Sirica, un maestro per noi tutti

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Sirica, un maestro per noi tutti
Il "memorial day" ha reso omaggio alla figura del presidente scomparso
Uno scenario magnifico come quello della Cappella palatina di Palazzo Reale a
Napoli per una mattinata di grande emozione: il memorial day per Raffaele Sirica,
il leader degli architetti italiani scomparso di recente, cui l'Ordine degli architetti di
Napoli aveva il giorno prima intitolato la sua sala delle Assemblee. Tanti e
prestigiosi gli ospiti in rappresentanza delle amministrazioni e delle associazioni
professionali, a partire dal sottosegretario del Ministero dei Beni e le Attività
Culturali, Francesco Giro, che hanno svolto un dibattito vivace ed interessante sul
futuro dell'architettura e del paesaggio in Italia, a partire dalle tante battaglie
condotte da Raffaele Sirica. Questo è stato il memorial day, un vero e proprio talk
show che ha visto tra i protagonisti anche il direttore del Giornale Mario Giordano.
Vediamo quali sono stati i passaggi salienti degli interventi degli ospiti:
ANDREA NASTRI
Paolo Pisciotta, presidente dell'Ordine degli architetti
P.P.C. di Napoli e provincia: "Ricordo quel 15 Luglio del
1990, all'inizio della nostra avventura, quando sul
'Giornale di Napoli' uscì un pezzo che tratteggiava
l'ambizioso programma politico di Raffaele. Quel foglio
ingiallito, 19 anni dopo, costituisce la traccia sulla
quale abbiamo lavorato per tutti questi anni e assume il significato di un
testamento politico a cui tutti dobbiamo fare riferimento nel rispetto dei valori
morali di correttezza e lealtà.
Raffaele si è sempre battuto perché i processi di selezione non fossero quantitativi,
ma qualitiativi. Su questo tema, proprio da questo palazzo, in occasione della
Preconferenza mondiale Habitat 2, partì un documento, voluto da lui e sottoscritto
da architetti di tutto il mondo, che fu portato poi alla conferenza mondiale ONU ad
Istanbul. La sua volontà era quella di spostare l'interesse dai temi della professione
a quelli dell'architettura: in questo senso andava l'organizzazione della 'Festa
dell'architettura', come prima iniziativa della sua attività di presidente nazionale"
LORENZO BELLICINI, direttore tecnico del Cresme: "Commissionandoci la ricerca
che abbiamo presentato al congresso nazionale di Palermo nel Febbraio 2008,
Raffaele portò il mondo delle professioni a confrontarsi con il mercato che stava
cambiando e che mostrava la mancanza nel nostro paese di una guida del processo
di innovazione tecnologica nell'ambito delle trasformazioni del territorio.
L'architetto, dicevamo spesso con Raffaele, deve essere al centro di questo
processo di innovazione, facendo un salto di scala nella conoscenza. L'architetto
deve essere il regista di altre discipline, colui che accompagna il processo di
innovazione, citando la frase di Vitruvio che chiudeva la nostra ricerca presentata a
Palermo".
ALESSANDRO BONZO, vicepresidente Comitato Unitario delle Professioni: "L'opera
di Sirica nel CUP è iniziata nel 2002, con un'elezione per acclamazione, segno della
fiducia che Raffaele aveva riscosso e della stima incondizionata che gli portavamo.
Uomo di dialogo, ma al contempo di grande personalità, amava smussare gli attriti
e ripeteva sempre quanto fosse necessario fare i conti con la diffidenza reciproca
tra i professionisti. La scelta di Marina Calderone come nuovo presidente si
inserisce nel solco dell'attività di Sirica, una sorta di passaggio di testimone
naturale".
JACQUES CABANIEU, ex segretario generale de Le MIQCP: "E' importante avere
molte leggi per la qualità della progettazione ed un struttura interministeriale che si
rapporti direttamente con il primo ministro, come accade da noi in Francia. Oggi in
un periodo di crisi è ancora più necessario fare programmazione, altrimenti tutti gli
sforzi ed il denaro messi in campo ci porteranno alla costruzione di cose di cui non
abbiamo realmente bisogno. La figura dell'architetto è al centro del processo dello
sviluppo sostenibile, poiché è l'unico ad avere le competenze di sintesi che gli
consentono di guidare questo complesso dispositivo. Quanto a Sirica, è un amico
che rimpiango in modo indescrivibile".
ROBERTO CECCHI, direttore generale per i beni architettonici, storico artistici ed
Invia
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Rapporto Economia Irpinia
Cat Confesercenti
Urbanistica
etnoantropologici: Quasi il 50% del nostro territorio è di interesse paesaggistico. Il
tema del paesaggio, come insieme di natura e storia, e della sua tutela, è il tema
centrale del nostro paese. Sirica ha lavorato molto su questi temi, ribadendo che il
recupero dell'esistente fa parte della tradizione del nuovo e che un architetto non si
sminuisce di certo se si occupa del restauro di un edificio, piuttosto che della
realizzazione del nuovo.
Un altro dei suoi grandi meriti è stato quello di creare sinergia all'interno della
professione, cercando di far colloquiare tutti: gli esiti si vedranno anche nel futuro.
Sappiamo poi quanto si sia battuto per il concorso di architettura e contro gli
affidamenti diretti, che sono la cosa più facile per le amministrazioni, ma che vanno
spesso a scapito della qualità e del confronto".
MASSIMO GALLIONE, vicepresidente vicario del Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C.: "La nostra avventura al Consiglio nazionale è stata entusiasmante; c'era
bisogno di rinnovare dopo decenni di stasi, ridando una nuova forza ai nostri ordini
perchè diventassero esempi di efficienza e utilità per l'interesse pubblico del paese.
Raffaele diceva sempre che la buona architettura la fanno sì un buon architetto, ma
anche un buon committente ed un buon esecutore dei lavori. Sono più di dieci anni
che chiediamo la riforma della pubblica amministrazione, della professione e anche
delle modalità di esecuzione secondo tempi e modalità di risparmio ed efficienza
che in Europa ci sono e che in Italia ancora mancano. Un'altra sua idea
fondamentale era quella di 'recuperare cinquant'anni di architettura interrotta'.
Citava spesso l'esempio di Mitterand che, all'esordio della sua straordinaria
stagione di statista, parlava di 'costruire le fondazione di una nuova civiltà urbana'
e della necessità di 'trasformare le città come dovere dell'amministrazione'".
MARIO GIORDANO, direttore de "Il giornale": Sono convinto che la professione sia
una cosa straordinaria se è al servizio della comunità e non al servizio di se stessa.
Quando diventa casta sbaglia, sia che si tratti dei giornalisti che dei magistrati, che
degli architetti. Stamattina ho sentito parole che mi hanno confortato, che vanno
nella direzione giusta. Sono colpito dal grande affetto che si respira qui oggi per
Sirica ed ho capito che anche la sua opera andava nella direzione dell'apertura del
mondo delle professioni. Un mondo che nella sua idea non deve chiudersi a
protezione di se stesso, ma cercare di diventare fermento nella società. Il concorso,
per cui lui si è sempre battuto, è il momento massimo di liberalità, poiché da la
possibilità di emergere al più bravo, combattendo il deficit di meritocrazia del
nostro paese".
FRANCESCO GIRO, sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali:
"Oggi abbiamo assistito ad un bel confronto dialettico e non ad una semplice
commemorazione. Io proporrò che la legge sulla qualità dell'architettura sia
dedicata a Raffaele Sirica, che l' ha inseguita per anni attraverso la sua attività ed
un confronto molto lungo e sofferto, consapevole e condiviso. Promuoveremo una
grande iniziativa all'auditorium di Renzo Piano a Roma per presentare la legge e per
ricordare ancora una voltal'opera e l'impegno di Sirica, un grande politico nel senso
migliore del termine.
La legge è in commissione sia alla camera che al senato; si tratta di un testo agile,
condiviso, scritto a partire dal testo elaborato dall'ufficio legislativo del nostro
Ministero. Stiamo lavorando per una approvazione rapida, direttamente in
commissione senza passare per l'aula, perché si tratta di una legge di buon senso,
che mette al centro la qualità, le opportunità per i giovani, il concorso di
architettura. Gli architetti, di concerto con le amministrazioni, ed in special modo in
un momento di crisi come questo, hanno un ruolo molto importante, perché oggi è
più che mai necessario ripensare la struttura dei nostri centri urbani e del nostro
territorio".
del 18-06-2009 num. 117
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