Il rilievo architettonico dei fabbricati
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Il rilievo architettonico dei fabbricati
IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI Il rilievo architettonico dei fabbricati Si tratta di una applicazione che riguarda le tecniche e le procedure operative da mettere in essere nel rilievo architettonico dei fabbricati. Rilevare un’opera architettonica significa conoscere l’opera stessa nella sua globalità; con il rilievo dei fabbricati, quindi, andranno evidenziate le caratteristiche geometriche e dimensionali, strutturali, e, a volte, quelle storicoculturali proprie dell’edificio. Il rilievo architettonico dei fabbricati è il punto di partenza indispensabile per la redazione dei progetti di restauro o, più in generale, nei progetti per il recupero degli edifici. Nell’ambito del rilievo dei fabbricati possono essere individuate due distinte metodologie operative: • rilievo diretto; • rilievo indiretto o fotogrammetrico (terrestre). Si definisce rilievo diretto quello effettuato dall’operatore con l’impiego dei semplici strumenti topografici fin qui esaminati, quali cordelle metriche, triplometri, squadri ecc. È questo il metodo indispensabile con il quale vengono rilevate le piante e le sezioni dei fabbricati, mentre per il rilievo dei prospetti spesso è più efficace il metodo fotogrammetrico. Si definisce rilievo fotogrammetrico l’operazione effettuata con l’impiego di macchine da presa e di particolari strumenti denominati restitutori, con i quali è possibile estrarre dai fotogrammi di presa le informazioni necessarie alla rappresentazione grafica dell’edificio o di alcune parti di esso. Con questo metodo si rendono necessarie alcune operazioni topografiche preliminari con caratteristiche di inquadramento effettuate con opportuni strumenti di misura come i teodoliti. Questo tipo di rilievo è particolarmente efficace nel rilievo dei prospetti e delle facciate di edifici monumentali o comunque di interesse storico, la cui ricchezza di particolari rende poco conveniente e inadeguato l’impiego del metodo diretto. Per evidenti ragioni di opportunità, nella presente monografia ci è consentito l’esame del solo metodo diretto, rimandando al modulo O del terzo volume del corso la trattazione dei metodi di rilievo fotogrammetrico. Il metodo diretto di rilievo dei fabbricati, come peraltro per tutti i rilievi topografici, si sviluppa in due fasi distinte: la prima, detta di campagna, durante la quale si provvede all’acquisizione delle misure dell’opera da rilevare; la seconda, detta di tavolino, nella quale sulla scorta delle informazioni fornite dalla fase precedente, si provvede a redigere la rappresentazione grafica dell’edificio nelle scale richieste, che generalmente coincidono con la scala 1:50. I tempi di esecuzione, la strumentazione impiegata e le finalità delle due fasi nelle quali si sviluppa il rilievo, ne evidenziano la netta distinzione, tuttavia è assolutamente sconsigliabile affidare a due operatori distinti l’esecuzione delle due fasi, onde salvaguardare l’unitarietà del rilievo. Per un corretto sviluppo delle operazioni di rilievo architettonico dei fabbricati, è consigliabile procedere secondo la seguente sequenza: 01) 02) 03) 04) 05) eidotipo della pianta del piano terra; misure della pianta del piano terra; eidotipo delle piante dei piani superiori; misure delle piante dei piani superiori; eidotipo delle sezioni; Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 1 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI 06) 07) 08) 09) 10) 11) misure delle sezioni; eidotipo dei prospetti; misure dei prospetti; disegno delle piante; disegno delle sezioni; disegno dei prospetti. La procedura del rilievo del fabbricato deve sempre iniziare dalla pianta del piano terra, che rappresenta l’elemento fondamentale di tutto il rilievo, e dal quale diventerà poi facile risalire a tutti gli altri elementi del fabbricato. Di conseguenza la pianta del piano terra dovrà essere rilevata con la massima cura, in quanto eventuali imprecisioni presenti in essa, potrebbero influenzare negativamente tutto il successivo lavoro. Al contrario, se la pianta del piano terra è rilevata con cura e precisione, da essa sarà possibile estrarre informazioni utili anche nel rilievo delle piante dei piani superiori, oltre che nelle sezioni e nei prospetti. A tale proposito è opportuno ricordare che la pianta di un edificio è una sezione effettuata con un piano orizzontale posizionato a circa 1,50 m dal pavimento del piano a cui la pianta si riferisce, cioè in una zona compresa tra il bancale e l’architrave delle finestre, al fine di assicurare la presenza, nella rappresentazione, di tutte le aperture (porte e finestre) dell’edificio. n L’eidotipo o schizzo È nota la fondamentale valenza del sopralluogo quale momento nel quale si prende conoscenza con l’oggetto del rilievo, e della conseguente stesura dell’eidotipo, che, in questo particolare contesto, viene spesso indicato con il nome di schizzo. Anche nel caso del rilievo di fabbricati la formazione precisa, fedele e puntuale dello schizzo è un elemento cardine del rilievo; con esso si rappresenta l’oggetto da rilevare riproducendone, seppur a mano libera, tutti i particolari con le relative dimensioni e proporzioni con la massima cura. Su di esso si sceglieranno e si disporranno con ordine tutte le misure che successivamente saranno rilevate. Sullo schizzo saranno poi riportate e annotate con chiarezza tutte le operazioni compiute sul luogo del rilievo, in particolare le misure effettuate, le informazioni connesse alle strutture statiche dell’edificio, e, nel caso di rilievi finalizzati a progetti di restauro, il tipo, la qualità, lo stato di conservazione delle finiture quali pavimenti, intonaci, serramenti, volte, ecc. Lo schizzo verrà poi utilizzato nella redazione finale degli elaborati grafici, quindi deve essere compilato con ricchezza di informazioni e di particolari, ma anche con assoluta chiarezza, in modo da non costituire una sorta di documento personale e provvisorio, ma possa, al contrario, rappresentare un elaborato integrato nel rilievo. Per eseguire lo schizzo di una pianta, occorre munirsi di un blocco da disegno con supporto rigido, oppure di una cartella che possa fungere da piano di appoggio per il disegno, oltre al materiale normalmente utilizzato nella redazione dei disegni (matite, gomme, ecc.). Per assicurare la correttezza dell’impostazione dello schizzo, possono essere di aiuto le planimetrie catastali, anche se sovente la loro esattezza non è esemplare; tuttavia, da esse è possibile estrarre le dimensioni e la forma complessiva dell’edificio, oltre alle proporzioni tra le parti che lo compongono. Qualora non si disponga di alcuna rappresentazione grafica dell’opera, da utilizzare come aiuto per impostare lo schizzo, si procede prendendo in esame il prospetto sul quale si trova l’ingresso principale, e considerando la linea orizzontale ideale, subito al di sopra dei bancali delle finestre. Essa rappresenta la traccia del piano sul quale redigere la pianta del piano terra. Tale linea dovrà essere poi 2 Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI a) b) tracciata sullo schizzo, avendo cura di rispettarne le proporzioni (segmento AB di FIGURA 1a). Poiché il piano di sezione idealmente tracciato incontra aperture, sporgenze, paraste, lesene e altri analoghi elementi, occorrerà inserire questi dettagli nello schizzo in corrispondenza della linea AB già tracciata. Ripetendo in modo analogo questa operazione su ciascuno dei lati dell’edificio, verranno inseriti sullo schizzo tutti i particolari individuati dal piano di sezione sulle facciate. Pertanto, su ciascuno dei lati del fabbricato riportati sullo schizzo, verranno posizionate le finestre, le porte, le sporgenze e le rientranze, e quant’altro risulti presente; tale situazione viene evidenziata in FIGURA 1a. FIGURA 1 Schizzo che riporta le aperture esterne (a) e la separazione dei vani (b). Completato il perimetro esterno con tutti i particolari sopra descritti, occorrerà procedere alla rilevazione della parte interna del fabbricato. Allo scopo si inizia dall’atrio di ingresso che risulta facilmente collegabile alla facciata, già riportata sullo schizzo, attraverso la porta esterna di accesso all’edificio. In seguito, seguendo un percorso ideale, si riportano via via sullo schizzo tutti gli altri vani del piano terra. Nel posizionare sullo schizzo i muri che costituiscono la separazione dei vani, sarà di grande aiuto il perimetro esterno con le aperture, già tracciato in precedenza (FIGURA 1a). Completato lo schizzo del piano terra (FIGURA 1b), si procede progressivamente verso l’alto redigendo le piante dei piani superiori, utilizzando come elemento di riscontro la pianta del piano terra. n Il rilevamento planimetrico Ultimata la redazione dello schizzo, si procede all’esecuzione delle misure, seguendo lo stesso ordine adottato nella sua stesura, cioè rilevando prima le misure sui prospetti esterni, quindi quelle relative agli interni. Per eseguire in modo corretto ed efficace la rilevazione delle misure, occorre che l’operatore responsabile del rilievo sia coadiuvato da due aiutanti che materialmente effettuino le misure, lasciando all’operatore il compito di riportarle in modo chiaro sullo schizzo. I metodi di rilievo adottati nel rilevamento dei fabbricati sono quelli per trilaterazione e per coordinate cartesiane. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 3 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI Il primo metodo viene utilizzato per lo più nel rilievo degli interni; con esso si tratta di scegliere uno o più lati di riferimento, che chiameremo basi, ai quali collegare i punti caratteristici dell’edificio in modo da costituire una maglia di triangoli dei quali andranno misurati i lati. Nel rilievo degli interni le basi sono in genere costituite dai lati della stanza, in tal modo i triangoli così ottenuti presentano le rispettive ipotenuse coincidenti con le diagonali della stanza; quindi nel rilievo dei singoli ambienti sarà necessario misurare, oltre alle pareti, almeno una diagonale, ma risulta più corretto misurarle entrambe, come esemplificato in FIGURA 2 a. La presenza di entrambe le diagonali testimonia una situazione di sovrabbondanza di misure (in effetti sarebbe sufficiente misurare le lunghezze dei quattro lati e di una diagonale) che permette di controllare la qualità del lavoro svolto. Qualora si avvertano dubbi sulla linearità dei muri delle pareti della stanza (eventualità del tutto probabile nei vecchi edifici), sarà opportuno costruire dei triangoli anche considerando punti intermedi della parete, come esemplificato nella FIGURA 2 b. FIGURA 2 Trilaterazione per il rilievo di interni. Casi particolari sono quelli nei quali nell’ambiente da rilevare sono presenti ostacoli, come pilastri o setti in muratura, che impediscono la misura delle diagonali; in tal caso si rileva l’ambiente facendo riferimento a un numero maggiore di trilaterazioni. Nell’esempio di FIGURA 3 a viene utilizzato uno spigolo della porta e con due diagonali si sono costruiti tre triangoli che definiscono il perimetro della stanza; in seguito, con una propria trilaterazione, viene definita la posizione del setto centrale. Talvolta, nel corso del rilievo, si presenta la necessità di dover verificare materialmente l’ortogonalità di due pareti contigue; si potrà, allo scopo, ricorrere alla procedura rapida e pratica descritta qui di seguito. Utilizzando una cordella metrica (almeno di 20 m), si costruisce un triangolo avente i due cateti disposti sulle due pareti da verificare e di lunghezza rispettivamente di 3 m e 4 m. Qualora l’ipotenusa del triangolo considerato sia di 5 m, allo2 42) quindi ra il triangolo sarà rettangolo (per il teorema di Pitagora: 5 3 le due pareti saranno ortogonali tra loro. Nella FIGURA 3 b viene rappresentata la procedura che consiste nel portare l’indice dei 3 m della cordella in corrispondenza dello spigolo A delle pareti; dis- a) 4 b) Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 0,00 12 ,00 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI 1 5, 3,00 A 7,00 3,00 00 4,00 2 a) b) 3 812 703 304 7 5 34 43 8 41 350 A B 4 tendendo poi la cordella si dispone l’indice di 0 m sulla prima parete in corrispondenza del punto 1, mentre sull’altra parete, in corrispondenza del punto 2, si troverà l’indice dei 7 m (4 3 7). Infine, ripiegando la cordella ben tesa sul punto 1, si dovrebbe osservare la coincidenza dell’indice di 0 m con l’indice dei 12 m (3 4 5 12); tale situazione finale assicura l’ortogonalità delle pareti. Nel rilievo dei particolari dei prospetti esterni, il metodo per trilaterazioni può essere utilizzato fissando una base esterna che costituisce il lato comune di tutti i triangoli che si ottengono considerando via via tutti i punti caratteristici della facciata, seguendo lo schema esemplificato in FIGURA 4. Tuttavia, nel rilievo dei dettagli presenti sulle facciate dell’edificio, è più pratico ricorrere al metodo di rilievo per coordinate cartesiane, assumendo come allineamento principale (o allineamento base) un allineamento parallelo alla facciata considerata, ovvero, qualora sia possibile, coincidente con la facciata stessa; in FIGURA 5 è illustrato lo schema procedurale di tale metodo. Il rilevamento delle misure potrà essere realizzato con il metodo delle misure progressive (FIGURA 5 a) oppure con il metodo delle misure parziali (FIGURA 5 b). 3 Trilaterazione (a) e verifica dell’ortogonalità di pareti contigue (b). FIGURA FIGURA 4 Trilaterazioni con l’utilizzo di una base esterna per il rilievo di un prospetto. Già si è sottolineato, in precedenza, che in generale il rilevamento progressivo delle misure è senz’altro preferibile, in quanto più preciso, non essendo interessato all’accumulo degli errori di misura. Tuttavia, nel contesto del rilievo dei fabbricati, di solito caratterizzati da piccole distanze, spesso viene preferito il prelievo delle misure parziali perché ritenuto Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 5 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI a) 1138 929 817 621 519 325 215 0,00 b) 209 110 194 102 196 112 215 1138 5 Misure progressive (a) e misure parziali (b). FIGURA più pratico, salvo effettuare sulle stesse misure appropriati controlli. Tra questi controlli, irrinunciabile risulta la misura della lunghezza complessiva (FIGURA 5 b) che potrà essere elemento di verifica delle misure parziali. Nel rilievo degli edifici si presenta sistematicamente la necessità di conoscere lo spessore dei muri, sia di quelli perimetrali (o esterni), sia di quelli interni che separano due ambienti contigui. Per rilevare lo spessore di un muro esterno, occorre portarsi in corrispondenza di un’apertura, cioè di una finestra o di una porta. Occorre poi munirsi di due regoli di legno, uno dei quali viene posizionato sul lato interno dei muri, e l’altro sul lato esterno, a ridosso della cornice che spesso riquadra ad ornamento porte e finestre dei vecchi edifici. Misurando la distanza a tra i due regoli di legno, e sottraendo l’aggetto b della cornice, si ottiene lo spessore del muro: s a b (FIGURA 6 a). Qualora l’apertura sia priva della cornice decorativa (b 0), lo spessore del muro corrisponde alla distanza a che intercorre tra i due regoli di legno (FIGURA 6 b). esterno a) s a regolo in legno b) s FIGURA 6 Distanza tra i regoli di legno, a; aggetto della cornice, b; spessore del muro, s. 6 interno Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] b IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI FIGURA 7 Determinazione dello spessore di un muro interno privo di aperture. esterno n r m s s n′ r′ p Per i muri interni si potrà procedere in modo del tutto analogo a quello appena visto nel caso dei muri esterni. Tuttavia, talvolta, il muro interno è privo di aperture tra i due ambienti contigui; in questo caso lo spessore del muro dovrà essere determinato in modo indiretto con le seguenti modalità. Ipotizzando che i due ambienti contigui, di cui il muro costituisce il divisorio, siano muniti di finestre, si dispongono due regoli di legno appoggiati alle mazzette contigue delle due finestre, accertandosi della loro ortogonalità rispetto alla parete esterna (FIGURA 7). Quindi si misura la distanza m intercorrente tra i due regoli, esterna al muro perimetrale; successivamente si misurano le distanze n ed n′ che intercorrono tra i regoli e la parete della quale si ricerca lo spessore s, spessore che sarà determinato dalla ovvia relazione: s m (n n′). Analoga procedura potrà essere attivata considerando le porte di accesso ai due locali contigui; sempre con riferimento alla FIGURA 7 si otterrà: s p (r r ′). Nei vecchi edifici i due valori dello spessore del muro così ottenuti potrebbero non coincidere, evidenziando la presenza di un muro a spessore variabile, che in tali edifici è una situazione del tutto probabile. Particolare importanza riveste il rilievo delle scale, in considerazione del ruolo di collegamento tra i vari piani che esse svolgono. Attraverso il rilievo della scala, infatti, è possibile collegare il rilievo di un piano con il rilievo del piano successivo; inoltre, dallo stesso rilievo della scala, sarà anche possibile ricavare l’altezza dei vari piani oltre agli spessori dei solai. Il rilievo planimetrico di una scala come quella riportata in schizzo in FIGURA 8, inizia con la definizione della forma e delle dimensioni del vano che la contiene, con le stesse modalità adottate per gli altri locali dell’edificio. Si preleveranno poi le dimensioni del pianerottolo di partenza, di arrivo e delle rampe, avendo cura di rilevare con attenzione la larghezza delle pedate e l’entità delle alzate dei gradini. n Le sezioni Per sezione di un edificio si intende uno spaccato realizzato in corrispondenza di un piano verticale ideale che separa l’edificio in due parti. Il piano verticale di sezione è sistemato per lo più in modo ortogonale alle facciate del fabbricato, ottenendo così sezioni definite rette. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 7 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI FIGURA 8 Rilievo planimetrico di una scala. FIGURA La scelta della posizione del piano di sezione riveste particolare importanza, in quanto essa condizionerà il modo di evidenziare e rappresentare le caratteristiche salienti interne ed esterne dell’edificio, oppure di trascurarle. Come si è già visto per le piante (che sono sezioni orizzontali) è indispensabile che il piano di sezione passi per le aperture esterne, finestre e porte, delle quali così si potranno mettere in evidenza le dimensioni e l’altezza del parapetto. Un ulteriore elemento architettonico assolutamente interessato alla posizione del piano verticale di sezione, è il corpo scala, che dovrà comparire in almeno una sezione dell’edificio. Nel rilievo delle sezioni si rendono necessarie due diverse tipologie di misure: quelle orizzontali e quelle verticali, più spesso chiamate dislivelli. Con le misure orizzontali si rappresentano la larghezza del corpo di fabbrica, la distanza e lo spessore dei muri, mentre le misure verticali sono utilizzate per rappresentare l’altezza delle aperture, lo spessore dei solai, e i dislivelli tra i vari piani; le tecniche e gli strumenti utilizzati per quest’ultimo tipo di misure saranno trattate in appositi moduli del secondo volume del corso. Tutte le misure orizzontali sono già state prelevate in occasione del rilievo delle piante, cosicché è possibile utilizzare queste informazioni ricavandole direttamente dalle piante stesse. 9 Schizzo di una sezione. a) 8 b) Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI 1529 517 30 43 2 83 129 4 51 157 30 45 29 0.0 313 1400 535 251 16 76 123 7 60 1313 142 124 336 1455 0.0 22 0.0 -0.1 0.0 355 710 241 117 719 229 205 542 724 821 0.0 0.0 122 245 25 6 0.0 517 0.0 67 535 31 124 66 81 123 1521 31 0.0 355 1000 1090 31 30 -2.3 60 73 4 2 81 82 4 6 79 9 613 -5.5 319 565 59 0 1 57 3 31 31 0.0 96 207 530 8 100 31 5 360 365 131 209 0.0 1455 530 0.0 361 100 278 650 139 82 192 108 247 105 318 26 552 82 202 87 -7.3 76 123 -6.1 95 209 75 5 119 7 121 3 49 31 223 -5 +1.9 360 736 -5 48 8 31 34 0.0 328 62 116 5 512 26 93 127 6 254 106 0.0 91 0.0 0.0 0.0 32 92 32 7 613 542 102 0.0 26 97 200 304 61 18 63 0.0 0.0 107 360 49 24 0.0 4 36 23 36 100 198 7 282 0.0 34 235 17 21 3 63 0.0 15 12 23 36 18 +134.4 36 7 36 828 54 512 281 13 31 31 0.0 0.0 74 198 105 105 127 33 110 8 78 +0.3 76 123 835 631 -0.8 +1.1 111 220 165 243 45 32 32 31 127 247 33 237 920 -0.9 31 174 717 1493 235 9 247 243 78 198 243 214 79 757 30 165 80 130 76 146 488 576 372 756 510 -0.5 710 0.0 109 9 28 0.0 8 81 193 336 0.0 413 354 118 1141 76 123 30 45 150 137 50 63 0.0 96 196 158 0.0 26 132 235 15 200 148 156 147 156 133 528 0.0 525 552 62 45 328 0.0 96 176 206 176 -1.6 363 284 228 268 325 342 0.0 513 1298 0.0 172 210 1530 1450 1248 1170 968 0.0 888 638 560 359 15 9 30 14 279 0.0 1439 25 31 77 78 6 60 60 45 12 63 1413 25 32 275 21 0.0 166 1234 80 125 367 83 129 0.0 31 513 31 367 30 528 30 1530 Per redigere lo schizzo della sezione, conviene iniziare il disegno tracciando una linea orizzontale di riferimento AB nella parte inferiore del foglio da disegno (FIGURA 9 a). Su questa linea, che costituisce un elemento di riferimento, e utilizzando le indicazioni presenti nella pianta del piano terra, si riportano gli spessori dei muri e le loro distanze reciproche, tracciando corrispondenti linee verticali che indicheranno la presenza e la posizione degli stessi muri (FIGURA 9 a). Successivamente si traccia una serie di rette parallele alla orizzontale AB di riferimento, poste a una distanza tale da rappresentare in proporzione l’altezza stimata dei piani, e gli spessori dei solai (FIGURA 9 a). Con l’ausilio delle piante dei piani superiori, si posizioneranno in seguito i muri dei piani sovrastanti il piano terra (FIGURA 9 b). Completato così lo schizzo della sezione da redigere, si potrà passare al prelievo delle misure necessarie. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 10 Rilievo completo del piano terra di un edificio di interesse storico. Scala 1:50. FIGURA 9 IL RILIEVO ARCHITETTONICO DEI FABBRICATI 1534 514 31 30 360 31 534 32 97 191 97 191 97 190 97 190 32 60 29 534 396 16 444 +276.6 9 0.0 306 137 200 226 0.0 0.0 10 262 96 1184 360 0.0 504 514 379 264 10 137 0.0 0.0 45 152 280 0.0 567 8 77 196 420 568 2 9 84 529 529 +273.9 98 192 307 118 135 32 412 + 275.2 0.0 7 1235 325 77 3 11 97 219 879 337 73 210 210 97 219 196 0.0 6 976 +279.5 69 551 218 6 949 60 97 190 0.0 0.0 0.0 210 9 67 66 512 0.0 590 544 418 132 0.0 1458 485 600 33 0.0 105 412 424 +279.4 513 524 237 1489 +275.4 +478.0 530 1234 141 29 29 29 26 0.0 a17 29 237 0.0 580 33 0.0 910 8 33 451 568 0.0 218 96 219 96 219 97 190 551 9 24 97 188 970 207 218 129 66 211 324 874 5 303 68 510 0.0 6 358 334 76 72 388 540 237 + 327.7 75 0.0 17 0.0 947 +275.7 9 346 352 9 47 61 8 5 62 1529 132 1471 97 190 1365 1294 1091 +266.9 97 190 30 0.0 551 10 217 +270.2 5 310 0.0 985 827 139 280 863 655 529 97 190 228 423 97 190 0.0 133 156 0.0 687 45 0.0 32 50 1178 529 108 256 365 349 0.0 382 515 503 0.0 +266.9 136 +269.6 +271.7 68 60 +265.8 32 365 31 365 32 529 31 1535 11 Rilievo completo del primo piano dell’edificio di cui alla figura 10 è rappresentato il piano terra. Scala 1:50. FIGURA 10 n Il disegno Ultimate le fasi di prelievo delle misure e della conseguente stesura degli schizzi, e sulla base indispensabile di questi elaborati, vengono redatti, come prodotto finale del rilievo, i disegni delle piante, delle sezioni e dei prospetti dell’edificio, generalmente in scala 1:50, oltre agli eventuali particolari architettonici in scala 1:20 o superiore. Lasciamo a testi e a insegnamenti specifici la trattazione di tali tematiche (il disegno architettonico) scarsamente interessate da valenze topografiche, che invece caratterizzano le fasi, precedentemente descritte, di prelievo delle misure. Ci limitiamo, con finalità di mera documentazione, a proporre i disegni completi riportati nelle FIGURE 10 e 11. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629]