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Il conferimento dell’ Alta Onorificenza del Presidente della Repubblica, testimonia e dà forza alle finalità sociali, storiche e culturali di un evento assunto
a livello nazionale.
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Gruppo Folkloristico “Fortuna Folianensis”
Banda Musicale “A. Cusano” di Faicchio
Associazione Nazionale Carabiniari “Salvo D’Acquisto” - Sezione di Foglianise
Gonfaloni Comunali - Autorità
Gonfalone della Festa del Grano
La Festa ripropone il tradizionale gruppo di donne che disposte in fila portavano il grano in covoni in “segno di
devozione” a San Rocco. Curatore è il sig. Cosimo Iadanza.
Ancora nel solco della tradizione si colloca il carro di grano con i buoi che ci riporta alle origini della Sagra quando
questi, sapientemente guidati, si “inginocchiavano” dinanzi al Santo. In ricordo del “Maestro della paglia” Angelo
Pannillo.
Altro elemento di continuità nel tempo è la scena della riproposizione delle ultime fasi della lavorazione del grano
curata dal sig. Mario Pastore.
Il gruppo curato dalla sig.ra Amalia De Filippo rievoca il tempo in cui la raccolta del grano non veniva effettuata
con mezzi meccanici ma con la sola forza delle braccia, con tanto sudore ma anche con tanta allegria.
La leggenda ne attribuisce il merito agli Argonauti ma furono gli abitanti di Sibari a fondare nel VII sec. a.C. il sito
di Paestum, uno dei più prestigiosi gioielli archeologici d’Italia. Si compone di due edifici in stile dorico: il tempio
di Nettuno e il tempio di Cerere che si ergono maestosi di fronte allo scenario del mare. Presentazione dei giovani
Tommaso e Antonio con il gruppo “Teorema della Paglia”.
A pochi chilometri dalla dinamica cittadina di Cava de’ Tirreni sorge in una posizione pittoresca, incuneata in una
cerchia di monti, la celebre abbazia fondata nel 1101 da un nobile longobardo che vi si ritirò per farvi vita eremitica.
La facciata attuale dalle eleganti forme barocche risale invece alla seconda metà del ‘700 per iniziativa dell’abate
Giulio De Palma su disegno dell’arch. Giovanni del Gaizo. A proporla è il giovane Carmine Bianco con il gruppo
“Teorema della Paglia”.
Collocata nei giardini della Reggia, la scultura rappresenta il dio che, sollecitato da Giunone, suscita la furia dei
venti contro Enea e i Troiani. L’opera, eseguita da più artisti, è adorna di ventotto statue di vènti. Grandioso è
l’emiciclo a porticato che chiude superiormente la vasca alimentata da una cascata che chiude come un velo alcuni
fornici del portico. Realizzazione a cura dei “Giovani artisti del Leschito”.
Esistente dal 1323 la Chiesa dell’Annunziata, sontuoso esempio di allestimento decorativo tardo barocco, è segnalata dall’imponente campanile ottocentesco, orgoglio e vanto degli abitanti di Chiaio. Lavoro del giovane Rocco
Fusco con il gruppo “Teorema della Paglia”.
Uno dei borghi medievali più suggestivi d’Italia è quello di Casertavecchia. Dal suo centro urbano si erge, affiancata
alla Cattedrale di San Michele, la torre campanaria di 32 metri e 5 piani con bifore costruita nel 1234. Essa è sostenuta da un arco su cui, tra le scritte, si legge che il 31 marzo 1727 passò Papa Orsini diretto a Benevento “dove fu
40 anni arcivescovo”. A presentarla è Giovanni Pirozzolo con il gruppo “Teorema della Paglia”.
Edificata in stile tardo romanico rinascimentale la Cattedrale della Città del Tricolle si presenta come un prominente edificio per imponenza e bellezza. A custodirne l’ingresso è la triade sacra formata dalla Vergine Assunta ed i Santi
Patroni Elzeario ed Ottone le cui sculture sormontano i portali della facciata. è proposta dal sig. Antonio Pastore.
Da sempre simbolo della città si erge svettante su piazza Amendola. In stile barocco, con i suoi 35 metri di altezza,
sembra sia stata eretta intorno al 1650 su una torre dell’antica cinta muraria su disegno dell’architetto bergamasco
Cosimo Fanzago. è opera del sig. Salvatore Columbro e famiglia.
Localizzata a pochi chilometri da Nusco la Chiesa sorge sui resti di un antico tempio pagano convertito ad un
nuovo uso nel IX secolo da Amato, primo vescovo della città, che la affidò ai benedettini. Risale al 1842 il restauro
della facciata con caratteristica bifora in stile gotico. A presentarla è Domenico Bianco con il gruppo “Teorema
della Paglia”.
Nella pregevole riproduzione del gruppo di “Mimì e i suoi allievi” la Vergine è raffigurata su un trono reggente
tra le sue braccia Gesù Bambino. Entrambe sono aureolati e la regale rappresentazione sembra voler riconoscere
l’importanza della Madonna che è il cardine dello spirito di devozione che anima i monaci e i pellegrini che con
fede scalano il monte Partenio.
Con orgoglio il gruppo “Giovani Carristi” presenta la facciata neoclassica della Chiesa Cattedrale di Avellino sede
episcopale dell’illustre concittadino Mons. Gioacchino Pedicini. Quale Pastore della diocesi nell’anno 1966 scriveva
nella storia della Chiesa Avellinese una pagina degna di menzione: la ricorrenza dell’VIII centenario di fondazione
della Cattedrale e l’Incoronazione della Vergine Assunta, Patrona della città.
Porta naturale del Parco del Matese, la cittadina serba nel tessuto urbano la barocca Chiesa dell’Annunziata la cui
facciata fu realizzata nel XVIII secolo. Di epoca barocca sono anche gli artistici portali centrali e laterali formati da
colonne e capitelli corinzi in marmo rosso. Opera proposta dal gruppo “Giovani Carristi”.
L’imponente fortezza iniziata nel 1279 dai d’Angiò e riedificata per celebrare l’ingresso trionfale di Alfonso d’Aragona nel 1443, ha pianta trapezoidale ed è circondata da un fossato dove poggiano gli alti basamenti delle cinque
torri cilindriche. Giganteggia al centro di piazza Municipio ed è uno dei monumenti simbolo della città presentato
fedelmente dal sig. Antonio Angiolelli.
è uno dei simboli di Anacapri, l’altro comune dell’isola di Capri, e si presenta come secondo faro d’Italia per importanza e potenza di illuminazione. Situato in un punto caratteristico somigliante alla carena di una nave, da cui
trae origine la denominazione di Punta Carena, si accese per la prima volta il 1 dicembre 1867. Opera proposta da
Carlo De Filippo con il gruppo “Teorema della Paglia”.
Il complesso monumentale in stile barocco, più volte riedificato, si ricollega all’ultimo rifacimento dopo il terremoto del 1688 di orsiniana memoria. Risale a questo intervento la trasformazione della originaria facciata fanzaghiana
in piperno e muratura su tre livelli, con scala a doppia rampa e ingresso con portale in bronzo affiancato da due
nicchie. Lavoro in paglia dei sig.ri Antonio Marcarelli e Antonio Tesauro.
Sulla sinistra del rinascimentale edificio si innalza un campanile a pianta quadrata. Nei suoi due piani si aprono vani
semicircolari sormontati da un tamburo ottogonale con cupoletta a bulbo ribassata. Presentazione a cura dei giovani
Luca e Pietro con il gruppo “Teorema della Paglia”.
I bambini della Scuola Calcio Atletico Foglianise presentano un omaggio alla città di Napoli ed alla sua grande
squadra di calcio il cui simbolo, il “ciuccio”, rappresenta con simpatia la società azzurra da oltre ottant’anni.
La celebre Porta Nuova si presenta come una delle opere più suggestive della città, di grande valore artistico e culturale. Realizzata nel 1754 dal maestro Ragozzino alla sommità presenta la statua di San Matteo, Patrono della città
opera dallo scultore Francesco Pagano. Lavoro in paglia del sig. Giuseppe Mastrocinque.
è la più antica cattedrale di Napoli, che la tradizione popolare titola a San Gennaro, fatta erigere dall’imperatore
Costantino I. La facciata è il luogo dell’edificio che ha subito nei secoli il maggior numero di rimaneggiamenti fino
a raggiungere le attuali forme pseudogotiche su progetto di Alvino. Della costruzione originaria conserva però i tre
portali. A proporne il corpo centrale è il gruppo “La passione per il grano”.
A percorrere le vie di Foglianise nel giorno della sfilata è quest’anno anche la statua di San Michele Arcangelo,
conservata nella Chiesa di S. Maria di Costantinopoli, che viene annualmente portata in processione al millenario
Eremo fondato dai Longobardi sul monte Caruso. Opera dell’artista locale prof. Antonio Tommaselli in ricordo del
“Maestro della paglia” Angelo Pannillo, il “difensore della Chiesa” è rappresentato nell’atto di vincere satana con la
spada nella mano, lo scudo e sotto i suoi piedi il dragone sconfitto in battaglia.
La leggenda narra che nei pressi di Benevento cresceva un noce secolare sotto le cui fronde si riunivano le streghe
prima di partire in volo a cavallo della scopa. Di quì deriverebbe l’appellativo di Benevento quale città delle streghe
e luogo prescelto di incontro delle “ianare”. A narrare la leggenda sono gli alunni dell’Istituto Comprensivo di
Foglianise guidati dal docente di educazione artistica prof. Antonio Tommaselli.
Nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887 San Pio ha vissuto nell’umiltà la sua straordinaria avventura di taumaturgo e
apostolo del confessionale. Quando morì nel 1968 ebbe inizio quel processo di santificazione che, ben prima della
elevazione agli onori degli altari nel 2002, lo colloca nella devozione dei fedeli di tutto il mondo come uno dei Santi
più amati del XX secolo. A presentarne la figura è il prof. Antonio Tommaselli con gli alunni dell’Istituto Comprensivo.
Capolavoro medioevale iscritto dal 25 giugno 2011 nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, il complesso
si sviluppa intorno alla chiesa fondata dai Longobardi nell’VIII secolo. Di alto valore ideologico e politico l’edificio
è affiancato da un monastero con chiostro oggi sede del Museo del Sannio. Il campanile, invece, crollato con il terremoto del 1688 fu ricostruito per ragioni di sicurezza distante dalla chiesa. Una singolare fontana con quattro leoni
che reggono un obelisco impreziosisce il sito sottolineando l’essenzialità della facciata dell’edificio. A presentarlo
sono gli alunni dell’Istituto Comprensivo e del Liceo Scientifico di Foglianise guidati dai docenti Maria Antonietta
Zampelli e Pasquale Iannella con la collaborazione esterna del sig. Paride Rossi.
Sullo sfondo ben delineato di un profilo del Monte Caruso si erge svettante il campanile con la romanica facciata
della Basilica della SS. Annunziata e S. Antonio. Un luogo baricentrale della Valle Vitulanese in cui il religioso,
nativo di Foglianise in attesa di essere elevato agli onori degli altari, ha vissuto molti anni della propria esperienza
religiosa. A otto anni di distanza dalla morte la figura di Padre Isaia da Foglianise risalta e si impone come “esempio
fulgido di preghiera, di virtù cristiane e di perfetto frate minore”. Un messaggio chiaramente proposto dalla famiglia Tucci & Company, autori dell’opera.
Correva l’anno 1685 e il Cardinale Orsini nel suo diario registrava di essere stato destinato da papa Innocenzo
XI alla “metropolitana Chiesa di Benevento che è insieme la più grande provincia d’Italia nonchè del Regno”. Il
30 maggio 1686 fece il suo solenne ingressò nella città, già sede episcopale di San Gennaro, a dorso di un cavallo
bianco e conservò per 44 anni il suo governo anche quando divenne pontefice con il nome di Benedetto XIII. Ad
accogliere Orsini nella città pontificia c’erano anche le “pacchiane” di Foglianise che, guidate da Eleonora Boffa e
Lonia Catillo, rievocano oggi un avvenimento cruciale della storia sannita.
Parla longobardo uno dei monumenti simbolo del capoluogo sannita comunemente chiamato “Duomo”. Distrutto
dalle incursioni aeree americane del 1943 fu ricostruito e conserva quasi intatta la facciata con porta bronzea e la
cripta. Severo come una torre di difesa si eleva il campanile, a pianta quadrata, su due piani separati da un cornicione sporgente sostenuto da archetti pensili. La facciata, ingentilita da bifore ogivali, presenta numerosi elementi
di spoglio romani come il rilievo raffigurante un cinghiale pronto per il sacrificio, divenuto poi lo stemma di Benevento. Opera dei piccoli Angela e Bruno De Pietto.
A ricordo dell’appena concluso centenario di istituzione della Provincia Religiosa “Santa Maria delle Grazie” dei
Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, il gruppo “Mimì e i suoi allievi” intende tributare un omaggio alla Vergine
Patrona di Benevento e Regina del Sannio, presentando il tempio edificato in suo onore dopo aver liberato la città
dal colera nel 1837. La facciata, in stile neoclassico, è preceduta da un pronao esastilo con architrave, sovrastato da
una loggia su cui sono collocate le statue dei sei santi protettori di Benevento: S. Antonio, S. Barbato, S. Francesco,
S. Bartolomeo, S. Gennaro e S. Rocco. In sommità, sul frontone, vi è la statua della Madonna con Bambino.
Così scriveva Basilio Giannelli, regio consigliere di Carlo III in riferimento alla rigogliosa Valle Vitulanese che agli
occhi dell’erudito orginario di Foglianise si presentava ubertosa e fertile. Essa composta dai comuni di Campoli
del Monte Taburno, Castelpoto, Cautano, Foglianise, Paupisi, Torrecuso, Tocco Caudio e Vitulano conserva tesori
artistici di inestimabile valore e patrimoni culturali da scoprire e valorizzare. A realizzare il plastico sono state tutte
le maestranze che a vario titolo hanno collaborato per la riuscita dell’edizione 2012 della Festa del Grano. Gli ormai
noti “Maestri della Paglia” hanno con prontezza raccolto l’invito del Sindaco Giovanni Mastrocinque a combinare
nell’opera la loro abilità manipolativa.