Comunicato stampa

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“Obiettivo 200”: Vezio Bernardi al vertice di Sacmi Beverage
Aumentare il volume d’affari, completare la gamma di offerta, presidiare e intercettare nuovi
mercati. Questo il “programma” di Bernardi, uomo di lungo corso in Sacmi, che raccoglie il
testimone da Pietro Cassani. Una nomina nel segno della continuità, segno della volontà del
Gruppo di puntare sul settore delle bevande proponendosi sempre di più come impiantista e
fornitore di soluzioni “chiavi in mano”
Raddoppiare il valore della produzione di impianti completi in tre anni, portando a 200 milioni il
fatturato consolidato del business beverage. Questo l’obiettivo di Vezio Bernardi, chiamato dal 1°
novembre nel ruolo di direttore generale della divisione Beverage del Gruppo Sacmi, dopo un
lunga carriera in Sacmi, prima nel ruolo di direttore commerciale Closures&Containers – ruolo
che mantiene tuttora – poi Amministratore Delegato di Sacmi Filling, pilastro, insieme a Sacmi
Imola, Sacmi Verona e Sacmi Packaging della nuova Business Unit.
“Il messaggio che vogliamo dare – osserva Bernardi – è quello della continuità di un percorso
avviato diversi anni fa, e al tempo stesso un percorso che durerà ancora molti anni, cioè la
volontà del Gruppo Sacmi di puntare con decisione sul beverage”. Continuità, dunque, e non a
caso a cedere il testimone a Bernardi è Pietro Cassani, già direttore generale del Gruppo Sacmi
e della stessa Sacmi Imola.
In principio, osserva il nuovo direttore, erano quattro aziende eccellenti – Sacmi Imola, Verona
(brand Sacmi Labelling), Packaging e Filling – che a forza di singole macchine affidabili, flessibili
e performanti sono riuscite a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto quali fornitori di punta per
l’industria delle bevande. “Ma con le macchine ‘stand alone’ non puoi crescere oltre una certa
soglia – spiega Bernardi – così è arrivato il vero salto di qualità, la decisione di Sacmi di proporsi
come impiantista. Non più un insieme di aziende ma un Gruppo che si avvale delle proprie
aziende per proporre soluzioni integrate, chiavi in mano, dalla materia prima alla bottiglia”.
Da qui, nel 2009, la creazione della divisione Beverage a cui è seguito un ampio piano di
investimenti in nuovi prodotti ma – appunto – in una logica “impiantistica”, un risultato, osserva
Bernardi, che può dirsi totalmente raggiunto per quanto riguarda il mondo del PET, dove Sacmi
riesce davvero, già ad oggi, a proporre soluzioni complete, integrate, competitive. E il resto? Fa
parte della sfida in corso, che sarà completata a stretto giro di posta: “Entro il 2012 – rivela
Bernardi – alzeremo l’asticella delle produzioni, completando la gamma di offerta. Per esempio
lanciando sul mercato un nuovo ‘super-Combo’ che riunisce la migliore tecnologia nella
realizzazione delle preforme, la PAM, che abbiamo sviluppato per primi e che tutto il mondo ci
invidia, con la nuova generazione di soffiatrici. Abbiamo già un accordo di fornitura con uno dei
maggiori imbottigliatori italiani”. Il risultato è infatti una macchina che riunisce performance
eccellenti dal punto di vista del consumo di energia con una qualità dell’output notevolmente
migliore.
E se sulle soffiatrici si gioca probabilmente la sfida più importante per il nuovo direttore generale
della Business Unit, è sull’ulteriore incremento delle sinergie interne che si misura la capacità del
Gruppo Sacmi di “fare sistema” in funzione di un obiettivo. “La prima soffiatrice – racconta
Bernardi – è nata a Imola e qui si mantiene tuttora il cuore della Ricerca e Sviluppo. Poi la
produzione andrà a Parma, in Sacmi Filling, realizzando così una nuova sinergia tra riempitrici e
soffiatrici”. Proprio nella città emiliana “ci sono forti competenze di distretto e qui siamo cresciuti
sia in ingegneria di prodotto e di processo sia come struttura commerciale”.
Insomma, ci sono tutte le condizioni per crescere ancora: “Anche in Sacmi Verona – una delle
realtà, spiega Bernardi, più affermate anche dal punto di vista dei volumi produttivi – sono allo
studio prodotti nuovi, sul fronte etichettatrici, dalla nuova gamma di etichettatrici modulari ai
sistemi saldatura laser, fino alle nuove applicazioni autoadesive”.
Attualmente sui 150 milioni di euro, il fatturato del Gruppo per la parte impiantistica si mostra
tuttora limitato a 50-60 milioni: raddoppiare in tre anni quest’ultima quota, portando il totale a 200,
è appunto la sfida di Bernardi, una sfida che passa anche dall’intercettazione di nuovi target su
altrettanti mercati emergenti. Quello russo, ad esempio, dove la tecnologia del riempimento a
caldo si mostra ampiamente “sostitutiva” rispetto a quella dell’asettico: “Qui – insiste il nuovo
direttore generale di Sacmi Beverage – la sfida si gioca in gran parte sull’alleggerimento della
bottiglia, per contenere i costi ed essere quindi più competitivi rispetto all’asettico, quindi sulla
messa a punto di modalità più efficaci per aumentare la velocità del riempimento stesso”. Novità
anche per quanto riguarda il “tradizionale” business del PET – acqua e bevande CSD – dove
l’area di maggiore penetrazione appare quella dell’America Meridionale e del Nord Africa, ma
anche il Medio Oriente, osserva Bernardi, si mostra molto ricettivo a questa tipologia di prodotto.
Solo alcuni esempi di una politica di Sacmi sempre più improntata su un’unica logica produttiva e
commerciale, per rispondere con successo alle mutate esigenze del mercato del beverage, che
fanno rima sempre di più con flessibilità e integrazione delle soluzioni, al fianco di affidabilità, alte
performance e contenimento dei consumi energetici. Elementi, da sempre, marchio di fabbrica
inconfondibile delle soluzioni proposte dal Gruppo Sacmi nei diversi rami di business.