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Il giornale del GRUPPO FOSS per le tecnologie analitiche nel settore agroalimentare Vol. 30, No 1, 2006 FOSS 50 anno del giubileo FOSS – incontrare la famiglia Cinquanta anni di contatti con i clienti XDS Process Analytics™ ed ed il il trasferimento trasferimento delle delle calibrazioni calibrazioni Non Non più più errori errori nella nella produzione produzione del del vino vino In Focus “In Focus” è il giornale del Gruppo FOSS per la strumentazione e le tecnologie analitiche diretto agli operatori del settore agro alimentare. “In Focus” è gratuito ed in libera circolazione e può essere ricevuto facendone semplice richiesta scritta. Coordinatore editoriale: Ola Johansson FOSS Analytical AB e-mail [email protected] Editore: Elsa Claesson Lundin e-mail [email protected] FOSS Fifty and first Produttore/Coordinatore/Servizio Egregio cliente, e-mail [email protected] FOSS fu fondata nel 1956 da mio padre Nils Foss. Cinquant’anni dopo lui è ancora il riferimento dell’azienda e la sua idea iniziale – Soluzioni Analitiche Dedicate – è ancora attuale oggi. Nel 2006 sono lieto di celebrare il 50° anniversario della FOSS, non solo con la mia famiglia, ma anche con i dipendenti, le filiali e con voi, i nostri clienti. Come parte delle celebrazioni, vi invitiamo a ricordare il nostro passato e più importante a guardare avanti verso il futuro. Numerosi nuovi prodotti saranno disponibili in futuro, la nostra Ricerca & Sviluppo sta lavorando intensamente anche attraverso un continuo dialogo con i nostri clienti di riferimento. Per celebrare il giubileo, FOSS sta gestendo una serie di eventi con lo slogan “Fifty and First” che saranno ancor più pubblicizzati con la nostra rivista ‘In Focus’ o attraverso il sito www.foss.dk. E’ stata anche colta l’opportunità per rinfrescare l’aspetto di questo giornale e modernizzarlo dopo 29 anni di attività. In questa uscita, potrete trovare, assieme ad altri articoli, una intervista con Nils Foss, una delle innovazioni prodotte in questi 50 anni ed alcune informazioni sulla famiglia operante dietro l’azienda. Potrete inoltre leggere circa il crescente mercato cinese e su alcuni nuovi prodotti, il loro uso ed applicazione. Spero troviate gli articoli interessanti. Un’altra opportunità offertami dall’anniversario FOSS è quella di poter ringraziare voi clienti che in un rapporto durevole avete creduto in FOSS rendendo possibile la celebrazione del cinquantenario in sgargianti colori. Noi in FOSS guardiamo avanti ai prossimi 50 anni di Soluzioni Analitiche Dedicate. Indirizzo: Con sincerità Peter Foss Presidente FOSS A/S lettura: Asa Osterberg FOSS Analytical AB PO BOX 70 SE-26321 Hoganas Svezia e-mail [email protected] Stampato in Svezia Laholms Tryckeri Offset AB Copyright 2006 by FOSS Analytical Tutti i diritti riservati Sommario: XDS Process Analytics™ e trasferimento delle calibrazioni 4 FOSS e l’industria della carne: Un ampio range di soluzioni possibili 6 Il nuovo WineScan™ rende la qualità materia quotidiana 8 Espandendo il concetto di assicurazione qualità 9 La famiglia FOSS 10 La storia industriale della Danimarca non può essere raccontata senza menzionare ampiamente la famiglia FOSS. Non sono concessi errori nella produzione del vino 14 In un settore molto competitivo come quello enologico, la scarsa qualità non paga. Il sistema all’Infrarosso con Trasformata di Fourier (FTIR) ha dato prova di essere un sistema pratico e conveniente per determinare i maggiori parametri del vino Assicurazione qualità per l’analisi delle proteine nel latte del sistema di monitoraggio Ceco Le proteine sono un importante parametro nu- 16 trizionale del latte. Dopo l’aspetto microbiologico, il contenuto proteico è il parametro più significativo per determinare il prezzo del latte. Cinquant’anni ascoltando i clienti 19 Flow Injection per determinare l’azoto ed il fosforo nei terreni 20 Crescere attraverso la conoscenza 23 Illustriamo come l’XDS NIR assicura la trasferibilità delle calibrazioni ed i vantaggi che questo offre nelle applicazioni ai controlli in processo. Pagina 4. L’XDS NIR assicura la trasferibilità delle calibrazioni fra apparecchi. Nel seguente articolo viene illustrato come l’XDS NIR assicura la trasferibilità delle calibrazioni ed i vantaggi che questo offre nelle applicazioni ai controlli in processo. XDS Process Analytics™ e trasferimento delle calibrazioni I vantaggi della trasferibilità Lo schema riportato in Fig. 1 da una buona visione dell’importanza della trasferibilità delle calibrazioni. Nella Produzione A l’apparecchio XDS è collegato con 4 sensori (punti di misura) inseriti nell’impianto. Nella Produzione B un altro XDS è collegato con un solo sensore. In termini di calibrazione, installazione e manutenzione dobbiamo considerare 2 apparecchi con un totale di cinque punti di misura. Senza trasferibilità sarebbe richiesta la calibrazione, l’installazione e la manutenzione per ogni punto di misura. Con la trasferibilità può essere usata la stessa calibrazione senza regolazioni complicate. Il tempo ed i costi risparmiati con la trasferibilità non sono indifferenti. Con la riduzione dei tempi di installazione, cali- brazione e manutenzione si può pensare ad un incremento del numero di installazioni per poter meglio controllare il processo. Assicurare la trasferibilità Chiunque abbia avuto bisogno di calibrare più di uno strumento sarà d’accordo sulla necessità di avere una consistente affidabilità dei dati. Se ci sono differenze saranno necessari aggiustamenti individuali per ogni apparecchio o sensore. Così come ogni modifica dovrà essere accuratamente annotata per monitorare costantemente la vita dell’apparecchio. Con l’aumento del numero di strumenti e sensori coinvolti, l’impegno può diventare molto gravoso. La stabilità degli apparecchi è già un buon aiuto, perciò le differenze dovrebbe- ro essere le più piccole possibili. Questo è il motivo per il quale gli XDS Process Analytics™ sono standardizzati e forniscono misure affidabili e stabili. Ad esempio il metodo standard per la tracciabilità NIST definisce gli standard di risposta per le lunghezze d’onda e l’assorbanza. E, molto importante, anche la banda passante di ciascun XDS Process Analytics™ è standardizzata. Un kit di standardizzazione consente inoltre di verificare la standardizzazione strumento/sensore. Il kit comprende campioni standard per controllare il sensore al punto di installazione così come l’installazione completa sensore, cavo di collegamento, strumento. Questo evita qualsiasi variazione introdotta dalla lunghezza o dalla qualità delle fibre ottiche. Fig. 1: XDS Process Analytics™ collegati in rete. Vol. 30, No 1, 2006 Garantire la trasferibilità. Questo in teoria, ma cosa succede in pratica? Moltissimi controlli sono stati fatti alla FOSS per provare e verificare la trasferibilità delle calibrazioni in vari apparecchi XDS. Un buon esempio riguarda quello effettuato per verificare la calibrazione delle proteine nella farina di frumento. Nel test furono utilizzati 34 campioni, a titolo noto, di farina con proteine comprese fra 7,66% e 12,44%. I campioni furono utilizzati per creare una calibrazione PLS (Partila Least Square) su un apparecchio XDS Process ad un canale con una fibra ottica di 3 metri. La calibrazione fu quindi trasferita a 5 altri XDS Process con sensori e fibre ottiche di diversa lunghezza. Tutti i 34 campioni utilizzati per sviluppare la calibrazione furono inclusi nel test di trasferibilità e fu applicato un aggiustamento di intercetta (bias). I risultati sono visualizzati in Fig. 2. L’Errore Standard di Predizione (SEP) è l’indicazione della precisione con la quale possono essere predetti i risultati di campioni non inseriti in calibrazione. I valori di SEP per i vari apparecchi danno perciò un’attendibile indicazione sulla trasferibilità della calibrazione. Da considerare la vicinanza dei risultati nei diversi apparecchi, ad esempio il SEP di un apparecchio è dello stesso ordine di grandezza del SEP di un altro strumento. Viene visualizzato inoltre l’errore Standard della Validazione Incrociata (SECV). Anche se SEP e SECV sono basati sui dati dell’attuale calibrazione i valori sono così vicini da dare comunque un’indicazione del livello di robustezza nella trasferibilità delle calibrazioni. Apparecchio 41 ch 1 (3 m) 41 ch 2 (10 m) 30 ch 2 (10 m) 51 ch 1 (32 m) 51 ch 2 (32 m) 52 ch 1 (3 m) 42 ch 1 (3 m) 42 ch 2 (3 m) Aggiustamento intercetta (bias) -0,08 -0,7 0,36 0,3 0,16 -0,07 -0,03 SEP (C) (intercetta aggiustata) SECV 0,22 0,24 0,22 0,24 0,26 0,26 0,27 0,24 Fig 2: Risultati sul trasferimento della calibrazione: Proteine di farina. Cinque diversi apparecchi con diversa lunghezza delle fibre ottiche. Esempio 41 ch 1 (3 m) è l’apparecchio con numero di serie 41 ed una fibra ottica di 3 metri. Questo è anche l’apparecchio dove è stata sviluppata la calibrazione successivamente trasferita sugli atri strumenti. Mantenere il controllo delle calibrazioni. La calibrazione è l’aspetto più importante nell’uso di apparecchiature NIR, specialmente per controlli in processo con numerosi apparecchi e sensori. Vol. 30, No 1, 2006 La trasferibilità delle calibrazioni garantita dagli apparecchi XDS ne consente un pronto e diretto utilizzo ed è da tenere nella massima considerazione quando si sceglie di adottare un apparecchio NIR per analisi di processo. Richard Mills, FOSS Analitical Calibrazioni e standardizzazioni degli strumenti In termini semplici, la calibrazione può essere descritta come la relazione fra qualcosa che è variabile con qualcosa che è fisso. Per la strumentazione analitica, il punto fisso è generalmente l’analisi ufficiale mentre la variabile è rappresentata dal campione in esame. La calibrazione necessita normalmente di manutenzione per ridurre i cambiamenti dovuti a variabili di varia natura. Ad esempio, quando si analizza il mais, sono necessari aggiustamenti per considerare le nuove varietà inserite nel mercato se molto diverse da quelle già presenti. Altri fattori molto influenti sono anche la temperatura ambiente e le prestazioni dello strumento. E qui anche le prestazioni fra strumenti hanno la loro influenza. Se le prestazioni sono notevoli non è necessario pensare ad aggiustamenti fra i singoli apparecchi e di conseguenza la trasferibilità è possibile. FOSS offre un ampio range di soluzioni analitiche per il settore della carne, dal laboratorio alla produzione. Le soluzioni recentemente introdotte sono state realizzate per favorire l’incremento della produzione ed il miglioramento del profitto. FOSS e l’industria della carne: Un ampio range di soluzioni possibili Nel settore delle carni il costituente principale da tenere sotto controllo è il contenuto in grasso. Questo è applicabile sia alla materia prima che al prodotto finito. Altri, ma non meno importanti, parametri sono le proteine, l’umidità, il collagene, il sale, nitrati, nitriti e fosfati. Questi ed altri parametri possono essere determinati con l’aiuto della strumentazione FOSS. Analisi in laboratorio Tradizionalmente, molte analisi vengono eseguite perchè le aziende produttrici devono rispettare i capitolati stabiliti con i loro clienti o perché gli enti preposti al controllo eseguono campionamenti per verificare la corrispondenza delle caratParametri Analisi alla produzione Normalmente la strumentazione in labo- ratorio non è sufficiente quando si vogliono anche effettuare analisi per controllare il processo e la produzione. Qui la rapidità nella risposta è la caratteristica più importante. Il FoodScan™, basato su tecnologia NIT (Nera Infrared Transmission) può fornire i risultati in 50 secondi. L’apparecchio è in grado, con una sola analisi, di determinare il contenuto in grasso, umidità, proteine, collagene ed il sale. Il FoodScan utilizza calibrazioni ANN (Artificial Neural Network) basate su oltre 20.000 campioni di vari tipi di carne provenienti da tutto il mondo. Questo ampio database rende la calibrazione molto accurata. Il FoodScan offre, rispetto ad altre soluzioni, un grande numero di vantaggi: Laboratorio/chimica umida Kjeltec™ Grassi Proteine Umidità Collagene Sale Nitrati Nitriti Fosfati Corpi estranei es.: metalli Peso Micro: - TVC - Coliformi - E.coli - Lieviti & muffe - Enterobacteriac. - Batteri acido latt. teristiche rispetto alle leggi in vigore e rispetto ai dati riportati in etichetta. Normalmente i laboratori sono attrezzati per eseguire questo tipo di analisi utilizzando metodologie chimiche classiche. Per applicazioni in laboratorio, FOSS offre il FIAstar™ 5000 per determinare nitriti/nitrati e fosfati; Soxtec™ per determinare il grasso libero e totale; Kjeltec™ per determinare azoto/proteine. Tutti questi sistemi sono ottimizzati per ridurre il costo analitico, l’intervento degli operatori ed utilizzano metodiche approvate. FOSS offre inoltre vari sistemi per la preparazione dei campioni. X Soxtec™ X Alla produzione/ In produzione laboratorio FIAstar™ MicroFoss™ FoodScan™ Process Analytics™, MeatMaster™ Lab & Pro Direct Light X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Parametri che un’industria della carne può analizzare con gli apparecchi FOSS Vol. 30, No 1, 2006 Soluzioni FOSS per l’industria della carne Kjeltec™ Alla linea di produzione In laboratorio FoodScan™ MeatMaster™ Macellazione Taglio & disossamento Produzione Soxtec™ MicroFoss™ In produzione FIAstar™ Process Analytics Microbiologia • Nessun costo per realizzare le calibrazioni (sono fornite con l’apparecchio) • In molti casi, l’utilizzo è immediato dopo l’installazione • Nessun costo per materiale di consumo • Riduzione dei costi per verifica delle calibrazioni, sono necessari solo pochi campioni • Facile da usare – sono necessari solo pochi minuti di spiegazione Il FoodScan è specificatamente progettato per l’utilizzo in produzione. Questo, insieme alla rapidità del risultato, rende l’apparecchio estremamente efficace per il controllo alla linea offrendo, rispetto alle analisi effettuate in laboratorio, i seguenti vantaggi. • Gli operatori effettuano direttamente le analisi • Nessuna attesa del risultato dal laboratorio • Il numero e la frequenza delle analisi può essere aumentato rendendo possi- Vol. 30, No 1, 2006 bili immediati aggiustamenti alla produzione • I fermi in produzione vengono ridotti così come le attese Analisi in linea Oggi, i produttori di carne sono interessati a determinare il contenuto in grasso direttamente in linea per ottenere risultati in tempo reale e conseguentemente poter regolare la produzione. L’analisi ha anche lo scopo di verificare il mantenimento delle specifiche e segnalare eventuali anomalie. Il MeatMaster™ ed il suo software possono essere installati in linea e soddisfare questa esigenza. Il sistema utilizza i raggi X per determinare il contenuto di grasso in pochi secondi. La versatilità dell’apparecchio ne consente un utilizzo in diverse situazioni dove il controllo del contenuto in grasso è importante, ad esempio: • Misurare il grasso della carne contenuta in cartoni con possibilità di stampare le informazioni dell’etichetta di ciascun cartone • Misurare il contenuto di grasso della carne sul nastro trasportatore per ottimizzarne il contenuto in un lotto prefissato, ad esempio 1000 Kg. • Selezionare le porzioni in base al contenuto in grasso ed utilizzarle quindi per miscelazioni che ottimizzino il prodotto finale • Controllare automaticamente il contenuto in grasso nella produzione di carne macinata. Collegando il MeatMaster al sistema sarà possibile controllare e regolare le alimentazioni del prodotto per ottenere lotti che rispettino le specifiche richieste Il meatMaster è anche in grado di scoprire oggetti estranei come parti metalliche ed ossa. ProcessAnalytics™ è un’altra soluzione in linea disponibile da FOSS. Il sistema può essere utilizzato per determinare il contenuto in grasso, umidità, proteine nella carne macinata. Ad esempio, se installato dopo il miscelatore può determinare la percentuale di grasso nel prodotto finito. L’apparecchio utilizza la tecnologia NIR. Analisi microbiologiche Un importante aspetto della produzione è quello microbiologico. Il suo impatto è decisivo nel determinare il valore e la qualità del prodotto, siano esse materie prime o prodotti finiti. L’utilizzo dei sistemi a piastre rende disponibili i risultati in 2 - 5 giorni. Un tempo troppo lungo per il controllo in produzione. Con il MicroFoss™ il risultato è disponibile più rapidamente, spesso per i parametri critici, il risultato si ottiene lo stesso giorno. Ciò rende possibile l’utilizzo del MicroFoss per controlli di produzione. Grazie alla sua velocità il MicroFoss può essere utilizzato anche per controlli sulle materie prime eliminando il rischio di una produzione già contaminata con costose conseguenze anche di immagine aziendale. Il MicroFoss consente inoltre una più veloce immissione dei prodotti nel mercato riducendo gli spazi ed i costi di stoccaggio. Il MicroFoss può aiutare a controllare gli aspetti igienici come parte del programma HACCP, consentendo di effettuare analisi anche su tamponi prelevati da indumenti, pareti, attrezzature varie. Il MicroFoss viene utilizzato per determinare: Carica batterica totale, Coliformi, Enterobacteriacea, e-coli. Poul Erik Simonsen, FOSS Analitical FOSS nell’industria della carne FOSS ha introdotto il suo primo apparecchio nel settore della carne nel 1971 quando presentò il FossLet™ un sistema semiautomatico ad estrazione con solvente per determinare la percentuale di grasso. Nel 1992 fu introdotta la tecnologia NIR con l’Infratec™ 1265 per determinare il contenuto in grasso, umidità e proteine. Più di 600 stabilimenti hanno adottato l’Infratec 1265 che nel 2001 è stato sostituito dal Foodscan™. Il 2003 vide l’introduzione del MeatMaster™ per analisi in linea su qualsiasi tipo di carne. Due anni dopo fu lanciato il ProcessAnalytics™ per analisi in linea della carne macinata. In aggiunta a ciò, nel 1997, l’entrata della Tecator AB nel guppo FOSS ampiò la gamma di apparecchiature a tutti i sistemi di laboratorio alcuni dei quali sono considerati metodi di riferimento. Il nuovo WineScan™ rende la qualità materia quotidiana FOSS annuncia una nuova generazione di analizzatori per vini e mosti. I nuovi analizzatori sono: WineScan™ Grape per analisi sui mosti, WineScan™ Flex per analisi sui vini e mosti ed il WineScan™Auto con il campionatore per analisi di routine in assenza dell’operatore. L’alta frequenza analitica è diventata essenziale per il conseguimento di una maggiore qualità. Il nuovo Winescan fornisce, ai produttori sempre più impegnati, un sistema che consente di effettuare una analisi ogni volta che lo si desidera o che viene ritenuto necessario. L’analizzatore impiega la potente tecnologia della Trasformata di Fourier applicata all’infrarosso (FTIR) per determinare in 30 secondi i 20 più importanti parametri del campione. Il tutto con una singola analisi. Nei mosti il grado di maturazione ed altri parametri sanitari vengono determinati in 90 secondi, compresa la preparazione del campione. Progettato con l’esperienza maturata con il WineScan FT120 ed il GrapeScan FT120 FTIR i nuovi analizzatori offrono un altissimo grado di efficienza e robustezza. Nuove prestazioni comprendono la capacità di monitorare il colore dei vini, una nuova e più semplice piattaforma software e la possibilità di discriminare i campioni non conformi. Le calibrazioni pronte all’uso consentono l’immediato utilizzo dell’apparecchiatura con un minimo impatto al- l’installazione nel laboratorio. La tracciabilità automatica delle analisi consente sempre di conoscere come e quando la misura è stata eseguita. Con il WineScan Grape, la filtrazione del mosto è parte integrante del processo analitico, consentendo una veloce preparazione del campione vitale al momento della vendemmia. Gli apparecchi sono anche molto resistenti alle vibrazioni ed alle variazioni della temperatura, cose molto frequenti per installazioni presso i punti di conferimento quali il locale pesa o simili. Il nuovo WineScan può funzionare parallelamente al WineScan FT120 che continuerà ad essere prodotto nella configurazione base. Calibrazioni ed applicazioni sviluppate con i vecchi apparecchi possono essere trasferite ai nuovi WineScan. WineScan™ Grape Vol. 30, No 1, 2006 Birreria Köstritzer, Germania: Espandendo il concetto di assicurazione qualità Appena rinnovata per aumentare gli standard qualitativi, la Birreria Köstritzer decide nel 2005 di rinforzare il proprio concetto di Assicurazione Qualità. L’idea è di spostare il controllo finale direttamente in produzione aumentando la flessibilità nelle analisi di routine e facilitare quindi la decisione di spedire il prodotto finito. Utilizzando l’Infratec™ 1256 Beer Analyzer, Köstritzer e FOSS Germania hanno sviluppato un completo sistema di controllo qualità che è stato adattato con successo alle esigenze della birreria. Per spostare il controllo del prodotto finito vicino alla produzione, l’apparecchio ha dovuto provare la sua robustezza, affidabilità e facilità d’uso. Durante la prova in campo di quattro settimane, l’Infratec 1256 ha analizzato tutti i tipi di birra prodotti dalla Köstritzer, senza preparazione del campione ed i suoi risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti in laboratorio. Con questa metodologia il controllo finale precedente la spedizione può essere ora fatto direttamente all’imbottigliamento ed il laboratorio centrale non è più coinvolto in questo tipo di controllo. Come risultato si è ottenuto un sostanziale risparmio di tempo ed il coordinamento del lavoro è più semplice perché l’apparecchio è utilizzabile anche da personale poco specializzato. L’Infratec 1256 è veloce (30 secondi) e grazie alla scansione NIR non sono necessarie lunghe e fastidiose preparazioni dei campioni, possibili fonti di errori. L’operatività attraverso la tastiera integrata è molto semplice e può essere eseguita da chiunque, praticamente senza nessuna istruzione particolare. Progettato per analizzare bottiglie chiuse, non utilizza pompe o tubi ed i costi di manutenzione sono minimi. Il progetto alla Köstritzer iniziò con i controlli dopo l’imbottigliamento che furono poi rapidamente estesi ad analisi di routine alle vasche. I risultati analitici Thomas Müller, del reparto imbottigliamento, utilizza l’Infratec™ 1256 Beer Analyzer della FOSS. sono trasferiti automaticamente al LIMS per soddisfare completamente le necessità di Assicurazione qualità. Birreria Köstritzer La Birreria Köstritzer nel Bad Köstritz, Turingia è con i suoi 460 anni di tradizione una delle più vecchie birrerie della Germania. Dopo la fusione con Bitburger nel 1991 si è sviluppata per divenire anche una delle più moderne birrerie del paese. La produzione annuale è quintuplicata negli ultimi 10 anni arrivando a circa 1 Milione di Ettolitri (dati 2004). La Birreria Köstritzer è certificata DIN ISO 9002 ed ha ricevuto diversi riconoscimenti dalla Società di Agricoltura Tedesca (DLG) per i suoi elevati standard. Ha inoltre ricevuto apprezzamenti da Basato su un articolo di Brauwelt n° 40/2005, Fachverlag Hans Carl GmbH; Nürnberg. Wolfgang von Goethe, lo scrittore, poeta e filosofo del 18° secolo, noto anche come bevitore di birra Köstritzer. Vol. 30, No 1, 2006 La storia industriale della Danimarca non può essere raccontata senza menzionare ampiamente la famiglia FOSS. FOSS La famiglia dietro al nome Il fondatore della famiglia era conosciuto come uno dei fondatori della società F.L.Smidth. La famiglia oggi dirige la FOSS Analytical a Hillerød, dove lavorano i figli di Nils Foss: Pernille, Peter e Nils Christian. I figli sono orgogliosi della storia di famiglia. Essi sono beneducati, la loro parlata è aristocratica, il tono ironico e piuttosto sarcastico. L’auto-ironia è vista da loro come una virtù, ma c’è anche calore e rispetto nei confronti del Nestore della famiglia, Nils Foss, il quale ha fondato la società nel 1956 assieme al padre, Erling Foss. Il nome Foss è pieno di storia; una famiglia che ha lasciato il segno. Mentre il 19° secolo svoltava nel 20° gli antenati della famiglia Foss hanno contribuito al cambiamento della Danimarca: da un paese con una agricoltura stagnante ad una nazione industrialmente dinamica. Nel 21° secolo la famiglia continua a produrre risultati, oggi grazie alla terza e quarta generazione. Siamo nell’area industriale di Hillerød. Sebbene gli antenati ed i loro successi siano una parte importante nella storia dell’industria danese, i dintorni non danno segni di sfarzo. Fa eccezione la piscina dall’acqua azzurra. Essa però non è stata progettata per i membri della famiglia, ma piuttosto per gli impiegati e le loro famiglie. La famiglia è seduta attorno ad un modesto tavolo riunioni. Il capo famiglia Nils Foss, con i suoi tre figli: Pernille, Peter and Nils Christian. Insieme possiedono la società FOSS, la quale produce 10 strumenti di misurazione per le industrie agro alimentari e chimiche. FOSS è la più grande azienda del suo genere a livello mondiale. Oggi, il figlio Peter Foss è l’amministratore delegato, Nils Foss è il presidente del consiglio d’amministrazione, nel quale Pernille Krups e Nils Christian Foss sono membri. Peter Foss: “Sulla carta questo potrebbe sembrare una commissione meramente famigliare, con un fratello, una sorella ed un padre; ma non lo è. Noi abbiamo anche dei membri di una commissione esterna. Inoltre il Curriculum Vitae di Pernille e di Nils Christian vi diranno che entrambi hanno conseguito l’MBA, chi a Stanford e chi ad Harvard. Si potrebbe comunque discutere quale dei due è migliore…” Peter: “Noi tutti abbiamo un background commerciale, con attenzione sia all’educazione che alla carriera. Questo è veramente un vantaggio. Vogliono fare la differenza ed hanno i mezzi per farlo. Inoltre ci sono io – la Laurea in Scienze”. Pernille: “Noi siamo ancora dei fratelli ed un padre con tre figli. La sorella maggiore, il fratello intermedio e quello minore. I ruoli che noi viviamo come figli rimangono ancora gli stessi.” Antenati di successo: Che cosa significa per lei il nome Foss? La sorella maggiore, Pernille Krups (50): “La famiglia ha un’aura positiva che risale a molto tempo addietro”. Il fratello più giovane, Nils Christian Foss (42): “E’ fantastico poter andare indietro di tre generazioni e in ognuna tro- vare qualcosa di positivo degno di nota. Il primo è mio bisnonno Alexander Foss, che fu uno dei fondatori della F.L. Smidth & Co. Poi mio nonno Erling Foss ed ora nostro padre. Pochi sono così fortunati da avere antenati tanto prosperosi e generazioni che, in un modo o nell’altro, sono andate davvero lontano”. Il fratello maggiore, Peter Foss (48): “Il nonno (Erling Foss) faceva anche parte della resistenza nella seconda Guerra Mondiale e fu membro del Concilio della Libertà. Ci sono molte cose per le quali essere orgogliosi”. Pernille: “Come nazione la Danimarca è piuttosto piccola ed è quindi facile tenere alto un nome. Questo sarebbe stato diverso in USA, dove le famiglie non sono così ben conosciute come qui”. Pernille è l’unica dei tre fratelli a non portare il nome Foss, si è sposata con un membro di una delle più conosciute famiglie industriali della Germania. Il marito, Frieder Krups, è il figlio maggiore della famiglia Krups, la quale produce elettrodomestici. Pernille Krups ha lavorato 12 anni in Germania per l’azienda Chicogo Cosmetici, come marketing manager e al tempo stesso come membro del consiglio di amministrazione. Questo ha ispirato il giornale commerciale tedesco, il Manager Magazine, a chiamarla “Madre Coraggio”. Nel 1992 la famiglia si sposta in Danimarca. L’azienda della famiglia Krups viene venduta alla Moulinex francese nel 1991. Dopo 12 anni con la Chicogo Cosmetici, Pernille Krups decide di dimet- Vol. 30, No 1, 2006 Nils Christian Foss, Nils Foss, Peter Foss e Pernille Krups. tersi. “Era un lavoro molto duro ed anche molto interessante” dice. Sono rimasta per 12 anni e per ben due volte la società è stata assorbita. Ho sentito che lì avevo imparato tutto ciò che potevo; inoltre era molto duro lavorare a tempo pieno avendo tre bambini piccoli. Ad un certo punto ho compreso che ero l’unica i cui desideri non venivano mai considerati. Ho lasciato così il mio lavoro da un giorno all’altro – ed ho avuto il mio quarto figlio”. La famiglia si trasferisce in Danimarca, Pernille diventa psicologa e si sta creando una certa reputazione nel settore managers e dirigenti. E’ un vantaggio portare il nome Foss? Nils Foss: “Da un punto di vista commerciale è stato un vantaggio, perché riuscivi sempre a farti ricevere, ma questo non significava niente se volevi vendere qualcosa, sia che il tuo nome fosse Foss o Sørensen”. Il Fratello più giovane Nils Christian: “Non soltanto perché venivi ricevuto, ma il tuo punto di partenza era piuttosto positivo perché il nome ha una connessione positiva”. Il fratello maggiore pensa che ci siano stati anche degli svantaggi. Come il bisnonno, il nonno ed il padre, anche lui è un ingegnere. “Quando provo a spiegare alla gente che diventare un ingegnere è stata una mia scelta, senza tener conto di cosa avesse fatto la famiglia in precedenza, nessuno ci crede”. Vol. 30, No 1, 2006 “Le aziende a conduzione famigliare ottengono migliori risultati rispetto a quelle quotate in borsa, tutte le indagini lo confermano” Nils Foss: “Potresti rigirare il discorso e sostenere che il nome obbliga”. Peter Foss è d’accordo. “Il nome è vulnerabile, se parliamo d’affari. Se le cose andassero male per la società - Dio non lo voglia! – con titoli che annunciano risultati disastrosi o comportamenti poco etici, la situazione potrebbe invertirsi rapidamente. E’ ovvio che la società saprà decidere se è una cosa buona o cattiva portare il nome Foss”. Pernille: “Preferisco la parola aspettative. Obblighi suona in modo piuttosto duro, ma ci sono delle aspettative. Le nostre personali e quelle degli altri”. Questo potrebbe aver esercitato una certa pressione sui figli? Nils: “Spero non lo sia stato”. Peter: “Non ci siamo sentiti sotto pressione ad unirci alla società, sia come membri del consiglio d’amministrazione sia come dipendenti poiché abbiamo tutti lavorato in altri posti”. “Mio padre disse che se nessuno di noi voleva impegnarsi attivamente nella società, si sarebbe sentito libero di fare ciò che voleva. A quel tempo Pernille era all’estero, Nils Christian era uno studente e per me era arrivato il momento giusto. Era il momento della verità. Avrei potuto per molti anni dire che non volevo lavora- re nell’azienda, o lavorare assieme a mio padre. Ma il momento arrivò quando dissi a me stesso ‘voglio provare’. Lavoro con mio padre da 19 anni senza alcun problema. Questo è un complimento per mio padre. Solitamente non è molto facile per la vecchia generazione lasciare le redini”. Nils Foss sorride nel rispondere “Tolleranza reciproca”. Voleva che i suoi figli rilevassero la società? Nils: “Si, perché l’azienda era valida. Essa poteva crescere e migliorare se fosse stata in mano alla famiglia. Le aziende a conduzione famigliare vanno meglio di quelle quotate in borsa, tutte le ricerche lo sostengono. Direi anche che è stata un’opportunità per loro. Sono tutti azionisti e non penso che questo a loro dispiaccia”. Con il passato della vostra famiglia, siete nati per essere dei leaders? Peter: “L’influenza di mio padre non è stata l’unica. La madre di mio padre era direttrice amministrativa della Swedish Phosphate Factories e la sua carriera nell’industria svedese è stata lunga e piena di successi. L’influenza c’era anche dalla parte di nostra madre – non avevamo scampo”. Pernille: “E’ importante anche il fatto 11 “A volte c’incontriamo come azionisti, altre volte come una famiglia” se uno ammira o no i propri genitori. Si può vedere in ogni professione: dottori, calzolai o dirigenti. Non voglio dire che sono nata per essere un leader, ma sono stata certo ispirata”. Parlavate spesso di lavoro a casa? Nils Christian, il fratello minore afferma: “Parecchio, ma non ci siamo mai sentiti sotto pressione per far parte dell’azienda. Era più che altro un programma sommesso, immagazzinato nel nostro inconscio fin dall’inizio”. Pernille: “Ho dovuto abbattere qualche muro perché ero una donna, soprattutto quando ho iniziato la scuola commerciale. Nella mia classe solo il 10% degli alunni erano ragazze. È stato veramente un tentativo per ottenere l’approvazione di mio padre”. Peter: “Sta parlando la psicologa”. La voce della sorella maggiore diventa tagliente: “Non c’entra la psicologa, è una questione classica. Comunque il rompere le regole e fare qualcosa di diverso l’ho trovato estremamente eccitante. Faceva parte di me ed è così tutt’oggi”. Nils Christian: “Quando dovetti scegliere un percorso scolastico, dovetti abbattere molti muri”. Guardando suo padre: “Fosti dispiaciuto?”. Nils: ”Io ero solito dire che per la mia mancanza d’immaginazione sarei diventato un ingegnere. Avevamo la possibilità di scegliere quello che volevamo. Il meglio che si possa fare per i propri figli è fare in modo che abbiano una buona educazione scolastica”. La prossima generazione sta aspettando di rilevare l’azienda? Pernille: “Troppo presto per dirlo”. Nils: “Ci pensiamo e facciamo in modo che questo sia possibile, ma è ancora troppo presto per giudicare ognuno di loro”. Peter: “La cosa peggiore che tu possa fare ai tuoi figli è quella di spingerli a fare qualcosa che non vogliono o per la quale non sono portati. Dico sempre che per gli affari a conduzione famigliare, la domanda non è se loro falliranno, ma piuttosto quale generazione vedrà il fallimento. 12 Noi vorremmo tenerla lontana ancora per qualche generazione…”. L’imprenditore esperto: La famiglia socializza molto, ci si incontra spesso. A tutti piace festeggiare. Nils: “Mi posso vantare di qualcosa che solo poche persone nel mondo si possono permettere. Posso far visita a tutta la mia famiglia, inclusi i 13 nipoti, in 15 minuti d’auto. Mi sono risposato e anche la mia seconda moglie ha dei nipoti. Molte famiglie hanno dei parenti in Australia, California o in altri posti. Mi sento molto privilegiato”. Sentite il divario tra una generazione e l’altra? Pernille: “Certo, ci sono delle differenze, quando una persona ha 76 anni e l’altra 46. Ci sono 30 anni in più d’esperienza, ma di certo non c’è la mancanza di comprensione”. Vol. 30, No 1, 2006 Nils Foss: “Se ne accorgeranno solo quando sarò rimbambito”. Nils Christian: “Quando parliamo di lavoro non sentiamo questo divario perché abbiamo lavorato assieme per così tanti anni ed inoltre la pensiamo allo stesso modo. Questo è un complimento ad un uomo di 76 anni che non sembra essere vecchio nel suo lavoro”. Peter: “Nel suo animo, mio padre è un imprenditore dalla testa ai piedi. Quando lo vediamo, è sempre pronto ad iniziare qualcosa di nuovo. Questo aspetto è molto più marcato in mio padre che in me. Da questo punto di vista, mio padre è quello giovane ed io quello vecchio. Io penso in modo più strategico e meno da imprenditore”. Diversi modi di comunicare: Nils: “Sento di parlare ai miei figli come un amico. Essi hanno una mentalità molto aperta e dicono quello che pensano, inoltre sono molto premurosi. Uno ha la tendenza a diventare stizzoso quando diventa stanco”. Si annoia mai con i suoi figli? “Anche se ci fosse qualcosa, non lo direi. Sono persone adulte che non possono cambiare”. Nils Christian: “Al riguardo penso di essere un po’ diverso da mia sorella e da mio fratello. Credo d’essere quello che maggiormente dice quello che pensa. Non sempre questo è apprezzato, preferisco in ogni caso far sapere quello che penso, sia nei rapporti di lavoro, tra i colleghi ed in famiglia. Ci sono certo dei limiti; non voglio rovinare dei rapporti o ferire i sentimenti delle persone”. “Noi siamo fratelli, ma comunichiamo in modi diversi e a volte sento che pensiamo anche in modo diverso; vedo questo come un punto di forza nella nostra relazione”. Su un orizzonte più ampio: Come sono distribuiti i ruoli tra voi? Peter: “I ruoli sono distribuiti come in una normale azienda. Abbiamo una visione molto chiara tra azionisti, commissione e amministrazione. A volte c’incontriamo come azionisti, altre come membri della famiglia. Siamo cauti con gli investimenti e possiamo prendere decisioni velocemente perché ci conosciamo bene ed oggi, Vol. 30, No 1, 2006 questo sta diventando sempre più importante”. Ognuno di voi ha un punto di forza? “...reciproco rispetto, rispetto, rispetto” Peter: “ Penso di essere lo stratega”. Pernille: “Io sono invece interessata all’aspetto umano. Riesco a dare il meglio quando lavoro con gli altri, mi da molta ispirazione. A differenza di Peter, probabilmente non sono molto brava a sedermi davanti ad un pezzo di carta e risolvere i problemi. Preferisco gettare via tutto e discutere per trovare la soluzione ideale”. Nils Christian: “Io sono stratega ed imprenditore. Avendo lavorato anche per grandi aziende come la McKinsey e l’Oticon, scelgo la via imprenditoriale ma in un modo non diretto, a differenza di Peter. Dopo aver lavorato all’Oticon, decisi che volevo verificare, in aziende più piccole, ogni mio gene imprenditoriale. Credo di aver voluto fare questo test perché sia mio padre, che le generazioni prima di lui, sono state influenzate da questi geni”. Nils Christian Foss è stato uno dei fondatori della società Travis, che vendeva software avanzato nel settore viaggi a grandi aziende. Fu fondata assieme alla 2M Invest e ad altre due grandi aziende pionieristiche. “Quando fai chiudere o lasci un’azienda, devi avere un forte istinto d’auto conservazione per andare avanti e trovare qualcos’altro nonostante ci siano periodi senza entrate perché nessuno ti paga. Ci si arricchisce comunque d’esperienze e questo contribuisce alla formazione del carattere. Questo è ciò che ho scelto e lo trovo incredibilmente gratificante e stimolante”. Oggi Nils Christian Foss fa parte di un piccolo consorzio d’investimenti che ha come piano l’acquisto di alcune aziende. Recentemente il consorzio ha acquistato l’azienda Adept Technology che si occupa della pulizia dell’acqua dai batteri senza l’uso di prodotti chimici. 70, Pernille Krups lavorò invece per la Chicogo Cosmetic. Pernille afferma: “Mi ha permesso la fusione tra l’ispirazione e ciò che avevo imparato. Quando abbiamo acquistato i nostri rivali, la Perstorp Analytical in Svezia, sapevo cosa voleva dire essere un impiegato quando cose come queste accadono. Sapevo anche quanto fosse importante mantenere la motivazione durante il periodo di fusione, in tal modo, il personale non è spiazzato. Sapevo dell’importanza delle informazioni immediate e di prendere il tempo necessario per spiegare cosa sarebbe accaduto”. Nils, il padre, ricordando il tempo trascorso alla F.L. Smidth: “E’ stato come suonare il flauto cercando anche di dirigere una grande orchestra, facendola sembrare una vera orchestra sinfonica. Loro disponevano di molti sistemi differenti, tutti ben funzionanti, ma a quel tempo la comunicazione era un problema. Questa è la vera parte difficile da gestire. Ho imparato molto ed arricchito le mie esperienze, anche se è stato molto impegnativo. Ho imparato a mettere al primo posto le cose più importanti”. Esperienze all’estero Tutti e quattro i membri della famiglia Foss hanno lavorato in altre aziende; l’esperienza significa molto per loro. Nils Foss lavorò per la F.L. Smidth dalla fine degli anni 60 alla metà degli anni Come evitate i conflitti? Nils: “Parlando molto apertamente”. Nils Christian: “E con reciproco rispetto, rispetto, rispetto”. Pernille: “Franchezza, onestà, comunicazione”. Nils: “Non criticandoci l’un l’altro”. Nils Christian: “E non dando una ragione agli altri per farlo”. Come ci riuscite? “Trattenendoci”, dice Nils Foss con uno sguardo malizioso, accompagnato dalla fragorosa risata dei figli. Vibeke Vestergård, Berlinske Nyhedsmagasin Foto: Martin Mydtskov Rønne 13 In un settore molto competitivo come quello enologico, la scarsa qualità non paga. Il sistema all’Infrarosso con Trasformata di Fourier (FTIR) ha dato prova di essere un sistema pratico e conveniente per determinare i maggiori parametri del vino ed ha ancora potenzialità non pienamente sfruttate. Il Dr. Matthieu Dubernet dei Laboratori Doubernet di Narbonne commenta il nuovo WineScan™ FTIR della FOSS. Laboratori Doubernet, Francia: Non sono concessi errori nella produzione del vino! I laboratori Dubernet sono accreditati ISO 17025 e operano sia con organizzazioni governative che private. I laboratori sono a conduzione familiare con la tradizione di ricercare sempre nuove tecniche analitiche per soddisfare le crescenti richieste della clientela. Il padre ed il nonno prima di lui hanno sviluppato nuove tecniche analitiche mantenendo sempre i laboratori Dubernet in prima linea nell’analisi dei vini. All’inizio degli anni 90 il laboratorio cominciò a valutare la tecnologia dell’Infrarosso come metodo veloce in alternativa ai metodi tradizionali. FOSS stava lavorando alla stessa idea ed il lancio nel 1999 dell’apparecchio FOSS FTIR fece convergere entrambe le aziende in un rapporto che continua tuttora. Gli errori possono costare molto L’attenzione riservata alla tecnologia FTIR è stata molta. L’industria enologica francese era molto impegnata a mantenere l’alta reputazione. Nuovi ed agguerriti produttori erano all’orizzonte e la qualità non era più un parametro di secondo ordine. “Fare il vino è ancora un’arte, ma bisogna anche farlo con efficienza” dice Matthieu. “Nel passato qualche errore era concesso. Ora i produttori necessitano di garanzie, e le analisi aiutano”. Matthieu spiega come per il processo di vinificazione è disponibile solo circa un mese per prendere importanti decisioni e frequenti analisi, a costi insignificanti, aiutano molto a decidere. In questa fase l’FTIR è di molto aiuto 14 Come sarà la produzione di quest’anno? Aumentare le conoscenze con analisi di routine assicura una migliore qualità e rende più competitivi. perché, confrontato con i metodi a filtri ed i sistemi a chimica umida, i parametri forniti sono molto superiori e rapidi. Questo coincide con le necessità richieste e risulta quindi più utilizzato per i controlli di produzione che per le necessità specifiche del laboratorio. Le analisi FTIR oggi Matthieu spiega che, almeno in Francia, FTIR non è normalmente inserita nei corsi degli istituti enologici anche se, lui pensa, è ormai pronta per esserlo. “Nel settore enologico la tecnologia FTIR è responsabile di una rivoluzione, così come lo è nel settore della vinificazione”. I Laboratori Dubernet hanno recentemente provato il nuovo FOSS WineScan Flex. “Con il WineScan Flex aumenterà l’utilizzo della tecnologia FTIR nel settore vinicolo” commenta Matthieu. I laboratori guardano in particolare alla stabilità di questo nuovo strumento. Questa è una caratteristica molto importante visti gli ambienti di utilizzo (come i locali vicino alla pesa) dove vibrazioni, polveri, fluttuazioni di temperatura posso- Vol. 30, No 1, 2006 Il WineScan™ Flex rende l’analisi FTIR ideale per analisi di routine. no interferire con i risultati. “La stabilità del WineScan Flex è il doppio rispetto al precedente WineScan” dice Matthieu. “Naturalmente ciò è basato su prove di laboratorio, ma da una buona indicazione in merito al suo utilizzo in produzione”. litico consolidato e l’educazione è importante” dice Matthieu Dubernet. “Alcuni non sono pronti, ma è solo questione di tempo prima che l’FTIR diventi il metodo di controllo principale nella produzione enologica”. FTIR solo questione di tempo Con i recenti sviluppi della tecnologia FTIR tutto coincide con una sua rapida affermazione nel settore analitico. Perciò, cosa stanno aspettando i produttori? In Francia, almeno, sembra cruciale l’educazione all’uso dell’apparecchio così come il rapporto fra valore del risultato fornito e costo dell’investimento. “FTIR è comunque un nuovo concetto per molti produttori. E’ diverso dall’approccio ana- Per ulteriori informazioni sui Laboratori Dubernet, visitate il sito web www.dubernet.com Richard Mills, FOSS Analitical Il WineScan™ FT120 attualmente utilizzato dai Laboratori Doubernet. Informazioni sull’analisi del vino Analisi chimiche Le tradizionali analisi chimiche vengono utilizzate come analisi di riferimento e sono eseguite in laboratori come Doubernet. Sono lunghe, dispendiose e poco adatte per operazioni di routine. Vol. 30, No 1, 2006 Analisi all’infrarosso con sistemi a filtri Conosciute nel settore enologico nello scorso decennio. Utilizzano solo alcune porzioni dello spettro che vengono utilizzate per determinare particolari parametri. Normalmente sono in grado di determinare solo uno o due parametri e non danno quindi informazioni complete e sufficienti. Analisi FTIR L’analisi FTIR determina 20 parametri con una sola analisi. E’ in grado di effettuare queste determinazioni perché utilizza l’intero spettro e quindi dispone di informazioni complete. Utilizzando la ben nota matematica della Trasformata di Fourier è in grado di ricavare il risultato analitico. Il tutto è reso possibile dalla grande potenza dei computer attualmente disponibili. 15 Le proteine sono un importante parametro nutrizionale del latte. Dopo l’aspetto microbiologico, il contenuto proteico è il parametro più significativo per determinare il prezzo del latte. Assicurazione qualità per l’analisi delle proteine nel latte del sistema di monitoraggio Ceco Importanza nell’analisi delle proteine nel latte. Le proteine sono un importante parametro nutrizionale del latte. Dopo l’aspetto microbiologico, il contenuto proteico è il parametro più significativo per determinare il prezzo del latte. Con l’incremento nella produzione e consumo di yogurt e formaggi la determinazione delle proteine nel latte ha assunto ulteriore importanza. Il parametro proteine è quindi divenuto molto importante anche dal punto di vista della selezione genetica delle vacche da latte. Analisi delle proteine nel sistema di monitoraggio Ceco. Le analisi di routine per determinare il contenuto proteico sono eseguite nei laboratori di monitoraggio centralizzati (MRL; Fig. 1)della Repubblica Ceca. I 4 laboratori analizzano circa 4 milioni di campioni individuali di latte all’anno (Tab. 1) utilizzando i 18 apparecchi automatici in dotazione. Gli apparecchi sono calibrati per i tre parametri principali, pro- teine comprese, utilizzando 10 standard di riferimento. I campioni standard sono di latte crudo a contenuto variabile per coprire il campo di misura necessario. Ogni mese i valori di riferimento sono stabiliti dal laboratorio centrale di riferimento a Rapotin (RICB) utilizzando le metodiche ufficiali. Il laboratorio RICB è membro della rete di laboratori ufficiali ICAR-CECALAIT (Francia). Tutti i laboratori ufficiali della Repubblica Ceca sono accreditati EN ISO/ICE 17025. Il laboratorio RICB di Rapotin assicura due tipi di servizio per la routine MLR (Fig. 1; Tab. 1): 1. Preparazione e distribuzione periodica degli standard di riferimento (Hanuš e Ficnar, 1990). Dal 1983 vengono preparati standard di riferimento 1526 e vengono eseguite routine di calibrazione strumentali 4099; 2. Programmi di efficienza sul latte per grasso, proteine, lattosio ed urea. Per la valutazione del programma e per tenere traccia dell’accuratezza dei laboratori viene utilizzato un sistema (Leray, 1993) con distanza Euclediana dall’origine (Fig. 4). Fig. 2: Apparecchio di riferimento FOSS Kjeltec™ 2200 per determinare le proteine del latte in uso nel laboratorio RICB di Rapotin. Fig. 3: Apparecchio master FOSS MilkoScan™ 133B per la preparazione degli standard e la verifica della calibrazione degli strumenti di routine. Analisi delle proteine nel latte I. Le analisi di riferimento per il contenuto proteico vengono eseguite con un sistema Tecator Kjeltec™ della FOSS (Fig. 2). In accordo con l’accreditamento e la validazione del metodo per la determinazione delle proteine grezze (Azoto Kjeldahl x 6,38) l’incertezza della misura è stata stimata in ± 0,066 % (livello di confidenza del 95%). Il metodo utilizza la seguente procedura per la digestione: 1 g di campione di latte crudo; 2 pastiglie Kjeltabs al selenio S/3,5; 10 ml di H2SO4; curva di temperatura - prima fase, TEMP 200° C, RAMP 10 min., TIME 30 min. – seconda fase, 300, 5, 30 – terza fase, 435, 12, 45. Dal 1996 il metodo è in accordo con gli standard internazionali ICAR-CECALAIT. BOHEMIA Buštěhrad Prague Rapotín SILESIA MORAVIA Přerov Brno - Chrlice referential laboratory routine laboratories capital city Fig. 1: Mappa laboratori analisi latte. 16 Vol. 30, No 1, 2006 Numero di campioni mensili analizzati Laboratorio Località Grasso, Proteine, Lattosio Cellule somatiche Apparecchi Urea Riferimento RIBC Rapotín 2200 Kjeltec™ MilkoScan™ 133B Brno-Chrlice 61 40 1,0 Buštěhrad 155 80 3,5 Přerov Veselí na Lužnicí 68 58 32 25 3,5 2,0 Routine MAL 1× CombiFoss™ 250 1× MilkoScan™ 255 1× CombiFoss™ 250 3× MilkoScan™ 255 2× MilkoScan™ 255 1× MilkoScan™ 255 1× MilkoScan™ 133 RIBC = Istituto di ricerca per l’allevamento bovino; MAL = Laboratori analisi latte Tab. 1 Apparecchiature e prestazioni dei laboratori analisi latte del sistema Ceco. II. Le analisi di routine sono eseguite con l’analizzatore all’infrarosso (Tab. 1; Fig. 3). In accordo con l’accreditamento ed il metodo di validazione l’incertezza delle misure è stimata in ± 0,099% di proteine. III.Dal 1984 le analisi Kjeldahl vengono eseguite utilizzando apparecchiature Tecator: Di gestore DS20; Controller; Kjeltec System II; titolatore Tecator. Anche se l’ambiente di lavoro è molto aggressivo è ancora possibile utilizzare gli apparecchi originali vista la loro alta qualità e buona manutenzione alla quale sono sottoposti. Comunque in considerazione del forte utilizzo lo scorso anno è stato acquistato un nuovo Kjeltec 2200.Rispettando l’apparecchio le richieste per l’accreditamento è stato subito utilizzato. Il recupero nei controlli ICAR-CECALAIT è stato del 99,2% per il metodo (utilizzando la soluzione di glicerina) e 99,7% per la distillazione (usando solfato d’ammonio). La media delle differenze per l’accuratezza nelle proteine del latte è stata -0,012 g/100g e la deviazione standard ±0,012 g/100g. Questi risultati sono ritenuti molto buoni. La tradizione di combinare il metodo di riferimento Kjeltec Tecator con gli apparecchi di routine milkoscan della FOSS continuano anche in tutto il sistema MRL (Fig. 2 e 3). IV. RICB Rapotin organizza anche verifiche mensili (11 all’anno) per tutto il gruppo dei laboratori MRL (laboratorio di riferimento – routine MRL). Il metodo Re sopra menzionato è utilizzato per questo scopo. Il metodo Re è utilizzato anche per la valutazione delle non conformità accidentali. Nel primo caso i grafici delle diagnosi Re (1) sono basati sul principio di Shewhart (Fig. 4). Il limite di discriminazione HDLR è stato calcolato su un Vol. 30, No 1, 2006 lungo periodo (2 anni = 22 controlli). Nel secondo caso (2) i grafici Re vengono utilizzati per la valutazione delle non conformità accidentali (Fig. 5). Le possibilità di diagnosi degli errori accidentali sono: 1. La situazione della distribuzione Re prima (o) e dopo (x) come mostrato in Fig. 4. Questo per mette la diagnosi ed il coordi namento delle correzioni nel caso di non conformità. E’ inol tre possibile incrementare l’effi cienza della diagnosi ad es. la stima degli effetti di errori ca suali o sistematici sui valori A Protein 0,120 0,100 0,100 HDLRe 0,080 Re totali di non conformità con l’interpretazione separata dei grafici d (media delle differenze) ed sd (variabilità delle differenze) come due componenti di Re (Re=d2+sd2)0,5; (Leray, 1993); Il sistema modificato mostra la situazione dell’intero set analizzato (secondo i valori individuali di Re) con due coppie di grafici dopo l’ultima e prima della prossima calibrazione (due gruppi di campioni di riferiCont. on page 18 B Protein 0,120 2. HDLRe 0,080 Re 0,060 0,060 0,040 0,040 0,020 0,020 0,000 0,000 0 5 10 15 20 25 30 0 35 5 10 C D Protein 0,120 20 25 30 35 25 30 35 Protein 0,300 0,250 0,100 HDLRe 0,080 Re 15 number of test number of test 0,200 Re 0,060 0,150 0,040 0,100 0,020 0,050 HDLRe 0,000 0,000 0 5 10 15 20 number of test 25 30 35 0 5 10 15 20 number of test Fig. 4: Grafici diagnostici della stabilità strumentale nell’analisi delle proteine del latte nel sistema MRL Ceco. Re = distanze euclediane dall’origine HDLRe = limiti di discriminazione storici di Re x = situazione dopo la calibrazione (verifiche della calibrazione precedente fatta immediatamente dopo la calibrazione o = situazione prima della calibrazione 17 Allevamento Camp. Casuale Holstein Differenze Prot. Grezze % Prot. Vere % Caseina % Siero Prot. % Azoto non prot. % Produzione giornaliera Kg 3,40 ± 0,32 3,21 ± 0,31 2,70 ± 0,28 0,51 ± 0,10 0,19 ± 0,06 25,7 ± 8,1 3,23 ± 0,35 3,06 ± 0,33 2,55 ± 0,29 0,50 ± 0,09 0,17 ± 0,06 26,7 ± 7,8 * * * ns * ns Ns = non significative; * = P < 0,05 Tab. 2 Differenze sull’azoto del latte fra le razze bovine della Repubblica Ceca. Cont. from page 17 mento; x o)e le posizioni opposte prima e dopo la calibrazione (un solo identico gruppo di campioni; o x). E nuovamente vengono incrementate le possibilità per la valutazione delle non conformità accidentali. Protein 0,03 0,08 0,07 0,025 0,06 0,02 sd 0,05 0,015 sd 0,04 0,03 0,01 0,02 0,005 0,01 0 -0,04 -0,03 -0,02 -0,01 0 0,01 0,02 0,03 0,04 -0,20 -0,15 -0,10 Per esempio (considerando il caso 1) i quattro tipi di strumento sono visualizzati nel grafico delle proteine (Fig. 4): A. L’apparecchio Master (MilkoScan ™ 133B, Fig. 3) del sistema MRL; B. Strumenti di routine RI con buona stabilità dei risultati; C. RI con stabilità dei risultati normale; D. RI con scarsa precisione. 0,05 0,10 d Dopo la calibrazione, risultati delle prestazioni Dopo un mese, prima della successiva calibrazione, risultato del test di precisione 0,035 0,06 0,03 0,05 0,025 0,04 0,02 sd sd 0,03 0,015 0,02 0,01 0,01 0,005 0 0 -0,08 -0,06 -0,04 -0,02 0 0,02 0,04 0,06 0,08 -0,04 -0,02 0 0,02 0,04 0,06 d d Prima della calibrazione, risultato del test di precisione I valori dell’apparecchio master sono stati introdotti dall’11° e 12° anno di attività del RICB Rapotin. Come secondo esempio (riferito al caso 2), per il contenuto in proteine sono inseriti la combinazione di due gruppi Re (Fig. 5). Il contributo positivo atteso è: • Incrementare la stima delle non conformità nelle analisi di routine, caratterizzarle e scoprirne l’origine; • Determinare ed incrementare la correzione degli errori accidentali; • Incrementare, in generale, l’affidabilità dei risultati delle analisi di routine. Lo sviluppo, l’aggiornamento e la valutazione del sistema vengono eseguiti come parte del progetto governativo del Mze-ČR, NAZV, QF3019 e MŠMT-ČR, INGO, LA 103. Bibliografia Hanuš, O.- Ficnar, J.: Kjeltec™ as a tool for calibration of infrared milk analyzer. In Focus, The Tecator journal of technology for chemical analysis, 13, 1990, 1, 15-17. Leray, O.: CECALAIT: an organization to support analytical quality assurance in dairy laboratories. Santkofen/Germany, 1992-05-18-20, Brussels, 349-360. Risultati sull’analisi dell’azoto A parte le analisi di riferimento, il FOSS Tecator Kjeltec ed il MilkoScan master sono utilizzati in molti altri progetti di ricerca. Per esempio, è stato possibile valutare i diversi contenuti di azoto proteico nel latte di vaccha delle diverse razze presenti nella Repubblica Ceca (Fig. 5). by 1Oto Hanuš, 1Václava Genčurová, 2Pavel Hering, 2Miloš Klimeš 1 = Istituto di ricerca per l’allevamento bovino, Rapotin, Repubblica Ceca 2 = Associazione Allevatori Ceca-Moravia, Praga, laboratori di Buštěhrad e Chrlice, Repubblica Ceca 18 0 0,00 -0,05 d Immediatamente dopo la calibrazione, risultati della calibrazione Fig. 5 Grafici di confronto (proteine nel latte: confronto fra analizzatori dopo (x) la calibrazione e prima (o) della calibrazione successiva con due diversi gruppi di campioni di riferimento – coppia superiore di grafici x o; confronto fra analizzatori immediatamente prima (o) della calibrazione e dopo (x) la calibrazione utilizzando gli stessi gruppi di campioni di riferimento – coppia inferiore di grafici x o. Vol. 30, No 1, 2006 Cinquant’anni ascoltando i clienti Nils Foss spiega come ricerca e dialogo hanno contribuito al successo della FOSS nel corso degli ultimi 50 anni. “Io sono un ottimista e guardo sempre avanti” dice Nils Foss quando gli viene chiesto se avesse mai immaginato che la FOSS sarebbe diventata la società che è oggi. Racconta di come suo padre cercò di convincerlo a lasciare una promettente carriera negli USA per ritornare in Danimarca a lavorare su uno strumento rivoluzionario per misurare l’umidità nel grano. Lo strumento divenne noto col nome di Cera Tester. Lanciato nel 1956 con gran successo, permise alla principiante N. Foss Electric di avere future possibilità di sviluppo. “Negli affari è sempre bene avere almeno tre opzioni,” afferma Nils. Per spiegarsi fa un riferimento divertente ad una vecchia commedia con protagonista Danny Kaye, riguardante un uomo che si prepara ad ogni eventualità con tre opzioni per la sua prossima mossa. Inevitabilmente, è sempre la terza che sceglie ogni volta. Nel 1957 per la N. Foss Electric le prime due opzioni sul tavolo erano: focalizzarsi sui misuratori d’umidità o basarsi sulle conoscenze elettroniche acquisite da Nils negli USA. La terza era quella d’investire nella ricerca e costruire buone relazioni con potenziali clienti o partner. Prendendo l’esempio del film, non ci vuole molto per capire su quale opzione la società decise di focalizzarsi. Il risultato fu il VitaScope, uno strumento che sviluppò una vasta discussione nell’industria che produceva birra. Fu il primo strumento ad essere realizzato per determinare rapidamente la capacità di germinazione di partite d’orzo e fu largamente utilizzato nelle aziende di tutto il mondo che lavoravano il malto. Divenne così popolare che per un certo periodo la N. Foss Electric fu comunemente conosciuta come ‘la società del VitaScope’. Il principio di comprendere le più importanti necessità dell’industria, ha sempre attratto la FOSS e Nils spiega come Vol. 30, No 1, 2006 la società ha colto le opportunità offerte. Sono stati importanti anche i collegamenti con i centri scientifici e con esperti in campi particolari. “C’è sempre un esperto da qualche parte col quale parlare” dice Nils. La strada non è sempre stata facile, molte innovazioni hanno richiesto anni per guadagnare la fiducia delle aziende e molte di queste sono state significative sia per Nils che per i clienti FOSS in tutto il mondo. Un episodio del quale Nils va particolarmente fiero è quando il MilkoTester Minor venne introdotto in India e dimostrò di essere una combinazione ideale per le richieste di quel tempo. “Rimasi molto impressionato nel vedere come le analisi rapide avessero avuto un grande impatto” dice Nils. “Il MilkoTester fornì un metodo d’analisi semplice e soprattutto affidabile. Divenne una pietra angolare del sistema cooperativo del latte in India ed aiutò molto gli allevatori a migliorare il loro stile di vita”. Parlando delle future minacce nel campo delle analisi, Nils Foss prevede che la continua pressione sui prezzi porterà a ridurre i costi, ma può essere fatto ancora molto per aiutare gli agricoltori con analisi fatte direttamente sul posto. La FOSS continuerà ad ascoltare e continuerà lo sviluppo di nuove tecnologie e di soluzioni analitiche che possano soddisfare la richiesta dei clienti. “La vita non diventerà meno complicata,” dice Nils. “Ero solito camminare su e giù per la stanza ed all’improvviso mettere sulla lavagna nuove idee. Oggi, il 50% della soluzione di un’analisi è software. E’ molto più difficile vedere cosa sta accadendo” dice sorridendo. Richard Mills, FOSS Analitical Nils Foss mostra al mondo il primo analizzatore automatico del latte nel 1968. 19 FIAstar™ 5000 in Polonia: Flow Injection per determinare l’azoto ed il fosforo nei terreni Passato e presente L’Università per l’Agricoltura di Poznań è una delle università polacche che si occupano dell’insegnamento e della ricerca nell’area dell’agricoltura, foreste ed animali selvatici. Fu fondata nel 1870 da August Cieszkowski un convinto benefattore della scienza. Dopo l’indipendenza della Polonia nel 1919, divenne il Dipartimento per l’Agricoltura e le Foreste dell’Università di Poznań. Lo sviluppo dinamico del dipartimento, portò nel 1951all’apertura della scuola indipendente chiamata Università per l’Agricoltura August Cieszkowski (ACAU). Oggi ACAU comprende: Agricoltura, Foreste, Animali selvatici, Tecnologia del legno, Ingegneria ambiente e studio del suolo. E’ frequentata da 10.000 - 11.000 studenti ed occupa i primi posti nelle ricerche in agricoltura, foreste e scienze alimentari. La Facoltà di Agricoltura – la più grande – offre non solo corsi in agronomia ma anche in biotecnologia, economia e protezione dell’ambiente. Ha inoltre diverse unità di ricerca indipendenti, una di queste è il Dipartimento di Chimica per l’Agricoltura (DAC) diretto dal Prof. Witold Grzebisz che acquistò l’analizzatore Flow Injection FOSS FIAstar™ 5000 all’inizio del 2004. Scopo della ricerca DAC è principalmente coinvolta nella ricerca dei nutrienti per le colture agricole. Partecipa inoltre estensivamente all’insegnamento delle scienze per la protezione ambientale. Attualmente sono in corso i seg. progetti: • Ottimizzazione della fertilizzazione delle colture agricole (attualmente focalizzate su barbabietola da zucchero, colza, orzo ed orzo da malto) • Formazione e trasformazione dei nutrienti nei terreni • Effetti dei solfuri nei terreni e nelle colture • Bilanciamento dei nutrienti nelle aziende agricole e nell’ambiente • Trasformazione dei metalli pesanti nei terreni e nelle piante, loro fitotossicità, 20 problematiche e rimedi • Individuazione delle zone a rischio ecologico L’azoto è l’elemento più importante per la nutrizione delle piante, determinando la loro resa e qualità. La sua presenza è necessaria in forma organica (90-95%) ed inorganica (1-5%). Le piante utilizzano principalmente la forma inorganica come nitrati (N-NO3) o ammoniaca (NNH4). Il contenuto e le proporzioni delle forme azotate variano molto da stagione a stagione e dipendono da numerosi fattori (tipo di terreno, precipitazioni, temperatura, rotazione agronomica, ecc…). Ciò è molto importante per le colture in quanto il contenuto minerale presente nel terreno influenza la modalità delle concimazioni azotate necessarie. In altre parole, determinare il contenuto di azoto riduce il rischio di contaminazione dell’ambiente. Verifiche effettuate per stimare l’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura dicono che essi vengono sfruttati al 20% circa. Questo è attribuibile principalmente alla bassa efficienza della trasformazione degli animali. Il rateo di trasformazione dell’azoto nelle piante e del 60-80%. L’azoto perso nella produzione vegetale ed animale è disperso nell’ambiente sotto forma di: 1) Dispersione nei terreni ed acque su- perficiali 2) Volatilizzazione nell’atmosfera 3) Volatilizzazione dei prodotti denitrifi- cati (NO, N2O, N2) nell’atmosfera L’effetto più conosciuto delle contaminazioni agricole è l’aumento della concentrazione dei nitrati nelle acque potabili. Le verifiche dicono che il 55% viene dalle acque municipali di scarico (circa 224.000 t/anno) ed il 39% dall’agricoltura. Sono due le maggiori fonti di contaminazione: i fertilizzanti naturali conservati nelle aziende agricole (concimi, letami) che causano alte concentrazioni di azoto in aree ristrette, creando alti rischi di contaminazione; ed i fertilizzanti naturali o minerali utilizzati durante le arature e le coltivazioni. In Polonia il rischio di perdita dei nitrati è direttamente collegata alle condizioni climatiche. Generalmente il 20-30% delle piogge (500-600 mm) arrivano alle falde profonde o vengono eliminate con le acque superficiali. Il fosforo è il secondo importante elemento ad avere effetto sulla resa e qualità delle colture. Come per l’azoto anche l’eccessiva presenza di fosforo introduce fenomeni negativi nell’ambiente, ad esempio l’eutrofizzazione delle acque dolci e marine. Una delle più alte concentrazioni di fosforo, a livello ambientale, è stata trovata nel Mar Baltico e Mare del Nord. Circa 13.000 t/anno di fosforo vengono introdotte nelle acque del Mar Baltico dalla Polonia, e l’agricoltura ne è responsabile per il 50%. Perciò l’agricoltura è il più importante soggetto per il controllo della presenza di fosforo nell’ambiente. Metodo Il progetto di ricerca richiedeva un metodo analitico adeguato, accurato e riproducibile, così come veloce ed applicabile ad un’alta popolazione di campioni. La rapidità analitica è particolarmente importante all’inizio della primavera vista l’intensiva attività agricola, la veloce crescita delle piante e variazione climatica. Le quantità di nutrienti rilevati ed il tipo di campioni richiedono inoltre sistemi veloci ed affidabili. Prima che DAC acquistasse l’analizzatore FIAstar 5000 Flow Injection l’azoto era determinato mediante distillazione in corrente di vapore con MgO e Devarda era utilizzato per la riduzione N-NO3. Come soluzione ricevente si utilizzava una soluzione di acido borico al 2-4% e quindi titolata con indicatore rosso-verde. Il limite di detezione inferiore dipendeva dal rapporto terreno/concentrazione dell’acido titolante. In teoria un rapporto 1:5 e per 0,0025 e 0,0010 M H2SO4, utilizzando una buretta con risoluzione di 0,050 cm3 la quantità calcolata per ogni aggiunta è rispettivamente 0,79 e 0,32 kg N/ha. Le tipiche deviazioni standard sono presentate nella tabella 1. Confrontato con il metodo della distil- Vol. 30, No 1, 2006 Houba et al. 1986: 0,010 M CaCl2, rapporto terreno:soluzione 1:10, tem po di estrazione di 2 ore) 4) Filtrazione (filtri di fornitori vari, il filtrato deve essere limpido) 5) Analisi colorimetrica di N-NO3, N-NH4 e P-PO4 con il FIAstar 5000 6) Quando è necessaria la determinazio ne di K, Mg ed Na essa è fatta sullo stesso filtrato utilizzando il metodo ASA. Le note applicative del FIAstar 5000 raccomandano di utilizzare una soluzione 2 M KCl per l’estrazione dell’azoto. Per noi è migliore la soluzione 0,010 M CaCl2 avendo quindi la possibilità di determinare contemporaneamente P, K, Mg e pH avendo inoltre un sostanziale risparmio di reattivi. Per la determinazione di N-NH4 e lazione il FIA risulta avere una migliore ripetibilità ed una deviazione standard più bassa (Tabella 1). Il più importante vantaggio, è comunque, dovuto al fatto che con il FIAstar 5000 vi è meno lavoro manuale e meno utilizzo di reagenti chimici. Questo incrementa notevolmente l’aspetto economico nell’analisi dei terreni (Tabella 2). Oggi, l’azoto minerale (N-NO3, N-NH4) ed il fosforo (P-PO4) sono determinati con il sistema colorimetrico FOSS FIAstar 5000, ed il processo analitico comprende le seguenti fasi: 1) Raccolta campioni nei vari strati, es.: 0 - 30, 31 - 60 cm 2) Determinazione dell’umidità e della struttura del suolo 3) Estrazione dei componenti (secondo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Media Distillazione N-NH4 kg/ha 5,54 3,02 2,22 3,33 1,76 2,02 0,91 23,63 14,18 22,05 7,86 SD 0,71 0,00 1,43 0,43 1,07 0,29 0,14 2,23 2,23 4,45 1,30 N-NH4 kg/ha SD kg/ha 25,20 9,83 11,09 8,37 13,86 22,78 14,01 204,75 110,25 55,13 47,53 7,13 1,07 1,43 1,00 2,49 1,43 0,14 22,27 22,27 11,14 7,04 6,24 3,15 2,51 3,41 2,75 2,45 0,95 22,73 17,42 27,56 8,91 A 40 N-NO3 SD A 0,34 0,08 0,08 0,08 0,07 0,07 0,07 0,89 1,40 2,26 0,53 kg/ha 24,40 9,49 5,60 9,95 14,35 19,00 9,70 186,41 94,70 63,63 43,72 N-NO3 35 SD A 1,13 0,59 1,13 0,07 0,07 0,42 0,85 0,80 0,29 0,83 0,62 Tabella 1: Analisi del contenuto in azoto minerale (Nmin) contenuto in campioni prelevati all’inizio della primavera (0-30 cm) ed analizzati con i due metodi A – deviazione standard per n=2 (per il FIAstar due campioni diversi prelevati in modo casuale ed analizzati, non analisi in doppio sullo stesso campione). Soluzione di estrazione – 0,010 M CaCl2 rapporto di diluizione terreno/soluzione 1:10. Coeficente di correlazione fra i metodi, 0,971 per N-NH4 e 0,991 per N-NO3. Vol. 30, No 1, 2006 Cont. on page 22 FIAstar™ 5000 N-NO3 A Risultati In meno di un anno il FIAstar 5000 ha analizzato 14.600 campioni di terreno, principalmente per N-NO3, N-NH4. All’inizio della primavera sono stati circa 4.500 in un mese e mezzo (N-NO3, N-NH4). I risultati analitici sono utilizzati per raccomandare una fertilizzazione bilanciata. Da Maggio 2004 vengono studiati 30 25 kg / ha Camp. terreni N-NO3 (campo di misura 0,1 - 5 mg/dm3) viene inoltre utilizzato un loop di iniezione di 40 µl. Per determinare P viene spesso utilizzato un loop di iniezione di 400 µl principalmente quando si analizza terreno non concimato (campo di misura 0,005 1,0 mg/dm3). 20 profondità terreno P-PO4 0 - 0,3 m 0,3 - 0,6 m 15 10 5 0 fo re s ta pr at i te rre ni fo re s co ltiv at i ta pr at i te rre ni co ltiv at i Figura 2: Contenuto di nitrati e fosfati nei vari ecosistemi. (Acque del fiume Wyskocz vicino a Poznan, Maggio 2005). 21 Metodo Forme azotate Distillazione N-NH4 N-NO3 FIAstar™ 5000 Totals N-NH4 N-NO3 Totali Reagenti più costosi Uso di reagenti1 (g/100 campioni) Ossido di magnesio Acido borico Etanolo Lega Devarda Acido borico Etanolo ---Indicatore Idrossido di sodio Cloruro di calcio idr. N-(1-Naphtyl) etilenediamine dicl. Sulfanilamide Cloruro d’ammonio Cloruro di calcio idr. ---- 20,0 20,0 5,0 10,0 20,0 5,0 0,021 1,033 3,189 0,114 0,643 5,889 3,091 Costo anali- Tempi per tico per 100 l’analisi di campioni1 100 campio(PLN) ni1 (min) 38,40 500 42,40 500 80,80 3,35 1 000 107 4,04 (18,04) 2 126 7,39 233 (260-270)3 Tabella 2: Confronti dei costi e tempi analitici, fra il metodo per distillazione ed il FIAstar™ 5000, nella determinazione dell’azoto minerale in campioni di terreni. 1 Per il metodo FIA è stata calcolata una analisi per campione 2 Compreso il costo della rigenerazione della colonna di cadmio 3 Compresi i tempi per la preparazione e calibrazione dell’apparecchio Cont. from page 21 anche i bacini di due fiumi , situati in una zona ad alta attività agricola. Nei campioni raccolti viene determinato l’azoto così come P-PO4. I risultati preliminari confermano l’impatto delle produzioni agricole nella dispersione di questi elementi nell’ambiente. La Figura 1 mostra i contenuti e l’utilizzo tipico di N-NO3 e P-PO4 nel suolo. Occasionalmente il FIAstar 5000 viene utilizzato per determinare l’azoto su piante e acque dolci. Abbiamo inoltre studiato gli effetti della fertilizzazione sulle patate (N-NO3 sui tuberi freschi), e la nutrizione complessiva nella barbabietola da zucchero (contenuto di N-NO3 nella barbabietola e nelle foglie). In entrambi i casi i nitrati sono stati analizzati in una soluzione di acido acetico al 2%. Conclusioni Attualmente viene utilizzato un modulo FIAstar 5000. Sono quindi richieste frequenti sostituzioni delle cassette analitiche in funzione del parametro da determinare. Nonostante ciò il ritmo analitico, la ripetibilità, la riduzione dei prodotti chimici utilizzati è a netto favore del FIAstar rispetto alle metodiche precedenti. L’apparecchio permette di incrementare notevolmente il numero di campioni analizzati consentendoci di allargare il campo delle nostre ricerche principalmente nell’area della protezione ambientale. E’ già pianificato l’acquisto del prossimo modulo FIAstar, ciò permetterà di ampliare il nostro spettro analitico, prima di tutto all’analisi del Boro. Dr Przemysław Barłóg, Dipartimento di Chimica per l’Agricoltura, Università August Cieskowski, Poznañ Il Dr. Barłóg operatore del FIAstar™ 5000. 22 Vol. 30, No 1, 2006 Danimarca: visita cinese alla FOSS Crescere attraverso la conoscenza Come gli stretti legami e la condivisione della conoscenza stanno giocando un ruolo importante nel sostenere la crescita del mercato cinese. Aprile 2005: la luce del sole nella fresca primavera scandinava si riflette sulla lucente processione d’auto dirette alla sede della FOSS. In azienda, il fondatore della società, Nils Foss, aspetta di ricevere una delegazione il cui rappresentante è il Vice Premier della Repubblica Popolare Cinese, il Sig. Hui Liangyu. Questa non è una visita ordinaria, essa è l’indicazione della continua cooperazione tra la FOSS e la Cina. Per decenni la FOSS ha condiviso le conoscenze con i professionisti cinesi, lavorando ad uno sviluppo rapido delle aziende alimentari ed agricole. La FOSS è presente in Cina dal 1970. Oggi ha circa cinque mila clienti nel settore controllo qualità dei prodotti alimenti, latterio caseari, cereali, farine, allevamento e ricerca agricola. Oltre 35 persone sono impiegate nella filiale cinese della FOSS. La FOSS è stata inoltre coinvolta nella fondazione di una rete commerciale danese-cinese; si tratta di un’organizzazione noprofit che mira a promuovere lo scambio di conoscenze per il beneficio d’entrambi i paesi. Nils Foss ne è il presidente e le principali società danesi sono rappresentate nel ‘business forum’. Mentre la delegazione era in visita all’azienda, la discussione si focalizzava sullo sviluppo dell’industria alimentare e agricola cinese e sulle soluzioni che la FOSS poteva proporre per contribuire al miglioramento della qualità ed all’efficienza nella produzione. Con la rapida crescita economica che non mostra segni di rallentamento, la condivisione delle conoscenze giocherà un ruolo Note per gli autori I manoscritti devono essere sottoposti all’Editore. Si considera il manoscritto come una presentazione che non è stata né tutelata dai diritti d’autore né pubblicata e che non può essere sottoposta a nessun altro tipo di pubblicazione. I testi devono essere scritti in lingua inglese, recanti un titolo conciso ma comunque informativo, accompagnati dal nome degli autori, possibilmente con un cognome completo per ogni autore e seguito dal nome ed indirizzo dell’istituzione dove l’articolo è stato eseguito. Vol. 30, No 1, 2006 In periodi come questi utilizzare attrezzature affidabili conta molto. Una delegazione che include il Vice Premier della Repubblica Popolare Cinese, il Vice Ministro degli Affari Esteri, il Vice Ministro dell’Agricoltura ed altri, assistono ad una dimostrazione della tecnologia FOSS. importante nell’assicurare il successo commerciale, sia per le industrie in crescita sia per quelle che le supportano. Richard Mills, FOSS Analitical Per ogni articolo pubblicato, verrà versato un onorario di 1.000 US$. Accertarsi che i files siano chiaramente riconoscibili quando il materiale viene spedito via e-mail, dischetto o CD: Le immagini devono essere nel formato TIFF con alta risoluzione di 300 dpi, con colori CMYK o B/W. 23 Qualcosa di nuovo da esplorare Iscrivetevi nell’area FOSS 50 di www.foss.dk Per 50 anni, FOSS ha esplorato strade per sviluppare cipare è sufficiente inscriversi nell’area FOSS 50 del ed ottenere nuove tecnologie analitiche – un prin- sito www.foss.dk inserendo anche il vostro indirizzo cipio ancora applicato e più che mai attuale. e-mail. Per il 2006 riceverete due volte ogni mese il Quale miglior modo di celebrare 50 anni di innovazi- bollettino FOSS 50. Il bollettino presenterà soluzioni oni se non partecipare ad una competizione con la analitiche dedicate a varie applicazioni, alcune delle possibilità di vincere una vacanza in una terra ricca di quali veramente innovative e interessanti notizie opportunità come la Groenlandia? riguardanti la destinazione della vacanza. Una vacanza per due persone sarà assegnata ogni Unitevi a noi per continuare il viaggio di FOSS nei mese durante il 2006, anno del giubileo. Per parte- prossimi 50 anni. C’è ancora molto da scoprire! Dedicated Analytical Solutions FOSS ITALIA S.p.A. Via Belgio, 4/D 35127 Padova Tel. 049 82 87 211 Fax. 049 82 87 222 [email protected] www.foss.dk P/N 9999 3032, Issue 1 IT, March 2006 www.foss.dk