Comune di Sappada Plodar gemande

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Comune di Sappada Plodar gemande
Comune di Sappada
Plodar gemande
n. 5 documento informativo giugno 2007
sappada
Comune di Sappada
Borgata Bach, 11
Orario Uffici Comunali
dal lunedì al venerdì
Mattina
dalle 9.00 alle 13.00
lunedì e venerdì
Pomeriggio
dalle 16.00 alle 17.00
Chi volesse collaborare con
suggerimenti o scrivere un articolo sul presente periodico
può rivolgersi a Marcella Benedetti o agli Uffici Comunali
(sig.na Natascia oppure sig. Marino)
tel. 0435 469126
0435 466063
fax 0435 469107
e-mail: [email protected]
www.sappada.org
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LAVORI PUBBLICI
SPECULAZIONE EDILIZIA
M
ancano oramai solo due anni alla
fine del mio secondo mandato; non
è ancora tempo di bilanci, ma credo sia invece giunta l’ora di dimostrare, dati alla
mano, la falsità di uno dei più frequenti rimproveri
che vengono mossi alla mia amministrazione, ovverosia di aver favorito la speculazione edilizia.
Si tratta di un’argomentazione che viene coltivata
ad arte, quasi sempre in malafede, da “avversari politici” e da quello che potrei definire il “movimento
degli ipocriti”.
Veniamo dunque ai dati obiettivi.
Il primo Piano Regolatore Generale (PRG) di Sappada è stato approvato dal Consiglio Comunale il
21 aprile 1970; prima l’edificazione era più o meno
libera, soprattutto fino agli anni ’60.
Tale Piano conteneva previsioni che, lette dopo oltre
30 anni, paiono quantomeno audaci, per non dire
altro: basti considerare, ad esempio, l’aeroporto che
avrebbe dovuto sorgere ove oggi c’è lo stadio del fondo o, per ciò che qui interessa, l’indicazione di una
moltitudine di zone di espansione e completamento
(per chiarezza: quelle dove si può realizzare nuovi
fabbricati), in località Plozn a Cimasappada, nelle
borgate Cretta, Puiche, Ecche e Soravia, in borgata
Bach bassa (attuale Nevelandia), Palù, Granvilla e
Lerpa.
Non dubito della buona fede degli amministratori di
allora; verosimilmente era prevalso il ragionamento
“intanto inseriamo il più possibile, poi si vedrà”. Tale
scelte, tuttavia, avevano di fatto previsto una capacità edificatoria spropositata.
Il PRG seguì poi l’abituale iter in Regione, dove, per
nostra fortuna, le previsioni più ardite furono bocciate; in ogni caso, si deve al Piano definitivamente approvato con delibera della Giunta Regionale
del 01 luglio 1976 n. 2343, se esistono le zone di
espansione di Cima Sappada, Ecche, Soravia, Fontana, Mühlbach, Bach, Granvilla, ove, in virtù delle
decisioni allora assunte, si edifica ancora oggi e nel
prossimo futuro (ed io, nel 1976, ero nato da pochi
anni).
Naturalmente a questo punto i proprietari dei terreni edificabili – quasi esclusivamente Sappadini
– hanno ritenuto di costruire o cedere i fondi: non
mi risulta che questi siano mai stati additati come
speculatori, anche se, a mio sommesso avviso, tra
chi vende e chi compra non c’è differenza: entrambi
soddisfano un proprio interesse, seguendo le leggi
del mercato.
Torniamo al Piano Regolatore. Nel corso degli anni
successivi ci furono molte varianti parziali, elaborate per assecondare diverse esigenze.
Con delibera del CC n. 14 del 2 giugno 2001, infine,
si decise di dare corso alla Variante Generale al Piano Regolatore. L’iter di elaborazione, adozione ed
approvazione, come ricorderete, fu assai lungo, poiché la Regione ha approvato il piano soltanto il 19
dicembre 2003 DGRV n. 4000.
Per quanto attiene alle scelte da me compiute, sono
stato fra i fautori dell’eliminazione dei tre ambiti
che, secondo una previsione iniziale, avrebbero dovuto sorgere sotto le borgate Palù e Bach, consentendo una capacità edificatoria assai significativa.
Il Piano approvato dalla mia amministrazione, poi,
non prevede alcuna nuova zona di espansione e soltanto poche nuove zone di completamento, frutto di
autonome scelte di razionalizzazione ed omogeneizzazione operate dal Tecnico incaricato (dall’amministrazione precedente alla mia). Unica trasformazione attuata dall’attuale amministrazione sono le
aree di Monte Ferro e Campeggio Primo Ponte sul
Piave, trasformazione concessa ai proprietari del
90% degli impianti di risalita di Sappada, quindi società che eroga una serie di servizi vitali per l’economia del paese. Questa trasformazione ha permesso
inoltre al Comune di avviare opere pubbliche per un
valore di 4.000.000 euro circa.
Nessuna cementificazione selvaggia o “ballo del
mattone”, come qualcuno è solito urlare.
Ricordo, inoltre, che ho raccolto l’opposizione da
parte della cittadinanza, contraria ad una zona alberghiera appena sopra Nevelandia.
Non ho difficoltà, infine, ad assumermi la responsabilità per le scelte di piano nel c.d. “ambito due”, che
consentirà finalmente il collegamento della pista del
Siera con Sappada 2000, oltre alla realizzazione di
un’autorimessa interrata, di un centro benessere, di
una piscina, di un albergo e di alcuni volumi abitativi, sacrificio necessario affinché l’operazione regga
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economicamente.
È bene precisare che dall’inizio degli anni ’90, divenuti sempre più rari i terreni ove è possibile edificare direttamente, sono stati presentati dai privati ed
approvati dal Consiglio Comunale diversi Piani di
Lottizzazione, accompagnati spesso da molte polemiche, ad esempio, quelle di borgata Lerpa o quelli
di Ecche, alta e bassa. Appare doveroso ricordare, in
proposito, che l’approvazione del Piano di lottizzazione, così come il rilascio del permesso di costruire,
è praticamente un atto dovuto da parte del Comune,
ove il richiedente sia in regola con quanto prevede
la normativa.
La responsabilità della scelta urbanistica, dunque,
non può essere fatta ricadere sull’Amministrazione
attuale, se la zona era stata indicata come edificabile
molti decenni prima! Così sarà per le future ultime
lottizzazioni, a Cima, in Ecche, Soravia, Fontana,
Mühlbach, Bach e Granvilla.
Confido, con ciò, di aver fornito dati obiettivi, sufficienti a ciascuno per una valutazione serena. Spero
che in futuro chi accusa il sottoscritto di essere uno
speculatore edile o addita i costruttori e gli immobiliaristi come causa di ogni male di Sappada o chi,
infine, propone di eliminare tutte le residue zone
edificabili (... magari dopo aver appena venduto), rifletta qualche minuto prima di lanciare accuse tanto gratuite quanto infondate o presentare proposte
malsane ed inattuabili.
Cordialmente.
Il Sindaco
Gianluca Piller Roner
Moduli per le domande di concessione di contributi
Presso l’ufficio anagrafe sono a disposizione i moduli con cui effettuare la richiesta di contributo al Comune.
Le associazioni e gli enti di qualsiasi natura del nostro paese che vogliano fare tale richiesta dovranno
obbligatoriamente compilare il modulo specifico che può essere uno dei seguenti:
• Domanda di concessione di un contributo per persone ed enti pubblici e privati.
• Domanda di concessione ed erogazione di un contributo per l’attività ordinaria.
• Domanda di concessione di un contributo per attività e manifestazioni straordinarie.
Verranno prese in considerazione solo le domande presentate su questi appositi moduli e
non in carta semplice.
Numeri civici
Alcuni anni fa, per uniformare la numerazione, il
Comune aveva predisposto la realizzazione dei numeri
civici in forma di piastrella in ceramica decorata, con
il nome bilingue della borgata e il numero civico. Con
il passare degli anni le piastrelle a disposizione sono
esaurite per alcune borgate, i nuovi edifici non l’hanno
avute e inoltre si è verificato che in alcune case le
piastrelle siano cadute e si siano danneggiate. In
seguito a queste necessità il Comune ha l’intenzione
di predisporre nuovamente la fornitura dei numeri
civici in ceramica. Gli interessati che rientrano nelle
seguenti categorie possono presentare domanda
all’Ufficio Tecnico – Edilizia Privata:
• chi è sprovvisto di piastrella perché questa si è rotta
staccandosi o sia stata danneggiata può comunicare
i dati all’ufficio e ottenerne una nuova in sostituzione
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(le domande verranno incluse in un’apposita lista
e, raggiunto il numero minimo, inoltrate alla ditta
fornitrice), pagando la nuova fornitura;
• chi avesse operato variazioni al proprio numero (es.
entrata A e B) può comunicarle all’ufficio e richiedere
la fornitura di una ulteriore piastrella, pagando la nuova
fornitura;
• ogni edificio costruito dopo l’anno 1991 e sprovvisto
della suddetta piastrella deve farne obbligatoriamente
richiesta, indicando il numero civico;
• chi sia in possesso di un numero civico diverso dal
formato prescritto dal Comune deve provvedere alla
sostituzione dello stesso richiedendolo;
• chiunque costruisca un nuovo edificio deve includere
alla richiesta di abitabilità e numero civico la fornitura
della piastrella.
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TERRITORIO
TERRE ALTE - PARTE SECONDA
A
utonomia e specificità: temi “di moda”
e sottoposti all’attenzione delle cronache ormai da mesi: lo statuto speciale
richiesto dalla Regione Veneto, l’autonomia speciale
dalla Provincia di Belluno.
Consiglio Regionale ha dimostrato la sua contrarietà,
non solo politica, ma addirittura culturale: il problema
montagna non viene proprio percepito, quantomeno
nei termini esposti dal Presidente Reolon.
Alla specialità della Provincia di Belluno osta, poi, una
ragione ulteriore, di portata dirimente (assai significativa per il ragionamento che andrò ad articolare): perché mai tutto il Bellunese dovrebbe essere considerato
“speciale” mentre l’alto Vicentino o l’alto Veronese no?
Perché Sedico e Belluno sì e Bosco Chiesanuova o Enego no?
Nonostante tale intima convinzione, entrambi i leader
hanno tuttavia raccolto e tradotto in proposta politica le esigenze di cambiamento dei cittadini, in quanto
confidano che la protesta e la discussione condurranno
comunque ad un risultato positivo: di fronte a tanto
fermento, una risposta dovrà pur esserci.
Spero che questa presa di coscienza non sia tardiva soprattutto per Regione Veneto -; invero, i segni premonitori esistevano da anni, ed i referendum di Lamon
e Sovramonte ne costituiscono soltanto l’epilogo in termini istituzionali, la punta dell’iceberg che anche amministratori miopi e mass media poco attenti hanno
colto, mentre, per utilizzare la stessa immagine, non
hanno percepito “l’enorme massa di ghiaccio sommersa”, che rappresenta i Comuni nei quali il malcontento
e la protesta hanno seguito altri canali.
Le due proposte hanno alcuni tratti comuni: entrambi
gli Enti, legittimamente, invocano maggiori competenze e corrispondenti risorse, ritenendo, con ciò, di poter
meglio rispondere alle esigenze dei cittadini.
I presupposti delle richieste, invece, sono sensibilmente diversi: sintetizzando e semplificando, la Regione
ritiene estremamente insufficiente ciò che riceve dallo Stato rispetto alla ricchezza prodotta in Veneto ed
alle conseguenti imposte versate. La discriminazione
appare ancor più evidente e grave se messa a confronto
con le regioni confinanti, Trentino Alto Adige e Friuli
Venezia Giulia. La Provincia di Belluno, invece, pone
l’accento sulla peculiarità del territorio, ritenuto interamente montano, per invocare un “trattamento speciale”
rispetto alle altre province venete.
Non dubito che entrambi i promotori, il Presidente Galan e il Presidente Reolon, sono ben consapevoli che
i loro obiettivi non verranno raggiunti, quantomeno
nei termini proposti. Certamente non sarà concesso lo
statuto speciale per il Veneto, perché seguirebbero le
altrettanto legittime pretese di Lombardia e Piemonte
(... poi, l’onere per la spesa pubblica chi la sostiene, il
piccolo Molise ?).
Una risposta / proposta pare dunque doverosa, anche
Di sicuro non la specificità per la Provincia di Belluno da parte della Comunità Montana del Comelico e Sap(che pure si fonda su presupposti tangibili e costerebbe pada, Terra Alta per eccellenza.
molto poco a Venezia), perché già molte altre volte il
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È compito di ogni amministratore raccogliere ed analizzare le cause del malcontento, nello specifico cercare
di cogliere le ragioni del “problema montagna – problema specificità”, proponendo poi delle soluzioni che
affrontino il nocciolo della questione, piuttosto che
cercare scorciatoie con una “rettifica di confine”. La
presa di coscienza, ad ogni livello, potrà evitare altri
referendum, che sarebbero oramai insensati, inflazionati strumenti in mano a minoranze consiliari prive di
progettualità.
Le ragioni delle genti di montagna sono note e mi sono
permesso di esporle sinteticamente in un mio precedente scritto, al quale rimando il lettore.
Voglio qui soffermarmi su una riflessione ulteriore, che
da tempo analizzo ed ho maturo dentro di me, giungendo a conclusioni assai amare.
Il Sistema, in Italia, non è più utilmente riformabile,
non è recuperabile. Il “patto sociale” è rotto, ed in montagna lo è in modo irreversibile: solo una parte assolve
ai suoi doveri (i montanari), mentre l’altra (lo Stato e
le Istituzioni) è inadempiente: pretende ed impone offrendo invece servizi del tutto insufficienti.
Non è facile qualunquismo: sono i fatti che lo confermano. Negli ultimi 10-15 anni è stato chiuso un ospedale (quello di Auronzo), ridotti servizi ambulatoriali,
sono state soppresse scuole senza nemmeno affrontare il problema dei gravosi costi dei trasferimenti e del
soggiorno fuori comprensorio, anche per studenti universitari e non solo; il sistema statale di trasporti (Anas
- Trenitalia) è allo sfascio; sono state eliminate caserme
dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, uffici postali, uffici giudiziari, ecc.; altri servizi, come la banda
larga, non arrivano.
La ragione di fondo è semplice: le nostre sono aree
scarsamente popolate, perciò politicamente deboli perché esprimono pochi rappresentanti, ad ogni livello; è
questa una delle ragioni della rottura del patto sociale.
Infatti il numero dei rappresentanti di ciascun territorio non deve dipendere solo dagli abitanti, ma occorre
introdurre un correttivo che consideri anche la superficie, a vantaggio delle zone meno popolate. Per altro
ciò è già previsto in alcune nazioni e pure in Italia, per
i senatori di Molise e Valle d’Aosta.
La maggiore rappresentanza, tuttavia, da sola non basta (anche raddoppiando o triplicando gli amministratori regionali ed i parlamentari, rimarrebbero comunque pochi). È necessario proporre la costruzione di un
nuovo Sistema e le iniziative della Regione Veneto e
della Provincia di Belluno vanno comunque sostenute,
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perché idonee a porre il problema autonomia / specificità al centro dell’agenda politica, formulando tuttavia
una proposta ulteriore, che tenga conto delle problematiche delle Terre Alte, fino ad ora non adeguatamente considerate.
Si individui, allora, la “montagna vera”, le Terre Alte; in
Provincia di Belluno le tradizionali cinque Comunità
Montane, più una buona parte dell’Alpago e qualche
altro Comune (Sovramonte, Lamon, San Gregorio).
Per queste aree, ma anche per tutti gli altri Comuni
veramente montani, si proponga una legge costituzionale, se necessario di iniziativa popolare, a beneficio
delle genti e del territorio. Il modello potrebbe essere
la legge 26 febbraio 1948 n. 4 (Statuto speciale per la
Valle d’Aosta) ed i tratti caratterizzanti la totale restituzione al territorio delle imposte pagate in loco, ma
non solo. Penso anche alla “comprensorializzazione”
(leggi gestione locale) delle risorse naturali e delle fonti energetiche (per cominciare, la potestà dei Comuni
sulle centrali idroelettriche vecchie e nuove), alla forte
delocalizzazione degli Uffici Pubblici (che senso ha che
le Direzioni Tutela Ambiente, Difesa del Suolo, Parchi,
Foreste ed Economia Montana abbiano sede a Mestre
o Venezia ?), la condivisione e gestione locale dei vincoli, che devono essere strumento di sviluppo, non di
freno all’economia.
Propongo una legge costituzionale per garantire nel
tempo i benefici che potranno essere ottenuti; sono
ben consapevole, poi, che l’iniziativa popolare, se fosse
necessario seguire questa strada, rappresenterebbe un
percorso assai difficile, ma sono altresì convinto che 50
o 60 mila firme, formalmente raccolte fra meno di 100
mila persone (le cinque comunità montane), abbiano
una forza politica dirompente, certamente superiore
ad altri 5 - 10 - 20 referendum, magari tutti in Provincia
di Belluno.
Se poi nemmeno questo grido corale venisse udito, allora sì saremmo legittimati ad iniziative di forte protesta, consapevoli, a questo punto, di lottare contro un
preordinato disegno teso a snaturare gli antichi ”homines asperi et montani” (Cesare) in homuncoli, “specie”
di animale da visitare durante i fine settimana.
Il Presidente della Comunità Montana
Comelico e Sappada
Valerio Piller Roner
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TURISMO
L’OSPITE DI SAPPADA NELLA STAGIONE INVERNALE
D
opo l’articolo pubblicato sul precedente
bollettino, nel quale descrivevo il turista
di Sappada nel periodo estivo, dedicherò
questo spazio per presentarvi l’ospite di Sappada durante la stagione invernale appena trascorsa.
Molto spesso non riusciamo a rispondere alla richiesta
di quanti arrivi e presenze turistiche ci sono a Sappada
e tanto meno sulla provenienza dei nostri ospiti italiani e stranieri. I dati oggi disponibili si riferiscono alle
statistiche derivanti dalla raccolta che effettua la Provincia di Belluno attraverso gli uffici IAT in grado di
dirci arrivi, presenze, provenienza degli ospiti e tipo di
sistemazione scelta.
Le informazioni raccolte ci permettono di fare una analisi specifica della stagione invernale appena trascorsa
fortemente condizionata dalle condizioni meteorologiche con scarse nevicate ma soprattutto con temperature ben al di sopra delle medie stagionali.
La situazione dal 01.12.2006 al 31.03.2007 (dati ufficiali) evidenzia che gli arrivi complessivi (singole persone
che arrivano e soggiornano per almeno una notte) sono
stati 14.167 (di cui 2.494 stranieri e 11.673 italiani)
mentre le presenze complessive (totale pernottamenti)
sono state 65.854 (di cui 14.935 di stranieri e 50.919 di
italiani).
Il confronto con lo stesso periodo della stagione invernale 2005/06 mostra come gli arrivi complessivi sono
passati da 14.689 della stagione 2005/06 ai 14.167 di
oggi con una differenza di 522 arrivi ed una percentuale del -3,5%, mentre le presenze complessive sono
passate da 66.863 della stagione 2005/06 alle 65.854 di
oggi con una differenza di 1.009 presenze ed una percentuale del -1,5%.
Visti i dati di presenze e arrivi al 31.03.2007 si può dire
che, nonostante la stagione invernale anomala, le presenze e arrivi a Sappada non hanno evidenziato grossi
cali (di cui si lamentano molte località alpine) anche se
i dati di vendita skipass sembrano evidenziare un calo
ben più evidente a dimostrazione che meno persone
hanno scelto di sciare o hanno preferito lo skipass gior-
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naliero a quello settimanale.
Leggiamo nel dettaglio i dati:
- le circa 66.000 presenze del periodo invernale divise
per i relativi 14.500 arrivi fanno sì che l’ospite in inverno si fermi mediamente 4,6 giorni circa contro i 7,7
giorni medi della stagione estiva;
- dei 14.167 arrivi dell’inverno 2006/07 oltre l’82,5% è
rappresentato da ospiti italiani (contro il 93% del periodo estivo) mentre il 17,5% da ospiti stranieri (contro
il 7% del periodo estivo), a evidenza che nel periodo
invernale c’è un aumento percentuale degli ospiti stranieri;
- tra gli ospiti italiani segnaliamo le regioni più rappresentate che sono: il Veneto, il Friuli V.G., l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Lazio;
- tra gli ospiti stranieri i paesi esteri più rappresentati
sono: la Croazia, la Slovenia, l’Ungheria, la Repubblica
Ceca e la Germania a conferma che la vicinanza ai paesi dell’est Europa è importante e può esserlo ancor di
più per lo sviluppo turistico futuro;
- gli ospiti italiani, per quanto riguarda il tipo di alloggio, scelgono per il 60% (circa 7.000) la sistemazione
in hotel e per il 40% la sistemazione in appartamento
(circa 4.700). Le presenze in hotel sono inferiori (circa
21.000) rispetto alle presenze in appartamento (circa
30.000). Perciò il cliente che sceglie la sistemazione alberghiera si ferma in media 3 giorni mentre il cliente
che sceglie la sistemazione in appartamento si ferma
mediamente 6,5 giorni;
- gli ospiti stranieri, per quanto riguarda il tipo di alloggio, scelgono per circa il 39% (circa 1.000) la sistemazione in hotel e per il 61% la sistemazione in appartamento (circa 1.500). Le presenze in hotel sono inferiori
(circa 5.000) rispetto alle presenze in appartamento
(circa 10.000). Perciò il cliente straniero che sceglie la
sistemazione alberghiera si ferma in media 5 giorni
(contro i 3 giorni degli italiani) mentre il cliente che
sceglie la sistemazione in appartamento si ferma mediamente 6,5 giorni (come gli italiani).
I margini di crescita nel periodo invernale, perciò, sono
ben evidenti visto che nei 4 mesi invernali (da dicembre
a marzo) le presenze sono circa 66.000 contro le oltre
100.000 dei mesi estivi (da giugno a settembre), mentre i dati evidenziano oltre 14.000 arrivi nel periodo
invernale contro 13.000 nel periodo estivo a conferma
del fatto che il turista estivo si ferma per un numero
maggiore di giorni (media estate a Sappada 7,7 giorni)
rispetto al turista invernale (media inverno a Sappada
4,6 giorni), che spesso preferisce fare più week-end in
località diverse anziché la settimana bianca in un’unica
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stazione turistica. Spero che questo breve articolo dia
spunto di riflessione sull’ospite che attualmente sceglie
Sappada per trascorrere le proprie vacanze invernali,
che ha caratteristiche ben diverse da coloro che vi trascorrono un periodo di vacanza estivo.
L’Assessore al Turismo
Adriano Casciaro
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PROGETTO GO
UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI
a partecipare ai nuovi incontri: 4, 26 Aprile e 24 Maggio.
Vediamo il turismo (unica, o quasi, risorsa economica a
Sappada) come un’impresa in cui ogni reparto necessita ed è necessario agli altri. Non è più possibile operare
separatamente!
Si rende dunque indispensabile un dialogo tra le varie
categorie (di cui per ora non esistono nemmeno i rappresentanti), l’amministrazione pubblica e i gestori dei
servizi. UN PATTO D’ALLEANZA fatto da criteri e metodologie che guidano coloro che lavorano e perseguono il medesimo scopo.
Ma ciò che ancora di più mi preme sottolineare è l’importanza dell’opportunità che ci è stata offerta e che
oggi vi invito a cogliere!
Un turismo sostenibile significa: più attenzione all’ambiente, all’identità del luogo, alla sua cultura e a quei
valori che l’hanno sostenuto, anche economicamente,
fino ad oggi. Questo implica una migliore qualità di
vita e crea una presenza di lavoro in costante aumento (possibile risposta / proposta per quei giovani Sappadini che vorrebbero rimanere ma sono costretti ad
andarsene).
Quello che noi chiediamo è partecipazione, impegno e
fiducia per ciò che oggi è l’unica soluzione possibile.
Non sono io a dirlo ma località di successo ed esperti di
turismo internazionale!
Beatrice Kratter
Foto: I partecipanti alla visita a Werfenweng (Austria)
N
el “Plodar Gemande” del giugno 2006
l’assessore al turismo Adriano Casciaro sottolineava ancora una volta la necessità di innescare un tipo di turismo che si basasse
sul “sistema paese” in cui tutti sono chiamati a decidere quale futuro garantire a Sappada secondo le proprie
responsabilità, compiti e ruoli.
“Oggi è necessario discutere e affrontare realmente
quelli che sono i punti di debolezza della nostra offerta
turistica, individuare i punti di forza, iniziare a pianificare insieme gli interventi necessari e gli obiettivi che
Sappada può raggiungere.” (A.T.).
Con tale motivazione l’assessorato al turismo proponeva un insieme di incontri per il 2006 con il dott. Marco
Cestari, esperto di marketing per il turismo, dal titolo:
“Sappada e turismo: fare sistema”.
Alcuni di noi hanno colto questo invito!
Abbiamo seguito due sessioni di marketing (primaverile e autunnale), siamo andati a visitare una località
alpina austriaca: Werfenweng. Questo ci ha permesso
non solo di confrontarci con una realtà molto simile
alla nostra e con le soluzioni che loro hanno trovato
alla crisi (perché di questo si tratta!) ma anche di consolidare tra di noi un rapporto di conoscenza, fiducia e
stima reciproca: elementi irrinunciabili per formare un
primo gruppo di lavoro che credesse e portasse avanti
un progetto comune, IL PROGETTO GO.
Con l’inizio del 2007 ci siamo presentati ai Sappadini e
abbiamo invitato la Comunità, Tutta! (Operatori e non)
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PROGETTO GO
P
er il 2007 il progetto si sviluppa tramite
fasi di analisi, di creazione della strategia
dell’identità, di organizzazione e di marketing
interno.
L’azione dei Go sarà guidata e accompagnata
durante lo svolgimento delle attività da Time
project: un team di marketing.
24 maggio
Lo sviluppo ricettivo di Sappada: incontro
con Renato Andreoletti. Aspettative della
domanda turistica oggi e domani.
Giugno
Strategia del progetto:
- organizzare lo sviluppo del marketing tra più
imprese turistiche;
- sistema organizzativo GO e manuale
operativo.
Luglio
- Full Mountain Hospitality: meeting di 3
giornate durante le quali verranno esperti
dell’ospitalità internazionali. Al programma
accademico si accompagnerà un programma
di feste e manifestazioni nel quale sarà
Sappada a parlare con le proprie tradizioni
della sua identità.
Settembre
Presentazione del marchio
Autunno
Strategia
Dicembre
Prima vera e propria azione dei GO
(promo identità)
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SEGNALETICA: NUOVE DISPOSIZIONI
C
on delibera n. 14 del 29.03.2006 il Consiglio Comunale ha
approvato il Regolamento Comunale concernente le norme
tecniche per la regolamentazione degli impianti pubblicitari sul
territorio del Comune di Sappada.
In estrema sintesi, detto provvedimento andrà a disciplinare
dettagliatamente:
1. l’adeguamento alla vigente normativa nazionale di tutti gli
impianti pubblicitari già collocati sul territorio - sono pertanto
comprese le insegne d’esercizio e tutti gli altri cartelli collocati in
forma permanente sul territorio;
2. le modalità di collocazione dei nuovi impianti pubblicitari;
3. l’adeguamento e l’armonizzazione delle indicazioni di direzione
delle attività produttive, turistiche e commerciali previa realizzazione
ed installazione di impianti unitari da ubicare in posizioni
significative del paese (incroci in genere). Questa operazione, di
conseguenza, prevederà la rimozione e/o lo spostamento di tutti
gli impianti in essere non conformi al piano;
4. la collocazione di impianti per le pubbliche affissioni in via
esclusiva di tutti i messaggi pubblicitari e dei servizi di interesse
sociale e turistico del territorio.
Si precisa che la collocazione di cartelli temporanei, striscioni
pubblicitari ed altro nel centro abitato del paese, presso gli
impianti sportivi e le piste da sci e nelle altre zone di Sappada può
essere effettuata in modalità temporanea per un periodo di mesi
3, dopo apposita comunicazione di inizio attività ai sensi dell’art. 8
della legge 507/1993 secondo la modulistica disponibile presso il
Comune di Sappada (Ufficio Polizia municipale) e con contestuale
versamento dell’imposta sulla pubblicità.
Le collocazioni di tali manufatti in assenza dei predetti adempimenti,
nostro malgrado, saranno oggetto delle conseguenti sanzioni
amministrative.
Le imprese che sono titolari di impianti segnaletici sul territorio
sono pertanto sin d’ora invitate ad attivarsi, compilando e
restituendo l’unità informativa al Comune, nell’intento di agevolare
per quanto possibile l’adeguamento degli impianti in essere alle
nuove disposizioni.
Ulteriori informazioni saranno reperibili direttamente presso gli
uffici preposti.
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CULTURA, SPORT E AMBIENTE
LA FORMAZIONE INTEGRATA
TRA SCUOLA E COMUNE
UN PROGETTO PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEI GIOVANI
ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO.
C
onoscere il territorio analizzandone
scientificamente le caratteristiche.
Per il secondo anno di fila è stato proposto dal comune di Sappada alla locale scuola
secondaria di primo grado il Progetto giovani,
volto a far scoprire agli adolescenti usi, costumi,
storia e ambienti fisici del comprensorio sappadino.
Proposto ai ragazzi della classe prima, il percorso
sviluppatosi lungo dieci tappe, praticamente per
l’intera durata dell’anno scolastico, ha cercato di
sviscerare tutti gli aspetti culturali e scientifici
concernenti il paese.
Partendo dal fornire un ampio quadro sulla storia locale, mettendo in evidenza le probabili discendenze dei sappadini da gruppi di popoli
transfrontalieri, si è passati attraverso sentieri
ermeneutici più ghiotti come, per esempio, quelli
degli incontri concernenti i sapori della cucina
locale e le abitudini culinarie legate a feste, ricorrenze e tradizioni, fino all’analisi della morfologia, della flora e della fauna nostrane.
Il vivo interesse per specie arboricole e animali
del territorio è stato dimostrato dalle relazioni
svolte da alcuni alunni che sono state in seguito
utilizzate come articoli per il Plodar Schpitzpui,
giornalino scolastico, per altro premiato dal Centro Massimiliano Kolbe di Mestre, proprio per
aver condotto costanti approfondimenti sulla
vita e la cultura tradizionali.
Un momento sempre gradito è risultato quello
dell’incontro sul Plodar Vosenòcht, il carnevale
sappadino. Sebbene i ragazzi sembrino espertissimi in ogni particolare che riguarda le giornate
e le figure del carnevale anche quest’anno hanno
avuto modo di conoscere aspetti poco noti che si
perdono nella memoria ancestrale e che li rendo12
no più consapevoli nell’opera di mantenimento,
oltre che di estemporanea partecipazione, di una
tradizione che li identifica fortemente e che, forse, più di tante altre, ne determina la loro sappadinità, nell’immedesimarsi nei personaggi delle
maschere lignee che indossano per l’occasione e
nella terrificante quanto monumentale e solenne
figura del Rollate per il quale emerge uno strano senso di attrazione masochistica, visto che
lo si prende in giro, pronti ad essere battuti dal
suo scopettone annunciato dallo scampanellio
bronzeo delle rolln, le sfere metalliche di cui la
maschera è guarnita e che per le tre domeniche,
dei poveri, dei contadini e dei signori, costituisce
una monodica e costante colonna sonora.
Durante l’incontro si è rinnovata ancora una volta quella che sta diventando una tradizione e cioè
la vestizione del responsabile della nostra scuola proprio da Rollate e si è rinnovata la magia
dell’andar in maschera, infatti calati i baffoni del
mastodontico energumeno sul volto del docente, è cominciata una folle corsa all’inseguimento
che ha creato un allegro frastuono e scompiglio
in tutto il plesso scolastico di Sappada.
Non solo divertimento, però!
Gli alunni sono stati invitati a seguire incontri
molto tecnici come quelli concernenti il turismo
in cui sono stati sviscerati e analizzati dati statistici per far comprendere l’importanza dei flussi
e i conseguenti benefici ricavati dall’economia
locale, son seguiti, perciò, consigli utili all’accoglienza in modo da contribuire, anche solo con
un sorriso o una spiegazione gentile di un itinerario allo star bene del visitatore.
Non si è tralasciato di prestare attenzione allo
sport, Sappada, fucina di talenti per quanto riguarda lo sci nordico, continua a coltivare la
plodn
passione e la competenza tecnica e storica mostrandosi ancora una volta sensibile alla conservazione di una disciplina tanto difficile e faticosa
quanto affascinante da praticare.
Il progetto giovani si è concluso con una bella
passeggiata, una vera e propria lezione sul campo, per le vie di Sappada vecchia per far conoscere gli aspetti dell’architettura lignea che caratterizza la specificità locale delle costruzioni edili.
Il legno, una risorsa preziosa, che ha numerose
applicazioni! Infatti, sempre nello spirito della
formazione integrata, comune e scuola hanno
organizzato un corso di intaglio che ha dato la
possibilità agli allievi di cimentarsi direttamente con la realizzazione di piccoli capolavori dalle
maschere ai bassorilievi, fino ad alcuni esempi in
tutto tondo.
Ancora una volta la collaborazione tra istituzione
scolastica e comunale ha funzionato alla perfezione, suscitando il gradimento dei ragazzi ma
stimolando i referenti del progetto ad ulteriori
sviluppi per favorire la formazione della gioventù
locale al fine di farla crescere nella consapevolezza delle proprie tradizioni ma proiettata verso il
mondo.
Silvio Notarangelo
Vicario dell’I.C. di San Pietro e Sappada
BORSE DI STUDIO E
PREMI DI RICONOSCIMENTO AL MERITO
PER STUDENTI UNIVERSITARI E DI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE
I
l Regolamento comunale per l’assegnazione
di borse di studio agli studenti universitari
e delle scuole secondarie di 2^ grado è stato
integrato con una novità, l’assegnazione di premi
di riconoscimento agli studenti che abbiano
conseguito il diploma di scuola secondaria di 2^
grado o il diploma di laurea specialistica (tre +
due anni) esclusivamente per merito.
Il bando sarà pubblicato entro il mese di maggio,
i moduli di domanda potranno essere richiesti
presso l’Ufficio Servizi Demografici del Comune.
Il termine per la presentazione delle domande è
come sempre fissato entro il 31 ottobre 2007.
Per ogni informazione rivolgersi al signor Marino
Piller Hoffer – Servizi Demografici – nell’orario
d’ufficio da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle
13.00
13
sappada
CENTO ANNI E NON SENTIRLI…
LA SCUOLA DI SAPPADA SI APRE ALLE ALTERITÀ
Foto: I ragazzi della 2^ e 3^ media che hanno interpretato la Lectura Dantis per i cento anni della scuola
E
ssere genti di confine, essere accomunati da un territorio aspro e dalla montagna. È questa la ragione che ha spinto a coltivare i contatti tra la scuola di Sappada
e l’istituto comprensivo M. Manicone di Vico del
Gargano.
Protrattisi durante l’intero anno scolastico 200506, i contatti sono divenuti scambi intensi e poi
gemellaggio vero e proprio sancito dai due istituti coinvolti. Cominciato con l’invio di reciproche
esperienze come quello tra i giornalini delle due
scuole: il nostro Plodar Schpitzpui e Briciole di
14
scuola, sono stati compiuti vari passi per avvicinare le due realtà.
Lo scorso aprile il professor Notarangelo, responsabile della scuola di Sappada, si è recato in
Puglia in rappresentanza della stessa con doni,
opuscoli e libri sul paese, offerti dal comune,
sempre sensibile ad ogni iniziativa promossa
dall’istituzione scolastica.
Lì ha avuto modo di presentare un territorio attraente come lo scorcio di Dolomiti incorniciato dalle cime del Peralba, del Siera e del Ferro,
spiegando le ragioni del gemellaggio ad alunni e
plodn
docenti vichesi, interessati a questa iniziativa di
scambio.
Le ragioni del confronto nascono dal fatto che la
nostra è una piccola realtà di confine che necessita di raffronti per poter crescere, trovandosi in
montagna, per giunta, non risulta sede ambita
da parte dei docenti che preferiscono nomine in
plessi più comodamente raggiungibili.
Proprio per queste ragioni un buon numero di
incarichi sono stati assegnati, da sempre, a insegnanti provenienti da molto lontano, così la realtà sappadina ha avuto modo di aprirsi a quella
nazionale, divenendo un affresco di italica vitalità.
Siciliani, calabresi, pugliesi in particolare, hanno animato le aule scolastiche sappadine permettendo ai ragazzi di varie generazioni di entrare
in contatto con mondi lontani.
La presenza più costante di uno di questi insegnanti ha determinato la possibilità di un confronto più diretto concretizzatosi con la realizzazione di due viaggi di istruzione in Puglia, fatti
negli scorsi anni, e finalmente di un gemellaggio
tra scuole che ha compiuto un anno.
Il 12 maggio, in occasione della celebrazione
pubblica del Centenario della scuola, si è colta
l’occasione di festeggiare tale evento.
Il coro Sorgenti del Piave ha offerto i canti degli
alpini ai nostri “gemelli”, invece il gruppo musicale i Castellani di Vico del Gargano ha donato
un cd con la ricostruzione di canti tradizionali.
È stata prodotta una videoproiezione di immagini del parco nazionale del Gargano accompagnate da un vero e proprio inno dal titolo Mo
ghisc sul (Ora sorgi sole) particolarmente adatto
a quella costa esposta a Nord e che perciò vede
tutti i giorni dell’anno sorgere e tramontare il
sole nel suo mare turchino scontornato dai colori verdi delle pinete che vi si tuffano a confonderne limiti e fragranze.
Il gruppo archeologico Silvio Ferri di Vico, invece, ha prodotto un breve ma intenso documentario sul territorio spiegando la fondazione del
paese da parte degli slavoni e proponendo un
percorso fra normanni, svevi, angioini, aragonesi, francesi, austriaci, spagnoli e italiani, alla
fine, che hanno lasciato segni e impronte costituenti l’attuale identità di quei popoli.
Vico del Gargano, celebrato paese degli agrumi
e dell’amore, il cui protettore, San Valentino,
viene ornato nella sua festa del 14 febbraio da
ghirlande di arance e limoni, era presente con
i suoi sapori più autentici portati sino ai monti
sappadini dall’azienda di Domenico Cusmai che
ha offerto arance e limoni, olive ed olio, l’autentico oro verde della Puglia.
I ragazzi hanno mostrato gradimento per i prodotti frutticoli, gli adulti hanno particolarmente
apprezzato la genuinità dell’olio.
Soddisfatti dall’accoglienza, gli ospiti garganici
hanno portato con sé non solo il ricordo della
bella esperienza ma anche materiale informativo su Sappada che hanno provveduto a celebrare per bellezza e accoglienza nelle terre del promontorio foggiano.
L’evento tenutosi nella sala congressi di Cima,
adornata con i lavori del corso di intaglio effettuato tra febbraio ed aprile 2007 dai ragazzi della seconda e terza media, si è concluso con un
auspicio che è anche una promessa: continuare
il percorso intrapreso con una visita in ruoli invertiti, un altr’anno toccherà a Sappada portare verso Sud i suoi sapori e le immagini del suo
paesaggio accompagnati dalla potenza dei suoi
canti.
Silvio Notarangelo
Vicario dell’I.C. di San Pietro e Sappada
15
sappada
MUSEO ETNOGRAFICO
“GIUSEPPE FONTANA”
A
l piano superiore della Sala Convegni di Cimasappada è in fase di allestimento la nuova
sede del Museo Etnografico “Giuseppe Fontana”.
Come già scritto, la parte dedicata all’etnografia
sarà mantenuta e riorganizzata; verranno inoltre
create le nuove sezioni naturalistica e storica. I
beni di cui il museo dispone sono notevoli, mancano tuttavia alcuni oggetti che si possono ancora vedere nelle abitazioni e nelle stalle di Sappada, e che per molti rimangono ormai del tutto
inutilizzati. Facciamo nuovamente appello a tutta la popolazione, affinché chi possiede ancora
strumenti antichi e articoli di vestiario d’epoca li
doni al museo. Sappiamo che alcuni oggetti servono per il Carnevale o possono rappresentare
un ricordo di persone care ma tanti altri giacciono inutilizzati nelle soffitte delle case e nei fienili, o
peggio ancora vengono talvolta buttati via o bruciati. Tante persone hanno lavorato con passione
e pazienza per creare questo museo ed ora si
sono create le condizioni per dargli una sede più
consona e arricchirlo nelle sue parti mancanti. Ci
troviamo così di fronte all’occasione di dare tutti un ulteriore contributo per fissare la memoria
storica sappadina, che è naturale stia a cuore a
tutti noi. La proprietà dei beni può essere mantenuta da ogni donatore e in ogni caso il nome
verrà registrato nell’archivio del museo. Di seguito trovate una lista approssimativa di oggetti di
cui il museo è privo:
- una pulitrice per cereali (bintmihle);
- un erpice (ruffl e eigate) per sminuzzare il letame
e una carriola per il trasporto del letame;
- biancheria di ogni genere in buono stato di conservazione (lenzuola, federe, tovaglie, asciugamani);
- articoli di vestiario di qualunque tipo, dalle scarpe
e calze ai vestiti, sottogonne, camicie da uomo
e donna, fazzoletti da naso e testa, biancheria
intima, vestiti per bambini (il museo ne è molto
carente);
- vasi e recipienti per la cantina in cui si conservavano i cibi (ad es. burro, crauti);
- un cesto per fieno con manico e un cesto grande senza manico (pasehzane);
- una coperta (hile) per coprire le bestie e una
gabbia per galline;
- strumenti da lavoro di qualsiasi mestiere;
- libri e scritti in buono stato (ad esempio quaderni di scuola, ecc.), risalenti ai primi del Novecento
e Ottocento.
- giocattoli di bambini;
- carri, carretti e slitte da trasporto;
- qualsiasi altro oggetto.
Siamo certi della sensibilità e lungimiranza della
popolazione e speriamo che molti vogliano contribuire a questo progetto. Ringraziamo inoltre
chi in questi mesi ha donato alcuni oggetti! Chi
fosse interessato può rivolgersi a Marcella Benedetti, al signor Luigi Kratter o al signor Marino
Piller Hoffer.
Comitato Carnevale Comitato Carnevale Comitato Carnevale
Archivio e Mostra fotografica sul Carnevale
S
ta per concludersi la raccolta di foto con cui il
Comitato Carnevale, in collaborazione con il Comune
di Sappada e l’Associazione
Plodar, ha intenzione di creare un archivio fotografico riguardante il Carnevale dagli
inizi del Novecento fino ad
oggi: le fotografie più belle saranno selezionate ed esposte
in una mostra. Chiediamo alla
16
popolazione di aiutarci nella
raccolta di foto da conservare: chiunque voglia dare il suo
contributo a titolo gratuito
può consegnare le foto, che
saranno copiate in breve tempo con lo scanner e restituite.
Chi fosse interessato può rivolgersi alla signora Gemma
Miani, Marcella Benedetti o al
signor Marino Piller Hoffer.
plodn
IL SAPPADINO
“Il dialetto è la nostra lingua materna in senso stretto, la lingua ufficiale,
l’importante strumento della comprensione nazionale e internazionale”
COSA È STATO FATTO NEGLI ULTIMI DECENNI?
È
da qualche anno che i sappadini mostrano un rinnovato interesse per il loro dialetto: non è mai morto ma, come qualsiasi
moda o attività, subisce periodi di stasi, indifferenza o grande attenzione.
Negli ultimi decenni quest’attenzione è cresciuta
e sta crescendo: il parroco don Pietro Romanello
ha senz’altro contribuito a questo risveglio, grazie
al foglio parrocchiale e al calendario Plodar Kirche Kolènder. Se però non avesse trovato terreno
fecondo su cui seminare penso proprio che non
avrebbe mai cominciato.
L’Amministrazione comunale, dal canto suo, ha
cercato di promuovere in questi ultimi decenni
qualsiasi attività a tutela e salvaguardia del sappadino. Emeriti studiosi hanno scelto come oggetto
dei propri studi il nostro dialetto: fra tutti ricordiamo la professoressa Maria Hornung dell’Università di Vienna che ha posto le basi per l’analisi
linguistica del sappadino, ha redatto numerosi
saggi e il primo vocabolario.
Il maestro Giuseppe Fontana, spinto dall’amore
per il proprio paese, ha consegnato ai posteri la
descrizione della vita dei propri antenati, un mondo che si era accorto non sarebbe più sopravvissuto a lungo ma che era degno di essere ricordato
e apprezzato per la sua ricchezza di valori. Fondò
il Museo etnografico, a cui è intitolato, che tra alcuni mesi sarà finalmente riallestito nella nuova
sede di Cima Sappada, al piano superiore della
Sala Congressi.
Accanto a questo museo ricordiamo la Casa della
civiltà contadina in borgata Cretta, un esemplare
di abitazione sappadina tradizionale con annessa
stalla-fienile, riferibile al secondo quarto dell’Ottocento, rilevato dal Comune da alcuni anni, restaurato e visitabile (senza dimenticare il piccolo
museo della Grande Guerra creato negli anni Novanta e gestito con passione da privati).
Agli anni Settanta risalgono i primi cenni di risveglio, dopo decenni di stasi: il sindaco di allora
fece dipingere sul municipio la scritta “Gemeindehaus” e sistemare alle porte del paese cartelli
bilingui Sappada / Pladen. Tale ardire fu subito
punito da un’ordinanza della prefettura del 23
agosto 1974, con cui si obbligavano le autorità a
cancellare e rimuovere tali affronti.
Il 2 e 3 novembre 1976 ebbe luogo nel nostro paese
il Congresso Nazionale del Comitato Federale per
le Comunità Etnico - Linguistiche e per la Cultura
Regionale in Italia – Sezione dell’Associazione Internazionale per la Difesa delle Lingue e delle Culture Minacciate per la Repubblica Italiana, reso
possibile grazie all’interessamento di Ubaldo Piller. Tema dei lavori: “la Repubblica NON tutela le
minoranze linguistiche con apposite norme”. Con
forza veniva richiesto il rispetto per le minoranze linguistiche presenti in Italia, la protezione e
promozione delle culture locali da parte delle Regioni, il diritto all’insegnamento della lingua minoritaria e all’utilizzazione della toponomastica
locale. Le delibere nascevano dalla constatazione
della discriminazione di cui le comunità tutte erano oggetto, della loro esiguità numerica, delle difficoltà di sopravvivenza e della costante minaccia
per l’esistenza di molte di esse, con l’auspicio che
venisse realizzato presto un censimento linguistico come strumento finalizzato al miglioramento
della struttura socio-economica delle minoranze.
Negli anni successivi sono state approvate specifiche leggi per la tutela delle minoranze in Italia e
nel 2001 Sappada è stata finalmente riconosciuta
minoranza linguistica storica e può beneficiare
dei finanziamenti della legge regionale 73/94 e
della legge nazionale 482/99.
Nel 1995 è stata costituita l’Associazione Plodar
(gemanofoni di Sappada), circolo culturale ai più
apparentemente sconosciuto e nato dalla prece17
sappada
dente Gòsse, che ha come fine la valorizzazione e
la conservazione del nostro patrimonio linguistico
e culturale attraverso la pubblicazione di importanti volumi a carattere scientifico e anche di tesi
di laurea aventi come argomento Sappada (sul
Carnevale - Ianniello, sulla toponomastica – Milocco, sulla storia - Peratoner, sul dialetto - Bruniera, su Sappada in generale - Peratoner). Sempre appoggiato dal Comune, l’associazione cura
attività come l’organizzazione del Carnevale, del
Convegno di Dialettologia in collaborazione con
l’Università degli studi di Padova, la realizzazione di tabelle toponomastiche; negli ultimi anni ha
aperto le porte a molti giovani che si interessano
della nostra cultura ed ha in progetto la stampa
di un diario scolastico in sappadino per i ragazzi
delle scuole e di un ricettario ed erbario.
L’Associazione Plodar è inoltre membro del Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche
Germaniche, un organismo costituitosi nel 2002
che riunisce i rappresentanti di tutte le isole linguistiche germanofone: walser valdostani e piemontesi, mocheni, cimbri, sappadini, saurani, timavesi, tedeschi della Val Canale.
Il Comitato ha come scopi la diffusione e pubblicizzazione delle nostre realtà, lo scambio reciproco di esperienze fra i membri e il sostegno ad ogni
minoranza germanica.
Dal Comune sono stati realizzati inoltre altri progetti a carattere culturale, come il progetto Interreg II Italia – Austria “I borghi antichi di Sappada”,
in cui A. Peratoner ha effettuato la catalogazione
delle unità abitative tradizionali del nostro paese
con riferimento ai casati, lavoro confluito in un libro, in un cd rom e nelle tabelle in ogni borgata.
Da anni l’Amministrazione comunale promuove la collaborazione con l’Istituto comprensivo
e sostiene i laboratori didattici finalizzati anche
all’apprendimento del sappadino, accanto ad altre lingue ritenute più importanti come l’inglese:
alcune maestre e collaboratrici si impegnano ad
insegnare ai bambini delle scuole primarie parole
ed espressioni del nostro dialetto mediante metodi didattici innovativi.
Anche con le scuole secondarie di primo grado
sono state avviate molteplici iniziative (es. Progetto Giovani) per la conoscenza e l’approfondimento del patrimonio del nostro territorio (storia,
cultura, architettura, tradizioni, ecc.) e lodevole
è l’impegno di alcuni insegnanti che con lungimi18
ranza propongono ai ragazzi attività che a diversi
livelli valorizzano e riscoprono molti aspetti della
quotidianità e della lingua sappadina.
Lungi dall’essere considerate come azioni di chiusura e arroccamento nella dimensione atemporale della bella isola linguistica felice, ritengo che i
progetti che riguardano la valorizzazione di ogni
aspetto del vivere a Sappada, dalla lingua allo
sport, debbano essere considerati come un incentivo all’accrescimento spirituale dei nostri ragazzi, che permette loro di aprire l’orizzonte mentale
a prescindere dai contenuti specifici, tanto quanto l’apprendimento di una lingua “ufficiale” o lo
studio di uno strumento musicale. E non vuole
comunque essere un gesto di sdegno o disprezzo
nei confronti di altre culture che ci circondano e
con cui siamo a contatto ogni giorno, in famiglia
o sul lavoro.
Da alcuni anni Sappada beneficia come detto dei
contributi derivanti dalla legge nazionale 482/99,
“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Ogni anno viene presentato
un progetto, che viene approvato o meno dalla
Regione Veneto, a cui lo Stato italiano delega le
competenze in materia.
Tali progetti vengono sviluppati due o tre anni
dopo la presentazione, per cui, ad esempio, nel
2004 è stato realizzato il progetto presentato per
l’anno 2002. Sono stati avviati i primi corsi di lingua sappadina che hanno riscontrato un notevole
successo: questi sono stati ideati come parte di un
progetto più ampio dal titolo Parole, frasi e pensieri.
I corsi di sappadino si dividono infatti in tre fasi,
ognuna delle quali propone contenuti sempre più
specifici e articolati e si sta sviluppando nel corso
del tempo.
Dapprima è stato prodotto un volume dal titolo
Reidmer plodarisch, rivolto ai bambini delle scuole primarie di Sappada ed utilizzato nella prima
fase dei corsi di sappadino (Parole).
Per fornire le basi e i testi di supporto al secondo ciclo di lezioni (Frasi) sono stati redatti primi
testi, raccolti poi in un manuale di uso comune,
Ans, kans, hunderttausnt. Berter saint et schtane.
Frasario del “sappadino” che è stato presentato in
febbraio e che con grande soddisfazione delle autrici è molto apprezzato.
Nei suoi diversi capitoli il frasario raccoglie
espressioni e vocaboli di molti ambiti della vita
plodn
quotidiana, i modi di dire e i proverbi; accanto a
questi capitoli si trova una grammatica essenziale,
uno schema delle principali regole ortografiche e
fonetiche e un elenco di verbi. Sono state infatti
stabilite nuove regole grammaticali e ortografiche
che possono ora essere adottate sia nei corsi di
formazione, sia da chiunque voglia redigere un
testo scritto in sappadino. Il metodo di scrittura tiene conto della situazione linguistica della
comunità, ovvero del fatto che il sappadino è un
dialetto medio alto tedesco sopravvissuto fino al
giorno d’oggi, della compenetrazione di lingua
ufficiale italiana e lingua minoritaria sappadina
e della necessità di possedere regole semplici e
facilmente utilizzabili da tutti. Indispensabile
l’aiuto e la revisione dei testi da parte di persone
madrelingua di diverse fasce di età.
Dopo anni di lavoro siamo finalmente in possesso
di un libro interamente in sappadino, elaborato
da sappadini, scritto da sappadine, con traduzio-
ne italiana, redatto secondo un’auspicabile univoca regola piuttosto semplificata.
La terza fase del progetto (Pensieri) prevederà la
stesura di testi in sappadino riguardanti diversi
argomenti.
Per gli anni futuri è in progetto un nuovo vocabolario sappadino/italiano e italiano/sappadino a
cui abbiamo già cominciato a lavorare e che spero possa coinvolgere molte persone interessate.
Dopo questa panoramica sulle attività svolte a tutela del nostro dialetto nel prossimo numero continuerò il discorso e vorrei proporre una riflessione sullo stato del sappadino.
Marcella Benedetti
Consigliere alla Cultura
Ogni famiglia del paese possedeva un marchio (morch),
rispettato e riconosciuto dai paesani, con cui venivano
marcati con un ferro particolare (merkaisn) oggetti di
proprietà, in particolare gli alberi sui confini e i tronchi
d’albero abbattuti. Il Comune e le Fabbricerie delle chiese posseggono anche il loro marchio.
1. Comune di
Sappada
2. Chiesa di Santa
Margherita
3. Chiesa di
11. Schlossars
24. Obersplasn
12. Schtinis
25. Paurnpui
13. Nazilan
26. Ljendlan
14. Chrischtn
27. Goviners
15. Ceccons
28. Nicklar
Sant’Osvaldo
16. Rodars
29. Laitnars
4. Prunner Zipers
17. Netlan
30. Untersplasn
5. Korlan
18. Seffilan
31. Tischlars
6. Dreas
19. Soudars
32. Paulan
7. Kòttrar
20. Zenzn
33. Gottn
8. Toffilan
21. Handrigin
34. Krumpm
9. Ruipm
22. Ortar
35. Lisilan
10. Reschlan
23. Teilar
Se ci fosse qualche errore o precisazione nei nomi o qualcuno volesse aggiungere il proprio marchio può rivolgersi a Marcella Benedetti o a Marino Piller Hoffer presso lo sportello linguistico.
19
sappada
Plodar pleiter
Viil hènte gebnt der orbat an ende.
Molte mani portano a termine il lavoro.
Morgn schtea i vrje auf,
Domani mi alzo,
nor gea i ka me pairlan,
poi vado dal contadinello,
s’pairl gip mr nussn,
il contadinello mi dà delle noci,
de nussn gib i me samar,
le noci le do al seminatore,
der samar gib mr mehl,
il seminatore mi dà la farina,
s’mehl gib i me vòcke/vecklan,
la farina la do al maiale/maialino,
dr vòcke/s’veckl gip mr schmer,
il maiale/maialino mi dà il grasso,
s’schmer gib i me schuischtar,
il grasso lo do al calzolaio,
der schuischtar mòcht mr a poor
panteffilan,
il calzolaio mi fa in paio di pantofoline,
de panteffilan gib i me vrailan,
le pantofoline le do alla donnina,
s’vraile mòcht mr a krenzl,
la donnina mi fa una coroncina,
s’krenzl gib i me pullilan,
la coroncina la do al pulcino/gallinella,
s’pullile gip mr an aale,
il pulcino/la gallinella mi dà un uovo,
s’aale gib i dr toutn,
l’uovo lo do alla zia,
de toute mòcht mr a pfatl,
la zia mi fa una camiciola,
s’pfatl leig i on
la camiciola me la metto
unt benn’s schmutzich is,
e quando è sporca
birf i’s in pòch,
la getto nel fiume,
unt der pòch zjek’s vort.
e il fiume la porta via.
Morgn schtea i vrje auf,
Domani mi alzo,
nor gea i af kam pairlan,
poi vado dal contadinello,
s’pairl gip mjer nussn,
il contadinello mi dà delle noci,
de nussn gib i me millnar,
le noci le do al mugnaio
der millnar gip mjer klaibe,
il mugnaio mi dà la crusca,
klaibe gib i me vecklan,
la crusca la do al maialino,
s’veckl gip mjer schmer,
il maialino mi dà il grasso,
s’schmer gib i me schuischtar,
il grasso lo do al calzolaio,
der schuischtar mòcht mjer a poor
panteffilan,
il calzolaio mi fa in paio di pantofoline,
de panteffilan gib i me vrailan,
le pantofoline le do alla donnina,
s’vraile mòcht mjer a krenzl,
la donnina mi fa una coroncina,
s’krenzl gib i me pullilan,
la coroncina la do al pulcino/gallinella,
s’pullile gip mjer an aale,
il pulcino/la gallinella mi dà un uovo,
s’aale gib i der toutn,
l’uovo lo do alla zia/madrina,
de toute mòcht mjer a pfatl,
la zia mi fa una camiciola,
s’pfatl prunz/schaiss i drinn
nella camiciola faccio la pipì/cacca
unt birf’s in pòch.
e la getto nel fiume.
tratto da
Ans, kans, hunderttausnt. Berter saint et schtane. Frasario del “sappadino“ di Cristina Kratter e Marcella Benedetti .
20
plodn
SAPPADA/PLODN
E LE ALTRE ISOLE LINGUISTICHE GERMANICHE
INSIEME SI È PIÙ FORTI
A
qualche parlante il plodarisch o
un’altra lingua poco diffusa può
venire il dubbio se convenga insistere nell’apprendimento e nell’uso della lingua
del posto, e prevale spesso la convinzione che basti conoscere una lingua che è parlata da tante
persone.
Ritengo che per allargare la propria visione si
debba guardare all’Europa ed alla sua situazione
linguistica. Basta ricordare che le varie minoranze sparse in questo continente sono circa 330, che
il numero delle persone appartenenti a queste minoranze supera i cento milioni di cittadini.
E qui si pone un problema di fondo: quali di queste
minoranze sono più grandi e quali meno grandi,
quali sono le lingue e le culture più grandi e quali quelle meno grandi. Secondo me non bisogna
fare il conto dei numeri ma partire dal semplice
presupposto che tutte le lingue e tutte le culture
sono grandi, piccolo è solo il numero di appartenenti ad una determinata lingua e cultura.
E oggi l’Europa cerca di salvaguardare e di promuovere anche le lingue e culture cosiddette piccole. L’Unione Europea ed il Consiglio d’Europa
avevano proclamato l’anno 2001 quale “Anno
europeo delle lingue”, intendendo con quest’atto
celebrare la pluralità linguistica e promuovere
l’apprendimento delle lingue e le competenze annesse.
Sulla scia di questi sviluppi europei si sono accodate anche le tante comunità di origine germanica sparse lungo l’arco alpino meridionale, di solito denominate “Deutsche Sprachinseln”.
E Plodn/Sappada è una di queste che si trovano
tra la Valle d’Aosta e la Valcanale.
In occasione dell’anno europeo si riunirono a
Neumarkt (Südtirol) alcuni rappresentanti delle
isole linguistiche per una conferenza dal titolo
“Deutsche Sprachinseln Oberitaliens - Gegenwart
und Zukunft” (Isole linguistiche tedesche nell’Italia settentrionale - presente e futuro). In quell’occasione è nata l’idea di istituzionalizzare una collaborazione tra le isole linguistiche germaniche
dell’arco alpino.
E dall’idea si passava ai fatti: nel 2002 venne definito ed approvato lo statuto del “Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche
in Italia”. Socio costitutivo – a firma di Max Pachner - era anche “l’Associazione Plodar”.
Ma perché costituire un organismo di collaborazione? Le isole germaniche sono tante e fino
a quella data erano piuttosto isolate, lasciate da
sole nella battaglia per la sopravvivenza linguistico/culturale. “Insieme si è più forti “ era la moti21
sappada
vazione di fondo per la costituzione di un organismo di collaborazione e di impegno unitario delle
comunità.
Non solo: l’organismo di collaborazione costituito è supportato anche da una legge dello Stato.
Infatti, la legge del 15 dicembre 1999, n. 482, recante norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche , prevede al 3° comma dell’art. 3 che
“quando le minoranze linguistiche di cui all’art. 2
si trovano distribuite su territori provinciali o regionali diversi, essi possono costituire organismi di
coordinamento e di proposta, che gli enti locali interessati hanno facoltà di riconoscere”.
Oggi il comitato è formalmente registrato presso
le autorità competenti, è dotato di un codice fiscale e di un conto bancario ed è diretto da organismi
di gestione. Pertanto il comitato è fornito di tutti
i requisiti necessari per poter funzionare secondo
le regole amministrative previste.
Ultimamente il Comitato si è allargato di nuovi
soci, uno dei quali è lo Sprachinselverein di Vienna. Infatti possono aderire al Comitato “associazioni ed enti che condividano lo scopo del comitato stesso” e da parte sua il comitato collabora
con altri enti, associazioni e persone in Italia ed
in Europa e può aderire ad altri enti ed associazioni. Essendo il comitato socio del CONFEMILI
(Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche d’Italia), non manca un respiro più ampio
di quello strettamente locale, ma anche di quello
nazionale ed europeo.
Visto infine che le cariche in seno al comitato vengono esercitate gratuitamente e che esso non persegue fini di lucro, il comitato ha tutti i requisiti
di base per potere essere considerato un organismo simile agli organismi ONLUS.
Lo statuto del Comitato prevede delle riunioni Assembleari e di Consiglio di Coordinamento .
Oramai è consuetudine che le riunioni Assembleari si tengano di volta in volta presso le varie
Comunità soci del Comitato. Fino ad oggi si sono
tenute le Assemblee a Luserna, a Sauris, presso i
Walser di Alagna, presso i Walser di Gressoney e
di Issime, presso l’Accademia Europea a Bolzano
ed ultimamente presso la comunità della Valle del
Fersina (Mocheni).
La prossima Assemblea, prevista per il 2008, si
terrà a Plodn/Sappada.
Nelle riunioni assembleari vengono trattate ovviamente questioni di organizzazione e di gestio22
ne del Comitato, ma la maggior parte del tempo
viene dedicata ad aspetti di lingua e cultura delle
singole comunità, vengono scambiate delle informazioni, vengono fatte delle proposte operative,
vengono approfondite le modalità di collaborazione e di coordinamento tra le varie isole, sempre allo scopo di essere uniti per essere più forti .
Da parte delle isole è stato pubblicato un libro,
scritto direttamente da persone appartenenti alle
isole stesse e non da osservatori esterni, per farsi
conoscere al di fuori della propria comunità, a livello provinciale, regionale, nazionale ed europeo.
Esso porta il titolo “Isole di cultura” nella versione italiana e “Lebendige Sprachinseln” nella versione tedesca.
Attualmente il Comitato è pieno di vita, di iniziative, di progetti, ma è riuscito anche di giungere
a dei risultati concreti in favore alle piccole comunità.
E qui concluderei con una definizione delle Nazioni Unite: loro considerano tra l’altro come
minoranza una comunità che sia “determinata a
mantenere tale diversità”.
Finché una minoranza è determinata a mantenere e a promuovere la sua specificità linguistica e
culturale non ci sono motivi di preoccupazione
per il futuro, altrimenti....
Luis Thomas Prader
Segretario del Comitato
Unitario delle Isole
Linguistiche Storiche
Germaniche in Italia
plodn
TERRITORIO
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
E
ffettuare una buona raccolta differenziata dei rifiuti significa anzitutto separare i
materiali riciclabili come la carta, il vetro,
i metalli da altri dannosi per l’ambiente come i medicinali e le pile elettriche. Nel nostro comprensorio
la raccolta, il trasporto e lo smaltimento sono stati
delegati dai Comuni alla Comunità Montana del Comelico e Sappada. Preghiamo tutta la popolazione
di effettuare la raccolta ed utilizzare i sacchetti
rosa predisposti dal Comune, anche perché non
operando la differenziazione dei rifiuti e gettando
tutto nei cassettoni verdi il materiale da trasportare è maggiore e le imposte sui rifiuti aumentano di
conseguenza (oltre a scoraggiare chi con buona volontà si attiene alle regole).
Dal 1 gennaio 2007 le violazioni al regolamento saranno inoltre punite con una sanzione pecuniaria: il conferimento dei rifiuti indifferenziati
in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune, contrassegnati con codice identificativo a barre,
sarà multato dai 25,00 ai 154,00 euro e il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi
da quelli distribuiti dal Comune non contrassegnati
con codice identificativo a barre dai 52,00 ai 516,00
euro. Lungo tutto il paese sono disposti contenitori
e campane di vario colore per agevolare la raccolta
differenziata:
messe nelle campane, dovrebbero venire
risciacquate.
Campana di colore blu
PLASTICA
•materiali di plastica (bottiglie, flaconi, contenitori per detersivi, shampoo ed igiene personale, per lo yogurt e per le creme di formaggio,
confezioni rigide per dolciumi, confezioni per uova,
per pile e articoli da ferramenta);
• vaschette per gli alimenti (anche di polistirolo);
• qualsiasi involucro di plastica o cellophane
(merendine, sacchetti della spesa, imballaggi vari di
nylon).
•contenitori etichettati “T” e “F”
(infiammabili ed esplosivi come bombolette
spray, contenitori di vernici, acetone, penne,
correttori ecc.).
Tutte queste confezioni, prima di essere immesse nelle campane, dovrebbero venire
risciacquate.
Le CASSETTE per la frutta vanno conferite
nei cassonetti blu aperti presso i magazzini
comunali.
Campana di colore verde
VETRO e ALLUMINIO
• materiali di vetro (bottiglie e cocci sia trasparenti che colorati);
• lattine in alluminio, latta stagna, banda stagnata,
contenitori e piccoli oggetti di metallo (pelati, carne
in scatola), chiusure in metallo e tappi corona, coperchi dello yogurt.
• contenitori etichettati con “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray,
contenitori di vernici, acetone, penne, correttori
ecc.).
Tutte queste confezioni, prima di essere im23
sappada
Campana di colre giallo
• fondi di caffè, filtri di the, verdure e frutti avariati;
• fiori recisi, piante domestiche (non infestati o malati), sfalci d’erba, ramaglie, potature, residui da pu• tutti i tipi di carta (giornali opuscoli, libri, fo- lizia dell’orto;
tocopie, fogli vari – togliendo le parti in pla- • salviette di carta, carta da cucina;
stica e metallo) e confezioni in tetrapack
• ceneri spente di stufe e caminetti, piccoli ossi e gusci.
CARTA
• nylon, sacchetti e cellophane;
•stracci bagnati;
• carta o copertine plastificate;
•carta plastificata, materiali secchi;
• carta oleata, carta carbone.
• polvere dell’aspirapolvere, ceneri da grill o barbeSi raccomanda di togliere prima tutti gli imballaggi cue, scarti di legno trattato con vernici;
di nylon.
• nylon, pannolini e assorbenti;
• vasi in plastica o terracotta, metalli, sassi.
Cartoni
PRESSO I MAGAZZINI COMUNALI
• i cartoni di qualsiasi genere vanno adeguatamente spezzettati o compressi e conferiti NELL’APPOSITO CONTAINER PRESSO I
MAGAZZINI COMUNALI.
È severamente vietato abbandonare i
cartoni fuori dalle campane o gettarli
nei cassettoni di colore verde (secco indifferenziato)!
Contenitori per medicinali
PRESSO LA FARMACIA
ZANDONÀ E L’AMBULATORIO MEDICO:
• farmaci e medicinali scaduti
(privi delle loro scatole);
• siringhe e fiale.
Toner cartucce e nastri di stampanti
PRESSO COMUNE DI SAPPADA:
• toner e cartucce di stampanti,
nastri di calcolatrici.
COMPOSTER per uso domestico
La Comunità Montana ne ha acquistato un certo
numero e poi distribuiti ai singoli Comuni. Chi volesse averne uno può rivolgersi al Comune:
il contenitore per il riciclaggio domestico è
gratuito. Alla sottoscrizione del modulo verranno
inoltre consegnate le istruzioni per un corretto uso
del composter.
Cassettoni di colore verde
SECCO INDIFFENZIATO-SACCHETTO R.S.U.
(Rifiuti Solidi Urbani)
•nei sacchetti rosa da utilizzare dal 1°
gennaio 2007 possono essere inseriti tutti i rifiuti che non vanno depositati nella raccolta
differenziata (residui alimentari se non si possiede
un composter, carta assorbente, carta da forno, carta oleata e plastificata, gomme e guanti in gomma,
penne e pennarelli, giocattoli, lampadine, cotone
idrofilo, nastro adesivo, pannolini, assorbenti igienici, cosmetici e tubetti di dentifricio, pelle, cassette
audio e video, lettiera per animali domestici, polveri di aspirapolvere).
•nei sacchetti rosa NON possono essere inseriti tutti i rifiuti che vanno depositati nella
raccolta differenziata e i materiali riciclabili, pericolosi, tossici e infiammabili;
• CARTA, CARTONE, SASSI E SFALCI D’ERBA.
UMIDO
• nei composter si depositano scarti di cucina
e avanzi di cibo (crudi e cotti);
24
E’ severamente vietato introdurre vetro, terra,
sassi, fiori, segatura, cassette e cartoni e ab-
plodn
bandonare i rifiuti all’esterno delle strutture teriali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi,
di raccolta: i trasgressori saranno puniti con esclusa plastica, amianto, ecc.;
una sanzione pecuniaria.
• materiali di ceramica cotta;
• vetri di tutti i tipi;
LOCALIZZAZIONE CASSONETTI:
• rocce e materiali da costruzione;
È vietato lo scarico di materiali in polvere o fini, sog• CIMA DIETRO CIMITERO
• CRETTA - ADIACENZA CIVICO 22 - FAMIGLIA SO- getti a trasporto del vento.
LERO ROMANO
Il costo dei rifiuti inerti al m3 è di e 6,20 in conformità
• CRETTA - PIAZZALE FRONTE MIRAMONTI
del G.M. n°5 del 06/02/2004.
Per la raccolta di materiale ferroso e rifiuti urba• ECCHE - IMPIANTO CASSONETTI SCOMPARSA
ni ingombranti non pericolosi (mobilia, materassi,
• ECCHE BASSA - NUOVA LOTTIZZAZIONE
• PIAZZA FONTANA - ALBERGO SPORT - HAUS MI- specchi, pneumatici, ecc.) sono a disposizione 2 conCHAELA
tainers.
• ZONA CONDOMINIO CASA AI MONTI
È severamente vietato lo scarico di tali materiali
• ANGOLO PIAZZA CONDOMINIO DOLOMITI
nella piazzola ecologica in Granvilla sotto il ci• LATTERIA FONTANA - IMPIANTO CASSONETTI mitero: tale area ospita i diversi contenitori per
la raccolta differenziata, deve rimanere pulita e
SCOMPARSA
• INCROCIO MUHLBACH - B.TA COTTERN
ordinata anche perché visibile a tutti, residenti
• MAGAZZINI COMUNALI
e ospiti, e non è una discarica!!!
• PIAZZA DEL MUNICIPIO
• PIAZZALE SOTTO CHIESA SANTA MARGHERITA
ORARIO APERTURA
• GRANVILLA DIETRO PIZZERIA ITALIA
DISCARICA
• FRONTE CONDOMINIO MARGARETH - B.TA
LERPA
1 ottobre - 15 novembre
• PIAZZALE FRONTE BORGO AL SOLE
martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 13.00 - 15.30
SOLO STAGIONALE:
16 novembre - 31 marzo
• GRANVILLA ALTA (CONDOMINI CASE GEMELLE)
venerdì 13.00 - 15.30
• LERPA 2 – LOTTIZZAZIONE LERPA ALTA – A FIAN1 aprile - 30 settembre
CO BORGO AL SOLE
martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 16.00 - 18.00
Isole Ecologiche
PONTE DELLA LASTA
MAGAZZINI COMUNALI E DISCARICA
presso GALLERIA COMELICO
Sul territorio del Comune sono attive DUE isole: una
in località Cleva e l’altra presso i magazzini comunali. •conferimento di elettrodomestici vecchi.
Sono aperte in giorni stabiliti (vedi sotto) e l’accesso
ORARI DI APERTURA:
è gratuito.
martedì, giovedì e sabato
MAGAZZINI COMUNALI
dalle ore 8.00 alle ore 12.00
• cartoni e imballaggi;
Si prega di rispettare gli orari di apertura e non depo• batterie usate (autoveicoli) e pile per uso do- sitare niente davanti al cancello d’ingresso!!!
mestico;
Indugiare dinanzi ad un contenitore differente ruberà
• ramaglie e sfalci d’erba.
un tempo limitato di cinque o dieci minuti nell’arco
della giornata, ma ci permetterà di guadagnare anni
DISCARICA IN LOCALITÀ CLEVA
di vita in un ambiente sano, pulito ed accogliente.
•materiali ferrosi (anche padelle vecchie) e ma- Grazie a tutti per la Vostra collaborazione!
25
sappada
VIDEOSORVEGLIANZA
L’
Amministrazione comunale ha deciso di
porre in essere un sistema di videosorveglianza finalizzato ai molteplici scopi di sicurezza del territorio e controllo del corretto conferimento dei rifiuti nelle isole ecologiche.
Il sistema sarà strutturato per registrare le attività di deposito dei rifiuti: sarà così possibile
accertare e sanzionare le violazioni previste dal
Regolamento che, come è noto, prevede l’uso
esclusivo dei sacchetti rosa per la frazione di
rifiuti non differenziati.
Le altre frazioni di rifiuto differenziato (carta,
plastica, vetro, ecc.) debbono essere altresì
conferite negli appositi contenitori secondo le
regole ampiamente divulgate.
Ci auguriamo pertanto che la Cittadinanza collabori attivamente, partecipando all’ulteriore
auspicabile incremento di differenziazione dei
rifiuti finora raggiunta.
AUTOVELOX
L
a percorrenza lungo le strade di Sappada a
velocità eccessiva e ben oltre i limiti imposti
dal Codice della Strada mette a rischio la sicurezza delle persone ed in particolar modo dei
nostri bambini.
Verificata una serie di soluzioni per contrastare lo spiacevole fenomeno, l’Amministrazione
comunale ha deciso di effettuare dei servizi di
controllo della velocità con l’utilizzo degli appositi strumenti tecnologici (autovelox).
Le risultati contravvenzioni saranno notificate
a cura della Polizia Locale agli intestatari dei
veicoli.
Si ricorda che, secondo le recenti modifiche
26
della normativa in materia, tali infrazioni producono le sanzioni accessorie della decurtazione
dei punti patente fino, nei casi gravi, alla sospensione della patente medesima.
Si invita pertanto la Cittadinanza alla moderazione della velocità di guida, sia per non
incorrere nelle pesanti sanzioni previste, ma
primariamente per evitare le gravi situazioni di
pericolo che tali condotte costituiscono.
plodn
REGOLAMENTO COMUNALE
DI POLIZIA MORTUARIA
Gli articoli 48 e 49 regolamentano l’accesso al cimitero e le autorizzazioni e permessi di collocazione di ricordi funebri.
Articolo 48
Per l’esecuzione di opere, nuove costruzioni, restauri,
riparazioni, manutenzioni straordinarie, che non siano
riservate al Comune, gli interessati debbono valersi
dell’opera di privati imprenditori, a loro libera scelta.
Per l’esecuzione dei lavori di cui sopra gli imprenditori
dovranno munirsi di apposita autorizzazione del Comune previa domanda.
E’ tassativamente vietato alle imprese svolgere nel cimitero azione di accaparramento di lavori e svolgere
attività comunque censurabili.
Il personale delle imprese o comunque quello ammesso ad eseguire lavori dei cimiteri deve tenere un
comportamento consono alla natura del luogo.
Articolo 49
La costruzione delle opere deve essere contenuta nei
limiti dell’area concessa e non deve essere di pregiudizio alle opere confinanti o ai servizi del cimitero.
Le variazioni di carattere ornamentale sono autorizzate con permesso del Responsabile del servizio di
polizia mortuaria.
In ogni caso, qualsiasi variante essenziale al progetto,
anche in corso d’opera, deve essere approvata a norma del primo comma.
Le autorizzazioni ed i permessi di cui sopra possono
contenere particolari prescrizioni riguardanti le modalità di esecuzione ed il termine di ultimazione dei lavori.
Per le piccole riparazioni di ordinaria manutenzione e
per quelle che non alterino l’opera in alcuna parte e
tendano solo a conservarla ed a restaurarla, è suffi-
ciente ottenere l’autorizzazione del Responsabile del
servizio di Polizia mortuaria.
I concessionari di sepoltura privata hanno facoltà di
collocare, previa autorizzazione del Responsabile dei
servizi di polizia mortuaria, lapidi, ricordi, e similari.
Con delibera del C.C. n. 22 del 25 maggio 2007 è
stato inoltre integrato il vigente regolamento al
TITOLO II – Capo II – Art. 23 “Disposizioni generali” con il comma 3 e seguenti:
(3) Le prime cinque delle tre file partendo da sinistra,
sono destinate alle ossa o resti dei morti per cause di
guerra che potranno essere riesumate con l’ordinaria turnazione e precisamente dal n. 1 al n. 5 – dal
n. 52 al n. 56 e dal n. 103 al n. 107;
(4) Le celle destinate alle ceneri di salme cremate iniziano dal n. 6 dal n. 57 e dal n. 108 proseguendo
verso destra;
(5) Le concessioni a contratto decennale vengono
date partendo da ovest dal n. 51 – dal n. 102 – dal n.
153 procedendo sempre in verticale fino alla disponibilità;
(6) Sulle celle ossario è data la possibilità, previa richiesta al Responsabile dei servizi cimiteriali, di apporre la foto con le scritte indicanti le generalità del
defunto, di installare un portalume che deve avere la
dimensione di cm. 18 in altezza, diametro di cm. 11 e
una sporgenza dal muro di cm. 10.
(7) Non è consentito apporre portafiori sui riquadri e/o
vasi di fiori o altri ingombri sul percorso lungo la parete
che è utilizzato per servizio.
Tutti sono invitati a rispettare il Regolamento per
evitare di incorrere nelle sanzioni previste.
E’ possibile visionare i titoli dei verbali delle riunioni del Consiglio comunale e della
Giunta in internet al sito del Comune www.sappada.org alla voce “delibere di giunta” e i verbali stessi in Municipio, all’albo affisso al piano terra.
27
Progettazione e realizzazione grafica a cura di:
Piazza Mazzini, 15 - 32100 Belluno
Tel. 0437 30103
redazionefilo@edizionifilo.com
ISCRIZIONE AL ROC N. 11912 DEL 10.04.2004
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO 2007 PRESSO LA TIPOGRAFIA NERO SU BIANCO (PIEVE D’ALPAGO - BL)