Scheda attuazione - Politiche Comunitarie
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Scheda attuazione - Politiche Comunitarie
Intervento 5.4.1.61.01 “Riqualificazione dell’ambiente fisico come motore di uno sviluppo economico e sociale” 1. 2. 3. Servizio responsabile: comunitarie Bilancio, ragioneria, tributi, patrimonio e politiche PF responsabile : Politiche Comunitarie, Autorità di Gestione FESR ed FSE Nominativo del funzionario incaricato: Fabio Travagliati Informazioni finanziarie derivanti dal POR: Obiettivo Codice Tema Risorse operativo Prioritario disponibili 5.4.1 Riqualificare 5.4 l’ambiente fisico 61 – Progetti Asse 5 Promuovere come motore di integrati di Valorizzazione uno sviluppo 5.251.359,11 uno sviluppo rinnovamento urbano dei territori economico e urbano e rurale sostenibile sociale Per quanto riguarda il cronoprogramma finanziario dell’intervento si rinvia al paragrafo 4 relativo al piano finanziario del programma. Asse 4. Obiettivo specifico Contenuto dell’intervento L’intervento consegue l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle aree urbane ed accrescere la competitività del territorio marchigiano attraverso il ricorso allo strumento d’ingegneria finanziaria JESSICA, “Joint European support for sustainable investment in city areas”. A tal fine si prevede l’attivazione di un Fondo di Sviluppo urbano (FSU) le cui risorse, utilizzate sotto forma di anticipazione e impegnate dal Fondo in forme reversibili, attiveranno partenariati tra settore pubblico e privato per progetti inclusi in un piano integrato per lo sviluppo sostenibile. I progetti che s’intendono finanziare nell’ambito del POR Marche rispondono alle macrotipologie della trasformazione e riqualificazione urbana, di cui di seguito si indicano i possibili ambiti d’azione: a. Interventi su infrastrutture urbane: trasporti, risorse idriche/ trattamento di acque reflue, miglioramento dell’efficienza energetica, ecc.. b. Interventi sul patrimonio storico o culturale, per finalità turistiche o altri utilizzi sostenibili. c. Riconversione di siti industriali abbandonati, comprese le opere di bonifica e decontaminazione, o la creazione di spazi per finalità di tipo ricreativo – culturale (spazi museali, centri per attività ludiche e di aggregazione giovanile) o di ricerca (parchi scientifici e tecnologici, poli d’eccellenza). d. Riqualificazione di aree dismesse per ricavare spazi ad uso ufficio per le piccole e medie imprese, e per aziende all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo, spazi coworking per professionisti nei settori emergenti o legati all’innovazione e alle nuove tecnologie. e. Interventi su edifici universitari, comprese le strutture mediche, biotecnologie e di altri ambiti specialistici. In generale tali progetti dovranno: - contribuire ad attuare (o essere chiaramente coerenti con) disegni di sviluppo urbano maturati nell'ambito di processi di pianificazione strategica o altri momenti di programmazione “innovativa” ed integrata delle trasformazioni urbane; prevedere la realizzazione, contestuale e coordinata, di interventi di natura privata e di dotazioni pubbliche, in modo da generare esternalità positive immediatamente percepibili nell'intero contesto urbano; avere una massa critica sufficiente per creare condizioni di attrattività adeguate per il coinvolgimento di investimenti privati, per innescare, eventualmente, analoghi processi di trasformazione in aree limitrofe, e per garantire un concreto miglioramento del livello di competitività e coesione alla scala urbana. - - Ai fini dell’ approvazione dei finanziamenti è necessario che gli interventi, riconducibili ad una pianificazione integrata, siano strutturati in veicoli progettuali (Società Trasformazione Urbana, Partenariati Pubblico-Privati, Fondi immobiliari, Finanza di Progetto, ...) che ne garantiscano una gestione efficiente ed una rapida realizzazione, in modo da potere generare i previsti ritorni finanziari. 5. Modalità di attuazione La complessa fase di attuazione del Fondo JESSICA, che considerata la limitata entità di risorse riveste carattere sperimentale, si compone delle seguenti fasi : i. ii. iii. iv. Selezione delle aree di intervento Individuazione del parco progetti urbani Selezione del Fondo di Sviluppo Urbano (FSU) Sviluppo dei progetti Per quanto riguarda la selezione delle aree geografiche e dei Comuni su cui intervenire con la sperimentazione occorre considerare i seguenti presupposti: - lo strumento finanziario JESSICA è stato istituito per la riqualificazione e lo sviluppo di città di dimensioni medio-grandi, ove si concentra la maggiore crescita economica a livello UE; - la densità abitativa delle Marche è concentrata in alcuni sistemi urbani, intorno alle città di più grandi dimensioni; a tale proposito va considerato che le prime città in termini di popolazione al 2009 si collocano nella fascia 25.000-100.000 abitanti; - considerate le limitate risorse a disposizione per la sperimentazione e la complessità della progettazione JESSICA sembrerebbe maggiormente significativo per ottenere buoni risultati, concentrarsi solo su poche aree di intervento; - recenti studi e analisi sulla dimensione urbana nelle Marche hanno dimostrato con indicatori mirati (produttività, addetti nelle imprese, relazioni economiche, ecc.) che sono presenti 11 sistemi urbani in cui si concentrano elevate prestazioni in termini di crescita demografica e occupazionale con un valore di popolazione e occupazione superiore al 70% del valore complessivo regionale. L’Autorità di Gestione tramite un questionario specifico procederà a una prima mappatura delle idee-progetto che nel territorio si stanno avviando. Si ritiene opportuno in questa prima fase focalizzare la mappatura nei Comuni con popolazione superiore ai 25 mila abitanti1. Una volta effettuata la mappatura della progettualità “potenziale” (ricognizione delle idee presenti sul territorio tramite strumenti d’indagine messi a punto dall’AdG), le operazioni da finanziare verranno selezionate attraverso avviso pubblico; la procedura di selezione avrà comunque l’obiettivo di costituire un parco progetti da sviluppare eventualmente nel prossimo periodo di programmazione con un ammontare di risorse del Programma Operativo più cospicuo. Per la predisposizione della graduatoria l’Autorità di gestione si potrà avvalere del Nucleo di Valutazione e verifica degli investimenti pubblici costituito ai sensi della DGR 93 del 1.2.2011. 1 Al 31.12.2010 sono 14 Comuni: Ancona, Falconara Marittima, Osimo, Fabriano, Jesi, Senigallia, Pesaro, Fano, Macerata, Civitanova Marche, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio, Fermo La gestione del FSU sarà affidata ad una banca o ad un gruppo bancario o ad altri intermediari finanziari selezionato con procedura di evidenza pubblica come previsto dall’art. 44, 2° paragrafo, lettera a) del Regolamento CE 1083/2006. Per poter beneficiare dei finanziamenti di JESSICA, il FSU, nel rispetto dei criteri di selezione previsti dal POR, deve dimostrare in particolare di possedere: - professionalità tecnica e finanziaria - autonomia gestionale; - un piano di attività completo (quindi capacità programmatoria e di analisi progettuale); - risorse e cespiti finanziari certi e adeguati ai possibili impatti progettuali. Il Fondo, che potrà essere un’entità giuridica indipendente, o assumere la forma di capitale separato nell’ambito di un’istituzione finanziaria esistente, agirà secondo meccanismi finanziari “revolving” che garantiscano una redditività economica e finanziaria per rimborsare l’investimento e riutilizzare ciclicamente i fondi effettuando investimenti in progetti urbani sotto forma di strumenti di capitale o prestiti. Le condizioni e gli obblighi che il FSU dovrà puntualmente seguire nella gestione delle risorse saranno esplicitate nell’Accordo operativo sottoscritto tra FSU e Regione Marche. 6. Tipologia dell’aiuto Il finanziamento/investimento di un FSU deve essere conforme alle norme sugli aiuti di Stato. Tuttavia allo stato attuale non esiste per le politiche urbane di sviluppo un’unica normativa regolamentare di esenzione alla notifica; sarebbe, quindi, necessario individuare ed applicare una specifica norma in relazione a ciascuno degli interventi messi in atto. Nelle more dell’adozione di orientamenti ad hoc da parte della Commissione,è tuttavia possibile identificare alcuni requisiti minimi di conformità ai principi generali del Trattato: - è necessario garantire che gli investimenti siano indirizzati a un obiettivo di comune interesse, che abbia un effetto incentivante e proporzionale; - è necessario limitare la sfera d’intervento del FSU al minimo necessario per l’attuazione dei progetti urbani e assicurare che gli investitori privati non beneficino di rendimenti sopra i normali livelli di mercato. Pertanto, ad oggi, l’accesso al Fondo è regolato dalla normativa in materia di Aiuti di Stato e in particolare da: - Comunicazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (2008/C 155/02) - Comunicazione della Commissione relativa alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (2008/C 14/02) - Orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato destinanti a promuovere gli investimenti in capitale di rischio nelle PMI (2006/C/194/02) Fino al 31.12.2011 trovano applicazione le disposizioni della Commissione Europea sugli Aiuti di Stato temporanei (Comunicazione della Commissione – Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’accesso al finanziamento nell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica - 2009/C 16/01), le cui modalità applicative sono state recepite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 23 dicembre 2010. 7. Criteri di selezione A seguito dell’approvazione da parte del C.d.S. 8. Tipologia di spese ammissibili A parte alcuni settori non ammissibili esplicitamente menzionati dai Regolamenti comunitari (es. edilizia abitativa) ed eventuali vincoli o condizioni specifiche determinate a livello nazionale, i criteri di ammissibilità degli investimenti allo strumento JESSICA non si discostano da quelli che disciplinano l’utilizzo dei Fondi Strutturali, quindi vengono applicate le seguenti disposizioni: - Art. 56 Regolamento CE 1083/2009 così come modificato dal Regolamento CE 284/2009 - Art. 7 Regolamento CE 1080/2006 così come modificato dal Regolamento CE 397/2009 - DPR n. 196 del 3 ottobre 2009 A titolo generale e indicativo, si possono considerare ammissibili le seguenti categorie di investimenti: a) Investimenti materiali ‐ Acquisto o costruzione di immobili destinati all’attività produttiva; ‐ Rinnovo, ampliamento ed adeguamento di immobili preesistenti; ‐ Acquisto di nuovi impianti, macchinari ed attrezzature. b) Investimenti immateriali ‐ Acquisto di diritti di brevetto, di licenze, di know-how e di conoscenze tecniche non brevettate; c) Investimenti in Studi, Progettazioni, Consulenze, ad esclusione di quelli inerenti a servizi continuativi o con periodica ripetizione connessi al normale funzionamento dell’impresa. Sono considerate ammissibili le spese sostenute dopo la presentazione delle domande di ammissione alle agevolazioni. Ai sensi dell’art. 57 del Regolamento CE 1083/2006, i beni oggetto del finanziamento sono sottoposti al vincolo di destinazione d’uso e al divieto di cessione, alienazione e distrazione per anni 5 (cinque), regolarmente trascritti nei rispettivi registri, a decorrere dalla data del completamento dell’investimento, comprovata da idonea documentazione/certificazione. Le eventuali componenti di spesa che non fossero ammissibili possono comunque essere inserite tra quelle finanziate dal Fondo, a condizione che questo sia alimentato da altre fonti pubblico-private esterne al PO e quindi non soggette ai requisiti di ammissibilità comunitari. In generale, è necessario che la quota parte di finanziamento del FSU proveniente da altre fonti sia sufficiente a coprire la quota parte dell’investimento non ammissibile sulla base delle regole comunitarie. 9. Beneficiario Fondo di sviluppo urbano 10. Conformità delle procedure di attuazione con i regolamenti comunitari e le leggi nazionali e regionali di settore Normativa di riferimento: • Regolamento (CE) N. 284/2009 • Regolamento (CE) N. 1828/2006 • Regolamento (CE) N. 1083/2006 • Regolamento (CE) N. 1080/2006 • Decreto del Presidente della repubblica n. 196 del 3 ottobre 2008 • Nota COCOF/08/0002/03 “Guidance Note on financial engineering” • Nota COCOF/07/0018/01 “Note of the Commission Services on Financial Engineering in the 2007-2013 programming period” • Nota COCOF_10-0014-04-EN del 21/02/2011 “Guidance Note on Financial Engineering Instruments under Article 44 of Council Regulation (EC) No 1083/2006” • Nota n. 005563 DG Regio del 3 luglio 2009 “Risposte ai quesiti sul Quadro di Riferimento Temporaneo in maniera di aiuti” • L.R. 5 del 16/04/2003 “Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione” (Aiuto di stato n. 355/2006) • Piano delle attività produttive 2007-2009. 11. Indicatori fisici di programma Indicatori di programma dell’attività 1.4.1 riportati al paragrafo 4 relativo agli indicatori fisici di programma.