24 Agostd 1879

Transcript

24 Agostd 1879
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L.'1
iluril. 67
Dorrierlica.
24 Agostd 1879
ABBONMENTI NEL REGNO
L. 10 Anno— 5 Semestre — 2, 50 trimestre
Fuori Stato aumento spese postali
Uffizio — Lungarno Mediceo 1.
Centesimi 10 il numero — Arretrato 20.
ire
I pagamenti non sono validi se non fatti
contro ricevuta firmata dal Direttore proprietario
dcì Giornefe Avv. Gaetano Frediani.
ANNUNZI E INSERZIONI
L
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hiplaurrEco
UFFICIALE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE
-*••••••••••■••••
PARTE UFFICIALE
E
CONSIGLIO COMUNALE DI PISA
Sessione ordinaria
rit
Adunanza pubblica del dì. 31 ottobre 1878.
Seconcla Cprivocazione.
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stia
(Continuazione: vedi num. 59)
Il consigliere De-Michelis quindi riferisce che la popolazione ha s-itipre espresso
il bisogno di un locale per la Pescheria
e la Commissione dei provvedimenti finanziari, nell'intento di soddisfare a questo bisogno, ha abbandonato il grandioso
progetto già compilato dall'ufficio d'arte
nel maggio 1873, coineechè dispendioso,
ed ha fatto redigere un progetto assai
più economico, che l'ingegnere Comunale
ha compilato in data 26 andante, e che
consiste in una semplice Loggia o Tettoja
in ferro da sorgere nella piazzetta che si
formerà coll'atterramento delle case Niccolai
e Carrai già avvenuto e con quello che
si andrà ad effettuare dell'Isolotto compreso fra i due vicoli adiacenti alla Piazza
delle Vettovaglie. Aggiunge che la Loggia
stessa sarà sorretta da 10 colonne in
Ghisa e coperta con tetti ja di lamiera
zingata ondulata; conterrà num. 12 banchi ed intanto ne saranno collocati 6 apponendo gli altri di mano in mano che
ne sia fatta richiesta. Avverte infine che
i proprietari delle case da demolirsi hanno
concordato il prezzo del relativo stabile,
accettandone il pagamento fra 6 anni ed
infine annunzia che il progetto snaccennato importa la spesa di lire 27,000, e
l'ammontare totale del prezzo delle case
da demolirsi come sopra è detto ascende
a lire 47,000 Dopodichè termina proponendo alla approvazione del Consiglio il
seguente schema di deliberazione.
« Il Consiglio:
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« Considerando che necessita provvedere prontamente alla sistemazione di un
locale conveniente per la vendita del pesce,
sia per soddisfare ad un bisogno sentito
dalla intera cittadinanza, sia per togliere
gli inconvenienti che attualmente si verificano per la mancanza di un luogo adattato a tale uso.
e Considerando che nelle circostanze
in cui versano • le finanze del Comune
non è consentito cimentarsi ad una opera
grandiosa, ma è prudente attenersi a
quella provvidenza strettamente reclamata
dalla presente necessità;
« Considerando che i proprietari dell'isolotto di case compreso fra i due vicoli adiacenti alla Piazza delle Vettovaglie
hanno concordato il prezzo di vendita
delle respettive proprietà nella somma
complessiva di lire 47,000, 00, così repartita:
Niccolai L. 15,000;
Cancialli L. 12,000;
Feroci L. 8500;
Poli L. 11,500;
da ritirarsi 6 anni dopo il giorno della
stipulazioue del relativo contralto, restando
l'obbligo nel Comune di corrispondere ad
essi, perdurante questo tempo, il frutto
annuo del cinque e mezzo per cento;
• Considerando che l' ingegnere di
questo Comune ha presentato, sotto la
Pubblicazione Giovedì Domenica.
GIORNALE
A
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g:51
Annunzi commerciali o avvisi p rticolari cent. 25
per linea o spazio di linea. Inserzioni nel
corpo del giornale lire una per linea o spazio
corrispondente: dopo la Ara, del gerente
centesimi 60 per linea o spazio certispmidente.
data del 26 ottobre corrente, un progetto
di una Loggia in ferro per la vendita
del pesce, da costruirsi sulla Piazza Santa
Margherita, quale progetto richiede la formazione di una fogna che dalla Piazza
delle Vettovaglie percorra fino alla via
S. Frediano; lavori tutti eetitnati nella
perizia sonamene che va uuita al progetto
medesimo e che ascendono alla somma di
lire 27,000.
Sulla proposta della Commissione dei
provvedimenti finanziari, e previa la dichiarazione d'urgenze a mente dell'articolo
135, della legge Comunale e Provinciale.
« Delibera:
« 1. 0 L'acquisto delle case forwan ti
l'isolotto compreso fra il vicolo delle Frusta e quello senza nome che dalla Piazza
delle Vettovaglie immette nella via Santa
Margherita di proprietà dette case dei
signori Marco, Giuseppe e Francesco Niccolai, Luigi Feroci, Alessandro Cancialli
e Cristoforo Poli, al prezzo e condizioni
pattuite e risultanti dai relativi compromessi; autorizzando la Giunta a procedere
immediatamente alla stipulazione del contratto.
e 2. 0 L'atterramento delle case come
sopra acquistate, e la costruzione sulla
Piazza Santa Margherita di una Loggia
o Tettoja per la vendita del pesce, cogli
altri lavori couseguenziali, prelevando a
forma del progetto e perizia sommarie
dell'ingegnere comunale sopra citato la
somma occorrente alla spesa dal Titolo
IV. Categoria IV. Articolo VII. del Bilancio dell'anno corrente, e riservandosi
l'approvazione del progetto e perizia definitiva.
Nessuna osservazione venendo mossa
dagli adunati il Presidente pone ai voti
la proposta deliberazione e risulte adottata
all'unanimità dei voti favorevoli resi per
■ alzata e seduta.
Quindi previa lettura ed approvazione
del presente processo verbale la seduta è
sciolta e cosi rimane esaurita la sessione
ordinaria autunnale.
Il Presidente
A. T. SIMONELLI.
Il Consigliere Anziano
A. C. CUTURI.
Il Segretario
D. A. Rossier.
PARTE NON UFFICIALE
/D ì a. r o
Tirarti, ministro dell'agricoltura e del
commercio della Repubblica francese, inviò
testè ai prefetti una circolare sulle condizioni dell'agricoltura, che vogliamo riprodurre nella parte sostanziale, perchè alcuue delle cause della crisi igricola di
Francia sono comuni anche all' Italia.
• Da alquanti anni la nostra agricoltura subisce perdite considerevoli.
« In quasi tutte le regioni la sua
produzione è stata colpita. — Nel mezzogiorno le malattie del baco da seta e
la rovina della coltivazione della robbia;
nel mezzodì e nel centro la filossera; qua
siccità prolungate, e là eccesso di umidità,
Igen Si assumo reionsbilIt ch p3r lo
associazioni fr.tte all' uffizio del giornale.
••••••••■■•••••••••
hanno danneggiato gli interessi agricoli
di parecchi dipartimenti.
Continua dicendo che il deficit delle
raccolte hanno obbligato il paese a ricorrere ai prodotti esteri.
« L'agricoltura si trova attualmente in
Francia (non meno che in Italia) in presenza della concorrenza estera e dei bisogni ognora crescenti della consumazione;
d'altra parte essa è alle prese col rialzo
dei salarii e la scarsità delle braccia.
« Tutte ciò ha determinato una crisi
la cui gravità non isfugge al governo, il
quale si preoccupa di trovarne i ritnedii.
Qui il ministro enumera tutto ciò che
il governo ha fatto per iscongiurare
crisi. Fra gli altri provvedimenti accenna
ai mezzi di procurare il beneficio dell'acqua d' irrigazione ai paesi che ne difettano, ai grandi progetti di ferrovie, alla
rete delle strade, in ispecie le provinciali,
per cui le Camere hanno stanziato 300
milioni.
• Ma, soggiunge il ministro, tutto ciò
costituisce un progresso insufficiente, se
non si forniscono ai coltivatori i mezzi
di sviluppare la loro industria, cioè i capitali sufficienti.
e I cento milioni assegnati per prestiti
allo scopo del dienaggio, devono eesere
estesi ai lavori necessarii per rendere irrigatorii i terreni. A tal uopo verrà presentata al Parlamento una legge.
• Ma ciò non basta: alle disposizioni
riguardanti il credito fondiario bisogna
aggiungere disposizioni relative al credito
mobiliare, reale o personale, che concerne
i bisogni della coltivazione, l'acquisto del
bestiame, dei concimi, della sementi, degli attrezzi ecc.
« Fa duopo mettere i coltivatori in
grado di acquistare i capitali, affinchè
possano soddisfare a tutti i bisogni dell'agricoltura. Prima però è mestieri conoscere bene la realtà e l' estensione di
siffatti bisogni; perciò si propn.,rono i
seguenti quesiti ai consigli generali:
-
« I capitali necessarii per una buona
coltivazione, cioè per la compera del bestiame, degli attrezzi, delle sementi, dei
concimi, ecc. si trovano nel dipartimento?
In quali mani? degli affittaiuoli o proprietarii di terre: grandi, mezzani o piccoli ?
• Qual è la proporzione dei coltivatori che non hanno il capitale sufficiente:
quali sono in maggior numero, i proprietarii o gli affittauzieri?
« Perchè i coltivatori si lamentano di
mancare di credito per le loro operazioni;
quali sono quelli che ne soffrono maggiormente?
e Trovano essi facilmente i capitali
che loro occorrono? Vi sono intermediarii
fra questi e quelli che lo chiedono? Vi
sono nel dipartimento stabilirneu ti di credito, banche, magazzini generali cc. aprirti
ai coltivatori e con quali norme?
e Con quali condizioni, per quale durata e a quale tasso è aperto il credito
mobiliare ai coltivatori del dipartimento?
•
•
.::;::;t:t
Come si potrebbera migliorare Je
condizioni attuali del credito mobiliare per
facilitare ai coltivatori l'acceso?
Siamo sicuri che i Consigli generali di
Francia si occuperanno con alacrità di
questa inchiesta agricola • nella sessione
che si apriva il 16 corrente.
-
e
LEONE GAMBETTA
Da un opuscolo intitolato Guinbetta
intime, del quale è autore G. Laffitte,,
togliamo alcuni cenni più interessanti della
vita del Gambetta.
Gainbetta è nato a Cahors, il 30 ottobre 18:48. Dopo aver fatto gli studi al
Liceo di Cahors, nella quale città suo
padre esercitava la mercatura, Leone-Michele si recò a Parigi per completare i
suoi studi, dopo un tentativo infrottuoso
di camuffarsi da setninarista a Moutauban.
Il giovane Gambetta non era tagliato per
la sottana nera. Non appena baccellerie
dimostrò il suo desiderio d' andare a compiere i corsi di diritto india grande Facoltà di Francia.
Fuori della scuola egli era un gaio e
vivace giovanotto, allora gracile ed esile
portava alta la testa leonina coperta di
una lunga capigliatura gettata dietro gli
orecchi, la bocca ben tagliata e il labbro
inferiore sporgente, l occhio sinistro
sfavillante fuoco, ed il destro spalancato
ed immobile nella sua orbita. È qui bene
rettificare una storiella che si è ripetuta.
per molto tempo a proposito della perdita
di quest' occhio.
Leone Gambetta lo perdette a otto
anni per una imprudenza, avendo voluto
guardare troppo da vicino il lavoro di un
coltellinaio suo vicino.
Da giovane amava la discussione: egli:
cercava con ardore questo pugilato della
intelligenza, e discuteva per ore ci ore
al caffè Procope o al caffè Voltaire. E
quivi in un cerchio di giovanotti pieni di
ingegno, dove si beveva molto meno di
quello che si ciarlasse, Gambetta dominava tutti con la soronità della sua voce
poderosa. Non già che egli parlasse sempre: egli sapeva anzi ascoltare, e ascoltava
meglio di ogni altro. Ogni idea diversa
dalla sua, se era giusta, lo colpiva all' istante
si conficcava nel suo cervello e Vi si sviluppava con tanta rapidità, che egli su due
piedi la svolgeva fino alle sue ultime deduzioni, con grande ammirazione e stupore di colui che primo l' avea enunciata.
•
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Gambetta avvocato non volle abbandonare Parigi malgrado le preghiere della
— Il giovane laureato si fece
;uscrivere nell' albo degli avvocati residenti. Poco dopo Gambetta entrava come
segretario nello studio di Creinieux.
In quei giorni una vecchia zia di
Gambetta, zittellona, sorella di sua madre, abbandonato il villaggio dove abitava nei dintorni di Cahors, capitò a
Parigi e gli disse: Io sono sola al mondo
— e tu pure; tu hai bisogno di una casa
e di qualcuno per guardarla; — Eccomi.
Io ho quel po' di ben di Dio che tu sai —
ciò che è mio e tuo: dividiamo a.
E madarnigella Massabie ebbe cura di
preparare al nipote con un affetto e una
sollecitudine tutta materna un modesto
quartierino ad un quarto piano di via
Bonaparte: di cui Gambetta anche oggi
•
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tegli splendori del palazzo Bourbon, porta
una grata e tenera ricordanza.
Nello studio di C'reiniieux apprendeva
le astuzie e i cavilli della professione,
ma non si mostrava punto avido di cause.
EI difeudeva di rado. Al palazzo di
giustizia i sentiva a disa g io; la sua voce
era troppo potente per l' aula di un tribunale, e il suo pugoo era troppo podaroso per la sbarra dell' avvocato.
Il primo dei suoi discorsi eloquenti
fu pronunziato nel 1862 nell' affare dei 54.
La sorella di uno dee imputati erasi
cata da Jules Favre per pregarlo a difendsre il fratello. Favre aveva risposto:
Io non ne ho il tempo, ma vi indirizzerò
ad un giovaue, avvocato, che potrà far
bene quanto lo potrei fare io.
Il giovane avvocato era Gatubetta, il
quale pronunziò un'arringa che fece strabiliare, commentando e parafrasando il
tu non es anticus Caesarisl.
Le elezioni del 1863 farono per Garnbetta una rivelaaione. Questo meridionale
di venticinque anni, dalla parola, bollente
come il sangue, vi presenti il suo avvenire, e da quel gioruo le sedute del carro
legislativo lo contarono tra i più assidui
frequentatori.
Era il novembre 1868: era stata scoperta la tomba di Baudi n - Si dischiudeva
in quel giorno la fossa del secondo impero.
Un mattino, Gambetta discendeva allegro i suoi quattro piani di via Bonaparte,
per recarsi al palazzo di Giustizia. N m
vi si recava già per difendere Deleschaze
che era troppo altero per voler essere
difeso, ma per inabb mare sotto la forza
di periodi sfolgoreggia.uti il regime del due
dicembre e il governo di Napoleone III.
Due mesi dopo era eletto due volte
deputato; a Marsiglia e Parigi.
Abbandonò la modesta abitazione della
zia Massabie, la quale arredò un appartamento nuovo in via Mouta.igne, n. 12.
L' apparenza della casa non era sontuosa
l' appartamento era mediocre; i vecchi,
mobili di provincia di via Bma,parte erano
stati trasportati e messi a posto in via
Montaigue, e qui come là, il gabinetto di
Leone non era adorno ancora che di uu
solo bronzo, raffigurante Mirabeau.
vita domestica continuava ad essere semplice come prima.
Fuori di casa, Gambetta era sempre
il solito: espansivo, le labbra tutnide, le
mani aperte. Se non si fermava più al
caffè di Madrid, è perchè allora quel caffè
non era più il club dottrinario di una
volta, dacchè la sua riptitazioue vi aveva
frequenteinenta attirati gli agenti e gli
emissari di Pietri. La cravatta di Gatubatta era meglio aggiustata, ma ciò non
diuotava che una maggiore cura per parte
della vecchia zia. La fisonotuia di Garnbatta aveva subito un solo cambiamento.
All' occhio spento, il dottor Fieural, celebre oculista, avea sostituito un occhio
di vetro.
Fu giorno memorabile per la maggioranza del Corpo legislativo, quello in
cui eletto di Bslleville si assise per la
prima volta calino al suo banco e con
gravità naturale. I bouapartisti lo avevano
dipinto come un mostro spaventevole.
Il 5 aprile 1870 montava la tribuna.
In mezzo ad una Camera ostile ei fu
udito fremenda in silenzio. Li sua voce
pareva fatidica - e precorritrice della bufera che stava per scoppiare la dimane.
La grande pagina della difesa nazionale è piena del nome di Gambetta.
I testimoni del grande movimento popolare del 4 settembre sono d' accordo
nel dire che il tribuno pacificò la folla,
la fermò alle soglie del Corpo legislativo
e lo impose di rispettare i rappresentanti
della nazione.
Quando montava in vettura, uscendo
dal Palais Bourbon, era pallido, quasi
sentisse tutto il peso della riportata vittoria.
Ministro dell' interno nel governo della
difesa nazionale, si seppe un bel giorno
che la Delegazione di Tours aveva decisa
I elezione dt un' assembiea. L' emozione fu
profonda. Che cosa avrebbe detto Parigi?
Bisognava spedire un decreto a Cremisux
per impedire la convocazione degli elettori. Fu chiesto al ministro del!' iuterno
se si era assicurato un mezzo di Comunicamene. Ma tutti gli etuissari mandati fuori di Parigi erano stati arrestati.
Gambetta colla franchezza cld sue carattere si offre a portare egli stesso il
decreto; - e, accompagnato da spuller,
monta in un pallone e in mezzo alle fucilate prussiaue, si alza in aria donde
scenderà per organizzare nelle province
la difesa nazionale.
,
Ciò che egli trovò toccando terra, lo
sappiamo. Da un lato ua governo imbelle
e inobbedito; dall'altro l'esercito prussiano
assediante a Parigi; non un soldato in
piedi sulle rive della Loira.
La fiamma del suo patriottismo in
mezzo a questo vuoto divampò più ardente
e fu allora che pronuniò quel famoso
proclama che scosse tutte le fibre delle
Francia non ancora atrofizzate. Ma il dittatore di Tours non si stette pago alle
parole.
Un giorno gli si prasentò un uomo
scarno, sparuto, coli' aria di un asceta:
Gauibetta comprese che sarebbe stato il
suo braccio destro. Quell'uomo era de
Freyei net.
L' armata della Loira, questi ultimo
sforzo della Francia agoaizza.nte, sorse...
ma troppo tardi.
A ciascuna sconfitta, Gambetta ripeteva ostinatatu ante. Ebbene, noi ricominceremo.
Disperata la difesa di Tours, la sede
del governo passava a Bordeaux e
batta vi
vi proseguiva la sua vita di lotta
e di fatica. A Tours restava delle settimane intere nel suo gabinetto, non uscendo
che per poco la domenica nella carrozza
del prefetto. A Bordeaux non usciva che
di sera, rare volte, con Spuller e Rane.
Il governo di Parigi capitolò: annientato da questo colpa, G unbetta si dovette
arrendere. È noto quanti dipartimenti gli
attestarona la loro riconoscenza naininaudolo deputato, e con quanta delicatezza
egli optasse per l'Alsazia.
Qaale era, nel momento in cui dopa
la cessione dell'Alsazia, il suo deputato
abbandonava l' Assemblea, quale era la
situazione di cpesto dittatore che aveva
agitato tutte le viscere della nazione?
E eli era senza danaro: e dovette prendere a prestito ventimila franchi da suo
padre per regolare i propri conti.
A gu irra finita l-imbatta aveva poco
più di treutadue anni. L3 elezioni complementari del 2 luglio lo inviarono all'Assemblea di Versaillea. Allora fondò
la République franraise, di cui egli fu
direttore politico e Spriller redattore in
capo. Rane e Allain Targè vi sostenevano
la. polemica; Challernel-Lacour gli articoli
di fondo; Antonin Proust s'occupava della
politica estera; Floquet vi trattava le attualità, e Isanibert era alla testa del segretariato di redazione. E la République
frcwaise fece in breve fortuna. Garnbetta
finché ne ebbe la direzione non mancò
mai una sera; ed acquistato per 550,000
franchi sui fondi del giornale il palazzo
della Cha.ussè d'Antin - la République
divenne un organo potente e di fusissimo,
la cui mercè fu combattuta efficacemente
la lotta decisiva del 16 maggio.
-
(
Fu allora che si sparse la fiaba della
fortuna di Gambetta.
Gambetta non è stato mai ricco e deve
solo la sua agiatezza al successo del giornale da lui diretto. I giornali reazionari
hanno parlato del lusso della sua casa: ed
egli abita in un appartamento mobiliato
con grande semplicità, in cui l'unico lussa,
tolti pochi oggetti d'arte, sono i libri,
unica passione di Gambetta. Si è parlato
de'suoi equipaggi, i quali consistono in una
vettura della società generale, presa a nolo
mensilmente. Costa 650 franchi ed è
pagata dalla cassa del giornale.
Si è inventata la leggenda di M. Dubochet: ecco a che cosa sì riduce. Passeggiando un giorno presso il lago di Ginevra
e guardando le tre splendide ville del milionario, Dubochet gli chiese - quale vi
piace di più? - Questa, disse G-arnbetta
additando il castello di Cretes.
- Ebbene, soggiunse Dubochet, il castello un giorno sarà vostro. Alla morte di Dubochet si sparse la
voce che Gambetta aveva fatto una grossa
eredità. Era falso: il testamento chiamava
erede Guicard e Arnaud. Gli eredi pregarono Gambetta di accettare per memoria
del loro zio una somma di due milioni....
e Gatubetta rifiutò.
Dopo il 16 maggio la potenza politica
di Gambetta è aumentata ogni giorno, e
troppo recenti sono le ultime vicende perciò occorra ricordarle.
La buona zia, la fata domestica della
casa di Gambetta è morta - e dopo il dolore terribile del 1870 è stata questa la
seconda volta che sull'unico occhio fiammeggiante di Gatnbetta ha tremolato una
lacri ma.
I DISORDINI DI MENIN
i■••■■••■
Ecco alcuni particolari sui disordini
avvenuti a Menin, piccola città del Belgio.
Il quartiere detto le Baracche, dove
sono scoppiati i tumulti, è un sobborgo
dì /lenite popolatissimo, e dista quindici
minuti appena dal palazzo del comune.
Più di 3,000 operai di Menin lavorano a Halluin (città di confine) nelle fabbriche di biancherie, nelle filatele, e in
altri stabilimenti.
Nella giornata di lunedì scorso, il
commissario di polizia di Menin, era stato prevenuto, che la sera vi sarebbero
stati ammutinamenti, per impedire ai negozianti di patate, dimoranti in Francia,
di portarsi via la mercanzia comprata
a Menin, e in diverse fattorie situate lungo la strada di Menin a Montcrou.
Il commissario, fece parte di ciò che
gli era stato confidato, al brigadiere della
ge ndarmeri a.
Verso le cinque della sera furono inviati alle Baracche, due gendarmi a piedi. Costoro giunsero nel momento appunto che cominciava il baccano per un
attacco regolare che si stava dando a un
carro carico di patate. I due rappresentanti della forza, pubblica naturalmente
protessero il passaggio di questo carro fin
verso Halluin.
All'annunzio di questo primo fatto,
furono inviati subito rinforzi sul luogo,
ma non si riuscì a prevenire l'apertura
delle ostilità.
Il brigadiere dei gendartni con quattro dei suoi uomini erano infatti assaliti
da una grandine di sassi, al punto che
vedendosi seriamente minacciati nella vita, il capo della pattuglia ordinò il fuoco, avvertendo però,. di tirare in alto, Ciò che fu osservato.
Vedendo che i gendarmi tiravano all'aria, la folla ritornò all'assalto, burlandosi di loro e scagliandogli sopra altri
proietti.i anche più offensivi. Un gendarme ne fu colpito alla reni e cadde in
terra; alcuni forsennati, allora, gli si fecero sopra per scannarlo. Un altro gendarme vedendo il pericolo che correva il
suo camerata, fece fuoco ed uccise un individuo a brucia pelo. Egli fu alla sua
volta assalito e rovesciato; allora il suo
compagno che era pervenuto a rialzarsi
fece fuoco, e ferì gravemente un giovanetto di 17 anni, che mori' all' ospedale
dopo poche ore.
Non vi furono che due soli colpi di
fucile: ogni colpo ha fatto una vittima.
La notte furono organizzate delle pattuglie composte di guardie municipali e
finanzieri. A mezzanotte la calma era perfettarnente ristabilita.
L'indomani qualche carica fatta dalla
gendarmeria di Meuin fu sufficiente a
mantenere l'ordine.
Ecco le cause che promossero questo
spiacevole incidente:
Alcuni mercanti di patate dimoravano a Halluin ( Francia ). Costoro erano
tutti belgi, e da qualche tempo essi rifiutavano di vendere le loro patate agli
operai che lavoravano a Halluin, col pretesto, che potevano veuderle con più guadagno a Tourcoing e a Rouba.ix.
Ai lamenti degli operai, questi mercanti rispondevano - perchè non mangiate
erba? - Di qui l'esasperazione e l'ira degli operai. Mercoledì scorso tutto sembrava
ritornato alla calma abituale; ma le autorità hanno preso le necessarie misure
di precauzione, poichè è sempre temibile
una nuova sommossa finchè duri il raccolto delle patate.
Attualmente l'irritazione è quasi spenta,
grazie agli sforzi intelligenti delle autorità.
cnc,NACA.
23
agosto
- La nostra Giunta municipale ha
per urgenza nominato Direttore dell'Uffizio di vigilanza il sig. Salvatore D'Aste,
ex ufficiale.
Comitato di soccorso in Pisa per i
danneggiati dal Po e dall'Etna.
Totale delle offerte fin qui pubblicate
L. 9047, 26.
Sezione II. - Collettori di città.
Collettore sig. Leone Aruch.
Leone Aruch e C. L. 10.
Collettore sig. Giacomo Essinger.
Giacomo Essinger L. 2.
Collettore sig. Niccoli cav. Gaetano,
Gaetano Niccoli L. 8, Filippo Ricci 5,
Lorenzo Piccioli 5, Giovanni Baudini 3,
Ranfagni Ippolito 1, Andrea Grassi (2.
offerta) 1, Mariani Giov.B atta. (2. offerta) 2,
Raffaello Ciompi O, 50, Leonetto Del Gratta (3. offerta) O, 50, Angiolo Fravolini (2.
offerta) 1, Ing. Francesco Roucioni 5, A.
Bandini 1, 50.
Collettore sig. Lodovigi Pietro.
Attilio Fascetti L. O, 50, M. D. 0, 20,
Giovacchino Gattai 3, Cesare Lodovigi 0, 50,
Pietro Lodovigi O, 50, Luca Taddei 0, 50,
Ferdinando Barachini 0, 50, Michele Lippi
L. O, 10.
Sezione IV collettori e collettrici
della Provincia.
Collettore sig. Antouio Razzolini ispettore generale della Miniera in NIontecatini
Val di Cecina.
Antonio Razzoli ni L. 5, Aroldo Sch i ueida
1, Orazio Schiueida O, 50, Baschi Aurelio
0, 50, Orzalesi Alfonso O, 50, Luigi Parigi
1, Culvicchi Adamo 1, Antonio Taccomani 1, Giov. Batta. Orlandini 1, Minatori 20, Conte D. Boutovedinn 20.
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Sezione V.
Offerte raccolte dalla Società di mutuo
soccorso ed istruzione fra gli operai in
Pisa.
Vannucchi Giovanni fabbricante di
tessuti, Collettore — Operai di detta fabbrica L, 3, 50, Operaie 4, 20.
Marconi Giovanni collettore L, 20,
Martelli Giovanni 10, C'errai Ulderigo 10,
Brughuier Sainnele 5, B3nedetti Giuseppe L. 2.
Proprietari del Caffè dell'Arno collettori: Martinetti Antonio L. 2, Bottini 2,
Carcos 1, G. D. 1. R. T. 1, N. N. 1. T.
M. Testi 1, L. Focaldi 1.
Terzi Costantino proprietario di fabbrica industriale a Casciavola Collettore.
Dai lavoranti di detta fabbrica L. 15,20,
Paoletti Giuseppe q. Pietro e comp.
proprietari di fabbrica di tessuti collettori
L. 50, dalle Tessitrici 46, 32, dalle incannatrici 6, 67, dalle orditrici e maestre 8.
Dalla Società di soccorso fra gli impiegati di detta fabbrica, tintori e magazzinieri 30, altri operai della fabbrica
come da nota di num. 173 L. 6, 35.
Totale delle offerte fin qui pubblicate
L. 10,277, 10,
— La Banda della Società Filarmonica pisana, sulla Piazza di S. Caterina domenica
24 agosto a ore 12 e mezzo eseguirà il
seguente programma:
1. Carlini — Duilie, Marcia militare.
2. Rossini — Sinfonia Semiramide.
3. Dall'Argine — Mezurke, nel Ballo La
Semiramide del Nord.
4. P trella — Finale 3.0 dell'opera Jone.
Gran Ballabile nel Ballo
5. Dall'Argine
La Semiramide del Nord.
11 Direttore
Cav. ORESTE CARLINI.
— Come cosa che torna a giusta lode
del giovinetto Antonio Gagliardi, pubblichiamo il seguente scritto che ci viene
favorito:
PROGRAMMA
Parte
Carlini — Marcia militare.
Verdi — Sinfonia nell'Oèera I Vespri Siciliani.
Parte 2.a
Una tazza di Teli
farsa br:llantissima in un atto.
Parte 3.a
Donizetti — Duo per tenore e soprano
nell'Opera il Campanello, eseguito
dalla signora Zaira Bissi e dal sig.
cav. Maurici a piena orchestra.
Donizetti — Serenata sui motivi dell'Opera la Lucia di Lammermoor, eseguita dal quintetto a richiesta generale.
Testa — Romanza per soprano (io t' amo
tanto) eseguita dalla signora Bissi
a piena orchestra.
Parte 4.a
Le impressioni del Ballo:in maschera
Parodia comico-musicale per i
sigg. Maurici e Catàueo.
Petrella — Ballata nell'opera la Contessa
D'Amalfi (Io son la Farfalla) eseguita dalla signora Bissi.
N. B. I signori componenti la Banda
e il quintetto si prestano gentilmente.
Invitati i sottoscritti a sentire il giovanetto Antonio Gagliardi addetto alla
Scuola di Musica del R. Orfanotrofio di
Pisa, ed allievo del maestro Luigi Menocci,
abbiamo inteso suonare con il Violino,
accompagnato al Pianoforte, due pezzi del
De Beriot — Réveuse pour le Violon e la
Settima Aria Variata — e con il Violoncello, accompagnato dal Violino, un Duetto
concertato di Lee. In ambedue gli strumenti ci piacque riscontrare nel detto Gagliardi una perfetta intonazione ed una
buonissima cendotta specialmente dei larghi, ed un buonissimo accento ed interpretazione dei pezzi sopra citati. Talmentechè
esortiamo il giovanetto Gagliardi a continuare lo studio, tanto sia nel Violino
come nel Violoncello, così bene incominciato e pel quale si riscontra in lui una
rara disposizione.
Pisa, 22 agosto 1879.
GIUSEPPE MENICHETTI
Professore di Musica.
—
r
r
i
il
A.r1 3FtlE
1
Politeama Pisano
Domenica 24 agosto 1179, a ore 6
pomeridiane precise, triplice trattenimento
vocale, strumentale e di prosa, a cui interverranno la Banda Municipale della
Sacietà Filarmonica Pisana diretta dal
signor Maestro cav. Oreste Carlini, e il
quintetto a pizzico composto dei signori
maestri Salvadore Cuzzer e Achill3Chioffi,
e dai dilettanti signor Luigi Morelli, Salvadore Monselles e Emilio ChUfti, coadiuvati dalla, Drammatica Compagnia diretta
dal signor cav. Luigi Maurici.
ADANO CHINI
Professore Violinista.
40111
v A F. I rri A
.
STATO CIVILE
d'al dì 19 al dì 21 agosto 1879, inclusive.
Nascite denunziate
laschi num. 13 — Femmine num. 7.
Nati morti Num. 2.
Matrimoni
Freddi Giuseppe, vedovo, con Cuneo Annun; ziata, nubile, ambedue di Pisa.
Morti
IBiondi Ferdinando, di anni 69, vedovo, di
San Piero a Grado. Tognetti vedova Donati
Maria 45, di Pisa. Bernardini vedova Morelli
Caterina 66, di Putignano. Peroni Sabatino 47,
elibe, di Lari. Cecearelli Gaetano 78, vedovo
di Marti (Palaia).
E più 8 al di sotto di 5 anni.
Cambiamenti di residenza
Santoni Tommaso, da Pisa a Calci. Lagerio
iov. Batta, da Pisa a Napoli. Massetti Caterina
a Castiglione della Pescaja a Pisa.
..■••■•••■■■•••••■•
ALLA CORTE DI PECHINO
Il Times riceve da Sanghai questa interessante lettera in data 1 luglio:
In questi 19 anni scorsi la Cina è
stata governata quasi sempre da due vecchie, mogli dell'imbecille, dissoluto lelsien
Feug che morì nel 1861. A costui succedette suo figlio, ancor fanciullo, per
nome Tungchih, durante la cui minorità,
che terminò solo nel 1873, la somma delle
cose fu in mano delle imperatrici madre
e vedova che governavano in qualità di
reggenti
ara
In quell'anno, Tungchih prese le redini del governo. Le due signore dovettero ritirarsi e si assegnò loro per residenza qualcuna delle ristaurate rovine di
quel magnifico palazzo d' estate a Yuen ming, che fu distrutto dai soldati di sir
Ilope Grant dopo la presa di Pechino
nel 1860.
Alla morte dell'imperatore, dopo un
breve regno personale di due anni le due
vecchie furono richiamate dal loro ritiro e
pregate di servire lo Stato collo scegliere
un membro della famiglia imperiale a succedere al defunto.
Quest'incarico lasciava aperto l'adito
ad ogni sorta d'intrighi e I era inoltre di
n•n lieve difficoltà per la seguente ragione.
X
Il governo cinese è patriarcale e tutto
il sistema di Stato e politico si basa sulla
famiglia. La famiglia modello è la famiglia imperiale; la religione dello Stato, se
pure può dirsi vi sia una religione di
Stato, è il culto degli antenati; ed affine
di adempiere alle prescrizieni di questo
culto ufficiale, fa d'uopo che ogni imperatore per nascita od adozione stia al suo
predecessore in luogo di figlio.
Ciò che fare dovevano era di scegliere
un fanciullo della famiglia imperiale molto
più giovane di Tungchili, e collocarlo sul
trono come suo figlio adottivo.
Durante la minorità di lui, la moglie
di Tungehih avrebbe fatto da reggente.
Invece esse aggiustarono le cose per modo da assicurare a sè la posizione di reggenti. Posero in trono un infante di quasi
la stessa età di Tungehih ed indussero i
vari grandi ufficiali della Corona a fare
un atto costituzionale che giustificasse
tale innovazione.
Poco dopo l' accessione di Ruangsii,
il titolo del presente infante, l' imperatrice giovine, moglie di Tungchih che
avrebbe dovuto essere reggente, morì subitamente e corsero strani rumori circa
quella morte misteriosa.
Molti sospettavano che le ambiziose
vecchie fossero le autrici di quella morte,
ma nessuno ardiva parlarne.
X
Gli alti ufficiali chinesi sono presti a
condonare qualunque ribalderia di chi siede
in seggio, pure di assicurare un governo
qualunque.
Tuttavia poco tempo fa questa brutta
storia fu portata dinanzi alla nazione nel
modo più dolorosamente scandaloso.
Uno dei segretari del Consiglio dell'ufficio civile, officiale di alto grado, per
nome Wu Ko-tu, che da qualche tempo
biasien iva la condotta delle due vecchiacce, inghiottì una dose di oppio e poscia
si impiccò ad una trave della sua camera.
Presso al suo cadavere fu trovata una
lettera « alle imperatrici » nella quale in
parole oscure rimproverava loro il male
fatto e terminava con queste parole: c Non
entrate in nuove intraprese diverse da
quelle avute in mira dai vostri antenati.
Il colpevole vostro servo fluisce qui le
sue parole, i suoi desideri, la sua vita s.
È un incidente sommamente drammatico
ed uno non sa se debba più meravigliarsi
dell'arditezza del linguaggio del Wu Ko-tu
o del coraggio del governo che fece pubblicare la lettera nella Gazzelta Ufficiale.
,
Si è nominata una Commissione per
considerare attentamente il contenuto dello
scritto di quell'infelice,.
Non v'è dubbio che il suicidio fu cagfpnato dalla credenza che esso sarebbe il
solo mezzo per richian:are l'attenzione del
governo su ciò che l'infelice credeva un
gravissimo errore di Stato.
Vedremo i resultati ta.
4
••••"`"-^ ---■••••■■■••■
"
••
•
(COMUNICAZIONI)
Egregio signor Direttore del Giornale
La Provincia di Pisa:
Prego la S. V. illustrissima a voler
inserire nel suo accreditato giara de, il
qui accluso processo verbale.
Della S. V. illnetrissiina.
Devotissim 9 Servo
GIUSEPPE SPADA incaricato.
Pisa, 23 agosto 1879.
Pisa questo giorno ventidue (22) agile
sto 18settantauove.
1 sottoscritti Cesare Pampaua ed Aristide Ruglioni, incaricati dal signor Giuseppe Spada a rappresentarlo dal signor
Paolo Zorgi, per una riparazione d'onore,
dietro gravi ingiurie divulgate per la città
a suo carico, i sottascritti, avenda girato
per ogni dove ed essendo stato inutile il
poterlo trovare, (nonostante le sue splicite dichi trazioui di rimanere ancora per
alcuni; giorni a Pisa!) vennero a cognizione di avere il tu id3situo preao il volo
per la volta di Napoli; perciò si dichiarano avere esaurito il proprio mandato
conferite loro, lasciando in libertà il sig.
Spada di fare ciò, che più gli aggrada.
Cesare Pantpana.
Aristide Ruglioni.
Domiziano Pacini Gerente prov.
ma»
Il quinto naingro
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Sarà messo in vendita
Comenica 24 agosto
in tutta l' Italia
CONTIENE:
Un avventura cavcaeresca nel indio
evo in Italia, Giosuè Carducci — I desideri di Dona Sol, F. Martini — La »PP.
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— lt processo dagli untori di Milano,
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Letteratura — Notizie.
Abonamento per l'Italia: Ano L. 5
FANFULLA QUOTIDIANO E SETTIMANALE
Anno L. 26-Sen. L. 13,50-Trim. L. 7
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Var• Mei!
A v vi s o
Si deduce a tutti gli effetti che di
ragione, come Gregorio Della Longa proprietario della fattoria del Peggio presso
Crespina (Comune di Fauglia e Lati), al
seguito della avvenuta morte nel dì 19
agosto corrente del suo vecchio fattore
Luigi Falchi, abbia incaricato fino da detto
giorno nella qualità di agente agrario
provvisorio alla Fattoria sud letta il sig.
Atuilcare Regnoli.
Livorno 22 agosto 1879.
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uso, ne hanno diretti particolari elogi e ringraziamenti all'accurato preparatore. Ne furono
guarite specialmente le malattie erpetiche e sifilitiche, le blenorragie acute e cronache, le
ulceri, e tutte le secondarie affezioni provenienti da quest'ultima forma morbosa, l'artrite
reumatica e gottosa. l'osteo-rnalacia e rachitismo e le malattie delle membrane mucose sia.
primitive sia secoedarie sia conseguenti, ripercussione dei morbi cutanei o cronici.
Lo stato catarrale delle mucose viene a meraviglia modificato e distrutto da sì piacevole sciroppo. I fiori bianchi infatti (catarro utero-vaginale,) le oftalmia, le iperemie
croniche dell' intestino, stomaco. vescica, bronchi ecc, la tisi incipiente, trovano un nemico
alla loro perniciosa esistenza fatalissima. Oltre finalmente all'essere questo preparato l'antidoto delle stomatiti mercuriali e di qualunque altra forma di idragirosi (fenomeni del
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