Il trucco dal `900 agli anni `20

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Il trucco dal `900 agli anni `20
Il trucco dal '900 agli anni '20
Martedì 09 Agosto 2011 11:38
Con lo schioccare del nuovo secolo, in un lampo mutano gli artifici per sedurre, i mezzi per v
alorizzarsi
e,
di
conseguenza
,i
criteri
della
bellezza
femminile
.
Modelli
da
imitare
sono
Cléo
de
Mérode
, Eve
Lavalliere
,
Cécile
Sorel
...
bellezze
che
danno
scandalo
con i
loro
comportamenti
e
che
fanno
trasecolare
uomini
e
donne
.
Se Emilienne D'Alençon e la Bella Otero, brune torride dalla pelle d'alabastro, evocano un m
ondo
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di
odalische
e
beduine
,
Liane
de
Pougy
,
regina
tra
le
cortigiane
parigine
,
si
impone
per i
lineamenti
delicati
ei
colori
chiari
.
Ma bionde o brune, tutte adoperano la cipria. Con polvere di riso e talco, all'olio di rosa o di
lavanda
,
illuminano
l'incarnato
. Un
delicato
tratto
di
matita
azzurra
e
sottolineano
la
rima
ciliare
inferiore
. Il 'rouge'
invece
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, in
versione
liquida
,
compatta
o
secca
, lo
adoperato
quasi
di
nascosto
, ma in
maniera
compulsiva
.
Al posto del chiodo di garofano adesso usano la matita, mentre con un pizzico di carminio r
egalano
un
tocco
di
rosso
alle
orecchie
.
E' il trionfo della 'donna fiore'. Seno e fondoschiena evidenziati dal busto, che nel contempo
strizza la vita. La linea ad 'S' ulteriormente enfatizzata dallo chignon provvisto
di
posticci - in crine o capelli veri intrecciati - oppure guarnito con forcine e pettini in corno o
tempestati
di
brillanti.
In ogni caso - chiarisce Angela, docente della ViviMakeup Academy - non è ancora tempo di
igiene. La cura dei capelli si limita a una ravviata con il pettine cosparso di olio profumato. Lo
shampoo, a base di sapone nero bollito o cristalli di soda, rimane ancora in sordina... almeno
fino all'arrivo di Antoine. Il giovane hair stylist polacco si erge a bandiera di un nuovo ideale
estetico, in cui la donna si libera da vincoli millenari. Così, mentre la rivista 'Coiffure de Paris'
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titola: "Il dado è tratto. Parrucchieri, tagliate!", le chiome drasticamente si
accorciano. La guaina subentra al busto. I vestiti scoprono le caviglie.
Nel 1889 la bustaia Herminie Cadolle lancia il reggiseno, mentre compare sul mercato un
accessorio assai pratico: il reggicalze. Nel 1907 Eugene Schueller inventa la prima colorazione
in sintesi per capelli e, nello stesso anno, la rivista 'Vougue' segnala un nuovo prodotto per
valorizzare le unghie...
Grazie alla competenza di talenti come Helena Rubinstein, Estée Lauder, Elizabeth Arden
anche il trucco comincia ad uscire dall'ombra.
Le 'Vamp', rappresentate al meglio da Theda Bara, Asta Nielsen, Pola Negri... irrompono sul
grande schermo con il loro 'sguardo assassino' marcato dal kohl. Gli occhi bistrati di vinaccia,
blu, nero, sono completati da sopracciglia sottili, che vanno all'ingiù, donando un'aria di
languidezza. Il volto, bianco di cipria, si infiamma di rosso sulle gote, mentre la bocca, a
bocciolo di rosa, prende i toni del aubergine e del bordeuax.
Nella Belle Epoche si balla al ritmo di jazz, charleston, tango. Louise Brooks è la star del
cinema muto. La'Venere nera', Josephine Baker, danza ricoperta da un gonnellino di banane.
La prima porta il carrè e la frangia scolpita alta. L'altra riveste la nuca di brillantina ed evidenzia
la fronte con il 'tirabaci'.
Nel 1921 fanno il loro esordio i concorsi di bellezza, trampolino di lancio per stelline e
soubrette. Nel 1923 John Robert Powers fonda la prima agenzia per indossatrici.
La moda delle 'maschiette', il trucco 'a perla', l'arrivo sul mercato del Kurlash - il primo
piegaciglia -, del rossetto in stick e di quello indelebile, insieme alla moda della tintarella
sponsorizzata da Coco Chanel, completeranno il quadro.
Appena pochi anni per sdradicare abitutini compassate e ormai obsolete e dare il via a
comportamenti che accompagneranno l'intero '900.
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Un salto al cinema
Agli esordi del nuovo secolo Sarah Bernhardt recita ne 'Il duello di Amleto e Laerte'. Sotto la
regia di David W. Griffith, l'enfante-prodige Mary Picford esordisce con il nome di Dorothy
Nicholson
in
terpretando 'Mrs. Jones Entertains'. Asta Nielsen? La potete vedere ne 'L'Abisso', regia di
Urban Gad. Lyda Borelli invece, diretta da Mario Caserini, interpreta 'Ma l'amor mio non muore'.
Con il film 'Cabiria', regia di Giovanni Pastrone, Italia Almirante Manzini viene consacrata tra le
immortali. Nel 1914, Lina Cavalieri esordisce la sua carriera in 'Manon Lescaut' di Herbert Hall
Winslow. L'anno successivo Lillian Gish assurge a star interpretando 'Birth of a Nation', sotto la
guida di David W. Griffith. Ed è sempre nel 1915 che Francesca Bertini veste i panni di 'Assunta
Spina', per la regia di Gustavo Serena, mentre William Fox porta sulle scene Theda Bara,
pseudonimo di 'morte araba', protagonista di 'A fool there was'. Ed è ancora la stessa attrice a
interpretare 'Salomé', guidata questa volta da J. Gordon Edwards. Pola Negri è 'Madam du
Barry' nella pellicola di Ernst Lubitsch, mentre Alice Prin, più nota coma Kiki de Montparnasse,
strega gli artisti del tempo grazie a 'L'Inhumaine' di Marcel L'Herbier. Infine, la donna fatale per
eccellenza, Louise Brooks, dà il meglio di sè in due pellicole: 'Lulù-Il vaso di Pandora' e 'Diario
di una donna perduta', entrambe di Georg Wilhelm Pabst. Un ultimo suggerimento: 'Metropolis',
capolavoro del regista Fritz Lang.
5/5