Aumento della tariffa dell`acqua. Tutti contro il colpo di mano di
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Aumento della tariffa dell'acqua. Tutti contro il colpo di mano di Cammarata: “L’Amap finirà come Amia” di Ignazio Panzica ieri, 05 ottobre 2009 17:59 Sono polemiche di fuoco, contro l’iniziativa del sindaco Cammarata di procedere con una semplice delibera di Giunta, a dar corso all’aumento della tariffa dell’acqua a Palermo e provincia, nonostante ben due voti, unanimi, contrari del Consiglio comunale di Palermo. Spiega Salvatore La Spisa, portavoce di Liberacqua, il comitato civico che si oppone alla privatizzazione dell’acqua : “I consiglieri comunali di Palermo, eletti dai cittadini, votano contro la firma del contratto di servizio che deve regolare la salvaguardia di Amap spa nella gestione del Servizio idrico integrato nella città di Palermo. Un sindaco, eletto a traino dei consiglieri che costituivano la sua maggioranza, oggi dissolta, ed una Giunta, costituita da assessori nominati dallo stesso per le loro appartenenze politiche e misconosciuti alla maggioranza dei cittadini, votano, invece, per la sottoscrizione di quel contratto (delibera di Giunta n° 212 del 30/09/2009) che il Consiglio comunale, con voto espresso all’unanimità, aveva modificato con l’approvazione della delibera n° 454 del 24/07/2009. Insomma, si tratta dell’ennesimo atto di penalizzazione dei cittadini – utenti di Palermo che vedranno aumentare in maniera indiscriminata il costo della fornitura del sistema idrico provinciale e che si ritroveranno, a breve, con Amap spa ridotta nelle stesse condizioni dell’Amia”. “Ricordiamo, infatti, - sostiene Liberacqua - che il bando di gara prevede che tale contratto debba essere sottoscritto tra Amap spa ed Autorità d’ambito (AATO); successivamente, nella Conferenza dei sindaci dell’8 luglio 2009, tale contratto viene approvato con una firma a tre (Amap spa, Aato e società di gestione Aps spa), oggi, con la delibera di Giunta citata, la sottoscrizione del contratto diventa con una firma a quattro (Amap spa, Aato, Apas spa, Comune di Palermo). Tutto ciò per tentare di condizionare e vanificare la sentenza del Tar del Lazio relativa al ricorso di alcuni sindaci (Caltavuturo, Geraci Siculo, Campofelice di Roccella, ecc.) che dovrà essere emessa il 14 ottobre che potrebbe rimettere in discussione la legittimità dell’affidamento del sistema idrico provinciale al gestore che ha presentato l’unica offerta per la gara”. “E’ indecente questo aumento dell’acqua – esplode Giovanni Greco capogruppo del Pdl Sicilia ancora una volta l’amministrazione Cammarata continua a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, ormai tartassate dai continui rincari e balzelli da lui voluti. Come in questo caso, anche contro la volontà del Consiglio comunale. La delibera di Giunta del 30 settembre, che in modo inappropriato ha messo il naso nel contratto di servizio tra Ato idrico ed Aps, si risolverà in un ennesimo salasso economico sia per le famiglie che per le casse comunali. Infatti, l’aumento di 18 centesimi a metro cubo della tariffa, finirà solo nelle tasche della Aps, mentre, addirittura, l’Amap, secondo quanto previsto nel contratto voluto da Cammarata, dovrebbe ridurre il prezzo di 37 centesimi a metro cubo per la vendita dell’acqua all’ingrosso (0.24 invece degli attuali 0.61centesimi), da Amap ad Aps, procurando a quest’ultima un maggiore utile milionario all’anno. Tutti soldi che verranno meno dalle casse dell’Amap”. “Piuttosto che curare gli interessi dei cittadini – conclude Greco – l’amministrazione Cammarata si preoccupa di incrementare le tasche dei privati, snobbando ed ignorando il voto contrario ed unanime di indirizzo espresso dal Consiglio Comunale”. L’aspetto più grave di questa vicenda sull’aumento dell’acqua ai palermitani – sottolinea Antonella Monastra di “Un'altra storia” - è che il Consiglio è il solo organo municipale ad avere competenza in materia di contratti di servizio, come affermato dallo stesso segretario generale durante l’ultima seduta svoltasi sul tema. Ma, ormai, Cammarata se ne infischia della volontà dei suoi consiglieri e dei suoi concittadini, travolto da uno scandalo dietro l’altro. E’ di queste ore la notizia che il ricorso presentato da me, Peppino Di Lello ed Emilio Arcuri, nel 2006, contro l'aumento illegittimo del 75% della Tarsu - del 2006 - è stato accettato dal Tar. Cammarata la deve smettere di governare al di fuori della legge”. “Cammarata, conscio che ormai ha ben poco da perdere, ha deciso di procedere a ruota libera, sempre, però, a danno dei palermitani – protesta Mimmo Russo capogruppo Mpa al Comune di Palermo - Stavolta si tratta dell’aumento della tariffa dell’acqua ai palermitani. Una iniziativa in dispregio al voto unanime del Consiglio comunale che, invece, lo aveva amministrativamente vincolato ad non aumentare il costo dell’acqua ai palermitani e, parimenti, di non regalare facili profitti alla società privata Aps a scapito del bilancio, e della stessa esistenza in vita futura, dell’Amap comunale”. “Si tratta di un suo nuovo abuso, politico ed amministrativo, consumato illegittimamente con una solita delibera di Giunta – accusa Russo – addirittura dello scorso 30 settembre, con la quale si cancella e si disattende, spudoratamente, il voto unanime del Consiglio comunale. Cosa nasconde questa protervia del sindaco? – si chiede Russo – Visto che non è un pazzo, né un ignorante, cosa c’è dietro a queste sue improvvise prese di posizione contro tutto il Consiglio comunale ? Quando, incurante degli interessi dei palermitani, procede con bieca determinazione, compiendo atti politico-amministrativi che non stanno né in cielo né in terra. Come mai si espone con tanta noncuranza nel fornire ai suoi disistimatori, motivazioni serie e concrete per un suo possibile impeachment?”. “Salviamo Palermo da Cammarata – conclude Russo – prima che sia troppo tardi. Vi sono tutte le condizioni, anche giuridiche ed amministrative, per dar corso al suo impeachment. E’ il momento che si faccia chiarezza, però, fra le forze politiche presenti in Consiglio. Tra quelle che vogliono sul serio dare lo stop all’avventura di Cammarata ed alla sua azione distruttiva degli interessi dei palermitani, o chi finge solamente di volerlo fare, per facile demagogia da opposizione”.