Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti pag. 64 Figura 3.18

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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti pag. 64 Figura 3.18
Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.18. Concentrazioni medie annuali di PM10 in µg/m3. Mappa tipo (3).
Figura 3.19. Deposizione al suolo annua di PM10 in mg/m2. Mappa tipo (3).
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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.20. Concentrazioni medie annuali di Pb in µg/m3. Mappa tipo (1).
Figura 3.21. Deposizione al suolo annua di Pb in mg/m2. Mappa tipo (1).
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Figura 3.22. Concentrazioni medie annuali di Pb in µg/m3. Mappa tipo (2).
Figura 3.23. Deposizione al suolo annua di Pb in mg/m2. Mappa tipo (2).
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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.24. Concentrazioni medie annuali di Pb in µg/m3. Mappa tipo (3).
Figura 3.25. Deposizione al suolo annua di Pb in mg/m2. Mappa tipo (3).
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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.26. Concentrazioni medie annuali di Hg in ng/m3. Mappa tipo (1).
Figura 3.27. Deposizione al suolo annua di Hg in µg/m2. Mappa tipo (1).
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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.28. Concentrazioni medie annuali di Hg in ng/m3. Mappa tipo (2).
Figura 3.29. Deposizione al suolo annua di Hg in µg/m2. Mappa tipo (2).
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Capitolo 3 – Caratterizzazione delle sorgenti
Figura 3.30. Concentrazioni medie annuali di Hg in ng/m3. Mappa tipo (3).
Figura 3.31. Deposizione al suolo annua di Hg in µg/m2. Mappa tipo (3).
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Sulla base delle risultanze ottenute dall’analisi delle mappe sopra riportate i valori di
concentrazione e deposizione calcolati (per il solo termovalorizzatore) risultano essere di
ordini di grandezza non significativi, rispetto alle condizioni limite di qualità dell’aria indicati
dalla normativa vigente e sulla base dei valori limite indicati in letteratura come condizioni di
antropizzazione sostenibile.
Si deve comunque sottolineare che tale fase di studio, e quindi i risultati ottenuti, ha una
finalità esclusivamente qualitativa (essendo basata su di un modello di calcolo di prima
analisi) e quindi le risultanze non hanno valore ai sensi della valutazione di dettaglio degli
impatti al suolo.
Ciò nonostante, dato comunque i bassi valori di ricaduta degli inquinanti la definizione
dell’area di interesse in base alla concentrazione media annuale o al carico di deposizione al
suolo annua risulta di difficile applicazione, essendo i valori ottenuti numericamente di
difficile riferimento a condizioni di impatto che possano essere valutati in termini di effetto
sanitario.
Pertanto, sulla base delle indicazioni fornite anche dalla Agenzia Regionale di Sanità (ARS),
si è definita di maggior interesse una metodologia di analisi basata sulla individuazione delle
concentrazione di picco e della loro persistenza nel tempo, così come riportato nel
successivo paragrafo.
3.2.3 Definizione dell’area a massima ricaduta di picco
In questo paragrafo vengono analizzati nel dettaglio i picchi orari di concentrazione e la loro
frequenza di accadimento durante l’anno di riferimento.
L’analisi è stata effettuata concentrando l’attenzione su tre tipologie di inquinanti per diverse
ragioni considerati critici: NOx, Pb e PM10.
Per ognuno di questi diversi inquinanti sono stati presi alcuni valori di concentrazione di
riferimento (v. tabella 3.25) e ne sono stati evidenziati i superamenti durante l’arco temporale
considerato. Tali valori sono stati scelti in modo da rappresentare una certa percentuale non
trascurabile (ad esempio il 50% il 10% o il 5%, ecc…) del limite normativo vigente.
Inquinante
NOx
PM10
Pb
Valori soglia
50 µg/m3
20 µg/m3
10 µg/m3
10 µg/m3
5 µg/m3
1 µg/m3
0,5 µg/m3
0,5 µg/m3
0,1 µg/m3
0,05 µg/m3
0,01 µg/m3
Tabella 3.25. Valori soglia considerati nell’analisi dei picchi.
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Nelle figure seguenti si sono evidenziati i percentili di superamento, cioè si è considerato il 1°
percentile pari ad un intervallo che va da 0 ad 88 ore/anno, il 2° percentile da 89 a 163
ore/anno, il 3° da 164 a 250 ore/anno, e così via, come evidenziato dalla scala riportata a
fianco dei vari grafici.
Il primo inquinante analizzato è l’NOX, secondo i valori di tabella 3.25.
Secondo le simulazioni di carico diffusionale, il limite di 50 µg/m3 non viene mai superato dai
recettori considerati nel dominio spaziale.
Trascurabili anche i superamenti del limite di 20 µg/m3, risultanti, tramite la simulazione sul
dominio 20x20km, essere pari ad un numero di non più di 1 o 2 ore/anno nelle vicinanze
dell’impianto. Una ulteriore simulazione più dettagliata (svolta su un dominio 4x4km) ha
sostanzialmente confermato i risultati anche nelle immediate vicinanze, con un numero di
superamenti massimo pari a circa 17 ore/anno localizzate entro una distanza di poche
centinaia di metri ad ovest dell’impianto.
I superamenti relativi al limite di 10 µg/m3 sono evidenziati in figura 3.32.
Figura 3.32. Superamenti di 10 µg/m3 di concentrazione di NOx.
Con una simulazione più dettagliata (dominio 4x4km e minore distanza tra i recettori) si
evidenzia un numero maggiore di superamenti, che resta, comunque, sempre limitato e
localizzato nelle immediate vicinanze dell’impianto (fig.3.33).
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Figura 3.33. Superamenti di 10 µg/m3 di concentrazione di NOx nel dominio ristretto.
I grafici seguenti si riferiscono, invece, alle simulazioni di dispersione del PM10.
Secondo le simulazioni i limiti di concentrazione di 10 e 5 µg/m3 non vengono mai superati
dai recettori considerati.
Trascurabili anche i superamenti del limite di 1 µg/m3 che risultano essere non più di 3
ore/anno tramite la simulazione di massima nel dominio 20x20km e non più di 19 ore/anno
tramite la simulazione più dettagliata (4x4km) nelle immediate vicinanze dell’impianto.
I superamenti relativi al limite di 0,5 µg/m3 sono evidenziati in figura 3.34 secondo la
simulazione sul dominio allargato (20x20km) ed in figura 3.35 secondo la simulazione sul
dominio ristretto (4x4km).
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Figura 3.34 Superamenti di 0,5 µg/m3 di concentrazione di PM10.
Figura 3.35. Superamenti di 0,5 µg/m3 di concentrazione di PM10 nel dominio ristretto.
Infine è stato analizzato il carico di impatto al suolo relativo al piombo per il quale nelle
simulazioni i limiti di 0,5 e 0,1 µg/m3 non vengono mai superati dai recettori considerati.
Sul dominio allargato (20x20km) sono risultati trascurabili anche i superamenti del limite di
0,05 µg/m3 che risultano essere non più di 4 ore/anno.
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