Riflessioni sul progetto domiciliare con badante

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Riflessioni sul progetto domiciliare con badante
COLF E BADANTI
Come vede il futuro di suo figlio quando lei non ci sarà più?
Quali progetti ha per il futuro di suo figlio?
Ha già affrontato il pensiero del dopo?
Sono molti i genitori che di fronte a queste domande rispondono con semplicità che il
figlio continuerà a vivere nella sua casa con l’aiuto di una badante.
Approfondendo il discorso, quasi sempre emerge che ben pochi hanno conoscenze
sufficienti per questo tipo di progettazione e ancora meno si sono soffermati a
valutarne i pro e i contro.
I percorsi formativi, gli incontri di sensibilizzazione, le consulenze fornite alle famiglie
e agli operatori sociali hanno contribuito a diffondere una nuova cultura della tutela e
oggi è sempre più usuale sentire parlare di “tutela col cuore”, di “garanzie per la
qualità della vita”, di “finalizzazione del patrimonio alla realizzazione di un progetto di
vita”.
Appare quindi comprensibile che i genitori pensino al tutore e all’amministratore di
sostegno come alle figure che realizzeranno e gestiranno questo loro progetto.
La Commissione Tutori Volontari di Oltre Noi… La Vita ha ritenuto utile approfondire
questo tema, studiarne gli aspetti economici e organizzativi, evidenziarne i punti di
forza e i nodi critici.
La commissione ha contattato alcuni enti di Patronato per conoscere i costi derivanti
dall’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per l’assunzione di una
badante convivente, che dovrà occuparsi di una persona non autosufficiente,
aiutandola nei bisogni vitali: preparazione dei pasti, alimentazione, igiene personale,
espletamento dei bisogni fisiologici, vestizione, pulizia e ordine della casa,
accompagnamenti (visite mediche e altri ambienti di vita comune).
Il Contratto Collettivo Nazionale, che disciplina il rapporto di lavoro domestico,
prevede per le mansioni descritte per l’applicazione del primo livello di questo
contratto, un impegno massimo per la badante di 54 ore settimanali di lavoro, 36
ore di riposo, di cui 24 di domenica e i seguenti costi di retribuzione:
Stipendio mensile lordo
Contributi INPS
€
€
€
Totale parziale
A questo importo è necessario aggiungere le seguenti voci:
Superminimo (e arrotondamento)
€
Accantonamenti mensili (13a, ferie, T.F.R.)
€
Totale parziale €
Il datore di lavoro dovrà considerare anche altre voci di spesa:
Accantonamento mensile per eventuali malattie
€
Vitto e alloggio per la badante
€
Totale parziale €
TOTALE MENSILE (circa)
€
674,46
161,46
835,92
164,08
350,00
514,08
50,00
400,00
450,00
1.800,00
Gli importi contrattuali sopra riportati sono validi fino al 31.12.2004
Il superminimo indicato può subire variazioni di caso in caso in relazione alla
situazione ed alle richieste della badante, quale consuetudine oramai acquisita.
Gli accantonamenti mensili per tredicesima, ferie, trattamento di fine rapporto, sono
stati valutati in base ai disposti contrattuali, con arrotondamento dell’importo
complessivo risultante.
Le altre voci di spesa, relative ad accantonamenti per malattia e per vitto e alloggio
della badante, sono state indicate in base a stime di massima e potrebbero subire
variazioni da caso a caso.
Quanto sopra esposto costituisce un preventivo di massima delle possibili spese,
soprattutto in relazione a possibili incrementi per assistenza continuativa anche
notturna, per assistenza specialistica, per prestazioni e consulenza gestionali da
parte di enti, associazioni o patronati, e quant’altro dovesse essere necessario.
Occorre tenere presente che il tutore deve sottoporre il preventivo di spesa al Giudice
tutelare ed ottenerne l’approvazione. Qualsiasi variazione o incremento di spesa
deve pure essere approvato dal Giudice
Se la badante è straniera, il tutore / amministratore di sostegno dovrà verificare che
sia in possesso del permesso di soggiorno per “motivi di lavoro” oppure che abbia
presentato domanda di emersione dal lavoro irregolare (legge 182/02 art. 33).
Per questi adempimenti sia il tutore / amministratore di sostegno che la badante
potranno avvalersi dell’aiuto di enti, associazioni o patronati sopportando una piccola
spesa.
Tra i compiti del datore di lavoro figurano la presentazione all’INPS e all’INAIL della
Denuncia di Nuova Assunzione (DNA) e il pagamento trimestrale dei contributi INPS
secondo le scadenze del 10 gennaio – 10 aprile – 10 luglio – 10 ottobre utilizzando i
bollettini postali precompilati direttamente dall’INPS.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di preparare un prospetto paga, da far firmare alla
badante, e di fare una dichiarazione a fine d’anno su quanto percepito dalla badante
e consegnargliela.
E’ utile sapere anche che la legge quadro per l’assistenza n. 328/2000, ha previsto
contributi affinché le famiglie possano affrontare questa spesa. La Giunta Regionale
Lombarda per rendere attuativa questa legge ha emanato la delibera n. 11555 del
13/12/2002 con la quale regola la concessione, da parte dei Comuni, di contributi
economici destinati a sostenere le famiglie che accudiscono a domicilio una persona
fragile con l’aiuto di un prestatore di assistenza non professionale.
Poiché ogni Comune determina in modo autonomo l’importo dei contributi e i requisiti
necessari per richiederli è opportuno che gli interessati si rivolgano direttamente al
loro Servizio Sociale di riferimento.
Sono stati finora considerati gli aspetti contrattuali, economici, legali e fiscali più
rilevanti al fine dell’impostazione di un progetto di vita in famiglia.
E’ necessario ora considerare anche gli aspetti organizzativi.
Tra tutti spicca il tema della sostituzione della badante convivente in tutti i momenti
dedicati contrattualmente al riposo.
E’ in uso articolare il tempo settimanale in 4 giorni di dieci ore di lavoro e due di
riposo, 1 giorno di 9 ore di lavoro e due di riposo, 1 giorno di 5 ore di lavoro.
Ne consegue che un pomeriggio la settimana e l’intera giornata di domenica (24 ore)
devono contrattualmente essere dedicate al riposo.
Le altre ore non meglio definite sono riconducibili alla cosiddetta “convivenza” che
comporta azioni solidaristiche, di compagnia, di cura generica.
Come gestire le assenze della badante nei giorni di riposo, quando è indisposta o ha
bisogno di allontanarsi qualche giorno per motivi familiari? E se dovesse avere un
infortunio? Occorre prevedere una sostituzione.
A questo punto possiamo riferire esperienze che ci sono note: alcuni raggiungono
accordi con la badante stessa, altri reperiscono sostituzioni concordando i costi
giornalieri, altri possono giovarsi della disponibilità di parenti o volontari.
Una realistica ipotesi per queste sostituzioni può variare tra i 400 e i 600 € al mese.
Ma ben al di là dei costi dobbiamo considerare quale qualità di vita viene garantita al
disabile.
Bisogna sempre attentamente valutare i problemi che possono emergere dalla
presenza di estranei che, in casa, occupano e utilizzano spazi privati e personali. Altri
problemi possono arrivare anche dal turn-over delle badanti e dalle caratteristiche di
personalità del disabile.
Ad esempio se si tratta di persona che tende ad isolarsi, a deprimersi, a fuggire i
contatti sociali e la badante non è in grado di stimolarlo adeguatamente si potrà
assistere ad un aggravamento e ad una involuzione dei problemi personali.
Per costruire un progetto di vita soddisfacente è di fondamentale importanza che la
famiglia valuti con serenità quali sono gli ambiti di autonomia del figlio, fino a che
punto questo figlio può contare sulle sue capacità intellettive, di quali autodifese è
provvisto, qual è la sua capacità di entrare in relazione con figure esterne alla
famiglia, quali sono i suoi supporti esterni alla vita domestica.
Infine dovrà essere valutato quale e quanto controllo deve operare il tutore per
garantire questo progetto per salvaguardare il disabile da eventuali speculazioni, per
evitare che qualcuno si approfitti di lui e della sua casa.
Che cosa devo fare dunque un tutore / amministratore di sostegno che si appresta a
realizzare un progetto d'assistenza a domicilio?
Anzitutto deve valutare le ragioni di opportunità, le autonomie residue, la situazione
economica, il budget per la badante e quello per la casa, il vitto e quant'altro sia
prevedibile normalmente per una vita domestica.
Deciso questo programma, lo elabora per iscritto e lo sottopone al Giudice Tutelare
che lo deve approvare. Solo in conseguenza di questa approvazione il tutore /
amministratore di sostegno è autorizzato a spendere le risorse economiche del suo
tutelato per questo progetto di vita.
Dovrà poi vigilare sul buon andamento del progetto, sul gradimento della soluzione e
sull'armonia della convivenza e sulle spese, riferendo periodicamente al Giudice.
A cura della Commissione Tutori di Oltre noi…la vita
Giugno 2004