Addio a Mino Damato giornalista e conduttore tv dalla parte dei

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Addio a Mino Damato giornalista e conduttore tv dalla parte dei
LUNEDÌ 19 LUGLIO 2010
@
R2SPETTACOLI & TV
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PER SAPERNE DI PIÙ
www.facebook.com/pages/MinoDAmato/206540643114
Addio a Mino Damato
giornalista e conduttore tv
dalla parte dei bambini
Fece scandalo camminando sui carboni ardenti
ANTONIO DIPOLLINA
ROMA
morto venerdì scorso,
Mino Damato. I famigliari lo hanno comunicato due giorni dopo con
parole di enorme rimpianto e
non solo: un giornalista che amava le sfide, sì, ma lasciato solo “in
questi tempi aridi”. E ancora:
«Criticato perché non viveva di
conformismo e di banalità: ha indicato una strada, non tutti hanno voluto seguirla». Parole forti,
per un’indole che così ha sintetizzato ieri Pippo Baudo: «Non gli ricordo un momento di vera felicità negli occhi», per descriverne
una sorta di rovello interiore permanente.
Aveva 73 anni e in parecchi
pensavano ne avesse di meno.
Era nato a Napoli e il suo vero nome era Erasmo, a metà anni Sessanta aveva lavorato da giornalista nella redazione de “Il Tempo”, diretto allora da Gianni Letta. Un dissidio forte con l’illustre
direttore lo aveva portato ad abbandonare il campo e ad appro-
È
La carriera
INVIATO
Dal “Tempo” passa
al Tg1, nell’83
conduce “Italia
sera” con la
Bonaccorti
Il giornalista napoletano è
morto a 73 anni. Diventò
popolare nella tv anni 80,
fondò una onlus a favore dei
piccoli malati di Aids
SCIENZA
Alla fine degli anni
80 conduce show di
divulgazione e
diventa opinionista
al Costanzo Show
dare alla tv. Era stato al Tg1 diventando inviato di guerra, poi la
questione delle sfide da perseguire e una curiosità senza tregua per
scienza, altri mondi, divulgazione e così via lo portano negli anni
a partecipare o lanciare numerose trasmissioni a tema. La popolarità arriva nel 1983 con la conduzione quotidiana insieme a
Enrica Bonaccorti di “Italia Sera”,
rotocalco di tutto un po’, che por-
tava al tg principale. Damato si
conquista così nel 1985 la conduzione di “Domenica In” (insieme
a Elisabetta Gardini e con il trio
Lopez-Marchesini-Solenghi).
L’edizione passa alla storia televisiva soprattutto per la performance di Damato medesimo,
quando in una puntata decide di
affrontare in diretta la prova della passeggiata sui carboni ardenti. Forse da subito la sua condu-
zione in uno dei principali programmi Rai era stata giudicata
troppo seriosa, forse andava solo
di conseguenza con le proprie attitudini, fatto sta che quello che
poteva essere una sorta di scherzo (ma che lui non affrontava così) gli rimane appiccicato indelebile a vita, con contorno di parodie alla Grillo (che rifece la camminata, ma sulla pizza calda) o il
soprannome “Mino Damianto”.
Sul finire degli anni 80 conduce tre fortunate edizioni di “Alla
ricerca dell’arca”, anche qui divulgazione, scienza, futuro e passato possibili: ma con i tempi che
vanno cambiando inesorabilmente, Damato si ritrova fuori
dal mainstream televisivo. Accentua così la sua vena di divulgatore in proprio, diventa un
ospite fisso da Costanzo per parlare di scienza, esplorazione ma
soprattutto solidarietà. Si dedica
a una vita di attivismo forte su temi forti, come la diffusione dell’Aids, arriva ad adottare una
bambina rumena di 5 anni, Andreia, sieropositiva, che muore
nel 1996: da qui la fondazione di
una Onlus, “Bambini in emergenza”. Le apparizioni in tv ormai
del tutto diradate, alcuni tentativi di entrare in politica non coronati da successo (tra An e Forza
Italia, ma ieri la solidarietà e l’affetto dei politici sono stati del tutto trasversali, compresi Pd e Idv),
a rinsaldare quell’amarezza di
fondo che è stata il suo tratto distintivo accomunato a una generosità di impegno, convinzioni e
speranza che non lo hanno mai
abbandonato.
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Repubblica Nazionale