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ì$T IN ITALIA MARTEDÌ 20 AGOST01991 o tanti episodi i senza spiegazione, l giudice: «Si sentono i dall'impunità: pe l'agguato ai e senegalesi non escludiamo che abbiano documenti gli i seguono una pista : con cui possono e ogni .» «schegge impazzite » di i dello Stato e di e ai testimoni in ospedale Uno bianca, sono tutti delitti politici e «al di , a con la sociologia: a e gli assassini» Quelli che o dalla Fiat Uno sono - come ha detto il e ie impazzite di ap, e il dotto i dello Stato»? «È o Sapio, che indaga sull'omicidio dei senegalesi. i o è gente a di sé, a di cose . a Fiat Uno a nessuna . Soa diffusi. no stati i due identikit, non o chi «ha visto» e le e minacce... Q u e l l i c h e S p a r a n o dalla Fiat U n o s o n o — C o m e h a DAL NOSTRO INVIATO ANDREA ADRIATICO Le dichiara. zioni politiche sull'orrenda strage estiva c h e ha macchiato d i sangue la riviera romagnola n o n si sono fatte attendere. E all'ennesimo raid degli assassini i n "Uno bianca» corrisponde l'amara constatazione c h e d o p o tanti feroci o m i c i d i le indagini n o n vanno avanti. CU a m ministratori e I politici emiliani h a n n o messo l'accento nelle loro dichiarazioni proprio sul fatto c h e fino a questo punto gli investigatori sembrano aver sottovalutalo tanta violenza criminale. Per Mauro Z a n i , segretario del Pds dell'Emilia Romagna, o d i fronte a d u n nuovo gravissimo alto della strategia della tensione c h e d a tempo colpisce la nostra regione. In Romagna, a Rimini, a Forlì prosegue Zani - si ripete quello c h e e già avvenuto a Bologna. Le modalità, la scelta degli obiettivi, chiariscono c h e dietro questi delitti c'è una mente politica volta a colpire la convivenza civile e politica in questa regione. Siamo d i fronte, infatti, ad una intensificazione degli attacchi c h e n o n d à respiro, per piegare questa regione, per lacerare il suo tessuto d i convivenza civile. La risposta perciò deve essere all'altezza dell'attacco portato e a questo punto n o n sono p i ù ammisstbllf sottovalutazioni d i sorta da nessuna parte. È temp o c h e questi assassini vengan o finalmente catturati e puniti dalla giustizia e c h e si moltiplichino gli sforzi d i tutte le forze d i polizia per raggiungere questo obiettivo, c o n u n a azione d i coordinamento e d i investigazione Inteligente c h e deve essere potenziata. Questo c i attendiamo - conclude Zani dai nuovi responsabili dell'ordine pubblico a Bologna e in Emilia Romagna». L'amaro e pungente c o m mento d i Pier Luigi Bersani, vicepresidente della regione Emilia Romagna: «Spero c h e stavolta n o n si perda tempo c o n delle sociologie estive e che c i si o c c u p i di assassini, n o n d i 'modelli infranti'. Spero anche - scrive ancora Bersani - che n o n si ripetano accuse d i 'complottismo' verso c h i segnala da tempo l'esistenza d i una strategia internazionale d i aggressione alla convivenza c i vile». Q u i n d i il vicepresidente della Regione Emilia Romagna invita il Ministero dell'Interno a disperdere «meno energie in autocelebrazioni» e a dare «un maggiore impulso alle indagini». «Non è possibile - aggiunge - che delle squadre organizzale colpiscano d a u n a n n o in Emilia Romagna c o n metodi nazisti senza c h e si veda risposta alcuna se n o n quella della mobilitazione civile e della d i sponibilità d e i cittadini a collaborare alle indagini. Questa stessa mobilitazione e questa disponibilità saranno messe a rischio se continueremo ad accumulare sulle nostre spalle sanguinosi e d irrisolti misteri». Per la segreteria d e l Pds d i Rimini «ad aggiungere sconcerto vi è lo stile d i c h i c o m p i e attentati spietati mostrando la piena sicurezza e tranquillità d i c h i appare certo della propria impunibilità. Per questo è decisivo c h e accanto ad una piena e convinta mobilitazione della società civile e delle istituzioni locali, si accresca la qualità delle indagini». Una delegazione d e l comitato federale del Pds d i Rimini sarà presente a Lecco ai funerali dei due senegalesi uccisi l'altra notte. JENNERMELKTTI RIMIMI. «Quando li dimettete? Noi li aspettiamo. Li uccideremo». La telefonata d i m i naccia è arrivata verso le tredic i d i ieri, all'ospedale d i Sant'Arcangelo, dove è ricoverato il ragazzo italiano ferito dai delinquenti della Rat Uno. È una minaccia c h e tradisce anche la paura del «commando». Per la prima volta, infatti, qualcuno ha visto i criminali in azione e d è rimasto in vita. Sono già stati preparati due identikit, m a n o n sono stati diffusi. Si deve ancora «lavorare», definire meglio i volti d i coloro che h a n n o sparato. D a Roma è giunto i l c o lonnello Subrani. c a p o del Ros (Reparto operativo speciale) dei carabinieri. È in arrivo a n c h e il questore Gianni De Gennaro, il «superpoliziotto» dirigente della Criminalpol. Si vuole premere l'acceleratore a fondo - o almeno si vuole dare questa sensazione - nella caccia alla Fiat Uno, e d ai criminali c h e hanno fatto quindici morti in undici mesi, fra Bologna e la Riviera romagnola. Il ragazzo ferito sta miglio- ,a rando, riceve le visite degli amici. I carabinieri sorvegliano la sua stanza. «Adesso - dice u n o dei ragazzi che era sull'aut o inseguita ed attaccata dalla Rat Uno - c i viene u n d u b b i o : forse c i hanno sparato addosso n o n perche abbiamo protestato q u a n d o loro hanno "bruciato" lo stop, m a perchè mand a n d o l i a quel paese, li abbiam o indicati c o n le mani. Forse hanno pensato: "ci hanno visto sulla statale mentre sparavamo, e d adesso dicono: sono loro, eccoli". Sono tornati indietro per sparare a n o i . Credevano forse che fossimo testimoni». I ragazzi sono travolti da una vicenda p i ù grande di loro. «Potevamo morire tutti, se n o n fossimo riusciti a d arrivare al paese ancora affollato». «È gente sicura - dice il sostituto procuratore della Repubblica, Roberto Sapio - c h e n o n sbaglia u n solo colpo. Dopo avere fatto una strage, sono tornati indietro per sparare tredici colpi d i pistola contro un gruppo d i ragazzi colpevoli d i avere fatto u n gestaccio. Non e pos- o DAL NOSTRO INVIATO case d e i senegalesi. Stanno n o r m a l m e n t e sulle loro, sono diffidenti. Figurarsi adesso, d o p o q u e l l o c h e è successo a San Mauro. Diventa perciò prezioso l'aiuto d i Gueye A l i o u n e , senegalese anche lui, laureato, divenuto m e n o d i d u e a n n i fa, d o p o parecc h i o t e m p o passato a Taranto a fare l'ambulante, responsabile dell'ufficio immigrati della Cgil d i Ravenna. C'è tensione nella casa rossa. E anche paura. «È successo a q u e i tre. Poteva succedere a c h i u n q u e d i n o i . C o m e si fa a n o n avere paura?». Chi parla, in u n italiano approssimativo, è il c u g i n o d i B a b o u : «No, giornalista, i l m i o n o m e n o n te lo d i c o . T i d i c o solo c h e n o n vedevo m i o "fratello" ( c u g i n o è u n termine c h e nel Alcune centinaia a rUnità vocabolario senegalese n o n esiste, n d r ) d a u n a n n o . Purt r o p p o n o n aveva telefonato c h e sabato sarebbe passato d i qua. lo ero fuori e cosi n o n c i s i a m o incontrati. Adesso il m i o dolore è doppio...». Sono u n a decina i senegalesi riuniti nell'ordinata c u c i n a dell'appartamento proprio mentre il grande televisore a c o l o r i dffonde le p r i m e imm ain! d i Mosca d o p o il golpe in irss. Il d i a l o g o è difficile, n o n solo a causa della lingua. Dop o 5 m i n u t i d i c o l l o q u i o sono tutti m o l t o nervosi. «Perete questa curiosità? Perché c i hai portato il giornalista? Questa pubblicità n o n è buona..», protestano c o n Alioune. Il si ndacalista li c a l m a , li tranquillizza, m a la diffidenza rimane. «Bisogna capirli - dice - , sono stati c o l p i t i d a vicino d a u n a grande tragedia. H a n n o il tim o r e d i subire delle conseguenze. Ma, fidati se te lo d i c o io, questa è tutta brava gente, discretamente integrata, a p o sto c o l lavoro e e o i permessi. SI, qualche p i c c o l o sconiro c o n l a p o p o l a z i o n e del luogo c'è stato in passato, p o i si è tutto chiarito. Episodi veri e p r o p r i d i razzismo n o n ne son o avvenuti. E guarda c h e in provincia d i Ravenna i senegalesi regolari sono 1090, n i - : in estate fanno i Comunità somala, una a le più antiche, e accultu, a quelle e i in . Un censimento del e o contava 221 somali ufficialmente ia . n molti, nel o estivo, o come i ambulanti sulle spiagge della a . Nella gione, alla fine del '90, gli i o e 40mila: un o di o a nel capoluogo. OIOVANNI ROSSI dedica al «Golpe i n Urss», siamo costretti a rinviare il q u o t i d i a n o «Racconto». Tanti latti inquietanti si aggrovigliano in Riviera. Il deputato socialista Franco Pira nei giorni scorsi ha dctlo che q u i , a Rimini, «è sbarcata la mafia», ed ha tirato in ballo «legami fra mafiosi, camorristi ed una fetta della Rimini politica». «Mafia e camorra sono qui - ddice i c e Sapio - c o m e altrove. Bisogna capire c o m e si siano organizzati. Ma la città pensa agli aflari, vuole lavare i panni in famiglia. Rimini è un vaso in cui n o n si vuole guardare, è uno specchio nel quale n o n ci si vuole specchiare, per paura di vedere un'immagine n o n gradita. A b b i a m o trecentomila presenze in p i ù , siamo c o m e una mctropo i, con tutte le tension i c h e oggi ci sono nelle metropoli. C'è c h i se la prende c o n le puttane, c o n i viado, c o n gli orari del e discoteche... Ma n o n è possibile mettere un poliziotto per ogni cittadino. Invece di prendercela c o n le prostitute, and i a m o a vedere chi affitta loro un monolocale a tre milioni al mese e n o n paga le lasse. Non è possibile c h e un ragazzo d i sedici anni venga ucciso perchè tifoso dell'Inter, e che tutto continui c o m e prima. Ma q u i conta solo il turismo». Ieri pomeriggio c'è stato un «vertice», l'ennesimo, presso la Procura. Carabinieri e poliziot- ti hai hanno assicurato che lavoreranno di c o m u n e accordo, non c o m e in passato, quando ognuno raccoglieva i «suoi» bossoli d o p o gli attacchi della Fiat Uno. I proiettili usati nella rapina all'armeria d i Bologna e nell'omicidio di u n benzinaio a Cesena sono dello stesso tipo di quelli trovati a Rimini. Forse anche l'arma, una Luger, potrebbe essere la stessa. Delia macchina usata contro i senegalesi, nessuna traccia. «Sparisce sempre in dieci m i nuti» - dice il dottor Sapio «ed io n o n ho i venti u o m i n i necessari per guardare nei capannoni, negli impianti di demolizione, ecc.». Che la pista , legata ad u n nuovo terrorismo, sia fra le più probabili, è stato confermato ieri dall'arrivo di funzionari della Digos e dcU'Ucigos, che si sono uniti al Ros. il reparto operativo dei carabinieri specializzato nella lotta alla criminalità organizzata o a bande miste d i criminali c o m u n i e politici. seguito u n a laurea, in genere in Francia, lo Stato europeo » d e l Senegal. In questo mese d i agosto moltissimi d i loro si m u o v o n o lungo le spiagge della Riviera romagnola, per fare i venditori a m b u l a n t i , in quel r u o l o c h e è A prescindere dalla diversa provenienza interna al «popo- L'Amministrazioni 1 postale, d'intesa c o n il ministero del Tesoro e d o p o aver avut > i «via libera» dalla Batic; <!' Italia, ha istituito il servizio di cambiavalute in 381 uflici, di cui 10G g>i operanti, distribuiti su ulto il Icrritorto nazionale Ne dà notizia in un comunicato il ministero delle l'oste, spiegando che gli uffici abilitati a q u i sto servizio sono cucili maggiormente interessati ai flussi turistici provenienti dall'estero. Le valute ammesse a negoziazione sono, scellino austriaco, franco belga, franco francese, marco tedesco, ven giapponese, sterlina inglese, fiorino olandese, peseta spagnola, dollaro statunitense e franco svizzero. In questi uffici inoltre potranno essere cambiate IIPJ in valuta estera. I^e operazioni di cambiavalute superiori a diecimila lire sono s o r e l l e ad un diritto fisso di mille lire, quelle che superano le 150 m i a lire vengono invece a s s o r e l l a t e ad un'ulteriore imposta di bollo d i 800 liic. Sono inf i i e in corso di installazione nei più importanti uffici postali sistemi automatici «Sell-service» di cambiavalute, in funzione 24 ore su 24. È morto il rocciatore rimasto ferito sul Brenta E' d i v e d u t o all'ospedale di Verona senza aver più ripreso conoscenza un rocciatore vicentino rimasto gravemente fento sabato mattina durante un'arrampicata sulla cima Tosa nel l'.ruppodo» lomilico d i Brenta U i vittima, Pier Paolo Doveri, di 30 anni, residente ad Alante d i Breganze in provincia di Vicenza, ospite del Trentini i per un periodo d i vacanza, e*a stato investito da una scam a di sassi mentre affrontava u n canalone in compagnia d i un amico rimasto illeso ed era quindi precipitato per 150 metri. Recuperato dalle squadre di soccorso alpino d i Madonna di Campiglio era stato trasportato c o n l'elicottero prima alll'ospedale di Trento e |MÌ a quello d i Verona dove purtroppo ogni cura si è rivelata vana. A Catania novantunesimo delitto del 1991 Ancora un o m i c i d i o ieri mattina a Catania. L i vittima è Benedetto Montando, 31 anni, ptenuto affiliato al clan dei l a u d a n i Savasta, in contrasto c o n la cosca dei Cappelli-Piacenti. Il delitto è sta_ _ _ _ _ _ _ _ Ì _ M M I _ « Ì to c o m p i u t o nel popolare quartiere d i Canalicchio. I killers hanno atteso Benedetto Montaudo sotto l'abitazione della madre e d o p o avergli fatto prendere posto al vo ante d i una Golf lo hanno inseguito c o n un'altra autovettura, dalla quale hanno p o i aperto il fuoco. Il c o m m a n d o omicida, alla Ime, ha raggiunto la vHtura e dato il c o l p o di grazia al giovane pregiudicato. Benedetto Montaudo sapeva di essere nel mirino degli avversari. Da qualche tempo aveva preso l'accorgimento di dormire a casa della madre, ma questa precauzione n o n èvalsa . salvargli la vita. Con l'omicidio d i ieri mattina, il numero del e persone uccise a Catania da l'inizio dell'anno è salito a novantuno. Il boss della Nuova camorra organizzala. Carmine Esposito, di 35 anni, di Acerra ( N a p o l i ) arrestato a Chicago nel suo ristorante 'Bravissimo» il 12 marzo 1987 dagli agenti della Fbi su segnalaN H H V « I Ì H « « « W « M H zione della Criminalpol perchè ricercato pei numerosi reati che vanno dall'omicidio al traffico delle sostanze stupefacenti, dall'estorsione all'associazione per delinquere di stampo mafioso, è stalo espulso dagli Stati Uniti e r i n p a t r i a to in Italia. Esposito da D'altra notte si trova rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio i Varese). La notizia è stata resa nota oggi contemporaneamente dalla C r i m i n a l p o l d i Napoli e dai carabinieri. Gli investigatori hanno precisato nel corso di una conferenza stampa che il processo d i estradizione era stato sospeso per complicazioni burocratiche internazionali e che, quindi, si era optato per il processo di espulsione per violazione della legge sull'immigrazione amene ..ma poiché Esposito era entrato m i 1984 illegalmente negli Usa (e precisamente a New York i c o n passa|»rto e visti lalsi. Esposito, secondo quanto hann J dichiarato gli investigatori, ha sostenuto, d o p o l'arresto, d avere paura di essere ucciso una volta giunto a Napoli, pei questo è stalo deciso di rinch uderlo nelcarcere d i Busto A) ,iz:o Temporale a Perugia: grandine come chicchi d'uva Olaw Madia, Il senegalese ferito dai killer della «Uno» bianca ca f o c h i . Ora la morte dei n o stri d u e c o n n a z i o n a l i li mette un t,x>' al centro d i un'attenzior.e c h e ovviamente n o n avie bbero voluto». D o m e n c a , q u a n d o la televisione ha portato nel m o d o p i ù agghiacciante possibile la n o tizia della strage, nella c o m u nità d i senegalesi è i m m e d i a tamente scattata la solidarietà. Da Schio, in provincia d i Vicenza, h a telefonato il fratello d i Babou Ceikh, Babou Mal ir. «Aiutatemi, n o n so c o m e fare». «Vieni c h e ti ospitiam o noi», gli h a n n o risposto. Babou Matar, maglietta bianca e jeans, ha la faccia stravolta, gli o c c h i gonfi d i sonno. È in It.tlia d a 15 mesi ( s u o fratello lo aveva preceduto d i tre mesi) e a Schio fa il marmista. «Ceikh - spiega - era venuto à > in d a m e , in Veneto, giovedì. N o n c i vedevamo d a u n a n n o . Lecco e Schio sono troppo d i stanti, c i eravamo promessi d i incontrarci per le ferie e cosi è stato». Matar prosegue il racconto nel suo stentato italiano spesso c o n l'aiuto d i Alioun e Dice c h e da Schio i tre erano partiti venerdì verso l'una d e l p o m e riggio, la sera avevano d o r m i lo a d A r t i g l i a n o da altri a m i c i . Poi Porto Corsini, penultima tappa d i questo rapido «tour» c h e doveva concludersi a Rim i n i da altri a m i c i ancora. Oggi avrebbero dovuto essere d i nuovo a Lecco: le ferie erano finite. Matar n o n sa cosa pensare. Gli sembra tutto incredibile, lutto più grande d i lui. L'esperienza è terribile m a sembra quasi rassegnato: «Il a ma molti di o sono destino, c o n n o i poveri, è sempre stato crudele...». Ma potevano, i tre, essersi ficcati in qualche guaio? Potev a n o temere qualche vendetta? La risposta è fatta d i tante occhiate allibile, le stesse occhiate c h e si riserverebbero ad un marziano c h e sbarcasse sulla terra. Solo q u e l l o c h e sembra il leader d e l g r u p p o , in un estremo sforzo d i cortesia, sostiene: «Noi lavoratori, n o i onesti, n o i pensiamo solo a mettere da parte qualche risparmio per le nostre famiglie in Senegal. Quei tre fratelli erano c o m e n o i : lavoratori, onesti. Perché li h a n n o a m mazzati n o n lo sappiamo, m a torti n o n ne avevano fatti a nessuno. E adesso, giornalista, lasciaci c o l nostro d o l o re. .». i , pochi e colti lo stereotipo estivo dell'ext-acomunitario. Quanti sono? N o n c i sono dati precisi e, sopratutto, recenti. Bisogna risalire agli ultim i mesi d e l 1990 per avere qualche indicazione. A l 15 novembre d e l l o scorso a n n o , su 5.536 extracomunitari ufficialmente censiti a Bologna, solo 221 risultavano provenienti dal Senegal. Le più «ec e n l i i m m i g r a z i o n i d a l Marocc o (1.797 presenze ufficiali nel c a p o l u o g o regionale) e dalla Tunisia (1.065, sempre a Bologna e sempre alla fine del '90) h a n n o a m p i a m e n t e surclassato numericamente le c o m u n i t à senegalesi. Cambiavalute «self-service» negli uffici postali italiani Il boss Esposito espulso dagli Usa e rimpatriato in Italia " Senegalesi in H i BOLOGNA. Quella senegalese è u n a delle c o m u n i t à più «antiche» esistenti nel n o stro Paese. Ed a n c h e delle maggiormente acculturate. Molti d e i giovani provenienti d a questa parte dell'Africa e residenti in Italia h a n n o c o n - quella banda. H o parlatocon il giudice belga Troch, che ha indagato su d i loro, e davvero ci sono analogie. In quella banda c'eiano anche degli italiani». Il senatore Libero Gualtieri ha parlato di «schegge impazzite dell'apparato dello Stato». Lei che ne pensa? «È una delle possibili ipotesi. Certo, questi che agiscono a Bologna e in Romagna sono persone esperte d i cose militari, in ogni assalto hanno mostrato una stup e l j c e n t e capacità nell'uso del e armi, conoscono benissim o la toponomastica. SI, cred o che l'ipotesi del senatore Gualtieri, c h e è presidente della commissione stragi, sia praticabile, sia probabile. Non ha c e r o detto stupidaggini». S ONIDB DONATI DALLA NOSTRA REDAZIONE A causa dell'elevato n u m e r o d i pagine c h e oggi sibile, nessun criminale si comporta cosi. Questo significa allora c h e queste persone sono sicure d i potere giustificare c o m u n q u e , anche c o n documenti, la loro presenta sul territorio, in caso v e n i s s c o fermati dalle forze dell'ordine». Il magistrato continua a girare in bicicletta per la citta, e rassicura c h i teme attacchi a qualche «personalità». «Que.li n o n sparano a magistrali, politici, ai simboli del potere. Sparano alla gente comune , perche vogliono seminare il terrore. Stanno attuando un disegno eversivo, terroristico. >c terrorismo signilica seminare paura, uccidere senza scopo d i lucro, provocare tensione sociale». Doveva andare in leric proprio ieri mattina, ma «per ora» ha rinunciato. «Per ora perchè - racconta il dottar Sapio - quindici giorni fa è slata annunciata la nascita del " p o o l " di investigatori - tre carabinieri e tre poliziotti - che deve indagare, c o n l'aiuto d i psicologi, sui crimini d i questa banda, e d ancora n o n si è fatto nulla. Questi criminali si debb o n o e si possono prendeie, ma otterremo il risultalo solo se n o n saremo distratti dallo scippo che avverrà fi a due ore e dalla normale amministrazione». In Belgio, dall'82 in p o i , ha operato la banda chiamata del Brabante Vallone, c o n ex poliziotti e neonazisti. Hanno seminato il terrore nei supermercati, uccidendo la gente c o m u ne. «Ci sono - dice il dottor Sapio - molle similitudini c o n «Quei e i i onesti...» RAVENNA V i a Montanari a Porto Corsini. È i n questa frazione d i Ravenna cresciuta all'ingresso d e l canale navigabile d e l p o r t o r o m a g n o l o , c h e sabato scorso avevano fatto l'ultima t a p p a d e l loro viaggio, iniziato a Lecco, I tre senegalesi vittime d e l p i o m b o sparato dalla «Uno» b i a n c a a San Mauro Pascoli. I n u n a bella casa rossa d e l C o m u n e , affittata a 120 m i l a lire per person a a u n c e n t i n a i o d i immigrati, a b i t a n o m o l l i a m i c i e a l c u n i parenti d i Diaw Madia, B a b o u Ceikh e Ndiaye Malick. A Porto Corsini i l terzetto si era ferm a t o qualche ora: saluti, abbracci, u n pasto caldo. Poi verso l e 8 d i sera la partenza per la capitale delle vacanze in cerca d i altri a m i c i . N o n è facile entrare nelle a di ogni sospetto» i l'ultima tappa delle vittime o , e di Avevano fatto tappa a venna con 700 abitanti e 120 ,i e senegalesi vittime dell'agguato di San o li. w , u Ceikh e Ndiaye , sabato o passati a ei o i amici e i che hanno o o e casa nel nate. l o di : «L'avevo o dopo un anno». l cugino: , abbiamo . Tanta». - e j R SF PAGINA ì5 L'UNITÀ lo degli immigrati», è evidente l'enorme sproporzione tra esigenze di accoglienza e disponibilità e c o n o m i c h e nazionali. li Emilia-Romagna sono già concentrati - stando a d uno studio dell'Università d i Bologna, anch'esso risalente allo scorso a n n o - oltre 40.000 extracomunitarì, la c u i distribuzione geografica segue l'andamento d e l mercato d e l lavoro: il 25% u Bologna; il % a Parma, Reggio, Modena e Piacenza (quest'ultimo è il c a p o l u o g o dove minore è la presenza degli i m m i g r a t i ) ; il 35% si divide tra la Romagna (le province d i Ravenna e d i Forlì, dov'è avvenuto l'ultimo fatto d i sangue) e Ferrara. Le istituzioni locali emiliano-romagnole h a n n o chiesto c o n tributi allo Stato per 4 miliardi e 179 m i l i o n i d i lire, in base agli stanziamenti previsti dalla legge Martelli. Ne h a n n o ottenuti assai m e n o : un m i l i a r d o e d 835 m i lioni, Da notare c h e un consistente f e n o m e n o d i «nomadismo", all'interno d i quella p o polazione «parallela» che è costituita dagli immigrati, ha latto si c h e in Emilia ed in Romagna si siano stabiliti b e n settemila extracomunitari c h e risultano regolarizzali ( e resid e n t i ) nelle regioni meridionali. Si tratta d i una presenza c h e porta c o n sé il drammati- c o bisogno d i strutture per l'accoglienza: p r i m a d i tutto un tetto. Lo scorso a n n o la Regione ha d a t o il suo assenso a 26 progetti, presentati d a altrettanti C o m u n i , per l'allestimento d i centri d i prima accoglienza. In molti casi, si tratta di edifici scolastici dismessi o d i prelabbricati. Spesso l'individuazione d i questi spazi è accompagnata da p o l e m i c h e e incomprensioni. Polemiche c h e riguardano anche - c o m e h a n n o alterniate diversi a m ministratori p u b b l i c i - il contributo alla soluzione di questi p r o b l e m i da parte delle forze imprenditoriali, c h e pure utilizzano la nuova m a n o d o p e ra. Un i m p e g n o n o n all'altezza dell'emergenza. Un violento temporale estivo, c o n forti raffiche di vento e grandine come chicchi d'uva si è abbattuto ieri pomeriggio sul Perugino. Numerósi sono gli allagamenti in particolare nelle zone > basse di Perugia, dove stanno operando i vigili del fuoc o c o n ogni mezzo d sponibile. Una momentanea interruzione dell'energia d e l i n c a ha mandato in tilt i centralini di numerose aziende de'la zona industriale, mentre le sale della stazione ferroviaria di Pontivegge sono stale allagate da circa 30 centimetri d'acqua piovana. Grossi chici hi di grandine della grandezza di uva, sono caduti in m o d o particolare in via Cortonesc, in pieno centro storico e lurido la fascia che va da Monteluce a r< mte S. Giovanni. Nella zòna cella stazione ferroviaria la circolazione automobilistica si svolge con difficoltà. Un fulmine ha colpilo una cabina dell'Enel nella zona periferica. f\\\a 17 su tutto il comprensorio è tornato perù a splendere il sole. Vittorio Emanuele scriverà a Cossiga riconoscendo la Repubblica Vittorio Emanuele di Savoia è pronto a scrivere una lettera al presidente Cossi?a, d o po le dichiarazioni di questo ultimo sul rientro in Italia degli eredi di casa Savoia. «Risponderò alla s u i dichiara_ zione», ha infatti annunciato in una intervista a I J Stampa. C'è da ricordare t h e lo stesso principe scrisse al presidente Sandro Pettini, ma questo ultimo se la presi.' p c c h è la lettera era indinzzata al «Signor Pcrtini». Stavolta il principe non ripelerà la galle- «l,a Repubblica italiana esiste - riconosce e Francesco Cos.iga è il suo presidente". Per Vittorio Emanuele tocca a) parlamento italiano abrogan 1 la norma transitoria della Costituzione. GIUSEPPE VITTORI »a e o n 3 a giudizio: e o due somali M FIRENZE. Una lunga sene di imputazioni dalle ,esiom personali alle ingiurie sono state contestate al titolar ? di un bar del centro di Firenze e ad altre d u e persone, citate > giudizio dal sostituto proctiraiorc Luciana Piras c o n l'accusa di aver rivolto frasi razziste e picchiato due coniugi soninli La coppia, Gabow Àbdullaht e la moglie Sofia Hassan vlohamud - due extraconu nitari che da tempo lavorano tei capoluogo toscano - il 2 \\ unno scorso denunciarono d i essere stati offesi e aggrediti l e i bar «Jolly» di piazza Santa '/aria Novella, d o p o che la donna aveva protestato c o n il n o l a r e per n o n averle fatto uwire la toilette. Sofia Hassan Moham u d riportò lesioni al collo (cinque giorni di prognosi) per alcune percosse. 1*1 procura circondariale ha cita!,» in giudizio il p r o p i u lario del bar, Luciano Mcacci. 43 anni, il suo dipendente Frane esco Cito. 37 anni, ed un c l u lite del bar. Giuseppe Calabro. 57 anni. Meacci e Cito sonu accusati di lesioni, ingiuria, violenza privata; Calabro di lesioni, minacce c o n un coltello, ingiuria e porto abusivo d'arma. Nel cap o d'imputazione vengono attribuite ai tre a l i t i n e frasi usate contro i coniugi, «bastarda negra, tu in bagno non entri», «andate via negri, e >sa fate qui? Noi paghiamo le I asse e voi ne gri n o n dovete lermarvi aui», avrebbero detto tra l'altro, Mcacci e Cito. Il bar «Jolly», dop o la vicenda, In ;hur;o per alcuni giorni per ordine del questori'.