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Il giornale del GRUPPO FOSS per le tecnologie analitiche nel settore agroalimentare
Vol. 30, No 1, 2006
FOSS 50 anno del giubileo
FOSS – incontrare la famiglia
Cinquanta anni di contatti con i clienti
XDS Process Analytics™
ed
ed il
il trasferimento
trasferimento delle
delle calibrazioni
calibrazioni
Non
Non più
più errori
errori nella
nella
produzione
produzione del
del vino
vino
In Focus
“In Focus” è il giornale del Gruppo
FOSS per la strumentazione e le tecnologie analitiche diretto agli operatori del settore agro alimentare.
“In Focus” è gratuito ed in libera
circolazione e può essere ricevuto facendone semplice richiesta scritta.
Coordinatore editoriale:
Ola Johansson FOSS Analytical AB
e-mail [email protected]
Editore:
Elsa Claesson Lundin
e-mail [email protected]
FOSS Fifty and first
Produttore/Coordinatore/Servizio
Egregio cliente,
e-mail [email protected]
FOSS fu fondata nel 1956 da mio padre Nils Foss. Cinquant’anni dopo lui è ancora il
riferimento dell’azienda e la sua idea iniziale – Soluzioni Analitiche Dedicate – è ancora
attuale oggi.
Nel 2006 sono lieto di celebrare il 50° anniversario della FOSS, non solo con la mia
famiglia, ma anche con i dipendenti, le filiali e con voi, i nostri clienti. Come parte delle
celebrazioni, vi invitiamo a ricordare il nostro passato e più importante a guardare avanti
verso il futuro.
Numerosi nuovi prodotti saranno disponibili in futuro, la nostra Ricerca & Sviluppo
sta lavorando intensamente anche attraverso un continuo dialogo con i nostri clienti di
riferimento.
Per celebrare il giubileo, FOSS sta gestendo una serie di eventi con lo slogan “Fifty and
First” che saranno ancor più pubblicizzati con la nostra rivista ‘In Focus’ o attraverso il
sito www.foss.dk.
E’ stata anche colta l’opportunità per rinfrescare l’aspetto di questo giornale e modernizzarlo dopo 29 anni di attività.
In questa uscita, potrete trovare, assieme ad altri articoli, una intervista con Nils Foss,
una delle innovazioni prodotte in questi 50 anni ed alcune informazioni sulla famiglia operante dietro l’azienda. Potrete inoltre leggere circa il crescente mercato cinese e su alcuni
nuovi prodotti, il loro uso ed applicazione. Spero troviate gli articoli interessanti.
Un’altra opportunità offertami dall’anniversario FOSS è quella di poter ringraziare voi
clienti che in un rapporto durevole avete creduto in FOSS rendendo possibile la celebrazione del cinquantenario in sgargianti colori.
Noi in FOSS guardiamo avanti ai prossimi 50 anni di Soluzioni Analitiche Dedicate.
Indirizzo:
Con sincerità
Peter Foss
Presidente FOSS A/S
lettura:
Asa Osterberg
FOSS Analytical AB
PO BOX 70
SE-26321 Hoganas
Svezia
e-mail [email protected]
Stampato in Svezia
Laholms Tryckeri Offset AB
Copyright 2006 by FOSS Analytical
Tutti i diritti riservati
Sommario:
XDS Process Analytics™ e trasferimento delle
calibrazioni
4
FOSS e l’industria della carne: Un ampio range
di soluzioni possibili
6
Il nuovo WineScan™ rende la qualità materia
quotidiana
8
Espandendo il concetto di assicurazione qualità
9
La famiglia FOSS
10
La storia industriale della Danimarca non può essere
raccontata senza menzionare ampiamente la famiglia
FOSS.
Non sono concessi errori nella produzione del vino 14
In un settore molto competitivo come quello enologico, la scarsa qualità non paga. Il sistema all’Infrarosso
con Trasformata di Fourier (FTIR) ha dato prova di essere un sistema pratico e conveniente per determinare
i maggiori parametri del vino
Assicurazione qualità per l’analisi delle proteine
nel latte del sistema di monitoraggio Ceco
Le proteine sono un importante parametro nu-
16
trizionale del latte. Dopo l’aspetto microbiologico, il
contenuto proteico è il parametro più significativo per
determinare il prezzo del latte.
Cinquant’anni ascoltando i clienti
19
Flow Injection per determinare l’azoto ed il
fosforo nei terreni
20
Crescere attraverso la conoscenza
23
Illustriamo come l’XDS NIR assicura la
trasferibilità delle calibrazioni ed i vantaggi
che questo offre nelle applicazioni ai controlli in processo. Pagina 4.
L’XDS NIR assicura la trasferibilità delle calibrazioni fra
apparecchi. Nel seguente articolo viene illustrato come
l’XDS NIR assicura la trasferibilità delle calibrazioni ed i
vantaggi che questo offre nelle applicazioni ai controlli in
processo.
XDS Process Analytics™ e
trasferimento delle calibrazioni
I vantaggi della trasferibilità
Lo schema riportato in Fig. 1 da una buona visione dell’importanza della trasferibilità delle calibrazioni.
Nella Produzione A l’apparecchio XDS
è collegato con 4 sensori (punti di misura)
inseriti nell’impianto. Nella Produzione B
un altro XDS è collegato con un solo sensore. In termini di calibrazione, installazione e manutenzione dobbiamo considerare 2 apparecchi con un totale di cinque
punti di misura.
Senza trasferibilità sarebbe richiesta la
calibrazione, l’installazione e la manutenzione per ogni punto di misura. Con la
trasferibilità può essere usata la stessa calibrazione senza regolazioni complicate.
Il tempo ed i costi risparmiati con la
trasferibilità non sono indifferenti. Con la
riduzione dei tempi di installazione, cali-
brazione e manutenzione si può pensare
ad un incremento del numero di installazioni per poter meglio controllare il processo.
Assicurare la trasferibilità
Chiunque abbia avuto bisogno di calibrare
più di uno strumento sarà d’accordo sulla
necessità di avere una consistente affidabilità dei dati. Se ci sono differenze saranno necessari aggiustamenti individuali per
ogni apparecchio o sensore. Così come
ogni modifica dovrà essere accuratamente
annotata per monitorare costantemente la
vita dell’apparecchio.
Con l’aumento del numero di strumenti
e sensori coinvolti, l’impegno può diventare molto gravoso.
La stabilità degli apparecchi è già un
buon aiuto, perciò le differenze dovrebbe-
ro essere le più piccole possibili.
Questo è il motivo per il quale gli XDS
Process Analytics™ sono standardizzati e
forniscono misure affidabili e stabili. Ad
esempio il metodo standard per la tracciabilità NIST definisce gli standard di risposta per le lunghezze d’onda e l’assorbanza. E, molto importante, anche la banda
passante di ciascun XDS Process Analytics™ è standardizzata. Un kit di standardizzazione consente inoltre di verificare
la standardizzazione strumento/sensore.
Il kit comprende campioni standard per
controllare il sensore al punto di installazione così come l’installazione completa
sensore, cavo di collegamento, strumento.
Questo evita qualsiasi variazione introdotta dalla lunghezza o dalla qualità delle
fibre ottiche.
Fig. 1: XDS Process Analytics™ collegati in rete.
Vol. 30, No 1, 2006
Garantire la trasferibilità.
Questo in teoria, ma cosa succede in pratica?
Moltissimi controlli sono stati fatti alla
FOSS per provare e verificare la trasferibilità delle calibrazioni in vari apparecchi
XDS. Un buon esempio riguarda quello
effettuato per verificare la calibrazione
delle proteine nella farina di frumento.
Nel test furono utilizzati 34 campioni, a
titolo noto, di farina con proteine comprese fra 7,66% e 12,44%. I campioni furono
utilizzati per creare una calibrazione PLS
(Partila Least Square) su un apparecchio
XDS Process ad un canale con una fibra
ottica di 3 metri.
La calibrazione fu quindi trasferita a
5 altri XDS Process con sensori e fibre
ottiche di diversa lunghezza. Tutti i 34
campioni utilizzati per sviluppare la calibrazione furono inclusi nel test di trasferibilità e fu applicato un aggiustamento di
intercetta (bias).
I risultati sono visualizzati in Fig. 2.
L’Errore Standard di Predizione (SEP) è
l’indicazione della precisione con la quale
possono essere predetti i risultati di campioni non inseriti in calibrazione. I valori
di SEP per i vari apparecchi danno perciò
un’attendibile indicazione sulla trasferibilità della calibrazione. Da considerare la
vicinanza dei risultati nei diversi apparecchi, ad esempio il SEP di un apparecchio
è dello stesso ordine di grandezza del SEP
di un altro strumento. Viene visualizzato
inoltre l’errore Standard della Validazione
Incrociata (SECV).
Anche se SEP e SECV sono basati sui dati
dell’attuale calibrazione i valori sono così
vicini da dare comunque un’indicazione
del livello di robustezza nella trasferibilità delle calibrazioni.

Apparecchio
41 ch 1 (3 m)
41 ch 2 (10 m)
30 ch 2 (10 m)
51 ch 1 (32 m)
51 ch 2 (32 m)
52 ch 1 (3 m)
42 ch 1 (3 m)
42 ch 2 (3 m)
Aggiustamento
intercetta
(bias)
-0,08
-0,7
0,36
0,3
0,16
-0,07
-0,03
SEP (C)
(intercetta
aggiustata)
SECV 0,22
0,24
0,22
0,24
0,26
0,26
0,27
0,24
Fig 2: Risultati sul trasferimento della
calibrazione: Proteine di farina. Cinque
diversi apparecchi con diversa lunghezza
delle fibre ottiche. Esempio 41 ch 1 (3 m)
è l’apparecchio con numero di serie 41
ed una fibra ottica di 3 metri. Questo è
anche l’apparecchio dove è stata sviluppata la calibrazione successivamente
trasferita sugli atri strumenti.
Mantenere il controllo delle calibrazioni.
La calibrazione è l’aspetto più importante
nell’uso di apparecchiature NIR, specialmente per controlli in processo con numerosi apparecchi e sensori.
Vol. 30, No 1, 2006 La trasferibilità delle calibrazioni garantita dagli apparecchi XDS ne consente
un pronto e diretto utilizzo ed è da tenere
nella massima considerazione quando si
sceglie di adottare un apparecchio NIR
per analisi di processo.
Richard Mills, FOSS Analitical
Calibrazioni e standardizzazioni
degli strumenti
In termini semplici, la calibrazione
può essere descritta come la relazione
fra qualcosa che è variabile con qualcosa che è fisso. Per la strumentazione
analitica, il punto fisso è generalmente
l’analisi ufficiale mentre la variabile è
rappresentata dal campione in esame.
La calibrazione necessita normalmente di manutenzione per ridurre i
cambiamenti dovuti a variabili di varia
natura. Ad esempio, quando si analizza
il mais, sono necessari aggiustamenti
per considerare le nuove varietà inserite nel mercato se molto diverse da
quelle già presenti.
Altri fattori molto influenti sono anche la temperatura ambiente e le prestazioni dello strumento. E qui anche
le prestazioni fra strumenti hanno la
loro influenza. Se le prestazioni sono
notevoli non è necessario pensare ad
aggiustamenti fra i singoli apparecchi
e di conseguenza la trasferibilità è possibile.
FOSS offre un ampio range di soluzioni analitiche per il settore della carne, dal laboratorio alla produzione. Le soluzioni
recentemente introdotte sono state realizzate per favorire l’incremento della produzione ed il miglioramento del profitto.
FOSS e l’industria della carne:
Un ampio range di soluzioni possibili
Nel settore delle carni il costituente principale da tenere sotto controllo è il contenuto in grasso. Questo è applicabile sia
alla materia prima che al prodotto finito.
Altri, ma non meno importanti, parametri
sono le proteine, l’umidità, il collagene, il
sale, nitrati, nitriti e fosfati.
Questi ed altri parametri possono essere determinati con l’aiuto della strumentazione FOSS.
Analisi in laboratorio
Tradizionalmente, molte analisi vengono eseguite perchè le aziende produttrici
devono rispettare i capitolati stabiliti con
i loro clienti o perché gli enti preposti al
controllo eseguono campionamenti per
verificare la corrispondenza delle caratParametri
Analisi alla produzione
Normalmente la strumentazione in labo-
ratorio non è sufficiente quando si vogliono anche effettuare analisi per controllare
il processo e la produzione. Qui la rapidità nella risposta è la caratteristica più
importante.
Il FoodScan™, basato su tecnologia
NIT (Nera Infrared Transmission) può
fornire i risultati in 50 secondi. L’apparecchio è in grado, con una sola analisi, di
determinare il contenuto in grasso, umidità, proteine, collagene ed il sale. Il FoodScan utilizza calibrazioni ANN (Artificial
Neural Network) basate su oltre 20.000
campioni di vari tipi di carne provenienti
da tutto il mondo. Questo ampio database
rende la calibrazione molto accurata.
Il FoodScan offre, rispetto ad altre soluzioni, un grande numero di vantaggi:
Laboratorio/chimica umida
Kjeltec™
Grassi
Proteine
Umidità
Collagene
Sale
Nitrati
Nitriti
Fosfati
Corpi estranei es.:
metalli
Peso
Micro:
- TVC
- Coliformi
- E.coli
- Lieviti & muffe
- Enterobacteriac.
- Batteri acido latt.
teristiche rispetto alle leggi in vigore e
rispetto ai dati riportati in etichetta. Normalmente i laboratori sono attrezzati per
eseguire questo tipo di analisi utilizzando
metodologie chimiche classiche.
Per applicazioni in laboratorio, FOSS
offre il FIAstar™ 5000 per determinare
nitriti/nitrati e fosfati; Soxtec™ per determinare il grasso libero e totale; Kjeltec™
per determinare azoto/proteine. Tutti questi sistemi sono ottimizzati per ridurre il
costo analitico, l’intervento degli operatori ed utilizzano metodiche approvate.
FOSS offre inoltre vari sistemi per la preparazione dei campioni.
X
Soxtec™
X
Alla produzione/
In produzione
laboratorio
FIAstar™ MicroFoss™ FoodScan™ Process Analytics™, MeatMaster™
Lab & Pro
Direct Light
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Parametri che un’industria della carne può analizzare con gli apparecchi FOSS
Vol. 30, No 1, 2006
Soluzioni FOSS per l’industria della carne
Kjeltec™
Alla linea di produzione
In laboratorio
FoodScan™
MeatMaster™
 Macellazione
 Taglio & disossamento
 Produzione
Soxtec™
MicroFoss™
In produzione
FIAstar™
Process Analytics
Microbiologia
• Nessun costo per realizzare le calibrazioni (sono fornite con l’apparecchio)
• In molti casi, l’utilizzo è immediato
dopo l’installazione
• Nessun costo per materiale di consumo
• Riduzione dei costi per verifica delle
calibrazioni, sono necessari solo pochi
campioni
• Facile da usare – sono necessari solo
pochi minuti di spiegazione
Il FoodScan è specificatamente progettato per l’utilizzo in produzione. Questo,
insieme alla rapidità del risultato, rende
l’apparecchio estremamente efficace per
il controllo alla linea offrendo, rispetto
alle analisi effettuate in laboratorio, i seguenti vantaggi.
• Gli operatori effettuano direttamente le
analisi
• Nessuna attesa del risultato dal laboratorio
• Il numero e la frequenza delle analisi
può essere aumentato rendendo possi-
Vol. 30, No 1, 2006 bili immediati aggiustamenti alla produzione
• I fermi in produzione vengono ridotti
così come le attese
Analisi in linea
Oggi, i produttori di carne sono interessati a determinare il contenuto in grasso
direttamente in linea per ottenere risultati
in tempo reale e conseguentemente poter
regolare la produzione. L’analisi ha anche lo scopo di verificare il mantenimento delle specifiche e segnalare eventuali
anomalie.
Il MeatMaster™ ed il suo software possono essere installati in linea e soddisfare
questa esigenza. Il sistema utilizza i raggi
X per determinare il contenuto di grasso
in pochi secondi.
La versatilità dell’apparecchio ne consente un utilizzo in diverse situazioni
dove il controllo del contenuto in grasso
è importante, ad esempio:
• Misurare il grasso della carne contenuta in cartoni con possibilità di stampare
le informazioni dell’etichetta di ciascun cartone
• Misurare il contenuto di grasso della
carne sul nastro trasportatore per ottimizzarne il contenuto in un lotto prefissato, ad esempio 1000 Kg.
• Selezionare le porzioni in base al contenuto in grasso ed utilizzarle quindi
per miscelazioni che ottimizzino il
prodotto finale
• Controllare automaticamente il contenuto in grasso nella produzione di carne macinata. Collegando il MeatMaster
al sistema sarà possibile controllare e
regolare le alimentazioni del prodotto
per ottenere lotti che rispettino le specifiche richieste
Il meatMaster è anche in grado di scoprire
oggetti estranei come parti metalliche ed
ossa.
ProcessAnalytics™ è un’altra soluzione in linea disponibile da FOSS. Il sistema può essere utilizzato per determinare
il contenuto in grasso, umidità, proteine
nella carne macinata. Ad esempio, se installato dopo il miscelatore può determinare la percentuale di grasso nel prodotto
finito. L’apparecchio utilizza la tecnologia NIR.
Analisi microbiologiche
Un importante aspetto della produzione
è quello microbiologico. Il suo impatto è
decisivo nel determinare il valore e la qualità del prodotto, siano esse materie prime
o prodotti finiti. L’utilizzo dei sistemi a
piastre rende disponibili i risultati in 2 - 5
giorni. Un tempo troppo lungo per il controllo in produzione. Con il MicroFoss™
il risultato è disponibile più rapidamente,
spesso per i parametri critici, il risultato si
ottiene lo stesso giorno. Ciò rende possibile l’utilizzo del MicroFoss per controlli
di produzione.
Grazie alla sua velocità il MicroFoss
può essere utilizzato anche per controlli
sulle materie prime eliminando il rischio
di una produzione già contaminata con
costose conseguenze anche di immagine
aziendale.
Il MicroFoss consente inoltre una più
veloce immissione dei prodotti nel mercato riducendo gli spazi ed i costi di stoccaggio.
Il MicroFoss può aiutare a controllare
gli aspetti igienici come parte del programma HACCP, consentendo di effettuare analisi anche su tamponi prelevati
da indumenti, pareti, attrezzature varie.
Il MicroFoss viene utilizzato per determinare: Carica batterica totale, Coliformi,
Enterobacteriacea, e-coli.

Poul Erik Simonsen, FOSS Analitical
FOSS nell’industria della carne
FOSS ha introdotto il suo primo apparecchio nel settore della carne nel 1971
quando presentò il FossLet™ un sistema semiautomatico ad estrazione con
solvente per determinare la percentuale di grasso.
Nel 1992 fu introdotta la tecnologia
NIR con l’Infratec™ 1265 per determinare il contenuto in grasso, umidità e
proteine. Più di 600 stabilimenti hanno
adottato l’Infratec 1265 che nel 2001 è
stato sostituito dal Foodscan™.
Il 2003 vide l’introduzione del
MeatMaster™ per analisi in linea su
qualsiasi tipo di carne. Due anni dopo
fu lanciato il ProcessAnalytics™ per
analisi in linea della carne macinata.
In aggiunta a ciò, nel 1997, l’entrata della Tecator AB nel guppo FOSS
ampiò la gamma di apparecchiature a
tutti i sistemi di laboratorio alcuni dei
quali sono considerati metodi di riferimento.
Il nuovo WineScan™ rende la qualità
materia quotidiana
FOSS annuncia una nuova generazione di
analizzatori per vini e mosti. I nuovi analizzatori sono: WineScan™ Grape per analisi sui mosti, WineScan™ Flex per analisi sui vini e mosti ed il WineScan™Auto
con il campionatore per analisi di routine
in assenza dell’operatore.
L’alta frequenza analitica è diventata
essenziale per il conseguimento di una
maggiore qualità. Il nuovo Winescan fornisce, ai produttori sempre più impegnati,
un sistema che consente di effettuare una
analisi ogni volta che lo si desidera o che
viene ritenuto necessario. L’analizzatore
impiega la potente tecnologia della Trasformata di Fourier
applicata all’infrarosso (FTIR)
per determinare
in 30 secondi i
20 più importanti parametri
del campione.
Il tutto con una
singola analisi.
Nei mosti il grado
di maturazione ed altri parametri sanitari
vengono determinati in 90 secondi, compresa la preparazione del campione.
Progettato con l’esperienza maturata
con il WineScan FT120 ed il GrapeScan
FT120 FTIR i nuovi analizzatori offrono
un altissimo grado di efficienza e robustezza. Nuove prestazioni comprendono
la capacità di monitorare il colore dei vini,
una nuova e più semplice piattaforma
software e la possibilità di discriminare
i campioni non conformi. Le calibrazioni pronte all’uso consentono l’immediato
utilizzo dell’apparecchiatura
con un minimo impatto al-
l’installazione nel laboratorio.
La tracciabilità automatica delle analisi consente sempre di conoscere come e
quando la misura è stata eseguita.
Con il WineScan Grape, la filtrazione
del mosto è parte integrante del processo
analitico, consentendo una veloce preparazione del campione vitale al momento
della vendemmia.
Gli apparecchi sono anche molto resistenti alle vibrazioni ed alle variazioni
della temperatura, cose molto frequenti
per installazioni presso i punti di conferimento quali il locale pesa o simili.
Il nuovo WineScan può funzionare
parallelamente al WineScan FT120 che
continuerà ad essere prodotto nella
configurazione
base. Calibrazioni
ed
applicazioni
sviluppate con i
vecchi apparecchi
possono
essere
trasferite ai nuovi
WineScan.

WineScan™ Grape
Vol. 30, No 1, 2006
Birreria Köstritzer, Germania:
Espandendo il concetto di assicurazione qualità
Appena rinnovata per aumentare gli standard qualitativi, la Birreria Köstritzer decide nel 2005 di rinforzare il proprio concetto di Assicurazione Qualità. L’idea è di
spostare il controllo finale direttamente in
produzione aumentando la flessibilità nelle analisi di routine e facilitare quindi la
decisione di spedire il prodotto finito.
Utilizzando l’Infratec™ 1256 Beer
Analyzer, Köstritzer e FOSS Germania
hanno sviluppato un completo sistema di
controllo qualità che è stato adattato con
successo alle esigenze della birreria.
Per spostare il controllo del prodotto finito vicino alla produzione, l’apparecchio
ha dovuto provare la sua robustezza, affidabilità e facilità d’uso.
Durante la prova in campo di quattro
settimane, l’Infratec 1256 ha analizzato
tutti i tipi di birra prodotti dalla Köstritzer,
senza preparazione del campione ed i suoi
risultati sono stati confrontati con quelli
ottenuti in laboratorio.
Con questa metodologia il controllo
finale precedente la spedizione può essere ora fatto direttamente all’imbottigliamento ed il laboratorio centrale non è più
coinvolto in questo tipo di controllo.
Come risultato si è ottenuto un sostanziale risparmio di tempo ed il coordinamento del lavoro è più semplice perché
l’apparecchio è utilizzabile anche da personale poco specializzato.
L’Infratec 1256 è veloce (30 secondi) e
grazie alla scansione NIR non sono necessarie lunghe e fastidiose preparazioni dei
campioni, possibili fonti di errori.
L’operatività attraverso la tastiera integrata è molto semplice e può essere
eseguita da chiunque, praticamente senza
nessuna istruzione particolare. Progettato
per analizzare bottiglie chiuse, non utilizza pompe o tubi ed i costi di manutenzione sono minimi.
Il progetto alla Köstritzer iniziò con
i controlli dopo l’imbottigliamento che
furono poi rapidamente estesi ad analisi
di routine alle vasche. I risultati analitici
Thomas Müller, del reparto imbottigliamento, utilizza l’Infratec™ 1256 Beer Analyzer della FOSS.
sono trasferiti automaticamente al LIMS
per soddisfare completamente le necessità
di Assicurazione qualità.

Birreria Köstritzer
La Birreria Köstritzer nel Bad Köstritz,
Turingia è con i suoi 460 anni di tradizione una delle più vecchie birrerie della
Germania. Dopo la fusione con Bitburger nel 1991 si è sviluppata per divenire
anche una delle più moderne birrerie del
paese.
La produzione annuale è quintuplicata
negli ultimi 10 anni arrivando a circa 1
Milione di Ettolitri (dati 2004).
La Birreria Köstritzer è certificata DIN
ISO 9002 ed ha ricevuto diversi riconoscimenti dalla Società di Agricoltura Tedesca (DLG) per i suoi elevati standard.
Ha inoltre ricevuto apprezzamenti da
Basato su un articolo di Brauwelt n°
40/2005, Fachverlag Hans Carl GmbH;
Nürnberg.
Wolfgang von Goethe, lo scrittore, poeta e filosofo del 18° secolo, noto anche
come bevitore di birra Köstritzer.
Vol. 30, No 1, 2006 La storia industriale della Danimarca non può essere
raccontata senza menzionare ampiamente la famiglia
FOSS.
FOSS
La famiglia dietro al nome
Il fondatore della famiglia era conosciuto come uno dei fondatori della società
F.L.Smidth. La famiglia oggi dirige la
FOSS Analytical a Hillerød, dove lavorano i figli di Nils Foss: Pernille, Peter e
Nils Christian.
I figli sono orgogliosi della storia di famiglia. Essi sono beneducati, la loro parlata è aristocratica, il tono ironico e piuttosto sarcastico. L’auto-ironia è vista da
loro come una virtù, ma c’è anche calore
e rispetto nei confronti del Nestore della
famiglia, Nils Foss, il quale ha fondato la
società nel 1956 assieme al padre, Erling
Foss.
Il nome Foss è pieno di storia; una famiglia che ha lasciato il segno. Mentre il
19° secolo svoltava nel 20° gli antenati della famiglia Foss hanno contribuito
al cambiamento della Danimarca: da un
paese con una agricoltura stagnante ad
una nazione industrialmente dinamica.
Nel 21° secolo la famiglia continua a
produrre risultati, oggi grazie alla terza e
quarta generazione.
Siamo nell’area industriale di Hillerød.
Sebbene gli antenati ed i loro successi siano una parte importante nella storia dell’industria danese, i dintorni non danno
segni di sfarzo. Fa eccezione la piscina
dall’acqua azzurra. Essa però non è stata
progettata per i membri della famiglia, ma
piuttosto per gli impiegati e le loro famiglie.
La famiglia è seduta attorno ad un modesto tavolo riunioni. Il capo famiglia
Nils Foss, con i suoi tre figli: Pernille,
Peter and Nils Christian. Insieme possiedono la società FOSS, la quale produce
10
strumenti di misurazione per le industrie
agro alimentari e chimiche. FOSS è la più
grande azienda del suo genere a livello
mondiale.
Oggi, il figlio Peter Foss è l’amministratore delegato, Nils Foss è il presidente
del consiglio d’amministrazione, nel quale Pernille Krups e Nils Christian Foss
sono membri.
Peter Foss: “Sulla carta questo potrebbe sembrare una commissione meramente
famigliare, con un fratello, una sorella ed
un padre; ma non lo è. Noi abbiamo anche
dei membri di una commissione esterna.
Inoltre il Curriculum Vitae di Pernille e
di Nils Christian vi diranno che entrambi
hanno conseguito l’MBA, chi a Stanford
e chi ad Harvard. Si potrebbe comunque
discutere quale dei due è migliore…”
Peter: “Noi tutti abbiamo un background commerciale, con attenzione sia
all’educazione che alla carriera. Questo
è veramente un vantaggio. Vogliono fare
la differenza ed hanno i mezzi per farlo.
Inoltre ci sono io – la Laurea in Scienze”.
Pernille: “Noi siamo ancora dei fratelli ed un padre con tre figli. La sorella
maggiore, il fratello intermedio e quello
minore. I ruoli che noi viviamo come figli
rimangono ancora gli stessi.”
Antenati di successo: Che cosa significa per lei il nome Foss?
La sorella maggiore, Pernille Krups
(50): “La famiglia ha un’aura positiva che
risale a molto tempo addietro”.
Il fratello più giovane, Nils Christian
Foss (42): “E’ fantastico poter andare indietro di tre generazioni e in ognuna tro-
vare qualcosa di positivo degno di nota.
Il primo è mio bisnonno Alexander Foss,
che fu uno dei fondatori della F.L. Smidth
& Co. Poi mio nonno Erling Foss ed ora
nostro padre. Pochi sono così fortunati da
avere antenati tanto prosperosi e generazioni che, in un modo o nell’altro, sono
andate davvero lontano”.
Il fratello maggiore, Peter Foss (48):
“Il nonno (Erling Foss) faceva anche parte della resistenza nella seconda Guerra
Mondiale e fu membro del Concilio della
Libertà. Ci sono molte cose per le quali
essere orgogliosi”.
Pernille: “Come nazione la Danimarca
è piuttosto piccola ed è quindi facile tenere alto un nome. Questo sarebbe stato diverso in USA, dove le famiglie non sono
così ben conosciute come qui”.
Pernille è l’unica dei tre fratelli a non
portare il nome Foss, si è sposata con un
membro di una delle più conosciute famiglie industriali della Germania. Il marito,
Frieder Krups, è il figlio maggiore della
famiglia Krups, la quale produce elettrodomestici.
Pernille Krups ha lavorato 12 anni in
Germania per l’azienda Chicogo Cosmetici, come marketing manager e al tempo stesso come membro del consiglio di
amministrazione. Questo ha ispirato il
giornale commerciale tedesco, il Manager Magazine, a chiamarla “Madre Coraggio”.
Nel 1992 la famiglia si sposta in Danimarca. L’azienda della famiglia Krups
viene venduta alla Moulinex francese nel
1991. Dopo 12 anni con la Chicogo Cosmetici, Pernille Krups decide di dimet-
Vol. 30, No 1, 2006
Nils Christian Foss, Nils Foss, Peter Foss e Pernille Krups.
tersi. “Era un lavoro molto duro ed anche
molto interessante” dice.
Sono rimasta per 12 anni e per ben due
volte la società è stata assorbita. Ho sentito che lì avevo imparato tutto ciò che
potevo; inoltre era molto duro lavorare a
tempo pieno avendo tre bambini piccoli.
Ad un certo punto ho compreso che ero
l’unica i cui desideri non venivano mai
considerati. Ho lasciato così il mio lavoro
da un giorno all’altro – ed ho avuto il mio
quarto figlio”.
La famiglia si trasferisce in Danimarca,
Pernille diventa psicologa e si sta creando
una certa reputazione nel settore managers e dirigenti.
E’ un vantaggio portare il nome Foss?
Nils Foss: “Da un punto di vista commerciale è stato un vantaggio, perché riuscivi sempre a farti ricevere, ma questo
non significava niente se volevi vendere
qualcosa, sia che il tuo nome fosse Foss
o Sørensen”.
Il Fratello più giovane Nils Christian:
“Non soltanto perché venivi ricevuto, ma
il tuo punto di partenza era piuttosto positivo perché il nome ha una connessione
positiva”.
Il fratello maggiore pensa che ci siano
stati anche degli svantaggi. Come il bisnonno, il nonno ed il padre, anche lui è
un ingegnere.
“Quando provo a spiegare alla gente
che diventare un ingegnere è stata una
mia scelta, senza tener conto di cosa avesse fatto la famiglia in precedenza, nessuno ci crede”.
Vol. 30, No 1, 2006 “Le aziende a conduzione famigliare
ottengono migliori risultati rispetto a
quelle quotate in borsa, tutte le indagini lo confermano”
Nils Foss: “Potresti rigirare il discorso
e sostenere che il nome obbliga”. Peter
Foss è d’accordo. “Il nome è vulnerabile,
se parliamo d’affari. Se le cose andassero
male per la società - Dio non lo voglia!
– con titoli che annunciano risultati disastrosi o comportamenti poco etici, la situazione potrebbe invertirsi rapidamente.
E’ ovvio che la società saprà decidere se è
una cosa buona o cattiva portare il nome
Foss”.
Pernille: “Preferisco la parola aspettative. Obblighi suona in modo piuttosto
duro, ma ci sono delle aspettative. Le nostre personali e quelle degli altri”.
Questo potrebbe aver esercitato una
certa pressione sui figli?
Nils: “Spero non lo sia stato”.
Peter: “Non ci siamo sentiti sotto
pressione ad unirci alla società, sia come
membri del consiglio d’amministrazione
sia come dipendenti poiché abbiamo tutti
lavorato in altri posti”.
“Mio padre disse che se nessuno di
noi voleva impegnarsi attivamente nella
società, si sarebbe sentito libero di fare
ciò che voleva. A quel tempo Pernille era
all’estero, Nils Christian era uno studente
e per me era arrivato il momento giusto.
Era il momento della verità. Avrei potuto
per molti anni dire che non volevo lavora-
re nell’azienda, o lavorare assieme a mio
padre. Ma il momento arrivò quando dissi
a me stesso ‘voglio provare’. Lavoro con
mio padre da 19 anni senza alcun problema. Questo è un complimento per mio padre. Solitamente non è molto facile per la
vecchia generazione lasciare le redini”.
Nils Foss sorride nel rispondere “Tolleranza reciproca”.
Voleva che i suoi figli rilevassero la
società?
Nils: “Si, perché l’azienda era valida.
Essa poteva crescere e migliorare se fosse
stata in mano alla famiglia. Le aziende a
conduzione famigliare vanno meglio di
quelle quotate in borsa, tutte le ricerche lo
sostengono. Direi anche che è stata un’opportunità per loro. Sono tutti azionisti e
non penso che questo a loro dispiaccia”.
Con il passato della vostra famiglia,
siete nati per essere dei leaders?
Peter: “L’influenza di mio padre non è
stata l’unica. La madre di mio padre era
direttrice amministrativa della Swedish
Phosphate Factories e la sua carriera nell’industria svedese è stata lunga e piena
di successi. L’influenza c’era anche dalla parte di nostra madre – non avevamo
scampo”.
Pernille: “E’ importante anche il fatto
11
“A volte c’incontriamo come azionisti,
altre volte come una famiglia”
se uno ammira o no i propri genitori. Si
può vedere in ogni professione: dottori,
calzolai o dirigenti. Non voglio dire che
sono nata per essere un leader, ma sono
stata certo ispirata”.
Parlavate spesso di lavoro a casa?
Nils Christian, il fratello minore afferma: “Parecchio, ma non ci siamo mai
sentiti sotto pressione per far parte dell’azienda. Era più che altro un programma sommesso, immagazzinato nel nostro
inconscio fin dall’inizio”.
Pernille: “Ho dovuto abbattere qualche
muro perché ero una donna, soprattutto
quando ho iniziato la scuola commerciale.
Nella mia classe solo il 10% degli alunni
erano ragazze. È stato veramente un tentativo per ottenere l’approvazione di mio
padre”.
Peter: “Sta parlando la psicologa”.
La voce della sorella maggiore diventa tagliente: “Non c’entra la psicologa, è
una questione classica. Comunque il rompere le regole e fare qualcosa di diverso
l’ho trovato estremamente eccitante. Faceva parte di me ed è così tutt’oggi”.
Nils Christian: “Quando dovetti scegliere un percorso scolastico, dovetti abbattere molti muri”. Guardando suo padre: “Fosti dispiaciuto?”.
Nils: ”Io ero solito dire che per la mia
mancanza d’immaginazione sarei diventato un ingegnere. Avevamo la possibilità
di scegliere quello che volevamo.
Il meglio che si possa fare per i propri
figli è fare in modo che abbiano una buona educazione scolastica”.
La prossima generazione sta aspettando di rilevare l’azienda?
Pernille: “Troppo presto per dirlo”.
Nils: “Ci pensiamo e facciamo in modo
che questo sia possibile, ma è ancora troppo presto per giudicare ognuno di loro”.
Peter: “La cosa peggiore che tu possa
fare ai tuoi figli è quella di spingerli a fare
qualcosa che non vogliono o per la quale
non sono portati. Dico sempre che per gli
affari a conduzione famigliare, la domanda non è se loro falliranno, ma piuttosto
quale generazione vedrà il fallimento.
12
Noi vorremmo tenerla lontana ancora per
qualche generazione…”.
L’imprenditore esperto:
La famiglia socializza molto, ci si incontra spesso. A tutti piace festeggiare.
Nils: “Mi posso vantare di qualcosa che
solo poche persone nel mondo si possono permettere. Posso far visita a tutta la
mia famiglia, inclusi i 13 nipoti, in 15 minuti d’auto. Mi sono risposato e anche la
mia seconda moglie ha dei nipoti. Molte
famiglie hanno dei parenti in Australia,
California o in altri posti. Mi sento molto
privilegiato”.
Sentite il divario tra una generazione
e l’altra?
Pernille: “Certo, ci sono delle differenze,
quando una persona ha 76 anni e l’altra
46. Ci sono 30 anni in più d’esperienza,
ma di certo non c’è la mancanza di comprensione”.
Vol. 30, No 1, 2006
Nils Foss: “Se ne accorgeranno solo
quando sarò rimbambito”.
Nils Christian: “Quando parliamo di
lavoro non sentiamo questo divario perché abbiamo lavorato assieme per così
tanti anni ed inoltre la pensiamo allo stesso modo. Questo è un complimento ad un
uomo di 76 anni che non sembra essere
vecchio nel suo lavoro”.
Peter: “Nel suo animo, mio padre è un
imprenditore dalla testa ai piedi. Quando
lo vediamo, è sempre pronto ad iniziare
qualcosa di nuovo. Questo aspetto è molto più marcato in mio padre che in me. Da
questo punto di vista, mio padre è quello
giovane ed io quello vecchio. Io penso in
modo più strategico e meno da imprenditore”.
Diversi modi di comunicare: Nils:
“Sento di parlare ai miei figli come un
amico. Essi hanno una mentalità molto
aperta e dicono quello che pensano, inoltre sono molto premurosi. Uno ha la tendenza a diventare stizzoso quando diventa
stanco”.
Si annoia mai con i suoi figli?
“Anche se ci fosse qualcosa, non lo direi. Sono persone adulte che non possono
cambiare”.
Nils Christian: “Al riguardo penso di
essere un po’ diverso da mia sorella e da
mio fratello. Credo d’essere quello che
maggiormente dice quello che pensa. Non
sempre questo è apprezzato, preferisco in
ogni caso far sapere quello che penso, sia
nei rapporti di lavoro, tra i colleghi ed in
famiglia. Ci sono certo dei limiti; non voglio rovinare dei rapporti o ferire i sentimenti delle persone”.
“Noi siamo fratelli, ma comunichiamo
in modi diversi e a volte sento che pensiamo anche in modo diverso; vedo questo
come un punto di forza nella nostra relazione”.
Su un orizzonte più ampio:
Come sono distribuiti i ruoli tra voi?
Peter: “I ruoli sono distribuiti come in
una normale azienda. Abbiamo una visione molto chiara tra azionisti, commissione
e amministrazione. A volte c’incontriamo
come azionisti, altre come membri della
famiglia. Siamo cauti con gli investimenti e possiamo prendere decisioni velocemente perché ci conosciamo bene ed oggi,
Vol. 30, No 1, 2006 questo sta diventando sempre più
importante”.
Ognuno di voi
ha un punto di
forza?
“...reciproco rispetto,
rispetto, rispetto”
Peter: “ Penso di essere lo stratega”.
Pernille: “Io sono invece interessata
all’aspetto umano. Riesco a dare il meglio
quando lavoro con gli altri, mi da molta
ispirazione. A differenza di Peter, probabilmente non sono molto brava a sedermi
davanti ad un pezzo di carta e risolvere
i problemi. Preferisco gettare via tutto e
discutere per trovare la soluzione ideale”.
Nils Christian: “Io sono stratega ed
imprenditore. Avendo lavorato anche per
grandi aziende come la McKinsey e l’Oticon, scelgo la via imprenditoriale ma in
un modo non diretto, a differenza di Peter.
Dopo aver lavorato all’Oticon, decisi che
volevo verificare, in aziende più piccole,
ogni mio gene imprenditoriale. Credo di
aver voluto fare questo test perché sia mio
padre, che le generazioni prima di lui,
sono state influenzate da questi geni”.
Nils Christian Foss è stato uno dei fondatori della società Travis, che vendeva
software avanzato nel settore viaggi a
grandi aziende. Fu fondata assieme alla
2M Invest e ad altre due grandi aziende
pionieristiche.
“Quando fai chiudere o lasci un’azienda, devi avere un forte istinto d’auto conservazione per andare avanti e trovare
qualcos’altro nonostante ci siano periodi
senza entrate perché nessuno ti paga. Ci
si arricchisce comunque d’esperienze e
questo contribuisce alla formazione del
carattere. Questo è ciò che ho scelto e lo
trovo incredibilmente gratificante e stimolante”.
Oggi Nils Christian Foss fa parte di un
piccolo consorzio d’investimenti che ha
come piano l’acquisto di alcune aziende.
Recentemente il consorzio ha acquistato l’azienda Adept Technology che si
occupa della pulizia dell’acqua dai batteri
senza l’uso di prodotti chimici.
70, Pernille Krups lavorò invece per la
Chicogo Cosmetic.
Pernille afferma: “Mi ha permesso la
fusione tra l’ispirazione e ciò che avevo
imparato. Quando abbiamo acquistato
i nostri rivali, la Perstorp Analytical in
Svezia, sapevo cosa voleva dire essere un
impiegato quando cose come queste accadono. Sapevo anche quanto fosse importante mantenere la motivazione durante il
periodo di fusione, in tal modo, il personale non è spiazzato. Sapevo dell’importanza delle informazioni immediate e di
prendere il tempo necessario per spiegare
cosa sarebbe accaduto”.
Nils, il padre, ricordando il tempo trascorso alla F.L. Smidth: “E’ stato come
suonare il flauto cercando anche di dirigere una grande orchestra, facendola sembrare una vera orchestra sinfonica. Loro
disponevano di molti sistemi differenti,
tutti ben funzionanti, ma a quel tempo la
comunicazione era un problema. Questa è
la vera parte difficile da gestire. Ho imparato molto ed arricchito le mie esperienze,
anche se è stato molto impegnativo. Ho
imparato a mettere al primo posto le cose
più importanti”.
Esperienze all’estero
Tutti e quattro i membri della famiglia
Foss hanno lavorato in altre aziende;
l’esperienza significa molto per loro.
Nils Foss lavorò per la F.L. Smidth dalla fine degli anni 60 alla metà degli anni

Come evitate i conflitti?
Nils: “Parlando molto apertamente”.
Nils Christian: “E con reciproco rispetto, rispetto, rispetto”.
Pernille: “Franchezza, onestà, comunicazione”.
Nils: “Non criticandoci l’un l’altro”.
Nils Christian: “E non dando una ragione agli altri per farlo”.
Come ci riuscite?
“Trattenendoci”, dice Nils Foss con uno
sguardo malizioso, accompagnato dalla
fragorosa risata dei figli.
Vibeke Vestergård, Berlinske Nyhedsmagasin
Foto: Martin Mydtskov Rønne
13
In un settore molto competitivo come quello enologico, la scarsa qualità non paga. Il sistema
all’Infrarosso con Trasformata di Fourier (FTIR) ha dato prova di essere un sistema pratico e conveniente per determinare i maggiori parametri del vino ed ha ancora potenzialità non pienamente
sfruttate. Il Dr. Matthieu Dubernet dei Laboratori Doubernet di Narbonne commenta il
nuovo WineScan™ FTIR della FOSS.
Laboratori Doubernet, Francia:
Non sono concessi errori nella
produzione del vino!
I laboratori Dubernet sono accreditati ISO
17025 e operano sia con organizzazioni
governative che private. I laboratori sono
a conduzione familiare con la tradizione
di ricercare sempre nuove tecniche analitiche per soddisfare le crescenti richieste
della clientela. Il padre ed il nonno prima
di lui hanno sviluppato nuove tecniche
analitiche mantenendo sempre i laboratori Dubernet in prima linea nell’analisi dei
vini.
All’inizio degli anni 90 il laboratorio
cominciò a valutare la tecnologia dell’Infrarosso come metodo veloce in alternativa ai metodi tradizionali. FOSS stava
lavorando alla stessa idea ed il lancio nel
1999 dell’apparecchio FOSS FTIR fece
convergere entrambe le aziende in un rapporto che continua tuttora.
Gli errori possono costare molto
L’attenzione riservata alla tecnologia
FTIR è stata molta. L’industria enologica
francese era molto impegnata a mantenere l’alta reputazione. Nuovi ed agguerriti
produttori erano all’orizzonte e la qualità
non era più un parametro di secondo ordine.
“Fare il vino è ancora un’arte, ma bisogna anche farlo con efficienza” dice
Matthieu.
“Nel passato qualche errore era concesso. Ora i produttori necessitano di garanzie, e le analisi aiutano”.
Matthieu spiega come per il processo di
vinificazione è disponibile solo circa un
mese per prendere importanti decisioni
e frequenti analisi, a costi insignificanti,
aiutano molto a decidere.
In questa fase l’FTIR è di molto aiuto
14
Come sarà la produzione di quest’anno? Aumentare le conoscenze con analisi di
routine assicura una migliore qualità e rende più competitivi.
perché, confrontato con i metodi a filtri ed
i sistemi a chimica umida, i parametri forniti sono molto superiori e rapidi. Questo
coincide con le necessità richieste e risulta quindi più utilizzato per i controlli di
produzione che per le necessità specifiche
del laboratorio.
Le analisi FTIR oggi
Matthieu spiega che, almeno in Francia,
FTIR non è normalmente inserita nei corsi degli istituti enologici anche se, lui pensa, è ormai pronta per esserlo.
“Nel settore enologico la tecnologia
FTIR è responsabile di una rivoluzione,
così come lo è nel settore della vinificazione”.
I Laboratori Dubernet hanno recentemente provato il nuovo FOSS WineScan
Flex. “Con il WineScan Flex aumenterà
l’utilizzo della tecnologia FTIR nel settore vinicolo” commenta Matthieu.
I laboratori guardano in particolare
alla stabilità di questo nuovo strumento.
Questa è una caratteristica molto importante visti gli ambienti di utilizzo (come
i locali vicino alla pesa) dove vibrazioni,
polveri, fluttuazioni di temperatura posso-
Vol. 30, No 1, 2006
Il WineScan™ Flex rende l’analisi FTIR ideale per analisi di routine.
no interferire con i risultati. “La stabilità
del WineScan Flex è il doppio rispetto
al precedente WineScan” dice Matthieu.
“Naturalmente ciò è basato su prove di laboratorio, ma da una buona indicazione in
merito al suo utilizzo in produzione”.
litico consolidato e l’educazione è importante” dice Matthieu Dubernet. “Alcuni
non sono pronti, ma è solo questione di
tempo prima che l’FTIR diventi il metodo
di controllo principale nella produzione
enologica”.
FTIR solo questione di tempo
Con i recenti sviluppi della tecnologia
FTIR tutto coincide con una sua rapida
affermazione nel settore analitico. Perciò,
cosa stanno aspettando i produttori? In
Francia, almeno, sembra cruciale l’educazione all’uso dell’apparecchio così
come il rapporto fra valore del risultato
fornito e costo dell’investimento. “FTIR
è comunque un nuovo concetto per molti
produttori. E’ diverso dall’approccio ana-
Per ulteriori informazioni sui Laboratori
Dubernet, visitate il sito web www.dubernet.com

Richard Mills, FOSS Analitical
Il WineScan™ FT120 attualmente utilizzato dai Laboratori Doubernet.
Informazioni sull’analisi del vino
Analisi chimiche
Le tradizionali analisi chimiche vengono utilizzate come analisi di riferimento
e sono eseguite in laboratori come Doubernet. Sono lunghe, dispendiose e poco
adatte per operazioni di routine.
Vol. 30, No 1, 2006 Analisi all’infrarosso con sistemi a
filtri
Conosciute nel settore enologico nello
scorso decennio. Utilizzano solo alcune
porzioni dello spettro che vengono
utilizzate per determinare particolari
parametri. Normalmente sono in grado
di determinare solo uno o due parametri
e non danno quindi informazioni complete e sufficienti.
Analisi FTIR
L’analisi FTIR determina 20 parametri
con una sola analisi. E’ in grado di effettuare queste determinazioni perché
utilizza l’intero spettro e quindi dispone
di informazioni complete. Utilizzando
la ben nota matematica della Trasformata di Fourier è in grado di ricavare
il risultato analitico. Il tutto è reso possibile dalla grande potenza dei computer
attualmente disponibili.
15
Le proteine sono un importante parametro nutrizionale del latte. Dopo l’aspetto microbiologico, il
contenuto proteico è il parametro più significativo per
determinare il prezzo del latte.
Assicurazione qualità per l’analisi delle proteine
nel latte del sistema di monitoraggio Ceco
Importanza nell’analisi delle proteine nel latte.
Le proteine sono un importante parametro nutrizionale del latte. Dopo l’aspetto
microbiologico, il contenuto proteico è il
parametro più significativo per determinare il prezzo del latte. Con l’incremento
nella produzione e consumo di yogurt e
formaggi la determinazione delle proteine
nel latte ha assunto ulteriore importanza.
Il parametro proteine è quindi divenuto
molto importante anche dal punto di vista
della selezione genetica delle vacche da
latte.
Analisi delle proteine nel sistema di
monitoraggio Ceco.
Le analisi di routine per determinare il
contenuto proteico sono eseguite nei laboratori di monitoraggio centralizzati
(MRL; Fig. 1)della Repubblica Ceca. I
4 laboratori analizzano circa 4 milioni
di campioni individuali di latte all’anno
(Tab. 1) utilizzando i 18 apparecchi automatici in dotazione. Gli apparecchi sono
calibrati per i tre parametri principali, pro-
teine comprese, utilizzando 10 standard di
riferimento. I campioni standard sono di
latte crudo a contenuto variabile per coprire il campo di misura necessario. Ogni
mese i valori di riferimento sono stabiliti
dal laboratorio centrale di riferimento a
Rapotin (RICB) utilizzando le metodiche
ufficiali.
Il laboratorio RICB è membro della
rete di laboratori ufficiali ICAR-CECALAIT (Francia). Tutti i laboratori ufficiali
della Repubblica Ceca sono accreditati
EN ISO/ICE 17025. Il laboratorio RICB
di Rapotin assicura due tipi di servizio per
la routine MLR (Fig. 1; Tab. 1):
1. Preparazione e distribuzione periodica degli standard di riferimento (Hanuš e
Ficnar, 1990). Dal 1983 vengono preparati standard di riferimento 1526 e vengono
eseguite routine di calibrazione strumentali 4099;
2. Programmi di efficienza sul latte per
grasso, proteine, lattosio ed urea. Per la
valutazione del programma e per tenere traccia dell’accuratezza dei laboratori
viene utilizzato un sistema (Leray, 1993)
con distanza Euclediana dall’origine (Fig.
4).
Fig. 2: Apparecchio di riferimento
FOSS Kjeltec™ 2200 per determinare le
proteine del latte in uso nel laboratorio
RICB di Rapotin.
Fig. 3: Apparecchio master FOSS
MilkoScan™ 133B per la preparazione
degli standard e la verifica della calibrazione degli strumenti di routine.
Analisi delle proteine nel latte
I. Le analisi di riferimento per il contenuto proteico vengono eseguite con un
sistema Tecator Kjeltec™ della FOSS
(Fig. 2). In accordo con l’accreditamento
e la validazione del metodo per la determinazione delle proteine grezze (Azoto
Kjeldahl x 6,38) l’incertezza della misura è stata stimata in ± 0,066 % (livello di
confidenza del 95%). Il metodo utilizza
la seguente procedura per la digestione: 1
g di campione di latte crudo; 2 pastiglie
Kjeltabs al selenio S/3,5; 10 ml di H2SO4;
curva di temperatura - prima fase, TEMP
200° C, RAMP 10 min., TIME 30 min. –
seconda fase, 300, 5, 30 – terza fase, 435,
12, 45. Dal 1996 il metodo è in accordo
con gli standard internazionali ICAR-CECALAIT.
BOHEMIA
Buštěhrad
Prague
Rapotín
SILESIA
MORAVIA
Přerov
Brno - Chrlice
referential laboratory
routine laboratories
capital city
Fig. 1: Mappa laboratori analisi latte.
16
Vol. 30, No 1, 2006
Numero di campioni mensili analizzati
Laboratorio
Località
Grasso, Proteine,
Lattosio
Cellule somatiche
Apparecchi
Urea
Riferimento RIBC Rapotín
2200 Kjeltec™
MilkoScan™ 133B
Brno-Chrlice
61
40
1,0
Buštěhrad
155
80
3,5
Přerov
Veselí na Lužnicí
68
58
32
25
3,5
2,0
Routine MAL
1× CombiFoss™ 250
1× MilkoScan™ 255
1× CombiFoss™ 250
3× MilkoScan™ 255
2× MilkoScan™ 255
1× MilkoScan™ 255
1× MilkoScan™ 133
RIBC = Istituto di ricerca per l’allevamento bovino; MAL = Laboratori analisi latte
Tab. 1 Apparecchiature e prestazioni dei laboratori analisi latte del sistema Ceco.
II. Le analisi di routine sono eseguite con
l’analizzatore all’infrarosso (Tab. 1; Fig.
3). In accordo con l’accreditamento ed il
metodo di validazione l’incertezza delle
misure è stimata in ± 0,099% di proteine.
III.Dal 1984 le analisi Kjeldahl vengono
eseguite utilizzando apparecchiature Tecator: Di gestore DS20; Controller; Kjeltec System II; titolatore Tecator. Anche se
l’ambiente di lavoro è molto aggressivo è
ancora possibile utilizzare gli apparecchi
originali vista la loro alta qualità e buona
manutenzione alla quale sono sottoposti.
Comunque in considerazione del forte
utilizzo lo scorso anno è stato acquistato
un nuovo Kjeltec 2200.Rispettando l’apparecchio le richieste per l’accreditamento è stato subito utilizzato. Il recupero nei
controlli ICAR-CECALAIT è stato del
99,2% per il metodo (utilizzando la soluzione di glicerina) e 99,7% per la distillazione (usando solfato d’ammonio). La
media delle differenze per l’accuratezza nelle proteine del latte è stata -0,012
g/100g e la deviazione standard ±0,012
g/100g. Questi risultati sono ritenuti molto buoni. La tradizione di combinare il
metodo di riferimento Kjeltec Tecator con
gli apparecchi di routine milkoscan della
FOSS continuano anche in tutto il sistema
MRL (Fig. 2 e 3).
IV. RICB Rapotin organizza anche verifiche mensili (11 all’anno) per tutto il
gruppo dei laboratori MRL (laboratorio
di riferimento – routine MRL). Il metodo
Re sopra menzionato è utilizzato per questo scopo. Il metodo Re è utilizzato anche
per la valutazione delle non conformità
accidentali. Nel primo caso i grafici delle
diagnosi Re (1) sono basati sul principio
di Shewhart (Fig. 4). Il limite di discriminazione HDLR è stato calcolato su un
Vol. 30, No 1, 2006 lungo periodo (2 anni = 22 controlli). Nel
secondo caso (2) i grafici Re vengono utilizzati per la valutazione delle non conformità accidentali (Fig. 5). Le possibilità di
diagnosi degli errori accidentali sono:
1. La situazione della distribuzione
Re prima (o) e dopo (x) come
mostrato in Fig. 4. Questo per
mette la diagnosi ed il coordi
namento delle correzioni nel
caso di non conformità. E’ inol
tre possibile incrementare l’effi
cienza della diagnosi ad es. la
stima degli effetti di errori ca
suali o sistematici sui valori
A
Protein
0,120
0,100
0,100
HDLRe
0,080
Re
totali di non conformità con l’interpretazione separata dei grafici
d (media delle differenze) ed sd
(variabilità delle differenze)
come due componenti di Re
(Re=d2+sd2)0,5; (Leray, 1993);
Il sistema modificato mostra la
situazione dell’intero set analizzato (secondo i valori individuali di Re) con due coppie di
grafici dopo l’ultima e prima
della prossima calibrazione (due
gruppi di campioni di riferiCont. on page 18
B
Protein
0,120
2.
HDLRe
0,080
Re
0,060
0,060
0,040
0,040
0,020
0,020
0,000
0,000
0
5
10
15
20
25
30
0
35
5
10
C
D
Protein
0,120
20
25
30
35
25
30
35
Protein
0,300
0,250
0,100
HDLRe
0,080
Re
15
number of test
number of test
0,200
Re
0,060
0,150
0,040
0,100
0,020
0,050
HDLRe
0,000
0,000
0
5
10
15
20
number of test
25
30
35
0
5
10
15
20
number of test
Fig. 4: Grafici diagnostici della stabilità strumentale nell’analisi delle proteine del
latte nel sistema MRL Ceco.
Re = distanze euclediane dall’origine
HDLRe = limiti di discriminazione storici di Re
x
= situazione dopo la calibrazione (verifiche della calibrazione precedente
fatta immediatamente dopo la calibrazione
o
= situazione prima della calibrazione
17
Allevamento
Camp. Casuale
Holstein
Differenze
Prot. Grezze
%
Prot. Vere
%
Caseina
%
Siero Prot.
%
Azoto non
prot.
%
Produzione
giornaliera Kg
3,40 ± 0,32
3,21 ± 0,31
2,70 ± 0,28
0,51 ± 0,10
0,19 ± 0,06
25,7 ± 8,1
3,23 ± 0,35
3,06 ± 0,33
2,55 ± 0,29
0,50 ± 0,09
0,17 ± 0,06
26,7 ± 7,8
*
*
*
ns
*
ns
Ns = non significative; * = P < 0,05
Tab. 2 Differenze sull’azoto del latte fra le razze bovine della Repubblica Ceca.
Cont. from page 17
mento; x o)e le posizioni opposte prima e dopo la calibrazione
(un solo identico gruppo di campioni; o x). E nuovamente vengono incrementate le possibilità
per la valutazione delle non conformità accidentali.
Protein
0,03
0,08
0,07
0,025
0,06
0,02
sd
0,05
0,015
sd
0,04
0,03
0,01
0,02
0,005
0,01
0
-0,04
-0,03
-0,02
-0,01
0
0,01
0,02
0,03
0,04
-0,20
-0,15
-0,10
Per esempio (considerando il caso 1) i
quattro tipi di strumento sono visualizzati
nel grafico delle proteine (Fig. 4):
A. L’apparecchio Master (MilkoScan ™
133B, Fig. 3) del sistema MRL;
B. Strumenti di routine RI con buona
stabilità dei risultati;
C. RI con stabilità dei risultati normale;
D. RI con scarsa precisione.
0,05
0,10
d
Dopo la calibrazione, risultati delle prestazioni
Dopo un mese, prima della successiva calibrazione, risultato del test di precisione
0,035
0,06
0,03
0,05
0,025
0,04
0,02
sd
sd
0,03
0,015
0,02
0,01
0,01
0,005
0
0
-0,08
-0,06
-0,04
-0,02
0
0,02
0,04
0,06
0,08
-0,04
-0,02
0
0,02
0,04
0,06
d
d
Prima della calibrazione, risultato del test di
precisione
I valori dell’apparecchio master sono stati
introdotti dall’11° e 12° anno di attività
del RICB Rapotin. Come secondo esempio (riferito al caso 2), per il contenuto in
proteine sono inseriti la combinazione di
due gruppi Re (Fig. 5).
Il contributo positivo atteso è:
• Incrementare la stima delle non conformità nelle analisi di routine, caratterizzarle e scoprirne l’origine;
• Determinare ed incrementare la correzione degli errori accidentali;
• Incrementare, in generale, l’affidabilità
dei risultati delle analisi di routine.
Lo sviluppo, l’aggiornamento e la valutazione del sistema vengono eseguiti
come parte del progetto governativo del
Mze-ČR, NAZV, QF3019 e MŠMT-ČR,
INGO, LA 103.
Bibliografia
Hanuš, O.- Ficnar, J.: Kjeltec™ as a tool
for calibration of infrared milk analyzer.
In Focus, The Tecator journal of technology for chemical analysis, 13, 1990, 1,
15-17.
Leray, O.: CECALAIT: an organization
to support analytical quality assurance in
dairy laboratories. Santkofen/Germany,
1992-05-18-20, Brussels, 349-360.
Risultati sull’analisi dell’azoto
A parte le analisi di riferimento, il FOSS
Tecator Kjeltec ed il MilkoScan master
sono utilizzati in molti altri progetti di
ricerca. Per esempio, è stato possibile valutare i diversi contenuti di azoto proteico
nel latte di vaccha delle diverse razze presenti nella Repubblica Ceca (Fig. 5).
by 1Oto Hanuš, 1Václava Genčurová, 2Pavel Hering, 2Miloš Klimeš
1
= Istituto di ricerca per l’allevamento
bovino, Rapotin, Repubblica Ceca
2
= Associazione Allevatori Ceca-Moravia, Praga, laboratori di Buštěhrad e
Chrlice, Repubblica Ceca
18
0
0,00
-0,05
d
Immediatamente dopo la calibrazione, risultati della calibrazione
Fig. 5 Grafici di confronto (proteine nel latte: confronto fra analizzatori dopo (x)
la calibrazione e prima (o) della calibrazione successiva con due diversi gruppi di
campioni di riferimento – coppia superiore di grafici x o; confronto fra analizzatori
immediatamente prima (o) della calibrazione e dopo (x) la calibrazione utilizzando
gli stessi gruppi di campioni di riferimento – coppia inferiore di grafici x o.

Vol. 30, No 1, 2006
Cinquant’anni
ascoltando i clienti
Nils Foss spiega come ricerca e dialogo hanno contribuito al
successo della FOSS nel corso degli ultimi 50 anni.
“Io sono un ottimista e guardo sempre
avanti” dice Nils Foss quando gli viene
chiesto se avesse mai immaginato che la
FOSS sarebbe diventata la società che è
oggi.
Racconta di come suo padre cercò di
convincerlo a lasciare una promettente
carriera negli USA per ritornare in Danimarca a lavorare su uno strumento rivoluzionario per misurare l’umidità nel grano.
Lo strumento divenne noto col nome di
Cera Tester.
Lanciato nel 1956 con gran successo,
permise alla principiante N. Foss Electric
di avere future possibilità di sviluppo.
“Negli affari è sempre bene avere almeno tre opzioni,” afferma Nils. Per spiegarsi fa un riferimento divertente ad una vecchia commedia con protagonista Danny
Kaye, riguardante un uomo che si prepara
ad ogni eventualità con tre opzioni per la
sua prossima mossa. Inevitabilmente, è
sempre la terza che sceglie ogni volta.
Nel 1957 per la N. Foss Electric le prime due opzioni sul tavolo erano: focalizzarsi sui misuratori d’umidità o basarsi
sulle conoscenze elettroniche acquisite
da Nils negli USA. La terza era quella
d’investire nella ricerca e costruire buone
relazioni con potenziali clienti o partner.
Prendendo l’esempio del film, non ci vuole molto per capire su quale opzione la
società decise di focalizzarsi.
Il risultato fu il VitaScope, uno strumento che sviluppò una vasta discussione
nell’industria che produceva birra. Fu il
primo strumento ad essere realizzato per
determinare rapidamente la capacità di
germinazione di partite d’orzo e fu largamente utilizzato nelle aziende di tutto il
mondo che lavoravano il malto. Divenne
così popolare che per un certo periodo la
N. Foss Electric fu comunemente conosciuta come ‘la società del VitaScope’.
Il principio di comprendere le più importanti necessità dell’industria, ha sempre attratto la FOSS e Nils spiega come
Vol. 30, No 1, 2006 la società ha colto le opportunità offerte.
Sono stati importanti anche i collegamenti con i centri scientifici e con esperti in
campi particolari. “C’è sempre un esperto
da qualche parte col quale parlare” dice
Nils.
La strada non è sempre stata facile,
molte innovazioni hanno richiesto anni
per guadagnare la fiducia delle aziende e
molte di queste sono state significative sia
per Nils che per i clienti FOSS in tutto il
mondo.
Un episodio del quale Nils va particolarmente fiero è quando il MilkoTester
Minor venne introdotto in India e dimostrò di essere una combinazione ideale
per le richieste di quel tempo. “Rimasi
molto impressionato nel vedere come le
analisi rapide avessero avuto un grande
impatto” dice Nils. “Il MilkoTester fornì
un metodo d’analisi semplice e soprattutto affidabile. Divenne una pietra angolare
del sistema cooperativo del latte in India
ed aiutò molto gli allevatori a migliorare
il loro stile di vita”.
Parlando delle future minacce nel campo delle analisi, Nils Foss prevede che la
continua pressione sui prezzi porterà a ridurre i costi, ma può essere fatto ancora
molto per aiutare gli agricoltori con analisi fatte direttamente sul posto.
La FOSS continuerà ad ascoltare e continuerà lo sviluppo di nuove tecnologie e
di soluzioni analitiche che possano soddisfare la richiesta dei clienti.
“La vita non diventerà meno complicata,” dice Nils. “Ero solito camminare su e
giù per la stanza ed all’improvviso mettere sulla lavagna nuove idee. Oggi, il 50%
della soluzione di un’analisi è software.
E’ molto più difficile vedere cosa sta accadendo” dice sorridendo.

Richard Mills, FOSS Analitical
Nils Foss mostra al mondo il primo analizzatore automatico del latte nel 1968.
19
FIAstar™ 5000 in Polonia:
Flow Injection per determinare l’azoto
ed il fosforo nei terreni
Passato e presente
L’Università per l’Agricoltura di Poznań
è una delle università polacche che si occupano dell’insegnamento e della ricerca
nell’area dell’agricoltura, foreste ed animali selvatici. Fu fondata nel 1870 da August Cieszkowski un convinto benefattore
della scienza. Dopo l’indipendenza della
Polonia nel 1919, divenne il Dipartimento per l’Agricoltura e le Foreste dell’Università di Poznań. Lo sviluppo dinamico
del dipartimento, portò nel 1951all’apertura della scuola indipendente chiamata
Università per l’Agricoltura August Cieszkowski (ACAU).
Oggi ACAU comprende: Agricoltura,
Foreste, Animali selvatici, Tecnologia del
legno, Ingegneria ambiente e studio del
suolo. E’ frequentata da 10.000 - 11.000
studenti ed occupa i primi posti nelle ricerche in agricoltura, foreste e scienze alimentari. La Facoltà di Agricoltura – la più
grande – offre non solo corsi in agronomia ma anche in biotecnologia, economia
e protezione dell’ambiente. Ha inoltre
diverse unità di ricerca indipendenti, una
di queste è il Dipartimento di Chimica
per l’Agricoltura (DAC) diretto dal Prof.
Witold Grzebisz che acquistò l’analizzatore Flow Injection FOSS FIAstar™ 5000
all’inizio del 2004.
Scopo della ricerca
DAC è principalmente coinvolta nella ricerca dei nutrienti per le colture agricole.
Partecipa inoltre estensivamente all’insegnamento delle scienze per la protezione
ambientale. Attualmente sono in corso i
seg. progetti:
• Ottimizzazione della fertilizzazione
delle colture agricole (attualmente focalizzate su barbabietola da zucchero,
colza, orzo ed orzo da malto)
• Formazione e trasformazione dei nutrienti nei terreni
• Effetti dei solfuri nei terreni e nelle
colture
• Bilanciamento dei nutrienti nelle aziende agricole e nell’ambiente
• Trasformazione dei metalli pesanti nei
terreni e nelle piante, loro fitotossicità,
20
problematiche e rimedi
• Individuazione delle zone a rischio
ecologico
L’azoto è l’elemento più importante per
la nutrizione delle piante, determinando
la loro resa e qualità. La sua presenza è
necessaria in forma organica (90-95%)
ed inorganica (1-5%). Le piante utilizzano principalmente la forma inorganica
come nitrati (N-NO3) o ammoniaca (NNH4). Il contenuto e le proporzioni delle
forme azotate variano molto da stagione a
stagione e dipendono da numerosi fattori
(tipo di terreno, precipitazioni, temperatura, rotazione agronomica, ecc…). Ciò è
molto importante per le colture in quanto
il contenuto minerale presente nel terreno
influenza la modalità delle concimazioni
azotate necessarie.
In altre parole, determinare il contenuto
di azoto riduce il rischio di contaminazione dell’ambiente.
Verifiche effettuate per stimare l’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura dicono
che essi vengono sfruttati al 20% circa.
Questo è attribuibile principalmente alla
bassa efficienza della trasformazione
degli animali. Il rateo di trasformazione dell’azoto nelle piante e del 60-80%.
L’azoto perso nella produzione vegetale
ed animale è disperso nell’ambiente sotto
forma di:
1) Dispersione nei terreni ed acque su- perficiali
2) Volatilizzazione nell’atmosfera
3) Volatilizzazione dei prodotti denitrifi- cati (NO, N2O, N2) nell’atmosfera
L’effetto più conosciuto delle contaminazioni agricole è l’aumento della concentrazione dei nitrati nelle acque potabili.
Le verifiche dicono che il 55% viene dalle
acque municipali di scarico (circa 224.000
t/anno) ed il 39% dall’agricoltura.
Sono due le maggiori fonti di contaminazione: i fertilizzanti naturali conservati
nelle aziende agricole (concimi, letami)
che causano alte concentrazioni di azoto in aree ristrette, creando alti rischi di
contaminazione; ed i fertilizzanti naturali o minerali utilizzati durante le arature
e le coltivazioni. In Polonia il rischio di
perdita dei nitrati è direttamente collegata
alle condizioni climatiche. Generalmente
il 20-30% delle piogge (500-600 mm) arrivano alle falde profonde o vengono eliminate con le acque superficiali.
Il fosforo è il secondo importante elemento ad avere effetto sulla resa e qualità delle colture. Come per l’azoto anche
l’eccessiva presenza di fosforo introduce fenomeni negativi nell’ambiente, ad
esempio l’eutrofizzazione delle acque
dolci e marine. Una delle più alte concentrazioni di fosforo, a livello ambientale,
è stata trovata nel Mar Baltico e Mare
del Nord. Circa 13.000 t/anno di fosforo
vengono introdotte nelle acque del Mar
Baltico dalla Polonia, e l’agricoltura ne
è responsabile per il 50%. Perciò l’agricoltura è il più importante soggetto per
il controllo della presenza di fosforo nell’ambiente.
Metodo
Il progetto di ricerca richiedeva un metodo analitico adeguato, accurato e riproducibile, così come veloce ed applicabile
ad un’alta popolazione di campioni. La
rapidità analitica è particolarmente importante all’inizio della primavera vista
l’intensiva attività agricola, la veloce crescita delle piante e variazione climatica.
Le quantità di nutrienti rilevati ed il tipo
di campioni richiedono inoltre sistemi veloci ed affidabili. Prima che DAC acquistasse l’analizzatore FIAstar 5000 Flow
Injection l’azoto era determinato mediante distillazione in corrente di vapore con
MgO e Devarda era utilizzato per la riduzione N-NO3. Come soluzione ricevente
si utilizzava una soluzione di acido borico
al 2-4% e quindi titolata con indicatore
rosso-verde. Il limite di detezione inferiore dipendeva dal rapporto terreno/concentrazione dell’acido titolante. In teoria
un rapporto 1:5 e per 0,0025 e 0,0010 M
H2SO4, utilizzando una buretta con risoluzione di 0,050 cm3 la quantità calcolata
per ogni aggiunta è rispettivamente 0,79 e
0,32 kg N/ha. Le tipiche deviazioni standard sono presentate nella tabella 1.
Confrontato con il metodo della distil-
Vol. 30, No 1, 2006
Houba et al. 1986: 0,010 M CaCl2,
rapporto terreno:soluzione 1:10, tem po di estrazione di 2 ore)
4) Filtrazione (filtri di fornitori vari, il
filtrato deve essere limpido)
5) Analisi colorimetrica di N-NO3,
N-NH4 e P-PO4 con il FIAstar 5000
6) Quando è necessaria la determinazio ne di K, Mg ed Na essa è fatta sullo
stesso filtrato utilizzando il metodo
ASA.
Le note applicative del FIAstar 5000 raccomandano di utilizzare una soluzione 2
M KCl per l’estrazione dell’azoto. Per noi
è migliore la soluzione 0,010 M CaCl2
avendo quindi la possibilità di determinare contemporaneamente P, K, Mg e pH
avendo inoltre un sostanziale risparmio di
reattivi. Per la determinazione di N-NH4 e
lazione il FIA risulta avere una migliore
ripetibilità ed una deviazione standard più
bassa (Tabella 1).
Il più importante vantaggio, è comunque, dovuto al fatto che con il FIAstar
5000 vi è meno lavoro manuale e meno
utilizzo di reagenti chimici. Questo incrementa notevolmente l’aspetto economico
nell’analisi dei terreni (Tabella 2).
Oggi, l’azoto minerale (N-NO3, N-NH4)
ed il fosforo (P-PO4) sono determinati con
il sistema colorimetrico FOSS FIAstar
5000, ed il processo analitico comprende
le seguenti fasi:
1) Raccolta campioni nei vari strati, es.:
0 - 30, 31 - 60 cm
2) Determinazione dell’umidità e della
struttura del suolo
3) Estrazione dei componenti (secondo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Media
Distillazione
N-NH4
kg/ha
5,54
3,02
2,22
3,33
1,76
2,02
0,91
23,63
14,18
22,05
7,86
SD
0,71
0,00
1,43
0,43
1,07
0,29
0,14
2,23
2,23
4,45
1,30
N-NH4
kg/ha
SD
kg/ha
25,20
9,83
11,09
8,37
13,86
22,78
14,01
204,75
110,25
55,13
47,53
7,13
1,07
1,43
1,00
2,49
1,43
0,14
22,27
22,27
11,14
7,04
6,24
3,15
2,51
3,41
2,75
2,45
0,95
22,73
17,42
27,56
8,91
A
40
N-NO3
SD
A
0,34
0,08
0,08
0,08
0,07
0,07
0,07
0,89
1,40
2,26
0,53
kg/ha
24,40
9,49
5,60
9,95
14,35
19,00
9,70
186,41
94,70
63,63
43,72
N-NO3
35
SD
A
1,13
0,59
1,13
0,07
0,07
0,42
0,85
0,80
0,29
0,83
0,62
Tabella 1: Analisi del contenuto in azoto minerale (Nmin) contenuto in campioni
prelevati all’inizio della primavera (0-30 cm) ed analizzati con i due metodi
A – deviazione standard per n=2 (per il FIAstar due campioni diversi prelevati in
modo casuale ed analizzati, non analisi in doppio sullo stesso campione).
Soluzione di estrazione – 0,010 M CaCl2 rapporto di diluizione terreno/soluzione
1:10. Coeficente di correlazione fra i metodi, 0,971 per N-NH4 e 0,991 per N-NO3.
Vol. 30, No 1, 2006 Cont. on page 22
FIAstar™ 5000
N-NO3
A
Risultati
In meno di un anno il FIAstar 5000 ha analizzato 14.600 campioni di terreno, principalmente per N-NO3, N-NH4. All’inizio
della primavera sono stati circa 4.500 in
un mese e mezzo (N-NO3, N-NH4).
I risultati analitici sono utilizzati per
raccomandare una fertilizzazione bilanciata. Da Maggio 2004 vengono studiati
30
25
kg / ha
Camp.
terreni
N-NO3 (campo di misura 0,1 - 5 mg/dm3)
viene inoltre utilizzato un loop di iniezione di 40 µl. Per determinare P viene spesso utilizzato un loop di iniezione di 400 µl
principalmente quando si analizza terreno
non concimato (campo di misura 0,005 1,0 mg/dm3).
20
profondità
terreno
P-PO4
0 - 0,3 m
0,3 - 0,6 m
15
10
5
0
fo
re
s
ta
pr
at
i
te
rre
ni
fo
re
s
co
ltiv
at
i
ta
pr
at
i
te
rre
ni
co
ltiv
at
i
Figura 2: Contenuto di nitrati e fosfati
nei vari ecosistemi. (Acque del fiume
Wyskocz vicino a Poznan, Maggio 2005).
21
Metodo
Forme
azotate
Distillazione
N-NH4
N-NO3
FIAstar™ 5000
Totals
N-NH4
N-NO3
Totali
Reagenti più costosi
Uso di reagenti1 (g/100
campioni)
Ossido di magnesio
Acido borico
Etanolo
Lega Devarda
Acido borico
Etanolo
---Indicatore
Idrossido di sodio
Cloruro di calcio idr.
N-(1-Naphtyl) etilenediamine dicl.
Sulfanilamide
Cloruro d’ammonio
Cloruro di calcio idr.
----
20,0
20,0
5,0
10,0
20,0
5,0
0,021
1,033
3,189
0,114
0,643
5,889
3,091
Costo anali- Tempi per
tico per 100 l’analisi di
campioni1 100 campio(PLN)
ni1 (min)
38,40
500
42,40
500
80,80
3,35
1 000
107
4,04
(18,04) 2
126
7,39
233
(260-270)3
Tabella 2: Confronti dei costi e tempi analitici, fra il metodo per distillazione ed il
FIAstar™ 5000, nella determinazione dell’azoto minerale in campioni di terreni.
1
Per il metodo FIA è stata calcolata una analisi per campione
2
Compreso il costo della rigenerazione della colonna di cadmio
3
Compresi i tempi per la preparazione e calibrazione dell’apparecchio
Cont. from page 21
anche i bacini di due fiumi , situati in una
zona ad alta attività agricola. Nei campioni raccolti viene determinato l’azoto così
come P-PO4.
I risultati preliminari confermano
l’impatto delle produzioni agricole nella
dispersione di questi elementi nell’ambiente. La Figura 1 mostra i contenuti
e l’utilizzo tipico di N-NO3 e P-PO4 nel
suolo.
Occasionalmente il FIAstar 5000 viene
utilizzato per determinare l’azoto su piante e acque dolci. Abbiamo inoltre studiato
gli effetti della fertilizzazione sulle patate
(N-NO3 sui tuberi freschi), e la nutrizione
complessiva nella barbabietola da zucchero (contenuto di N-NO3 nella barbabietola
e nelle foglie). In entrambi i casi i nitrati
sono stati analizzati in una soluzione di
acido acetico al 2%.
Conclusioni
Attualmente viene utilizzato un modulo
FIAstar 5000. Sono quindi richieste frequenti sostituzioni delle cassette analitiche in funzione del parametro da determinare. Nonostante ciò il ritmo analitico,
la ripetibilità, la riduzione dei prodotti
chimici utilizzati è a netto favore del FIAstar rispetto alle metodiche precedenti.
L’apparecchio permette di incrementare
notevolmente il numero di campioni analizzati consentendoci di allargare il campo
delle nostre ricerche principalmente nell’area della protezione ambientale. E’ già
pianificato l’acquisto del prossimo modulo FIAstar, ciò permetterà di ampliare
il nostro spettro analitico, prima di tutto
all’analisi del Boro.

Dr Przemysław Barłóg, Dipartimento di
Chimica per l’Agricoltura, Università
August Cieskowski, Poznañ
Il Dr. Barłóg operatore del FIAstar™ 5000.
22
Vol. 30, No 1, 2006
Danimarca: visita cinese alla FOSS
Crescere attraverso la conoscenza
Come gli stretti legami e la condivisione della conoscenza stanno giocando
un ruolo importante nel sostenere la crescita del mercato cinese.
Aprile 2005: la luce del sole nella fresca primavera scandinava
si riflette sulla lucente processione d’auto dirette alla sede della
FOSS.
In azienda, il fondatore della società, Nils Foss, aspetta di ricevere una delegazione il cui rappresentante è il Vice Premier
della Repubblica Popolare Cinese, il Sig. Hui Liangyu.
Questa non è una visita ordinaria, essa è l’indicazione della
continua cooperazione tra la FOSS e la Cina.
Per decenni la FOSS ha condiviso le conoscenze con i professionisti cinesi, lavorando ad uno sviluppo rapido delle aziende
alimentari ed agricole. La FOSS è presente in Cina dal 1970.
Oggi ha circa cinque mila clienti nel settore controllo qualità dei
prodotti alimenti, latterio caseari, cereali, farine, allevamento e
ricerca agricola. Oltre 35 persone sono impiegate nella filiale
cinese della FOSS.
La FOSS è stata inoltre coinvolta nella fondazione di una rete
commerciale danese-cinese; si tratta di un’organizzazione noprofit che mira a promuovere lo scambio di conoscenze per il beneficio d’entrambi i paesi. Nils Foss ne è il presidente e le principali società danesi sono rappresentate nel ‘business forum’.
Mentre la delegazione era in visita all’azienda, la discussione
si focalizzava sullo sviluppo dell’industria alimentare e agricola
cinese e sulle soluzioni che la FOSS poteva proporre per contribuire al miglioramento della qualità ed all’efficienza nella produzione.
Con la rapida crescita economica che non mostra segni di rallentamento, la condivisione delle conoscenze giocherà un ruolo
Note per gli autori
I manoscritti devono essere sottoposti all’Editore.
Si considera il manoscritto come una presentazione che non
è stata né tutelata dai diritti d’autore né pubblicata e che non
può essere sottoposta a nessun altro tipo di pubblicazione.
I testi devono essere scritti in lingua inglese, recanti un titolo conciso ma comunque informativo, accompagnati dal nome
degli autori, possibilmente con un cognome completo per ogni
autore e seguito dal nome ed indirizzo dell’istituzione dove
l’articolo è stato eseguito.
Vol. 30, No 1, 2006 In periodi come questi utilizzare attrezzature affidabili conta
molto. Una delegazione che include il Vice Premier della Repubblica Popolare Cinese, il Vice Ministro degli Affari Esteri,
il Vice Ministro dell’Agricoltura ed altri, assistono ad una
dimostrazione della tecnologia FOSS.
importante nell’assicurare il successo commerciale, sia per le industrie in crescita sia per quelle che le supportano.

Richard Mills, FOSS Analitical
Per ogni articolo pubblicato, verrà versato un onorario di
1.000 US$.
Accertarsi che i files siano chiaramente riconoscibili quando
il materiale viene spedito via e-mail, dischetto o CD:
Le immagini devono essere nel formato TIFF con alta risoluzione di 300 dpi, con colori CMYK o B/W.
23
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P/N 9999 3032, Issue 1 IT, March 2006
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