Numero 37
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1 2 3 ! L’Improbabile [email protected] Samizdat Berico Né pecora, né pastore email: ! n° XXXVII Anno 59 d.I.C. L’evoluzione dell’uomo: la donna moderna Donna: mammifero di sesso femminile appartenente alla specie homo sapiens. Il termine mammifero deriva dal fatto che questa categoria di animali allatta i propri cuccioli. La femmina dei mammiferi, infatti, è stata progettata dalla natura per accogliere in grembo il figlio fino alla nascita e per nutrirlo fino a quando sarà capace di prendersi cura di se stesso. L’uomo, homo sapiens di sesso maschile, madre natura l’ha fatto pieno di muscoli, un tantino meno perspicace, atto alla caccia e alla rissa. Gli uomini primitivi pare vivessero in gruppi a struttura matriarcale, dove cioè il capobranco era una donna. Le principali funzioni di procacciamento di cibo erano affidate agli uomini appunto, mentre la donna si è evoluta come “colei che si prende cura della prole e del focolare”. Devo ammettere che a quei tempi la donna non era certo un fiore di bellezza: con quella fronte a balconcino, la scucchia e i peli che la ricoprivano come il più peloso degli uomini moderni, ma di certo svolgeva le proprie mansioni con dedizione. Col passare delle ere, delle dinastie, dei casati, dei regimi e delle dittature, la specie umana ha subito grandi differenziamenti. L’homo sapiens è passato dalle caverne a vivere in grandi metropoli, dal mangiare bacche e carne cruda, ora si nutre di prelibatezze, beve vino e coca-cola, veste Armani o Cavalli; al posto di tribolare nella savana africana, lavora per ottenere danaro che, a differenza delle antilopi (le quali vivadio sono solo semplici antilopi) può trasformarsi in ciò che desidera. Forse ci sfugge il momento preciso in cui avvenne il cambiamento da società matriarcale a patriarcale (la cosa dev’essere sicuramente avvenuta prima che le donne potessero organizzarsi con una forma di scrittura per lasciare storia di ciò). E’ probabile che ad un certo punto l’uomo, quotidianamente sopraffatto dai sermoni delle donne della tribù, abbia messo in moto i muscoli contro di loro per metterle a tacere. Credo proprio che sia andata così. Ciò che salta agli occhi dei tempi moderni è come l’uomo, nella sua semplicità, nella sua esistenza binaria fatta di 1 e 0 sia, nella sostanza, rimasto come mammà natura l’aveva fatto. La meraviglia si palesa ai nostri occhi quando invece spostiamo la nostra attenzione sulla donna la quale, a un certo punto della storia (quello in cui le menti potevano essere aperte dallo studio in numero sufficiente da creare una rivoluzione) la sopracitata donna tira fuori le sue doti mentali, per riaccendere l’atavico conflitto tra muscoli e cervello. Ci sono voluti centinaia, forse migliaia d’anni perché lo scontro gender si potesse scatenare di nuovo, perché homo sapiens, in formato donna sapiens, potesse escogitare il suo contrattacco alla matriarcalità perduta. Così avvenne che l’uomo fece l‘imprudenza di lasciare alla donna delle piccole soddisfazioni, unico scopo sempre e solo quello di non sentirla più ronzare: la scuola prima, poi le passeggiate a cavallo, poi il tè con le amiche. Le donne hanno preso in mano la loro vita, “suffraggette a noi” hanno ottenuto il diritto di voto, mettendo a frutto le loro evidenti doti mentali. Hanno ottenuto la lavatrice, la lavastoviglie e quindi tanto tempo libero da dedicare a un impiego. Non solo sono entrate a spallate nel mondo del lavoro ma hanno preso posto in ogni suo angolo, ogni nicchia, anche quelle così deliziosamente maschili. Sono diventate manager di grandi imprese, astronaute, macchiniste, falegname ed elettriciste. Hanno imparato le lingue, viaggiato, ottenuto gli stessi (quasi) diritti della loro controparte ma nella foga di surclassare, umiliare, spodestare hanno dimenticato di tutelare la loro essenza, quella che la loro madre suprema gli aveva donato. La donna sapiens italianis rappresenta un gruppo di sesso femminile che, come il suo alter-ego maschile, mostra particolari doti artistiche, è piena di allegria, colore, vivacità e, ahinoi, superficialità. Nella corsa alla nuova matriarcalità, la donna italianis si è dimenticata di essere donna, mammifero di sesso femminile, con un utero per alloggiare la sua prole, il latte per sfamarlo e il prendersene cura. Già, la donna moderna lavora, ma non ha più tempo per crescere suo figlio, la donna moderna va sulla luna e ha il latte in polvere per sfamare la discendenza, la donna moderna è fisica nucleare ma dopo aver partorito deve lasciare il neonato ad una sconosciuta che pagherà con il frutto del suo lavoro. E tutto questo perché? Perché nella sua scalata al potere, all’uguaglianza (utero vs pisello…come potremmo mai essere uguali?) si è dimenticata di tutelare se stessa e per la legge del contrappasso, soprattutto se autonomis partiti vis, non ha nessun genere di tutela per la maternità, per la progressione della specie che in fin dei conti è l’unico progetto che la natura ha su ognuna delle sue creature. Celda Donadi Microelzeviro dal Fronte Partiamo dal punto di vista che ogni errore prevede una lezione. A seconda dell’errore ci sarà una diversa lezione. Detto ciò, quel che succede adesso è che noi dell’Occidente pensiamo di avere appresa la lezione, dopo duemila anni di massacri di tutti i tipi e di tutti i gusti. E non basta, perché questa stessa lezione ora vogliamo impartirla a genti e luoghi che non necessariamente hanno fatto i nostri stessi errori e quindi non necessariamente si meritano la stessa lezione. Una lezione che tra l’altro non scaturisce nemmeno da un loro errore. In più, nel passato, quando spesso eravamo in errore, eravamo comunque convinti di stare nel giusto: quello stesso concetto del giusto che abbiamo inculcato con la spada per duemila anni. E quindi chi ci assicura che il nostro fondamentalismo democratico a tappe forzate non sia anch’esso un errore? Chi altri, se non noi stessi? É tutto un punto e a capo. Venghino signori, venghino! Grandi e piccini! Altro giro, altra corsa! Ricchi premi e cotillon! Beppe Sardella L’ESPRIT DE L’ESCALIER La maleducazione è una piaga terrena con cui bisogna convivere in quanto impossibile da debellare, peggio persino del raffreddore o del diffuso desiderio di procreare. La mancanza di buone maniere, questo triviale strumento di vanto per alcuni soggetti diversamente educati, è destinata a sopravvivere a qualsiasi tentativo di ammaestramento socio-culturale, poiché in grado di offrire notevoli vantaggi a chi la sa utilizzare con destrezza: lunghe code aggirate con nonchalance per mezzo di trucchi illusionistici, parcheggi riservati Ogni riferimento a persone, fatti o cose è totalmente frutto dell’immaginazione Segue a pag. 2 1 1 2 3 sottratti con manovre dispotiche, !"#!$!%%&'#()(&*&+!),%&' ! quote non pagate per improvvise e Non avrete un mese !migliore di questo. Finalmente un'estate degna di questo nome, sole bollente, il frinire delle dubbie amnesie, partecipazione a eventi privati attraverso l’arte dell’autoinvito e così via. Una delle forme più infime di scortesia è certamente l’insulto gratuito, soprattutto se indirizzato a un emerito sconosciuto per futili motivi di spacconeria. Di sicuro è capitato a molti, magari a una festa, di essere apostrofati in malo modo dal genio di turno, di fronte a una platea di facce più incuriosite che sorprese, e di non riuscire a replicare con prontezza e sufficiente abilità linguistica, perché nella maggior parte dei casi la concitazione del momento spinge il calunniato a proferire la prima sciocchezza che gli fuoriesce dalla corteccia cerebrale, dando praticamente ragione al provocatore. Solo in seguito, quando ci si avvia pensierosi all’uscita scendendo gli ultimi gradini, prende corpo il cosiddetto “spirito della scala”, espressione di origine francese che sintetizza quella tipica situazione in cui la risposta vincente a un’aggressione verbale si forma nella mente in ritardo, quando ormai si è in fondo alla scalinata. La lampadina si è accesa fuori tempo massimo, aggiungendo al danno pure la beffa: l’inciviltà ha vinto di nuovo e un cuore affranto torna a casa con la magra consolazione di poter usare la frase perfetta, se le condizioni lo permetteranno, in un prossimo futuro. In alternativa, ci si può iscrivere a un corso terapeutico di kickboxing. Ken Folle 38%%/,&,7$¶352*5$662 ! T i senti piccolo, vile e meschino? L e suolette PI G M E US Daranno slancio al tuo ego facendo da cric per la tua nascosta gr andez z a! cicale già di primo mattino e pochi vestiti addosso. Ma attenzione: con le alte temperature la capacità di mascherare il tuo temperamento spigoloso viene meno e ti riveli per quello che sei. "-./.'$01.22.' Trentola Ducenta, Caserta, Nord Africa: Luciano Pezzella, secondino presso il carcere di Secondigliano, 49 anni, stremato dal perpetuo andirivieni del furgone del vicino fruttivendolo, ha risolto la questione con la sua 15 colpi d'ordinanza; l'ortolano Michele, la moglie e il figlio ora si trovano in un posto migliore. Nigeria, oleodotto Tebidaba-Clough Creek: indiscriminati atti di sabotaggio operati sull'oleodotto per sottrarne il greggio, hanno causato un incendio, il bilancio è di 13 vittime; l’Eni lavora con le autorità locali per acciuffare i responsabili; un testimone chiave dichiara "ho visto degli individui installare una valvola per l'estrazione del petrolio nel luogo in cui è avvenuto l'incendio, erano neri, con abiti sbrindellati e di una magrezza statuaria". 345/-'6.2'7.8.' San Culotto - Protettore dei disobbedienti San Guisuga - Manutengolo di spregevoli sfruttatori #424//-.'6-'8/49-05. Ipertermia: ovvero colpo di calore, è una condizione che induce un forte aumento della temperatura corporea. Tra i sintomi più comuni: vertigini, mal di testa, agitazione, aggressività, allucinazioni. Si tratta di un disturbo causato da una temperatura troppo alta (dovresti indossare pantaloni corti ma ti vergogni delle tue ginocchia, quindi squagliati!), da un elevato tasso di umidità (bevi molta birra, il sudore è parte del processo di acclimatazione corporea, sfoggialo con orgoglio) e da mancanza di ventilazione (fatti un giro in moto, chiuditi in casa con l'aria condizionata a 20 °C, fuggi il cemento, trova l'ombra di un albero e sdraiati sull'erba, buttati col paracadute, rifugiati in montagna e se non trovi pace, rallenta il respiro, un altro po', ancora un pochino, trattieni il fiato e pazienta finché non arriva il freddo liberatore). Disturbo istrionico di personalità: al vasto regno dei disturbi della personalità appartiene il gruppo detto "drammatico-imprevedibile". La patologia presenta affinità con l'isteria, è diffusa esclusivamente in contesti di stampo occidentale, motivo per cui viene ufficiosamente denominata "malattia del benessere". I sintomi sono molteplici, eccone alcuni: disagio quando non si è al centro dell'attenzione, interazione con gli altri caratterizzata da atteggiamenti sessualmente seducenti, espressione delle emozioni mutevole e superficiale, eloquio ridondante ma privo di dettagli, incapacità di valutare la reale intimità delle proprie relazioni. Ad oggi l'unica cura ad aver riportato risultati positivi è la permanenza (si consiglia non meno di un mese) presso un giacimento minerario congolese. +:0;08-/Se sei una persona artefatta, il caldo non è una buona idea: va a finire che un piccolo fastidio degeneri in un improvviso, ingestibile, dirompente eccesso d'ira. Guardati da soggetti lamentosi, quindi guardati soprattutto da te stesso. Non puoi dare sempre la colpa alle temperature elevate, un po' di onestà e riconosci che hai un carattere schifoso. Così come in inverno senti la necessità di proteggerti dal gelo, in questo periodo devi disfarti dei fardelli inutili; ma è a questo punto che la tua nudità può generare attriti. Tempo di mare, costume e spiaggia, tieni in dentro la pancia ma con quest'afa non resisti che qualche secondo, il tuo addome erompe, il vicino ridacchia, ti senti umiliato. Non vivi serenamente la tua corpulenza, non hai fatto la prova costume, vorresti nascondere le tue vergogne ma c'è chi ne ride; valuta di eliminarlo e non indugiare, a questo punto non ti rimane altro da fare. Magari rideva della tua magrezza, hai notato che pesa un quintale abbondante? Forse ride per una battuta di quel cetaceo della moglie spiaggiata a fianco? Ma se per te non è abbastanza caldo e ti manca il fegato, compra una camicia firmata dal vucumprà e vai al bar ad affogare la tua ira in qualche gallone di mojito, ché in fondo tutto è bene ciò che finisce in bere.! ,5/.:1-8/4'4'<5'48/.7-0' Vorremmo ringraziare il gentilissimo signor A, che si è offerto per un’intervista a L’Improbabile. Il signor A soffre da anni di una gravissima forma di analcolismo e per questo garantiamo il suo totale anonimato. Scopriamo con lui i meandri di questa pericolosissima malattia. - Signor A, quando ha scoperto di essere astemio? - L’ho scoperto, mio malgrado, in tenerissima età. La mamma mi diede una torta al rum e la sputai immediatamente. Avevo tre o quattro anni. Il babbo, preoccupato, provò più volte a farmi bere vermut e Campari, ma i suoi tentativi furono vani. - La malattia le ha mai dato problemi? Si è mai sentito discriminato? - Come no! Fin dalle scuole medie fui schernito e insultato. Alle superiori, mentre i miei compagni bevevano e pomiciavano con le ragazze, io me ne stavo in disparte, a bere Coca Cola e a contare le crepe sui muri. Per inciso, non ho mai trovato una compagna e, ora, ho quarant’anni suonati. - Ha mai provato a contrastare l’analcolismo? - Ho provato moltissime volte. Purtroppo è più forte di me. Qualsiasi sostanza alcolica mi metta in bocca la sputo. Ho tentato con qualsiasi tipo di alcolico, dal più forte al più leggero, dal “Latte di Suocera” alla birra, ma non riesco a risolvere il problema. Mi sono arreso qualche anno fa. - È vero che, come dicono in molti, gli astemi cronici percepiscono i colori in modo differente da noi? - Questo non glielo so dire con assoluta certezza. Non so cosa vedete voi. Quel che so è che memorizzo i semafori in base alla posizione della luce accesa: parto quando la luce è quella sotto, mi fermo quando la luce è quella sopra. - Dicono anche che percepite i gusti in modo diverso dai normo-alcolisti. - Anche questo è difficile da appurare. Le posso semplicemente dire che, per me, un hamburger da McDonald’s ha lo stesso gusto di una bouillabaisse. Spesso mi nutro a crackers e Fonzies. (Bluaah… NdR) - Si sente di dire qualcosa a chi ha il suo stesso problema? - Se ce la fate bevete, bevete come se non ci fosse un domani. L’alternativa è una vita fatta di acqua naturale, pochi amici, poco sesso, molte crepe sui muri, crackers e Fonzies. Gigi Trombetta La domandina del buon figliuolo: mamma, ma la lobotomia è una malattia contagiosa? Certo, figliuolo. Ti sei mai chiesto come mai sei così intelligente? Ogni riferimento a persone, fatti o cose è totalmente frutto dell’immaginazione Adonias Filho 2 1 2 3 I N V I S I B I L I semplice: non era il momento giusto ! Passeggiando con il cane sento due per incontrare l'altra! persona. Ma vecchietti che dibattono su un'antenna della telefonia mobile, dove, inerpicato su una gru, un operaio sta facendo dei lavori. Si chiedono se c’era già, ieri, e nessuno dei due sa se l’ha mai vista prima. Nemmeno io, a pensarci bene. Anzi, sono convinta che sia nuova. Eppure, si scopre che quell'antenna è posizionata da otto anni esattamente dove, improvvisamente, è comparsa ai nostri occhi. Così accade, spesso, anche con le persone. “Ma come mai non ci eravamo mai incontrati??” si chiede a qualcuno che compra le pere al nostro stesso supermercato, bar, quartiere, magari con cui abbiamo amici in comune. Con cui abbiamo frequentato le scuole da ragazzi, o nella stessa isola greca, proprio dal 7 al 14 agosto dell'85, alla stessa festa in spiaggia, tutti e due dalla stessa parte, vicini a quello scoglio, sì, quello che pareva uno squalo. Ma come mai, improvvisamente, appaiono oggetti e persone che abbiamo sempre avuto sotto il naso, e che non avevamo mai “visto” prima? Nel caso di un amore, la risposta è nel caso di cose, o di persone diverse dell'innamorato/a? (mettiamoci dentro anche gli stronzi, i fetenti che ti fregano, quelli che ti tamponano e scappano, o la vicina di casa, che vive due palazzi in là, ti vede in divieto e chiama i vigili) Che sia che tutti, quando arrivano a bussare alla porta della nostra vita, hanno uno scopo preciso? (anche la vecchia con le pattine che vive da trent'anni sul tuo pianerottolo, e mai l'hai trovata neanche sulla tromba delle scale?) Che sia, come dicono certi habitué della new age, che tutti hanno un messaggio da consegnare, al momento opportuno? Vedendo l'antenna, infatti, mi sono ricordata che devo cambiare operatore telefonico, che devo andare dall'oculista a settembre, e che mio nonno, con quegli occhi pieni di guerra, era affascinato dal progresso, e che sorrideva mostrandomi le scie degli aerei, con buona pace di quelli che oggi pensano che le scie siano colpa di tutto, anche delle angurie quadrate. Amanda Lear Il Freddurino Cosa viene a una serpe facendo gli anagrammi? L’erpes Swurz Il piatto preferito dal tossico: pescespada e ossobuco Manu L’unica ragazza difettosa è una ragazza… fallata Mr.Ph Qual è lo sport più diffuso in Colombia? Il tiro col narco Mogul Salsa pungente: burro d’aracnidi Gianfiore Manero La telenovela preferita dagli animali? Anche i ricci piangono Swurz Le ultime parole di Adolf nel bunker della morte? Toglietemi tutto ma non il mio Ebreil Mr.Ph Il superalcolico preferito dai pesci? Il Branchia Menta Gianfiore Manero LO STELLONCINO * Le porte del male sono sempre spalancate. La buona accoglienza cameratesca è sempre assicurata, pacche sulle spalle, gustose battutacce, grasse risate e simpatiche coltellate, non c’è di che annoiarsi e tutto è gratis, splendidamente gratis, niente pallosissimi padri nostri e sfiancanti ave marie, non ci vuole il passaporto e non esiste il foglio di via. Ahhh, un vero e proprio paradiso! Nursultan Nazarbayev ! " # $ %# &' ( %% ( $ # &) * &"+ &$ ( )# % %, $ ( & L'errore in cui sono scrittura, può dimostrare affezione Cari sudati e ignari improbabili, in seguito alla presa visione del bilancio annuale, ho pensato fosse doveroso condividere alcune cifre con chi abbia un cuore tanto grande e generoso da poterle accogliere. Da mesi in redazione si travaglia in un'atmosfera di incoraggiante ottimismo; dall'ufficio stampa la notizia che l'indice di gradimento del giornale è in ascesa, la pagina facebook fatica a contenere i 'Mi Piace' che aumentano inesorabilmente e questo ci gratifica di ogni fatica. Ma come diceva il mio amico Giovanni 'la realtà supera di gran lunga la fantasia', e, nonostante ghignasse mentre la pronunciava, aveva il tono beffardo e il sorriso rigato d'ironia. Ecco infatti il realismo finanziario e allora capisco. La solidarietà dimostrata con un così largo apprezzamento, compiacimento, consenso, favore, piacere, soddisfazione, purtroppo non ci aiuta a pagare tasse, pizzo, tangenti, mazzette e lo strozzino non sembra concedere sconti. incappato è sintattico, dimostrare significa 'rendere manifesto con fatti', ma ci sono fatti e fatti. Con alcuni ci si pagano i conti mentre con altri non è possibile. Alcuni fatti si dimostrano, altri, invece, si mostrano semplicemente. Quindi, il punto è questo…, con il rischio di apparire miserabile, la controcultura ha bisogno di aiuto: chiedo la cortesia di dimostrarci il vostro supporto concreto. In che modo? Suggerirei di usare il nostro indirizzo di posta elettronica per contribuire con un articolo, una freddura, una rubrica, ma capisco che è difficile aver qualcosa da dire e questa testata ne è la prova; oppure usate il medesimo indirizzo per richiedere delle copie supplementari da distribuire ai vostri amici, parenti stretti, una copia al vostro peggior nemico, il salumiere ne avrebbe bisogno, avrete un'amica che soffre di stipsi a cui potreste prescriverlo, insomma veicoliamo. Per chi non avesse tempo da dedicare alla pratica obsoleta e demodé della partecipando all'asta Improbabile: Primo Articolo - Pennino in argento, calamaio, scrittoio e quaderni d'appunti di Artemio Gola - base d'asta 380,00 €; Secondo Articolo Sospensorio e borotalco di Sandro Mazzola - base d'asta 512,00 €; Terzo articolo - Rene, anca in titanio e dentiera in marmo di carrara di Uguccione Sommaruga - base d'asta 1.300,00 €; Quarto articolo - Due flaconi di botulino con apposita siringa, fondotinta biologico terra di siena e dildo usato di fresco di Amanda Lear - base d'asta 620,00 €; Quinto articolo - Ferrari Maranello in pasta di mais ecologica di mio suocero - 90.000,00 €; Sesto articolo Savoir faire, fascino, intraprendenza, rubrica telefonica, amante pressante e da felicitare, baffi finti, mocassino di Ken Folle. Noi ci spendiamo al limite estremo delle nostre possibilità per tenere il vita il giornale, anche privandoci di beni preziosi, come il tempo. l banditore scalpita, affrettatevi. Antonio Langella Calcio di rigore Per certa gente pare quasi che la felicità dipenda dal fatto che non ci sono eventi, che non succede nulla, proprio nulla, niente che possa tirare un rigo nero, un rigo, ma che dico? No, troppo! Uno sfrego colorato sulla spianata bianca dei suoi giorni fatti di piccioni, e per conseguenza di becchime, fatto di giornali locali con la lista dei morti, fatto di lavori in corso, di chi ha mollato chi, e poi chiaramente si pensa bene al risparmio e a una sinistra zero grassi ma con i fermenti attivi e possibilmente coi cereali, poi tutti da Ikea, il cui fondatore era un nazista. E il battiscopa, sempre lui, assolutissimamente in noce, mi raccomando, però sono buono perché io ai muratori ci offro gentilmente anche il caffè, ma che cacchio vogliono di più? E non bestemmio, perché bestemmiare è volgare e fuori luogo, lo lascio fare ai grezzi, cioè a loro, ai muratori, che domani difenderò a spada tratta sulle focose barricate di finissima bresaola che risplendono al centro del mio intelletto di uomo dalla moderata calvizie spirituale. Sandro Mazzola Ogni riferimento a persone, fatti o cose è totalmente frutto dell’immaginazione 3 2 3 1 ! V o c i d i c o r r i d o i o ! Pare che, nella prossima enciclica, il papa enucleerà il germe primo ed unico che il Principe del Male ha immesso nel corpo tremolante del nostro rachitico paese: l’Inter. Noi, per una volta, saremo d’accordo con il santo padre e, poiché siamo persuasi che con appena un minimo di ratio, di senso civico e d’urbanità, la criminalizzazione gratuita dell’Inter dovrebbe essere un dovere sancito dalla costituzione, riteniamo inoltre che pene severe dovranno essere comminate senza tema né indugio. Queste pene saranno emanazione di un pacchetto di legge denominato “Interismo 41 bis a vita” che prevederà senza possibilità di appello: cronica perversione dell’animo combinata con putrescenza del cuore, prolassi acuta di meschineria, sfiga perenne, bando dal consorzio umano, esilio morale, peritonite al cervello, afasia spastica, partecipazione obbligatoria a tutti i concerti dei Pooh e di Gianni Morandi, gogna iraniana perpetua, grigiore sinaptico, depressione inguinale, infantilismo parossistico e gaytudine metastatica. Artemio Gola! A L K A S E L T Z Ora gli sportelli di Trenitalia quando sono aperti non mettono più il cartello che dice “aperto”, no, ce ne mettono uno con su scritto “operativo” e proprio sotto c’è scritto aperto in inglese, cioè “open”. Ne deduco che in inglese open significa ancora semplicemente aperto e perciò, con un impalpabile ma prezioso scatto di sinapsi, anche operativo, mentre con tutta evidenza questo sottilissimo nesso logico in italiano è scomparso. Cerutti Gino Corner: è stato dimostrato che certe patatine san di fritto più di altre. C R U C I V E R B A Le parole di 4 o più lettere contengono almeno una bugia ORIZZONTALI 1. Provò a fare il cantautore, ma senza risultati. 15. Un flop della Nintendo. 16. Inizio e fine dello stuntman. 18. Metropoli francese. 19. Annichilire, distruggere. 20. Sono annesse alle case coloniche. 21. Venditori di carni. 23. Albero d’alto fusto, nativo del mediterraneo. 25. Lo erige l’assediante. 26. Particelle prive di carica elettrica. 28. Le usa il pollivendolo per liberare le galline. 29. Così inizia un motto dannunziano. 30. E’ simile al reggae. 32. Fiume del sud Italia. 35. Una provincia marchigiana. 37. Iniziali del poeta Landolfi. 38. In mezzo alla sfogliatella. 40. Il raggio con cui l’Enterprise allontana i nemici. 41. Farmaci che favoriscono la circolazione sanguigna. 45. Non si dice mai con tric. 46. Diminutivo maschile. 47. I panini senza pani. 48. Successo della Kawasaki su due ruote. 51. Disgustoso centro toscano. VERTICALI 1. Calma, serenità. 2. Settaria, faziosa. 3. Umano e ragionevole. 4. Sono pari nella prora. 5. Deflagrazione. 6. Piccolo paesino croato. 7. Austera severità. 8. … un toccasana per le piante. 9. Il Gerrit di “Donna anziana che legge la Bibbia”. 10. Studiosi dell’Islam. REBUS (7 8) 11. Con arrò… ferma il cavallino. 12. Il Gallagher dei Blur. 13. Il Darmstadtio per il chimico. 14. Si azzardano prima dell’esame. 15. Così comincia lo sregolato. 17. Non più in carica. 18. Satolli di cibo. 20. Il Luca, difensore della Sampdoria. 22. Fan delle paste un pastone. 24. Servono per piantare alberi. 27. Nota Integrativa. 31. Il Wojtyla, parroco di campagna. 33. Scrigni per ninnoli. 34. Tessuto ruvido. 36. Si occupa di ricerche scientifiche. 39. Miagolano. 42. Serve per… guardarci dentro. 43. Si trova a Boston. 44. Produce una famosa Acqua. 49. Arte senza vocali. 50. Si ripetono a Copenaghen. REBUS VENETO (2 2 4) Bruno Conti Il Canton del Fromboliere Se, in principio, fossimo stati tutti veramente uguali, non ci sarebbe stata evoluzione. E invece, essendo stata la differenza tra arancia e mandarino il pomo della discordia, la gente si è scannata per millenni fino ad arrivare, col cuore curvo come una banana e teso come l’arco di Ulisse nell’affrontare i Proci che insidiavano la fredda e solitaria bellezza della sua sposa, al pacifico mandarancio, peraltro riconosciuto da tutti i trattati internazionali. Su, continuiamo a tessere e ritessere la solita speranza, sempre che qualche misera spanna di filo ancor ci avanzi. Credo che, tra furia e rassegnazione, non ci resti altro da fare. O p i G n I o n i Soluzioni n. XXXVI - 49 dopo Éric Daniel Pierre Cantona di Leopoldo Boffalora REBUS (6 6): S Quad; Ramo; Bile = SQUADRA MOBILE Dopo non so quanti anni di cruccio e pensiero, ricapitoliamo: perché siamo nati, perché viviamo, dove REBUS (9 5): C'Era L'Acca R; Ossa = CERALACCA ROSSA andiamo e cosa vogliamo? La risposta mi pare che sia ancora un solido e tragico BOH. E allora, invece di indurirci in sterili arti quali possono essere la religione, il dubbio, il domani o d’indugiare negli squallidi, mercificati inghippi di sapore new age che suppliscono malamente alla nostra personalità, perché non ci rilassiamo in riva ad un bel mare con una bella bionda che ci dica sì e solo sì, sì ancora e così, oppure, per le signorine, con un bel moro che ci faccia vedere e comprendere le stelle, tutte le stelle, ma proprio tutte, del firmamento della goduria? Ma Uguccione Sommaruga ci vuole poi proprio così tanto per arrivarci?! ! Ogni riferimento a persone, fatti o cose è totalmente frutto dell’immaginazione 4