione della lapide appena restaurata posta all’esterno della chiesa
e dedicata a don Antonio
Cuverà, parroco veneziano che fu cappellano in
paese dal 1868 al 1879,
quando “morì santamente” ad appena 37 anni dopo aver fondato una “scuola di carità”. Dell’evento si
parlò poco tempo dopo ne
L’Azione.
Le notizie in possesso
della parrocchia su questo
prete si limitavano alla descrizione dei suoi ultimi istanti di vita e del suo funerale. Fino a quando, dopo aver letto l’articolo, tramite internet si è messa in
contatto con la parrocchia
suor Roberta Balduit del
Collegio San Giuseppe di
Vittorio Veneto. Cuverà,
infatti, ha un ruolo secon-
Camino: il mistero
dei due parroci
dario nella vita del fondatore della Congregazione, don
Luigi Caburlotto (18171897), per il quale è aperta
da anni una causa di beatificazione.
In pratica Cuverà, alunno
di una scuola di carità a Venezia dove nacque, non venne ammesso nel Seminario
della città per problemi fisici. Caburlotto lo prese con
sé, presentandolo al vescovo di Ceneda Manfredo Bellati e garantendogli la “dote” prevista a quel tempo per
i sacerdoti per gli studi, in
base alle leggi austriache vigenti. Cuverà abiterà in una
casa proprio di fronte al collegio, poco distante dal Seminario. Lo stesso Caburlotto lo rifornirà a sue spese
degli arredi sacri dopo che
gli vennero sottratti dai ladri. Verrà ordinato sacerdo-
te a Gorizia poiché in quel
periodo la sede vescovile di
Ceneda era vacante, e subito dopo verrà mandato a
fare il cappellano a Camino.
Nel frattempo ecco
spuntare dalla storia ottocentesca del paese un nuovo enigma da dare in pasto
agli storici: questa volta riguarda don Lorenzo Berlese, parroco dal 1844 al
1855. Sembra, infatti, che
fosse un botanico di una
certa fama, nato in Francia
nel 1784 e morto nel 1863.
Risulta come vicepresidente della sezione Botanica
della Società italiana per il
progresso delle scienze, in
occasione della sua IV riunione, tenutasi a Padova nel
settembre 1842. Ma quale
fu la strada che lo portò dalla Francia a Camino?
Andrea Pizzinat
L’atlante dei sapori
L’ossada de porzel
A
lla Sagra de Sant’Antoni di Vergoman
(9-31 gennaio) anche e soprattutto i
“mangiari” di una volta. Quelli sussurrati
sul filo della memoria, ma che tanto ancora piacciono, e non solo nei ristretti ambiti provinciali! A questo recupero culturale di quel
che eravamo a tavola si sono
impegnati, e si impegnano
l’Amministrazione comunale di
Miane, la locale e attiva Pro loco, ma in primis il Comitato festeggiamenti Vergoman, presieduto da Mario Bortolini con,
a fianco, l’esuberante e dinamico Bepi Lucchetta.
Successo e strasuccesso quest’anno per il
radicchio di Treviso (quello rosso e tardivo per intenderci). In special modo quello
dai Settecomuni di Preganziol, coltivato, curato e preparato con tanta passione da Rino
Gallinaro, che lo ha fatto servire, fra l’altro,
con l’“ossada de porzel”, che è stata la serata a tema dello scorso 22 gennaio. Eccellente in tutti i sensi, quella che ha cotto la
signora Neda Stefani da Vergoman, che è
stata un po’ la “capa” cuoco di questa bella
manifestazione d’inverno in quel di Miane.
Veniamo dunque a questa grande, colossale “ossada de porzel” da un quintale e passa d’ossi di filo di schiena, a cui
faceva contorno in modo generoso la carne. Insomma “ossi”
non ripuliti col coltello dell’avaro!
La signora Neda prescrive un
gran bel pignattone d’alluminio
riempito quasi fino all’orlo d’acqua fredda, in cui debbono “nuotare” i sopraddetti ossi. Potendo, ma soprattutto volendo, ci
possiamo aggiungere pure delle grandi coste di sedano e anche qualche
cipollotto intero. L’importante è comunque
che gli “ossi” cuociano in acqua “allegra”
per almeno due ore e mezza. Tempo sufficiente affinché la carne si stacchi per benino dall’osso. A questo punto, l’ossada è pronta da versare in terrina, ma che sia ben fumante, anzi che scotti! Il miglior compagno
d’un tempo era il cren, ma va bene anche una salsina verde. (MS)
VITTORIO-ODERZO: Con Maria Merlo e Carla
Vizzotto il cinema diventa strumento didattico
L’
idea è venuta fuori una decina di anni fa durante una chiacchierata tra
amiche a Giffoni, in provincia di Salerno. Maria Merlo (nella foto con gli occhiali), cenedese, e Carla Vizzotto, opitergina che ora vive a Treviso, insegnanti alla media di Sarmede, erano scese al Sud per accompagnare alcuni studenti a un festival cinematografico un po’ particolare. Film da tutto il mondo, film pensati soltanto per i ragazzi. E, in
sala, una giuria tutta under 18.
Un cinema povero di mezzi, che nemmeno poteva sognarsi di bussare alle porte dei
grandi multisala. Eppure
ai ragazzi questi film piacevano, e molto, forse anche più di blockbuster e
playstation. Arrivare in
sordina, vedere le pellicole, fermarsi a Giffoni
per un paio di giorni e ripartire era un vero peccato.
Perché non farle passare anche per il Trevi-
BAVER (PIANZANO) / SAN BIAGIO
L
a chiesetta di cui trattiamo in questo numero ci è stata segnalata da
Augusto Fabris, insegnante e studioso di storia locale. Dobbiamo ringraziarlo
per averci fatto conoscere
uno scrigno di arte e devozione popolare. Questo
“scrigno” si trova a Baver
di Pianzano ed è dedicato a
San Biagio. Qui il 3 febbraio
prossimo, alle 14.30, si raccoglieranno devoti provenienti da tutto il Coneglianese e il Vittoriese per la
messa in onore di san Biagio, cui la Chiesa riconosce
la “prerogativa di guarire i
mali della gola”. «In quel
giorno – spiega don FranBaver (Pianzano): la chiesetta di San Biagio cesco Dal Cin – si usa benedire il pane; ci si mette in
fila per il bacio della Reliquia; si procede alla benedizione della gola dei fedeli da parte del sacerdote; si
porta dell’olio perché la
lampada che sta davanti alla pala del Santo arda in suo
onore a protezione dei fedeli a lui devoti. È interessante osservare e ascoltare il sacerdote che presiede il rito della benedizione
della gola. Egli pone sotto
il mento, vicino alla gola del
fedele, due candele benedette adattate a mo’ di croce e ripete su ognuno: “Per
intercessione di san Biagio
vescovo e martire, il Signore ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male”. Il
sacerdote benedice anche
il pane che i presenti por-
giano? Tra il dire e il fare non c’è poi voluto
molto: alcuni finanziatori istituzionali, mille
telefonate alle ambasciate dei quattro angoli della terra e, soprattutto, la passione per il
cinema miscelata con quella per l’insegnamento. E così è nato il “Viaggio nel cinema
dei ragazzi” che ha coinvolto tremila giovani. «La rassegna è per me un appuntamento
emozionante ed emozionale – racconta la
Vizzotto, che quando si è trasferita alle medie di Oderzo è subito riuscita a “duplicare”
la rassegna –. Complementa l’offerta formativa della scuola e pervade il progetto didattico complessivo». «Si
diversificano i modi di comunicare e si modificano
anche le modalità dell’apprendimento – aggiunge
Merlo –. Il cinema: nuovo
strumento della didattica
che esplicita i contenuti e
le connessioni dell’italiano, del contesto storicosociale, artistico, ambientale».
tano a casa. Durante l’anno
se qualcuno della famiglia
viene a soffrire di mal di gola, riceve un pezzo di pane
benedetto con la fiducia di
un intervento del Santo
presso il Signore. Oggi insieme al pane si benedicono anche delle caramelle e
guai andare a San Biasi e
non portare a casa le caramelle benedette da distribuire ai familiari».
Probabilmente il radicamento della devozione a
san Biagio si spiega con il
fatto che, in passato, la zona dove sorge la chiesetta
era al confine con il Campardo e i Palù dove regnavano acque stagnanti che
provocavano malattie, anche mortali, alla gola.
Il documento più antico
che testimonia l’esistenza
dell’oratorio data 1398. Fu
patrimonio del Patriarca di
Aquileia, quindi di Grado e
di Venezia. Dalla metà dell’Ottocento è di proprietà
della famiglia Dal Cin.
Nell’abside vi è un pregevole ciclo di affreschi raffiguranti le Storie di san
Biagio, la Crocifissione e gli
Apostoli, mentre sulla volta sono raffigurati i Padri
della Chiesa.
Gli ultimi interventi di
restauro sono stati realizzati nel 1994 e oggi la chiesa è in buono stato di conservazione. Tutt’oggi è privata (per informazioni telefonare a don Francesco
Dal Cin cappellano dell’ospedale di Conegliano).
A Baver si arriva da Pianzano: oltrepassata la chiesa
si prosegue diritti per Codognè.
Federico Citron
Domenica 1 febbraio 2004
19
L’antica cattedra episcopale
Nella cattedrale di Vittorio Veneto il sedile riservato al
Vescovo è costituito dall’antica cattedra episcopale, eseguita nella prima metà del Quattrocento per ordine
del vescovo
Antonio
Correr.
Caratteristici sono,
nello schienale, i pannelli raffiguranti i
santi Ermagora e Fortunato. I
due martiri di Aquileia, secondo la tradizione, furono i primi evangelizzatori di
Ceneda.
Q
uesta domenica 1º
febbraio, il nostro
nuovo
vescovo
monsignor Giuseppe Zenti
compie il suo ingresso in diocesi e inizia il suo servizio episcopale, succedendo al vescovo Alfredo Magarotto.
È avvenimento che interessa la vita di ogni cristiano.
Messo alla guida del popolo di
Dio in un determinato territorio, il vescovo è chiamato ad
aiutare ogni singolo fedele a vivere in pienezza la propria fede cristiana. È un servizio che
compie con l’aiuto dei presbiteri, dei diaconi e anche
dei fedeli laici, ma resta sempre lui il primo responsabile
della vita cristiana della sua
Chiesa particolare (la diocesi),
e di ogni singola parrocchia.
Il suo ministero comprende tre grandi compiti. Il primo è predicare il vangelo: lui
è maestro della fede e araldo
della parola. Questo voleva significare il rito che abbiamo visto a Verona quando gli è stato posto sul capo il libro aperto del Vangelo! Dunque è
lui che dobbiamo primariamente ascoltare. Il secondo
compito è santificare le anime, amministrando la grazia
che viene dai sacramenti del
Signore. È suo particolare ministero conferire il sacramento della confermazione ai battezzati, ordinare i presbiteri e
i diaconi, benedire gli oli san-
ti nella solenne Eucaristia della messa crismale, dedicare
le chiese e gli altari, consacrare le vergini e presiedere
gli altri riti importanti della
Chiesa diocesana. Rivestito
del sommo sacerdozio egli è
l’orante e il maestro della preghiera per il suo popolo.
Infine il vescovo ha il compito di governare e guidare il
suo popolo, rivestendo i caratteri del Buon Pastore: carità, conoscenza del gregge,
cura di tutti, azione di misericordia per i poveri, ricerca
delle pecorelle smarrite. Quello del vescovo è un servizio,
non un onore. È compito arduo, che può essere assunto
solo con grande fede e umile
IL VESCOVO, PASTORE E MAESTRO
salente al XV secolo, posto in cima alla scalinata che sovrasta
l’altare delle celebrazioni e che
porta sullo schienale le figure
dei santi Ermagora e Fortunato, martiri di Aquileia che richiamano la chiesa dalla quale
partirono i primi evangelizzatori delle nostre terre.
Mentre l’assemblea intona il
canto del Christus vincit, salgono verso il Vescovo i rappresentanti dei vari componenti del
popolo di Dio: dei sacerdoti, dei
diaconi, dei religiosi e religiose, delle associazioni e movimenti e dei laici. Questi ultimi
saranno rappresentati da una famiglia che comprende le tre generazioni: i genitori con i loro figli e i nonni. Non è questo un
semplice saluto, ma il riconoscimento che Giuseppe Zenti è
il nostro vescovo e l’espressione di disponibilità a seguirlo come pastore e maestro della
Chiesa di Dio che è in Vittorio
Veneto.
Inizia quindi la celebrazione
dell’eucaristia presieduta dal vescovo Giuseppe con i sacerdoti
e la partecipazione di tutto il popolo, segno primo dell’unità della Chiesa e prima fonte dell’energia che sosterrà il cammino
della Chiesa con il suo nuovo
pastore. Alla celebrazione parteciperà anche una folta rappresentanza dei cristiani di Verona, in particolare delle due
parrocchie nelle quali il vescovo Giuseppe ha esercitato il suo
ministero sacerdotale. (GpM)
Il rito e il significato
dell’insediamento
L’
inizio ufficiale del servizio episcopale del vescovo Giuseppe avrà luogo con
il suo arrivo in diocesi questa
domenica e con i riti di insediamento in cattedrale. Il nuovo vescovo giunge al casello autostradale Vittorio Sud accompagnato dal cardinale Angelo Scola e qui riceve il primo benvenuto dela sindaco di Vittorio Veneto. Il Cardinale Scola è anche
metropolita, cioè vescovo della
“città madre” (questo è il significato della parola metropoli),
nel nostro caso Venezia, ed esercita una certa giurisdizione
sulle Chiese della regione ecclesiastica alla quale appartiene anche la nostra diocesi, per
questo è lui ad introdurre il nuovo vescovo nella diocesi. Successivamente il Vescovo riceve
il saluto delle autorità civili nella loggia di Ceneda e quindi il
Cardinale lo accompagna verso
la cattedrale e lo presenta al Capitolo dei canonici che lo attendono alla porta della chiesa.
L’insediamento vero e proprio è compiuto, invece, dall’arcivescovo Paolo Romeo,
Nunzio apostolico in Italia, cioè
rappresentante di papa Giovanni Paolo II. Egli consegna la lettera apostolica con la quale il
Santo Padre nomina Giuseppe
Zenti vescovo di Vittorio Veneto, che è letta dal cancelliere
della curia. Il Nunzio consegna
poi il pastorale al nuovo vescovo, segno del suo compito di pastore (vedi articolo su questo storico pastorale a pagina 22) e lo
invita a sedere sulla “cattedra”,
il luogo ufficiale dove svolge la
funzione di guida e maestro. La
chiesa cattedrale si chiama così proprio per la presenza di
questa cattedra. Quella su cui
siederà il vescovo Giuseppe è
un antico manufatto in legno, ri-
Il patriarca di Venezia mons. Angelo Scola
abbandono alla volontà di Dio,
e che va sostenuto dalla preghiera costante di tutta la
Chiesa.
Anche solo considerando
l’ultimo secolo, la Chiesa di
san Tiziano ha conosciuto
grandi figure di vescovi, veri
padri della nostra fede, santi
e illuminati. Ognuno con la
sua personalità e le sue doti
umane, arricchite dai doni
che il Signore concede ai suoi
pastori secondo le urgenze pastorali dei tempi. Zaffonato,
Carraro, Luciani, Cunial, Ravignani, e ultimo Magarotto…
Per ognuno conser viamo
memoria di significative pagine di storia della nostra gente, di tanti doni ricevuti, di e-
sempi preclari di carità pastorale vissuta… Intendo dire
che oggi la nostra diocesi inizia con il vescovo Giuseppe una nuova tappa del suo cammino, che non può che essere in continuità con il passato e in decisa tensione verso
un futuro di speranze e di impegno missionario.
Accogliamo con intima
gioia il carissimo nostro vescovo Giuseppe, benedicendo il Signore che non abbandona il suo popolo, animati
da grande speranza e con la
disponibilità a camminare insieme per le vie che il Signore vorrà indicarci.
Mons. Guerrino Pagotto
Delegato generale
INDICAZIONI PER LA CELEBRAZIONE
D’INGRESSO DEL VESCOVO ZENTI
A
ll’ingresso ufficiale in diocesi di monsignor Giuseppe
Zenti sono invitati tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi/e, i consacrati e i fedeli: è l’incontro del nuovo Pastore con
il suo popolo.
La celebrazione inizierà alle 15 in piazza Giovanni Paolo I
sotto la loggia del Sansovino. Qui il nuovo Vescovo, accompagnato dal patriarca di Venezia, monsignor Angelo Scola, e
dal nunzio apostolico per l’Italia monsignor Paolo Romeo, riceverà il benvenuto della Città e delle autorità civili della diocesi.
Seguirà la celebrazione in cattedrale.
ALCUNE INDICAZIONI
La cattedrale è aperta fin dalle 13.30.
I consacrati e i fedeli tutti
arrivando con mezzi propri, potranno parcheggiare seguendo le indicazioni del servizio d’ordine nelle vie limitrofe
alla cattedrale dove sono stati riservati degli spazi per facilitare la loro partecipazione.
I religiosi e le religiose:
potranno trovare parcheggio dalle Suore di Maria Bambina in via San Tiziano (cfr. zona B del Pass).
I sacerdoti concelebranti:
dovranno trovarsi per le ore 14.30 in Cattedrale prendendo
posto nel transetto e portandosi i paramenti con la casula bianca per le celebrazioni diocesane.
I canonici titolari troveranno tutti i paramenti in sacrestia;
quelli onorari e i membri del Collegio dei consultori solo la
casula.
Tutti i presbiteri e i diaconi potranno trovare parcheggio
sicuro presso il collegio San Giuseppe (cfr. zona D del Pass).
I pullman:
potranno far arrivare i fedeli in prossimità di piazza Giovanni
Paolo I e, per facilitare la viabilità del 1º febbraio, telefonare
allo 0438-57018 (servizio di vigilanza), poco prima di entrare
in città.
Ci si porti comunque in cattedrale, possibilmente verso le
14.30.
Al termine della celebrazione in Seminario, ci sarà un segno conviviale per i fedeli di Vittorio Veneto e di Verona.
20
Domenica 1 febbraio 2004
L’ingresso del Vescovo
e
L’AZiON
e
L’AZiON
L’ingresso del Vescovo
ARRIVA IN DIOCESI IL NUOVO VESCOVO
LA CONSACRAZIONE EPISCOPALE - Domenica 11 gennaio nella Cattedrale
di Verona avviene l’ordinazione episcopale di monsignor Giuseppe Zenti, conferitagli dai
vescovi Flavio Roberto Carraro, Alfredo Magarotto e Giuseppe Amari.
Sono almeno un migliaio i vittoriesi che partecipano alla celebrazione.
Ed il neo Vescovo, subito dopo l’ordinazione, incontra prima i sacerdoti della diocesi di
San Tiziano e poi i tanti fedeli giunti dalle varie parti della diocesi vittoriese con dieci
pullman o in automobile.
L’ANNUNCIO - Mercoledì 3 dicembre 2003 in Castello
vescovile a Vittorio Veneto, il vescovo Alfredo Magarotto annuncia
ufficialmente il nome del suo successore: Monsignor Giuseppe Zenti,
vicario generale della diocesi di Verona.
Nel pomeriggio dello stesso giorno una delegazione di vittoriesi si
reca a Verona ad incontrare personalmente monsignor Zenti ed il
vescovo veronese padre Flavio Roberto Carraro.
Realtà della diocesi, attese ed interrogativi di preti, religiose e laici
Filo diretto con il Vescovo:
dieci domande sulla Chiesa
ta sempre più. Eppure sono convinto
che non ha esaurito il suo compito. Penso alla necessità che negli oratori ci siano presenze significative di animatori…
Ma proprio su questi aspetti avremo modo di precisare ulteriormente, non appena prenderemo in considerazione, in
modo adeguato, il problema della pastorale giovanile: realtà su cui dovremo
investire il meglio delle nostre risorse,
anche economiche, se necessario».
Madre Tiziana Codello, Suore
del Santo Volto, San Fior
usso al vostro cuo- la mia famiglia».
A loro abbiamo chiesto di giuntegli dalla sua nuova dioQuando parliamo di vocazione,
re – scrive il nuovo
Per anticipare in qualche formulare una domanda per cesi.
oggi abbiamo una visione più amvescovo monsignor Giusep- modo questa realtà, abbiamo il nuovo vescovo di Vittorio
Ne scaturisce un primo, pia perché vediamo in questa chiape Zenti nel messaggio in oc- interpellato dieci persone in Veneto incentrata su temi e interessante, seppur indiret- mata i vari ministeri che sono semcasione dell’ingresso, pub- rappresentanza delle diverse problematiche inerenti il lo- to dialogo sulle attese e spe- pre risposta vocazionale nell’ambiblicato in prima pagina - chie- espressioni ecclesiali e so- ro ambito d’impegno o d’in- ranze per la Chiesa vittorie- to della Chiesa. Guardando però aldendovi il consenso ad en- ciali della diocesi: sacerdoti, teresse.
se, alla vigilia della riparten- le vocazioni specifiche sacerdotali
trare, da amico, nella vostra religiose, rappresentanti delMons. Zenti ha accettato za che rappresenta l’ingresso e religiose sono evidenti risposte tirealtà perché diventi anche l’associazionismo, laici, fa- di buon grado di rispondere del nuovo Vescovo, domeni- mide e scarse in rapporto alle nela mia realtà; concretamente, miglie, giovani.
alle domande e sollecitazioni ca 1. febbraio.
cessità della Chiesa universale e locale. Come pensa di af frontare il
problema dell’animazioDon Pierluigi Cesca,
ne vocazionale nella noun bisogno di collaborazio- lì il laico esprime al meglio
parroco di Fossalta
stra diocesi?
ne ecclesiale, espressione la propria maturità. IndubMaggiore e Cavalier
«La affronteremo insiebiamente ha un ruolo anche
di comunione fraterna».
A causa della diminume, in continuità con il pasnell’ambito della parrocchia
Livio Caberlotto,
zione di sacerdoti si parsato recente e remoto, nelnella sua varia articolaziola di unità pastorali. Da
la convinzione che una pavicepresidente Consine. Ed ha un ruolo che semnoi ci sono esperienze di
storale può definirsi tale soglio pastorale diocesano
pre più dovrà assumere con
In questi anni si è an- pieno senso di responsabiaggregazioni di parroclo se è vocazionale; solo
data sempre meglio defi- lità, in comunione con i prechie come soluzione
cioè se si aiutano le nuove
nendo la vocazione dei sbiteri, sotto la guida del
transitoria e anch’io sto
generazioni a diventare il
laici cristiani nella Chie- parroco. In particolare nelfacendo questa espemeglio di sé, appunto come
Don Pierluigi Cesca
Aldo Toffoli
sa e nella società. Molto l’ambito dell’animazione
rienza da sette anni. Corisposta alle attese di Dio
cammino è stato fatto, della catechesi, delle reme valuta le unità pastosulla singola persona, in virali? Secondo la sua esperienza qua- ma molto ne rimane ancora da fa- sponsabilità della gestione amministra- sta del suo insostituibile e determinanli potrebbero essere le nuove forme re. In quale modo, secondo lei, la tiva in cui il laico ha per natura mag- te apporto alla società civile e alla Chiedi organizzazione pastorale delle Chiesa vittoriese dovrà impegnarsi giore competenza, dell’attenzione ai pro- sa. È sempre questione di crederci fino
parrocchie senza parroco residen- af finché il ruolo dei laici sia sem- blemi delle povertà dai mille volti, che in fondo, anche andando controcorrenpre meno di collaborazione e sem- non mancano in nessuna parrocchia…». te. Facendo intravedere la bellezza di
te?
«La diminuzione dei presbiteri è mo- pre più di corresponsarealizzarsi come persone nell’orizzonte
Aldo Toffoli, storico,
tivo di seria preoccupazione per tutti. E bilità e di partecipazione
del progetto
certamente la risposta non è data dalla attiva?
Vittorio Veneto
di Dio. Per
Molte parrocchie del- questo occor«Lei giustamente parla di
passiva rassegnazione. Tuttavia ci cola diocesi hanno l’orato- re attivare ustringe a rivedere le nostre modalità di corresponsabilità e di parrio quasi sempre vuoto. na pastorale,
presenza ministeriale in diocesi e a ri- tecipazione attiva. A patto
Pensa che possa essere che ha come
scoprire la corresponsabilità di tutto il che il tutto non si esaurisca
recuperato alla vita del- soggetti pripresbiterio, in comunione con il vesco- nell’ambito della vita parla parrocchia e della co- mari i genitovo, sull’intera diocesi, oltre che la cor- rocchiale. Il ministero del
munità?
responsabilità dei laici. Le unità pasto- presbitero, e in primo luogo
ri, di ampio
«Fino a qualche anno fa respiro e imrali non sono unicamente il prodotto di del vescovo, è quello di aiul’oratorio era il centro di ag- prontata alla
una strategia pastorale, come una sor- tare il laico ad essere un crigregazione scontato. Oggi, fiducia, nella
ta di concentrazione di piccole banche stiano doc nel suo ambienLivio Caberlotto
Madre Tiziana Codello
per svariate ragioni, si svuo- operosità asin una entità superiore. Sono anzitutto te familiare, professionale…
«B
sidua, capace di far pensare in grande,
fiduciosi della disponibilità e della generosità di cui anche le nuove generazioni, raggiunte dalla grazia dello Spirito, specialmente con il sacramento della Cresima, sono capaci».
Domenica 1 febbraio 2004
Lo stemma e il motto:
“Mihi vivere Christus”
I
l nuovo vescovo di Vittorio Veneto monsignor Giuseppe Zenti ha
scelto per il suo episcopato il motto “Mihi vivere Christus” (Per me
vivere è Cristo), è tratto dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi (1, 21). Questo motto ha orientato la scelta dei simboli impiegati per comporre lo scudo episcopale.
In alto, in posizione dominante, sta la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo tracciata in oro splendente su spazio azzurro. È scorciata sull’asse verticale e allungata sull’asse orizzontale. È questo il
simbolo fondamentale per la lettura e comprensione dello stemma.
La Croce di Gesù Cristo è Croce gloriosa. Concentra in sé il massimo della luce e della preziosità rappresentate dall’oro impiegato
per tracciarla. Da lì viene la vita vera. Nel simbolo scelto si legge
il punto dove si concentra e diventa evidente l’amore di Dio per
l’umanità e il luogo dove ogni uomo deve traghettare per passare
alla vita: «Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me» (Gv
12, 32).
Le braccia sproporzionatamente allungate rispetto all’asse verticale della Croce dichiarano visivamente proprio questo, e vengono a
compiere le parole profetiche del Salmo 97: «Tutti i confini della
terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio!». E l’evangelista Giovanni commenta: «E noi vedemmo la sua gloria» (Gv 1, 14).
Col colore verde nella parte inferiore dello scudo si rappresenta la
terra e con essa, simbolicamente, tutte le genti, che vengono illuminate dalla Croce di Cristo e da essa abbracciate.
Il colore verde, la terra, le genti sono tutti elementi che alludono
a qualche aspetto più propriamente personale della vita del nuovo vescovo: la verde terra veneta, le origini, il cognome.
Nelle tre punte che concludono il campo inferiore sulla partizione
dello scudo, si coglie il profilo delle colline e dei monti della dio-
zioni. Non in alternativa alle altre, ma in
funzione della partecipazione delle altre
all’organicità della Chiesa. L’Ac per sua
natura partecipa, con il vescovo e il suo
presbiterio, del ministero dell’insieme,
affinché nessuna realtà sia trascurata; al
contrario, affinché ognuno per la sua
parte e la sua peculiarità sia adeguatamente valorizzato. E questo è un compito coestensivo alla missione della
Chiesa nella storia».
Stefano e Laura Magoga,
Fontanelle
Oggi più che mai la famiglia ha
l’esigenza di curare le relazioni interpersonali, nella coppia e con i figli: coltivare il dialogo, la sfera af- Piergianna Carnelos, insegnante,
fettiva, la ricerca di valori da vive- Vittorio Veneto
Ciascuno di noi desidera ardenre con coerenza anche nell’etica
temente la pace nelle repubblica. Manca però un
lazioni interpersonali di
adeguato modello di riogni giorno, ma anche
ferimento per imparare
nel rapporto tra i popocome si ama e come si eli. Purtroppo però siamo
duca. In questo contesto
circondati da guerre che
quale ruolo significativo
nel corso degli anni hanpuò avere la Chiesa?
no assunto nomi e carat«Sto preparando una letteristiche diverse fino a
tera alle famiglie della diodiventare addirittura precesi in cui affronto appunto
ventive. Come è possibiqueste tematiche. State cerle far maturare e dif fonti che la Chiesa, dal Papa, ai
Piergianna Carnelos
dere nella nostra Chiesa
Vescovi, ai Presbiteri, ai
diocesana una mentalità
Diaconi e alle persone consacrate, è dalla vostra parte; siamo vo- e una cultura che possano sfociare
stri alleati, per ritrovare insieme l’iden- in comportamenti e scelte di pace
tità di una realtà, quella della famiglia, tra le persone e tra i popoli?
«Il tema, con le problematiche conche ha la sua scaturigine nel progetto
primordiale di Dio e su cui Dio fa con- nesse, è tra i più attuali. Non ho ricette
per rispondere alla sua domanda. Covergere le sue attese».
munque, sono convinto che la pace, doDante Dal Cin, già presidente delno anzitutto di Dio, è il frutto di una vil’Azione cattolica diocesana
ta in obbedienza a Dio. Finché l’uomo
Le associazioni e i movimenti ec- si programma, anche sul piano politico,
clesiali sono luoghi importanti per come se Dio non ci fosse, tutto è possila formazione dei laici. In partico- bile, anche le aberrazioni più assurde.
lare l’Azione cattolica è stata defi- Solo in un ricupero del senso di Dio, Panita da Giovanni Paolo II una realtà dre di tutti gli uomini, che tutti ama indi cui la Chiesa non può fare a me- finitamente, potrà esserci vera soluziono. Essa è una forma singolare di ne che apre nuove pagine di civiltà, apministerialità laicale, ripunto perché intessute di rivolta alla crescita della
spetto, di solidarietà e di vacomunità cristiana e nellorizzazione delle diverla testimonianza evangesità».
lica. A Vittorio Veneto la
Tiberia Pavan,
vita dell’Ac è particolarmente intensa e vivace.
insegnante di religione,
Quale invito rivolge oggi
Barbisano
Negli ultimi decenni
ad essa, af finché possa
un crescente numero di
essere fedele sostegno al
persone ha fatto una
suo ministero?
scelta culturale e forma«Non esito a definire l’Ac
Dante Dal Cin
tiva che le ha portate ad
capocordata delle associa-
cesi di Vittorio Veneto alla quale il nuovo pastore è stato chiamato come «agricola Dei» (Cf 1 Cor 3,9).
Maria Santissima, la Madre di Dio, è rappresentata dalla stella d’argento a cinque punte. Questo simbolo è posto in alto, a sinistra
della Croce, come lo fu la Vergine Maria ai piedi della Croce. Il richiamo della Vergine allude alla Madonna del Popolo di Verona e
alla Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza.
una maggiore consapeda amico con loro, con un
volezza della propria iprofondo senso di rispetto,
dentità cristiana. Come
siano persone indifferenti,
valuta questo fenomeno?
agnostiche, scettiche o diQuale valorizzazione è
chiaratamente atee. Nell’apiù adatta per queste
scolto reciproco e nel diapersone all’interno della
logo rispettoso tutti abbiaChiesa?
mo da imparare e da arric«Vorrei poter condividechirci. Chissà!».
re la sua analisi. Spero proFrancesco di Oderzo,
prio che sia così. In ogni caTiberia Pavan
so non c’è dubbio che il distudente
In questi ultimi tempi
scernimento, che appartiene al carisma di un vescovo, di realtà i giovani, soprattutto, stanno perche si aprono al bisogno di una mag- dendo la fede. Ritengo che, forse,
giore consapevolezza della propria i- oltre ad essere un segno dei tempi,
dentità cristiana non fa che documen- questo sia anche il risultato della
tare l’azione dello Spirito Santo nel cuo- mancanza dell’opera educatrice delre dell’uomo, anche di quello di oggi. la famiglia. Che ne pensa di questa
Per natura l’uomo è fatto per essere se situazione? Secondo lei perché i giostesso. E diventa tanto più se stesso vani non vanno più in chiesa?
«La perdita della fede è il dramma più
quanto più, rientrando nella propria interiorità, scopre in lui la presenza inef- sconvolgente del nostro tempo, anche
fabile di Colui che è la Verità. Quando se, purtroppo, non viene vissuto affatto
si mette in contatto con questa Verità come dramma, poiché è la perdita di un
gli si svela il mistero del proprio esse- bene che dà pienezza di senso al vivere
dell’uomo. È come se improvvisamenre e del senso del vivere umano».
te si spegnesse il sole. Le motivazioni
Mario Azzalini, libraio,
sono molteplici. E non ci rassegnamo di
Vittorio Veneto
certo all’ondata di fuga in massa delle
Ritiene che il tema della pace pos- nuove generazioni non solo dalla messa essere il terreno del
sa, ma anche dall’ambito
confronto
culturale,
dell’ecclesialità in genere.
quindi di collaborazione
Proprio facendo leva sugli
e comunione, con i non
adolescenti e sui giovani
credenti?
che rimangono fedeli e stan«Non sconfesso quanto
no riscoprendo il valore delho precisato sopra. Rimanl’essere cristiano fino in fongo più che mai convinto che
do anche ai fini della realizsolo la fede è in grado di mozazione della propria persotivare alla radice le esigennalità; come pure, facendo
ze e le condizioni della paleva sulla responsabilità ece universale, come del reducativa dei genitori e su
Mario Azzalini
sto anche quella familiare e
quella degli animatori… sosociale in genere. Tuttavia,
no convinto che il dopo crepoiché Dio non è assente dalla mente e sima non sarà per tutti, fatalisticamendal cuore di nessuno. Tanto meno di co- te, un esodo dalla vita della Chiesa. Inloro che non credono. In molti di loro i sieme, con senso di realismo ma anche
valori e le condizioni della pace sono ra- con la certezza nella presenza dello Spidicate, vissute con sincerità di cuore: il rito che si comunica nella Cresima non
senso del rispetto, appunto, della soli- per essere ibernato ma per essere prodarietà, della valorizzazione della varietà tagonista di crescita, sono convinto che
culturale… su questo terreno, come su una inversione di tendenza riusciremo
altri il dialogo, nel reciproco ascolto, è a realizzarla. Magari puntando su una
non solo possibile, ma doveroso e ur- vera e solida devozione a Maria e su ugente. Non nascondo un mio segreto na possibilità tutta da riscoprire di fradesiderio, un sogno che spero non ri- ternità, che già alcuni gruppi e assomanga nel cassetto: potermi incontrare ciazioni stanno vivendo».
22
e
L’AZiON
L’ingresso del Vescovo
Domenica 1 febbraio 2004
Gli ultimi giorni veronesi di mons. Zenti
bontà e rispetto, di grande
pazienza, attento ai preti,
alle situazioni di sofferenza, alle famiglie. Un uomo
persino qualche volta ricco di tenerezza e soprattutto entusiasta di quello
che fa e di essere prete.
Con lui ho vissuto un’amicizia profonda di cui gli sono grato, c’erano confidenza e sintonia profonde.
Quello che ha caratterizzato il suo servizio di vicario è l’andare nelle situazioni, l’essere vicino ai
e nella nostra diocesi
preti, la capacità di ascolè tempo di fermento
to e di mediazione: ha giper una nuova tappa di camrato il girabile avvicinanmino pastorale che, con l’ardo tutti i preti che avevano
rivo del vescovo Giuseppe,
bisogno. È stato quasi mava a cominciare, a Verona è
terno e sollecito con i pretempo di mestizia per il diti: non è stato il prete che
stacco da un compagno di
riceve in Curia, se non per
viaggio. «In questo momendovere d’ufficio».
to è più che altro un “conDon Luigi Verzè guida
tendersi” don Giuseppe priuna parrocchia cittadina
ma che ci lasci: cerchiamo
già affidata, in passato, a
di “approfittarne” finché ce
don Zenti. «Di lui resta un
Il vescovo emerito di Verona, mons. Giuseppe Amari, impone le sue mani bellissimo ricordo. Una
l’abbiamo – spiega don Brusul capo di mons. Zenti nel giorno della consacrazione episcopale cosa che ha lasciato qui sono Fasani, direttore di Verona Fedele –. Questo dice il grande bene,
no le catechesi per adulti.
la simpatia, la stima che gode que- nea e sorridente».
Ci teneva molto. A Vittorio Veneto
In questi giorni il vescovo Car- porterà una sicurezza di cammino.
sto uomo». Chiediamo a don Bruno qual è una caratteristica che, a raro ha già provveduto a nominare A lui piace camminare. Una volta
suo avviso, spicca in don Giuseppe: il nuovo vicario generale, incarico determinata la strada va avanti con
«La sapienza, perché è un uomo di finora ricoperto da
convinzione».
profonde radici culturali ma la sua monsignor Zenti. La
«È dotato di un’otvera sapienza non emerge mai co- scelta è caduta sul
tima eloquenza e came cultura accademica. In lui la cul- provicario, monsipacità di scrittura,
tura non emerge mai fine a se stes- gnor Franco Fiorio.
con un linguaggio
«Con
sa ma come retroterche lo rende capace
don
ra. Piuttosto risalta la
di farsi intendere da
Giusepconsuetudine a fretutti – sottolinea monpe ci coquentare Dio, quindi
signor Giuseppe Anosciauna saggezza mutuamari, vescovo per 14
mo da
ta dalla frequentazioanni di Verona –. Ma
quando
ne della Parola di Dio.
la dimensione pastoè stato ordinato – ri- rale gli è sempre stata peculiare.
In seconda battuta dicorda monsignor Fio- Nel suo ultimo incarico di vicario
rei la temperanza.
rio –. Abbiamo lavora- generale sentiva il “dolce peso” delDon Giuseppe, pur
to insieme per due an- l’essere pastore oggi. Tutte queste
essendo fermo quanni, da quando è stato doti sono avvolte nell’umiltà e neldo bisogna essere fernominato vicario ge- la semplicità degli atteggiamenti e
mi (e lo vedrete...), è
Don Bruno Fasani, direttore del nerale ad oggi. È un nei rapporti con le persone».
un temperante. Ha
settimanale diocesano Verona Fedele uomo di estrema
un’amabilità spontaFederico Citron
“Entusiasta
di essere
prete”
S
Il nuovo
Vescovo visto
da Fasani,
Fiorio,Verzè
e Amari
Il profilo biografico
del vescovo Zenti
M
onsignor
Giuseppe
Zenti è nato a San
Martino Buon Albergo (Verona) il 7
marzo 1947.
Entrato in quinta elementare nel
“pre-seminario”,
ha percorso tutto il
curriculum di formazione e di studio prima nel Seminario minore di
Verona, quindi in teologia
sino all’ordinazione presbiterale conferitagli dal
vescovo Giuseppe Carraro il 26 giugno 1971. I primi tre anni da sacerdote
li ha trascorsi collaborando nella parrocchia del
paese natale, frequentando al tempo stesso l’Università degli studi di Padova dove nel 1975 si è
laureato in lettere classiche con una tesi su Le sedi apostoliche in sant’Agostino, avendo come relatore monsignor Giorgio
Fedalto. Al santo di Ippona monsignor Zenti ha
dedicato anche, in tempi
recenti, il volume Sant’Agostino evangelizzatore
della comunione ecclesiale (Legnago, 2000).
Per diciannove anni,
dal 1974 al 1993, monsignor Zenti ha svolto il proprio ministero nel Seminario minore di San Massimo (Verona), sia come
insegnante di materie letterarie (italiano, latino,
greco, storia, geografia e
storia dell’arte) alle me-
die e al ginnasio-liceo
“Gian Matteo Giberti”, sia
come vicerettore.
Nominato nel 1989
pro-rettore del Seminario,
è stato anche preside del
medesimo istituto scolastico frequentato dai giovani seminaristi.
Per diverso tempo consulente ecclesiastico dell’Uciim (Unione cattolica
italiana insegnanti medi),
nel 1992 è stato nominato
Cappellano di Sua Santità.
Ha svolto per nove anni il ministero di parroco,
dapprima a Santa Maria
Immacolata in Borgo Milano (1993-97), quindi nella parrocchia di Legnago
Duomo (1997-2002).
Il 25 gennaio del 2002
il vescovo di Verona lo aveva nominato vicario generale della diocesi.
Mercoledì 3 dicembre
2003 il Santo Padre lo ha
eletto vescovo della diocesi di Vittorio Veneto.
Domenica 11 gennaio nella cattedrale di Verona c’è
stata la sua consacrazione episcopale.
che questo è il primo ritratto vero pervenutoci di
un vescovo cenedese.
Questa lunga digressione ci è sembrata necessaria per mettere in evidenza l’importanza artistica e storica del pastorale
di Nicolò Trevisan: un’insegna episcopale ancora in
uso da più di cinque seco-
li. Di essa si sono serviti
nelle funzioni liturgiche
più solenni e memorabili
anche vescovi dalla personalità riconosciuta eccezionale per vari aspetti. Chi
presume di conoscere la
storia locale e i suoi protagonisti può azzardare, se
crede, di fare dei nomi.
Rino Bechevolo
IL SIMBOLO DELLA GUIDA DELLA DIOCESI VITTORIESE
CON LA RAFFIGURAZIONE DI SAN TIZIANO VESCOVO
Un pastorale antichissimo
L’
insegna più importante, forse,
fra quelle che
richiamano la dignità e i
doveri del vescovo, è il pastorale. La formula del rito liturgico, con cui questa
insegna viene conferita al
nuovo ordinato, dice testualmente: «Ricevi il pastorale, segno del tuo ministero di pastore: abbi cura di tutto il gregge nel
quale lo Spirito Santo ti ha
posto come vescovo a reggere la Chiesa di Dio».
L’origine di questo distintivo gerarchico è molto antica e controversa. È
menzionato come insegna
del vescovo nel decreto 28
del Sinodo IV di Toledo celebrato l’anno 633.
Nella stessa epoca il pastorale era previsto dal cerimoniale della corte imperiale di Bisanzio.
Dopo la lotta per le in-
vestiture, XI secolo, venne
introdotto come simbolo
del potere spirituale dei
vescovi. La forma variò,
per qualche dettaglio, secondo i tempi e le tradizioni locali.
Nella nostra cattedrale
ziano vescovo con mitra in
capo, in atto di benedire
con la destra e reggente il
pastorale con la sinistra. Il
pomo è cesellato con testine. Il pastorale fu fatto
eseguire dal vescovo Nicolò Trevisan nell’anno
1494 e costò in
tutto 51 ducati.
Nicolò Trevisan, patrizio padovano, fu eletto a
Ceneda nel 1474.
In occasione di un
suo prolungato
soggiorno a Roma, 1481-1484,
spediva a Ceneda
per mezzo del canonico Sigismondo Leoni le insigni
reliquie di san Paolo apostolo, san Barnaba apostolo e san Luca evangelista,
prelevate dalla basilica romana di San Damaso. Tali
preziose reliquie si conservano ancora nella no-
Fu fatto costruire
dal vescovo
Nicolò Trevisan
nel 1494
a Vittorio Veneto, tra gli arredi preziosi ivi gelosamente conservati, esiste
anche un pastorale d’argento, alto 1,5 m, del peso
di 70 oncie. Nell’ampio riccio terminale in alto si ammira una statuetta a mezzo
busto, raffigurante san Ti-
stra cattedrale. Nell’Archivio diocesano esiste un documento preziosissimo,
manoscritto originale: la
relazione della visita pastorale fatta in diocesi da
Nicolò Trevisan – la prima
in assoluto pervenutaci –
a partire dal 1474. Tralasciamo altre notizie storiche che pur sarebbero interessanti. Il grande vescovo morì nel 1498 e fu
sepolto nella cattedrale di
Ceneda, nella tomba che
lui stesso si era preparata,
di fronte all’altare di
sant’Antonio da Padova
“… nella cui tavola erasi
fatto dipingere in supplichevole atteggiamento…”.
Il dipinto su tavola, capolavoro giovanile di Jacopo
da Valenza (1484?), con il
ritratto del vescovo Nicolò
Trevisan è ancora oggi ammirato nella nostra cattedrale. Si tenga presente
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
R
ifiuto. E quindi
butto via, getto
nella spazzatura
anche se può di nuovo essere utile.
Per fermare questi
“no” al riciclaggio possibile nasce “La
vita è un bidone”, campagna
proposta dall’Amministrazione comunale
e totalmente finanziata da Regione, Provincia e sponsor
privati per un
totale di circa
70 mila euro.
Collaborazioni a 360
gradi - L’impor-
Te m p o d i
rifiuti
comunicazione, con dibattiti, incontri o lezioni
pubbliche. Ma soprattutto si cerca il coinvolgimento di tante realtà: Ascom, Uls, Arpav, Legambiente, scuole, supermercati, mensa; il mondo dei giovani, rappresentanti
della cultura e del sociale. A leggerne i propositi, la
campagna
ci accompagnerà e stimolerà praticamente...
ovunque.
Bambini - I primi a partecipare al progetto: con
gli addobbi di materiale
riciclato che in 700 hanno
preparato per l’albero di
Natale in piazza del Popolo e con il presepe realizzato da bambini e geni-
“La vita è un
bidone”: l’ass.
Caldart a
tutto campo
per stimolare
il riciclaggio
tanza del riciclo sarà pubblicizzata con tabelloni,
volantini e poster, dove
appariranno come testimonial rappresentanti di
tutte le categorie e associazioni presenti in città;
ribadita con strumenti di
IL COMMENTO: col voto di giugno
la verifica degli ambiziosi obiettivi
L
ista degli ingredienti che il Comune
metterà nella campagna
“La vita è un bidone”.
Persone: bambini, alunni, insegnanti, studenti dell’istituto d’arte, dirigenti
Uls, mondo della cultura,
mondo del sociale...
Luoghi: orti, scuole, centro Criciuma, piazza del
Popolo, supermercati, panchine di plastica riciclata,
bar, ristoranti...
Modi: teatro, arte contemporanea, raccolta differenziata, acqua del rubinetto, compostaggio, imballaggi, raccolta fondi, giocattoli e quaderni di materiali riciclati...
Strumenti di comunicazione: “manifesti, striscioni, opuscoli, banner, stand;
cui s’aggiungono poi: radio
e televisione (spot), incontri, dibattiti, seminari, convegni, lezioni pubbliche aperte individuando filoni
culturali cinematografici
artistici storici ludici, ecc.
che sfoceranno in iniziative concrete: cineforum, mostre, corner presso manifestazioni, eventi cittadini,
mercati”.
Tantissimi soggetti coin-
volti, secondo la collaudata
e fortunata logica di rete;
possibilità di far giungere
il messaggio a tutti e di attuare un cambiamento culturale. O rischio di disperdersi in troppi rivoli?
Iniziata a dicembre
2003, “La vita è un bidone” terminerà assieme alla
primavera: vale a dire, ovviamente, prima delle elezioni.
La lista degli impegni
prefissata come si vede è oltremodo ambiziosa. Il tempo dirà se verrà rispettata.
(TB)
IL DUBBIO
a dove
va messo il tetrapak del latte? Nel secco riciclabile, stando
alle indicazioni sui
cassonetti e
sui depliant informativi. Ma la Savno chiede di metterlo nel secco
non riciclabile. Solo pochi finora
lo sapevano; a breve la stampa degli opuscoli con le corrette indicazioni.
M
tori della scuola elementare Santa Giovanna d’Arco con le
bottiglie di plastica.
Scuole elementari - Le insegnanti
di tutti il plessi hanno elaborato 1500
schede didattiche
per i loro alunni,
con nozioni sulla tipologia dei rifiuti e
tecniche sulla differenziazione. La
scuola di San Giacomo realizzerà
uno spettacolo
teatrale sul tema,
curato dell’insegnante Annamaria Marton. Sempre nelle scuole
elementari la
Savno posizionerà cassonetti
per la raccolta
della carta riciclata; il ricavato della vendita
della carta sarà L’onnipresente manifesto della campagna pro riciclaggio
restituito
alla
scuola sotto forma di ma- li; all’esterno della mensa
teriale didattico riciclato, in zona industriale di San
come quaderni e fogli di Giacomo saranno poste
carta. A San Giacomo e (mute testimonial) due
Vendran gli alunni già col- panchine in plastica ricitivano un piccolo orto nel- clata.
Uls - Una campagna
l’area verde della scuola
con materiale di compo- per stimolare l’utilizzo
dell’acqua dell’acquedotstaggio.
Istituto d’arte - Nel- to (ossia di rubinetto), anl’ambito del progetto “Ci- ziché quella in bottiglia (e
nemarti”, le classi 4ªB e ogni bottiglia di plastica è
4ªC realizzeranno un vi- un rifiuto in più), sarà fatdeoclip sul riciclaggio da ta dall’Uls 7.
Supermercati - Quelli
proporre a tutte le scuole
piccoli e medi esporransuperiori.
Insegnanti - Insegnan- no manifestini per segnati delle scuole di ogni gra- lare la partecipazione alla
do partecipano a incontri campagna con comportae corsi sul tema del rifiu- menti eco-compatibili (rito tenuti da Legambiente. duzione di imballaggi, uGiovani dagli 11 ai 18 so di borse riciclabili..).
Cultura - Sarà orgaanni - I frequentatori del
centro Criciuma realizze- nizzata una mostra, proranno foto e slogan sulla babilmente alla centrale icampagna, con messaggi droelettrica di Nove, con
adatti alla loro fascia d’età, quadri, opere di genere
che saranno esposti nei diverso e sculture interasupermercati e stampati mente realizzate con masu cartoline a distribuzio- teriale di riciclo.
Raccolta fondi - Tutti
ne gratuita.
Bar & ristoranti At- gli operatori pubblici e
traverso l’Ascom, bar e privati coinvolti partecipizzerie esporranno sul peranno alla raccolta fonmateriale di consumo di “Aderisco anch’io”, figiornaliero (come i tova- nalizzata ad acquistare
glioli di carta o i conteni- oggetti costruiti con matori della pizza) il logo del- teriale riciclato da posila campagna. Uguale si- zionare in aree pubbliche:
stema sarà adottato su tut- ad esempio, panchine e
te le tovagliette delle men- giochi per bambini.
se scolastiche e aziendaIsabella Mariotto
QUANTI SLOGAN PER UN
MANIFESTO SOLO...TROPPI?
I
manifesti rossoverdi hanno tappezzato la città già a dicembre.
Tutti ormai hanno sentito parlare della campagna “La vita è un bidone”. Ma hanno capito a
cosa ser ve? È difficile
farlo basandosi sui manifesti: difficilmente si è
vista un’altra pubblicità
in cui si sovrappongono
così tanti messaggi.
Primo messaggio:
“La vita è un bidone”.
S’intende forse che il bidone, ossia la spazzatura, è importante
per la nostra qualità della
vita, perché il riciclo aiuta il
rispetto
dell’ambiente. Ma molti
capiscono soltanto il senso “la vita fa schifo”, da
adolescenti ribelli.
Secondo messaggio: “Campagna di educazione e sensibilizzazione al corretto concetto di recupero inteso come sostenibilità ambientale, culturale, sociale”. Scusa? Tradotto,
significa: campagna per
incitare a riciclare anziché buttar via, e per insegnare che questo è
giusto e utile. E comunque restano dei dubbi su
cosa sia la “sostenibilità
culturale”.
Terzo: “Aderisco anch’io”. Ma io chi? E come
faccio ad aderire? Solo riciclando? C’è lo slogan,
ma il suo significato
verrà spiegato, come
leggete nell’articolo a
fianco, solo nei prossimi
mesi. Allo stesso modo,
anticipa ma non spiega
l’altro depliant in circolazione, dal titolo “Un
centesimo per l’ambiente”.
Quarto: “Non buttar
via, riutilizza. Te lo dice
Babbo Natale”. Il concetto, di per sé,
è chiaro. Ma è
già il quarto
messaggio accostato, e di
fatto ciascuno
si sovrappone
all’altro, ostacolando una
chiara comprensione. E
passato dicembre, chi
vede Babbo Natale dice
“roba vecchia” e volta via
l’attenzione.
Quinto: la foto. Babbo Natale, con uno
sguardo che non esprime particolari sentimenti, mostra un bidone
della spazzatura pieno di
giocattoli. E da questo iocittadino dovrei cogliere
il messaggio di non buttar via i giocattoli? Non
sembra piuttosto il contrario, quasi un’apologia
del consumismo del
compro-scarto-compro
altro?
Tommaso Bisagno
Ma Babbo
Natale sta
riciclando?
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
LA “DA PONTE” RACCONTA
I VITTORIESI AD HONOREM
C
hi sono i cittadini onorari di Vittorio Veneto? Sono svariate decine: politici, militari,
gruppi di persone, nessuna donna... perfino Benito Mussolini.
Sono i protagonisti di “Cittadini onorari di Vittorio Veneto”, quindi l’oggetto della ricerca svolta
da sessantasei studenti di 3A, 3C, 2A e 2C della media vittoriese Da Ponte del passato anno scolastico. La ricerca, coordinata dal professor Pier Paolo Brescacin, è diventata un libro: sarà presentato
ufficialmente venerdì 6 febbraio alle 18 presso il
collegio Santa Giovanna D’Arco a Ceneda. Nel
prossimo numero de L’Azione, ampio servizio-recensione del libro.
LUTTO:
Caterina, morta a
due giorni
WEEKEND
BIBLICO
C
morta nella mattinata di domenica 25 Caterina De Mori,
dopo appena due giorni di vita.
Fin dal momento del parto si erano presentati gravi problemi. Caterina è morta per arresto cardiorespiratorio. La famiglia viveva
a Carpesica. Era figlia di Francesco De Mori e Paola Strazzer, e
nipote del candidato sindaco Enzo Pavan. I funerali si sono svolti martedì pomeriggio a Carpesica.
on la guida di padre
Ricardo Perez, biblista dell’Ordine dei Servi di
Maria, si svolge al patronato La Tenda della parrocchia
SS. Pietro e Paolo il weekend
biblico “Le sette chiese dell’Apocalisse”. Orari: venerdì
dalle 20.45 alle 22.15, sabato
dalle 9.30 alle 12 e dalle 16
alle 19 , domenica dalle 8.45
alle 10.15 e conclusione con
la messa delle 10.30. Per
informazioni: 347.8572166
Detriti, acque putride, rovi. La Provincia latita.
La risposta di Caldart
È
“Vergognoso”
Rio dei Casai
S
cende allegro e si
snoda silenzioso
lungo i pendii e le insenature degli ameni colli di
Sant’Andrea. All’origine è
un piccolo ruscello che raccoglie le acque del versante sud del colle Piadera e
dell’estremo
versante
nord-ovest del colle di Costa e che va via via ingrossandosi con i rivoli che vi
affluiscono dalle colline. A
metà del percorso ha già una buona portata con robusti argini fiancheggiati
da folte siepi e gigantesche
acacie.
Si chiama Rio dei Casai.
Modesto rigagnolo in periodi di siccità. Minaccioso torrente in piena dopo
un violento nubifragio.
Continua il suo cammino
passando sotto il ponte di
via Dalmazia e dopo un
percorso di circa tre chilometri sfocia con fragore
nel Meschio.
Il degrado
e la protesta
Da anni gli abitanti protestano e denunciano lo
stato di degrado in cui si
trova. Per avere un’idea ba-
sta passare il
ponte di via
Dalmazia e
volgere lo
sguardo a
nord lungo il
corso
del
Rio. Lo scenario è desolante: cespugli, arbusti di
ogni tipo e
un’infinità di
rovi selvatici
invadono entrambi gli argini impedendone il transito. Anche il
letto del Rio è invaso da detriti di ogni genere che col
tempo si sono accumulati.
Non solo. Le briglie poste
poco più a nord in prossimità delle abitazioni, sono
riempite di grossi massi e
specie nel periodo estivo in
quelle vasche a cielo aperto stagnano acque putride
e maleodoranti: habitat ideale per zanzare, topi e
grossi ratti che indisturbati raggiungono i giardini e
gli orti delle abitazioni. Situazione preoccupante denunciano gli abitanti del
quartiere - soprattutto sot-
to il profilo igienico sanitario. «Il letto del rio - spiegano - dovrebbe essere pulito con più frequenza, invece la Provincia o il Magistrato delle Acque competente compiono questa
operazione al massimo... ogni quindici anni». Latitante anche il Comune. «Non
si è mai visto nessuno per
compiere la disinfestazione, che andrebbe fatta ogni anno. Quest’estate - la
zanzara tigre l’ha fatta da
padrona in quelle acque
maleodoranti, tanto che era quasi impossibile stare
qualche minuto in giardino senza esser punti».
teatrale Pierluigi Misasi e Barbara Terrinoni vanno in scena con:
“Safari”.
Informazioni:
0438.51899.
VENERDÌ 30 GENNAIO
Alle 10.30 all’Itis inizia il ciclo
di incontri con esperti del mondo della pubblicità: Pino Pilla direttore creativo, con “La parola
serve ancora?”
di ingresso in Diocesi del nuovo
vescovo Giuseppe Zenti.
A Serravalle dalle 9 alle 20 tradizionale mercatino dell’antiquariato e collettiva di pittura del
gruppo Arti visive.
SABATO 31
Alle 10.30 all’Itis Agostino Toscana, direttore creativo, offrirà
“Piccoli consigli per essere un
buon creativo”.
Inizia nel pomeriggio, e prosegue
domenica, al palasport, il torneo
internazionale di judo.Vedi articolo a pag. 37.
LUNEDÌ 2
Alle 21 nell’ex asilo si riunisce il
comitato di quartiere di San Giacomo: rappresentanti del Comune presentano il “Progetto Sicurezza”.
DOMENICA 1 FEBBRAIO
Alle 15 in Cattedrale, cerimonia
MARTEDÌ 3
Alle 20.30 a Ceneda inizia la
scuola per genitori. Vedi articolo sopra
Alle 21 al Verdi per la stagione
MERCOLEDÌ 4
Alle 21 al Da Ponte concerto per
il 50° anniversario di fondazione dell’Associazione “Amici della
Musica” (scuola Corelli): al pianoforte Federico Lovato per musiche di Chopin. Ingresso libero.
VENERDÌ 6
Alle 20.45 a Casa Fenderl per il
cineforum“Il mistero del falco” di
John Huston.
Alle 20.45 al patronato della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
inizia il week-end biblico Vedi articolo sopra
Farmacia di turno: Palatini, via
Cavour tel. 0438.53274
Antonella Caldart, assessore all’ambiente: «Il referente è il Magistrato alle
acque. In passato abbiamo
fatto delle richieste per un
intervento, ma ci è stato
detto che mancano risorse. Se volete fatelo voi, ci è
stato risposto. Noi vi diamo l’autorizzazione .Molte
associazioni sono scese in
campo e hanno già dato la
disponibilità ad intervenire, in modo particolare l’associazione Pescatori. La
mia idea è quella di dare
dei tratti del Rio dei Casai
e del fiume Meschio in gestione a questi gruppi. Sto
trattando con il Magistrato
delle Acque per poter rendere operativa questa opportunità, ma anche mediando per trovare una soluzione compatibile con le
risorse economiche a disposizione. Una cosa è certa: per la primavera provvederemo a fare la pulizia
del Rio. Gli abitanti hanno
ragione, lo stato in cui si
trova è a dir poco vergognoso».
Francesca Gallo
Soggiorni
climatici
uattro le località per i soggiorni climatici per anziani organizzati dal Comune. Dal 4 al 6 febbraio iscrizioni aperte per la prima
destinazione, Diano Marina in Liguria, con soggiorno dal 18 marzo al
2 aprile. Rivolgersi all’ufficio Servizi Sociali (tel. 0438.569305); i primi due giorni d’iscrizione saranno
riservati solo a chi ha già partecipato allo stesso soggiorno nel 2003.
Q
Domenica 1 febbraio 2004
I
25
CENEDA
nizia martedì
3 febbraio la
scuola per genitori organizzata, come di consueto,
dalla parrocchia
della Cattedrale.
Quest’anno si rivolge ai genitori
con figli dagli 11 ai
14 anni (l’età turbolenta delle scuole medie e dell’inizio
dell’adolescenza) e si compone di tre appuntamenti.
Martedì 3: “Quando i figli la sanno più lunga: che
fare?”, con lo psicologo Michele Borghetto de La No-
stra Famiglia; martedì 10 “Rispetto delle regole e
trasgressioni” e
martedì 17
“È finita
l’infanzia:
maschi e femmine” con la
psicologa Giannina Albertin.
Tutti gli incontri si svolgono alle 20.30 al patronato
di Ceneda, e sono a partecipazione gratuita senza bisogno di iscriversi.(TB)
Tuo figlio è alle
medie? Ecco un
corso per te...
COMPIE 5 ANNI IL MENSILE
DEI GIOVANI DI CARPESICA
Jabadabadoo
ci fa concorrenza
La redazione di Jabadabadoo: Lucia Da Ros, Andrea Maroelli,Rudy Sandre, Eleonora
Santin, Eleonora Simoni, Laura Tocchet, Enrico Della Coletta. Manca Luisa Da Ros.
H
anno iniziato come
timido inserto. Nel
tempo hanno cambiato argomenti per adattarsi alle
richieste dei lettori, hanno
cambiato grafica, hanno
cambiato periodicità, hanno accumulato esperienza.
E con 54 numeri alle spalle, il 2004 festeggia il suo
quinto compleanno Jabadabadoo, il giornale dei
giovani di Carpesica-Cozzuolo.
E rilancia ad astra: gli
incontri del mercoledì sera in patronato a Carpesica diventano ufficialmente “Gruppo Giornalismo”.
Continuando a trattare ogni mese la vita della parrocchia, ed in particolare
degli abbondanti e iperattivi gruppi giovanili; ma
con l’ambizioso obbiettivo
di staccarsi dal bollettino
parrocchiale “La Campana” per diventare un autonomo mensile.
Ed in tempo di crisi della stampa, Jabadabadoo assume: reclutati da febbraio
cinque praticanti, classe
1988; ancora aperta la caccia a corrispondenti da
Cozzuolo. Sono loro la redazione del futuro: saranno svezzati dai navigati 1824 enni dell’attuale Yaba,
ossia Lucia Da Ros, Luisa
Da Ros, Andrea Maroelli,
Rudy Sandre, Eleonora
Santin, Eleonora Simoni e
Laura Tocchet, capitanati
dall’entusiasmo del cofondatore-direttore-impaginatore (ogni tanto anche lavoratore) Enrico Della Coletta. Che gli aspiranti collaboratori possono contattare al 389.6753037.
Tommaso Bisagno
DS: QUESTA GIUNTA HA AUMENTATO LE TASSE
VERDI: SCOTTÀ, RISPETTA LA SOPRINTENDENZA!
D
ure accuse alla giunta da due versanti dell’opposizione: ambiente
e tasse i punti dolenti.
Inizia Toio De Savorgnani, ambientalista e montanaro, per i Verdi della
Colomba. «Da Scottà troppi attacchi alla Soprintendenza: offende chi si limita
a far rispettare le leggi. Se continua, noi
Verdi potremmo denunciarlo». Su San
Giacomo: «Non è vero che riempiendo
lo zona del monastero di costruzioni si
risolvono i problemi. Ed è significativa
la scelta di Snozzi, noto agli ambientalisti alpini per i suoi progetti di mega alberghi in montagna». I Verdi della Colomba chiedono anche che villa e parco
Papadopoli, e la biblioteca, restino di
proprietà e fruizione pubblica: «Non è
possibile che le sole soluzioni possibili
siano o il semiabbandono o la cessione
definitiva, per farne un esclusivo centro
termale!».
È affidata ai dati, invece, la critica dei
consiglieri dei DS Dan e Napol. La Lega, argomentano, non mantiene le promesse del programma elettorale di ridurre la pressione fiscale, anzi. «Il totale
delle entrate previste dal Comune dal
’99 al 2004 è aumentato del 47% - citano
-: hanno introdotto per la prima volta
l’addizionale Irpef e quella sull’energia
elettrica; l’Ici è aumentata del 13%, la
tassa sui rifiuti del 35%. Hanno avuto a
disposizione in 5 anni oltre 10 mila euro in più dei normali trasferimenti da
Stato e Regione, ma li hanno sperperati in feste, manifestazioni, giornali…»
Nel prossimo numero ospiteremo la
replica della giunta Scottà a queste accuse. (TB)
e
L’AZiON
Vittoriese
Domenica 1 febbraio 2004
27
L’8 FEBBRAIO NELLA CHIESA DI MONTANER PEDEMONTANA CORDIGNANO: IN SVIZZERA
È MORTO DON DE MARTIN
Corso
Un recital dei giovani
per la Giornata della vita
I
l tema della Giornata per la vita è diventato il titolo di
un concerto tutto particolare pensato e realizzato dal Gruppo Giovani della parrocchia di Montaner
con l’aiuto e il coinvolgimento di adulti e bambini.
L’appuntamento “Senza figli non c’è futuro” è fissato per domenica 8 febbraio alle 16 nella chiesa
parrocchiale. L’iniziativa
è stata spostata di una settimana rispetto alla
Giornata dedicata alla
vita per permettere la
partecipazione, il 1º febbraio, all’ingresso in diocesi del nuovo vescovo,
monsignor Zenti.
«Quello che stiamo
preparando – spiega il direttore dei cori, Fabio –
non è un concerto tradizionale. I canti proposti
verranno infatti intervallati da riflessioni e poesie.
Ci sarà inoltre la presenza di suor Carmelita della Mater Dei che porterà
la sua testimonianza».
Tre sono i gruppi che
si alterneranno nell’esecuzione: il coro degli adulti, quello dei giovani e
quello dei bambini. Il
Gruppo Giovani si occuperà anche di scegliere le
riflessioni da proporre,
mentre ai bambini è stato
chiesto di scrivere qualche pensiero sul tema della vita. Per rendere partecipi gli spettatori verranno proiettate su uno
schermo le parole dei canti e le poesie.
«È la seconda volta –
continua Fabio – che organizziamo un concerto
con questa formula. Lo
scorso anno lo avevamo
proposto in occasione della festa del papà e abbiamo visto che è una cosa
coinvolgente. Inoltre il nostro intento è quello di
proporre sì dei canti, ma
anche di trasmettere un
messaggio».
Il Gruppo Giovani ha
così scelto di celebrare
in questo modo la Giornata della vita cercando
la collaborazione delle
diverse realtà della parrocchia. E saranno proprio i cori dei giovani e
dei bambini a concludere l’esperienza con
un canto comune.
Ma a Montaner, come in tutte le parrocchie della diocesi, già
domenica 1º febbraio
i giovani saranno impegnati nella vendita delle primule e
nell’animare la messa della comunità.
Gerda De Nardi
CAPPELLA MAGGIORE:
Muore in un incidente a 49 anni
L
a vita di Lino Serafin
– 49 anni, residente a
Cappella Maggiore – si è
conclusa sabato 24 gennaio
a pochi chilometri da casa,
precisamente all’altezza dell’incrocio fra via Mazzini e via
Palù in comune di Sarmede.
Lino stava viaggiando sul sedile posteriore di una Clio
Renault quando, per cause in
corso di accertamento, l’auto è finita contro un palo della luce. L’urto è stato fatale
per Lino, mentre ha lasciato
pressoché incolumi il conducente e l’altro passeggero.
Lino Serafin era sposato
con Rossella Campo e padre
di tre figli di 23 anni, 15 e 10
anni. La sua scomparsa ha lasciato attonita la comunità di
Cappella Maggiore, dove era conosciuto come “Gibli”,
nome che gli veniva dal suo
passato calcistico. In gioventù, infatti, aveva militato
dapprima nelle fila nero-verdi del Cappella Maggiore,
successivamente nel Vitt 66
PONTE D. MUDA:
I carri di S. Valentino
Lino Serafin
e infine nel Sarmede. L’amore per il pallone, una volta appese le scarpe, non si era sopito: continuava a frequentare il campo di via delle Mure dove era andato ad abitare con la sua famiglia.
ANZANO: Nuova area giochi
attesa da anni
L’
associazione Pro Ponte
di Cordignano organizza
per il patrono san Valentino i tradizionali festeggiamenti che
prenderanno il via sabato 7 febbraio alle 18 con l’apertura del
chiosco, alla quale seguirà alle
20.30 la gara di briscola. Domenica 8 febbraio si terrà invece la
grande sfilata dei carri mascherati e allegorici con la presenza
della banda e delle majorettes di
Prata di Pordenone.
Sabato 14 febbraio, giorno dedicato a san Valentino, verrà celebrata alle 10.30 la messa solenne. Alle 12 ci sarà la possibilità di
pranzare presso il chiosco e alle
20.30 avrà luogo il concerto polifonico di San Valentino. L’ultima giornata di festa è prevista
per domenica 15 febbraio con lo
spiedo gigante e, nel pomeriggio
la 4ª edizione di Mascherine a
carnevale con la partecipazione
di saltimbanchi, mangiafuoco,
prestigiatori e artisti vari.
C
i sono voluti quasi cinque anni, ma alla fine
il Comitato genitori dell’area Peep di Anzano, guidato da Olindo Piccinin, ha visto realizzate
le proprie richieste: ricavare due aree verdi per lo
svago e il tempo libero e dotarle di attrezzature idonee allo scopo. Proprio in questi giorni l’intervento è stato completato: grazie ad un contributo della Banca delle Prealpi sono stati acquistati e collocati in loco un gazebo e giochi per bambini. L’inaugurazione delle aree verdi avverrà in concomitanza
con quella della nuova, vicina, rotatoria di Anzano.
foraniale
di preparazione
alla cresima
L
a forania Pedemontana organizza
un corso in preparazione
al sacramento della Cresima rivolto ai giovani al
di sopra dei 18 anni e agli
adulti. L’iniziativa, già
sperimentata lo scorso
anno a livello foraniale,
prenderà il via il 3 febbraio nei locali della parrocchia di Santo Stefano
di Pinidello. Otto gli incontri in programma fino
alla fine di marzo con inizio alle 20.30 e conclusione alle 22. A tenerli
parroci della forania: don
Piergiorgio Sanson, don
Ermanno Crestani, don
Terenzio Rusalen, don Adriano Zanette, don Giulio Fabris.
La prima serata, il 3
febbraio, è con don Piergiorgio Sanson che tratterà il tema “Chi sono, cosa faccio, dove vado?”.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al proprio parroco o al vicario
foraneo don Terenzio (telefono 0438-996076).
N
el giorno dell’Incar- ha svolto fino alla morte.
nazione di Nostro SiIl 4 gennaio scorso, nelgnore è deceduto a Coira l’arcipretale di Cordignano,
(Svizzera) don Gildo De Mar- don Gildo è stato ricordato
tin. Nato a Cordignano il 13 con una messa da fratelli, coaprile 1921, don Gildo entrò gnate, nipoti, e da numerosi
giovanissimo nella congre- conoscenti. Nell’occasione
gazione di don Guanella. un suo caro amico, don DoScrisse qualche tempo fa: “E- menico Salvador, ne ha tratro ragazzino e facendo il chie- teggiato il profilo. «Non era
richetto nella casa di San Pio facile stargli dietro: sempre
X al mio paese
di corsa, cerdi Cordignano
cando ogni maho conosciuto
niera pur di espreti e suore
sere utile agli
guanelliani lieti
emigranti – ha
e operosi, accosottolineato
glienti, pieni di
don Domenico
gioia che susci–. A volte gli ritavano entusiapetevo una esmo e ammiraspressione di
zione (...) Mi femia nonna: “Te
cero la proposta
se come ’na
Don Gildo De Martin tarma”. Rubadi andare con
loro e così... priva il tempo al
ma a Fara Novarese per com- sonno per pregare e per prepiere il ginnasio, poi a Barza parare le sue molteplici attid’Ispra e a Como”. Don Gildo vità pastorali. Era veramente
venne ordinato il 31 maggio un vulcano di iniziative. Quel1947 nel duomo di Como. Nei lo che ad altri poteva semsuccessivi vent’anni svolse il brare confuso, per don Gildo,
servizio pastorale a Rovere- apostolo di frontiera, era chiado (Svizzera), Fara Novare- ro, perché tutto convergeva
se, Roma, Lecco, Trecenta, verso lo scopo della missioBologna, Agrigento, Milano. ne. Sono convinto che il PaIl 21 febbraio 1969 venne no- dre lo ha chiamato a sé: “Vieminato missionario-parroco ni servo generoso e fedele,
degli emigrati italiani in Coi- riposati dalle tue fatiche tra le
ra (Svizzera), ministero che braccia del tuo Signore”».
28
IN VALLATA A CURA DELLA CARITAS
Doposcuola per
bimbi immigrati
I
l “paese delle
meraviglie” è
qui.
Hanno
scelto questo impegnativo nome gli obiettori e la ragazza
del Servizio civile volontario in Caritas
diocesana per il progetto di integrazione scolastica dei bambini stranieri nella Vallata che ha
preso il via il 4 novembre
a Miane, il 19 dello stesso mese a Cison e due
giorni dopo anche a Follina, ovvero i centri dove
più forte è la presenza dei
figli di coppie immigrate
nelle classi scolastiche.
Il progetto, che vede
fianco a fianco la Caritas
e le istituzioni scolastiche, proseguirà fino al termine delle lezioni, e vede
attualmente impegnati un
animatore, tre obiettori di
coscienza, una ragazza
del Scv e sei studentesse
del collegio “San Giuseppe” di Vittorio Veneto. Per
tre pomeriggi alla settimana, questi giovani aiutano i bambini stranieri a
svolgere i compiti per casa, organizzano giochi e
allestiscono un laboratorio teatrale. Essi provvedono inoltre al trasporto
dei bambini con il “mitico” pullman bianco e altri
automezzi della Caritas
diocesana. Un impegno,
quest’ultimo, che si è già
concretizzato con oltre
mille 500 chilometri percorsi nei soli mesi di novembre e dicembre.
Il servizio, come spie-
ga la stessa Caritas, si propone
di offrire ai bambini stranieri (a
proposito, i più
numerosi utenti
del progetto sono i ragazzi albanesi e marocchini, ma non mancano Africa nera e Sri Lanka) momenti di incontro gioioso,
e agli adulti uno stimolo
per riflettere sulla necessità e sulla bontà della reciproca accoglienza per
costruire insieme un futuro migliore. L’intervento degli operatori Caritas
si è orientato verso tre di-
GIORGI REPLICA AL SINDACO
acché colpa della
Provincia. Se i lavori per il parco del Livelet non
sono ancora partiti la responsabilità è del Comune di Revine. Prima sollevano obiezioni
al progetto – finanziato dalla
Provincia –, ora si accorgono
che serve una variante». Giorgio Giorgi, consigliere comunale a Revine e consigliere
provinciale, interviene dopo
l’intervista al sindaco di Revine, Giorgio Della Colletta,
pubblicata sullo scorso numero di questo giornale. Attacca
MIANE E PREGANZIOL GEMELLATI
D
rezioni: il sostegno di tipo
scolastico, le attività ricreative e ludiche e l’avvio di un laboratorio teatrale. Proprio quest’ultimo impegno sarà ulteriormente sviluppato nei
prossimi mesi, periodo in
cui è auspicato anche il
coinvolgimento di bambini italiani. «Fare bilanci,
dopo solo due mesi di attività, è prematuro – spiegano in Caritas – possiamo però affermare che i
rapporti degli animatori
con la quarantina di ragazzi seguiti sono buoni
e gratificanti, soprattutto
dove c’è il coinvolgimento diretto degli insegnanti». Per il dirigente dell’Istituto comprensivo “Fogazzaro” di Follina, Gianni Busolini, «il progetto
della Caritas diocesana ci
vede contenti e soddisfatti per la sua attuazione. Si tratta di un’idea pregevole, che si concluderà
in bellezza con uno spettacolo teatrale frutto del
laboratorio in corso».
Luca Anzanello
gno di sostegno logistico, di
soldi e di competenze. Contiamo sulla collaborazione del
professore Ausilio Priuli che
ha progettato il grande parco
tematico di Darfo Boario Terme (Bs). Serviranno poi unadue persone fisse: potrebbero
essere stagisti o ragazzi in
Giorgi: «La Provincia,
servizio civile».
vero motore del
E a proposito di
progetto, ha mesLivelet, a Treviso
so da tre anni in
non hanno preso
bilancio i soldi per
bene la bocciatuil Livelet. Addiritra, da parte del
tura sono già siComune di Tarzo,
glati i contratti con
del progetto del paril Servizio regionale
co. Il parere di Tarzo eGiorgio Giorgi
che concretamente
ra esclusivamente
costruirà il parco».
consultivo giacché
Giorgi chiarisce anche le in- il parco rientra interamente
tenzioni dell’Amministrazione nel territorio di Revine. Visto
Zaia relativamente alla gestio- lo sgarbo di Dalla Bona a quene del futuro parco: «Una sto punto verrà rimesso in distruttura del genere ha biso- scussione l’Accordo di Pro-
Livelet in ritardo?
Colpa del Comune
«M
omenica 25 gennaio in occasione
della festa di Sant’Antoni di Vergoman si è svolta la Mostra-mercato del Radicchio di Treviso grazie alla collaborazione
dei produttori di Preganziol. La festa prosegue e termina sabato 31 gennaio, alle 20, con
e
L’AZiON
Vallata / QdP
Domenica 1 febbraio 2004
la classica “Cena del Mus” (su prenotazione
telefonare al 338-2965318 o allo 0438-893690).
Nella foto: i sindaci di Miane e Preganziol,
il presidente della Pro loco di Preganziol Andreina Romano, e i produttori Rino Gallinaro, Aldo Cebin e Graziano Tonello.
PIEVE / NOSTRA FAMIGLIA
In 500 con Poletto
per don Luigi Monza
A
cinquant’anni dalla le strutture de “La Nostra
morte di don Luigi Famiglia”. A loro si sono
Monza, fondatore de “La uniti diversi sacerdoti delNostra Famiglia”, il ricor- la nostra diocesi.
do è più vivo che mai. Lo
Il motivo del ritrovarsi
ha dimostrato la grande era duplice: i 50 anni dalpartecipaziola morte di
ne alla prima
don Luigi e
tappa del perl’apertura del
corso di preprocesso di
ghiera e ribeatificazione
flessione, in
avvenuta lo
sua memoria,
scorso 20 dipromosso da
cembre con
“La Nostra
la promulgaFamiglia”.
zione – da
Domenica
parte del Pascorsa,
25 La celebrazione a ricordo di don Monza pa – del degennaio, oltre
creto che ricinquecento persone sono conosce le virtù eroiche
infatti convenute al Cen- del sacerdote ambrosiano.
tro di riabilitazione “GiaDa Pieve i rappresencomo e Maria Battistella” tanti delle comunità e deldi Pieve di Soligo per par- le sedi de “La Nostra Fatecipare ad una Liturgia miglia” del Triveneto sodella Parola presieduta dal no partiti con una lampavescovo di Concordia- da come segno del rinnoPordenone monsignor O- vato impegno a lasciarsi ilvidio Poletto. Si sono ri- luminare dalla “luce amitrovati giovani, adulti, fa- ca” che il Signore non fa
miglie, operatori, volonta- mancare ai suoi discepoli.
ri, e amici coinvolti nella Luce che ha guidato i pasquotidiana esperienza di si del venerabile servo di
cura e assistenza presso Dio don Luigi Monza.
gramma in cui si prevedeva un
sostanzioso contributo della
Provincia al Comune di Tarzo
per il recupero, a fini museali,
delle ex scuole di Fratta.
Anche la Variante non piace
La Variante al Piano regolatore è l’altro grosso argomento che tiene banco in riva
ai laghi. «Abbiamo raccolto
150 firme contro la soluzione
individuata dall’Amministrazione per l’area Rivadoro: abbattimento dell’ex ristorante e
ampio recupero più a monte
della cubatura per realizzare
una zona residenziale – spiega
Giorgi –. La nostra proposta è
di spostare la cubatura dell’ex
ristorante in “terraferma” per
realizzare una struttura ricettiva (appartamenti per turisti).
Oggi è questo che serve se vogliamo rilanciare il turismo».
(FC)
TARZO: Il 1º febbraio i
carri mascherati
A
nche quest’anno è la sfilata dei carri mascherati il pezzo forte della Festa della Candelora a Tarzo (30 gennaio-2
febbraio). Ma non è il solo appuntamento
che merita di essere segnalato. Sabato 31
gennaio, alle 18, c’è l’esposizione dei lavori dei ragazzi delle medie che hanno preso parte al sesto Concorso
di disegno (tema: Il carnevale); domenica 1º febbraio, alle 9, apre il 4º mercatino dell’antiquariato,
mostra di pittura e scultura e bonsai. Alle 14.30 l’attesa sfilata dei carri mascherati.
I festeggiamenti hanno luogo nella
struttura polifunzionale di Fratta. Nel corso della manifestazione funziona uno stand
riscaldato. E non può mancare il luna park.
In contemporanea, presso le ex-scuole
elementari la Biblioteca comunale organizza la “Mostra mercato del libro”.
BARBISANO: FESTA PER NONNA TERESINA
Tutta la famiglia Bet si è riunita domenica scorsa, 25
gennaio, per festeggiare gli ottantaquattro anni di nonna Teresina Modenese vedova Bet che vive a Barbisano.
Era la prima volta che la famiglia si ritrovava al completo. Una cinquantina di persone, tra figli, nipoti e pronipoti, compresi i fidanzati delle ultime generazioni.
La giornata è iniziata in chiesa con la messa ed è proseguita a tavola, fra chiacchiere, risate e musica. Per l’oc-
casione, infatti, il quartetto Bet, formato da quattro
degli otto figli di nonna Teresina, che un tempo si esibiva in pubblico, si è ricompattato, dando vita ad un
simpatico revival di canzoni anni Sessanta.
La giornata si è conclusa a casa della festeggiata, ricordando vecchi aneddoti. La casa di nonna Teresina,
spesso silenziosa e vuota, ha assorbito per un giorno
tutto il calore della sua famiglia.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
PIEVE / PRESENTATO UNO STUDIO
Le idee di Moro
per il traffico
S
oluzioni per disincentivare il transito in macchina nel
centro cittadino, parcheggi
a tariffa e con disco orario
per liberare dalla sosta prolungata delle auto la
zona storica del
capoluogo, il pedone e il ciclista
attori principali
del nuovo panorama viario di
Pieve: sono questi i tre obiettivi
principali dello studio della mobilità presentato la
scorsa settimana alla cittadinanza dall’Amministrazione comunale di Pieve di
Soligo. Sullo sfondo rimane la Tangenziale sud, che
secondo il sindaco Moro
dovrebbe essere ultimata
entro la fine del 2004: in via
Campagna, a Barbisano, si
sta realizzando il sottopasso, mentre tra via Chisini e
via Montegrappa sarà pre-
sto installato il nuovo ponte sul Soligo, elemento essenziale del tracciato che
aggirerà il centro di Pieve
e farà sfociare il traffico di
attraversamento, specie dei mezzi pesanti,
all’altezza
di via Conegliano, lungo la strada
provinciale
38.
All’incontro pubblico, Moro ha
ribadito la flessibilità, la
progressività e il carattere
di sperimentazione di un
Piano che intende promuovere la riappropriazione da parte dei pievigini
del centro storico, mentre
l’ingegner Cristina Piai e i
professionisti dello studio
Tepco hanno evidenziato
dati, situazioni di criticità e
progetti di intervento per
risolvere l’annoso proble-
ma del traffico e dei parcheggi.
I progettisti hanno delineato uno scenario generale in cui la gran parte del
volume di traffico che intasa il centro è originato dai
pievigini che si recano in
auto, per brevi distanze, da
una zona all’altra del paese.
In particolare, il flusso principale è diretto dalla zona
est (Conegliano) verso il
centro attraversando il
ponte centrale sul Soligo,
Parcheggi a
pagamento
e disco orario
in centro
Un Piano che nasce già vecchio?
Q
uanti piani, proposte, progetti di mobilità-viabilità
hanno visto passare i cittadini di Pieve. Tante idee,
talora pretenziose, ma cambiamenti concreti pochini. D’altra parte la conformazione urbanistica e viaria di Pieve
non consente grandi invenzioni. Anche le proposte del nuovo Piano della mobilità circolavano da tempo, sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini. Un Piano che rischia di
nascere vecchio dal momento che la conclusione dei lavori
della Tangenziale incideranno notevolmente sul traffico cittadino. E si dovranno ripetere rilevazioni, proposte, progetti e piani. (FC)
SOLIGHETTO: In chiesa un presepio da vedere
C’
è un pezzo di Quartier
del Piave e di Vallata
nel bel presepio allestito da
Giuseppe Corbanese nella
chiesa di Solighetto. La scena
della Natività è inserita tra il
maglio Pradella (perfettamente in funzione, nella foto), il molinetto della Croda, il torrente
Lierza, il Castello di Cison, le
case coloniche dei Brandolini.
È possibile visitare il presepio fino a domenica 1º febbraio
(rivolgersi al parroco in canonica).
Gemellaggio “teatrale”
tra Solighetto e Visnadello
S
abato 31 gennaio, alle 20.30, nel teatrino parrocchiale di Solighetto viene suggellato il “gemellaggio”, all’insegna del buon teatro, tra Solighetto
e Visnadello. La Compagnia teatrale di Visnadello
porta in scena la commedia brillante in tre atti “Un
duetto particolare”. Sabato 24 gennaio è stata la
compagnia parrocchiale di Solighetto a esibirsi a
Visnadello ottenendo un lusinghiero successo.
MORIAGO: Nuovo
presidente degli Alpini
I
l gruppo Alpini di Moriago ha
un nuovo presidente. Si tratta
di Michelangelo Ferracin. Resterà
in carica fino al 2006 e verrà affiancato da due vice: Franco Favero
(presidente uscente) e Walter Testa. Segretario è Michele Guizzo e
revisore dei conti Valentino Baron.
SOLIGO: SPOSI DA 50 ANNI
A
Cunegonda De Conto e Angelo Stella
in particolare alla ricerca
di parcheggi, più numerosi nella zona ovest. Gli stalli sono in totale mille 109,
per il 60 per cento delimitati e solo per il 22 per cento regolamentati. La durata media della sosta in centro è di ben 52 minuti, con
punte di 94 minuti: il conducente arriva da Pieve (46
per cento) e a Pieve è diretto (83 per cento). Partirà quindi la tariffa per i
parcheggi in piazza Vittorio Emanuele II, ci sarà il
disco orario per quelli in aree vicine e saranno liberalizzate le soste nelle zone
più distanti dal centro. E si
pensa a nuovi parcheggi a
servizio dell’area del Careni, possibili sensi unici in
via Lubin (verso Barbisano), Vaccari e Capovilla, piste ciclabili, percorsi protetti presso le scuole.
Marco Zabotti
ngelo Stella e Cunegonda
De Conto hanno detto di
nuovo “sì” dopo cinquant’anni di
matrimonio. Insieme da mezzo
secolo, da quel lontano 26 dicembre 1953, quando, ancora ragazzi, hanno deciso di unire le loro vite. Il 26 dicembre 2003, l’anniversario è stato celebrato alla
presenza delle due figlie, Mirca e
Antonella, del genero Guido, dei
nipoti Michele, Alessia e Alberto, di parenti e amici. Una grande festa dedicata agli “sposini”,
conosciuti per le molte attività
svolte all’associazione Alpini e al
Circolo Anziani.
Domenica 1 febbraio 2004
29
REFRONTOLO: CIOCCOLATINI AMARI
G
reci e troiani si fecero guerra per una donna. A Refrontolo stanno facendo di meglio. Si stanno accapigliando per due cioccolatini. E per di più alle spalle del povero San Nicolò...
I fatti. Come ogni anno, come in moltissimi paesi della diocesi, il 6 dicembre la Pro loco di Refrontolo distribuisce ai bambini delle scuole materne ed elementari le calzette contenenti
dolciumi. Nei giorni successivi il 6 dicembre due mamme segnalano alla scuola elementare che nelle calzette regalate ai loro figli c’erano cioccolatini deteriorati. La Pro loco
si scusa ed effettua subito dei controlli non riscontrando
altri problemi. Tutto sembra finire lì.
E invece dopo quasi un mese la vicenda, un bel po’ amplificata, finisce sui giornali: i dolcetti avariati si moltiplicano e il paese viene descritto come stordito dalla notizia. Interviene addirittura il sindaco con un comunicato
ufficiale: «Ritengo doveroso specificare che l’Amministrazione comunale non ha avuto alcun ruolo nella distribuzione
delle calzette (...) e non aveva alcun titolo per compiere verifiche o dettare prescrizioni. L’iniziativa è stata esclusivamente
della Pro loco di Refrontolo. Quanto accaduto lascia perplessi
(...) Non possiamo comprendere e giustificare l’atteggiamento
di chi opera con superficialità (...) e il fatto che dopo tutto si
tratta dell’opera di volontari non retribuiti non è certo una circostanza attenuante per chi somministra degli alimenti ai
bambini, senza neppure verificare la data di scadenza!».
Il presidente della Pro loco, dal canto suo, annuncia che
nei prossimi anni non verrà ripetuta l’iniziativa della distribuzione delle calzette. E per tutelare l’immagine dell’associazione ricorre ad un legale.
Risultato di tutta questa iradiddio? L’immagine di Refrontolo ne è uscita rovinata.
Dal momento che la vicenda non aveva provocato danni
ai bambini, forse i protagonisti avrebbero fatto meglio a chiarirla serenamente attorno a un tavolo. Magari davanti a una
bottiglia di Marzemino. Naturalmente non avariato... (FC)
30
Domenica 1 febbraio 2004
e
L’AZiON
Conegliano
DOMENICA L’INAUGURAZIONE DEI LAVORI
DOPO SETTIMANE DI TENSIONE
Finisce sotto le ruspe
l’irrequieto Rebelde
La chiesa di Ogliano
“vestita” a nuovo
O
ra che gli Alpini
ne hanno sistemato le “scarpe”
(vale a dire il marciapiede
perimetrale), si può davvero dichiarare finito il primo
stralcio di lavori sulla chiesa parrocchiale di Ogliano.
Il raggiungimento del traguardo viene festeggiato
domenica 1º febbraio nella
ricorrenza del patrono san
Biagio: alle 10 viene celebrata una messa cui farà seguito, alle 12, il pranzo comunitario. Sarà una gran festa per Ogliano: una festa
per ringraziare il parroco,
don Angelo Granziera, per
aver intrapreso e portato a
compimento i lavori; una festa per ringraziare la gente
del paese che ha sostenuto
il parroco con soldi e opere;
ma soprattutto una festa per
ringraziare e benedire il Signore senza il quale “invano faticano i costruttori”.
Il restauro dell’esterno
della chiesa della Madonna
Assunta, datata 1779, inizia
nel 2001. Da anni l’edificio
era malandato: specie quando pioveva si evidenziavano nel soffitto i segni di infiltrazioni. A fine anni Novanta i sopralluoghi sul tetto, curati dallo staff dell’ingegner Gava e dell’architetto Rebuli, rivelano segni
di cedimento preoccupanti.
Nonostante la spesa sia
sproporzionata rispetto alle possibilità della parrocchia, don Angelo è costretto a partire con i lavori. Per
diversi mesi la chiesa scom-
Il programma della festa di S. Biagio
cco il programma dei festeggiamenti in onore del patrono san Biagio ad Ogliano:
- sabato 31 gennaio, alle 20.30, concerto con il coro Arcobaleno di Limana (Bl) e la corale di Ogliano;
- domenica 1º febbraio, alle 10, messa di inaugurazione dei lavori di restauro della chiesa parrocchiale;
- martedì 3 febbraio, alle 19, messa in onore di san Biagio
con la benedizione della gola.
E
MADONNA DELLE GRAZIE:
“SCUOLA” PER GENITORI
R
iprendono con il
2004 gli incontri di
informazione-formazione
promossi da Comune e
Gruppo Essere Genitori
oggi con associazione Ancora, Banca della Marca
e parrocchia Santa Maria
delle Grazie. Gli incontri
sono rivolti a genitori di
preadolescenti e adolescenti, insegnanti, educatori e cittadini sensibili.
Tema di questo nuovo
percorso sono i giovani,
e non a caso l’inaugurazione si terrà, lunedì 2
febbraio alle 20.30 nel salone di Santa Maria delle
Grazie, con una serata
pubblica in cui Salvatore
La Mendola dell’Università di Padova e Willy
Mazzer del Progetto Gio-
VENERDÌ 30
Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del
dottor Melati, in via Cavour 7.
Alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Parè, Veglia di preghiera
foraniale per il nuovo vescovo Giuseppe Zenti.
SABATO 31
Alle 18.30, nel piazzale della chiesa Santa Maria delle Grazie, piccolo concerto della Fanfara Alpina con l’Associazione nazionale al-
pare dietro una cortina di
ponteggi. Si parte subito
con la copertura. L’edificio
viene scoperchiato e le capriate rimesse a nuovo. Segue la posa delle vecchie tavelline e dei coppi. Quindi
si passa alle grondaie e alle
pareti esterne. Con meticolosità vengono sostituiti gli
intonaci deteriorati usando
molta calce e poco cemento (e comunque tutti prodotti naturali). Ai piedi delle pareti viene applicato uno speciale intonaco deumidificante per un’altezza
vani per Coneglianese e
Quartier del Piave parleranno sul tema “Il mondo
giovanile nel Coneglianese”, traendo spunto dalle
tematiche che hanno caratterizzato la ricerca inter vento realizzata nei
due comprensori su giovani dai 14 ai 29 anni.
Il corso proseguirà con
un laboratorio, per massimo 20 genitori (quota
d’iscrizione 10 euro), per
fornire ai genitori strumenti e chiavi di lettura
rispetto alla comunicazione con i giovani. Il laboratorio proporrà tre incontri con la dottoressa
Sonia Marcon. Informazioni ai numeri 0438413252 o 413319 oppure
34257. (LA)
pini, e alle 19 messa in chiesa.
Oggi alle 21, e domani in replica
alle 16, all’auditorium Dina Orsi,
per la rassegna “Teatro Insieme
2004”, la compagnia Stabile del
Leonardo porta in scena “Enrico
IV” di Luigi Pirandello. Ingresso a
pagamento. Informazioni ai numeri 0422-542317 oppure 3404702693.
Alla stessa ora, oggi, al teatro Accademia per la Stagione teatrale
2003-2004 va in scena “Nord e
Sud”, di Gianfranco Iannuzzo e
REGIONE:
Soldi per il nuovo
blocco operatorio
A
fine dicembre la
Giunta regionale
ha stanziato un milione
800 mila euro a favore dell’Ulss 7 per il completamento del nuovo blocco operatorio e degenze di chirurgia all’ospedale di Conegliano. Il finanziamento
servirà per un aggiornamento progettuale volto a
migliorare la dotazione
tecnologica delle sale operatorie e per adeguarle alle recenti normative antincendio e antisismiche
entrate in vigore.
Il progetto complessivo,
per un ammontare di oltre
25 milioni di euro, comprende la realizzazione del
blocco chirurgico, delle
degenze, degli ambulatori
e dell’elisuperficie.
Renzino Barbera, con Gianfranco
Iannuzzo. Regia di Pino Quartullo. Ingresso a pagamento. Informazioni al sito www.teatroaccademia.it, oppure telefono 043822880.
DOMENICA 1
Oggi è l’ultimo giorno utile per
visitare, a palazzo Sarcinelli, la mostra “Sironi. Gli anni della solitudine, 1940-1960” a cura di Vittorio Sgarbi. Orari di apertura: da
martedì a venerdì 9-13 e 15-19,
sabato e domenica 10-19. Lunedì
chiuso. Ingresso a pagamento.
Informazioni ai numeri 051250885 oppure 0438-413317.
Ultimo giorno anche per la mo-
Don Angelo Granziera
di circa un metro. L’intervento si è concluso con il rifacimento della copertura
della sala dei Cappati (posta sopra la sacrestia), con
la posa dei nuovi finestroni
in legno automatizzati, e
con la messa in opera dei
nuovi portali in legno. Ma
mancava qualcosa per poter veramente dire che il
“vestito” esterno era completato: la sistemazione del
marciapiede. A questo hanno provveduto gli Alpini,
supportati da alcuni maestri
dell’arte edile: prima hanno
realizzato un drenaggio, per
togliere l’insidiosa umidità
di risalita, quindi hanno rifatto i marciapiedi e la zona
ingresso (in pietra lapisina).
Ora resta da restaurare
l’interno della chiesa. Ma
dopo aver “ripreso fiato” e
saldato i conti (c’è ancora
un debito di un centinaio di
milioni di lire). Ma conoscendo la gente di Ogliano
c’è da scommettere che
non passerà tanto tempo...
L
o hanno visto sbriciolarsi sotto i colpi delle
ruspe il sogno di un centro
sociale occupato nel cuore
della tranquilla Conegliano.
Martedì 27 gennaio, di prima
mattina, le forze dell’ordine
hanno sgomberato il Cso Rebelde, senza incontrare resistenza. Poi sono arrivate le
macchine che
hanno raso al
suolo gli edifici
dell’area ex Enel, lasciando
un cumulo di
macerie polverose. La strada è rimasta chiusa al traffico per alcune ore e
presidiata fino a sera dalle camionette dell’Arma. La risposta dei Rebeldini alla cieca furia delle ruspe è stata immediata: nelle prime ore del pomeriggio la sede degli Azzurri di viale Carducci è stata
presa d’assalto e per qualche
tempo dalle finestre dell’edificio ha sventolato la promessa degli occupanti agli amministratori coneglianesi: “Il Rebelde risorgerà”. Altri stabili-
menti dell’Enel, in giornata,
sono stati occupati a Venezia.
A denunciare lo sgombero
c’erano anche i leader dei Disobbedienti del Nordest, professionisti della protesta e delle occupazioni: un nome fra
tutti, Luca Casarini. La celere
in assetto da
combattimento
chiudeva al traffico il viale della stazione. Poi
la protesta ha
raggiunto piazza Cima. In un
volantino dei ribelli si legge una domanda:
“Dobbiamo rassegnarci oppure disobbedire a questo
modo di pensare che non porta altro che condomini, supermercati e distruzione?”.
Per il sindaco Floriano
Zambon nella vicenda Rebelde le istituzioni hanno fatto
quello che dovevano fare, nel
rispetto delle leggi dello Stato. Piuttosto sono stati gli occupanti a non rispettare la
promessa di un’occupazione
solo simbolica dell’area ex Enel.
con, direttore del collegio
Don Bosco di Pordenone.
Organizzano: le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Salesiani presenti in Conegliano, le
cooperatrici e i cooperatori, gli ex-allievi,
i giovani del Movimento giovanile salesiano, la Polisportiva giovanile salesiana,
l’associazione Genitori scuola cattolica.
Il 31 gennaio Festa di Don Bosco
S
abato 31 gennaio a Conegliano si festeggia don Giovanni Bosco. Si inizia alle 15 con una festa per i ragazzi al Centro giovanile del collegio Immacolata e si
conclude alle 18.30 in duomo con la messa celebrata dal salesiano padre Dino Mar-
SAN PIO X: 65º DI MATRIMONIO
C
elestina Granziera
e l’alpino Giovanni
Cancian hanno recentemente festeggiato il loro
65º anniversario di matrimonio attorniati dai figli e
da ben sei pronipoti.
Per espresso desiderio
degli stessi, è stata celebrata una Messa di ringraziamento dal loro parroco don Mario Casagrande reggente la parrocchia
di San Pio X di Conegliano.
stra “La pietra leccese. Tra antico
e moderno” all’oratorio dell’Assunta, in piazza Cima. Orari di apertura: tutti i giorni 15-19, sabato e domenica anche 10-12. Ingresso libero. A cura dell’associazione “Salentini te Marca”.
LUNEDÌ 2
Alle 10.30, al teatro Accademia,
per la stagione teatrale dei ragazzi in lingua originale inglese,
Palchetto Stage presenta “Dr. Jeckill
e Mr. Hyde”, di R. L. Stevenson.
Alle 21, al centro sociale di Campolongo, l’associazione “L’angolo
dell’avventura” presenta una proiezione di diapositive sul tema “Uzbekistan”. Ingresso libero.
ACCADEMIA E QUARTIERE LATINO:
Il 5 c’è il comico Flavio Oreglio
C
i sarà di che ridere
giovedì 5 febbraio al
teatro Accademia. Alle 21 inizia, infatti, lo
spettacolo di
Flavio Oreglio
“Il momento è
catartico” nell’ambito della
rassegna “Conegliano sotto
le stelle del cabaret - edizione
2004”. Dopo il
grande successo del libro edito da Mondadori, “Il momento è catartico”
è infatti diventato tour teatrale. Prevendite da Armonia Dischi, viale Carducci, telefono
0438-24374. Organizzano il Radio Club Cavalieri dell’Etere
(Protezione civile) e l’Amministrazione comunale.
Alle 18 Oreglio è alla libreFlavio Oreglio ria Quartiere
Latino per presentare il suo libro e incontrare i lettori. Ingresso libero.
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 1 febbraio 2004
TANTE PROPOSTE DALL’FNP DELLA CISL
ATTIVITÀ/2
E li chiamano
pensionati...
Un ambulatorio
gratuito
e animazione
alla Fenzi
C
i sono pensionati
via Cadore (di fronte alle Podi
che trascorrono il
Due sono le attività
Federico Citron ste).
tanto tempo libeportate avanti dai soci: l’orro in casa o a passeggio o in osteria. Al- ganizzazione di soggiorni e viaggi; l’anitri continuano a fare – un po’ per pas- mazione a Casa Fenzi e l’apertura di un
sione, un po’ per occupare il tempo, un ambulatorio in via Carpenè. Il Sindacapo’ per arrotondare la pensione – qual- to pensionati Cisl è presente in città da
che lavoretto. Altri ancora scelgono di quattro anni, è guidato da Nando Checcontinuare a rendersi utili alla società chin il quale può contare sull’apporto
organizzando servizi assistenziali e ri- di una ventina di dinamici “collaboracreativi. Quest’ultimo è il caso di alcu- tori”. La sede è aperta dal lunedì al veni soci del Sindacato pensionati della Ci- nerdì, dalle 9.30 alle 11.30, telefono
sl (Fnp) di Conegliano che ha sede in 0438-361811.
C
ATTIVITÀ/1
Viaggi
e soggiorni
con risparmi
del 30%
ai nostri soggiorni. In media
abbiamo 30-40 iscritti – provenienti da Coneglianese,
Vittoriese e Quartier del Piave – per viaggio o soggiorno, per un totale di 700-800
persone l’anno. Assicuriamo
sempre
la presenza di
un accompagnatore.
Il supporto tecnico
ci è assicurato dall’a-
genzia Veneto Viaggi Vacanze di proprietà dell’Fnp».
Il programma di iniziative dell’Fnp comprende: soggiorni al mare, termali e ai
monti, viaggi brevi, di 2-3
giorni, e lunghi. I prossimi
appuntamenti sono il 4 aprile con il giro della Laguna di
Marano (1 giorno), a maggio in Polonia sulle orme di
Giovanni Paolo II (22-28
maggio), ad ottobre con il
tour della Toscana (1-2-3 ottobre).
gni giovedì, dalle
10 alle 12, in una
stanza dello stabile comunale utilizzato da diverse associazioni come
sede di attività, tre infermieri professionali in
pensione erogano gratuitamente alcune prestazioni: medicazioni, iniezioni, misurazione
della pressione e della
glicemia... Mediamente
sono una ventina le persone che il giovedì usufruiscono di questo servizio promosso dall’associazione Con.Tea (Conegliano terza età attiva)
nata da una “costola” del
Sindacato pensionati
della Cisl. L’ambulatorio
è aperto anche grazie ad
una convenzione con il
Comune di Conegliano.
Sempre Con.Tea organizza l’attività di animazione in Casa Fenzi
(ogni sabato mattina).
È ancora precoce, ma
pian piano
sta
maturando l’idea
di avviare
un telefono “amico” per
offrire un
sostegno
morale agli anziani soli.
CENTRO CULTURALE HUMANITAS:
Il 13 Ernesto Galli Della Loggia
V
enerdì 13 febbraio il Centro culturale Humanitas
vedrà come ospite il professor Ernesto Galli Della Loggia. L’incontro avrà luogo al teatro del collegio Immacolata e sarà intitolato
“Uso e abuso della memoria e della storia”.
Ernesto Galli Della Loggia è
professore ordinario di Storia dei partiti all’Università
di Perugia ed editorialista del Corriere della Sera.
PICCOLA COMUNITÀ:
Il 31 il viceministro Adolfo Urso
D
roga “libera” o “punita”? È il
tema dell’incontro organizzato dalla Piccola Comunità per sabato 31 gennaio, alle 11, all’auditorium del Collegio Immacolata. Chiamato a fare il punto della situazione sulle strategie normative per
contenere e contrastare il fenomeno della tossicodipendenza è il viceministro alle attività produttive di An, Adolfo Urso.
Introdurrà i lavori il presidente de La Piccola Comunità, Luciano Gallo, quindi prenderanno la parola il sindaco di Conegliano e il Presidente della Provincia. All’incontro saranno presenti studenti in rappresentanza
degli istituti superiori di Conegliano, Vittorio Veneto e
area del Coneglianese.
CIRCOLO LA MARGHERITA:
Il 31 il giornalista Edoardo Pittalis
E
doardo Pittalis, editorialista e
vicedirettore de Il Gazzettino
torna a Conegliano, ospite del circolo La Margherita, per presentare il 2º
volume della sua ultima fatica: “Dalle Tre Venezie al Nordest 1950-2003”.
L’appuntamento è per sabato 31 gennaio a palazzo Sarcinelli, alle 17.30.
L’evento di sabato non sarà solo letteratura: Anna Tirindelli, al flauto, e Remo Barazza, al pianoforte offriranno un concerto con musiche di Vivaldi,
Mozart, Strauss, Grieg, Schumann. E i pittori coneglianesi
Valeria Brescancin e Gabriele Mies esporranno le loro opere. A sottolineare alcuni temi del suo libro, Pittalis ha
voluto con sé il cantautore veneziano Gualtiero Bertelli.
Dopo
la rivoluzione
del silenzio,
la rivoluzione
del prezzo.
Consumi da 6,2 a 8,2 l/100 km (ciclo combinato). Emissioni CO2 da 164 a 195 g/km.
i sono due buoni motivi per scegliere i
viaggi e i soggiorni promossi dal Sindacato pensionati Cisl: il risparmio e la
compagnia. Spiega Piero
Benedet: «Riusciamo ad arrivare a riduzioni anche del
30/40 per cento rispetto alle tariffe standard. Alcuni esempi? Quindici giorni a San
Vito di Cadore a luglio, hotel a tre stelle, a 320 euro tutto compreso (fuorché il viaggio). Quindici giorni a Igea
Marina, tra fine giugno e inizio luglio, 550 euro tutto
compreso (anche il viaggio).
L’altra cosa che ci contraddistingue – continua Benedet – è la socializzazione: nel
gruppo si creano amicizie
che poi si consolidano negli
anni. La partecipazione è aperta a tutti: vi sono diverse
famiglie, con bambini anche
piccoli, che prendono parte
O
31
PROGETTO COROLLA.
Fino al 29 febbraio al prezzo del 2002.
Versioni Hatchback (3 e 5 porte), SW e monovolume Verso – Motori benzina 16V a fasatura variabile VVT-i: 1.4 (97 CV), 1.6 (110 CV), 1.8 (135 CV), 1.8 (192 CV). Motori turbodiesel
16V Common Rail D-4D: 2.0 (90 CV), 2.0 intercooler
(116 CV) – 4 airbag – ABS con ripartitore elettronico
della forza frenante (EBD) – 4 freni a disco.
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PROVATE LA DIFFERENZA.
32
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 1 febbraio 2004
TEZZE / UNA SVOLTA “STORICA”
Un Piano di recupero
per Borgo Malanotte
PUBBLICO DIBATTITO IL 6
D
a tredici anni il
Gruppo Borgo Malanotte
di Tezze di Piave si sta
impegnando per valorizzare e mantenere intatto un pezzo di storia
antica di 313 anni. Questa è, infatti, assicurano
gli storici, l’età del borgo che potrà ora essere
risistemato grazie ad un
piano di recupero che
vedrà l’inter vento finanziario di Regione Veneto
e Provincia di Treviso.
A villa Dirce si è infatti
tenuto l’incontro che ha
dato modo di confermare, da arte della Regione
Veneto, il contributo di
600 mila euro per il recupero di Borgo Malanotte. La Provincia da
parte sua ha stanziato 50
mila euro.
«È questo un sogno –
ha sottolineato Sergio
Borin, presidente del
gruppo – che si sta realizzando. Credo che
questo borgo non sia solo degli abitanti o del
paese di Tezze di Piave,
o del comune di Vazzola, ma che appar tenga
all’intero territorio».
L’architetto Tesser,
incaricato dalla giunta
comunale di Vazzola di
realizzare il progetto di
massima e seguire l’iter
burocratico dell’opera,
ha sottolineato come,
per mantenere inalterata la natura del luogo, gli
inter venti non saranno
di carattere rilevante. È
Si sta allargando
il “no” al Piano cave
“P
Scorcio su Borgo Malanotte, un complesso storico urbanistico che ora avrà adeguata salvaguardia
prevista la posa dei sottoser vizi, l’illuminazione delle aree pubbliche
e la piantumazione arborea nello spazio posto
lungo la Piavesella.
Il sindaco di Vazzola,
Giorgio Bressan, ha fatto presente che se da un
lato la Regione finanzia
il recupero del borgo,
dall’altro essa prevede,
nelle sue adiacenze, la
realizzazione di un’attività estrattiva rientrante
nel Piano cave. Da qui la
richiesta di stralciare il
sito di Vazzola dal medesimo piano.
Da parte dell’ente regionale, rappresentato
dai consiglieri Franco
Manzato, Flavio Silvestrin e Francesco Adami, è stato richiamato il
fatto che non solo l’attuale legislatura non riuscirà a votare il Piano ca-
ve a causa dei tempi tecnici, ma che comunque
il paesaggio di borgo
Malanotte non potrà essere distrutto. Al borgo
era presente anche l’assessore
provinciale
Marzio Favero, il quale
ha ribadito come la Provincia di Treviso abbia,
in questi termini, già dato.
In attesa che venga
realizzato il progetto esecutivo e dato il via ai
lavori, il gruppo, formato per la maggioranza
dagli abitanti del borgo,
continuerà il suo impegno nel far conoscere
questo angolo in cui il
tempo si è fermato riproponendo, attraverso
le loro manifestazioni, le
tradizioni del passato e i
prodotti tipici con il marchio Borgo Malanotte.
Gerda De Nardi
L’INCONTRO DEI GELATIERI A GODEGA
A
nche quest’anno
oltre un centinaio
di gelatieri si sono ritrovati in un noto ristorante
di Godega Sant’Urbano
per il tradizionale incontro.
Nel corso della serata
è emersa la necessità di
trasmettere ai giovani le
conoscenze e l’entusiasmo nei confronti di un lavoro che è impegnativo ma
che può dare
ancora soddisfazioni economiche.
Sono stati
presenti alla
serata il presidente della
Provincia Luca Zaia e il responsabile
del servizio igiene e alimentazione dell’Uls 7 Roberto Mazzer.
Quest’ultimo ha manifestato l’opportunità di effettuare dei collegamenti
tra i gelatieri locali che lavorano oltralpe e i loro
colleghi che attualmente
hanno un’attività dello
stesso settore nel com-
prensorio di sua competenza.
L’organizzatore Giancarlo Cancian, unitamente ai suoi collaboratori,
ringrazia tutti i partecipanti per la bella riuscita
della serata e fin d’ora comunica che il prossimo ritrovo si terrà giovedì 13
gennaio 2005.
iano cave regionale, quali interventi
possibili?” è il tema del dibattito pubblico di venerdì 6
febbraio al ristorante “Il gabbiano” a Santa Lucia di Piave. La serata è promossa dai
Comitati contro l’Insieme Estrattivo IE2 di Mareno, Santa Lucia e Vazzola. I comitati, per voce di Vittorio Bornia, hanno ribadito il “no” al
Prac, e, grazie alla collaborazione del coordinatore della Commissione ambiente
del collegio di Conegliano
della “Margherita” Paolo
Giandon, hanno “smontato”
punto per punto il Piano. Ri-
A
lle attività culturali e
ricreative, l’Associazione pensionati, anziani e volontariato di San Fior-Antea
unisce da sempre la dedizione al volontariato e alla solidarietà. Nell’ultimo biennio
questo impegno si è tradotto
in un progetto che ha visto
collaborare insieme la scuola e le varie associazioni di
volontariato che operano nel
territorio. Il tutto è poi sfociato nella realizzazione di un
volume dal titolo “Volontariato e solidarietà a San Fior
- Un filo conduttore tra scuola e volontariato”.
Sempre nell’ambito del
SAN FIOR
Tra pensionati,
anziani
e volontariato,
gran bella realtà
volontariato è continuata e
prosegue tuttora la collaborazione con l’Amministrazione comunale per i servizi socialmente utili, quali la vigilanza all’ingresso e all’uscita
della scuola, l’apertura della
nuova piazzola ecologica. Va
poi aggiunto il servizio di tra-
IN BREVE
SAN PIETRO
DI FELETTO
Concerto d’inaugurazione dell’organo restaurato
Sabato 7 febbraio, alle 20.30, nella
chiesa parrocchiale di San Pietro di
Feletto, cerimonia d’inaugurazione
del restaurato organo Domenico Gasparini, del 1705. Per l’occasione
viene proposto un concerto di grande spessore che vedrà alla tastiera
il maestro Sandro Carnelos, l’ensamble “Rimm four Brass”, alle trombe Pante e Lellucco, ai tromboni Meneguz e Pezzutti. In programma ben
undici pezzi. Inoltre, il Coro della
pieve di San Pietro, diretto dal maestro Giorgio Foltran, eseguirà alcuni brani del suo repertorio.
GODEGA DI
SANT’URBANO
Corso di italiano per
stranieri
L’Amministrazione comunale di Godega di Sant’Urbano organizza un
Il gruppo dei gelatieri che si sono incontrati a Godega
manendo fermo il contributo della Marca per un 50% di
materiale di escavazione, si
è comunque sostenuto che
con le attuali cave si raggiungono i 3 milioni e 325 mila metri cubi all’anno, come
dire che per i prossimi
vent’anni si è “coperti” e non
c’è bisogno di creare ulteriore danno al territorio. L’effetto groviera così verrebbe
sconfitto. Il rappresentante
della Cgil è intervenuto sostenendo le argomentazioni
esposte, aggiungendo: «L’escavazione prevista dal Piano
regionale per il prossimo futuro non tiene conto dell’o-
corso per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana rivolto
ai cittadini stranieri di età superiore ai 15 anni. Il corso è composto di 60 ore di lezione, avrà inizio a metà febbraio e si terrà alla
biblioteca comunale. Le giornate di
frequenza proposte sono il lunedì e
il giovedì dalle 18 circa alle 20. Il
costo è di 26 euro. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi all’ufficio servizi sociali (telefono 0438433008) oppure alla biblioteca comunale (telefono 0438-430545).
PIANZANO
San Biagio di Baver
Martedì 3 febbraio si concludono i
festeggiamenti dedicati a San Biagio di Baver: alle 10 messa, alle
14.30 messa con la tradizionale benedizione della gola. A conclusione,
le famiglie di Baver, località di Pianzano, saranno liete di offrire ai convenuti, come da tradizione, crostoli
e vin brulè, al suono della banda
degli alpini.
rientamento dell’opinione di
numerose comunità locali e
della necessità di puntare su
un futuro di sviluppo più qualificato e rispettoso delle risorse ambientali». Poi, entrando nel vivo: «L’era del puro e semplice sviluppo quantitativo è terminata e sempre
di più siamo costretti a pensare alla sua qualità, non si
sopportano più forme di sviluppo che si fondino sullo
sperpero del territorio e sull’uso incondizionato delle risorse ambientali». Il proposito di bloccare il Piano è stato condiviso dal rappresentante della Cia e da alcuni coltivatori presenti, oltre che dai
consiglieri di minoranza dei
paesi interessati e limitrofi. Il
direttore dell’Unione agricoltori di Treviso, GianPaolo Casarin, anche se non presente alla serata, ha risposto
all’invito fatto alle organizzazioni agricole di esternare il
loro pensiero in materia: in
occasione del convegno “Tra
acqua e terra”, tenutosi a
Montebelluna alla presenza
dell’assessore regionale
Giorgetti, ha confermato la
sua distanza dal Prac per la
zona IE2 dei tre Comuni,
Mareno, Santa Lucia e Vazzola, ritenendo il territorio di
riferimento di alto profilo colturale con insediamenti di aziende qualitativamente importanti per tradizione e vocazione. (LB)
sporto secondo quanto stabilito dal progetto “Contro l’esclusione sociale”. Oltre 250
sono stati gli interventi dello
scorso anno che hanno permesso agli associati di recarsi presso ospedali o ambulatori per terapie, visite
mediche, analisi.
In più forme si sono concretizzate, nel 2003, le iniziative di solidarietà. L’associazione ha voluto dimostrare la
propria vicinanza a quattro
realtà del territorio attraverso un consistente contributo
che è stato destinato all’associazione Lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot per
la costruzione della nuova sede, alla parrocchia di San
Fior per la ristrutturazione
dell’ex cinema, alle Suore del
Santo Volto per l’acquisto di
un pulmino per la missione in
Indonesia e a Casa Maria Adelaide di Vidor.
I 19 novantenni residenti
nel comune hanno ricevuto
recentemente la visita dell’associazione ed è stato rinnovato l’appuntamento con
la Lucciolata per la casa Via
di Natale.
Valido punto di riferimento è infine diventata la sede di
via Ungaretti. Qui si sono tenute varie attività come il corso di francese, gli incontri del
Gruppo ricamo, le lezioni di
cucina dell’Università degli
adulti e degli anziani. Altro
servizio svolto è quello della
misurazione della glicemia e
della pressione arteriosa.
Circa 600 sono stati gli interventi con una frequenza di oltre undici associati per seduta settimanale. (GDN)
e
L’AZiON
Friuli
VILLANOVA / IL BANDO
DI EDILIZIA CONVENZIONATA
È
stato pubblicato nei
giorni scorsi il bando per la vendita in diritto di
proprietà di 24 alloggi di edilizia convenzionata in via
Saba a Villanova. La data
presunta di assegnazione
degli alloggi è prevista per il
20 ottobre 2006.
Il prezzo massimo di vendita stabilito, infatti, è di 1050
euro al metro quadrato di
superficie commerciale per
tutti gli alloggi, che sono
composti da un vano ad uso
ingresso, angolo cottura,
soggiorno, uno o due servizi igienici, due o tre camere,
un garage, una cantina ed eventualmente giardino, terrazzo e scala privata, per un
prezzo complessivo arrotondato compreso fra 113
mila 300 e 156 mila 750 euro. Per procedere all’acquisto gli interessati devono ritirare all’ufficio urbanisticaedilizia privata del Comune
i moduli di domanda (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 10 alle 13, lunedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18),
compilarla e inviarla per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnarla all’ufficio protocollo del
Comune entro il 31 marzo.
Sull’intero importo sarà possibile accendere un mutuo
con la banca Unicredit o la
Friuladria-Gruppo Intesa.
Per chiarimenti e delucidazioni è possibile rivolgersi
all’ufficio urbanistica - edilizia privata di via Roma 22/A
(telefono 0434-620565).
Domenica 1 febbraio 2004
33
VILLANOVA / IL PRESEPIO DALLA NORA
U
nanime ammirazione ha riscosso il bel presepe della famiglia
Dalla Nora a Villanova, rimasto aperto
al pubblico anche per tutto il mese di
gennaio. Ricostruito all’interno di un gazebo da giardino dalle mani sapienti del
giovane Daniele Dalla Nora, artigiano di
professione, il presepe si estende per una ventina di metri quadrati. Il suggestivo paesaggio presenta una serie di
meravigliose particolarità. Il gioco di luci che rende l’alternarsi del giorno e della notte, infatti, pone in evidenza le venti statuine meccanizzate, azionate da
motorini elettrici e rivestiti con abiti di
stoffa; le abitazioni, compresi gli arredi
interni, in legno; gli utensili, come bicchieri e lampade, in legno o in ferro, lavorati a mano; 1500 tegole in legno realizzate a mano; l’acqua corrente; i camini fumanti; la culla del Bambin Gesù
semovente; i nidi ricreati con patatine
fritte; il molino ad acqua funzionante. Il
tutto è riempito dai versi degli animali
presenti nel presepe. Il presepe tecnologico dei Dalla Nora è aperto ai visitatori tutti i giorni dalle 16 alle 21.30 in via
Vittorio Emanuele. Si tratta di un’occasione imperdibile dal momento che il
presepe sarà completamente smantellato e realizzato ex novo il prossimo dicembre.
SACILE
DUE NUOVI PROGETTI DI ALTO LIVELLO È IL MAESTRO BRUNO NADIN
Con l’attiva Pro,
in primavera
una trasferta
culturale a Vienna
A Caneva brilla
una “Stella di Natale”
N
uovi progetti alla Pro
Sacile, in linea con il
programma lanciato dal presidente Giuseppe Fabbroni
al momento della sua elezione. Quello dei viaggi culturali non era preso in considerazione nella Pro Sacile,
mentre per Fabbroni ai soci
devono essere offerte opportunità di conoscenze culturali e ricreative, e in questo
campo si è pensato alle gite.
Da qui la tre-giorni di viaggio
e visite a Vienna, in programma venerdì 30 aprile,
sabato 1 e domenica 2 maggio. La trasferta si farà con
pullman gran turismo e le
prenotazioni sono già aperte. Gli interessati (la partecipazione è aperta anche ai familiari dei soci della Pro Sacile e a quanti siano interessati) potranno conoscere i
particolari della gita nella sede del sodalizio, a palazzo Biglia, dal lunedì al venerdì,
dalle 9 alle 16. In linea di massima il programma prevede,
per il primo giorno, l’arrivo
a Vienna nel pomeriggio e le
prime visite a partire dal duomo di Santo Stefano. Sabato
1º maggio sarà dedicato alle
visite ai luoghi d’arte e storia
nel cuore di Vienna, compresa un’uscita facoltativa nel
dopo cena. Nell’ultimo giorno, prima del rientro in Italia,
è prevista una sosta al castello di Schonbrunn, residenza estiva degli Asburgo.
Sacile, c’è un “Futura”
per il Centro Zanca
N
on solo svago. La
programmazione del centro giovani Zanca di Sacile va sempre più arricchendosi, aprendo finestre interessanti sull’attualità economica e il turismo. Gestito dallo scorso settembre dalla cooperativa Itaca di Pordenone, il centro
comunale offre essenzialmente due servizi principali:
l’Informagiovani e il Centro
di aggregazione giovanile. All’interno della tradizionale
scansione, tuttavia, sono stati avviati alcuni progetti di ampio riscontro. Il 4 febbraio, alle 17, ad esempio, proprio nella sede dello Zanca nell’ex Ipsia di viale Zancanaro sarà
presentato il progetto Futura.
Si tratta di un progetto europeo sulle pari opportunità che
garantisce la possibilità di far
accudire anziani e figli da
strutture convenzionate allo
scopo di consentire un più agevole rientro lavorativo alle
donne. La seconda iniziativa
da sottolineare è la prossima
apertura dello sportello Eurodesk. Il servizio, che sarà il
primo ad attivarsi nella provincia di Pordenone, fornirà
ogni tipo di informazione sullo spostamento dei giovani in
Europa. Gli argomenti tratta-
ti, quindi, andranno dalle occasioni di studio alle opportunità lavorative, al turismo.
«Il centro giovani propone sia
attività strutturate che spazi
per la progettazione» spiega
Manolo Battistutta, operatore al pari di Valeria Malaspina nella struttura coordinata
da Andrea Fregonese. «Ogni
servizio è completamente
gratuito, dai laboratori al punto internet, dai giochi agli
sportelli informativi. Cerchiamo l’aggregazione più
che l’aspetto artistico. A disposizione c’è uno sportello
sull’orientamento al lavoro
con possibilità di consultare le
gazzette, comporre assieme
un curriculum, accedere ad
offerte lavorative e proporre
inserzioni». Quale età ha l’utenza? «Molto varia. Diciamo
IL CIRCO DI VIENNA
R
itorna nella nostra
diocesi il Circo di
Vienna, che questa volta fa tappa a Sacile. Proseguono così
anche le iniziative pastorali intraprese dalla consulta diocesana che si occupa dei fieranti e dei circensi, guidata da don
Mirko Dalla Torre. La direzione del Circo guidata da Salvatore Vassallo, quasi a voler
UN CORSO DI FUMETTO A SACILE
L’
assessorato alle politiche giovanili del Comune di Sacile e il Centro Giovani Zanca propongono
un corso di fumetto della durata di 50 ore.
Obiettivo del corso, che nasce
in seguito a precise esigenze emerse da
un questionario proposto agli istituti scolastici lo scorso anno, è quello di avvicinare appassionati e curiosi in modo adeguato al mondo del fumetto. I contenuti
del corso, teorico pratico, non saranno legati solo a disegno, colorazione ecc. ma
sarà dato molto spazio all’aspetto della
sceneggiatura e saranno illustrati i vari
dai 14 anni in su. L’offerta, infatti, è variegata per cui frequentano lo Zanca tanto gli
studenti delle superiori che
dell’università e, attraverso la
sala prove insonorizzata, anche quarantenni che fanno
parte di band musicali». La
provenienza? «In gran parte
Sacile, ma non mancano visite dai comuni del Veneto che
gravitano sul Pordenonese
come Cordignano e Conegliano. Collaboriamo, inoltre,
con le strutture similari avviate negli altri comuni dell’ambito come Aviano e Polcenigo». Lo Zanca è aperto al
pubblico dal lunedì al sabato
dalle 14.30 alle 18.30, il sabato anche dalle 9.30 alle 12.30
e il mercoledì a orario continuato fino alle 22.30.
Giacinto Bevilacqua
generi del fumetto (manga, fantasy, super eroi, ecc.) in modo
che sia facile per i corsisti avvicinarsi ad un proprio stile. I docenti sono persone conosciute
da molto nel mondo del fumetto pordenonese: Vincenzo Bottecchia (curatore del corso), Sara Pavan,
Paolo Cossi, Marco Tonus. Il corso, per
un massimo di 20 partecipanti e che permetterà di raggiungere crediti formativi,
è rivolto a ragazze e ragazzi dai 13 ai 18
anni e inizierà a febbraio.
Per iscrizioni e informazioni: Centro Giovani Zanca (sede dei corsi), telefono 0434735508 negli orari di apertura.
sottolineare il legame che ormai lega la loro realtà alla nostra diocesi, sarà inoltre presente domenica 1º febbraio in
cattedrale a Vittorio Veneto in
occasione dell’ingresso del vescovo monsignor Giuseppe
Zenti. A Sacile il Circo di Vienna, che è situato nell’area dello stadio comunale, rimarrà fino al 2 febbraio.
Il maestro Bruno Nadin (a destra nella foto)
V
enerdì 26 dicembre
2003: un lungo corteo di auto, partendo dalla
piazza di Caneva, raggiunge il duomo di San Marco
a Pordenone.
La chiesa è gremita: una folla si raccoglie commossa e riconoscente intorno a coloro che si sono
resi meritevoli del premio
“bontà” Stella di Natale
2003 grazie ad una vita fatta di quotidiani gesti di solidarietà, altruismo, umiltà,
in un volontario disinteressato servizio verso il
prossimo.
Sono presenti le massime autorità politiche ed ecclesiastiche della Provincia, in particolare monsignor Ovidio Poletto, il sindaco di Pordenone, i sindaci dei comuni interessati e, per noi, il sindaco di
Caneva Mirto Monte.
Sei i premiati di quest’anno; fra questi il nostro
PRATA / ASSOCIAZIONI
È
dedicato ai segni della pietà popolare il calendario 2004
delle associazioni del Comune di Prata. Alla tradizionale iniziativa, promossa da Avis, Aido e Admo, hanno aderito Fondazione Biasotto, Adao, XX Secolo, Pro San Simone, Pro loco di Villanova, Osservatorio civico pratese, Pro loco Santa Lucia, Gruppo
Ana, Music show band and Majorettes, Gruppo carabinieri in congedo, Comitato di gemellaggio Prata di Pordenone - Floreffe, Centro culturale “Giomaria Concina”, Ghirano porte aperte e Corivorivo. Fra i segni di devozione, che costellano il territorio comunale, oltre al capitello di Sant’Antonio a Prata, il quadrivio a
Prata di Sopra, l’affresco in località Orsera e la chiesetta della
Madonna del Rosario a Puja, sono ricordati anche i capitelli della Madonna e di Sant’Antonio a Ghirano. Il primo sorge a protezione della “Grande quercia”, la farnia secolare d’età stimata
attorno ai 250 anni. Il secondo, testimoniato già agli inizi dell’Ottocento, ma poi ampiamente ristrutturato, è sito presso il cimitero.
maestro Bruno Nadin, da
sempre esempio e punto di
riferimento come cristiano
e come cittadino nella vita
parrocchiale, associativa,
scolastica e politica del paese di Caneva (e non solo).
Un’intera comunità si è
mossa ad ogni livello, per
dimostrargli pubblicamente la sua stima e riconoscenza e per additarlo ad
esempio alle giovani generazioni.
Non a caso, al momento della premiazione, per
lui intervengono monsignor Ovidio Poletto e il sindaco di Caneva Mirto
Monte proprio a voler sottolineare l’ammirevole senso del servizio del nostro
Bruno nel duplice settore
della vita, quella pubblica e
quella spirituale.
L’applauso particolarmente fragoroso che accompagna la consegna del
premio testimonia la numerosa presenza degli amici canevesi che hanno
così voluto esprimergli il
loro commosso grazie e il
consenso per un riconoscimento così unanimemente condiviso.
A suggellare un tale onore per il maestro Bruno
e per tutti noi giungono
particolarmente coinvolgenti le parole con le quali monsignor Ovidio Poletto ha voluto chiudere la
manifestazione: il ricordo
delle sue origini e l’orgoglio per questo pubblico
tributo che ha premiato,
tra i tanti candidati, un uomo della sua Caneva, un amico.
34
D
omenica 25 gennaio, al patronato
Turroni di Oderzo, è partita la seconda parte del corso animatori triennale organizzato dalla forania opitergina, a cui possono partecipare giovani dai 14 anni in su
e adulti.
Il corso si sviluppa in
quattro domeniche mattina:
i prossimi incontri sono previsti per il 22 febbraio, 29
febbraio, 14 marzo.
Il corso segue il piano
triennale proposto dalla
Commissione giovanile diocesana: se l’anno scorso gli
FORANIA
Al via la seconda
parte del corso
per animatori
giovani e adulti
ottanta partecipanti si concentrarono sulla figura di
Gesù, quest’anno il tema
sarà invece la Chiesa, della
quale verranno sviluppati in
particolare due aspetti, ovvero la “Chiesa come parrocchia”, che si pone come
e
L’AZiON
Opitergino
Domenica 1 febbraio 2004
obiettivo di recuperare il
senso di appartenenza ad una comunità che negli ultimi
anni è andato progressivamente svanendo, e il “fare
Chiesa”, che ha come scopo
di aiutare gli animatori a
muoversi e relazionarsi come “un gruppo che fa servizio ad un altro gruppo”. La
quota di partecipazione è di
40 euro a parrocchia: è ancora possibile iscriversi rivolgendosi all’animatore responsabile della propria parrocchia o direttamente a don
Michele Maiolo a Oderzo.
Andrea Pizzinat
GORGO/CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
C
ertificazione ambientale: le porte sono aperte agli altri Comuni che volessero aderire a questo progetto. Lo conferma il sindaco Giampaolo Vallardi, commentando la decisione di avviare con Motta
di Livenza e altre amministrazioni limitrofe
la procedura per arrivare alla certificazione
ambientale. «Saremmo ben felici se anche il
Comune di Oderzo – precisa Vallardi – decidesse di unirsi a questa iniziativa. A suo tempo l’assessore Marchetti aveva affermato che
servono centinaia di migliaia di euro per arrivarci, ma per quanto mi risulta non è così.
Il costo che noi abbiamo stimato è di circa 8
mila euro più Iva. È una cifra che si può affrontare, arrivando nel contempo a tutelare
di più i cittadini sul piano della qualità ambientale della vita. In questo progetto stiamo
cercando di coinvolgere anche i comuni di
Meduna di Livenza e di Cessalto. L’unione fa
la forza». Oderzo, dal canto suo, già da qualche anno ha avviato un’operazione che mira
a valutare la qualità dell’aria, dell’acqua, il livello di inquinamento da elettrosmog. «Proprio per questo motivo – aggiunge Vallardi –
saremmo ben contenti se si unissero a noi,
considerato che l’inquinamento non si circoscrive a ciascun singolo territorio comunale.
Per combattere questi problemi e superarli,
più si è meglio è. Considerando – conclude
Vallardi – che in tal modo si possono attuare
delle politiche ambientali più mirate».
PRUSST
FONDAZIONE CASSAMARCA SI FA AVANTI PARROCCHIA DI CHIARANO
Parco dei Masotti
lavori al via,
seppure tra
tante polemiche
È vivo il ricordo
di mons. Pigatti
P
arco commerciale dei
Masotti: i lavori sono
partiti. Fra rinnovate polemiche, perché i commercianti
che animano l’associazione
Viviamo Oderzo hanno presentato un nuovo ricorso al
Tar. Un cammino dunque irto di difficoltà per quest’intervento. Deciderà il Tar se
accogliere la richiesta di “sospensiva” del provvedimento
approvato dal Comune di rilasciare la concessione a lottizzare per l’area in parola.
Dall’intero Opitergino si guarda con interesse a questa battaglia che viene portata avanti. Da una parte il Comune, da
sempre convinto della bontà
dell’iniziativa, grazie alla quale dovrebbero entrare nelle
casse comunali migliaia di euro destinati ad opere pubbliche. Dall’altra i commercianti del centro storico, determinati a difendere le loro attività:
il timore è che, una volta realizzato, il parco commerciale
attiri su di sé tutti i consumatori, mettendo in difficoltà il
centro storico. «È un intervento che è stato approvato
dalla sovranità popolare – precisa il capogruppo della maggioranza Giuseppe Covre –.
Ci siamo presentati alle elezioni, come Lega Nord, quando sono stato eletto sindaco,
inserendo nel nostro programma l’area commerciale.
Una proposta che è stata confermata nel programma che
ha visto eletto il sindaco Elio
Pujatti. La gente ci ha votati».
«Siamo sereni – ribadisce
Gianni Cappellotto, presidente di Viviamo Oderzo – la battaglia è avviata, vada come vada». Ai Masotti dunque si dovrebbero trasferire, battaglie
legali permettendo, i supermercati Europa, la discoteca
Malìce, i negozi Smart e Nadaletto. E grosse porzioni di
città rimarrebbero libere, tutte da riconvertire. «Esatto –
conferma Covre – va sempre
tenuto presente che Prusst significa “piano di riqualificazione urbana”. È un progetto
a lunga scadenza, ma abbiamo in materia le idee molto
chiare».(AF)
Oderzo, nuovo museo
e tante altre belle cose
U
n nuovo
museo archeologico. Una mappa dei siti archeologici opitergini. Un progetto
per l’edificio che dovrà sorgere sul fondo Furlanetto, lasciando in vista i preziosi mosaici ritrovati. La sistemazione
del giardino di palazzo Foscolo. Un
programma senza
dubbio corposo, di
ampio respiro, a lunga scadenza: l’ha
messo a punto la Fondazione Cassamarca, insieme al
Comune e alla Soprintendenza Archeologica del Veneto. Una bella sorpresa,
non c’è dubbio. La Fondazione Cassamarca ancora la
scorsa primavera aveva annunciato la propria intenzione di dare un supporto
alla vita culturale cittadina.
Un primo passo è stato compiuto con la demolizione del
vecchio “Istituto maschile”
dell’Opera Pia Moro, che ha
permesso di ampliare la visuale su palazzo Foscolo.
Nel corso di un incontro
con la stampa il presidente,
Dino De Poli, ha annunciato nel dettaglio gli inter-
MANSUÈ
Giovani, festa
in parrocchia
Una bella festa in parrocchia,
tutta dedicata ai giovani. È
quella che avrà luogo sabato
31 a partire dalle 14.30 all’oratorio parrocchiale di Mansuè, in occasione della festa dei
patroni della gioventù: sant’Agnese e san Giovanni Bosco.
Un simpatico modo per stare
insieme, per giocare e divertirsi. Un’opportunità per le famiglie per riflettere sulla formazione cristiana che le strutture parrocchiali offrono, permettendo una crescita armoniosa e serena.
venti che la Fondazione intende supportare. In città si
respira molta soddisfazione
per questa decisione: la città
ha molto da dare sul piano
storico-culturale ma per farlo c’è bisogno di un supporto economico. Alla fine
il discorso cade sempre lì,
pecunia non olet, dicevano
gli antichi, e, con l’arrivo del
denaro della Fondazione, si
potranno fare un sacco di
cose interessanti. Notevole
l’idea dell’architetto Paolo
Portoghesi di realizzare una barchessa trasparente,
tutta di vetro, parallela a
quella attuale, consentendo
in tal modo l’esposizione di
tanti reperti che, per moti-
IN BREVE
ODERZO
In ricordo dei caduti
Sabato 31 alle 19 in duomo verrà
celebrata una Messa in occasione
del 61º anniversario di “Nikolajewka”. Ricordando i caduti di
tutte le guerre, si pregherà per la
pace nel mondo.
La Messa sarà animata dal Coro
Ana di Oderzo.
Le “uscite” del Cai
Il Cai opitergino propone per domenica 1º febbraio una bella uscita sulla neve nella splendida località di San Martino di Castrozza. L’uscita è valida per la scuo-
vi di spazio, oggi sono costretti nei magazzini. Il
tutto collegato da un
tunnel sotterraneo al museo attuale e valorizzato
da una nuova sistemazione del giardino di palazzo Foscolo. Uno spazio verde che la Fondazione Cassamarca vorrebbe far arrivare fino alla strada regionale Postumia, concepito ripensando al giardino secentesco della residenza Foscolo e strutturato in modo che della sua bellezza
possano goderne anche
i non vedenti. Un intervento collegato agli spazi dell’Opera Pia Moro, la quale
poco più in là gestisce l’asilo nido integrato e la scuola materna e ha nei suoi
programmi l’idea di realizzare un ulteriore edificio a
supporto delle attività per
l’infanzia e la famiglia. C’è di
più. La Fondazione, con il
professor Portoghesi, sta elaborando un progetto per
valorizzare anche quanto
rinvenuto nel fondo Furlanetto (sono pregevoli mosaici), che porti alla costruzione di un edificio che lasci a vista le vestigia emerse.
Annalisa Fregonese
la di sci. Ritrovo alle 6.45 di domenica all’autostazione, dove parte il pullman.
CAMINO
Festa di San Giovanni
Bosco
A Camino domenica 1º febbraio si
svolge la festa di San Giovanni Bosco, un appuntamento ormai tradizionale della parrocchia. Comincerà
alle 10.30 con la Messa celebrata
dal novello sacerdote don Federico
De Bianchi; seguirà il pranzo per
le famiglie nei locali della sagra e
l’esibizione dei ragazzi del corso di
danza e di chitarra, le novità di
questo settimo anno di attività del
patronato.
U
n anno ci separa ormai dalla partenza
per il Cielo dell’arciprete
monsignor Mario Pigatti.
La sua morte ha risvegliato e continua a far rivivere innumerevoli ricordi e testimonianze di confratelli, fedeli e persone che nei lunghi
anni del suo apostolato hanno beneficiato del suo ministero sacerdotale.
Nei quasi 65 anni di sacerdozio monsignor Pigatti
si è donato sempre con grande entusiasmo alla cura delle anime, con un
appassionato trasporto nel rendere partecipi dell’amore del Signore quanti avvicinava.
Nei suoi scritti
e nelle registrazioni di tante solenni liturgie ha
lasciato un tesoro prezioso
di insegnamenti.
Di lui è stato scritto un
“prete all’antica”. Ma per rendergli giustizia occorre precisare che è stato “un vero
prete all’antica”, dove per
“vero” si può attribuire a
monsignor Pigatti una fedeltà a tutto campo alla sua
vocazione, al suo sacerdozio,
alla Chiesa, alla Madonna.
Come con se stesso, così
con le anime era esigente e
pretendeva la radicalità del
dovere cristiano nella pre-
ghiera, nella fedeltà ai sacramenti e ai comandamenti.
Negli anni del post Concilio non ha ceduto agli eccessi di modernismo ma ha
saputo gestire con grande
prudenza il cambiamento
puntando ancora più rigidamente alla radicalità del Vangelo e alle certezze del Magistero della Chiesa.
Il Signore lo ha ricompensato di tante sue insistenze nella vita spirituale,
perché nel suo lungo apostolato ha raccolto abbondanti frutti di vocazione al sacerdozio, alla vita religiosa e missionaria. Negli ultimi
anni di solitudine
e malattia ha continuato ad amare
la parrocchia ripetendo e scrivendo
all’amato successore don Mario Dall’Arche
che, per essa, quotidianamente “soffriva e offriva”.
Del cuore di un padre ci
si rende conto sempre quando si è perduto, perciò ricordandone l’amore e la bontà,
vogliamo ricambiare ciò che
lui ha fatto per noi elevando
ancora la nostra preghiera di
suffragio e riconoscenza,
con l’impegno a testimoniare quella fede ardente che
non lo ha mai abbandonato.
La comunità
parrocchiale
PORTALE ARTIGIANI
I
nternet e metalmeccanica, matrimonio ben riuscito. Il primo frutto è il nuovo portale www.trevisoimprese.it, presentato da Confartigianato nell’assemblea di categoria lunedì scorso 26 gennaio al
Centro congressi di piazzale Europa a Oderzo. Il nuovo portale internet è stato messo a disposizione gratuitamente dalla Confartigianato
e riguarda le aziende metalmeccaniche, i serramentisti e il settore dell’elettronica.
Tramite il “nome utente” e le password personalizzate sarà possibile compilare la scheda anagrafica della propria azienda, con l’inserimento dell’eventuale logo e di alcune foto di prodotti e lavorazioni. Inoltre, è possibile inserire messaggi e foto nei campi “prodotti offresi”,“prodotti cercasi”,“partner offresi”,“partner cercasi”. I dati delle aziende sprovviste di collegamento internet saranno poi inseriti direttamente dall’Associazione.
L’appuntamento opitergino inaugura un’intensa stagione di incontri che l’Associazione degli artigiani dedicherà alle categorie.
e
L’AZiON
rie
Mottense/Opitergino/Memo
MOTTA DI LIVENZA / PANIGHEL ATTACCA
Livenza: questa volta la città
vuole risposte serie e credibili
N
el novembre
2002 un’eccezionale piena
del fiume Livenza aveva messo in ginocchio non solo Motta: ad esempio Pordenone,
zona fiera, era finita sott’acqua e Meduna di Livenza aveva vissuto giorni assai difficili.
Da allora le amministrazioni locali stanno portando avanti una serie di iniziative
congiunte per fare in modo
che il cronico problema, attraverso risorse finanziarie
statali, venga definitivamente risolto. In questi giorni i
sindaci di Motta, Caorle, Gorgo al Monticano, Mansuè,
Meduna, Pasiano di Pordenone, Pordenone, Portobuffolè, Prata di Pordenone,
San Stino di Livenza e Torre
di Mosto hanno inviato una
lettera a tutti i parlamentari
del Nord-Est, agli assessori
di settore in Veneto e in Friuli e ai rappresentanti delle Autorità di bacino per sottolineare il malessere che si sta
vivendo in questi mesi nell’area.
Quali le necessità nel Mottense? «Il ricco Nord-Est –
spiega il sindaco di Motta
Graziano Panighel – non può
essere considerato una mucca da mungere e basta. Come mai non si riesce a portare a termine opere di primaria importanza? Governare significa anche programmare
con lungimiranza: abbiamo
infatti visto a cosa hanno portato le scelte finalizzate non
alla risoluzione bensì al tam-
MOTTA
DI LIVENZA
Cassa Peota
Anche quest’anno, a quasi
trent’anni dalla sua nascita, la locale “Cassa Peota” con sede al bar
Travani in centro a Mottta di Livenza, ha distribuito gli utili per
l’esercizio 2003. Nella riunione ultima di qualche sera fa, presieduta da Renato Saccon, con i consiglieri Renzo Finotto, Popi Anzanello, Claudio Andreola, Renzo Dridani e Renzo Travani, si è deciso
di devolvere i 1.400 euro tra Anffas, associazione Anziani, Scout e
ponamento del problema».
State coordinando una serie di iniziative intercomunali: cosa in programma? «In
queste ultime settimane ci
siamo incontrati più volte.
Stiamo preparando una serie
di iniziative per una maggior
sensibilizzazione dell’opinione pubblica, non sono escluse azioni di protesta perché è
ora che tale argomento venga analizzato e i problemi risolti». (GR)
n nuovo volto per la frazione di
Faè. Il concorso di idee lanciato alcuni anni fa per ridare vitalità alla
frazione, e vinto dall’architetto opitergino Silvano Berizzi, si è tramutato in
un piano di recupero di iniziativa pubblica. Il quale sarà presto presentato
alla popolazione. Un progetto che è stato concordato con i proprietari dei vari fondi coinvolti, in modo da arrivare
ad un intervento che possa essere attuato, che non rimanga sulla carta come purtroppo succede molte volte in
questa nostra Italia. I punti salienti del
piano sono: la creazione di una piazza
pedonale davanti alla chiesa parrocchiale; parcheggi; percorsi pedonali;
nuovi edifici che possano ospitare piccoli negozi, come quelli di generi alimentari, un panificio. A Faè non c’è una piazza, quella attuale è ridotta a par-
n quello che un tempo
fu parte dell’edificio del
castello di Motta ora è nato
l’“Eccellentissimo”, un nuovissimo locale nel palazzo
con mura del XII secolo. Qui,
tra l’altro sorgeva un’antica
locanda alla quale si giungeva direttamente dalle barche
attraccate sulla Livenza, a pochi metri di distanza. L’idea
è venuta ai fratelli mottensi
Marco, Francesco e Carlo
Andrighetto. «Qui viveva il
podestà – spiega Marco – e
i carteggi che vi erano conservati riportano l’iscrizione
“eccellentissimo” proprio
per indicare l’importanza
che qui aveva il responsabile della Serenissima». Per
informazioni: 0422-861960.
all’ex cappellano mottense don
Massimo Bazzichetto oggi missionario a Guanambì in Brasile.
Giornata per la vita
Sono state recuperate le antiche
lampade del duomo, che si trovavano nel deposito del museo del
Seminario: ora si trovano in canonica.
Si attendono offerte per il restauro: sono due lampade con
bracciale per l’altare maggiore,
quattro lampade con bracciale per
cheggio. L’architetto Berizzi ha inteso
nel progetto valorizzare il più possibile l’abside della chiesa, collegando idealmente ad essa il nuovo sviluppo del
centro della frazione. Insieme all’abbattimento di alcuni vecchi fabbricati,
alla costruzione di nuovi edifici, sono
previsti dei percorsi pedonali, alcuni
dei quali che si ricollegano alla zona
delle scuole elementari, una delle più
amene dell’Opitergino. Non mancano
i nuovi parcheggi, ben tre, uno spazio
a verde pubblico contiguo a quello della canonica. «Il piano – aggiunge il sindaco Elio Pujatti – sarà presentato alla
popolazione di Faè. Il nostro desiderio
è che esso trovi attuazione».
Fra gli altri interventi che il Comune sta portando avanti, c’è la pista ciclabile che collega la frazione al capoluogo. (AF)
Questa domenica in parrocchia,
per la Giornata per la vita, appuntamento con “Una primula per
la vita”, per la sensibilizzazione
della difesa della vita umana.
35
CISON / IN RICORDO
DEI FRATELLI BUFFON
I
altare laterale e sei candelieri.
UN PIANO DI RECUPERO PER FAÈ
U
CURIOSITÀ
IN BREVE
Lampade in duomo
Domenica 1 febbraio 2004
MONICA BUFFON
n. 12.10.1901 - m. 2.9.1967
Suor M.TEODOLINDA
BUFFON
n. 21.5.1903 - m. 5.11.1972
Monsignor VITO BUFFON
n. 31.10.1904 - m. 11.3.1988
Padre VINCENZO M. BUFFON
n. 19.8.1914 - m. 5.11.1975
Teatro in patronato
Domenica 1 febbraio, alle 15 in
patronato, rappresentazione teatrale dal titolo “Pigna secca e pigna verde” di E. Valentinetti curata dal gruppo teatrale “Caorlotto”.
I
n ricordo della vostra vita terrena
al ser vizio di Dio, vi preghiamo di
esserci vicini nel nostro cammino spirituale.
I familiari
FALZÈ DI PIAVE / IL RICORDO
DI PIERANGELO BREDA
SAN POLO DI PIAVE
C
arissimo Pierangelo,
rimarrà sempre incolmabile il vuoto che
hai lasciato nella vita dei
tuoi cari.
La luce di Dio e la forza del tuo amore li sostengono in questo faticoso cammino terreno.
La preghiera incessante, rivolta al Cielo, accresce la speranza cristiana di ritrovarci nell’abbraccio gioioso del
Padre, di nuovo insieme,
per sempre.
Con infinito amore,
mamma e papà.
PIERANGELO BREDA
n. 30.8.1966 - m. 3.2.1992
MARIA PAVAN
ved. ANDREETTA
m. 31.1.1999
A cinque anni dalla tua scomparsa è sempre viva nei nostri
cuori la tua memoria. Vogliamo ricordarti con una preghiera a quanti ti hanno conosciuta e stimata.
I tuoi familiari.
COLLE UMBERTO
REFRONTOLO
RAMERA
CORDIGNANO
CAMPOLONGO
COL SAN MARTINO
DOMENICO ZANETTE
n. 27.4.1913 - m. 25.1.1993
Undici anni sono ormai trascorsi, resti sempre nei nostri
cuori. È per noi esempio la tua
bontà e la tua fede di uomo
semplice.
Moglie, figli e i tuoi cari.
MARCELLA FREGOLENT
n. 12.10.1932 - m. 30.1.2003
È trascorso un anno da quando non sei più tra noi, ma il ricordo del tuo sorriso e del tuo
coraggio sono sempre presenti nei nostri pensieri. Con amore la tua famiglia.
ANGELO PASQUALETTO
n. 8.2.1916 - m. 31.1.2000
Moglie e figli ti ricordano con
grande tristezza, ma credono
che Dio sia rifugio e forza, un
aiuto sempre vicino nella sofferenza.
INNOCENTE BOLZAN
n. 22.9.1915 - m. 1.2.1981
GABRIELLA BOLZAN
n. 22.10.1951 - m. 20.7.1960
Cari papà e Gabriella nell’occasione dell’anniversario della vostra scomparsa vi ricordiamo con grande nostalgia e
immenso affetto.
I vostri cari
PIERINA DE RONCH
in GATTI
n. 8.12.1921 - m. 16.1.2004
Dopo una vita esemplare dedicata al lavoro e al bene della famiglia, è tornata alla Casa del Padre.
Marito, figli e parenti.
BUONAVENTURA MEROTTO
(Vetor)
n. 7.6.1927 - m. 31.1.2003
È trascorso un anno e il tuo ricordo è sempre in mezzo a noi
e ci guida ogni giorno. Con affetto i tuoi cari.
IL CENTROCAMPISTA TRASCINATORE DEL
CONEGLIANO CHE RISALE DAI BASSIFONDI
Marcelo Mateos,
profeta in patria
N
ella
nostra
“Top 11” è ormai un punto
fisso (titolare sia ad ottobre che oggi), così come
nella sua squadra, quel
Conegliano Calcio che
sta riemergendo dalle
sabbie mobili della serie
D. Marcelo Mateos, 23
anni, coneglianese militante nella squadra della
sua città dopo precedenti esperienze in Pievigina
e San Donà, è una delle
stelle della formazione
gialloblu, autrice domenica scorsa di un’impresa: sconfiggere il fortissimo Bassano, alimentando così la speranza di
concretizzare il pronostico del direttore generale
Franco Gava: una salvezza senza spareggi. Gava
non manca di elogiare la
squadra: «I giocatori
stanno facendo quadrato
attorno al proprio allenatore, comportandosi da
professionisti che vogliono salvare il Conegliano».
Marcelo, trascinatore
in campo, quando parla
di sé si dimostra pacato
ed obiettivo.
«Oggi sto bene al Conegliano, ma in passato
avevo dovuto perfino interrompere l’attività agonistica a causa di un problema fisico che si è trascinato per un paio d’anni. Ero “scoppiato”, ma
poi ho trovato la persona
giusta che mi ha curato e
ho potuto tornare a giocare».
Come giudichi il
campionato della
tua squadra?
«Siamo partiti male
per diversi motivi: molti
giocatori nuovi, infortuni
importanti soprattutto in
difesa, panchina corta e
tanta sfortuna. Ora però,
al giro di boa del campionato, la squadra ha
trovato il suo giusto equilibrio e le cose iniziano a girare per il verso
giusto».
Che rapporto hai
con il pubblico?
«Bello. Sono arrivato
in questa società sapendo che mi sarei trovato
bene: questa è la mia
città, e quando giro per
strada molti mi chiedono
come sta andando la
squadra, segno che l’interesse per il calcio è alto».
Come ti descriveresti in campo?
«Sono un centrocampista centrale, ma in passato ho rivestito anche il
ruolo di mezz’ala. Sono
inserito in un modulo 35-2 in cui mi trovo bene,
avendo alle spalle Siviero che sa lanciarmi bene
e altri validi compagni come il giovane Camerin».
Quale il tuo principale punto di forza e
quale l’aspetto da
migliorare?
«Non mi manca di certo la grinta, la tenacia: sono uno che non molla
mai. Devo però migliorare la tecnica e incominciare a fare più gol».
A proposito di fortuna,
Marcelo è in forte debito
con la Dea bendata: in
questo campionato ha già
colpito quattro pali e due
traverse.
Luca Anzanello
IL MIGLIOR GIOCATORE
GIOVANNI FURLANETTO
G
iovanni Furlanetto è, in
base ai voti in pagella, miglior giocatore delle squadre
diocesane di serie D. Faceva già
parte della nostra top 11 a novembre.
Il centrocampista della Pievigina, nato 24 anni fa a Montebelluna, si è formato nel settore
giovanile del Milan (ma nella
stagione 98-99 era già aggregato alla rosa della prima squadra) e del Treviso; dal ’99 al 2001 ha giocato da titolare nel Gubbio in serie C2; poi un anno nel
Grosseto e la scorsa stagione nell’Alto Adige, prima
del riavvicinamento a casa, alla Pievigina. Dove si
lotta e si sgomita con qualche caduta (otto sconfitte finora) per l’agognata salvezza. Magari evitando
gli spareggi da infarto vissuti l’anno scorso.
TOP 11 DELLA D DIOCESANA: KABINE PRESENZA
FISSA, QUESTO MESE ALTRI 4 BIANCOCELESTI
San Polo spina dorsale
S
ono San Polo e Santa Lucia il nucleo
portante del top 11 delle
squadre diocesane di serie D, ma il migliore arriva dal Quartier del Piave:
il centrocampista della
Pievigina Furlanetto ha infatti riportato la più alta
media voto da settembre a
oggi, con un ragguardevolissimo 6,59.
Giallorossi e biancocelesti i migliori - Comprensibile la presenza dei
giallorossi di Gazzetta, attualmente sesti; domenica
prossima potrebbero fare
un ulteriore salto in avanti, se in casa avranno la
meglio sul Portogruaro e
se Pievigina e Lonigo, impegnate col Tamai quinto
e il Trento quarto, non si
faranno sconfiggere in casa.
Più strano invece che onori siano attribuiti al San
Polo, che con SimonaggioNuti-Andreolla-BrustolinKabine forma una vera spina dorsale della squadra;
ottimi voti, ma pochi pun-
ti in classifica: piena zona
playout. Per Andreolla vale però la dura legge del
gol: sei segnature su azione e tre su rigore sono
sempre un bottino da 7
per un centrocampista.
La classe e la costanza - Molti dei giocatori selezionati per questo mese
sono vecchie conoscenze,
che mantengono alto rendimento da ottobre a oggi, confermandosi al vertice nei propri ruoli. E così Nicaretta della Pievigina, Kabine del San Polo,
Gardin e Pradolin del Santa Lucia sono titolari inamovibili da ottobre a gennaio; per Simonaggio e
Brustolin del San Polo,
Mateos del Conegliano e
Furlanetto della Pievigina
è già la seconda presenza.
Quest’ultimo arriva al
trono di miglior giocatore
della diocesi (se ci fidiamo
delle pagelle e dei giornalisti) dopo aver preso il volo da novembre in poi, con
una serie di prestazioni
con la media del 6,85.
Amaro Friuli - Tamai e
Sacilese, le nostre due pordenonesi, arrivano solo
coi panchinari alla gloria
dei voti migliori; eppure la
classifica certo non piange, con Tamai quinto (sogna la promozione dopo
essere stata ripescata ad
agosto dalla retrocessione
subita sul campo a giugno!) e Sacilese nona
(niente male per una neopromossa).
In rampa di lancio Dalla nostra selezione abbiamo escluso chi è assente ab immemorabili dagli 11 titolari, e anche chi
ha giocato meno di sei partite. Tra questi due nomi
che – scommettiamo – ritroveremo nella top 11 nei
mesi futuri: Alex Visentin
del Conegliano, titolare
dai voti stellari nelle ultime 5 uscite, e Igor De
Mattia, che il Santa Lucia
ha prelevato dal Belluno
in C2, e che si sta appunto mostrando giocatore di
categoria superiore.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Sport
IL CONI TREVIGIANO PREMIA I NOSTRI
“CAMPIONI” DENTRO E FUORI DAL CAMPO
Sportivi da imitare
S
abato 31 il Coni
Trevigiano premia
le sue glorie: alle 16 al PalaCicogna di Ponzano c’è
la Giornata dello Sport.
Centootto atleti premiati in rappresentanza di
tutti gli sport: non solo
per i risultati agonistici,
ma anche per l’impegno
nella promozione dell’educazione allo sport.
Ecco i premiati diocesani.
Lucilla Rosolen di
Conegliano, insegnante al
Collegio Immacolata, allenatrice di basket e nuoto, volontaria nei corsi di
Il bowler del Bowling Conegliano
Renato Tonon
Il presidente del Basket Pieve 94
Giuliano Grassi
promozione dello sport in
Madagascar e Ungheria,
riceve il premio G. Dotto
per la promozione sportiva; Ezio Dal Molin, di
Serravalle, organizzatore
del Valsana Triathlon Event; Paolo Dalla Nora
di Salgareda, storico dirigente del baseball Ponte
di Piave; Alessia Donadon di Conegliano, campionessa provinciale under 12 di tennis con l’Open Park di Villorba; la
pallamano Fontanelle
under 14, vicecampione
d’Italia; Giulia Furlan di
Ponte di Piave, talento
La nuotatrice dell’Hydros Oderzo
Giulia Furlan
dell’Hydros Oderzo Nuoto; Rosarita Nania, di
Conegliano, campionessa
italiana con le compagne
del Ginnastica Conegliano; il basket Pieve, di Solighetto; Bruno Piol, di
Refrontolo, tra i dirigenti
del Calcio Pro Refrontolo
dalla fondazione, ora ne è
presidente; Angelo Spitaleri, di San Giacomo,
promotore del progetto
“Bocce a scuola”; Antonio Tomasi, di San Giacomo, 24 anni da pilota e
ora anima della Vimotorsport che si occupa di automobilismo, motocicli-
Domenica 1 febbraio 2004
smo e ciclismo; Renato
Tonon di Ceneda e Franco Vanzella di San Vendemiano per il Bowling
Conegliano (laureatosi la
scorsa settimana campione veneto seniores); Ivan
Tovenati di Mareno,
maestro di ciclismo; Aldo Zanetti, di San Giacomo, della Silca triathlon, tra gli ideatori della
Treviso Marathon.
Infine, per i giochi
sportivi studenteschi delle scuole medie: Serena
Poser, Fabio Damian, Davide Fasan, Stefano De
Zan, Alberto Dus e il prof.
Renzo Tomasella per la
Da Ponte a Vittorio Veneto ; Jessica Biscaro, Alessia Perencin, Martina
Andreola, Nadia Cadorin
e il prof. Eliseo Toniello
per Farra; Jane Eimafugha per Vazzola.
Tommaso Bisagno
Il dirigente della Silca Triathlon
Aldo Zanetti
37
GRANDE JUDO A VITTORIO,
ANNO 15 DEL TORNEO
C
ome sedicenne non
è niente male, anzi...vedendo com’è cresciuta negli ultimi anni c’è da
pensare che sarà sempre
meglio. E senza bisogno di
lifting.
No... non si parla di una
bella ragazza, ma del torneo internazionale di judo
“Città di Vittorio Veneto”,
che giunge appunto alla sedicesima edizione.
Almeno settecento i giovani atleti in arrivo, con la
novità dell’Ucraina che si
aggiunge agli altri sette paesi europei rappresentati.
Si comincia nella serata
di venerdì 30 con l’allenamento pre-gara, curato dalla squadra russa; con loro
potrebbe esserci anche il
plurimedagliato tecnico
della nazionale italiana di judo Giorgio Vismara. La gara inizia sabato pomeriggio,
con le categorie femminili
e i cadetti maschili; domenica si completa con le categorie restanti, e la premiazione delle prime cinque squadre maschili e
femminili, e di chi sommando i due punteggi avrà
ottenuto il massimo.
IMPIANTI SPORTIVI: Moriago e
Refrontolo primi della classe
a Provincia di Treviso ha completato un dossier sulla diffusione delle
strutture per attività sportive nel territorio. Sono oltre 2000: il 22% campi da calcio e calcetto, il 18% palestre, 13% bocciodromi (una cultura sportiva tutta trevigiana). Calcolata anche la diffusione delle strutture sportive
per abitante: complessivamente 2,6 ogni 1000 abitanti.
Questi i dati per i comuni diocesani:
1° categoria, da 5,98 a 7,09 spazi: Moriago e Refrontolo
Da 4,85 a 5,98: Portobuffolè
da 3,72 a 4,85: Codognè
da 2,59 a 3,72: Colle, Conegliano, Cordignano, Mareno, Oderzo, Ormelle, San Fior, Santa Lucia, San Vendemiano.
da 1,46 a 2,59: Cappella, Cessalto, Chiarano, Farra, Follina, Fontanelle, Fregona, Gaiarine, Gorgo, Miane, Motta, Orsago, Pieve, Ponte di Piave, San
Pietro, San Polo, Susegana, Vittorio.
da 1,46 a 0,33: Cison, Mansuè, Revine- Lago, Salgareda, Sarmede, Tarzo, Vazzola, Vidor, Godega.
L
38
Domenica 1 febbraio 2004
REGIONE
In bilancio
l’attenzione
per la cultura
religiosa
I
l Bilancio 2004 votato dal nostro Consiglio regionale registra consistenti aumenti
dei fondi destinati al sostegno delle strutture parrocchiali: chiese, patronati, beni monumentali.
Non si tratta di cifre che
consentono interventi radicali e sull’intero patrimonio ecclesiastico veneto, che è enorme, ma sono
comunque aumenti che
vanno interpretati come
un risveglio di attenzione
nei confronti di quel forte
elemento della nostra identità rappresentato dal
grande patrimonio culturale cattolico. (...) Il Bilancio prevede un ammontare tre volte superiore al
passato degli interventi a
favore dei patronati per
l’acquisto di arredi, attrezzature e lavori di adeguamento e messa a norma di impianti a seguito
delle nuove norme di sicurezza. I contributi passano infatti da 1 a 3 milioni di euro, contro una spe-
Lettere
sa richiesta pari a oltre 37
milioni di euro.
Triplicati anche i contributi per le opere di
straordinaria manutenzione, restauro e risanamento conservativo degli edifici adibiti al culto. Questi
contributi non interessano
soltanto le chiese, ma anche gli edifici di architettura minore che siano testimonianza di tradizioni
popolari e religiose del Veneto. Si tratta per esempio
dei capitelli, di cui il nostro
territorio è disseminato.
Gli stanziamenti passano
da 2 a 6 milioni di euro.
Il Bilancio 2004 inaugura anche un nuovo capitolo di spesa, “Organi
musicali”, assegnando 1
milione di euro per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio degli
organi musicali del Veneto.
Che in questo momento il Consiglio regionale
non dimentichi di sostenere simboli religiosi che
costituiscono la storia e la
cultura della nostra regione è un fatto su cui va riposta attenzione. Una comunità che non coglie il
senso di appartenenza è,
al contrario, destinata a
sgretolarsi e a disperdersi.
Flavio Silvestrin
Consigliere regionale
Udc
& interventi
S.MARTINO
DI COLLE
Il commosso
ricordo
di donAntonio
H
e
L’AZiON
o ceduto all’insistenza di alcuni parrocchiani di San Martino di Colle Umberto che mi hanno invitato a stendere dei ricordi
su don Antonio Rosolen.
Don Antonio è il mio parroco: è il prete che mi ha battezzato, che mi ha formato
per ricevere i sacramenti, che
mi ha accompagnato in Seminario. Resterà sempre il
mio parroco!
In occasione del suo 50º di
sacerdozio, così dissi nel saluto all’inizio della celebrazione: “Grazie a Dio Padre,
Figlio e Spirito Santo per la
vita, per la grazia del ministero specialmente a servizio
della nostra parrocchia”. Oggi mi sento di ripetere queste
parole rafforzato dalla sua testimonianza di vita.
Non dimentico quanto mi
ha voluto bene e quante volte sorridendo mi ripeteva:
“Prego il Signore di poter essere alla tua prima Messa perché devo farti l’omelia, dopo
potrà anche dire nunc dimittis (Ora lascia o Signore che
il tuo servo vada in pace…)”.
La volontà del Signore è
stata un’altra, ma di certo gli
riserverà un posto in prima
fila per ugualmente gioire e
benedire.
Ricordo la sua devozione
soprattutto a due santi: san
Giovanni Bosco che ha preso
come modello del suo ministero a servizio dei giovani, e
san Martino di Tours del quale ripeteva spesso la frase
“non recuso laborem”.
La vicinanza e la preghiera per le vocazioni sacerdotali, e in particolare per la mia
formazione, sono un impegno che egli ci ha lasciato specialmente in questo ultimo
periodo, quando offriva volentieri le sue sofferenze per
il Seminario.
Tante volte ha ripetuto “sia
fatta la volontà del Signore”,
e molte insieme al vescovo
Alfredo.
Voglio ringraziare sentitamente il nostro Vescovo per
la vicinanza serena e continua
che ha riservato a don Antonio. Quando il “don” vedeva
il Vescovo subito si illuminava e sorrideva. Spesso mi confidò la venerazione che aveva
per il “suo” vescovo, e chi non
può non condividerla?
Il suo rapporto fraterno mi
rimane come eredità perché
Riceviamo e pubblichiamo.
MEL
A
La Pro loco
zumellese
non fa
politica!
ll’attenzione degli organi informativi della Provincia di Belluno, al Sindaco del
Comune di Mel, al Consiglio comunale di Mel.
Con riferimento all’articolo
apparso sul Gazzettino di venerdì 23 gennaio scorso, nel quale veniva riportato che la Pro loco zumellese appoggia una candidatura a sindaco e la sua lista,
siamo a comunicare, per rispetto dei propri associati e dei propri consiglieri, quanto segue:
- la Pro loco zumellese, in oltre vent’anni di
storia, non ha mai appoggiato nessuna lista politica e tanto meno intende farlo ora; oltretutto
è previsto dallo Statuto della Pro loco che l’associazione è apartitica e il presidente non può
essere iscritto a nessun movimento politico.
- Nel percorso delle attività svolte, la Pro loco zumellese, è sempre riuscita a collaborare
ho imparato cosa significhi alla fine la promessa di obbedienza al vescovo per il ministero.
Concludo con un’immagine: nell’ultima visita che ho
fatto al don, poche ore prima
di riposare nelle braccia del
Padre, mi fissò intensamente
e a lungo come mai aveva fatto. Non riesco ad esprimere
nient’altro di quel momento,
ma conserverò gelosamente
nel cuore quel lungo sguardo
senza parole, in attesa di contemplare insieme il volto glorioso di Cristo risorto.
Ciao “don” e grazie.
Luca Martorel
con le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, indipendentemente dalla linea politica che rappresentavano. Si propone anche per il
futuro di continuare su questa linea, per il bene della comunità
zumellese e dei propri cittadini.
- Il consiglio della Pro loco ribadisce la sua volontà ferma e
precisa di mantenere questa propria indipendenza e libertà e si dissocia da qualsiasi dichiarazione strumentale e infondata che sia stata riportata sul proprio conto.
Concludendo auspico che i giornalisti, in futuro, sappiano dare altrettanto risalto alle iniziative di promozione territoriale e culturale
che la Pro loco zumellese sta svolgendo (mostra di pittura “Piccolotto e i pittori lagunari”)
e svolgerà nell’anno in corso.
Paolo Sandri
Il presidente
PUBBLICITA’
Il saluto della Cooperativa “Insieme Si Può”
a S. E. Monsignor Giuseppe Zenti, Vescovo di Vittorio Veneto
Carissimo Padre,
ottocento donne, socie lavoratrici della Cooperativa sociale "Insieme Si Può", danno il caloroso e sincero benevenuto al nuovo Vescovo dell’amata diocesi di Vittorio Veneto.
La storia di "Insieme Si Può" si è spesso legata alla Diocesi vittoriese, dando vita ad esperienze pilota nel sociale, soprattutto per la tutela e promozione della salute mentale. La sensibilità
e il supporto dei Suoi predecessori, monsignor Ravignani e monsignor Magarotto, sono stati
decisivi per realizzare importanti progetti, in particolare a Susegana insieme alla Parrocchia di
Santa Lucia di Piave, che hanno saputo testimoniare che è possibile una diversa cultura dell’accoglienza e dell’integrazione di persone con disagio psichico.
I problemi sociali di oggi chiedono ulteriore impegno, intelligenza e creatività. Per una
Cooperativa come la nostra, che si ispira al magistero sociale della Chiesa, i Suoi insegnamenti
e i Suoi consigli di Pastore saranno prezioso orientamento nel nostro agire quotidiano.
Da parte nostra Le assicuriamo l'amicizia, l'affetto e il sincero ascolto, come anche la nostra
più ampia disponibilità a essere vicini alla pastorale diocesana secondo le Sue indicazioni.
Con la gioia nel cuore Le porgiamo i nostri più deferenti saluti.
Le Socie e i Soci
della Cooperativa
“Insieme Si Può”