L`attuale Direttore Sociale da subito ha iniziato a criticare tutte le
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L`attuale Direttore Sociale da subito ha iniziato a criticare tutte le
HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO MOBBING QUESITO (posto in data 8 maggio 2015) Sono geriatra, responsabile di una struttura semplice dipartimentale. Da alcuni mesi, oltre a due gravi problemi di salute intercorrenti, soffro di insonnia, estrema ansia, irritabilità, senso di inadeguatezza sul lavoro, demotivazione. Il tutto è iniziato al cambio del Direttore Sociale; l'attuale da subito ha iniziato a criticare tutte le iniziative, i progetti, protocolli e procedure che ho portato avanti in questi anni, ponendosi come interlocutore unico con tutti gli attori del sistema con i quali mi confrontavo: convoca, prende accordi, dà messaggi, senza consultarmi; spesso ha degli atteggiamenti di derisione e di supponenza. Non fa riunioni, scrive solo email anche al nostro interno. Devo dire che fa così anche con altri colleghi e servizi; ha già pestato molti piedi, provocato figuracce, demolito cose buone create con difficoltà; vorrebbe forse yesmen, o che agissimo e scrivessimo sotto ordine o dettatura. Ma soprattutto prevarica, è impulsivo ed egocentrico nelle decisioni, molto servile verso l'esterno, quasi fosse contro la nostra stessa ASL. Nulla è servito a discuterne con altri (anche il direttore generale gli ha tirato le orecchie e dato un out-out, ma); pare molto supportato politicamente. Ci potrebbero essere gli estremi per una causa per mobbing (non sono il solo a pensarlo)? Tutto è tracciabile tramite verbali di poche riunioni ma soprattutto centinaia di email e verifica dei nostri personali obiettivi. Io e i miei colleghi siamo ormai bloccati, non sappiamo più come agire, siamo impotenti e demotivati mentre il direttore sociale fa tutto lui. Arriviamo al lavoro la mattina con il disgusto più profondo. CIMO – IL SINDACATO DEI MEDICI www.cimomedici.it HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE www.health-management.it 2 RISPOSTA (inviata in data 13 maggio 2015) La situazione descritta è assolutamente inaccettabile e merita una risposta forte, determinata, con tutti i mezzi che la legislazione vigente mette a disposizione per tutelare quella dignità della persona umana che costituisce diritto soggettivo inviolabile sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione. Il fatto poi che certi comportamenti abbiano determinato oggettivi danni alla salute del dirigente medico che ha posto il quesito, connota responsabilità che sono perseguibili in sede civile e penale, e che possono essere oggetto di azione risarcitoria. L’articolo 2043 del codice civile dispone infatti che Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. Le azioni da intraprendere, con il supporto del segretario aziendale CIMO, sono nell’ordine le seguenti: 1) costituire un gruppo di dirigenti disponibile a sottoscrivere gli atti che dovranno essere posti in essere; agire a livello individuale può innescare ritorsioni che aggiungerebbero ulteriori problemi a quelli già gravi che sono denunciati nel quesito; una pluralità di soggetti, oltre a rendere più difficile esercitare ritorsioni, conferisce maggiore forza alle azioni che saranno intraprese; 2) raccogliere meticolosamente tutta la documentazione ritenuta utile a supporto delle azioni da intraprendere, e costituire un dossier che deve essere scrupolosamente organizzato e conservato; 3) scrivere una vigorosa nota di protesta nella quale siano riportati tutti i fatti che costituiscono concreta espressione di un vero e proprio mobbing, così come esso è definito secondo l'orientamento consolidatosi nella giurisprudenza della Corte di Cassazione, richiamato nella recente sentenza del 23 gennaio 2015 nella quale si legge: ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo, devono ravvisarsi da parte del datore di lavoro comportamenti protratti nel tempo e connotati da un alto tasso di vessatorietà e prevaricazione , avendo cura di richiamare i documenti che provano quanto riferito nella nota e di allegarli alla nota stessa; CIMO – IL SINDACATO DEI MEDICI www.cimomedici.it HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE www.health-management.it 3 4) indirizzare la nota predisposta al direttore generale ed al presidente dell’organismo indipendente di valutazione, che hanno entrambi specifiche responsabilità di verifica che le facoltà ed i poteri attribuiti agli organi preposti alla gestione siano esercitati nel rispetto dei valori fondanti che devono permeare i comportamenti delle amministrazioni pubbliche, indicati dall’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 5) indirizzare la stessa nota al comitato unico di garanzia, costituito con delibera del direttore generale 5 maggio 2011, n. 227 come previsto dall’articolo 21 della legge 4 novembre 2010, n. 183, che riconduce ad un solo organismo le competenze prima attribuite al comitato per le pari opportunità ed al comitato sul fenomeno del mobbing. Il comitato unico di garanzia, costituito pariteticamente da rappresentanti dell’amministrazione e delle organizzazioni sindacali più rappresentative, ha compiti propositivi, consultivi e di verifica al fine di garantire il rispetto della dignità della persona prevenendo e contrastando ogni forma di discriminazione. Nella nota, che deve essere ovviamente firmata solidalmente da tutti coloro che aderiranno all’iniziativa, si dovrà specificare che i singoli dirigenti si riservano di adire le vie legali, in sede civile e penale, per far valere i propri diritti al risarcimento del danno provocato dal comportamento opinabile oggetto del quesito. A tal fine è necessario acquisire certificazioni mediche rilasciate dal medico competente o dal servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’azienda sanitaria territorialmente competente, che comprovino l’esistenza e l’entità di disturbi riconducibili direttamente o indirettamente ai fatti oggetto del quesito. Indispensabile avvalersi di un legale che possa adeguatamente supportare un’azione risarcitoria per danni non patrimoniali, ambito di elevata complessità in relaziona anche alla oggettiva difficoltà tecnica di quantificare danni di natura esistenziale, morale, psicologica, quali quelli che il comportamento denunciato nel quesito ha sicuramente prodotto. L’arrogante ostentazione di potere che traspare dalla formulazione del quesito posto, e trova la sua ragion d’essere non tanto nelle capacità professionali del direttore in questione, quanto nella sua convinzione di essere intoccabile grazie ai riferimenti politici dei quali dispone, (come dimostra il fatto di non aver tenuto in alcun conto il richiamo dello stesso direttore generale) non può essere tollerata. CIMO – IL SINDACATO DEI MEDICI www.cimomedici.it HEALTH MANAGEMENT – ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO – FIRENZE www.health-management.it 4 L’esercizio delle facoltà e dei poteri che l’articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 conferisce agli organi che sono deputati alla gestione viene gestito dal soggetto in questione in totale dispregio dei stessi valori fondanti che devono permeare la gestione delle amministrazioni pubbliche, esplicitamente indicati dall’articolo 2 dello stesso decreto legislativo 165, e contravviene ad un obbligo specifico che trova nel comma 1 dell’articolo 7 del decreto legislativo 165 una chiarissima ed efficace formulazione: Le pubbliche amministrazioni garantiscono parità e pari opportunità tra uomini e donne e l'assenza di ogni forma di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all'età, all'orientamento sessuale, alla razza, all'origine etnica, alla disabilità, alla religione o alla lingua, nell'accesso al lavoro, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e nella sicurezza sul lavoro. Le pubbliche amministrazioni garantiscono altresì un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e si impegnano a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica al proprio interno. Il comportamento del direttore sociale contravviene infine ad un altro principio che qualsiasi organizzazione complessa deve rigorosamente rispettare: il principio dell’univocità dei riferimenti organizzativi, principio secondo il quale ogni dipendente deve rispondere del proprio operato esclusivamente al dirigente ad esso sovraordinato così come ogni dirigente deve rivolgersi in prima istanza al dirigente ad esso immediatamente sotto ordinato evitando bypass che rendono instabili i riferimenti organizzativi e minano il buon andamento dell’amministrazione sancito dall’articolo 97 della nostra Costituzione. CIMO – IL SINDACATO DEI MEDICI www.cimomedici.it