FIAPA Carta Protezione Anziani Vulnerabili Commentata

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FIAPA Carta Protezione Anziani Vulnerabili Commentata
Fédération Internationale des Associations de Personnes Âgées
www.fiapa-international.org - [email protected]
CARTA UNIVERSALE DELLA PROTEZIONE GIURIDICA
DEGLI ANZIANI VULNERABILI
Preambolo
Questa carta si ispira alla Dichiarazione di Bologna (2011)
della IAAG (International Association of Gerontology and Geriatrics - European Region ) / AIGG
(Associazione Internazionale di Gerontologia e Geriatria - Sezione Europea)
Articolo Unico
“L’avanzamento dell’età non modifica in nessun caso né i diritti, né i doveri, né la libertà di
qualsiasi persona, né i principi che sono il fondamento della dignità dell’uomo”
I . OBIETTIVI DELLE MISURE DI PROTEZIONE GIURIDICA
1. L’obiettivo di una misura di tutela giuridica è di permettere alla persona con capacità decisionali
limitate da una malattia, da un incidente o da una deficienza, in maniera transitoria o definitiva,
l’accesso ai suoi diritti, di proteggerla nell’esercizio dei suoi diritti, di assicurare la sua eventuale
rappresentanza in funzione dei suoi desideri e del suo benessere.
2. Una misura di protezione giuridica deve rispettare i diritti della persona, preservare la sua libertà,
salvo che si dimostri l’esistenza di un pericolo reale di cui la stessa non abbia coscienza, in grado di
minacciare la sua sicurezza ed i suoi beni.
3. Lo scopo della tutela giuridica è il benessere della persona. Non è il profitto degli eredi, né degli
istituti di accoglienza, né del fisco.
II. VULNERABILITÀ
4. La legge deve definire le modalità di tutela della persona che, pur mantenendo le proprie capacità
mentali, si trovi in una condizione di vulnerabilità, a causa della dipendenza fisica o psicologica da
una o più persone, e si trovi pertanto nell’incapacità di avere accesso ai suoi diritti o di esercitarli.
5. Tra gli anziani, certi possono diventare vulnerabili in modo temporaneo o definitivo. Può
diventare utile assicurare loro tutela.
III. CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA MISURA DI PROTEZIONE
6. Quando sembra che una persona sia divenuta incapace di decidere per se stessa in modo
temporaneo o definitivo e che questo rischi di compromettere la sua qualità di vita personale e
patrimoniale, è compito di chiunque avente conoscenza di permetterle di essere esaminata al fine di
verificare se una protezione giuridica sia opportuna, determinando, all’occorrenza, la sua natura e la
sua durata.
7. In caso d’urgenza, una misura di protezione giuridica provvisoria deve poter essere applicata.
8. Per ogni decisione presa in suo nome, la persona tutelata deve essere informata, i suoi desideri
individuati e perseguiti nel caso in cui non siano nocivi per la sua sicurezza, il suo benessere e la
sua salute.
9. Neanche una perdita maggiore dell’autonomia decisionale può mai giustificare che la persona
protetta sia privata di tutte le sue possibilità di scelta nella sua vita quotidiana.
10. Le misure di protezione giuridica devono essere adattate alle capacità presenti nella persona
protetta e alla natura delle decisioni da prendere.
11. Quale che sia la natura e l’estensione della protezione, la persona deve essere informata delle
azioni compiute in suo nome.
12. Ogni tentativo di mettere sotto protezione una persona che non ne abbia necessità rappresenta
una violenza inammissibile e sanzionabile.
IV. LA SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE
13. L’ascolto della persona da sottoporre a tutela è indispensabile.
14. La scelta della misura di protezione deve basarsi su un bilancio approfondito dal punto di vista
medico, psicologico, sociale, fiscale, patrimoniale e ambientale. La decisione sarà fortemente
personalizzata e prenderà in considerazione le affinità e le capacità dell’anziano vulnerabile come le
potenzialità di assistenza dell’ambiente circostante.
15. Non esistono, ad oggi, degli strumenti riconosciuti di misura delle capacità decisionali.
Dovrebbero essere differenti per ogni tipo e ogni livello di decisione.
16. La valutazione del livello di autonomia decisionale di una persona deve essere realizzata da
professionisti formati ad hoc. La valutazione delle capacità residue e le ipotesi di evoluzione
individuale della situazione dovranno essere formulate e dovranno dar luogo a verifiche e
adattamenti.
V. PERSONE CHE APPLICANO LE MISURE DI PROTEZIONE
17. Le persone esercitanti le misure di tutela giuridica devono essere formate in maniera specifica
sotto tutti gli aspetti di questo compito da organismi certificati e controllati. Devono essere
assicurate per quanto riguarda la responsabilità civile. La valutazione ed il controllo del loro
compito saranno effettivi.
18. È auspicabile che i membri delle famiglie incaricate della protezione siano formate a questo
compito. La loro responsabilità civile deve essere garantita da una specifica assicurazione.
19. Lo stato di formazione dei professionisti e dei caregivers deve essere mantenuto e aggiornato.
20. I professionisti incaricati di una misura di protezione devono incontrare regolarmente la persona
tutelata, in modo da poter rispondere al meglio ai suoi desideri e assicurare il suo benessere.
21. Le persone incaricate di una misura di protezione devono segnalare ogni conflitto di interesse.
22. Le persone in buona salute mentale che desiderino delegare una o più persone per rappresentarle
in caso di cedimento delle loro capacità, devono farlo in modo ufficializzato. Il mandato dovrà
essere formalizzato.
VI. MEZZI A DISPOSIZIONE
23. Autentici tribunali di tutela devono essere creati e dotati dei mezzi necessari al fine di garantire
la messa in opera delle misure di protezione nel rispetto della dignità e dei diritti delle persone.
24. Dovrà essere costituito un osservatorio nazionale dei fenomeni di vulnerabilità e delle specifiche
forme di abuso.
COMMENTO PSICOLOGICO-GIURIDICO
Luciano Peirone
www.anthropos1987.org - [email protected]
Giuseppe Reale
www.egidatutoriprofessionisti.org - [email protected]
La FIAPA e la sua “Charte”
La FIAPA raggruppa al presente 56 Associazioni o Federazioni ripartite in 25 nazioni, ed è in grado di raggiungere
350 milioni di persone. Essa agisce attraverso le proprie associazioni per una migliore protezione degli anziani e
assicura il coordinamento fra i propri differenti membri mediante l’istituzione di poli regionali: Europa, Asia, Africa,
America Latina, Oceano Indiano. Riconosciuta di utilità pubblica, la FIAPA è una OING (Organizzazione
Internazionale Non Governativa), dotata di statuto consultivo presso l’ONU, l’OMS, l’UNESCO, l’Unione Europea e il
Consiglio d’Europa.
La sua “Charte” è incentrata sui Diritti e sulla Tutela delle “Persone” (sic!) Anziane Fragili. La più recente versione
della “Charte” è stata messa a punto nell’ambito del cosiddetto “Colloque de Rome”: in altri termini, quale documento
perfezionato nel corso dei lavori di La tutela degli anziani vulnerabili: aspetti economico-giuridici della fragilità,
Colloquio Internazionale di FIAPA (Fédération Internationale des Associations de Personnes Âgées) e ANAP
(Associazione Nazionale Anziani e Pensionati), Roma, 27-28 Ottobre 2011. La stesura della “Carta” ha visto la
particolare partecipazione dei seguenti esperti:
Robert Moulias. Geriatra. Professore Emerito Université de Paris VI. Già Presidente IAGG (International Association
of Gerontology and Geriatrics). Presidente della Fondation ALMA France (Allo Maltraitance Personnes Âgées). Parigi.
Sonia Guaragna. Assistente sociale. Bruxelles.
Marie-Hélène Isern-Réal. Avvocato. Esperta in Diritto della Famiglia. Parigi.
Marie-Ève Joël. Direttore del Laboratoire d’Économie et Management des Organisations de la Santé. Université Paris
Dauphine. Parigi.
Stéphanie Kass-Danno. Giudice tutelare. Presidente ANJI (Association Nationale des Juges d’Instances). Parigi.
Alain Koskas. Psicoanalista e Psicogerontologo. Presidente del Consiglio Scientifico FIAPA. Parigi.
Vincenzo Marigliano. Geriatra. Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche e
Geriatriche. Università “La Sapienza”. Roma.
Fabio Menicacci. Membro del Comitato Esecutivo FIAPA. Segretario Nazionale ANAP. Roma.
Tomás Nofre i Ollé. Già Presidente FIAPA. Andorra.
Jean-Claude Roglian. Presidente FIAPA. Marsiglia.
Ketty Vaccaro. Ricercatrice CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali). Esperta in Welfare. Roma.
Commento psicologico
Per poter ben invecchiare, bisogna saperlo fare. E per saperlo fare, bisogna addestrarsi. Un invecchiamento efficiente
ed efficace deve soddisfare le esigenze di una continuing education, lavorando in contemporanea sugli aspetti cognitivi
(informazione e apprendimento) e sugli aspetti emozionali (risorse intrapsichiche ed interpersonali di tipo “caldo e
dinamico”, con correlati cambiamenti della personalità e delle relazioni).
I processi culturali, quelli capaci di dare e ridare un significato all’esistenza, permettono/facilitano i coraggiosi
processi di rinnovamento dell’Individuo, il quale dovrebbe sapersi re-inventare, dovrebbe sapersi re-individuare.
Pertanto, le parole-chiave risultano “coraggio” e “Persona”.
Ci vuole coraggio per poter affrontare la fase discendente della vita (“the second half of life”). Ci vuole coraggio nel
modificare il proprio “campo cognitivo” (e anche il proprio “campo comportamentale”).
La feconda gestione delle emozioni dotate di slancio vitale (per l’appunto “coraggiose”) comporta nuove modalità
realizzative dell’identità e del Sé. Va costruita una nuova “Persona”. Va ri-costruita la “Persona”. Ciò comporta
simbolici processi di Morte e di Ri-Nascita.
Nel “positive ageing” si hanno sia il coraggio di guardare ancora al futuro con occhi nei quali la speranza non è
andata persa sia il coraggio di ritenersi ancora degni di “cittadinanza” (nel senso più lato del termine) e di “rispetto”.
In particolare, il passare del tempo nel sempre più prolungato life cycle necessita di un atteggiamento (individuale,
familiare, sociale) improntato al coraggio di chiedere e di far rispettare i Diritti della Persona Anziana, considerata
pertanto un autentico Senior, dotato di piena soggettività e di piena dignità: non più un peso bensì una risorsa, non
“cosa” bensì autentica “Persona” (Macchione, 2006; Aimerito F., Atzei R., Borgialli L., et al., 2008; FIAPA, 2012;
Peirone, 2012).
Commento giuridico
Il fenomeno dell’anziana età richiede, proprio nella nostra società che vede sempre più la presenza di persone che
avanzano negli anni, una riflessione attenta sui sistemi di intervento atti a superare gli impedimenti all’esercizio
completo ai propri diritti fondamentali. L’esercizio dei propri diritti fondamentali è, all’interno della nostra società
complessa, attività ed impegno non sempre semplice: si pensi all’anziano che vede ridotte le proprie autonomie e che
per tali ragioni viene inserito in struttura spesso anche contro i suoi desideri e contro il proprio stile di vita caratterizzato
dalla scelta della domiciliarità, di luoghi creati nel tempo dove esprimere al meglio la propria esistenza, il proprio
essere, la propria nota esistenziale. Sono proprio i casi di anziani che non riescono più ad avere gli strumenti per essere
ascoltati, per esprimere ciò che sono e che hanno espresso con la loro esistenza, che possono suggerire una nuova lettura
della protezione giuridica della persona dove il diritto ed i suoi procedimenti, anche nell’ambito della tutela in genere,
possono essere letti come a servizio della persona e non come l’esercizio di un potere di limitazione, ma come
l’esercizio di una funzione diretta a rimuovere gli impedimenti a completare ciò che la riduzione delle autonomie ha per
via naturale imposto. È allora il diritto posto a protezione dei diritti e della libertà degli esseri umani e non limitazione
fine a se stessa, ma completamento. Il diritto può divenire strumento di libertà e non di oppressione. La nostra
Costituzione sancisce il diritto alla libertà di parola, ma tale diritto è vanificato se viene meno il diritto ad essere
ascoltati, e l’ascolto non sempre deve limitarsi a quello che passa attraverso l’udito, prima fase dell’ascolto, ma che può
in molti casi di fragilità non essere assolutamente sufficiente; l’ascolto passa anche attraverso i sentimenti, attraverso la
conoscenza dei contesti di vita, della storia clinica e della storia di vita delle persone e di coloro che hanno vissuto in
stretto contatto la persona ora fragile: allora il diritto di parola non viene leso. Diversamente assistiamo oggi nella nostra
società a vessazioni istituzionalizzate che divengono altrettanto gravi quanto la frode, la truffa, la circonvenzione a
danno dell’anziano.
Pare opportuno aggiungere che chi è chiamato a prestare ascolto, sia pronto a farlo, sia formato a farlo, abbia le
caratteristiche per farlo e che abbia tentato almeno una volta nella propria esistenza ad entrare in contatto con il proprio
profondo così da evitare terribili mistificazioni nell’ambito dela protezione giuridica delle persone con ridotte
autonomie. Non si tratterà, dunque, di affinare mille distinzioni tra tutela, curatela ed amministrazione di sostegno, ma
di umanizzare il diritto laddove si tratti della vita e dell’esistenza umana, superando criteri diretti a guardare in modo
conservativo alle risorse patrimoniali trascurando i bisogni e le aspirazioni delle persone. Umanizzare il diritto non
significa tradirlo, ma scoprirne la sua originaria funzione.
Bibliografia
Aimerito F., Atzei R., Borgialli L., Fichera M. S., Fusaro E. M., Marocchino R., Minuzzo S., Mirabella P., Oddone V.,
Pierani N., Reale G., & Scolaro A. (2008). Tutela, curatela e amministrazione di sostegno. La centralità della
Persona nell’approccio multidisciplinare alla fragilità. Torino: Giappichelli.
FIAPA (Ed.) (2012). La tutela degli anziani vulnerabili: aspetti economico-giuridici della fragilità. Colloquio
Internazionale di FIAPA (Fédération Internationale des Associations de Personnes Âgées) e ANAP (Associazione
Nazionale Anziani e Pensionati) (Roma, 27-28 Ottobre 2011). Paris: FIAPA. (In press).
Macchione C. (Ed.) (2006). Abusi contro gli anziani. Soveria Mannelli (CZ): Rubbettino.
Peirone L. (2012). L’anziano fra mal-trattamento e trattamento dignitoso. Realtà problematica e obiettivi progettuali
nell’ottica psico-socio-culturale. In FIAPA (Ed.), La tutela degli anziani vulnerabili: aspetti economico-giuridici
della fragilità. Colloquio Internazionale di FIAPA (Fédération Internationale des Associations de Personnes Âgées)
e ANAP (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) (Roma, 27-28 Ottobre 2011). Paris: FIAPA. (In press).