Le previsioni demografiche
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Le previsioni demografiche
CORSO DI DEMOGRAFIA APPLICATA 2^ PARTE. A.A. 2009-2010 PROF. GIUSEPPE DE BARTOLO 1 Le previsioni demografiche. Una sintesi LE PREVISIONI DEMOGRAFICHE • • • • La determinazione futura della popolazione è detta: -previsione se le ipotesi che ne costituiscono il fondamento sono più o meno probabili; -proiezione quando essa non ha una finalità concreta ed immediata, ma ha lo scopo di mettere in evidenza quale sarà l’ammontare e la composizione futura della popolazione se si verificheranno certe ipotesi. Con le proiezioni vengono costruiti possibili scenari al fine di valutare le conseguenze sulla struttura di una popolazione di un insieme di ipotesi anche poco verosimili 2 Le previsioni dette derivate se riguardano previsioni di fenomeni socio- economici (previsione di popolazione scolastica, di popolazione attiva, di popolazione migrante ecc.). In questo caso le previsioni demografiche che ne sono alla base sono dette previsioni principali 3 • • • • • Per poter realizzare una previsione demografica è necessario fare ipotesi sul futuro andamento della: -mortalità -fecondità -migrazione Le previsioni derivate, oltre ad ipotesi demografiche, necessitano anche ipotesi sul fenomeno di cui si vuole valutare la consistenza futura. Per esempio, volendo fare una previsione della popolazione scolastica, oltre alle ipotesi demografiche dovranno essere adottate, dovranno essere fatte anche ipotesi sul futuro andamento della scolarità. 4 Due sono i metodi che permettono di valutare la consistenza futura di una popolazione: -metodo sintetico -metodo analitico o delle componenti demografiche 5 IL METODO SINTETICO Il metodo sintetico consiste nello scegliere una funzione matematica che possa descrivere la popolazione futura nel suo ammontare complessivo, quando di quest’ultima funzione se ne siano valutati i parametri, ad esempio con una tecnica di interpolazione statistica. 6 In questo caso, data una popolazione iniziale P0 e supposto un tasso di accrescimento r, la popolazione al tempo n sarà : 1) nel caso in cui si supponga che la popolazione evolva con legge aritmetica 2) nel caso in cui si supponga che la popolazione evolva con legge geometrica 3) nel caso in cui si supponga che la popolazione evolva con legge esponenziale 7 • • • In passato come strumento previsivo ebbe molto successo la curva logistica, grazie all’opera di Pearl e Read. Questi due autori sostenevano che la curva logistica potesse descrivere bene l’evoluzione di una popolazione nel lungo periodo. In un primo tempo, la verifica sulla popolazione americana fece credere si potesse disporre di un mezzo molto semplice per la previsione di una popolazione. Successivamente, però, questo approccio venne messo in crisi in quanto si basava su una visione troppo meccanicistica dell’accrescimento della popolazione. 8 • • Un altro aspetto che occorre sottolineare è che i metodi sintetici sono insoddisfacenti anche per il fatto che non consentono di calcolare la popolazione futura per età e sesso, la cui conoscenza- date le implicazioni sociali ed economiche che derivano dalle caratteristiche strutturali di una popolazione - è senza dubbio più importante del suo ammontare. Da questa esigenza nasce il metodo delle componenti demografiche 9 METODO DELLE COMPONENTI DEMOGRAFICHE • • • • • Il metodo delle componenti venne introdotto negli anni ‘20 del secolo scorso e consiste nel proiettare una popolazione per sesso e per età, applicando ad essa le leggi di mortalità , di fecondità e migrazione ipotizzate con una analisi fatta in precedenza. Nel lavoro di previsione possiamo distinguere tre fasi: -studio dell’evoluzione passata della mortalità, fecondità e migrazione -elaborazione delle ipotesi da impiegare nella previsione Applicazione alla popolazione di base delle ipotesi adottate 10 Anche se le due prime tappe sono importanti, qui ci soffermeremo soprattutto sulla terza tappa facendo alcune semplificazioni. PREVISIONE DEI SOPRAVVIVENTI Supponiamo che la popolazione di base sia suddivisa in classi quinquennali, sia chiusa alla migrazione e sia soggetta alla sola mortalità. Supponiamo di avere a disposizione una tavola di mortalità valida anche per il futuro. Il primo passo è quello di trasformare la tavola in tavola prospettiva, cioè che contenga le probabilità di sopravvivenza fra età compiute : 11 Applicando queste probabilità alla popolazione di base, otterremo i sopravviventi dopo cinque anni di calendario per le classi di età 5-10; 10-15, 15-20 ecc. In questa struttura mancano però i sopravviventi della classe 0- 5 che provengono dalle nascite dell’intervallo quinquennale di calendario, alle quali nascite sono state applicate le probabilità di sopravvivenza 12 Se supponiamo che la popolazione iniziale termini con la classe aperta 85+, per ottenere anche nella popolazione proiettata tale classe, è necessario applicare alla popolazione iniziale della classe 80+ la probabilità di sopravvivenza L85+/L80+. 13 LA PREVISIONE DELLE NASCITE Completato il calcolo dei sopravviventi alla fine del primo periodo, la tappa successiva consisterà nel valutare i nati del primo intervallo di previsione e di questi ultimi la frazione che sopravviverà alla fine del primo periodo. La proiezione delle nascite vengono realizzate applicando alla struttura delle donne in età feconda i quozienti specifici di fecondità generali per età o per classi di età (nel caso presente per classi quinquennali di età) ipotizzati validi per il primo periodo di previsione. Il numero dei nati così ottenuto va moltiplicato per 0,488 per stimare le nascite femminili e quindi per differenza quelle maschili. Tali nascite vanno successivamente inserite nel calcolo del primo step previsivo sia per il sesso maschile che per il sesso femminile. 14 •