Apri / Scarica - La Diga Civile

Transcript

Apri / Scarica - La Diga Civile
ì$T
IN ITALIA
MARTEDÌ 20 AGOST01991
o tanti episodi
i senza spiegazione, l giudice: «Si sentono
i dall'impunità:
pe l'agguato ai e senegalesi
non escludiamo che abbiano documenti
gli
i seguono una pista
: con cui possono
e ogni
.»
«schegge impazzite » di
i dello Stato
e di
e ai testimoni in ospedale
Uno bianca, sono tutti delitti politici
e «al di
,
a con
la sociologia:
a
e
gli assassini»
Quelli che
o dalla Fiat Uno sono - come ha
detto il
e
ie impazzite di ap,
e il dotto
i dello Stato»? «È
o Sapio, che indaga sull'omicidio dei senegalesi. i
o è gente
a di sé,
a di cose
.
a Fiat Uno
a nessuna
. Soa diffusi.
no stati
i due identikit, non
o chi «ha visto»
e le
e minacce...
Q u e l l i c h e S p a r a n o dalla Fiat U n o s o n o — C o m e h a
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ADRIATICO
Le dichiara.
zioni politiche sull'orrenda
strage estiva c h e ha macchiato
d i sangue la riviera romagnola
n o n si sono fatte attendere. E
all'ennesimo raid degli assassini i n "Uno bianca» corrisponde
l'amara constatazione c h e d o p o tanti feroci o m i c i d i le indagini n o n vanno avanti. CU a m ministratori e I politici emiliani
h a n n o messo l'accento nelle
loro dichiarazioni proprio sul
fatto c h e fino a questo punto
gli investigatori sembrano aver
sottovalutalo tanta violenza
criminale.
Per Mauro Z a n i , segretario
del Pds dell'Emilia Romagna,
o d i fronte a d u n nuovo
gravissimo alto della strategia
della tensione c h e d a tempo
colpisce la nostra regione. In
Romagna, a Rimini, a Forlì prosegue Zani - si ripete quello c h e e già avvenuto a Bologna. Le modalità, la scelta degli obiettivi, chiariscono c h e
dietro questi delitti c'è una
mente politica volta a colpire
la convivenza civile e politica
in questa regione. Siamo d i
fronte, infatti, ad una intensificazione degli attacchi c h e n o n
d à respiro, per piegare questa
regione, per lacerare il suo tessuto d i convivenza civile. La risposta perciò deve essere all'altezza dell'attacco portato e
a questo punto n o n sono p i ù
ammisstbllf sottovalutazioni d i
sorta da nessuna parte. È temp o c h e questi assassini vengan o finalmente catturati e puniti
dalla giustizia e c h e si moltiplichino
gli sforzi d i tutte le forze d i polizia per raggiungere questo
obiettivo, c o n u n a azione d i
coordinamento e d i investigazione Inteligente c h e deve essere potenziata. Questo c i attendiamo - conclude Zani dai nuovi responsabili dell'ordine pubblico a Bologna e in
Emilia Romagna».
L'amaro e pungente c o m mento d i Pier Luigi Bersani, vicepresidente della
regione
Emilia Romagna: «Spero c h e
stavolta n o n si perda tempo
c o n delle sociologie estive e
che c i si o c c u p i di assassini,
n o n d i 'modelli infranti'. Spero
anche - scrive ancora Bersani
- che n o n si ripetano accuse d i
'complottismo' verso c h i segnala da tempo l'esistenza d i
una strategia internazionale d i
aggressione alla convivenza c i vile». Q u i n d i il vicepresidente
della Regione Emilia Romagna
invita il Ministero dell'Interno a
disperdere «meno energie in
autocelebrazioni» e a dare «un
maggiore impulso alle indagini». «Non è possibile - aggiunge - che delle squadre organizzale colpiscano d a u n a n n o
in Emilia Romagna c o n metodi
nazisti senza c h e si veda risposta alcuna se n o n quella della
mobilitazione civile e della d i sponibilità d e i cittadini a collaborare alle indagini. Questa
stessa mobilitazione e questa
disponibilità saranno messe a
rischio se continueremo ad accumulare sulle nostre spalle
sanguinosi e d irrisolti misteri».
Per la segreteria d e l Pds d i
Rimini «ad aggiungere sconcerto vi è lo stile d i c h i c o m p i e
attentati spietati mostrando la
piena sicurezza e tranquillità
d i c h i appare certo della propria impunibilità. Per questo è
decisivo c h e accanto ad una
piena e convinta mobilitazione della società civile e delle
istituzioni locali, si accresca la
qualità delle indagini». Una delegazione d e l comitato federale del Pds d i Rimini sarà presente a Lecco ai funerali dei
due senegalesi uccisi l'altra
notte.
JENNERMELKTTI
RIMIMI. «Quando li dimettete? Noi li aspettiamo. Li uccideremo». La telefonata d i m i naccia è arrivata verso le tredic i d i ieri, all'ospedale d i Sant'Arcangelo, dove è ricoverato
il ragazzo italiano ferito dai delinquenti della Rat Uno. È una
minaccia c h e tradisce anche la
paura del «commando». Per la
prima volta, infatti, qualcuno
ha visto i criminali in azione e d
è rimasto in vita. Sono già stati
preparati due identikit, m a n o n
sono stati diffusi. Si deve ancora «lavorare», definire meglio i
volti d i coloro che h a n n o sparato. D a Roma è giunto i l c o lonnello Subrani. c a p o del Ros
(Reparto operativo speciale)
dei carabinieri. È in arrivo a n c h e il questore Gianni De Gennaro, il «superpoliziotto» dirigente della Criminalpol. Si
vuole premere l'acceleratore a
fondo - o almeno si vuole dare
questa sensazione - nella caccia alla Fiat Uno, e d ai criminali c h e hanno fatto quindici
morti in undici mesi, fra Bologna e la Riviera romagnola.
Il ragazzo ferito sta miglio-
,a
rando, riceve le visite degli
amici. I carabinieri sorvegliano
la sua stanza. «Adesso - dice
u n o dei ragazzi che era sull'aut o inseguita ed attaccata dalla
Rat Uno - c i viene u n d u b b i o :
forse c i hanno sparato addosso n o n perche abbiamo protestato q u a n d o loro hanno "bruciato" lo stop, m a perchè mand a n d o l i a quel paese, li abbiam o indicati c o n le mani. Forse
hanno pensato: "ci hanno visto sulla statale mentre sparavamo, e d adesso dicono: sono
loro, eccoli". Sono tornati indietro per sparare a n o i . Credevano forse che fossimo testimoni».
I ragazzi sono travolti da una
vicenda p i ù grande di loro.
«Potevamo morire tutti, se n o n
fossimo riusciti a d arrivare al
paese ancora affollato». «È
gente sicura - dice il sostituto
procuratore della Repubblica,
Roberto Sapio - c h e n o n sbaglia u n solo colpo. Dopo avere
fatto una strage, sono tornati
indietro per sparare tredici colpi d i pistola contro un gruppo
d i ragazzi colpevoli d i avere
fatto u n gestaccio. Non e pos-
o
DAL NOSTRO INVIATO
case d e i senegalesi. Stanno
n o r m a l m e n t e sulle loro, sono
diffidenti. Figurarsi adesso,
d o p o q u e l l o c h e è successo a
San Mauro. Diventa perciò
prezioso l'aiuto d i Gueye
A l i o u n e , senegalese anche
lui, laureato, divenuto m e n o
d i d u e a n n i fa, d o p o parecc h i o t e m p o passato a Taranto
a fare l'ambulante, responsabile dell'ufficio immigrati della Cgil d i Ravenna.
C'è tensione nella casa rossa. E anche paura. «È successo a q u e i tre. Poteva succedere a c h i u n q u e d i n o i . C o m e si
fa a n o n avere paura?». Chi
parla, in u n italiano approssimativo, è il c u g i n o d i B a b o u :
«No, giornalista, i l m i o n o m e
n o n te lo d i c o . T i d i c o solo
c h e n o n vedevo m i o "fratello"
( c u g i n o è u n termine c h e nel
Alcune centinaia a
rUnità
vocabolario senegalese n o n
esiste, n d r ) d a u n a n n o . Purt r o p p o n o n aveva telefonato
c h e sabato sarebbe passato d i
qua. lo ero fuori e cosi n o n c i
s i a m o incontrati. Adesso il
m i o dolore è doppio...».
Sono u n a decina i senegalesi riuniti nell'ordinata c u c i n a
dell'appartamento
proprio
mentre il grande televisore a
c o l o r i dffonde le p r i m e imm ain! d i Mosca d o p o il golpe in
irss. Il d i a l o g o è difficile, n o n
solo a causa della lingua. Dop o 5 m i n u t i d i c o l l o q u i o sono
tutti m o l t o nervosi. «Perete
questa curiosità? Perché c i hai
portato il giornalista? Questa
pubblicità n o n è buona..»,
protestano c o n Alioune. Il si ndacalista li c a l m a , li tranquillizza, m a la diffidenza rimane.
«Bisogna capirli - dice - , sono
stati c o l p i t i d a vicino d a u n a
grande tragedia. H a n n o il tim o r e d i subire delle conseguenze. Ma, fidati se te lo d i c o
io, questa è tutta brava gente,
discretamente integrata, a p o sto c o l lavoro e e o i permessi.
SI, qualche p i c c o l o sconiro
c o n l a p o p o l a z i o n e del luogo
c'è stato in passato, p o i si è
tutto chiarito. Episodi veri e
p r o p r i d i razzismo n o n ne son o avvenuti. E guarda c h e in
provincia d i Ravenna i senegalesi regolari sono 1090, n i -
: in estate fanno i
Comunità somala, una a le più antiche, e accultu, a quelle
e
i in
.
Un censimento del
e
o contava 221
somali ufficialmente
ia
. n molti,
nel
o estivo,
o come
i ambulanti sulle spiagge della
a
. Nella gione, alla fine del '90, gli
i
o
e
40mila: un
o di o
a nel capoluogo.
OIOVANNI ROSSI
dedica al «Golpe i n Urss»,
siamo costretti a rinviare il
q u o t i d i a n o «Racconto».
Tanti latti inquietanti si aggrovigliano in Riviera. Il deputato socialista Franco Pira nei
giorni scorsi ha dctlo che q u i , a
Rimini, «è sbarcata la mafia»,
ed ha tirato in ballo «legami fra
mafiosi, camorristi ed una fetta
della Rimini politica». «Mafia e
camorra sono qui - ddice
i c e Sapio
- c o m e altrove. Bisogna capire
c o m e si siano organizzati. Ma
la città pensa agli aflari, vuole
lavare i panni in famiglia. Rimini è un vaso in cui n o n si vuole
guardare, è uno specchio nel
quale n o n ci si vuole specchiare, per paura di vedere un'immagine n o n gradita. A b b i a m o
trecentomila presenze in p i ù ,
siamo c o m e una mctropo i,
con tutte le tension i c h e oggi ci
sono nelle metropoli. C'è c h i
se la prende c o n le puttane,
c o n i viado, c o n gli orari del e
discoteche... Ma n o n è possibile mettere un poliziotto per
ogni cittadino. Invece di prendercela c o n le prostitute, and i a m o a vedere chi affitta loro
un monolocale a tre milioni al
mese e n o n paga le lasse. Non
è possibile c h e un ragazzo d i
sedici anni venga ucciso perchè tifoso dell'Inter, e che tutto
continui c o m e prima. Ma q u i
conta solo il turismo».
Ieri pomeriggio c'è stato un
«vertice», l'ennesimo, presso la
Procura. Carabinieri e poliziot-
ti hai
hanno assicurato che lavoreranno di c o m u n e accordo,
non c o m e in passato, quando
ognuno raccoglieva i «suoi»
bossoli d o p o gli attacchi della
Fiat Uno. I proiettili usati nella
rapina all'armeria d i Bologna e
nell'omicidio di u n benzinaio
a Cesena sono dello stesso tipo di quelli trovati a Rimini.
Forse anche l'arma, una Luger,
potrebbe essere la stessa. Delia macchina usata contro i senegalesi,
nessuna
traccia.
«Sparisce sempre in dieci m i nuti» - dice il dottor Sapio «ed io n o n ho i venti u o m i n i
necessari per guardare nei capannoni, negli impianti di demolizione, ecc.». Che la pista
, legata ad u n nuovo
terrorismo, sia fra le più probabili, è stato confermato ieri dall'arrivo di funzionari della Digos e dcU'Ucigos, che si sono
uniti al Ros. il reparto operativo dei carabinieri specializzato
nella lotta alla criminalità organizzata o a bande miste d i
criminali c o m u n i e politici.
seguito u n a laurea, in genere
in Francia, lo Stato europeo
» d e l Senegal.
In questo mese d i agosto
moltissimi d i loro si m u o v o n o
lungo le spiagge della Riviera
romagnola, per fare i venditori
a m b u l a n t i , in quel r u o l o c h e è
A prescindere dalla diversa
provenienza interna al «popo-
L'Amministrazioni 1 postale, d'intesa c o n il ministero del Tesoro e d o p o aver avut > i «via libera» dalla Batic; <!' Italia, ha
istituito il servizio di cambiavalute in 381 uflici, di cui 10G g>i
operanti, distribuiti su ulto il Icrritorto nazionale Ne dà notizia in un comunicato il ministero delle l'oste, spiegando che
gli uffici abilitati a q u i sto servizio sono cucili maggiormente
interessati ai flussi turistici provenienti dall'estero. Le valute
ammesse a negoziazione sono, scellino austriaco, franco
belga, franco francese, marco tedesco, ven giapponese,
sterlina inglese, fiorino olandese, peseta spagnola, dollaro
statunitense e franco svizzero. In questi uffici inoltre potranno essere cambiate IIPJ in valuta estera. I^e operazioni di
cambiavalute superiori a diecimila lire sono s o r e l l e ad un
diritto fisso di mille lire, quelle che superano le 150 m i a lire
vengono invece a s s o r e l l a t e ad un'ulteriore imposta di bollo d i 800 liic. Sono inf i i e in corso di installazione nei più importanti uffici postali sistemi automatici «Sell-service» di
cambiavalute, in funzione 24 ore su 24.
È morto
il rocciatore
rimasto ferito
sul Brenta
E' d i v e d u t o all'ospedale di
Verona senza aver più ripreso conoscenza un rocciatore vicentino rimasto gravemente fento sabato mattina
durante un'arrampicata sulla cima Tosa nel l'.ruppodo»
lomilico d i Brenta U i vittima, Pier Paolo Doveri, di 30
anni, residente ad Alante d i Breganze in provincia di Vicenza, ospite del Trentini i per un periodo d i vacanza, e*a stato
investito da una scam a di sassi mentre affrontava u n canalone in compagnia d i un amico rimasto illeso ed era quindi
precipitato per 150 metri. Recuperato dalle squadre di soccorso alpino d i Madonna di Campiglio era stato trasportato
c o n l'elicottero prima alll'ospedale di Trento e |MÌ a quello
d i Verona dove purtroppo ogni cura si è rivelata vana.
A Catania
novantunesimo
delitto
del 1991
Ancora un o m i c i d i o ieri mattina a Catania. L i vittima è
Benedetto Montando, 31 anni, ptenuto affiliato al clan
dei l a u d a n i Savasta, in contrasto c o n la cosca dei Cappelli-Piacenti. Il delitto è sta_ _ _ _ _ _ _ _ Ì _ M M I _ « Ì
to c o m p i u t o nel popolare
quartiere d i Canalicchio. I
killers hanno atteso Benedetto Montaudo sotto l'abitazione
della madre e d o p o avergli fatto prendere posto al vo ante d i
una Golf lo hanno inseguito c o n un'altra autovettura, dalla
quale hanno p o i aperto il fuoco. Il c o m m a n d o omicida, alla
Ime, ha raggiunto la vHtura e dato il c o l p o di grazia al giovane pregiudicato. Benedetto Montaudo sapeva di essere nel
mirino degli avversari. Da qualche tempo aveva preso l'accorgimento di dormire a casa della madre, ma questa precauzione n o n èvalsa . salvargli la vita. Con l'omicidio d i ieri
mattina, il numero del e persone uccise a Catania da l'inizio
dell'anno è salito a novantuno.
Il boss della Nuova camorra
organizzala. Carmine Esposito, di 35 anni, di Acerra
( N a p o l i ) arrestato a Chicago nel suo ristorante 'Bravissimo» il 12 marzo 1987 dagli
agenti della Fbi su segnalaN H H V « I Ì H « « « W « M H
zione della Criminalpol perchè ricercato pei numerosi
reati che vanno dall'omicidio al traffico delle sostanze stupefacenti, dall'estorsione all'associazione per delinquere di
stampo mafioso, è stalo espulso dagli Stati Uniti e r i n p a t r i a to in Italia. Esposito da D'altra notte si trova rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio i Varese). La notizia è stata resa nota
oggi contemporaneamente dalla C r i m i n a l p o l d i Napoli e dai
carabinieri. Gli investigatori hanno precisato nel corso di
una conferenza stampa che il processo d i estradizione era
stato sospeso per complicazioni burocratiche internazionali
e che, quindi, si era optato per il processo di espulsione per
violazione della legge sull'immigrazione amene ..ma poiché
Esposito era entrato m i 1984 illegalmente negli Usa (e precisamente a New York i c o n passa|»rto e visti lalsi. Esposito,
secondo quanto hann J dichiarato gli investigatori, ha sostenuto, d o p o l'arresto, d avere paura di essere ucciso una volta giunto a Napoli, pei questo è stalo deciso di rinch uderlo
nelcarcere d i Busto A) ,iz:o
Temporale
a Perugia:
grandine come
chicchi d'uva
Olaw Madia, Il senegalese ferito dai killer della «Uno» bianca
ca f o c h i . Ora la morte dei n o stri d u e c o n n a z i o n a l i li mette
un t,x>' al centro d i un'attenzior.e c h e ovviamente n o n
avie bbero voluto».
D o m e n c a , q u a n d o la televisione ha portato nel m o d o p i ù
agghiacciante possibile la n o tizia della strage, nella c o m u nità d i senegalesi è i m m e d i a tamente scattata la solidarietà. Da Schio, in provincia d i
Vicenza, h a telefonato il fratello d i Babou Ceikh, Babou
Mal ir. «Aiutatemi, n o n so c o m e fare». «Vieni c h e ti ospitiam o noi», gli h a n n o risposto.
Babou Matar, maglietta bianca e jeans, ha la faccia stravolta, gli o c c h i gonfi d i sonno. È
in It.tlia d a 15 mesi ( s u o fratello lo aveva preceduto d i tre
mesi) e a Schio fa il marmista.
«Ceikh - spiega - era venuto
à > in
d a m e , in Veneto, giovedì.
N o n c i vedevamo d a u n a n n o .
Lecco e Schio sono troppo d i stanti, c i eravamo promessi d i
incontrarci per le ferie e cosi è
stato».
Matar prosegue il racconto
nel suo stentato italiano spesso c o n l'aiuto d i Alioun e Dice
c h e da Schio i tre erano partiti
venerdì verso l'una d e l p o m e riggio, la sera avevano d o r m i lo a d A r t i g l i a n o da altri a m i c i .
Poi Porto Corsini, penultima
tappa d i questo rapido «tour»
c h e doveva concludersi a Rim i n i da altri a m i c i ancora. Oggi avrebbero dovuto essere d i
nuovo a Lecco: le ferie erano
finite. Matar n o n sa cosa pensare. Gli sembra tutto incredibile, lutto più grande d i lui.
L'esperienza è terribile m a
sembra quasi rassegnato: «Il
a ma molti di
o sono
destino, c o n n o i poveri, è
sempre stato crudele...».
Ma potevano, i tre, essersi
ficcati in qualche guaio? Potev a n o temere qualche vendetta? La risposta è fatta d i tante
occhiate allibile, le stesse occhiate c h e si riserverebbero
ad un marziano c h e sbarcasse
sulla terra. Solo q u e l l o c h e
sembra il leader d e l g r u p p o ,
in un estremo sforzo d i cortesia, sostiene: «Noi lavoratori,
n o i onesti, n o i pensiamo solo
a mettere da parte qualche risparmio per le nostre famiglie
in Senegal. Quei tre fratelli
erano c o m e n o i : lavoratori,
onesti. Perché li h a n n o a m mazzati n o n lo sappiamo, m a
torti n o n ne avevano fatti a
nessuno. E adesso, giornalista, lasciaci c o l nostro d o l o re. .».
i
, pochi e colti
lo stereotipo estivo dell'ext-acomunitario.
Quanti sono? N o n c i sono
dati precisi e, sopratutto, recenti. Bisogna risalire agli ultim i mesi d e l 1990 per avere
qualche indicazione. A l 15
novembre d e l l o scorso a n n o ,
su 5.536 extracomunitari ufficialmente censiti a Bologna,
solo 221 risultavano provenienti dal Senegal. Le più «ec e n l i i m m i g r a z i o n i d a l Marocc o (1.797 presenze ufficiali
nel c a p o l u o g o regionale) e
dalla Tunisia (1.065, sempre
a Bologna e sempre alla fine
del '90) h a n n o a m p i a m e n t e
surclassato numericamente le
c o m u n i t à senegalesi.
Cambiavalute
«self-service»
negli uffici
postali italiani
Il boss Esposito
espulso dagli Usa
e rimpatriato
in Italia
"
Senegalesi in
H i BOLOGNA. Quella senegalese è u n a delle c o m u n i t à
più «antiche» esistenti nel n o stro Paese. Ed a n c h e delle
maggiormente
acculturate.
Molti d e i giovani provenienti
d a questa parte dell'Africa e
residenti in Italia h a n n o c o n -
quella banda. H o parlatocon il
giudice belga Troch, che ha indagato su d i loro, e davvero ci
sono analogie. In quella banda
c'eiano anche degli italiani».
Il senatore Libero Gualtieri
ha parlato di «schegge impazzite dell'apparato dello Stato».
Lei che ne pensa? «È una delle
possibili ipotesi. Certo, questi
che agiscono a Bologna e in
Romagna sono persone esperte d i cose militari, in ogni assalto hanno mostrato una stup e l j c e n t e capacità nell'uso
del e armi, conoscono benissim o la toponomastica. SI, cred o che l'ipotesi del senatore
Gualtieri, c h e è presidente della commissione stragi, sia praticabile, sia probabile. Non ha
c e r o detto stupidaggini».
S
ONIDB DONATI
DALLA NOSTRA REDAZIONE
A causa dell'elevato n u m e r o d i pagine c h e oggi
sibile, nessun criminale si
comporta cosi. Questo significa allora c h e queste persone
sono sicure d i potere giustificare c o m u n q u e , anche c o n
documenti, la loro presenta
sul territorio, in caso v e n i s s c o
fermati dalle forze dell'ordine».
Il magistrato continua a girare in bicicletta per la citta, e
rassicura c h i teme attacchi a
qualche «personalità». «Que.li
n o n sparano a magistrali, politici, ai simboli del potere. Sparano alla gente comune , perche vogliono seminare il terrore. Stanno attuando un disegno eversivo, terroristico. >c
terrorismo signilica seminare
paura, uccidere senza scopo
d i lucro, provocare tensione
sociale». Doveva andare in leric proprio ieri mattina, ma
«per ora» ha rinunciato. «Per
ora perchè - racconta il dottar
Sapio - quindici giorni fa è slata annunciata la nascita del
" p o o l " di investigatori - tre carabinieri e tre poliziotti - che
deve indagare, c o n l'aiuto d i
psicologi, sui crimini d i questa
banda, e d ancora n o n si è fatto
nulla. Questi criminali si debb o n o e si possono prendeie,
ma otterremo il risultalo solo
se n o n saremo distratti dallo
scippo che avverrà fi a due ore
e dalla normale amministrazione».
In Belgio, dall'82 in p o i , ha
operato la banda chiamata del
Brabante Vallone, c o n ex poliziotti e neonazisti. Hanno seminato il terrore nei supermercati, uccidendo la gente c o m u ne. «Ci sono - dice il dottor Sapio - molle similitudini c o n
«Quei e
i
i onesti...»
RAVENNA V i a Montanari
a Porto Corsini. È i n questa
frazione d i Ravenna cresciuta
all'ingresso d e l canale navigabile d e l p o r t o r o m a g n o l o , c h e
sabato scorso avevano fatto
l'ultima t a p p a d e l loro viaggio,
iniziato a Lecco, I tre senegalesi vittime d e l p i o m b o sparato dalla «Uno» b i a n c a a San
Mauro Pascoli. I n u n a bella
casa rossa d e l C o m u n e , affittata a 120 m i l a lire per person a a u n c e n t i n a i o d i immigrati, a b i t a n o m o l l i a m i c i e a l c u n i
parenti d i Diaw Madia, B a b o u
Ceikh e Ndiaye Malick. A Porto Corsini i l terzetto si era ferm a t o qualche ora: saluti, abbracci, u n pasto caldo. Poi
verso l e 8 d i sera la partenza
per la capitale delle vacanze
in cerca d i altri a m i c i .
N o n è facile entrare nelle
a di ogni sospetto»
i l'ultima tappa delle vittime
o
,
e di Avevano fatto tappa a
venna con 700 abitanti e 120
,i e
senegalesi vittime dell'agguato di San
o
li.
w
,
u Ceikh e Ndiaye
, sabato
o passati a
ei o
i amici e
i che hanno
o
o e casa nel
nate. l
o di
: «L'avevo
o dopo un
anno». l cugino: , abbiamo
. Tanta».
- e j R SF
PAGINA ì5 L'UNITÀ
lo degli immigrati», è evidente
l'enorme sproporzione tra esigenze di accoglienza e disponibilità e c o n o m i c h e nazionali.
li
Emilia-Romagna sono
già concentrati - stando a d
uno studio dell'Università d i
Bologna, anch'esso risalente
allo scorso a n n o - oltre 40.000
extracomunitarì, la c u i distribuzione
geografica
segue
l'andamento d e l mercato d e l
lavoro: il 25% u Bologna; il
% a Parma, Reggio, Modena
e Piacenza (quest'ultimo è il
c a p o l u o g o dove minore è la
presenza degli i m m i g r a t i ) ; il
35% si divide tra la Romagna
(le province d i Ravenna e d i
Forlì, dov'è avvenuto l'ultimo
fatto d i sangue) e Ferrara. Le
istituzioni locali emiliano-romagnole h a n n o chiesto c o n tributi allo Stato per 4 miliardi
e 179 m i l i o n i d i lire, in base
agli stanziamenti previsti dalla
legge Martelli.
Ne h a n n o ottenuti assai
m e n o : un m i l i a r d o e d 835 m i lioni, Da notare c h e un consistente f e n o m e n o d i «nomadismo", all'interno d i quella p o polazione «parallela» che è
costituita dagli immigrati, ha
latto si c h e in Emilia ed in Romagna si siano stabiliti b e n
settemila extracomunitari c h e
risultano regolarizzali ( e resid e n t i ) nelle regioni meridionali.
Si tratta d i una presenza
c h e porta c o n sé il drammati-
c o bisogno d i strutture per
l'accoglienza: p r i m a d i tutto
un tetto. Lo scorso a n n o la Regione ha d a t o il suo assenso a
26 progetti, presentati d a altrettanti C o m u n i , per l'allestimento d i centri d i prima accoglienza. In molti casi, si tratta
di edifici scolastici dismessi o
d i prelabbricati. Spesso l'individuazione d i questi spazi è
accompagnata da p o l e m i c h e
e incomprensioni. Polemiche
c h e riguardano anche - c o m e
h a n n o alterniate diversi a m ministratori p u b b l i c i - il contributo alla soluzione di questi
p r o b l e m i da parte delle forze
imprenditoriali, c h e pure utilizzano la nuova m a n o d o p e ra. Un i m p e g n o n o n all'altezza dell'emergenza.
Un violento temporale estivo, c o n forti raffiche di vento
e grandine come chicchi
d'uva si è abbattuto ieri pomeriggio sul Perugino. Numerósi sono gli allagamenti
in particolare nelle zone
>
basse di Perugia, dove stanno operando i vigili del fuoc o c o n ogni mezzo d sponibile. Una momentanea interruzione dell'energia d e l i n c a ha mandato in tilt i centralini di
numerose aziende de'la zona industriale, mentre le sale della stazione ferroviaria di Pontivegge sono stale allagate da
circa 30 centimetri d'acqua piovana. Grossi chici hi di grandine della grandezza di uva, sono caduti in m o d o particolare in via Cortonesc, in pieno centro storico e lurido la fascia
che va da Monteluce a r< mte S. Giovanni. Nella zòna cella
stazione ferroviaria la circolazione automobilistica si svolge
con difficoltà. Un fulmine ha colpilo una cabina dell'Enel
nella zona periferica. f\\\a 17 su tutto il comprensorio è tornato perù a splendere il sole.
Vittorio Emanuele
scriverà a Cossiga
riconoscendo
la Repubblica
Vittorio Emanuele di Savoia
è pronto a scrivere una lettera al presidente Cossi?a, d o po le dichiarazioni di questo
ultimo sul rientro in Italia degli eredi di casa Savoia. «Risponderò alla s u i dichiara_
zione», ha infatti annunciato
in una intervista a I J Stampa. C'è da ricordare t h e lo stesso principe scrisse al presidente Sandro Pettini, ma questo ultimo se la presi.' p c c h è la
lettera era indinzzata al «Signor Pcrtini». Stavolta il principe
non ripelerà la galle- «l,a Repubblica italiana esiste - riconosce e Francesco Cos.iga è il suo presidente". Per Vittorio
Emanuele tocca a) parlamento italiano abrogan 1 la norma
transitoria della Costituzione.
GIUSEPPE VITTORI
»a
e
o
n 3 a giudizio:
e
o due somali
M FIRENZE. Una lunga sene
di imputazioni
dalle ,esiom
personali alle ingiurie
sono
state contestate al titolar ? di un
bar del centro di Firenze e ad
altre d u e persone, citate > giudizio dal sostituto proctiraiorc
Luciana Piras c o n l'accusa di
aver rivolto frasi razziste e picchiato due coniugi soninli La
coppia, Gabow Àbdullaht e la
moglie Sofia Hassan vlohamud - due extraconu nitari
che da tempo lavorano tei capoluogo toscano - il 2 \\ unno
scorso denunciarono d i essere
stati offesi e aggrediti l e i bar
«Jolly» di piazza Santa '/aria
Novella, d o p o che la donna
aveva protestato c o n il n o l a r e
per n o n averle fatto uwire la
toilette. Sofia Hassan Moham u d riportò lesioni al collo
(cinque giorni di prognosi)
per alcune percosse. 1*1 procura circondariale ha cita!,» in
giudizio il p r o p i u lario del bar,
Luciano Mcacci. 43 anni, il suo
dipendente Frane esco Cito. 37
anni, ed un c l u lite del bar.
Giuseppe Calabro. 57 anni.
Meacci e Cito sonu accusati di
lesioni, ingiuria, violenza privata; Calabro di lesioni, minacce c o n un coltello, ingiuria e
porto abusivo d'arma. Nel cap o d'imputazione vengono attribuite ai tre a l i t i n e frasi usate
contro i coniugi, «bastarda negra, tu in bagno non entri», «andate via negri, e >sa fate qui?
Noi paghiamo le I asse e voi ne
gri n o n dovete lermarvi aui»,
avrebbero detto tra l'altro,
Mcacci e Cito. Il bar «Jolly», dop o la vicenda, In ;hur;o per alcuni giorni per ordine del questori'.