Infinito edizioni intervista Emina Gegic

Transcript

Infinito edizioni intervista Emina Gegic
Infinito edizioni intervista Emina Gegic - Interviste
1 di 4
B en ve n u to v is it at or e (
Accedi | Registrati )
http://freeartnews.forumfree.net/?t=36286223
perdere peso
web
Cerca
|
Ute nt i |
A
Free Art & News » Interviste
Infinito edizioni intervista Emina Gegic
« D i s c . p r e c e d en t e | D is c. su cces si va » Notifi ca nuove rispos te | Invia trami te emai l | S tam pa D i scus si
AndreaTuretta
Inviato il: 26/1/2009, 13:29
La misteriosa arte della didascalia
di Luca Leone - © Infinito edizioni 2009
Emina Gegic, autrice per Infinito edizioni dell’ottimo manuale in due lingue
(italiano e bosniaco) dal titolo “Dida. La didascalia nel testo drammatico /
Didaskalija u dramskom tekstu”, ha presentato recentemente il suo lavoro
a Brcko e a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, ottenendo un grande successo
di pubblico e di critica. Le abbiamo posto alcune domande sul suo libro,
Millennium Member
che può fregiarsi di una doppia prefazione scritta da uno dei più grandi
drammaturghi bosniaci, Darko Lukic, e da uno dei più famosi specialisti del
Gruppo: Amministratore
Messaggi: 24927
Stato:
settore italiani, Maurizio Schmidt.
D. Emina, la prima cosa che un lettore non preparato nella materia
si chiede, leggendo un libro come “Dida”, è: qual è l’utilità di un
simile lavoro?
R. Credo che un lettore non preparato nella materia, difficilmente potrebbe
decidere di leggere questo libro e tanto meno, una volta letto, di scoprire
la sua utilità. A discapito delle mie tasche, Dida mira ad un target
abbastanza ristretto poiché è scritto principalmente per gli appassionati
della scrittura teatrale, cinematografica e televisiva, con lo scopo di
perfezionare la loro tecnica.
D. Il tuo è un libro solo per “tecnici” o è consigliabile anche al
pubblico più ampio, ad esempio quello che frequenta i teatri come
spettatore o addirittura il cinema?
R. Oltre ai drammaturghi, sceneggiatori e autori televisivi, credo che Dida
potrebbe facilmente suscitare l’interesse di tutti i componenti delle troupe
artistiche, come registi, attori, scenografi, coreografi, costumisti ecc.
perché, alla fine della storia, noi scrittori scriviamo le didascalie proprio
per loro. Dunque Dida mira a tutti quelli che fanno teatro, o cinema.
D. E gli spettatori?
R. Temo che Dida non entri nelle sfere di loro interesse. Ecco un esempio
per spiegarmi al meglio. Quando siamo influenzati, andiamo in farmacia
per prendere le medicine che ci occorrono per farci stare meglio ma, se
non siamo del settore farmaceutico, difficilmente compriamo libri che
parlano delle ultime ricerche sul settore. Insomma, è un libro tecnico.
D. Puoi mostrarci, attraverso un esempio pratico, l’utilità della
didascalia?
R. Immaginiamo di stare comodamente seduti nella platea di un teatro.
Stiamo ammirando una scena dello spettacolo teatrale intitolato “L’ultimo
26/01/2009 19.21
Infinito edizioni intervista Emina Gegic - Interviste
2 di 4
http://freeartnews.forumfree.net/?t=36286223
okiya”. Guardiamo la scena dove cinque geisha, vestite con i loro costumi
tradizionali, si stanno esibendo per un uomo d’affari occidentale che, tra
l’altro, suscita il nostro interesse poiché indossa guanti e stivali del tutto
particolar,. ignifughi. Una delle cinque geisha suona per lui lo Shamisen,
strumento musicale a tre corde; l’altra, la più bassa di tutte, canta
meravigliosamente un’aria tradizionale, mentre le tre restanti ballano con i
loro ventagli.
All’improvviso, notiamo che il pavimento sotto i piedi delle geisha comincia
a cambiare colore e forma. A tal seguito, le geisha si deconcentrano, si
guardano tra loro, perdono un po’ della loro bellezza nel movimento e
nella coordinazione, ma non smettono affatto di esibirsi. Passano i minuti
e la pavimentazione si scalda a tal punto da diventare rossa, molliccia e
bollente. Apprendiamo che i piedi delle geisha si stanno ustionando e che
l’uomo d’affari ride, contento della sua impresa. Le geisha, in preda al
panico, cercano di fuggire dalla sala, ma trovano chiuse tutte le porte.
Quando la temperatura diventa insopportabile, l’uomo d’affari, senza mai
smettere di ridere, schiaccia un bottone e apre una porticina incorporata
nella pavimentazione. Fugge chiudendo a chiave la porta dietro di sé. Le
geisha cercando di riaprirla, ma nulla da fare. Restano chiuse nella sala
incandescente, senza via d’uscita. Urla. Il volume della musica aumenta
sempre di più mentre cala il buio sul palcoscenico.
Ecco, questa è, più o meno, la descrizione di quel che abbiamo visto.
Dobbiamo però pensare che, prima di una messa in scena, un
drammaturgo ha dovuto scrivere, strutturare tutto ciò che andava
rappresentato sul palco. È dovuto cioè ricorrere all’uso della didascalia
poiché il testo non prevede né monologhi né dialoghi. Noi ora abbiamo
descritto la scena dal punto di vista di uno spettatore, in maniera
postuma, senza seguire le regole della scrittura didascalica. Il mio libro
spiega come effettivamente si scrive la didascalia in un testo drammatico
e come non bisogna scriverla.
D. Perché, allora, se la didascalia, come hai appena dimostrato, ha
una funzione fondamentale nel testo teatrale, e non solo in quello,
fino a oggi è stata relegata in un ruolo di secondo piano?
R. È un argomento che ho analizzato approfonditamente nel mio libro. In
sintesi, la colpa è di noi drammaturghi che non abbiamo trovato mai il
tempo e il desiderio di trasmettere la nostra sapienza sulla scrittura
didascalica alle nuove generazioni teatrali. C’è da dire, inoltre, che la
didascalia nel nostro passato era molto ridotta poiché i testi teatrali erano
scritti principalmente con l’uso del dialogo e del monologo. Al giorno
d’oggi, invece, siamo testimoni di una società multimediale, visiva,
interattiva, dove conta di più quel che fai e vedi di ciò che dici e senti, e
siccome la didascalia indica l’azione e descrive le immagini, ora, in un
testo drammatico, la didascalia è diventata veramente necessaria.
Nella cinematografia invece, cioè nella sceneggiatura, la didascalia è
sempre stata il testo basilare. Una delle definizioni di sceneggiatura recita
che è “la storia scritta con le immagini”. E dunque, se scritta con le
immagini, vuol dire che la sceneggiatura si scrive principalmente con l’uso
della didascalia.
D. Perché e come ti sei avvicinata al teatro e, soprattutto, vedi nel
teatro il tuo futuro? Con quali difficoltà oggettive?
R. Credo che la miglior cosa che ci possa capitare nella vita è trovarsi nel
posto giusto al momento giusto. Io sono nata in teatro. I miei ricordi più
lontani vanno al palcoscenico dove mi portava mio padre, regista e autore
26/01/2009 19.21
Infinito edizioni intervista Emina Gegic - Interviste
3 di 4
http://freeartnews.forumfree.net/?t=36286223
teatrale e televisivo. Ho passato lì tanto tempo a osservare i suoi
spettacoli e quelli dei suoi colleghi, a imparare, finché, un giorno, dopo 17
anni, è arrivato anche il mio momento giusto. In quel periodo avvertii
un’estrema necessità di mandare messaggi, di testimoniare, di esprimermi
attraverso il teatro. C’era la guerra nel mio Paese d’origine e io feci il mio
primo spettacolo che parlava della vita dei diciassettenni nella Sarajevo
assediata. Ora, a dire il vero, mi auguro che il mio futuro non sia solo in
teatro ma anche nel cinema e in televisione. Le difficoltà oggettive sono
identiche a quelle che affronta chiunque altro: c’è la crisi economica.
D. Secondo te, oggi, che cosa deve avere un giovane per
avvicinarsi e riuscire a vivere nel mondo del teatro?
R. Non voglio essere monotematica, ma oltre a talento e voglia di
imparare, credo proprio che devono avere dei genitori benestanti.
D. La più bella rappresentazione teatrale cui hai assistito in vita
tua?
R. Non conservo nella mente un’unica rappresentazione teatrale, ma tante
diverse scene che ho visto e che appartenevano ai vari spettacoli. Una
specie di The Best Of. A ogni modo, durante la scrittura del libro ho
cercato di non farmi influenzare troppo da registi, scrittori e poeti che mi
intrigano intellettualmente. Ecco perché ho citato drammaturghi
riconosciuti da tutti quanti come dei gran maestri.
D. La più bella alla quale, un giorno, speri di poter assistere?
R. Sono superstiziosa. Posso non rispondere?
www.infinitoedizioni.it
0 ri spo ste dal 2 6 /1 /2 00 9 , 1 3: 2 9 No ti f ic a n uo ve r i spo st e | Invia tramite emai l | S t amp a D i sc u ss ion e
Interviste
Risposta rapida
Nickname:
B
I
http://
U
CARATTERE
IMG
QUOTE
Password:
DIMENSIONE
CODE
Email:
COLORE
SPOILER
Prendi colore - HTML Editor
Suggerimento: usa il 'Modo Guidato' per un utilizzo più semplice
Modo Guidato
Abilita la firma
Modo Normale
Abilita le faccine
Faccine
Altre faccine
26/01/2009 19.21
Infinito edizioni intervista Emina Gegic - Interviste
4 di 4
http://freeartnews.forumfree.net/?t=36286223
Aggiungi la Risposta
Anteprima
Interviste
Vai!
Help · Top Forum · Top Blog · ForumCommunity · BlogFree · Template by Smallville Italia
Crea il tuo free forum e il tuo free blog!
· Contatti · Powered by ForumFree.net - Invision Power Board
26/01/2009 19.21