HAV Ab IgG - Casa di Cura Salus
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HAV Ab IgG MODALITA' DI RICHIESTA: Pazienti interni: tramite modulo interno prestampato. Pazienti esterni: tramite richiesta del medico curante. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL'ESAME: Il paziente deve trovarsi in condizioni basali dopo un digiuno di circa 10 ore. MODALITA' DI RACCOLTA DEL CAMPIONE: - Prelievo venoso. - Utilizzo del sistema sottovuoto o di siringa monouso o butterfly. - Utilizzo provetta senza additivi (rosso-marrone). MODALITA’ DI TRASPORTO DEL CAMPIONE: Pazienti interni: da ogni stanza i campioni sono portati da un infermiere in un contenitore adeguato in laboratorio. Pazienti esterni: dalla sala prelievi (attigua al laboratorio) i campioni, attraverso l’apposita finestra, sono consegnati al laboratorio. Vedi procedura. MODALITA' DI CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE: La provetta madre dopo essere stata processata è conservata tra 2° e 8°C per 6 giorni Se il campione non può essere processato subito, il surnatante è raccolto mediante pipetta monouso in una provetta di plastica tappata, su cui è applicata l’etichetta con codice a barre, e conservata secondo le modalità previste dalla metodica descritta nella scheda tecnica. Evitare congelamenti ripetuti. FASE PRE-ANALITICA: Sulla provetta madre è posta un etichetta con codice a barre che permette la trasmissione bidirezionale dei dati (esami richiesti e relativi risultati) tra il PC dello strumento e il PC gestionale. La provetta madre è centrifugata a 3750 rpm per 8 minuti. FASE ANALITICA: La provetta madre è posizionata sul rack porta campioni dello strumento COBAS 6000 ROCHE dalla preanalitica COBAS p 312, che provvede alla registrazione del check-in e quindi processata secondo le modalità analitiche previste. FASE POST-ANALITICA: I dati ottenuti vengono validati tecnicamente poi clinicamente e quindi firmati digitalmente. CRITERI DI VALIDAZIONE DEL DATO ANALITICO: Analisi dei controlli qualità interni secondo le regole di Westgard e controlli qualità esterni (VEQ). VALORI PANICO: Non applicabile. CARATTERISTICHE E DESCRIZIONE DEL METODO: Principio di competizione. Prima incubazione: 50 µL di campione; l’anti-HAV del campione si lega all’antigene dell’HAV aggiunto. Seconda incubazione: dopo l’aggiunta di anticorpi biotinilati e di anticorpi marcati con un complesso di rutenioa) specifici contro l’antigene dell’HAV nonché di microparticelle rivestite di streptavidina, vengono occupati i siti di legame ancora liberi degli antigeni dell’HAV, ed il complesso totale si lega alla fase solida mediante l’interazione biotina-streptavidina. La miscela di reazione viene aspirata nella cella di misura dove le microparticelle vengono attratte magneticamente alla superficie dell’elettrodo. Successivamente si eliminano le sostanze non legate impiegando ProCell/ProCell M. Applicando una tensione all’elettrodo, si induce l’emissione chemiluminescente che viene misurata mediante il fotomoltiplicatore. I risultati vengono calcolati in base ad una curva di calibrazione, che viene generata in modo specifico per lo strumento con una calibrazione a 2 punti e con una curva master fornita insieme al codice a barre del reattivo PRECISIONE, ACCURATEZZA E SENSIBILITA’: Vedi scheda tecnica. INTERFERENZE: Vedi scheda tecnica. COMPILAZIONE, TRASMISSIONE E CONSEGNA REFERTI: I risultati, dopo la validazione tecnica sono controllati e validati clinicamente per poi essere firmati digitalmente dal responsabile del laboratorio o da chi ne fa le veci. Dopo la firma digitale i referti sono disponibili on line per essere visionati dai reparti se i pazienti sono interni. Per i pazienti esterni i referti possono essere stampati su richiesta alla segreteria o sono accessibili via internet tramite l’utilizzo dell’apposito codice rilasciato al momento dell’accettazione del paziente dalla segreteria. PRINCIPALI CRITERI INTERPRETATIVI: L’epatite A è causata dal virus dell’epatite A, appartenente alla famiglia dei picornavirus, si trasmette per via enterica. Era considerata una malattia dell’infanzia, asintomatica nella maggior parte dei casi, la diminuzione della sieroprevalenza ha però causato una recrudescenza dei casi sintomatici soprattutto nei pazienti più anziani. La diagnosi di un’infezione recente per HAV si fa cercando le IgM. La comparsa delle IgG è indice di guarigione e della conseguente immunità. La trasmissione, per via orofecale, è controllata nei paesi industrializzati. La presenza di vaccini previene l’infezione in viaggiatori in zone endemiche, in personale di comunità, in tossico-dipendenti. La sieroconversione è stata fissata a 20 mUI/mL La rilevazione delle immunoglobuline totali anti HAV consente la determinazione dello stato immunitario del paziente. TEMPO DI ATTESA PER L'ESAME: Uguale o inferiore a 8 ore. 08/04/15 ms_04854977190V10.0 Anti-HAV Anticorpi totali (IgM ed IgG) contro il virus dell’epatite A Elecsys 2010 MODULAR ANALYTICS E170 04854977 190 cobas e 411 100 cobas e 601 cobas e 602 Italiano Finalità d’uso Test immunologico per la determinazione quantitativa in vitro degli anticorpi totali contro il virus dell’epatite A nel siero e nel plasma umani. La determinazione dell’anti‑HAV viene impiegata come ausilio nella diagnosi di un’infezione da HAV pregressa o in corso nonché per il monitoraggio della risposta immunitaria dopo una vaccinazione contro l’HAV. L’esecuzione dell’ImmunoAssay in ElettroChemiLuminescenza “ECLIA” è destinata all’uso sugli immunoanalizzatori Elecsys e cobas e. Sommario Il virus dell’epatite A è un virus contenente RNA privo di involucro che appartiene alla famiglia dei picornavirus. Finora sono stati descritti solo un unico sierotipo umano e 7 genotipi. Il capside virale consiste di 3 proteine (VP1‑VP3) che, sulla superficie della particella virale, formano una struttura immunodominante e altamente conservata tra tutti i genotipi, contro la quale è diretta la risposta immunitaria dopo vaccinazione o dopo infezione naturale.1 L’epatite A è la forma più frequente dell’epatite virale acuta. La trasmissione avviene per via oro‑fecale. Non è conosciuto un decorso cronico della malattia, né si osserva la persistenza del virus nell'organismo.2 Il virus dell’epatite A è una delle cause più frequenti (10‑20 %) del decorso fulminante di un’epatite virale.3 L’anti‑HAV (IgM) totale è positivo già all’inizio dell’epatite A. Dopo un’infezione naturale, gli anticorpi IgG anti‑HAV, di solito, sono rilevabili per tutta la vita e hanno come effetto la protezione dall’infezione anche in caso di una reinfezione.4 Oggi sono disponibili vaccini contro l’epatite A nonché vaccini combinati contro l’epatite A e l’epatite B.5 In seguito ad una vaccinazione contro l’epatite A, gli anticorpi IgG anti‑HAV sono rilevabili dopo 2 settimane. In caso di un’immunizzazione completa sussiste, normalmente, una protezione pluriennale.6 Non è stato definito un valore limite per l’immunità, ma valori di anti‑HAV > 10‑20 IU/L vengono generalmente considerati come protettivi contro un’infezione. I test per la rilevazione degli anticorpi anti‑HAV vengono impiegati per la diagnosi di un’epatite A pregressa o in corso. Inoltre servono a monitorare la risposta immunitaria in seguito ad una vaccinazione contro l’HAV. Principio del test Principio di competizione. Durata complessiva del test: 18 minuti. ▪ 1a incubazione: 50 µL di campione; l’anti‑HAV del campione si lega all’antigene dell’HAV aggiunto. ▪ 2a incubazione: dopo l’aggiunta di anticorpi biotinilati e di anticorpi marcati con un complesso di rutenioa) specifici contro l’antigene dell’HAV nonché di microparticelle rivestite di streptavidina, vengono occupati i siti di legame ancora liberi degli antigeni dell’HAV, ed il complesso totale si lega alla fase solida mediante l’interazione biotina‑streptavidina. ▪ La miscela di reazione viene aspirata nella cella di misura dove le microparticelle vengono attratte magneticamente alla superficie dell’elettrodo. Successivamente si eliminano le sostanze non legate impiegando ProCell/ProCell M. Applicando una tensione all’elettrodo, si induce l’emissione chemiluminescente che viene misurata mediante il fotomoltiplicatore. ▪ I risultati vengono calcolati in base ad una curva di calibrazione, che viene generata in modo specifico per lo strumento con una calibrazione a 2 punti e con una curva master fornita insieme al codice a barre del reattivo. a) Complesso di rutenio (II) tris(2,2'-bipiridile) (Ru(bpy) ) Reattivi – soluzioni pronte all'uso Il rack-pack reagenti (M, R1, R2) è contrassegnato con A‑HAV. 2015-02, V 10.0 Italiano M Microparticelle rivestite di streptavidina (tappo trasparente), 1 flacone, 6.5 mL: microparticelle rivestite di streptavidina 0.72 mg/mL; conservante. R1 Ag dell'HAV (tappo grigio), 1 flacone, 7 mL: antigene dell’HAV (umano) 40 U/mL (unità Roche); tampone HEPESb) 50 mmol/L, pH 7.2; conservante. R2 Anticorpi anti‑HAV~biotina; anticorpi anti‑HAV~Ru(bpy) (tappo nero), 1 flacone, 8 mL: anticorpo (murino) monoclonale biotinilato anti‑HAV 0.25 µg/mL; anticorpo (murino) monoclonale anti‑HAV marcato con un complesso di rutenio 0.15 µg/mL; tampone HEPES 50 mmol/L, pH 7.2; conservante. b) HEPES = acido [4-(2-idrossietil)-piperazina]-etansolfonico A‑HAV Cal1 Calibratore negativo 1 (tappo bianco), 2 flaconi (liofilizzato) per 1.0 mL ciascuno: siero umano negativo per anti‑HAV; conservante. A‑HAV Cal2 Calibratore positivo 2 (tappo nero), 2 flaconi (liofilizzato) per 1.0 mL ciascuno: anti‑HAV (umano) ca. 46 IU/L, in siero umano; conservante. Precauzioni e avvertenze Per uso diagnostico in vitro. Osservare le precauzioni normalmente adottate durante la manipolazione dei reagenti di laboratorio. Lo smaltimento di tutti i rifiuti deve avvenire secondo le direttive locali. Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta per gli utilizzatori professionali. Tutto il materiale di origine umana deve essere considerato come potenzialmente infettivo. Per la preparazione dei calibratori (A‑HAV Cal1 e A‑HAV Cal2) viene utilizzato solo sangue di donatori che sono stati testati individualmente e risultati negativi per la ricerca di HBsAg e di anticorpi anti‑HCV e anti‑HIV. I metodi di dosaggio impiegati sono stati approvati dall'FDA o rilasciati in conformità con la Direttiva Europea 98/79/CE, Allegato II, Lista A. Il siero contenente anti‑HAV (A‑HAV Cal2) e l’antigene dell’HAV (umano; R1) sono stati inattivati con β‑propiolattone e con raggi ultravioletti. Poiché non è comunque possibile escludere con sicurezza il pericolo di infezione con nessun metodo di inattivazione o di dosaggio, è necessario manipolare il materiale con le stesse precauzioni adottate per i campioni prelevati dai pazienti. Nel caso di una esposizione, si deve procedere secondo le specifiche indicazioni sanitarie.7,8 Evitare la formazione di schiuma in tutti i reattivi e tipi di campione (campioni, calibratori e controlli). Utilizzo dei reattivi I reattivi della confezione, forniti in flaconi compatibili con il sistema, sono pronti all’uso (tranne A‑HAV Cal1 e A‑HAV Cal2). Calibratori Sciogliere con cautela il contenuto di 1 flacone aggiungendo esattamente 1.0 mL di acqua distillata o deionizzata, e lasciar riposare il flacone chiuso 15 minuti per la ricostituzione. Mescolare accuratamente, evitando la formazione di schiuma. Versare i calibratori ricostituiti nei flaconi vuoti ed etichettati con chiusura a scatto forniti nella confezione. 1/4 ms_04854977190V10.0 Anti-HAV Anticorpi totali (IgM ed IgG) contro il virus dell’epatite A Analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411: i calibratori devono essere lasciati sugli analizzatori a 20‑25 °C solo durante la calibrazione. Dopo l’uso, richiuderli quanto prima e conservarli in posizione verticale a 2‑8 °C. Per evitare un’eventuale evaporazione, non eseguire più di 5 calibrazioni per set di flaconi. Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602: se, per la calibrazione sugli analizzatori, non è necessario l’intero volume, trasferire aliquote dei calibratori ricostituiti in flaconi vuoti con chiusura a scatto (CalSet Vials). Incollare le etichette fornite nella confezione sui rispettivi flaconi. Conservare le aliquote a 2‑8 °C per impieghi successivi. Ogni aliquota può essere utilizzata solo per 1 calibrazione. Tutte le informazioni necessarie per l’utilizzo corretto vengono lette nello strumento dai codici a barre dei rispettivi reattivi. Assicurarsi che i campioni, i calibratori ed i controlli al momento della misura siano alla temperatura di 20‑25 °C. Per evitare un’eventuale evaporazione, analizzare/misurare i campioni, calibratori e controlli che si trovano sugli analizzatori entro 2 ore. Materiali a disposizione ▪ Per i reattivi, vedere la sezione “Reattivi – soluzioni pronte all'uso”. ▪ 2 x 6 etichette per flaconi ▪ 4 flaconi vuoti ed etichettati con chiusura a scatto Materiali necessari (ma non forniti) ▪ 04855043190, PreciControl Anti‑HAV, per 2 x 4 mL ciascuno di PreciControl Anti‑HAV 1 e 2 ▪ 11361252122, Diluent Hepatitis A, 2 x 15 mL di diluente ▪ 11776576322, CalSet Vials, 2 x 56 flaconi vuoti con chiusura a scatto ▪ Normale attrezzatura da laboratorio ▪ Analizzatore Elecsys 2010, MODULAR ANALYTICS E170 o cobas e ▪ Acqua distillata o deionizzata Accessori per gli analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411: Conservazione e stabilità Conservare a 2‑8 °C. Non congelare. Conservare la confezione di reattivi Elecsys in posizione verticale in modo da garantire la completa disponibilità delle microparticelle durante il mescolamento automatico prima dell’uso. Stabilità del rack-pack reagenti prima dell’apertura a 2‑8 °C fino alla data di scadenza indicata dopo l’apertura a 2‑8 °C 8 settimane sugli analizzatori a 20‑25 °C 7 giorni oppure 4 settimane se conservati alternativamente in frigorifero e sull'analizzatore, ma non più di 40 ore complessivamente a bordo dell'analizzatore ▪ ▪ 11662988122, ProCell, 6 x 380 mL di tampone del sistema 11662970122, CleanCell, 6 x 380 mL di soluzione di lavaggio per celle di misura ▪ 11930346122, SysWash Elecsys, 1 x 500 mL di additivo per l’acqua di lavaggio ▪ 11933159001, adapter per SysClean ▪ 11706802001, AssayCup Elecsys 2010, 60 x 60 coppette di reazione ▪ 11706799001, AssayTip Elecsys 2010, 30 x 120 puntali di pipettaggio Accessori per gli analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602: Stabilità dei calibratori calibratori liofilizzati fino alla data di scadenza indicata calibratori ricostituiti a 2‑8 °C 6 settimane su Elecsys 2010 e cobas e 411 a 20‑25 °C fino a 5 ore su MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 per 1 impiego unico ▪ ▪ Conservare i calibratori in posizione verticale per evitare l’adesione del liquido di calibrazione nel tappo con chiusura a scatto. Prelievo e preparazione dei campioni Solo i tipi di campione elencati di seguito sono stati testati e risultano accettabili. Siero, prelevato con provette standard per prelievi di campioni o con provette contenenti gel di separazione. Plasma con litio/sodio eparina, K3‑EDTA e citrato di sodio. Valutazione: recupero 90‑110 % del valore nel siero o slope 0.9‑1.1 + intercetta < ±2 x limite di sensibilità analitica + coefficiente di correlazione > 0.95. Stabilità: 7 giorni a 2‑8 °C, 3 mesi a ‑20 °C. I campioni possono essere congelati 6 volte. I tipi di campione elencati sono stati testati impiegando una selezione di provette per il prelievo di campioni disponibili in commercio al momento dell'analisi; non sono, quindi, state testate tutte le provette disponibili di tutte le case produttrici. Alcuni sistemi per il prelievo di campioni di vari produttori possono contenere diversi materiali e in alcuni casi possono interferire sui risultati del test. Quando si trattano i campioni in provette primarie (sistemi per il prelievo di campioni), seguire le istruzioni del produttore delle provette. I campioni contenenti precipitati e quelli congelati devono essere centrifugati prima dell’esecuzione del test. Non impiegare campioni inattivati a caldo. Non impiegare campioni e controlli stabilizzati con azide. 04880340190, ProCell M, 2 x 2 L di tampone del sistema 04880293190, CleanCell M, 2 x 2 L di soluzione di lavaggio per celle di misura ▪ 03023141001, PC/CC‑Cups, 12 coppette per il preriscaldamento di ProCell M e di CleanCell M prima dell'uso ▪ 03005712190, ProbeWash M, 12 x 70 mL di soluzione di lavaggio per la conclusione del run ed il lavaggio al cambio di reattivi ▪ 12102137001, AssayTip/AssayCup Combimagazine M, 48 supporti da 84 coppette di reazione e 84 puntali di pipettaggio, sacchetti per rifiuti ▪ 03023150001, WasteLiner, sacchetti per rifiuti ▪ 03027651001, SysClean Adapter M Accessori per tutti gli analizzatori: ▪ 11298500316, SysClean Elecsys, 5 x 100 mL di soluzione di lavaggio per il sistema Esecuzione Per una performance ottimale del test, attenersi alle indicazioni riportate nel presente documento per l'analizzatore in questione. Per le istruzioni specifiche dell'analizzatore relative all'esecuzione del test, consultare il manuale d'uso dello strumento. La risospensione delle microparticelle prima dell’uso avrà luogo automaticamente. Leggere i parametri test‑specifici nello strumento dal codice a barre del reattivo. Nel caso eccezionale che non sia possibile leggere il codice a barre, digitare la sequenza di 15 cifre. Portare i reattivi conservati al fresco alla temperatura di ca. 20 °C e collocarli nel rotore portareattivi (20 °C) dell'analizzatore. Evitare la formazione di schiuma. La regolazione della temperatura esatta, l’apertura e la chiusura dei flaconi avranno luogo automaticamente nello strumento. Collocare i calibratori ricostituiti nelle posizioni per i campioni. Tutti i dati necessari per la calibrazione del test vengono letti nell'analizzatore automaticamente. 2/4 2015-02, V 10.0 Italiano ms_04854977190V10.0 Anti-HAV Anticorpi totali (IgM ed IgG) contro il virus dell’epatite A Dopo l’esecuzione della calibrazione, conservare i calibratori a 2‑8 °C oppure eliminarli (analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602). Calibrazione Tracciabilità: questo metodo è stato standardizzato contro il “Second International Standard for Anti‑Hepatitis A, Immunoglobulin, Human, NIBSC code: 97/646” dell’NIBSC (National Institute for Biological Standards and Control). Frequenza di calibrazione: effettuare una calibrazione per ogni lotto di reattivo con A‑HAV Cal1, A‑HAV Cal2 e reattivo fresco (al massimo 24 ore dopo l’identificazione della confezione di reattivo sull'analizzatore). Si consiglia di ripetere la calibrazione come segue: ▪ dopo 1 mese (28 giorni) se si impiega lo stesso lotto di reattivo ▪ dopo 7 giorni (se si impiega la stessa confezione di reattivo sull'analizzatore) ▪ all’occorrenza: ad es. se un controllo di qualità con PreciControl Anti‑HAV si trova al di fuori dei limiti definiti ▪ più spesso se richiesto dalle leggi vigenti Controllo di qualità Per il controllo di qualità, impiegare PreciControl Anti‑HAV. I controlli per le diverse concentrazioni devono essere eseguiti individualmente almeno 1 volta ogni 24 ore quando il test è in uso, al cambio di ogni confezione di reattivi e dopo ogni calibrazione. Gli intervalli ed i limiti del controllo dovranno essere conformi alle esigenze individuali di ogni laboratorio. I valori ottenuti devono rientrare nei limiti definiti. Ogni laboratorio deve definire delle misure correttive da attuare nel caso che alcuni valori siano al di fuori dei limiti definiti. Eventualmente va ripetuta la misura dei corrispondenti campioni. Per il controllo di qualità, attenersi alle normative vigenti e alle linee guida locali. Nota Considerare sempre il foglietto relativo ai valori teorici contenuto nella confezione del test/PreciControl e assicurarsi se i valori teorici per specifiche combinazioni test/PreciControl debbano essere introdotti manualmente. Calcolo L'analizzatore effettua il calcolo automatico della concentrazione dell’analita di ogni campione (in IU/L). Interpretazione dei risultati I campioni con concentrazioni < 20 IU/L sono non reattivi nel test Anti‑HAV Elecsys. I campioni con concentrazioni ≥ 20 IU/L sono reattivi nel test Anti‑HAV Elecsys. Concentrazioni ≥ 20 IU/L indicano un’infezione da epatite A pregressa o in corso oppure la presenza di anticorpi anti‑HAV in seguito ad una vaccinazione contro l’epatite A. Importante! I valori di anti‑HAV misurati possono differire a seconda del procedimento di test impiegato. I risultati ottenuti con un singolo campione possono, quindi, deviare l’uno dall’altro se si impiegano test di differenti produttori. Se durante il monitoraggio dei vaccinati avviene un cambio del metodo di determinazione, i valori di anti‑HAV ottenuti durante la fase di passaggio vanno confermati mediante misurazioni parallele con entrambi i metodi. Limiti del metodo – interferenze L’ittero (bilirubina < 855 µmol/L oppure < 50 mg/dL), l’emolisi (Hb < 0.745 mmol/L oppure < 1.2 g/dL), la lipemia (Intralipid < 1000 mg/dL) e la biotina (< 205 nmol/L oppure < 50 ng/mL) non interferiscono sul test. Valutazione: recupero entro ±10 % del valore iniziale. Ai pazienti sottoposti a terapia con alti dosaggi di biotina (>5 mg/die), il campione dovrà essere prelevato almeno 8 ore dopo l’ultima somministrazione di biotina. Non sono state osservate interferenze da fattori reumatoidi fino ad una concentrazione di 1600 IU/mL. Tra 18 farmaci di frequente impiego, testati in vitro, non si è osservata alcuna interferenza nel test. 2015-02, V 10.0 Italiano In casi rari possono riscontrarsi interferenze causate da titoli estremamente alti di anticorpi diretti contro anticorpi specifici anti‑analita, di anticorpi anti‑streptavidina o di anticorpi anti‑rutenio. Tali effetti sono ridotti al minimo attraverso un procedimento appropriato del test. Importante! Ai fini diagnostici, i risultati devono sempre essere valutati congiuntamente con la storia clinica del paziente, con gli esami clinici e con altre evidenze cliniche. In caso di dubbio, particolarmente se nel test si ottengono risultati vicini al cutoff (20 IU/L), si deve prendere in considerazione una vaccinazione contro l’epatite A. Limiti ed intervalli Intervallo di misura 3.00‑60 IU/L (definito dal limite di sensibilità inferiore e dal massimo valore della curva master). I valori al di sotto del limite di sensibilità inferiore vengono indicati come <3.00 IU/L. I valori al di sopra dell’intervallo di misura vengono indicati come >60 IU/L o i campioni vanno diluiti. Limiti inferiori di misura Limite di sensibilità inferiore del test Limite di sensibilità inferiore: <3.0 IU/L Il limite di sensibilità inferiore rappresenta la minima concentrazione misurabile dell’analita che può essere distinta dallo zero. Viene calcolato come il valore che si trova 2 deviazioni standard al di sopra dello standard più basso (calibratore master, standard 1 + 2 DS, studio relativo alla ripetibilità, n = 21). Diluizione I campioni con concentrazioni di anti‑HAV al di sopra dell’intervallo di misura possono essere diluiti con Diluent Hepatitis A. La concentrazione del campione diluito deve essere > 20 IU/L. Moltiplicare i risultati per il fattore di diluizione. I campioni contenenti IgM anti‑HAV possono, in alcuni casi singoli, mostrare un comportamento di diluizione non lineare. Dati specifici sulla performance del test Qui di seguito sono riportati i dati rappresentativi delle prestazioni sugli analizzatori. I risultati dei singoli laboratori possono differire da questi. Precisione La precisione è stata determinata impiegando reattivi Elecsys, sieri umani e controlli (ripetibilità: n = 21, precisione intermedia: n = 10); la precisione intermedia sull'analizzatore MODULAR ANALYTICS E170 è stata determinata in base ad un protocollo modificato (EP5‑A) del CLSI (Clinical and Laboratory Standards Institute): 6 volte al giorno per 10 giorni (n = 60). Sono stati ottenuti i seguenti risultati: Analizzatori Elecsys 2010 e cobas e 411 Ripetibilità Precisione intermedia Campione Media IU/L DS IU/L CV % Media IU/L DS IU/L CV % SUc), negativo <3.0 0.29 – <3.0 0.69 – SU, vicino al cutoff 17.6 0.22 1.2 18.4 0.74 4.0 SU, positivo 41.9 0.48 1.2 42.3 1.23 2.9 PCd) 20.9 0.40 1.9 21.7 0.81 3.7 35.8 0.84 2.3 36.5 1.02 2.8 A-HAV1 PC A-HAV2 c) SU = siero umano d) PC = PreciControl Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 Ripetibilità 3/4 Campione Media IU/L DS IU/L SU, negativo <3.0 SU, vicino al cutoff 21.8 SU, positivo 55.2 Precisione intermedia CV % Media IU/L DS IU/L CV % 0.34 – <3.0 0.83 – 0.11 0.5 29.2 0.89 3.0 0.30 0.5 51.3 1.12 2.2 ms_04854977190V10.0 Anti-HAV Anticorpi totali (IgM ed IgG) contro il virus dell’epatite A Analizzatori MODULAR ANALYTICS E170, cobas e 601 e cobas e 602 Ripetibilità Analizzatori/strumenti su cui i reagenti possono essere usati Precisione intermedia Campione Media IU/L DS IU/L CV % Media IU/L DS IU/L CV % Reattivo PC A-HAV1 21.1 0.17 0.8 21.0 0.57 2.7 Volume dopo ricostituzione o mescolamento PC A-HAV2 35.2 0.23 0.7 34.8 0.56 1.6 Calibratore Le aggiunte o modifiche significative sono indicate mediante una linea verticale posizionata al margine. Specificità analitica Non sono state osservate reazioni crociate con HBV, HCV, HIV, CMV, EBV*, HSV, Toxoplasma gondii, rosolia* e Treponema pallidum*. Sono stati misurati complessivamente 140 campioni di siero e di plasma negativi per anti‑HAV, che sono risultati positivi per anticorpi contro tali patogeni oppure contenevano autoanticorpi (ANA, AMA). * 1 campione del rispettivo gruppo è risultato leggermente positivo. © 2013, Roche Diagnostics Roche Diagnostics GmbH, Sandhofer Strasse 116, D‑68305 Mannheim www.roche.com Sensibilità clinica Analizzando 97 campioni prelevati da pazienti con infezione da HAV pregressa o in corso (positivi per IgM anti‑HAV), sono stati rilevati, con il test Anti‑HAV Elecsys, anticorpi anti‑HAV (concentrazione > 20 IU/L). 165 campioni, prelevati da 46 persone vaccinate contro l’HAV, sono stati analizzati con il test Anti‑HAV Elecsys e con un test di confronto disponibile in commercio. In tutti i campioni la concentrazione di anticorpi anti‑HAV rilevata è stata superiore al rispettivo valore limite. Specificità clinica Per determinare la specificità, sono stati esaminati, con il test Anti‑HAV Elecsys e con un test di confronto, complessivamente 1301 campioni prelevati da donatori di sangue non selezionati, da pazienti ospedalizzati, da donne gravide e da pazienti dializzati senza indizi di un’infezione da HAV. Con il test Anti‑HAV Elecsys, 1286 campioni ne sono risultati < 20 IU/L. La specificità in tale studio è pari al 98.85 %. L’intervallo di confidenza al 95 % è pari al 98.11‑99.35 %. Letteratura 1 Robertson BH, Nainan OV. Genetic and antigenetic variants of hepatitis A virus. In: Viral Hepatitis and Liver Disease. Eds: Rizzeto M, Purcell RH, Gerin JL, Verme G, Edizioni Minerva Medica, Turin 1997;14-18. 2 Koff RS. Hepatitis A. Lancet 1998;341:1643-1649. 3 Lemon ML, Days SL. Type A hepatitis. In: Gorbach S, Bartlett JG, Blacklown NL (eds). Infectious Diseases. Saunders WB, Philadelphia, 1992;705-708. 4 Stapleton JT. Host Immune Response to Hepatitis A Virus. JID 1995;171(Suppl 1):9-14. 5 Ambrosch F, Wiedermann G, André FE, et al. Clinical and Immunological Investigation of a New Combined Hepatitis A and Hepatitis B Vaccine. J Med Virol 1994;44:452-456. 6 Dobler G, Nitschko H, Frösner GG, et al. Hepatitis A: Medizinische Bedeutung, Klinik, Diagnostik, Aussagewert diagnostischer Verfahren. In: Frösner G (Hrsg.). Moderne Hepatitisdiagnostik, Kilian Verlag 2001;19-30, 2nd edition. 7 Occupational Safety and Health Standards: bloodborne pathogens. (29 CFR Part 1910.1030). Fed. Register. 8 Directive 2000/54/EC of the European Parliament and Council of 18 September 2000 on the protection of workers from risks related to exposure to biological agents at work. Per ulteriori informazioni, consultare il manuale d’uso appropriato per il relativo analizzatore, i rispettivi fogli di applicazione, la Product Information e le metodiche di tutti i componenti necessari (se disponibili nel vostro paese). In questa metodica, per separare la parte intera da quella frazionaria in un numero decimale si usa sempre il punto. Il separatore delle migliaia non è utilizzato. Simboli Oltre a quelli indicati nello standard ISO 15223‑1, Roche Diagnostics impiega i seguenti simboli: Contenuto della confezione 4/4 2015-02, V 10.0 Italiano