NATALE: IL BAMBINO OD VDOYH]]D `beati i poveri`

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NATALE: IL BAMBINO OD VDOYH]]D `beati i poveri`
NATALE:
IL BAMBINO
‘beati i poveri’
natale di nostro Signore Gesù Cristo
25 dicembre 2004
ACCOGLIENZA
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
AMEN
Dio, Padre di bontà, che ha tanto amato gli uomini da mandare il suo Figlio, vi doni il suo santo Spirito e la
sua pace sia con tutti voi
E CON IL TUO SPIRITO
Natale: il bambino. Alzare il bambino sul mondo. Innalzarlo sugli odi e le guerre. Un bambino in cima al mondo. Quando
si innalza il bambino sul mondo, si eleva al cielo la nostra umanità. Innalzarlo sulle cose sporche. E credere, come Dio
ha fatto, credere perdutamente nelle risorse di bontà. Chi ha più potere di un bambino?
DAL VANGELO DI LUCA 2
[2.8] C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. [2.9]
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi
da grande spavento, [2.10] ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo: [2.11] oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. [2.12]
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». [2.13] E subito
apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: [2.14] «Gloria a Dio nel
più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». [2.15] Appena gli angeli si furono allontanati per
tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il
Signore ci ha fatto conoscere». [2.16] Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il
bambino, che giaceva nella mangiatoia. [2.17] E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato
detto loro. [2.18] Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. [2.19] Maria, da parte
sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. [2.20] I pastori poi se ne tornarono, glorificando e
lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro
preghiamo
Signore nostro Dio,
quale gioia meravigliosa viene a noi
in questo natale!
Tu sei con noi nella mangiatoia
del mondo per dirci nel bambino Gesù parole d’amore.
La tua gioia è vedere gli uomini
diventare buoni,
consolando quelli che piangono,
accogliendo quello che sono soli,
vivendo con gioia una vita più sobria.
Donaci in questo natale
pensieri di pace e parole di speranza.
Appaga i nostri buoni desideri
al di là di ogni nostra attesa.
E poichè ci avvolgi della nuova luce
fa’ che risplenda nelle nostre opere
il mistero di fede
che rifulge nel nostro spirito
Per Cristo nostro Signore. AMEN
PAROLA
E’ follia prorompere di gioia in un mondo come il nostro che sempre più si avvita nella paura, nel sospetto, nelle armi,
nell’abolizione prepotente del diritto internazionale. Ma noi cristiani abbiamo l'obbligo di testimoniare la gioia al mondo,
perchè Dio ci ha rivelato in Gesù che lui non è onnipotente per la potenza ma per l’amore.
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA 52
[7]Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene che annunzia la salvezza,
che dice a Sion: <<Regna il tuo Dio>>.
[8]Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme gridano di gioia,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore in Sion.
[9]Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
[10]Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Parola di Dio
Sia messa in fuga la notte, Signore,
e su ogni cuore sorga il tuo giorno,
la stessa creazione riemerga dal caos:
siamo tutti chiamati ad essere il popolo nuovo,
tutti a formare la tua nuova Chiesa
il cui nome sia ‘La città mai più abbandonata’.
Amen.
salmo 97
Salmo composto dopo il ritorno dall'esilio per sottolineare il rapporto fra l'azione presente di Dio nella storia e
la definitiva e totale liberazione che si realizzerà alla fine del tempo. Questa speranza e questa attesa
suscita nel salmista il bisogno di lodare Dio e di coinvolgere in questo canto tutta la natura e gli strumenti
musicali.
TUTTA LA TERRA HA VEDUTO
LA SALVEZZA DEL SIGNORE
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
[2] Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
[3] Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
[4] Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.
[5] Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
[6] con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Meglio essere uomini che angeli. Un neonato è un essere che non parla. E tuttavia il bambino che giace
nella mangiatoia è la suprema Parola di Dio, con la quale Dio dice tutto. Natale, festa dell’infanzia, non è
ritorno al paradiso innocente, ma gioia di sentirsi dire: in Gesù Cristo sarò per te un padre tu sarai per me un
figlio.
DALLA LETTERA AGLI EBREI 1
[1.1] Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, [1.2] in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le
cose e
per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. [1.3] Questo Figlio, che è irradiazione della sua gloria e
impronta della sua sostanza e sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la
purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell’alto dei cieli, [1.4] ed è diventato tanto
superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
[1.5] Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio?
[1.6] E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio.
Parola di Dio
Ma ora sei tu, Cristo,
la realtà di ogni profezia,
tu la stella radiosa del mattino,
figlio adorato perfino dagli angeli;
tu sei il bisogno di Dio:
di comunicare, di donarsi;
il segno di quanto Dio ci ama:
per te, Signore, finalmente lo vediamo! Amen.
Il mirabile inno che fa da prologo al vangelo di Giovanni è forse l’antidoto migliore contro ogni lettura
sentimentale, fatua, consumistica del Natale di Cristo.. Solo Gesù ci fa capire la verità, perchè è lui stesso
’la Verità’. Ma come la luce suscita l’ombra, così la parola di Dio, che è Cristo, è segno di contraddizione e
spesso viene rifiutata.
RALLEGRATI GERUSALEM, ALLELUIA, ALLELUIA!
OGGI E’ NATO L’EMMANUEL, ALLELUIA, ALLELUIA!
Un giorno santo è spuntato per noi:
venite tutti ad adorare il Signore;
oggi una splendida luce è discesa sulla terra.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 1
[1.1] In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio
[1.2] Egli era in principio presso Dio:
[1.3] tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
[1.4] In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[1.5] la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l’hanno accolta.
[1.6] Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[1.7] Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[1.8] Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[1.9] Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[1.10] Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[1.11] Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto.
[1.12] A quanti però l’hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[1.13] i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[1.14] E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Parola del Signore
Gesù Signore, o luce del mondo
figlio di Dio e dell’uomo,
per te la terra ritorni il giardino
ove Dio e l’uomo si parlino ancora;
ora che parli con voce di uomo,
ogni cuore ti ascolti, o unico Verbo,
sola parola che libera e salva:
per questo tu stavi fin dal principio!
Amen.
professione di fede
Credo in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
Credo in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
preghiera dei fedeli
L’amore più è intenso e più abbandona le forme della potenza, della minaccia, della violenza e diventa
inerme e fragile come il Bambino di Betlemme.
GESU’, DIO FATTO UOMO, DONACI PACE E GIOIA
1. Perchè le Chiese di Cristo abbiano la forza di vivere ‘fuori dalla città’, lontano dalle logiche di potere
proprio come Gesù che nacque ‘fuori’ da Betlemme, morì ‘fuori’ da Gerusalemme per aver potuto vivere in
libertà e coerenza... preghiamo
2. Perchè il potere politico non si creda insostituibile sull’esempio dell’impero romano, ma aiuti tutti i
movimenti che sono a servizio della dignità dell’uomo a proteggere i diritti dell’uomo in generale e quelli del
fanciullo in particolare... preghiamo
3. Perchè abbiamo la forza di sentire lo stridore tra il natale di Gesù e la nostra vita consumistica ed invece
la bellezza di assaporare la gioia, la libertà, la giustizia della sobrietà... preghiamo
4. Perchè ogni cristiano, sappia scoprire in chi lo circonda un momento opportuno per infondere coraggio e
come tanti bambini essere aperti alla speranza che un altro mondo è possibile... preghiamo
Il tempo è severo e beati coloro che hanno tanta forza da scegliere, in contrasto con la civiltà del potere, la
grande, infinita, eterna civiltà dell’amore, il cui mistero sei tu stesso Dio, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
AMEN
EUCARESTIA
Signore, è festa oggi sulla terra.
E come il pane e il vino che ti offriamo
sono il segno di tutta la nostra vita,
donaci di appoggiarci gli uni sugli altri,
donaci di appoggiarci gli uni sugli altri
e di fare assieme una umanità nuova:
una comunione di fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
AMEN
grande preghiera eucaristica
In questo giorno di natale ti diciamo grazie, Dio nostro Padre, per il Bambino, tuo figlio,
deposto nel presepio.
Grazie a lui, tu ci prendi per mano e mormori al nostro cuore:
‘Voi tutti che cercate la luce, voi tutti costruttori di pace,
voi tutti creatori di vita:venite, ecco io vi mostro la strada!’
In questo Bambino, tuo Figlio, là sulla paglia, tu allarghi le braccia come per stenderle su
una croce
e canti al nostro cuore:
‘Amatevi gli uni gli altri senza aver paura di donare tutto.
Così sarete perfettamente miei figli
a mia immagine e somiglianza!’
Assieme a questo Bambino, tuo Figlio in tutto simile a noi,
tu ci sorridi e consegni al nostro cuore il lieto annuncio:
‘Tutti voi siete miei figli! Tutti voi siete i miei benedetti!
Siate tutti nella mia gioia!’
Con i credenti di tutti i tempi
che hanno ricevuto questa Parola,
e che hanno riposto in essa le speranze della loro vita,
cantiamo esultanti l’inno di lode:
SANTO SANTO SANTO...
Noi ti benediciamo, Dio onnipotente,
Signore del cielo e della terra,
per Gesù Cristo tuo Figlio venuto nel tuo nome:
egli è la mano che tendi ai peccatori,
la parola che ci salva, la via che guida alla pace.
Tutti ci siamo allontanati da te,
ma tu stesso, o Dio nostro Padre,
tu sei fatto vicino ad ogni uomo;
con il sacrificio del tuo Cristo,
consegnato alla morte per noi,
ci riconduci al tuo amore,
perchè anche noi ci doniamo ai nostri fratelli.
Per questo sacrificio di riconciliazione ti preghiamo
di santificare con l’effusione dello Spirito Santo
questi doni che la chiesa ti offre,
obbediente al comando del tuo Figlio.
Egli, venuta l’ora di dare la vita
per la nostra liberazione,
mentre cenava, prese il pane nelle sue mani,
ti rese grazie con la preghiera di benedizione,
lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Prendete e mangiatene tutti:
questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per voi.
Allo stesso modo, in quell’ultima sera,
egli prese il calice e magnificando la tua misericordia
lo diede ai suoi discepoli e disse:
Prendete e bevetene tutti:
questo è il calice del mio Sangue
per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti
in remissione dei peccati.
Fate questo in memoria di me.
Mistero della fede
Annunciamo la tua morte, Signore,
proclamiamo la tua resurrezione
nell’attesa della tua venuta
Celebrando il memoriale
della morte e resurrezione del tuo Figlio,
noi ti offriamo, o Padre, il sacrificio di riconciliazione,
che egli stesso ci ha lasciato come pegno del suo amore
e che tu stesso hai posto nelle nostre mani.
Accetta anche noi, Padre santo,
insieme con l’offerta del tuo Cristo,
e nella partecipazione a questo convito eucaristico
donaci il tuo Spirito, perchè sia tolto ogni ostacolo
sulla via della concordia,
e la chiesa risplenda in mezzo agli uomini
come segno di unità e strumento della tua pace.
Lo Spirito, che è vincolo di carità,
ci custodisca in comunione con il nostro Papa,
il nostro Vescovo, il collegio episcopale,
i presbiteri, i diaconi e tutto il popolo cristiano.
Accogli nel tuo regno i nostri fratelli,
che si sono addormentati nel Signore,
e tutti i defunti dei quali tu solo
hai conosciuto la fede.
Tu che ci hai convocati intorno alla tua mensa,
raccogli in unità perfetta gli uomini
di ogni stirpe e di ogni lingua,
insieme con la Vergine Maria, con gli apostoli
e tutti i santi nel convito della Gerusalemme nuova,
per godere in eterno la pienezza della pace.
Per Cristo con Cristo e in Cristo,
a te, Dio Padre onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria
per tutti secoli dei secoli.
AMEN
Su, esci da casa, uomo;
la casa è un universo appagante,
ricolmo di gioia,
ma esclude dagli uomini.
Sai, è bello guardare negli occhi
le persone che incontri:
pure esse hanno una casa a rifugio,
come tu l’hai,
ma posson mancar di orizzonti
se tra la folla son sole.
Su, leggi negli occhi degli uomini:
sono spesso profondi e felici,
e tu hai bisogno di leggerli
come i tuoi d’essere letti e compresi.
C’è negli occhi di tutti un immenso
che troppo spesso è ignorato.
Un uomo salì sul monte alto
per cogliere il primo raggio di sole:
e colto che l’ebbe
lo lanciò sulla terra a retaggio di tutti.
Là troverai, se lo cerchi,
l’abituro del Figlio che venne tra noi
per esser con tutti.
Dunque non isolarti:
va e cerca la gente,
quanti non sanno l’immenso
e magari mancan di tutto,
spesso persino del cibo.
Forse la luce dei tuoi occhi,
la mano tua tesa
potranno riaccender quel faro
che chiama ad un porto sicuro.
Un sorriso e una stretta di mano,
specie a Natale,
sono un dono prezioso
e impreziosisce anche te.
Non negarti a chi cerca, smarrito,
chè la via è più sicuro se in tanti.
E se ciascuno ha una pena
spartiamoci pure la gioia,
come l’hai in casa tua,
o che dagli altri puoi avere.
Che tutto questo è Natale
e brillare di stelle
che fugan la notte dei cuori.
Luigi Melilli
Aiutaci, Gesù a non dimenticare
che tu nasci oggi nei tuguri,
nelle baracche, nei dormitori pubblici,
nel povero, nel detenuto,
nell’immigrato, nel torturato, nell’oppresso.
Che tu nasci nel disoccupato e nel malato,
nel minorato e nello sconosciuto.
Che tu nasci là dove c’è bisogno di te,
dove si cerca giustizia e pace,
dive si soffre e si aspetta,
dove si costruisce un mondo più giusto.
Questo è il presepio: qui vogliamo venire
per fare natale con te
per i secoli dei secoli.
Amen.
Dall’alto dei cieli discende Gesù, luce del mondo!
Il Padre suo celeste lo ha mandato!
Il grembo di Maria lo ha portato!
A lui che ora è nato tutti cantiamo:
GLORIA NELL’ALTO DEI CIELI, PACE SU TUTTA LA TERRA!
1. Apritevi o porte del mondo perchè entri il re della gloria
2. Chi è questo re della gloria? Il Bambino che è in mezzo a noi!
Quando nasce un bambino
ogni volta, ogni volta è natale nel mondo! Non importa la razza o il colore,
le sue mani si aprono in pace! Non importa la forma degli occhi;
i suoi occhi già guardano il cielo! Guardano il cielo! Guardano il cielo!
Cristo è morto per lui ed ha chiesto ad un mondo di guerra
che lo lascino vivere in Dio; che lo lascino vivere in pace;
non importa la lingua che parla, non importa la razza o il colore!
No, non importa; no, non importa!
Quando nasce un bambino ogni volta è natale nel mondo!
Non importa la razza o il colore; la sua pelle è soltanto un vestito!
N on importa la forma degli occhi; i suoi occhi già guardano il cielo!
Guardano il cielo! Guardano il cielo!
1. Venite, fedeli, l’angelo ci invita
venite, venite a Betlemme. venite, venite a Betlemme.
Nasce per noi Cristo salvatore venite, adoriamo; venite adoriamo;
venite, adoriamo il Signore Gesù.
2. La luce del mondo brilla in una grotta,
la fede ci guida a Betlemme.
3. La notte risplende, tutto il mondo attende:
seguiamo i pastori a Betlemme.
4. Il Figlio di Dio, re dell’universo
si è fatto bambino a Betlemme.
5. ‘Sia gloria nei cieli, pace sulla terra’
un angelo annuncia a Betlemme.
Io canterò pace! io canterò pace, io canterò pace!
perchè è nato Gesù (2v)
Io canterò gloria, io canterò gloria, io canterò gloria!
perchè è nato Gesù!
Io canterò pace...
GLORIA NEL CIEL E PACE SULLA TERRA!
1. E’ nato in Betlemme il Messia, il principe di pace,
riposa in un presepe il re del cielo.
2. Venite festanti o pastori, offrite i vostri doni!
Seguite lieti, o magi, la sua stella.
3. O luce splendore del Padre, illumina le menti,
accetta i nostri cuori, o Re dei secoli.
4. T’adorin le genti salvate, o nostro redentore,
accolgano il messaggio dell’amore.
1. Astro del ciel, pargol divin,
mite agnello Redentor!
Tu che i vati da lungi sognâr,
tu che angeliche voci annunizâr
Luce dona alle menti, pace infondi nei cuor (2v)
2. Astro del ciel, pargol divin,
mite agnello Redentor!
Tu di stirpe regale decor,
tu virgineo mistico fior.
3. Astro del ciel, pargol divin,
mite agnello Redentor!
Tu disceso a scontare l’error,
Tu sol nato a parlare d’amor!
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo (2v).
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar.
O Dio beato! Ah, quanto ti costò l’avermi amato.
A te, che sei del mondo il Creatore,
mancarono panni e fuoco, o mio Signore.(2v)
Caro eletto pargoletto quanto questa povertà
più mi innamora giacchè ti fece amor povero ancora.