Ferrari 360 Modena

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Ferrari 360 Modena
Ferrari 360 Modena
La 360 Modena è una berlinetta sportiva che monta un motore a benzina con trazione posteriore.
La "piccola" di casa Ferrari ha preso parte a numerosi eventi sportivi con la versione Challenge, allegger
Questo nuovo modello segna una svolta decisiva per la storia della Ferrari, infatti non ha più i
fanali anteriori "a scomparsa", sostituiti da altri "a vista" con nuove tecnologie di illuminazione;
non presenta più neanche le classiche linee tese, come la sua progenitrice, la Ferrari F355. Il
motore ora è il nuovo V8 a 5 valvole per cilindro, con angolo di 90° e con cilindrata portata a
3.586 cm3, ed eroga 400 cavalli a 8500 giri/minuto. Grazie ad un largo impiego di alluminio, ora
ha un peso minore del 28% rispetto alla F355, nonostante abbia delle dimensioni maggiori.
Nel 2000 è nata la 360 Spider, una versione roadster. Disponibile anche con il cambio F1 di
diretta derivazione dai modelli di Formula 1.
Una caratteristica particolare di questo modello è il fatto che il motore, in posizione posteriore, è
in bella vista attraverso il lunotto posteriore della vettura.
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Ferrari 360 Modena
L'ultima versione presentata in ordine di tempo, nel 2003, è la Challenge Stradale che
ripresenta la carrozzeria coupé della versione Modena con alcuni accorgimenti più corsaioli
come l'adozione di specchietti più piccoli. Le modifiche più importanti sono in ogni caso un
alleggerimento della vettura, grazie ad un maggiore utilizzo di metalli più leggeri; il peso è
sceso, in questo modello a kg. 1.180, accompagnato anche da un incremento della potenza del
motore, giunta a 425 CV. Il cambio elettroattuato con levette al volante F1 è stato velocizzto dai
200 millisecondi della Modena ai 150 della Challenge Stradale e l'aerodinamica è stata
migliorata con un più accentuato splitter anteriore, minigonne più marcate e un piccolo rialzo del
vano motore con funzione di spoiler. Con questa versione speciale della 360 Modena, si voleva
arrivare ad un obiettivo preciso: quello di regalare al guidatore delle sensazioni che solo un'auto
da competizione riesce a dare utilizzandola, oltre che in pista, anche su strada
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