Dà in escandescenza e sequestra un infermiere al pronto soccorso
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Dà in escandescenza e sequestra un infermiere al pronto soccorso
-MSGR - 05 LATINA - 45 - 21/02/16-N: 45 Domenica 21 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Latina Il Nipaf “avvisa” Nasso e Di Rubbo Elezione di domicilio agli ex assessori di Forza Italia nell’indagine sugli affari nella zona L di via dell’Agora ` L’INCHIESTA Gli agenti del Nucleo investigativo della Forestale hanno chiesto agli ex assessori di Forza Italia, Giuseppe Di Rubbo e Michele Nasso di eleggere domicilio. Questo passaggio ha avvisato il commercialista e il costruttore che sono oggetto di una indagine e, nella prassi, è il preludio all’invio di un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sugli affari della zona L e in particolare dell’ambito tra via dell’Agora e via Isonzo. I parenti dei due politici infatti compaiono in qualità di soci o di amministratori nell’organigramma delle società che detengono quote della Isonzo Residence, la srl che ha acquistato i diritti su un terreno agricolo tra via dell’Agora e via Regione Veneto (lo “stradone” che collega via Isonzo a via del Lido) subito dopo aver approvato in commissione urbanistica lo studio di fattibilità che approvava il progetto con cui si trasformava buona parte dell’ambito da agricolo in edificabile. Questo accadeva nel 2009: lo studio veniva approvato nella commissione n.99 nel mese di febbraio e una decina di giorni dopo veniva siglato il compromesso. Queste carte sono state già acquisite dal Nucleo investigativo della Forestale diretto da Vittorio Iansiti, ma nel frattempo ne sono spuntate altre di cinque anni dopo, in cui la maggioranza di centrodestra - con i voti in commissione di Michele Nasso e Vincenzo Malvaso - dribbla un problema sorto nel frattempo e legato alla presentazione da parte del proprietario del terreno limitrofo di una manifestazione di interesse nel bando del Paino di edilizia economica e popolare in zona rurale, domanda che rischiava di impantanare la variante mascherata. Va ricordato che la proprietà della Isonzo Residence srl era suddivisa tra quattro società: la Fly Immobiliare, la Da.Gi Costruzioni, la Prestige House e la Alicris. Anzi 5, perché almeno fino al 2013 c'era anche la Link srl che oggi è in liquidazione e ha ceduto le sue quote. Lo statuto della Isonzo Residence era stato sottoscritto davanti al notaio dagli amministratori delle cinque società: Emanuele Di Vero- MENTRE I PARENTI ACQUISTAVANO I DIRITTI SULLE AREE LORO HANNO APPROVATO IN COMMISSIONE LA VARIANTE MASCHERATA nica (Isonzo Residence e Alicris 1), Bernardino Grenga (Fly), Italo Dante Capponi (Da.Gi), Presitge House (Luigi Corica) e Andrea Palombo (Link). Sono tutti nomi molto noti a Latina e in alcuni casi anche alle cronache. Bernardino Grenga infatti è socio anche della Agyron Immobiliare, al 50% con Vincenzo Malvaso (il costruttore e Nei prossimi giorni toccherà anche agli altri protagonisti è il preludio all’iscrizione sul registro degli indagati ` consigliere di Forza Italia per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per la variante di Borgo Piave); tra i soci della Fly Immobiliare c'è invece Marco Gatto, che era consigliere comunale di Forza Italia e che di Malvaso è il nipote. Nella Da.Gi ci sono invece moglie e cognato di Giuseppe Di Rubbo, il commercialista all’epoca consigliere di Forza Italia. Mentre nella controllante della Alicris 1 c'è Michele Nasso, costruttore e anche lui consigliere comunale di FI. Di Rubbo e Nasso sono poi diventati assessori nell’ultima consiliatura: il primo all’attuazione urbanistica poi all'Urbanistica tout court, il secondo allo Sport. E’ probabile che nei prossimi giorni saranno invitati ad eleggere domicilio anche gli altri protagonisti di questa vicenda. La ”variante” mascherata avrebbe consentito una volta approvata la realizzazione di circa 150 mila metri cubi. Va detto che in un Print c’è la proposta di realizzare sull’area limitrofa altri 140 mila metri cubi. Vittorio Buongiorno Formia Sfiducia, le 4 firme “impossibili” Udc e Idea Domani fanno altri tentativi, prima della scadenza del 24 febbraio, per sfiduciare il sindaco Sandro Bartolomeo e far cadere l’attuale amministrazione a Formia, ma, pur sostenendo di aver convinto tre dissidenti della maggioranza, non riescono a convincere il gruppo di Forza Italia a recarsi dal notaio per le firme della mozione. «Per tutta la giornata di ieri - affermano in una nota Udc e Idea Domani - i nostri rappresentanti hanno provato, senza riuscirci, a mettersi in contatto con i consiglieri di Forza Italia dopo aver spostato l’appuntamento 7 volte. Nei giorni scorsi alle firme di Udc e Idea Domani si sono aggiunte quelle di altri tre consiglieri della maggioranza che ritengono che questa amministrazione sia arrivata al capolinea. Con i quattro di FI si arriverebbe a 14, uno in più di quanto basta per mandare a casa Bartolomeo. Ormai tutti hanno capito, però, che FI è maggioranza». Anche il Movimento 5 Stelle invita pubblicamente il sindaco a dimettersi entro la scadenza del 24 febbraio per tornare alle urne «ed evitare ulteriori danni rispetto a quelli già procurati dal sindaco e dalla giunta sia sul piano dell'immagine che su quello dell'amministrazione della città». S.Gio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra Giuseppe Di Rubbo A destra Michele Nasso L’AREA La zona “L” in via dell’Agora, accertamenti in atto Dà in escandescenza e sequestra un infermiere al pronto soccorso APRILIA Si presenta in pronto soccorso fuori di sé, inizia ad urlare e a lanciare minacce. Poi spintona un infermiere e si chiude con lui in uno stanzino della struttura sanitaria, sequestrandolo. Attimi di panico alla “Città di Aprilia”. Solo l’intervento dei carabinieri del Reparto Territoriale ha potuto scongiurare il peggio. Per l’ennesima volta il personale sanitario è stato preso di mira. È ancora una volta senza neanche che vi fosse un motivo. Ieri mattina ad entrare in pronto soccorso un uomo con probabili problemi psichici. Dopo aver dato in escandescenza i militari l’hanno immobilizzato è trasferito prima in caserma, poi presso una struttura sanitaria per alcuni accertamenti. Per fortuna nessuno è rimasto ferito. Ma la paura e lo scompiglio sono stati tanti. I danni alla struttura questa volta sono stati contenuti, solo una porta è stata rotta. Per il resto lo choc è stato tutto per chi lavora al pronto soccorso. Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Anzi nell’ultimo anno episodi di questo tipo sono aumentati in modo preoccupante. Il mese scorso sempre presso il triage della clinica cittadina un 31enne, preoccupato per le condizioni del padre, ha preso a calci la porta dell’area di accoglienza degli utenti. I carabinieri fecero un sopralluogo denunciandolo. Non sono passati molti mesi invece da quando un uomo disabile aggredì e minacciò gli infermieri del pronto soccorso: era in uno stato alterato e perse le staffe senza alcun motivo. In un altro caso un 38enne ubriaco e armato di coltello si presentò in pronto soccorso minacciando il personale sanitario intimandogli di essere curato immediatamente. Fare la fila gli sarebbe pesato troppo. Era l’agosto del 2014, inoltre, quando un 50enne di © RIPRODUZIONE RISERVATA Aprilia rivendicando prestazioni mediche gratuite creò il panico all’interno del poliambulatorio della Asl di via Giustiniano. Anche in quel caso intervennero i carabinieri che bloccarono il responsabile denunciandolo. I CONTROLLI I carabinieri oltre ad essere intervenuti in pronto soccorso hanno provveduto ad arrestare - su ordine dell’autorità giudiziaria- un 55enne di Aprilia che tempo fa finì in un’inchiesta su un giro di ri- ENNESIMO CASO ALLA CLINICA I CARABINIERI EVITANO IL PEGGIO AUTO RUBATE: UN ARRESTO cettazione di auto rubate. L’uomo sarebbe colui che presso un capannone nella zona di via Genio Civile stoccava Smart Fortwo rubate per poi smontarle. I pezzi venivano rivenduti nel mercato nero una volta ripuliti. Presso il suo terreno il mese scorso vennero ritrovate almeno 5 auto della stessa marca, rubate tra Pomezia, Albano ed Anzio. Sotto sequestro finirono anche parti di telai e di carrozzeria, a testimonianza della florida attività esercitata dall’uomo insieme ad un suo complice. L’autorità giudiziaria ha confermato i risultati ottenuti dai carabinieri durante le indagini e ha deciso di emettere il provvedimento nei confronti dell’uomo. Le indagini procedono al fine di ricostruire e scovare i canali di approvvigionamento delle Smart Fortwo. Raffaella Patricelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Cassa integrazione, dati confortanti ma non basta L’ANALISI Scende la cassa integrazione nel mese di gennaio. Lo dicono i dati presentati dalla Uil di Latina. La diminuzione arriva al 40,7% di ore complessivamente autorizzate, sono state pari a 339.26 , contro le 531.824 del mese di dicembre. Diminuisce soprattutto la cassa in deroga portandosi a 162.132, facendo segnare un -52%, diminuisce anche quella straordinaria con 128.698 ore autorizzate a gennaio (-33,2%). «Siamo in una fase ancora caratterizzata dall’incertezza in cui, come per gli anni precedenti, il rischio è che possano riprodursi le difficoltà del 2015 – spiega Luigi Garullo, segretario generale Uil Latina – Inoltre i numeri sono da guardare con attenzione perché la diminuzione delle ore di cassa non significa che le cose vanno meglio. Purtroppo i dati ci segnalano una situazione ancora di seria difficoltà, in quanto da un lato la cassa integrazione ordinaria non può essere utilizzata e dall’altro la cassa in deroga sta subendo un crollo delle ore autorizzate, a causa della ristrettezza delle coperture economiche decise dal governo e della durata che è di massimo tre mesi in un anno». In provincia sono 1.850 i lavoratori potenzialmente in cassa integrazione a gennaio, seppur in un contesto di aspettative che per il 2016 potrebbero essere migliori dell’anno precedente. «Sarà fondamentale l’attuazione di tutti i programmi d’intervento sui segmenti produttivi annunciati dalla Regione attraverso i fondi europei, per ora siamo ancora agli an- nunci – spiega Garullo – vedremo nel corso dell’anno se la regione sarà capace di tradurli in fatti concreti, oppure se la politica degli annunci prenderà il sopravvento». FISASCAT, SI CAMBIA Uno dei comparti che risente più della crisi è certamente quello del terziario: perdono addetti le grandi superfici e le filiali delle grandi catene, peggiora l'andamento dei servizi in appalto, soprattutto le pulizie. Tutti dati emersi durante il congresso provinciale della Fisascat Cisl, la federazione di categoria dei servizi e nel corso del quale Claudia Baroncini è stata eletta segretario generale. Il terziario resta comunque uno dei settori più importanti in provincia, per numero di addetti: solo nel commercio gli occupati sono 29.377, a cui si aggiungono i lavoratori delle mense, degli appalti per le pulizie, della vigilanza, l'assistenza alle famiglie e alle persone, con numero complessivo che si aggira sulle 30.000 persone. «In questo momento i circa 60.000 addetti del settore sono in attesa del rinnovo del contratto – spiega Baroncini - Per questo le scelte del sindacato di categoria risultano fondamentali per l'intera economia locale». Negli ultimi COMMERCIO E SERVIZI, I “TAGLI” PESANO SUI LAVORATORI DEL SETTORE: SALARI DA FAME SEGRETARIO Luigi Garullo, della Uil di Latina -TRX IL:20/02/16 anni, è stato reso noto dai dati diffusi, il saldo degli occupati negli ipermercati e supermercati, gestiti dalle grandi catene, è stato negativo, dall'altro canto però esiste un certo recupero dei piccoli supermercati di prossimità. «Rimane però nel settore – spiega ancora il segretario generale - la caratteristica della precarietà, dei contratti a termine e degli orari parziali. Molti lavoratori, sono impiegati per meno di venti ore settimanali. Il loro salario non arriva a 400 euro mensili. E questa è una delle conseguenze delle, ricorrenti e sempre più accentuate, politiche di taglio delle spese, attuate dalla pubblica amministrazione e dai privati. Si pensi, ad esempio, alle pulizie nelle scuole e negli uffici pubblici». Francesca Balestrieri 20:37-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA