Conosci le donne lucane che hanno fatto la storia?
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Conosci le donne lucane che hanno fatto la storia?
IMPORTANTI DONNE LUCANE PATRIOTE CARELLI MARIANNA da Picerno. Apparteneva a una famiglia gentilizia e aveva sposato Domenico Antonio Marone, galantuomo di Potenza, la cui famiglia è oggi estinta. Fu coinvolta nei moti carbonari del 1820-21. Nel maggio 1822 fu arrestata sotto l’accusa di partecipazione ad associazione illecita prima e dopo il 24 maggio 1821, di partecipazione a riunioni e sedute settarie e di concerti di cospirazione nel settembre 1821. Condannata agli arresti domiciliari, riebbe la libertà dopo un provvedimento del 5 maggio 1823. CATERINA ANGELA MARIA, da Palazzo San Gervasio. Era una donna del popolo dotata dello stesso slancio e amore per la libertà. CIRILLO TERESA da Salandra, moglie di Rocco Domenico Fanelli. Era una poetessa che scrisse una raccolta di versi inediti, andata purtroppo perduta. Con il marito aveva aderito al movimento liberale e nell’agosto del 1858 fu arrestata e processata per cospirazione diretta a cambiare la forma del governo e per detenzione di libri proibiti. Rimase in carcere per 2 anni e nel 1860 fu liberata grazie all’editto dell’indulgenza sovrana. DI SISTO MARGHERITA da Stigliano, sposata con Giuseppe De Nisi. Pur essendo una semplice donna del popolo, presa da entusiasmo per la causa della libertà, nell’agosto 1858 tenne un pubblico discorso tendente a spargere il malcontento contro il governo, per cui fu arrestata. MARINO ANGELA da Potenza, donna del popolo coinvolta nel processo che si svolse a carico di Domenico Corrado con i seguenti capi d’accusa: -associazione illecita prima e dopo il 24 maggio 1821; -riunioni, sedute settarie e cospirazioni organizzate nel settembre del 1821. Tali reati, è detto nel processo, tendevano a mutare il governo, sollevando contro di esso non solo i potentini, ma anche gli abitanti dei paesi vicini, incitandoli alla ribellione armata contro l’Autorità Reale costituita. Il 14 maggio 1822 fu spiccato mandato d’arresto contro di lei che, però, riuscì a fuggire. Restò latitante fino al 5 maggio 1823 ,allorquando il mandato d’arresto fu revocato. GULLOTTA AGNESE da Maratea. Fu implicata nei moti rivoluzionari che si svolsero a Maratea nel 1848. Saputo dell’ordine di arresto, si rese latitante fino alla promulgazione dell’Editto del Generale Nunziante del 10 Aprile 1850, con cui potè usufruire dell’indulgenza sovrana. PALERMO CATERINA da Santarcangelo. Sposata con Luigi Chiurazzi, ricco gentiluomo di Carbone, madre di Costanza Chiuazzi che, da sola, il 21 ottobre 1851, aveva sostenuto lo scontro con contadini borbonici. In quell’occasione aveva perduto il genero e aveva custodito nel cuore sentimenti liberali. Nell’agosto del 1860 si schierò con gli insorti apertamente, confezionando per loro la bandiera tricolore. Morì in combattimento, allorchè cercò di resistere da sola all’assalto della sua casa. CHIURAZZI COSTANZA da Carbone.Figlia di Luigi e Caterina Palermo, ricchi possidenti di sentimenti liberali. Aveva sposato Nicola Maria Molfese, anch’egli liberale. Nel 1850 non fece mistero delle sue idee patriottiche che espresse pubblicamente. Il 21 ottobre 1851, una banda di contadini borbonici assalì la sua casa che ella riuscì a difendere da sola , dopo che le ebbero ucciso il marito. CIBARELLI TEODORA da Muro Lucano. Domestica in casa Corrado a Potenza. Fu coinvolta nel processo a carico di Domenico Corrado, arrestato e processato per associazione illecita, riunioni settarie e tentativi di cospirazione. Il 14 maggio 1822 riuscì a evitare l’arresto con la fuga.Restò latitante sino al 5 maggio 1823 quando l’ordine d’arresto fu revocato. VIGNARULO CATERINA da Venosa, contadina. Partecipò ai moti contadini di Venosa del 1848. Il 18 luglio 1852 fu arrestata per aver confezionato tre bandiere tricolori. Il 3 giugno 1853 fu processata e condannata dalla Gran Corte Speciale di Basilicata alla pena di anni sette di ferri, che scontò. Alla fine sposò Gabriele Tummolo che aveva scontato 8 anni ai ferri nel carcere di Procida ,per il quale ella aveva confezionato i tre tricolori. Durante la proclamazione della Repubblica Partenopea due donne, RACHELE CASSANO da Montalbano Jonico e FRANCESCA DE CAROLIS da Tito arrivano a coprire nella storia dei loro paesi ruoli di primissimo piano, mentre altre che parteciparono con indiscusso valore ai movimenti di Picerno pagarono con la vita il prezzo delle nuove idee liberali. Si chiamavano LAVINIA CAIVANO,LAURA CAPECE, BRIGIDA COLETTA, ROSA CATALDO, BRIGIDA D’AQUINO,CATERINA DE CANIO, ROSA FORNASILLO, MARIA GIOIOSO, CARMELA POTENZA, ROSA POTENZA, ROSA SAPIENZA,MARIA PASQUALE, ROSA VOZZA. DONNE DI CULTURA VIRGINIA D’ERRICO, da Palazzo San Gervasio.nata nel 1821 e morta il 3 marzo 1847, apparteneva ad un’illustre famiglia di Palazzo All’età di 16 anni aveva già un’approfondita conoscenza di Dante, Petrarca, Tasso Parini, Metastasio, Foscolo,La Fontaine, V.Hugo, M.De Sevignè, Sofia Cottin, M. de Stael, George Sand, Milton e Byron.Ciò le consentì di affinare il suo senso artistico e sviluppare le doti naturali. Scrisse lodevoli componimenti di prosa e di lirica e una serie di novelle sull’Omnibus. Alla sua morte furono riunite in un volumetto le sue lettere ad amiche e compagne di collegio, mentre in un altro volume intitolato” Lacrime e fiori”, a cura di Carlo De Cesare per i tipi di pasquale Ambrosio, Napoli 1847, furono raccolti i suoi componimenti lirici..Il suo grande amore con Carlo De Cesare, giurista e poeta, senatore e sottosegretario di stato, noto per la parte attivissima che ebbe nel processo di revisione della battaglia di Lissa, fu stroncato dall’immatura morte della giovane poetessa. Su di lei scrissero oltre al De cesare, Giovanni Prati e le poetesse Ida Rossi, Adelina Panfili, Anna Pesce e Teresa Orsi Ferretti. TERESINA DI PIERRO, da San Martino d’Agri. Nata il 18 aprile 1859, sposò il dott.Luigi Manzoni e poco dopo emigrò in Argentina..La sua attività letteraria fu precoce ed intensa: a 15 anni pubblicò un volume di versi molto apprezzato dall’Aleardi a cui lo aveva dedicato. Questo volume fu pubblicato a Napoli dalla Tip.Nobile nel 1873. Nel 1874 la Tip. Barbera di Firenze pubblicò un suo secondo volume di versi intitolato “Affetti e memorie”. Pubblicò infine un volume di racconti intitolato “La viola del pensiero” Collaborò anche a giornali del tempo come “Il risorgimento lucano” e “La Nuova Lucania”. ERNESTINA D’ERRICO CICCOTTI, nata a Palazzo San Gervasio il 1866 dall’ing.Giuseppe che fu deputato al parlamento. Sposò il Sen. Ettore Ciccotti e mori a Roma il 1947. Conoscitrice profonda dell’inglese e del francese si occupò di sociologia e collaborò efficacemente all’attività letteraria del marito.Il suo primo lavoro fu la traduzione in italiano del romanzo di William Morris “La terra promessa”, cui seguì la “Rivoluzione Francese del Carlyle. Collaborò come traduttrice alla Biblioteca di Storia Economica di Pareto e Ciccotti e collaborò anche alla traduzione di Marx, Engels e Lassalle a cura di Ciccotti e pubblicata dall’Avanti dal 1900 in poi. CARMELA AIR nata a Tursi il 30 novembre 1873, collaborò al “Piccolo”, al “Giornale d’Italia”; alla “Gazzetta di Parma”. Scrisse un libro di poesie “Fiori di Campo”, una seconda raccolta”Alla memoria del Sig.Nicola Latronico” e altre poesie pubblicate a Potenza nell’”Indipendente” (Anno VIII, n.25), e alcuni saggi critici: -Vittorio Alfieri nella Pedagogia; -L’Educazione Morale; -Saggio sulla Poesia Petrarchesca; -L’opera letteraria di Edmondo De Amicis”: EMILIA DE CESARE, da Spinazzola, al tempo appartenente alla Provincia di Basilicata.Nata nel 1830 da una nobile e facoltosa famiglia lucana, schierata politicamente con la destra liberale, suo nonno nel 1799 fu segretario del Governo del Bradano e subì la confisca delle sue proprietà da parte del Cardinale Ruffo, capo della controrivoluzione. Col ritorno dei Borboni, la famiglia riuscì a recuperare una parte dei beni e a condurre una vita dignitosa. Emilia si sentì sempre lucana, prova ne sono le numerose poesie dedicate “Alla terra lucana”, a “Il Vulture” e “Alle genti lucane”, sentimento che emerge anche nei versi dedicati “alla terra degli avi” nelle sue “Odi”. RACHELE GILIBERTI, da Lagonegro. Nata il 15 dicembre 1909, morì a Napoli il 19 aprile 1986. Maestra elementare, conseguì la laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Istituto Orientale di Napoli. Dotata di spiccata sensibilità poetica esltò gli aspetti più ideale della vita della fede e dell’umanità. Schiva ad ogni forma di pubblicità, pur avendo scritto un gran numero di poesie, finché fu viva non volle pubblicarne nessuna. Solo diversi anni dopo la sua morte uscì, ad opera di quanti l’amarono, “Dialogando con me”,volumetto di poesie stampato a Napoli presso la Tip. Volpicelli, che è quanto ci resta di questa poetessa sensibilissima. GIULIANA BITETTI, da Potenza. Nata il 29 febbraio 1936, laureata il Lettere, ha collaborato a diversi quotidiani e alla RAI. Una sua poesia è stata pubblicata in “Antologia dei Poeti Nuovi” edita da Fabiani di Firenze. Ha pubblicato, insieme al fratello Carlo, “Ai funamboli” Poesie- S.T.E.S., Potenza 1970. Fu negli anni 70, fondatrice e animatrice, insieme al marito, Renzo La Rosa, del Circolo del Cinema “Charlie Chaplin”. Morta da molti anni, non è stato possibile reperire altre notizie su di lei. IDA MANGO, il cui nome è legato alla traduzione e divulgazione in Italia dei capolavori di Vasco Ibanez “Sangue e Arena” e “I cavalieri dell’Apocalisse”. In particolare il primo lavoro pubblicato da Sonzogno nel 1918 le meritò l’ammirazione del Ministro della P.I. Francesco Ruffini che la esternò in una lettera autografa, pubblicata poi nella prefazione dalla stessa autrice. Ebbe il plauso dello stesso Vasco Ibanez che le regalò un suo ritratto con dedica autografa. CAROLINA RISPOLI, illustre romanziera lucana il cui profilo fu tratteggiato da Sergio De Pilato in “Nuovi profili e scorci”.Nata a Melfi il 9.5.morta a Roma il 28.11.1991. autrice di novelle che la fecero conoscere ai lettori dei giornali, scrisse in seguito diversi romanzi: “Ragazze da marito”(1916), “Il nostro destino”(1923),”Il trono e l’edera”(1927), “La terra degli asfodeli”(1933),”La torre che non crolla”(1938). Successivamente si dedicò ai Saggi di cui il più noto è quello dedicato al marito, l’illustre politico Raffaele Ciasca, intitolato “La giovinezza di Raffaele Ciasca, tra Giustino Fortunato e Gaetano Salvemini”(1977). LOBELLO PARISI Maria(?) da Melfi,insigne musicista, sia come compositrice che come interprete pianista. Nel 1893 tre suoi lavori musicali per pianoforte avevano ottenuto premi in un concorso bandito dalla Società Artistico Musicale di Palermo e le congratulazioni del Prof. Moresco. Fu direttrice onoraria della Esposizione Internazionale di Belle Arti Domestiche di Napoli, membro titolare dell’Accademia Scientifica,Artistica e Letteraria di Hainaut (Belgio), il cui Consiglio Superiore le conferì il Gran Diploma d’Onore e la medaglia di I classe, infine venne elevata alla dignità di Membro Onorario dell’Accademia di Francia. SILVIA RESTAINO da Acerenza. Aiuto ordinario presso l’Istituto di Chimica Generale dell’Università di Napoli, libera docente di Chimica Analitica nella stessa Università e nel Politecnico, nella facoltà d’Ingegneria chimica. Ha pubblicato “Lezioni di chimica analitica” il trattato “Chimica e mineralogia” per le scuole superiori oltre ad una trentina di lavori importantissimi. Per i suoi meriti eccezionali è stata nominata socia dell’Accademia Pontoniana. MARIA VALENTINI ROTUNNO, fondatrice della sez. di Potenza dell’Unione Donne Giuriste che nel congresso di Bari del maggio 1957 fu giudicata la più attiva ed efficace d’Italia. L’Avv. Maria Valentini Rotunno ha fatto della sezione di Potenza la misura dell’alta intellettualità femminile nel campo giuridico. L’organizzazione ha ottenuto di essere rappresentata nel Tribunale dei Minorenni da una donna giurista con funzione di giudice ed è riuscita ad organizzare nel 1957 le sezioni di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro, che perciò sono da considerarsi una filiazione della Sezione di Potenza. AMINA FERRARI CAPOLUONGO, nata a Roma il 2 giugno 1909 dal 1950 è vissuta a Potenza dove è morta il 1uglio 2004. Dopo due anni trascorsi in Iran dove suo marito, Gerardo Capoluongo era giornalista presso l’ambasciata italiana, fu con lui arrestata e condotta in India dove trascorse con molte vicende dolorose, sette anni nel Campo d’Internamento Civile presidiato dagli inglesi a Satara. Laureata in Giurisprudenza e in Storia e Filosofia, dopo il rimpatrio, è stata Preside incaricata del Liceo Classico di Potenza dal 1954 al 1957.Titolare della cattedra di Storia e Filosofia nello stesso istituto,fino al 1963.Dal 1964 al 1978 Preside di ruolo al Liceo Scientifico “Galileo Galilei “ di Potenza. E’ autrice dell’ Annuario del Liceo Classico del 1954/55e di numerose pubblicazioni storiche ,conferenze fatte per la C.R.I.per la Maria Cristina di Savoia , per l’Alliance Francaise, di cui è stata Presidente per circa venti anni e per altre Associazioni . E’ autrice di tre Saggi di filosofia sul Nietzesche e di due Saggi di argomento giuridico redatti per l’Unione Donne Giuriste di Potenza aventi come argomento e titolo “La delinquenza minorile” e”Sull’abolizione del reato di adulterio”. Membro fondatore della Sezione Donne Giuriste di Potenza, è stata Giudice del Tribunale dei minorenni per oltre venti anni. AGNESE SCALDAFERRI, nata a Trecchina, ha vissuto a Lauria dove ha svolto attività scolastica come docente di Scienze Matematiche prima, e come Preside della Scuola Media “Domenico Lentini” fino alla pensione. Per sedici anni è stata Presidente del M.O.V. e in tale veste ha indetto numerosi concorsi letterari e di pittura. Poetessa raffinata ella stessa, ha pubblicato un volume di poesie l’anno prima della sua morte, avvednuta nel 2012. IMPORTANTI PROFILI STORICI E SPIRITUALI ESARA DA METAPONTO, filosofo della Scuola di Pitagora.Di lei si sa che nacque a Grumento Nova, che visse intorno al 500 a .C., che fece parte del gruppo dei Pitagorici di Metaponto e che scrisse il trattato “De natura hominis”. ISABELLA MORRA, da Valsinni. E’ la meno ignorata delle poetesse lucane, grazie al De Gubernatis prima e a Sergio De Pilato e Benedetto Croce in seguito.Si può considerare una petrarchista del 1500. Dal punto di vista quantitativo la sua produzione poetica è modesta: 18 componimenti tra sonetti e canzoni che esprimono il grande dramma da lei vissuto, il grido di disperazione attraverso l’armonia di un canto sublime.. AURORA SANSEVERINO GAETANI, da Grumento Nova, nata il 28 aprile 1669.Già all’età di 15 anni la sua poesia era così apprezzata che ella era annoverata tra le pastorelle dell’Accademia Arcadia di Roma con lo pseudonimo di Lucinda Coritesia. In seguito entrò a far parte anche dell’Accademia degli spensierati di Rossano. Purtroppo la maggior parte dei suoi componimenti è andata perduta e solo qualche sonetto si può trovare nella raccolta di Rime dell’Abate Giovanni Acampora e nelle “Rime scelte di vari illustri poeti napoletani” di Agnello Albani,di cui una rara copia è custodita nella Biblioteca Nazionale di Napoli. LAURA BATTISTA, nata a Potenza nel 1846. Suo padre era professore di latino al Liceo classico di potenza e patriota convinto e manifesto. Sotto la guida paterna Laura compì gli studi classici e sviluppò la sua vena poetica. Una sua lirica appassionata dedicata a Garibaldi, fu inviata dal padre all’Aleardi che la ebbe in grande stima e considerazione. E’ la poetessa lucana e , forse, italiana che ha inneggiato al Risorgimento e ai suoi protagonisti più e meglio di ogni altra. Morì il9 agosto del 1884. Di lei si conoscono eleganti traduzioni di alcune elegie di Tibullo e poi di Goethe, di Moore, di Byron.Ebbe rapporti epistolari con Aleardi, Graf e Carducci. Tale produzione è raccolta in un Epistolario pubblicato da Drucker a Verona nel 1879..Ammiratrice del Berchet, nelle sue poesie si legge l’immenso amore per l’Italia, il sogno di vederla libera e forte, il tormento e il dubbio che gli italiani non sapessero riscuotersi. Attualmente le è intitolato un vicoletto nel centro storico di Potenza. DONATA DONI, il cui vero nome era Santina Macarrone, nata a Lagonegro il 24 novembre del 1913, aveva assunto lo pseudonimo in ricordo del suo maestro Diego Valeri che la chiamava Donata. Laureata in Lettere e Filosofia, ha vissuto e insegnato a Forlì. In seguito ad un lungo carteggio con Diego Valeri, primo estimatore della sua poesia,oltre a più di venti quaderni,ha lasciato”i frammenti dei giorni”con sottotitolo “Tentativo di un’autobiografia”(1963), un”Giovane Diario” che va dal 1928 al 1933, “Amore di poesia” (1940), “Orme di nubi”(1949), “L’alba che ignoro”(1953),”Neve e mare” (1959), “Il pianto dei ciliegi feriti” (1963, “La carta dispari” e “Il fiore della gaggia” (1968)con prefazione di Diego Fabbri. Autrice anche di letteratura infantile,dal 1937 al 1946 scrive “La storia di Benedetta,Il girotondo del gatto bianco, La signora delle ragnatele, Scarpe alla rovescia” cui seguono”il bimbo dagli occhi chiarie “Ilprigioniero del giardino incantato”. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti e ambìti premi letterari. Muore a Roma, improvvisamente a soli 59 anni il 15 dicembre del 1972. GIUSEPPINA BOCHICCHIO da Forenza. Nata il 4 ottobre 1850. Fu dapprima suora, poi quando il governo italiano ordinò l’immediato allontanamento delle giovani dai monasteri, volendo sopprimerne l’istituzione una volta morte tutte le suore, ella diventò Terziaria Francescana, pronunziando i tre voti di povertà, castità, obbedienza. Tutta la sua vita fu dedicata al prossimo, specie quello povero e umile. Dal 3 settembre 1919, giorno della sua morte si attende per lei l’onore dell’altare. LUCIA PAGNIELLO da Melfi.Nata il 23 luglio 1866, fu maestra elementare e, dal 1907, Direttrice didattica. Poetessa triste e sensibile, scrisse diversi sonetti che costituiscono dei veri e propri quadri pittorici. La sua produzione è compresa in tre volumetti stampati dalla Tip. Del Secolo di Melfi nel 1929 e intitolati: -Visioni e Ricordi; -Voci dell’anima; -Ultimi canti. MADDALENA PONTRANDOLFI da Grassano. Nata il 18 gennaio 1899, avvertì prestissimo la vocazione per la vita religiosa, fatta di rinunzie e di mortificazione della vita della carene e dello spirito. Le sue scelte furono energicamente avversate dalla famiglia e, tuttavia, ella diventò Terziaria francescana e dedicò la sua vita alle più svariate opere di pietà e di bene. Il 29 luglio del 1914, fu accettata come postulante.Il 27 agosto del 1917 vestì l’abito del Carmelo col nome di Suor Maddalena Angelica della Trasverberazione.Nel 1919 pronunziò i voti definitivi, ma nel 1920 si ammalò e morì il 2 luglio 1920. CAROLINA D’ARAIO, di Satriano di Lucania, missionaria della Carità. Insegnante di lettere nella Scuola Media “Torraca” di Potenza”, seguì con la massima attenzione e dedizione, gli alunni affidati alle sue “cure”, individuando tra loro quelli più particolarmente bisognosi di motivazioni e di coinvolgimento, sperimentando con successo, a tal fine, metodi alternativi d’apprendimento scolastico e di crescita sul piano umano e spirituale. Dedicò il tempo libero dai suoi “doveri professionali” e,quindi, il resto della sua esistenza e tutto il suo impegno al conforto e all’assistenza dei poveri, dei malati, dei giovani “a rischio” e di tutti coloro che avessero bisogno di aiuto materiale e morale. Fu uccisa a soli 59 anni da un suo ex alunno sotto l’effetto della droga. Il suo esempio di amore e di Caritas non deve essere dimenticato. N.B. Alcuni profili delle donne lucane segnalate sono tratti dal volume “Vite e tormenti di Grandi Piccole Donne”, pubblicato da Montemurro Editore nel lontano 1959, Autore il compianto Prof. Vincenzo Marsico, Premio Basilicata per il volume “Metamorfosi di una città”. Alcuni profili sono stati da me inseriti ad integrazione. Volutamente non ho inserito il profilo di Elisa Claps, di cui i media hanno ampiamente discusso le vicende e perciò è nota a tutti, cui la Città di Potenza ha già intitolato un parco. Novella Capoluongo Pinto