Il segnale televisivo che vediamo nel salotto di casa, dopo essere

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Il segnale televisivo che vediamo nel salotto di casa, dopo essere
Il segnale televisivo che vediamo nel salotto di
casa, dopo essere stato generato in uno studio
televisivo o in un punto di ripresa esterno, per
poter raggiungere il nostro televisore si avvale
di una rete di telecomunicazione piuttosto complessa ed articolata, di cui la diffusione dal più vicino trasmettitore rappresenta soltanto l’ultima
tratta. Queste reti di trasporto possono utilizzare
una molteplicità di mezzi trasmissivi (fibre ottiche,
ponti radio, collegamenti satellitari, ecc.).
Si definisce contribuzione il trasporto del segnale
video, punto-punto o punto-multipunto, di elevata qualità, dal sito di ripresa allo studio televisivo,
ove potranno essere effettuate successive lavorazioni, e distribuzione il trasporto continuativo del
segnale destinato agli utenti finali dal punto di
messa in onda a Roma verso tutti i trasmettitori
ubicati sul territorio nazionale.
La Rai utilizza una rete nazionale molto capillare
in tecnologia SDH, di proprietà di Rai Way, basata
su collegamenti in ponte radio e in fibra ottica. Il
Centro Ricerche è attivo da anni, in stretta collaborazione con Rai Way nello studio delle evoluzioni
tecnologiche di questa rete, quali ad esempio la
tecnologia NG SDH per accrescerne la flessibilità.
In prospettiva, grazie alla crescente disponibilità
di banda delle reti IP, anche gli operatori televisivi
tenderanno sempre più ad utilizzare la tecnologia
IP, su collegamenti in fibra ottica ma anche connessioni wireless (ad es. WiMAX), sia per la distribuzione verso l’utente finale sia per la contribuzione,
con l’ulteriore vantaggio di unificare in un’unica
rete tutte le esigenze di connettività. L’utilizzo di
queste reti a pacchetto rende però essenziale considerare anche aspetti di Qualità del Servizio (QoS)
relativi ai flussi video trasportati.
09/10
Il Centro Ricerche partecipa attivamente a queste
attività, in collaborazione con la Dire-zione ICT e
con gruppi di lavoro nazionali e internazionali
(EBU), allo scopo di esplorare opportunità e limitazioni offerte dalle reti IP. In particolare, occorre
distinguere tra reti “managed”, in cui l’operatore di
rete garantisce la QoS implementando specifiche
tecnologie (ad es. MPLS), e reti “unmanaged”, comunque adattabili alla distribuzione verso l’utente finale a patto di utilizzare specifici protocolli per
la trasmissione.
Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica
www.crit.rai.it
Elettronica
e
telecomunicazioni
Per saperne di più...
M. D’Onofrio, M. Cianfa, A. De Carolis: Il progetto RAINET nella rete dei collegamenti televisivi della RAI, “Elettronica e Telecomunicazioni”, aprile 1999.
EBU-Tech-3319: The WAN Roadmap: the use of WANs to carry oudiovisual
content, November 2007
EBU-Rec. R130: Unidirectional transport of constant bit rate MPEG-2
Transport Streams on IP Networks, March 2010