N° 25 del 28/06/2008
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N° 25 del 28/06/2008
AGROPOLI A G RO P O L I CA CA PA C C I O VA L LO D E L L A LU C A N I A RO C C A DA S P I D E DIANO Il castello è degli agropolesi Allevatori di bufale senza contratto Sepe al Decennale della Madonna delle Grazie L’opposizione attacca Auricchio Ecco l’organigramma della Valdianese DANIELA DE MARTINO pag.2 ORESTE MOTTOLA pag. 4 NICOLA NICOLETTI pag. 5 FRANCESCA PAZZANESE pag. 6 CARMINE MARINO pag. 12 Ann o X n°25 - www.unicosettimanale.it - 28 giugno 2008 € 1,00 Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno -Abb. annuale 25,00€ Comunità Montane: vi spiego perché devono rimanere PROCESSO AL MARE DI PAESTUM di Vincenzo Luciano Lasciateci lavorare…la montagna ha più da dare che da ricevere…. , e chi ha la ventura di avere un ruolo qualsiasi in una qualsiasi comunità montana d’Italia, vorrebbe continuare a lavorare, senza le mille dichiarazioni che si rincorrono quotidianamente da tempo, nel panorama politico e mediatico del nostro Paese. Basta ricordare le recentissime dichiarazioni del ministro Tremonti e poi , il rincarar la dose, del ministro Brunetta, che avevano tentato di “cancellarci” per decreto. Non più tagli, come quelli già subiti in questi anni, non più razionalizzazione, riordino, rilancio, ma…..abrogazione, annullamento. Non più avviare una profonda ristrutturazione dello Stato, e per dirla con Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (che scrivono di nuovo di noi) “ serve una loro riforma. Invece, sono diventate il boccone da buttare ad una folla urlante, il più demagogico e qualunquista possibile, per placarne la rabbia”. Il “capro espiatorio” di una risposta demagogica ad una domanda strumentale. Se la questione politica che si intende porre è l’ammodernamento dello Stato, riformando Parlamento, Governo, Consigli regionali e Istituzioni locali per migliorare l’efficienza del sistema economico e la competitività, bisogna finirla con la demagogia e creare condizioni di convergenza tra forze politiche e sociali. In tutto questo, gli amministratori della montagna , unitamente ai tanti lavoratori forestali, alla nostra gente appare anche …abbiamo l’obbligo di difenderci dai demagoghi che inquinano la politica italiana e, al contempo, accettare la sfida al rinnovamento. E’ quello che stiamo facendo in ogni Regione d’Italia in funzione di dare attuazione a quanto disposto dalla finanziaria vigente. Legge, che giova ricordare, già fortemente penalizzante per le nostre istituzioni montane, ma che demandava alle Regioni- competenti costituzionalmente in ciò- e all’interno di un quadro di compatibilità economica prefissata, il riordino delle Comunità montane. Che ne sarà di questo percorso avviato, anzi alle battute finali ( v. scadenza del 30 di questo mese) ? Un percorso sofferto, ma fortemente innovativo, senza conservatorismi, senza nessun ombrello protettivo, senza nessuna zona franca. Abbiamo fatto, in ogni Regione, la nostra parte fino in fondo, CONTINUA A PAGINA 14 ...CI POSSIAMO FARE IL BAGNO ? A RT I C O L O A PA G I N A 3 Fra di noi il principe senza regno Filiberto il 4 e 5 luglio ospite a Paestum e Palinuro A quasi un anno dalla visita nell’Agro-nocerino sarnese, Emanuele Filiberto di Savoia torna in Campania per ammirare le bellezze del nostro territorio. L’erede di casa Savoia sarà a Capaccio ed a Palinuro i prossimi 4 e 5 luglio per una visita guidata alle bellezze paesaggistiche e culturali della zona. Ad accompagnare il Principe nel tour cilentano ci sarà l’amico Massimo D’Onofrio, presidente del consiglio comunale di Pagani. Il 4 luglio Emanuele Filiberto sarà a Paestum per una visita guidata ai Templi ed al Museo Archeologico Nazionale. Prevista la presenza del Principe, che sarà ospitato dalle famiglie Natale e D’Alessio, anche presso il Caseificio Rivabianca, cooperativa di allevatori di bufale piana di Paestum. In serata, poi, è in programma una cena di gala con gli esponenti politici del territorio. Il 5 luglio Emanuele Filiberto sarà a Palinuro, accolto dalla locale amministrazione, per una visita alle rinomate grotte naturali della cittadina cilentana. DI CHE PASTA È FATTO MASTROLIA ABBONAMENTO ANNUALE UNICO: Italia €25,00, Estero € 90,00 intestato a Calore s.r.l. su C/c postale IT 24 R 07601 15200 0000 53071494 o C/c bancario EUR IBAN IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 IN ALLEGATO AD UNICO “IL SELE” N°25 28 giugno2008 A g ro p o li 2 Il castello è degli agropolesi, Alfieri festeggia, Domini indaga Pesca e Malandrino dichiarano: “Una scelta scellerata” Grande corteo e grandi festeggiamenti per l’acquisto del castello: ”E’ un coincidenza questa che vede celebrati insieme la festa per il primo anno di amministrazione -esordisce il sindaco di Agropoli, durante la cerimonia dell’acquisto del manieroNoi abbiamo avuto il coraggio di fare ciò che molti altri non hanno fatto, riconsegnando al patrimonio pubblico un bene di assoluto valore storico, culturale e sociale- continua Franco alfieri- l’acquisto del castello era nel nostro programma elettorale, a dimostrare che noi le promesse le manteniamo, e le manterremo.” L’opposizione protesta, i consiglieri di Forza Italia-Pdl Mario Pesca ed Emilio Malandrino dichiarano “scellerata” la scelta di Alfieri in tempi di difficoltà economica come questi: “Eravamo entusiasti quando, con la visita di Rutelli ad Agropoli, sembrò che il Castello venisse donato dai Beni Culturali al Comune, ma gli acquirenti sono divenuti tutti i cittadini agropolesi, sulle cui spalle andrebbe a gravare la spesa verosimilmente per i prossimi trent’anni”. Anche perché, continuano, “la delibera C.C. n. 31 del 20/03/2008 ha preventivato, nel piano triennale dei lavori pubblici, una spesa di 11 milioni di A parer mio euro per la ristrutturazione. Ma l’esperienza dell’acquisto ci insegna ad essere critici sulle possibilità che questi soldi possano giungere con finanziamenti europei e regionali”. Dopo la notizia della firma dell’accordo preliminare per l’acquisto dell’ex Sindaco Antonio Domini scrive un esposto indirizzato al Segretario Comunale, al Presidente Collegio dei Revisori dei Conti, al Prefetto di Salerno, alla Sovrintendenza Baas e alla Sovrintendenza archeologica, per chiedere spiegazioni in merito a taluni interrogativi che riguardano l’acquisizione della fortezza. E ne suo esposto pone i seguenti quesiti: 1. L’importo definito per l’acquisto del castello da parte del Comune di Agropoli è di € 3.000.000,00, mi chiedo come si è giunti a questo prezzo se da nessun atto si evince che vi sia stata una stima precisa e puntuale da parte di un tecnico competente? 2. Perché l’Amministrazione comunale di Agropoli decide di procedere all’acquisto con questa metodologia di Catello Nastro La colonna infame Ovverossia” Che pacche rint all’acqua” Alcuni secoli fa la giustizia, a Napoli ed in molti altri luoghi della nostra amata Repubblica Italiana, veniva amministrata in maniera molto diversa da oggi. Diversa a tal punto che il cittadino medio si porge la spontanea domanda “ Stavamo meglio allora oppure oggi?”. Certamente a questa domanda non si può dare una risposta obiettiva o quanto meno oculata. Oggi se commetti un reato, anche non importante, puoi usufruire delle offerte speciali, degli indulti, dei condoni, degli sconti di pena, della buona condotta, dei rinvii a giudizio e magari, con una buona raccomandazione o con una bustarella, puoi anche trovare un surrogato alla pena. Tutti devono pagare le loro colpe. Ma i termini sono molto aleatori. Ci sta chi paga col carcere, chi paga con una multa, una contravvenzione, una sanzione, un concordato, un compromesso o un patteggiamento, eccetera, eccetera. Alcuni secoli fa esisteva, in Piazza Mercato, a Napoli, una colonna cosiddetta infame. Si trattava di un monumento al crimine, di solito fatto di marmo di Carrara, alto un metro e mezzo circa, qua- drata di centimetri ottanta per ottanta di base, sul quale dovevano sedere i “criminali” giudicati da un tribunale del tempo per reati che oggi la legge dello stato democratico definisce “minori”. La maggior parte di questi reati erano i debiti contratti da persone che per un caso o per l’altro non avevano potuto sanare gli impegni presi per pagare il fitto al padrone di casa, il pane dal fornaio, il vino dal pizzicagnolo, o la dote alla figlia che andava in sposa. Un tribunale sommario, ma efficiente e lontano dalle lungaggini burocratiche odierne, condannava seduta stante questi presenti malviventi a sedere, per giorni interi sopra questa colonna, di solito al centro della piazza, e quindi esposti al pubblico ludibrio. La gente che passava poteva deridere, offendere, magari sputargli in faccia proprio perché li riteneva persone “non socialmente utili”, per usare una terminologia odierna tanto cara ai sindacati ed alle associazioni di categoria ed ai tanti carrozzoni comunali, provinciale e regionali. Insomma queste persone dovevano sopportare le offese solo perché non avevano potuto soddisfare i loro creditori e mantenere fede agli impegni. A furia di stare seduti per intere giornate su questa colonna, muovendo le miserabili e contaminate chiappe, la parte centrale di questa colonna di marmo veniva gradatamente consumata, incavata per alcuni centimetri e quando pioveva si riempiva d’acqua. Ed allora, cari lettori, immaginate questi poveri disgraziati costretti a convivere col liquido piovano che rinfrescava la parte posteriore somatologica, volgarmente detta anche “culo”, se venivano condannata durante l’estate. Ma pensate un poco come doveva essere dura la condanna se venivano condannati nel mese di gennaio. Napoli, in effetti, è “’O paese d’ò sole”, ma a gennaio veramente no. Da qui, cari lettori, ad indicare una persona che si trova in una indigenza tale da non poter pagare i debiti contratti, a vario titolo, naturalmente, ancora oggi si usa la pittoresca – e terribile – frase: “ Chillo sta’ ch’e pacche rint’allacqua!!!”. ed esborsando la cifra di € 3.000.000,00 e non di procedere all’esproprio del bene proprio in considerazione del valore storico che lo stesso ha, risparmiando in tale modo, probabilmente molti soldi? 3. La decisione di far acquistare il castello alla società AGROPOLI STU srl non è un modo per aggirare la norma sul patto di stabilità considerato che comunque l’eventuale rata di un eventuale mutuo dovrebbe sempre pagarla il comune di Agropoli? 4. Come mai all’interno del preliminare di acquisto del castello di Agropoli, sottoscritto tra i componenti del CdA della soc. AGROPOLI STU srl e l’attuale proprietario viene indicata come data ultima del rogito il 30/10/2008 e non viene indicato come e dove si prenderanno i soldi per pagare il bene? 5. Come può una società come la AGROPOLI STU srl che ha un capitale soc. di soli € 10.000,00 e non possiede alcun patrimonio far fronte ad una cifra così grande? 6. Visto che da alcune voci pare che la soc. AGROPOLI STU srl intende far fronte alla spesa con un mutuo mi chiedo quali garanzie possa fornire una società che ha un capitale di soli € 10.000,00 ed è costituita da pochi mesi? Forse sarà il comune di Agropoli a garantire? Le proteste e i dissensi di questo acquisto erano già stati palesati prima della cerimonia di consegna, e durante quest’ultima Alfieri aveva dato già delle risposte ai manifesti della minoranza di centrodestra, commentando: “E’ vero, l’ex viceministro Rutelli ci aveva lasciato intendere una disponibilità del suo ministero dei Beni Culturali all’acquisto del Monumento. Ma noi fin dall’inizio avevamo messo in conto di poterci fidare solo delle nostre forze e della nostra volontà, dunque la caduta del governo e l’allontanamento di Roma da questa iniziativa non ci ha spaventato. L’opposizione ci accusa di aver creato un forte debito, ma il nostro è semmai un investimento, non un debito. I cittadini sono ben lieti di contribuire nei limiti del possibile a realizzare obiettivi che per primi desiderano, anche se, sia chiaro, questo acquisto non indebolirà affatto le loro tasche”. Infine chiarisce sul ruolo della STU: “Per comprensibili motivi riguardanti il patto di stabilità, abbiamo deciso di utilizzare un modo totalmente legale per effettuare il contratto di compravendita, ovvero rendere acquirente la Società di Trasformazione Urbana, della quale però il Comune possiede il 100 % e continuerà a possederlo”. Dopo l’esposto di Domini si aspettano ulteriori risposte dall’amministrazione comunale e dall’attuale sindaco. Daniela De Martino N°25 28 giugno2008 C a p a ccio Gli studenti del “Piranesi” misurano la febbre al nostro mare La balneazione è assicurata, almeno per il momento Alessandro Sorgente* Una dozzina di studenti del liceo Scientifico G. B. Piranesi di Capaccio, capaci e volenterosi, animati da uno spirito critico e desiderosi di conoscere, attraverso una indagine scientifica, lo stato delle acque costiere del litorale di Capaccio–Paestum, ha realizzato un progetto dal titolo “Analisi delle acque di balneazione del litorale di CapaccioPaestum”. Come viene stabilito il livello di qualità delle acque di balneazione? Quali sono i parametri chimico- fisici e quali i loro valori per avere una buona qualità delle acque? Come si eseguono le analisi? Una ricerca per essere credibile e per avere valore scientifico deve descrivere in modo inequivocabile la procedura sperimentale adottata e la strumentazione usata e deve fornire, infine, dopo elaborazioni di modelli matematici, un dato numerico relativo alla grandezza misurata. Per effettuare le nostre indagini abbiamo seguito questa metodologia. Abbiamo scelto per le nostre misurazioni quattro siti in vicinanza della confluenza di corsi d’acqua o fiumi in mare. Il primo sito è stato scelto a circa 400 m. dalla sponda del fiume Sele nel territorio di Capaccio, il secondo sito nelle vicinanze del pontile della Laura, il terzo sito dopo il lido Athena dove si osserva un corso d’acqua confluire in mare, e infine il quarto sito nella zona Licinella, alle foci di Capo di Fiume. In ogni sito o stazione di rilevamento sono stati effettuate circa quaranta misure con una sonda multiparametrica che rileva contemporaneamente i seguenti parametri in studio: temperatura, salinità, ossigeno disciolto, pH, potenziale redox, conducibilità elettrica; la sonda è stata impostata in modo da rilevare una misura ogni due minuti. I dati sono stati registrati PERDIFUMO Premio alla carriera al preside Angelo Capo In una straordinaria cornice di pubblico, qualificato e numeroso ed importanti personalità della cultura, si è celebrato il “VII Meeting della Fede” intitolato al giovane Dario Prisciandaro prematuramente scomparso. Il premio, col patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei Deputati oltre che dalla Regione, Provincia, dal Museo di Vatolla, dal Parco del Cilento è organizzato dall’Associazione “Dario Prisciandaro ONLUS” in collaborazione con il Comune di Perdifumo. Il premio alla Carriera dei Presidenti della Repubblica e del Senato è stato attribuito anche al Preside Angelo Capo del Liceo scientifico “Piranesi” di CapaccioPaestum di cui è stato il fondatore ed il responsabile dal 1972 ad oggi. Oltre ad essere stato membro del Consiglio Scolastico Provinciale per tre consiliature. Segretario nazionale di un sindacato autonomo dalla Scuola e Segretario Provinciale della CGILScuola di Salerno, nonché Assessore e Sindaco di Capaccio-Paestum dal 1970 al 74, ha sempre collaborato con la cattedra di Storia Economica dell’Università di Salerno. Specializzato nella storia moderna di Capaccio – Paestum, è autore di dieci volumi adottati nelle Università italiane ed in sei straniere. nel datalogger dello strumento e successivamente elaborati nel laboratorio di informatica del nostro Liceo, grazie a dei sofisticati programmi di calcolo e di gestione dei file. La fase delle misurazioni in situ è stata particolarmente delicata e faticosa in quanto una errata misurazione produrrebbe grossolani errori che potrebbero deviare notevolmente la misura dai valori aspettati. Per evitare errori sistematici nelle misure è stato necessario compiere una taratura delle singole sonde ognuna delle quali rileva un parametro diverso. Successivamente si effettuano le misure, posizionando la sonda a diverse profondità per valutare la eventuale variazione dei parametri con la profondità, e in uno specchio d’acqua piuttosto ampio. Le misurazioni sono state effettuate in due giorni consecutivi, all’inizio del mese di giugno, nelle ore pomeridiane in modo da avere la massima stabilizzazione della temperatura. Queste operazioni sono state eseguite dagli allievi, coadiuvati da un valido e professionale staff costituito dai tecnici della nostra scuola. La tabella sintetizza i risultati della nostra ricerca La prima osservazione rilevante riValori medi dei parametri misurati nei vari siti Condut. Spec. mS/cm Ossigeno disciolto mg/l pH Pot. Redox mV Salinità ppt Temperatura °C Foce Sele 0.125 8.290 7.520 197.00 0.057 24.5 Pontile-Laura 0.763 7.813 7.345 194.00 0.376 21.0 Lido Athena 0.806 8.434 7.419 188.00 0.396 19.7 Lido Marilena-Licinella 0.825 8.434 7.414 190.00 0.421 18.5 guarda la salinità e la conduttività decrescenti partendo dalla stazione di foce Sele verso la Licinella. Tale andamento potrebbe essere attribuito al fatto che i prelievi effettuati vicino al fiume Sele contengono prevalentemente acqua dolce, quindi la componente salina è minima così pure la conduttività elettrica che è determinata dalla concentrazione di ioni disciolti in acqua. L’ossigeno disciolto è un indice della quantità di ossigeno presente nell’acqua. Nelle acque superficiali, valori elevati superiori a 10mg/l indicano un eccessivo sviluppo di microalghe. I valori medi normali variano da 6- 8 mg/l . Il Ph è una misura della basicità o acidità dell’acqua. Nelle acque marine di superficie ( fino a 1-2 m di profondità) il valore medio di pH si aggira intorno a 8.2. I valori più alti (soluzione basica) ( 8. 9) coincide con valori elevati di clorofilla e di ossigeno. Questi valori possono variare nel tempo e quindi cambiare la situazione ambientale da un giorno all’altro. Per questo motivo è necessario compiere accertamenti ispettivi e analitici da parte delle Asl o delle agenzie regionali per la protezione dell’ambiente con frequenza almeno quindicinale nel periodo di campionamento (1 aprile-30 settembre) come è stabilito dal DPR 470/82. I risultati elencati nella tabelle precedente sono soddisfacenti perché sono conformi al giudizio di idoneità delle acque di balneazione da parte degli Enti accreditati secondo la normativa vigente; tuttavia la nostra analisi è parziale e incompleta e ha solo valore didattico. Un’indagine esaustiva prevede analisi chimiche per stabilire la percentuale di elementi chimici disciolti nell’acqua, un’analisi microbiologica e batteriologica per confermare o meno l’assenza di microrganismi patogeni e un periodo di monitoraggio di almeno trenta giorni. Noi ci ripromettiamo di continuare questa indagine negli anni venturi per assecondare la vocazione ambientalista della nostra scuola, quando avremo il nuovo istituto e dei laboratori più completi e idonei per le nostre ricerche. La Scuola ha adempiuto a due doveri fondamentali, il primo è quello di aver istruito dei giovani studenti a cimentarsi con una ricerca impegnativa che ha richiesto una capacità di analisi della mole di dati raccolti e anche di un serio approfondimento dei contenuti dei programmi scolastici; secondo è quello di fornire utili notizie alla popolazione, ricavate da una accurata indagine scientifica, sulla salute dell’ambiente e di aver stabilito quel collegamento sinergico tra l’istituzione scolastica e il suo territorio che, credo, sia l’humus per lo sviluppo di tutte le società. *Docente di Matematica e Fisica del Liceo Scientifico Piranesi 3 L’OPINIONE Una brutta estate di Enzo Sica* Nel ringraziare Maurizio Paolillo sempre attentissimo alle problematiche locali debbo constatare il reale stato di abbandono di tutto il Paese ormai in piena estate. Debbo inoltre con rammarico registrare che mentre il Sindaco è intento a costituire inutili società di gestione che di fatto si riveleranno utili solo a gestire sottogoverno e clientelismi , molte sono le opere inspiegabilmente irrealizzate nonostante avessimo lasciato soldi e progetti approvati . Mi riferisco al progetto Arcus che prevedeva l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’area archeologica e la realizzazione di servizi igienici al centro di Paestum. Avevamo ottenuto i finanziamenti , i pareri, ma oggi l’amministrazione ha di fatto arenato tutto. Altra opera incompiuta l’oasi dunale a Foce Sele , da me fatta progettare e finanziare, dopo la realizzazione è stata lasciata nella totale incuria. Così la raccolta differenziata , scesa pericolosamente a livelli bassissimi, nonostante l’avessimo lasciata ad un ottimo livello di realizzazione. La stazione di Paestum: avevamo preso in fitto alcuni locali per realizzarci un info point gestito da qualche associazione da selezionare tramite apposito bando pubblico. Per Torre di Mare avevamo inserito uno stralcio progettuale nel riuso dei residui del por 2.1 prevedendone l’esproprio ed il restauro conservativo pensando ad un museo dello sbarco: nulla di fatto , tutto abbandonato . Sembra che finalmente la sovrintendenza abbia accordato il parere per l’allocazione a 600 mt dalle mura, del sottopasso di Paestum, previa analisi geognostica, ma di fatto allo stato le procedure dormono. Pericoloso inoltre lo stato di incuria in cui stanno precipitando i depuratori : gia in pieno sviluppo le terrificanti ondate maleodoranti che dopo tre anni sono tornate a far compagnia agli abitanti ed ai turisti di quella zona. Altro risultato di questa incuria il mare sporco: ricordo che con la mia amministrazione furono fatti notevoli sforzi ed investimenti per riattivare il ciclo depurativo che trovammo allo stato di quasi totale imballo. Nulla nemmeno sul settore sfalci : era pronto un sistema di raccolta a chiamata dei residui della pulizia dei giardini. Via Terra delle Rose, abbiamo lasciato progetto approvato e soldi : i lavori sono iniziati con ritardi continua a pag. 15 . C a p a ccio 4 L’Heraion a Paestum: che bella scoperta! Urgente è la definizione di un progetto di rilancio culturale Non c’ero mai stato. Molto spesso la presunzione di pseudointellettuali come me fa perdere completamente il rapporto con certi pezzi della nostra memoria che vivono nel silenzio e che proprio per questa ragione quelli come me dovrebbero ... Ascoltare di più. Per il futuro, faccio ammenda starò più attento! Sabato scorso, invitato dagli amici dell’Associazione Daltrocanto, sono andato a un concerto di musica popolare che si è tenuto proprio nell’area antistante il Museo Heraion di Paestum. Scelta di grande intelligenza bisogna darne atto a Antonio e Mariella Giordano e a Marina Cipriani un Dirigente della Soprintendenza responsabile dell’area che conosco da tempo e che reputo persona di eccezionale autorevolezza e competenza. La serata è stata piacevole, la gente era contenta e la contaminazione composta attorno alla musica e ai reperti, alle voci della storia e nel ritmo della taranta, dei profumi della terra, del sibilare poco distante del CREATIVITÀ DA SPIAGGIA questo era proprio Marina Cipriani... Altro positivo conforto perché lei ha il metro della situazione e io leggevo nel suo calmierare le velleità di tutti quelli che come me si sentivano presi dal sacro fuoco dell’impegno (avvertito molto estemporaneamente nel mio caso... ) la consapevolezza di un progetto che già tendeva e tende a rendere Andrea Iovino ancora più Sele e dei sapori di quel cibo fruito questo bel offerto da un ristorante poco Museo. distante dal Museo, ha Da qui a breve – creato un ambiente particoabbiamo saputo lare, inusuale... Colto! quella sera – ci E quanto ci manca la cultura sarà una gara e, in questo tempo barbaro dunque, si indifatto di spazi barbari, goverviduerà una nati di barbarie e vilipesi di nuova gestione media/megafoni già imbarche avrà lo speEsterno del Museo Narrante bariti da tempo... Ho avuto il cifico mandato bene di incontrare il mio amico Ser- stro contributo per renderla ancora di mettere a reddito la struttura e rengio Vecchio, uomo vero prima che maggiormente sistema di riferimento derla, appunto, maggiormente fruita. ottimo artista, ho ritrovato il buon per il territorio e le nuove genera- Però... Mi permetto di dire molto Bartolo, ho incontrato tanti maestri e zioni. La meno preoccupata di tutto sommessamente e forse senza avere alcun diritto di parola rispetto a ciò: non sarebbe meglio ancora prima di bandire la gara far sedere attorno al tavolo più istituzioni territoriali per verificare se è possibile mettere in campo un progetto comune per la valorizzazione di questo sito? E cosa significa concretamente mettere a reddito il Museo? Il Parco, l’Amministrazione di Capaccio, l’Ente provinciale per il Turismo, l’Azienda di Soggiorno, le Associazioni del territorio ... Il mondo della scuola innanzitutto! Potrebbero, o no, questi soggetti, provare a mettere in campo un progetto comune perché questo sito assurga concretamente al ruolo di catalizzatore e laboratorio culturale della Piana del Sele? Insomma, va tutto bene, anche la gara ma io avLo staff del locale verto il rischio (ripeto lo affermo voce, di intendere il suo linguaggio 2008, la repubblica del Dum Dum molto sommessamente e magari le che racconta di storie e di mondi approda alla produzione discografica. mie sono preoccupazioni del tutto lontani. La Dum Dum Republic di Nata dalla creatività degli Induè, inutili) dell’individuazione asettica Paestum è la repubblica di chi è ve- gruppo composto dai musicisti Enzo di un gestore che magari snaturi il siramente capace di amare il mare e Bavuso e Pietro Ciuccio, e con la gnificato di Heraion che a mio avda questo amore ha tratto, ormai da collaborazione di tantissimi musici- viso deve avere, invece, una valenza oltre un decennio, la linfa vitale per sti della nostra terra la cui fama ha culturale sempre più forte e specile tante proposte di divertimento, superato i confini nazionali, come ad fica. Penso a un museo didattico in musicali, artistiche e gastronomiche esempio Antonio Onorato, e di mu- cui le scuole si incontrano e trovano capaci di coinvolgere un pubblico sicisti di altre aree del Mediterraneo, i segni della civiltà che ci ha attrasempre più vasto. ad esempio il cantante marocchino versato ... penso insomma alla caratDopo il concorso letterario dedi- Dudù, la nuova produzione disco- terizzazione di un sito museale di cato alle scuole sul tema del mare grafica ispirata proprio al Mare No- tipo europeo in cui l’identità è eled’inverno, che ha prodotto un bellis- strum sarà presentata al lido Dum mento motore per l’intercultura e simo volumetto in cui unica prota- Dum nel mese di luglio,con un me- penso ancora a un luogo in cui i gonista è la creatività dei ragazzi gaconcerto che vedrà in scena tutti segni del passato trovano la forza per ispirata dalle suggestioni del mare, i musicisti coinvolti. Il cd sarà poi di- essere pietre miliari del futuro del dopo le tantissime feste che fanno sponibile in tutti i maggiori negozi nostro territorio. Basterà una gara ballare ed uniscono gli spiriti di mi- d’Italia. Ancora una volta protagoni- perché questo si concretizzi? Me lo gliaia di giovani, dopo il festival del sta il connubio musica/mare per un auguro. Altrimenti ... Sono disponisole, le happy hour, i concerti che appuntamento live che promette di bile a dare il mio piccolissimo conhanno visto sempre il mare come in- regalare ancora a chi sarà presente tributo (si tratta di bassa carpenteria, beninteso). sostituibile anima, dopo la notte di tante fantastiche suggestioni. Andrea Iovino tarante che ha inaugurato la stagione Domenico Tanza Allevatori bufale: “Ci disdettano i contratti” professori... Per un momento ho trovato inopportuno il consueto rimando dei famosi quattro amici al bar di Gino Paoli... Eravamo molti di più e tutti insieme eravamo d’accordo sul fatto che quella struttura fosse una gran bella struttura e che tutti avevamo il dovere di dare il no- Mare d’inverno e mare d’estate al Dum Dum Ci sono tanti modi di vivere il mare. Il mare lo si associa spesso alla tintarella, al sole, al relax, al divertimento. Lo si associa alla spensieratezza delle vacanze. Lo si associa alle migliaia di bagnanti chiassosi, alle lunghe distese di ombrelloni, alle vele, agli aquiloni colorati. Chi ama veramente il mare, però, sa bene che non è soltanto questo. Il mare non può essere chiuso in una definizione. Il mare è un’anima, un luogo, uno spazio che sfuma nell’orizzonte e che rimanda a sentimenti, a viaggi, a scambi culturali, a commerci, ad avventure. Amare il mare vuol dire essere capaci di liberare la propria mente, la propria sensibilità, la propria fantasia di fronte alla grande distesa d’acqua ora placida e silenziosa, ora livida e impetuosa. Amare il mare vuol dire essere capaci di ascoltare la sua N°25 28 giugno2008 Antonio Orlotti leader degli allevatori I postini stanno recapitando a getto continuo le “disdette” dei contratti di fornitura del latte di bufala spedite dai caseifici della Piana del Sele ai titolari degli allevamenti della zona. Il mercato nazionale ed internazionale della mozzarella non si è ancora ripreso dopo la crisi della diossina, è la tesi dei trasformatori. No, preferiscono lavorare i grossi stock di latte congelato nei mesi scorsi, accusano gli allevatori. E tutti assieme si lamentano di non aver ancora ricevuto gli indennizzi che furono allora annunciati dall’assessore regionale Cozzolino così come dal ministero dell’agricoltura. I trasformatori chiedono di portare il prezzo alla stalla a 80 centesimi di euro al litro, contro l’euro e mezzo pagato un anno fa. Di contro il prezzo delle materie prime necessarie per far alimentare le bufale continua a correre all’impazzata. “Un quintale del concime base per il mais, in un solo anno, è schizzato da 30 a 66 euro”, racconta Giovanni Mottola, allevatore di Altavilla. Contenuto in una media del 35% l’incremento delle altre materie prime, con i carburanti ormai a prezzi proibitivi. Se i ricavi calano della metà e le spese di gestione degli allevamenti sono vicine al raddoppio, è evidente che i bilanci delle aziende sono al rosso fisso. Molti allevatori lamentano anche ritardi di oltre quattro mesi nei pagamenti della fornitura di latte al caseificio. continua a pag. 15 N°25 28 giugno 2008 C ile n to 5 Vallo della Lucania festeggia il decennale della Madonna delle Grazie Il cardinale Sepe unisce. La Tatangelo divide Un avvenimento storico, decennale, per Vallo della Lucania e per il Cilento. La festa del decennio nel santuario della Vergine delle Grazie testimonia, immutata e viva nonostante le sfide laiciste e relativiste odierne, un ritorno alla famiglia, ai valori della tradizione cristiana e alla condivisione fraterna. La statua della Vergine e del Bambino, realizzata nel 1571, offre il suo seno, lo stesso che nutre il Figlio, a chi necessita di sostentamento e aiuto. Le grazie di ieri – un buon raccolto quando la siccità minacciava il Sud e la pace – si aggiungono a quelle di oggi: l’unità della famiglia, la conversione e la pace del cuore. Tra le sue braccia i vallesi si sono ritrovati il 23 giugno, quando, nella mattinata, le campane hanno salutato l’intronizzazione della statua lignea. Alle 19 l’effige di san Pantaleone, patrono della città e della diocesi, è stata portata nel santuario in processione. Prima il convegno mariano in occasione dei 150 anni dalle apparizioni di Lourdes e poi la concelebrazione presieduta da mons. Favale, hanno sottolineato l’importanza della figura di Maria nella popolazione del Cilento. Alle 22.30 i “Fiati d’Europa” hanno offerto il concerto di musica classica. La novena in preparazione al 2 luglio, giornata in cui si celebra la solennità della Vergine, è caratterizzata dalla presenza di numerose comunità religiose legate alla Madonna: “i Padri dei Sacri Cuori, i Domenicani, i Servi di Maria, i missionari de La Salette, i Monfortani e la celebrazione in rito Bizantino, caratterizzano sera per sera la preparazione al grande evento in cui – spiega don Ottavio Sicilia, parroco del Santuario – ci sentiremo più vicini alla Piena di Grazia per seguire il suo splendido esempio”. C’è grande attesa per il cardinale Crescenzio Sepe, protagonista indiscusso nella lotta alle gravi carenze civili e di vivibilità della realtà napoletana, che il 2 luglio, alle 11.30, presiederà la concelebrazione in piazza Vittorio Emanale. Il concerto di Anna Tatangelo divide il pubblico dei vallesi. Quasi in controtendenza con il messaggio di unità familiare, semplicità e purezza che questa festa, prima centenaria e poi decennale, continua a tramandare al popolo cilentano. Nicola Nicoletti PAESTUM, EX HOTEL AMBASSADOR Stanzione: “La Provincia lo ha pagato un terzo del valore reale” Presto diventerà una scuola alberghiera Lo scorso 23 giugno nell’aula Consiliare di Palazzo Sant’Agostino si è tenuto il Consiglio Provinciale di Salerno. All’ordine del giorno il question time: un acceso confronto su otto tematiche che ha tenuto impegnati per circa un’ora il Presidente del Consiglio, Carmine Pignata, il consigliere provinciale di Democrazia Federalista Verso il Popolo della Libertà, Antonio Lubritto ed i consiglieri cui quest’ultimo ha posto le varie interrogazioni. Presenti in aula, tra gli altri, il presidente della provincia Angelo Villani, il vice presidente Giovanni Iuliano, i consiglieri non direttamente interrogati. Il numero totale, infatti, copriva di gran lunga un terzo richiesto per tali convocazioni. All’appello del Presidente del Consiglio erano 19 i convenuti, (ma già 12 ne sarebbero bastati) raggiunti poco dopo da altri consiglieri. Il Presidente della Provincia ha voluto ricordare il giovane sottotenente dell’Arma dei Carabinieri Marco Pittoni, ucciso lo scorso 6 giugno a Pagani in un conflitto a fuoco, nel tentativo di sventare una rapina all’ufficio postale della cittadina e il cui assassino è un diciassettenne, figlio di un boss della camorra di Torre An- nunziata. La prima interrogazione (prima all’ordine del giorno, ma la numero 47 del 2008 nel Registro delle Interrogazioni della Provincia di Salerno) Antonio Lubritto l’ha posta in merito alla delibera di Giunta Provinciale numero 132 del 16.04.2008 avente per oggetto l’ex hotel Ambassador. “Chiedo a distanza di un anno quanto si è speso fino ad oggi – ha detto – se il patrimonio immobiliare risulta abbandonato, quali programmi sono stati previsti, perché spendere ulteriore denaro pubblico per la custodia e altro, perché non si cede a privati e senza che sia stata fatta nessuna programmazione dell’immobile a breve termine”. All’interrogazione ha risposto l’assessore alla scuola ed edilizia scolastica Pasquale Stanzione:“La Provincia ha acquistato all’asta l’immobile che vale il triplo del costo pagato ed è in stato di abbandono perché in stato di custodia giudiziaria che non ha l’onere di manutenzione. E’ nostro interesse evitare che lo stato peggiori, si pensa di utilizzarlo per attività di formazione scolastica”. Non soddisfatto della risposta, Lubritto ribatte che è solo uno spreco di denaro senza valide motivazioni. Altra interrogazione n48/2008, delibera di G.P. numero 135 del 16.04.2008 avente per oggetto la questione del Meridionale Multiservice s.p.a.- proroga di affidamento servizio di guardania/sorveglianza sui siti mussali provinciali prescelti ed attività connesse. Lubritto chiede i motivi a lui non chiari nell’atto deliberativo per prorogare dal 01/01/2009 al 31/12/2012 la convenzione protocollo numero 1131 del 03/10/2006 per un costo annuo a carico dell’Ente di euro 1.279.200,00. Risponde l’assessore alle attività produttive, formazione professionale, beni e attività culturali Gaetano Arenare: “La proroga di affidamento è stata necessaria per aprire i plessi mussali che sono ben sette in provincia e la giunta si è attivata per evitare la chiusura dei siti mussali forniti in media di tre unità”. Lubritto ritiene eccessiva una proroga così protratta nel tempo e fa riflettere sul fatto che si tratta di investimento di denaro pubblico. Interrogazione n49/2008 relativa alla delibera di G.P. numero 123 del 16.04.2008 circa la vertenza della Provincia di Potenza c/Provincia di Salerno +1 - resistenza e costituzione in giudizio – incarico legale – esecutiva. Si vuol sapere quali sono le motivazioni del Presidente della Provincia di Potenza nel chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio Provinciale numero 135 del 21/12/07 avente ad oggetto “Emergenza rifiuti in Campania, individuazione siti di discarica provinciale”, se è vero che il sito prescelto per la discarica nel Comune di Caggiano risulti zona sismica di prima categoria. Risponde l’assessore ai trasporti, mobilità, infrastrutture e contenzioso Rocco Giuliano:“Le motivazioni sono nella citazione della Provincia di Potenza. Per Caggiano, questo consiglio ha scelto il sito in questione che va difeso, la maggioranza si è rivolta a un legale di fiducia per curarne le procedure”. Lubritto: “Dal 21 dicembre ad oggi non è detto che Bertolaso abbia scelto il sito, è una zona sismica e le scelte tecniche non sono definitive. Bisogna orientarsi verso altre scelte e non perdere altro tempo”. Interrogazione n50/2008 delibera del G.P. n144 del 16.04.2008. Oggetto: vertenza dottor Salvatore Aversano c/Meridionale Multiservice e Provincia di Salerno – domanda di accesso arbitrale – provvedimenti – esecutiva per sapere quali sono le controversie insorte in seguito della delibera dell’assemblea ordinaria e straordinaria della Meridionale Multiservice (già Salerno Manutenzioni) s.p.a, se era legittimo, invocando l’articolo 22 dello Statuto sociale, revocare la nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione della suddetta società, se vi sono responsabilità da parte della società nell’iter procedurale adottato. Risponde ancora Giuliano: “Non è il Consiglio che deve decidere riguardo il caso Aversano” – Lubritto: “Restano grossi punti interrogativi. Non mettiamoci lo statuto e i regolamenti sotto i piedi”. Interrogazione n51/2008, a detta dei giornali la Soprintendenza ha bloccato il secondo lotto dell’Aversana, Lubritto chiede chiarimenti ed il Sindaco di Agropoli, Assessore ai Lavori Pubblici Franco Alfieri risponde: “Il 93% dei lavori del secondo lotto è stato fatto. Sul progetto generale c’era il parere della Soprintendenza. E’ un fatto molto grave perché l’Amministrazione Comunale viene danneggiata dal fatto. Comunque ora i lavori sono in corso ed è stato appaltato anche il terzo lotto per 16 milioni e mezzo di euro. Si arriverà fino a Santa Cecilia”. Lubritto chiede una verifica a 360 gradi poiché molte le opere non appaltate ed altre ferme. La seduta si è conclusa con la richiesta di Lubritto di una copia del progetto e dei rilievi fotografici e all’occorrenza, di consequenziali provvedimenti. Gli oneri non mancano, come si può vedere. Maria Laura Pirone PARCO DEL CILENTO Sperimentato il fuoco prescritto Fiamme controllate per prevenire gli incendi L’estate è appena iniziata e il parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano si è preparato ad affrontare, dal punto di vista della prevenzione, la piaga ambientale, economica e sociale degli incendi boschivi. L’Ente Parco ha infatti deciso di avviare un’azione di prevenzione che consiste nel cosiddetto “fuoco prescritto”. Si tratta di una tecnica utilizzata già da diversi anni e con successo in molti paesi europei, introdotta in Italia solo di recente e in poche regioni, e questa è la prima volta che viene sperimentata in un parco nazionale. Si utilizza un fronte di fiamma controllato, che si fa transitare sul territorio interessato, con l’obiettivo di ridurre per quanto possibile la biomassa bruciabile e prevenire così gli incendi, riducendone l’intensità e favorendone una minore propagazione e una più facile estinzione. La tecnica è prevista nel Piano Antincendi Boschivi 2008 (Aib) redatto dall’Ente Parco e recepito nel corrispondente Piano Aib della Regione Campania. La sperimentazione, che ha riguardato l’intero territorio del Parco, ha visto impegnato il personale del Corpo Forestale dello Stato del Parco ed è stata coordinata da Stefano Mazzoleni, docente all’Università degli Studi di Napoli Federico II, e da Francisco Rego, docente dell’Istituto Superiore di Agronomia dell’Università di Lisbona, tra i massimi esperti internazionali del settore, con la partecipazione anche di un gruppo di ingegneri portoghesi, altamente specializzati nell’applicazione di questa tecnica, coordinati da Antonio Salgueiro, del Servizio Forestale Nazionale del Portogallo. La sperimentazione è iniziata con un’attività sul campo necessaria ad individuare i siti idonei da sottoporre al fuoco prescritto. Si è tenuto poi un seminario incentrato sui principi ecologici e metodologici della tecnica, che ha anticipato la sua messa in pratica. Il fuoco prescritto, oltre che per la prevenzione degli incendi, può anche rappresentare una valida soluzione per la gestione e conservazione di habitat di prateria e di arbusteti, di particolare interesse naturalistico, e che nel territorio del parco rischiano di scomparire per l’abbandono delle tradizionali attività agro-silvopastorali. Antonella D’Alto 6 R o cca d a sp id e Infermieri sotto organico N°25 28 giugno 2008 Manifesto dell’opposizione De Vita impone nuovi orari “Sindaco costoso ed inefficiente” Pochi e non utilizzati al meglio: ecco come si sentono gli 88 infermieri in servizio presso l’ospedale di Roccadaspide. E le difficoltà aumentano in coincidenza con il periodo estivo. “Tutti farete 12 ore in più e risolviamo il problema delle ferie, dei riposi e della malattia”: questa è stata la proposta del direttore sanitario Adriano De Vita, accompagnato da Carlo Madaio, il responsabile degli infermieri. L’opzione è arrivata dopo che già attraverso le procedure della mobilità è arrivato nuovo personale infermieristico. “Li hanno chiamati proprio per risolvere i nostri problemi di organico. Che fine hanno fatto? Perché qui ne abbiamo visti solo 6, dei 15 previsti, e ad Agropoli sono ben 15?”, si chiede un paramedico che preferisce mantenere l’anonimato. Un’altra strada poteva essere quella di ridurre, seppur temporaneamente, i posti – letto dei vari reparti. Ma i primari non ne hanno voluto sapere. Come si potrebbero ri- chiamare gli infermieri attualmente impegnati negli ambulatori dell’Asl. Troppo difficile, hanno ragionato De Vita e Madaio, meglio “spalmare” su tutti l’eccedenza degli orari. “Ma la maggioranza ha da tempo strappato il diritto a lavorare solo di mattina, e questo significa solo che io – racconta il nostro infermiere – ed altri colleghi di prima linea, continueremo a fare le 30 ore in più. E le nostre ferie, i riposi e l’eventuale malattia?”. La matematica, d’altro canto, neanche all’ospedale di Roccadaspide può essere sovvertita. “Ci sono delle graduatorie aperte. C’è gente che vuole lavorare. Invece di promettere a noi altro straordinario aprite gli organici, sia pur provvisoriamente!”, si chiede il nostro. Nella Valle del Calore del 2008 c’è qualcuno che rifiuta di fare gli straordinari? E perché, mica siamo sicuri che ce li paghino… dice la nostra vocina. Sembra che nel passato molti degli infermieri siano stati già scottati e così adesso temono pure l’acqua fredda. Di fronte alla freddezza degli astanti la reazione di De Vita non si è fatta attendere. “Chi non vuole collaborare può lasciare la stanza”, ha detto. Linea dura allora? Saranno fatte scelte d’imperio? “Chiediamo solo di essere coinvolti nelle decisioni che ci riguardano”, conclude il nostro anonimo interlocutore. Ormo Nei manifesti affissi in paese, il gruppo di minoranza di Roccadaspide “Collegialità e partecipazione”, guidato da Donato De Rosa, esprime giudizi negativi sull’operato dell’amministrazione Auricchio. Nel documento firmato, oltre che dal capogruppo, anche da Domenico Francione, Pasquale Galardo, Giovanni Tabano e Antonio Miano, l’opposizione elenca le iniziative contestate e promosse dalla maggioranza. La lista comprende l’aumento degli stipendi da parte del sindaco Girolamo Auricchio e dei suoi assessori, che ammontano, rispettivamente, a 2500 e 1100 euro mensili. Mentre nella precedente consiliatura, l’ex sindaco Giuseppe Capuano percepiva circa 800 euro e i suoi assessori 350, si legge nel manifesto. Poi l’elenco continua con le opere pubbliche realizzate dalla maggioranza, ma finanziate e concepite durante l’amministrazione Capuano che, secondo l’opposizione, comprendono: i lavori di riqualificazione del centro storico; il parcheggio di via Mazzini; la sistemazione del campo sportivo; le progettazioni della sala teatro polivalente presso il viale degli Ulivi e del palazzetto dell’ufficio di collocamento in via S.Rosa. L’opposizione, inoltre, contesta la chiusura della scuola elementare di Carretiello; la scelta di nominare vicesindaco Giuseppina Musto, moglie del consigliere Aniello Marigliano; l’aumento dell’addizionale Irpef e dell’Ici per gli studi professionali, locali e seconda casa. E si conclude con la mancata continua a pag. 11 L’A.S.D. Castel San Lorenzo conquista la prima categoria Ed è subito festa per il presidente Giuseppe D’Attilio Per la prima volta, dopo due anni, l’Associazione Sportiva Dilettantistica di Castel San Lorenzo si è classificata al primo posto al campionato di calcio ed è passata dalla seconda categoria, girone R, alla prima categoria.La compagine castellese, tuttavia, anche negli altri anni, si è sempre mantenuta tra i primi posti della classifica senza mai riuscire nel salto di categoria. Quest’anno, nonostante le schiaccianti vittorie sulle altre squadre, mediamente, infatti, i castellesi centravano otto reti a partita, non poche sono state le difficoltà che hanno dovuto affrontare. Dapprima lo spiacevole episodio durante la partita Castel San LorenzoCapo di Fiume, quando a causa di un madornale errore dell’arbitro la squadra rischiò di essere ritirata dal campionato e subì la perdita di ben tre punti. In seguito l’infortunio di alcuni dei migliori giocatori del campionato. Malgrado tutto però l’impegno e il comportamento sportivo della squadra ha saputo premiare. Orgogliosissimo dei risultati riportati si è dimostrato il presidente della squadra Giuseppe D’Attilio, tant’è che, come affermato ironicamente da Roberto D’Angelo, curatore del sito internet della compagine: “Ogni giorno mi telefonava per farmi aggiornare il sito con le pubblicazioni dei risultati che ottenevamo”. Anche gli altri componenti della dirigenza, quali Adriano Di Stasi, Giovanni D’Amato e Luigi Valiante, hanno espresso il loro compiacimento. “Qualche squadra ci ha, addirittura, preso in giro dicendo che noi “montanari” non eravamo in grado di competere” ha affermato Valiante con il tono di chi è riuscito, finalmente, a togliersi una soddisfazione. Tra i castellesi, è già grande festa; il paese è colmo di bandiere rosa e nere, colore della squadra. Il merito della vittoria è da attribuire anche all’instancabile volontà dell’allenatore Rosario Oristanio che, durante tutto il campionato, ha sempre cercato di trasmettere ai suoi ragazzi la calma, la grinta, e, contemporaneamente, la tecnica necessaria per affrontare le altre formazioni in maniera corretta. Ma alla domanda: “Qual è il segreto della vittoria?” Oristanio ha risposto modestamente “Ho ricevuto tantissimi complimenti, i ragazzi sono corsi ad abbracciarmi al termine dell’ultima partita che ci ha confermato il salto di categoria, ma il merito non è solo mio ma anche e soprattutto della squadra. Sono stati tutti i ragazzi ad essere uniti, educati e forti tanto da arrivare primi”. Sarà stata proprio questa umiltà il segreto? Probabilmente sì, a premiare la compagine è stata la loro grande semplicità insieme alle loro, altrettanto grandi, motivazioni. A riconfermarlo è stato il capitano del Castel San Lorenzo Giuseppe Peluso, quarantaquattro anni, veterano d’eccezione, oltre ad essere il più grande della squadra si è rivelato anche un esclusivo marcatore. “Sono il più “vecchio” della squadra, probabilmente non giocherò più ma esco da questa formazione pienamente soddisfatto e con un immensa gioia nel cuore. Mio padre ha creduto nell’A.S.D. di Castello da quando questa è nata. Ora che lui non c’è più voglio dedicargli questa vittoria. Per un paese piccolo come il nostro giocare in prima categoria è davvero tanto” ha affermato commosso Peluso. E con tutta questa allegria e con tanto entusiasmo i castellesi stanno provvedendo per organizzare i festeggiamenti ufficiali nel paese. Tengono molto alla festa poiché, come affermato dai dirigenti, i loro paesani, che talvolta li hanno seguiti persino in trasferta, meritano di condividere con loro questo successo. D’altronde sia i calciatori, sia i tifosi hanno saputo dimostrare, davvero, durante il campionato, che il calcio è uno sport che unisce, che porta alla condivisione di emozioni, ma, soprattutto, uno sport che va inteso, prima di tutto come divertimento e poi come sana competizione. Alessandra Pazzanese Giugno 2008 Anno VI N.1 nuova serie EBOLI L’INCHIESTA SCOPPIA IL CASO DELLE 8MILA CAUSE DEL GIUDICE DI PACE DI SANT’ANGELO A FASANELLA BATTIPAGLIA POLITICI SBATTUTI IN CODA ALLA PROCESSIONE IL PD HA FATTO MALE I SUOI CONTI Oreste Mottola a pagina II Ritorno a Sele di Oreste Mottola “Non c’è bisogno di fare chiasso per trovare la verità”. Hai mai letto Leonardo Sinisgalli? Era un poeta ingegnere lucano, il più famoso degli sconosciuti del Novecento. “La verità come le streghe fugge via a colpi di scopa. Per trovarla bisogna star quasi immobili”. E’ un dialogo fra i due protagonisti del bello ed inquietante libro di Diego Cugia Un amore all’inferno 2005 ediz. Mondadori. Tutto questo lungo incipit serve per dire che si ritiene particolarmente utile, nei primi giorni dell’estate del 2008, qui nella Piana del Sele, aver ridato spazio ad un giornalismo che si fermi a riflettere sulla realtà e metta i punti e virgole dove essi vanno messi. E di come tutto questo, nell’epoca di Internet, non abbia niente di eroico. Per questo non raccontiamo dell’epica impresa di chi ritiene di aver prima fondato e poi rifondato un giornale ma bensì della più modesta impresa di aver semplicemente riformulato uno spazio dove esercitarsi a dare nuova linfa ad un poligrafismo vecchio stile, di quello buono, abituato a lavorare sulle notizie e sulle storie. Sì, ci muove anche la voglia di riscoprire antiche radici culturali. Messe da parte quelle artificiali imposte dalla scelta di burocrazie, pensate alle comunità montane o ai distretti scolastici, ognuno di noi si interroga sempre più spesso sulle identità di vallata e di comprensorio. E scopre che è bello essere cilentano, dianese e degli Alburni. O del Sele che è sia una piana, con epicentro tra Eboli e Capaccio, oppure una Valle, con paesi, monti e colline come quinte teatrali, da Calabritto a Foce Sele. Di questa specie di grosso canale, autostrada dei tempi antichi, che offriva valido asilo alle imbarcazioni sorprese da tempesta ed anche un facile approdo ad ogni tipo di piccolo naviglio. Con l’Heraion, il grande santuario arcaico, e tra il mare e il tempio, il Portus Alburnus, approdo dei tempi mitici, usato già dagli indigeni prima che vi giungessero i Greci nel VI sec. a.C.. Vorremmo stare dentro alla le- Continua a pag. II I Direttore responsabile Oreste Mottola COMUNE. BILANCIO ANCORA FUMATA NERA. MANO TESA DI ZARA RIFIUTO DI BARLOTTI Valerio Calabrese a pagina IV Francesco Faenza a pagina III Il campagnese Angelo Mastrolìa, (nella foto a sinistra) ha comprato la Buitoni. Che affianca al marchio Corticella, a Polenghi e a Giglio. Ma nel suo passato affiorano delle ombre…L’Espresso le tira fuori tutte. L’obiettivo recondito non è quello di fargli un favore DI CHE PASTA È FATTO MASTROLIA “Il quinto gruppo alimentare italiano ha sede in un brutto palazzotto marrone scuro alla periferia di Lugano”, inizia così l’articolo di Vittorio Malagutti, a pagina 144, del n.25 dell’ultimo numero de “L’Espresso”. Il nuovissimo quinto gruppo alimentare italiano, per l’appunto, come si evince dalla successiva narrazione, comincia ad andare sotto le lenti d’ingrandimento della stampa e dei potenti che contano. Con esiti assai contrastanti. Da una parte c’è il riconoscimento dell’audacia dell’imprenditore e dall’altra, illuminando le “radici” salernitane, o meglio della Piana del Sele, si cerca di tirarlo dentro a vicende e personaggi foschi tipici di un periodo, quello della camorra – imprenditrice, che dalle nostre parti sono stati archiviati solo di recente. “Una torre in vetrocemento con una targa al primo piano: Tmt group. E’ questo il nome della holding di Angelo Mastrolia, 43 anni, un imprenditore di Salerno che ormai da anni ha trasferito in Svizzera residenza e conti in banca. I suoi affari, invece, adesso come in passato, fanno rotta sull’Italia. L’ultimo della serie – scrive Malagutti - porta l’insegna gloriosa della pasta Buitoni. Quelli della Nestlè, la multiazionale elevetica, hanno deciso di tenersi lo storico marchio solo per i surgelati e i prodotti freschi, cedendo a Mastrolia, il resto, cioè lo stabilimento di San Sepolcro, in provincia di Arezzo. I 450 dipen- denti no l’hanno presa bene. Dal giorno dell’annuncio della cessione, giovedì 12 giugno, non fanno che protestare. Mastrolìa però tira dritto”. E tornano i primi passi di Mastrolia sulla scena dell’imprenditoria che conta. Sembra passato un secolo da quando a bordo della sua Citroen Pallas il giovane Mastrolia scendeva da Campagna per raggiungere Eboli. Già allora, alla fine degli anni Ottanta, non passava certo inosservato con i suoi abiti sartoriali e l’aria di chi sa già cosa vuole dalla vita. Carattere deciso e approccio da sfrontato che gli hanno consentito di scalare le vette della finanza seppure non senza interrogativi, che in tanti continuano a porsi. Imprenditorialmente è Eboli la città che lo ha portato alla ribalta della scena economica regionale e nazionale. L’oggi è di assoluto prestigio: “Ferrero, Barilla, Parmalat, Granarolo e poi ci siamo noi con oltre 500 milioni i ricavi”, esulta il fondatore e amministratore unico del gruppo Tmt. Una scalata velocissima la sua. Un paio di anni fa, sempre dalla Nestlè, ha comprato la pasta Pezzullo di Eboli. Che va ad aggiungersi, ancora nel settore spaghetti ed affini, ai marchi Corticella (Bologna) e Guacci (Campobasso). I colpi più importanti, però, arrivano quest’anno. Ad aprile, per imposizione dell’Antitrust, la nuova Continua a pag.II A Parer mio... Telecom Italia s’è desta di Ernesto Giacomino Non ci credevo fin quando non l’ho sperimentato. Era da un po’, voglio dire, che parenti e amici s’intestardivano a consigliarmi di seguire un po’ le registrazioni dei consigli comunali battipagliesi trasmesse da TeleSalernoUno, in questi orari comodi variabili dalla seconda serata alla prima mattinata. Dicevano, loro: nottata difficile? Bimbo con le colichette? Tu con le colicone? Turno di guardia all’auto sotto casa giacché hai lo sportello chiuso a scotch? E be’: altro che Zelig o Colorado Caffè, o il solito misto-Totò di Canale 21, guardati un po’ le simpatiche avventure di ‘sti quattro elettrici eletti, e anche tu stenterai a credere che non abbiano un copione scritto da Gino e Michele. Così, poco da farci, alla fine è successo. Sabato notte, verso le tre e mezza ti torno da una breve notte brava, e come sempre occhi sbarrati insonni causa decorso del tempo utile per l’approccio a una dormita canonica faccio zapping col telecomando: gli amarcord della Rai, lo shopping su Mediaset, i chiamami-amamiguardami-campami delle meretrici in topless delle reti private. Poi, all’improvviso, come per magia ti compaiono sul video i consigli di ‘sti consiglieri seduti in una tavolata stile matrimonio paesano, presieduti dalla Presidente e sindacati dal Sindaco. Mi dilungherei sui contenuti, ma conterebbe poco. Solita solfa del sindaco proclamatosi indipendente, della vecchia maggioranza caduta in minoranza, e gli appoggi di partito e le spallate degli amici. Votiamo, non votiamo, favorevoli o sfavorevoli. E si danno tutti del lei, anche l’usciere con la moglie, il barman col vassoio, il tavolo con le sedie. Non so neanche che data porti, ‘sto consiglio, se sia di questa amministrazione o di altre pregresse: Continua a pag II II L’in ch ie sta Giugno 2008 S. Angelo a Fasanella, ottomila cause dal giudice di pace La piccola fabbrica dei ricorsi seriali Ottocento abitanti per ottomila cause. Per la precisione, 7765 cause contro l’Enel, tutte intentate presso l’ufficio del giudice di pace di S. Angelo a Fasanella. Ed altrettanti ricorsi alle sentenze che sono andati ad ingolfare il primo tribunale competente, che è quello di Eboli. “No. C’è sicuramente un errore e tranne quelli di Castelcivita per i confini dei terreni qui nessuno va volentieri dall’avvocato”, raccontano gli anziani che se ne stanno davanti al bar. Infatti, la maggior parte della clientela non arriva da qui o da un altro dei paesi degli Alburni. Ma da tutta l’Italia. Il paese non supera ottocento abitanti, ed il bacino d’utenza dell’ex pretura (“ah che bei tempi, quando là c’era Ernesto Luongo. E tenevamo pure il carcere”, sospira un altro) comprende Bellosguardo, Corleto, Castelcivita, Ottati e Roscigno. Ottomila cause è un record nazionale che ha attirato l’attenzione de “Il Sole 24 ore” che vi ha dedicato un’inchiesta di un suo inviato e poi di “Libero”. Il giudice di pace qui è ospitato presso il grande convento dove c’è il municipio. Ci siamo arrivati accompagnando l’inviato del giornale diretto da Vittorio Feltri. Poco prima di arrivare gli raccontiamo dell’incanto paesaggistico di questo paese dove tutto è straordinariamento bello o ricco di suggestioni storiche. Nella grande piazza dove troneggia una fontana monumentale così simile a quella di Roscigno vecchia. Lo stadio che ci ricordavamo imponente non c’è: “Ci stanno facendo dei lavori, sapete com’è di quelli che iniziano e non finiscono mai”, raccontano gli anziani. Però uno dei bar è diventato l’enoteca “Rosso di Sera” e da “Segnali di fumo” (regali, profumi, detersivi) SANT’ANGELO A FASANELLA L’inviato di “Libero” mentre intervista gli abitanti. In alto a destra, l’avvocato Mario Manzo passa gran parte del commercio del paese. La cultura è invece tradizionalmente di casa al “Bar degli Alburni”. “La preoccupazione principe dei residenti – scrive Peppe Rinaldi su “Libero” del 22 giugno – è sopportare il peso di una presenza abnorme di cinghiali, favorita dalla vincolistica del Parco Nazionale del Cilento nel cui immenso perimetro ricade il minuscolo centro”. Il meccanismo, spiegato su “Il Sole 24 ore” del 21 giugno da Lionello Mancini. La giustizia italiana è lenta, costosa, inefficiente. «Specialmente nel Sud», ha appena ripetuto il Governatore della Banca d’Italia. Tutti d’accordo. Capita, però, che alla scarsità di risorse e alle falle organizzative si aggiungano strani fenomeni di superlavoro che mettono in crisi uffici già in difficoltà: fenomeni che difficilmente possono essere ricondotti alla casualità. Nel Salernitano, ad esempio, alcuni avvocati sembrano seguire una consolidata trafila dai risultati devastanti proprio perché si fonda e si Contina da pag.I A Parer mio... di Ernesto Giacomino Telecom Italia s’è desta le facce, baffo più baffo meno, sono quelle di sempre. Comunque quando comincio a guardare pare abbiano posato da poco la parola Anzalone e Barbato. Di fatto l’ha presa Liguori, dice ‘sta storia del Pd che al ballottaggio dell’anno scorso s’è schierato anonimamente con Barlotti, quindi niente chiacchiere a dire che mo’ è un appoggio di responsabilità. Buhu: invettive, urla, proteste. Poi la prende Motta, dice più o meno lo stesso. Per cui buhu: invettive, urla, proteste. E poi Falcone, idem. E invettive, urla eccetera. Però qua succede pure un’altra cosa: cioè, nella foga di dimostrare quanto certe cariche istituzionali, ufficialmente di schieramenti avversi, abbiano di fatto contribuito all’elezione di Barlotti, finalmente scappa un numero. Forse è il mio sonno ritrovato che me ne confonde la percezione, forse è lui che legge male, forse è la fonte che è sbagliata. Insomma, ci voglio mettere tutti i forse possibili pur di non crederci: tabulati alla mano, cioè, parrebbe che il comune di Battipaglia nel 2007 abbia speso trecentocinquantamila euro di telefonate. Se vera (e ammesso, voglio ripetermelo, di aver capito bene), si tratterebbe di una cifra assolutamente ingiustificata e ingiustificabile, a meno che non avessimo l’Apollo 13 in orbita e ci si fossero rotte le ricetrasmittenti. Cioè, parliamo di una media di più di mille euro al giorno: più di quanto sborsa Briatore per l’ombretto della Gregoraci o Platinette per le parrucche; metà della penale che dovremo dare a Donadoni per rimandarlo sui campetti di C2 (pagando noi lui, quando dovrebbe essere il contrario). E poi, ammesso pure che gran parte delle telefonate siano partite per sollecitazioni di voto in occasione del ballottaggio, voglio dire, a chi diamine s’è chiamato? Ai residenti all’estero per il voto domiciliare? Al Pronto Pagine Gialle, per flirtare col famoso Luca amico di Bisio mentre ci dava l’indirizzo di un motel discreto? Al 4844, per scaricarci tutto il cd di suonerie dell’interprete di “non ti lascio sola, bella topolona”? Frattanto però è albeggiato, e sull’ultima arringa di Zara, per la verità, ho dovuto sventolare bandiera bianca e cedere al sonno.Tanto, avevano comunque un po’ tutti cambiato argomento, s’è visto che sotto sotto quella cifra non sconvolgeva più di tanto. Come dire: con i buchi di bilancio che ci ritroviamo, le falle sotto il milione appartengono all’ordinaria disamministrazione. somma allo stato esangue della macchina giudiziaria. La trafila è la seguente: si mira un bersaglio dalle casse piene (Telecom Italia, Enel, Philip Morris) e lo si cita per danni; ottenuta dal giudice di pace una decisione favorevole, si presentano migliaia di ricorsi-fotocopia per strappare altrettante sentenze-fotocopia; si incassa e si riparte con altri bersagli, altri danni da rimborsare, magari altri uffici da costipare di fascicoli. Risultato: per ogni citazione, qualche decina di euro finisce nelle tasche del ricorrente, qualche centinaio in quelle dell’avvocato, mentre milioni di euro escono dalle casse statali per le spese di giustizia. L’articolo del Sole 24ore del 21 giugno scritto da Lionello Mancini Sant’Angelo a Fasanella (Sa) non arriva a 900 anime. È un borgo piazzato nel cuore del parco del Cilento, a circa 90 chilometri dal capoluogo. Fino al 2005, il locale ufficio del giudice di pace viaggiava a una media di 58,5 fascicoli per ciascuno dei due magistrati, a servizio di un bacino di 6.545 persone. Numeri un pò scarsi, tanto che nel 2006 il ministero ne proponeva l’accorpamento al vicino ufficio di Roccadaspide . Il 22 gennaio 2005, si presenta in cancelleria un giovane avvocato di Albanella, Mario Manzo, con un pacchetto di citazioni contro Enel distribuzione Spa: chiede circa mille euro per ognuno dei suoi clienti come risarcimento del «danno esistenziale» subìto in occasione del black out del 28 settembre 2003. Richiesta accolta dal giudice di pace, Katia Pellegrino, di Matinella. In poco tempo, i ricorsi di Manzo diventeranno 600, il carico di almeno 5 anni per quell’ufficio. Situazione pesante, ma il peggio doveva ancora venire: a raffica, e nel solo 2005, un’altra decina di avvocati depositeranno 2.579 citazioni contro Enel, e circa 300 contro Telecom Italia per faccende di pali su terreni privati. Totale: tra il 2005 e il 2007, le cause iscritte a Sant’Angelo a Fasanella sono diventate 7.765. Nemmeno se tutti gli abitanti del bacino di competenza dell’ufficio firmassero un ricorso, si potrebbe raggiungere queste cifra. E infatti gli «attori» venivano soprattutto da fuori zona. È la legge che da qualche anno lo consente: quando si tratta di consumatori, il Foro di competenza è quello in cui si domicilia l’«attore». Così, avvocati e clienti si domiciliano presso studi legali dell’area di competenza del giudice di pace scelto ed ecco che gli avvocati Ugo Maria Cristoforo Caponigri, Gaetano del Chierico, Rosario Guglielmotti, Gennaro Ippolito - solo per citare i più attivi, in base alle risultanze fanno base chi a Castelcivita, chi a Bellosguardo, chi nella stessa Sant’Angelo. Il domicilio-fai-da-te potrebbe essere disinnescato dall’opposizione del convenuto, ma non sempre le sue ragioni vengono accolte dal giudice e il ricorso va avanti. Magari poi cade in appello, anche se – fatti i conti – a volte le società condannate non ricorrono perché spenderebbero di più che non liquidando il danno. Quando in un ufficio come quello di Sant’Angelo a Fasanella arriva una valanga di pratiche da smaltire, sia pure seriali, ovvero tutte uguali, succede che i controlli di legge vanno in tilt, compresi quelli sull’identità e l’età dei ricorrenti; che le cancellerie già povere di organico rischiano il collasso. Succede che le sentenze ritardano: nel triennio considerato, circa 4mila decisioni sono state depositate 4 mesi dopo il termine di legge. Succede, infine, che le spese di indennità dovute al giudice di pace (36 euro a udienza, 56 a sentenza) esplodono. Fino al 2004, le indennità per il Gdp di Sant’Angelo stavano fra i 3mila e i 6mila euro annui, ma nel 2005 sono stati liquidati 70.500 euro e 72mila sia nel 2006 sia nel 2007. Date le pratiche giacenti, inoltre, anche il 2008 arriverà al plafond di legge (72mila euro). Una spesa che si sobbarcheranno i contribuenti da Aosta a Lampedusa mentre - stando ai conteggi di un avvocato “filonista”, come li chiamano - a fronte dei 1.033 euro di risarcimento richiesti (sotto questa soglia vale il giudizio “secondo equità”, cioè non con il codice alla mano e si paga meno di contributo unificato), un centinaio di euro finiscono al cliente e circa 250 al legale. a cura di Oreste Mottola Continua dalla prima Ritorno a Sele di Oreste Mottola zione del tedesco Philipp Cluver, Cluverio, il fondatore della geografia storica, il quale amava verificare sul posto quanto tramandato dai documenti, servendosi dei mezzi di trasporto che la civiltà del suo tempo offriva: quadrupedi e, molto più spesso, le proprie gambe. Che camminò sulle sponde del vecchio Silaros, in epoca tardo medioevale, dove non correvano più né la nave degli Argonauti, né restavano alla fonda i navigli dei mercanti greci. Altri capitoli di una lunga storia sarebbero stati scritti in seguito: c’è anche molta di quella che tocca a noi riscoprire e svelare. Giugno 2008 III Eb o li Politici sbattuti in coda alla processione Il Pd ha fatto i conti senza l’oste Mese della cultura controversa a Eboli. Tra mostre, grandi bufale e bontà enogastronomiche, i politici restano sugli scudi. A dire bugie (Martino Melchionda). A candidarsi a sindaco (Mario Conte). A lanciare propositi ecumenici (Cosimo Cicia). A bacchettare le pastette nel Partito Democratico (Savonarola Capaccio). Ma andiamo per ordine. La prima iniziativa è di Francesco Bello, voto 7. Prendendo spunto dalle grandi città, Bello promuove Libri in Giro. Dodici romanzi e saggi molto gettonati tra i lettori, sono in giro per Eboli, nei luoghi pubblici, passano di mano in mano, per stimolare i ragazzi tariconati a leggere di più e a defilipizzarsi di meno. Impresa ostica, Bello ci ha provato. Anzi promette di rilanciare il progetto. Per ora i libri in giro sono solo 12. Bello intende raddoppiarli. Se la giunta Melchionda non pesca da cilindro uno studio di fattibilità sulla lontra di Serre, qualche spicciolo in tasca a Bello resterà. Continua così. Respira soddisfatto l’assessore Cosimo Mimmo Maglio. Mentre Melchionda e Cicia gareggiano nel dire bugie su Vissi d’Arte (si farà a ottobre, ha detto il sindaco, si farà a novembre, ha replicato Cicia), preferiamo la “caporettica” sincerità di Maglio: “Vissi d’Arte non si farà”. Figuraccia per tutti, certo. Meglio la verità, rispetto a teatrini fallaci e infantili. Poteva sbattere i pugni sul tavolo, l’assessore Maglio. Poteva urlare un do di petto indignato. Muto Maglio. Il suo nuovo mentore, Massimo Cariello, lo ha riportato a miti consigli: “Resta muto su Vissi d’Arte. Accontentati di Eburum Eboli”. Se Cariello ordina, Rifondazione obbedisce. Più che un partito di massa, Rc somiglia sempre di più a un esercito di piccoli e muti soldatini. Coraggio Maglio, fallo quest’acuto ribelle. E lasciala dire a Melchionda la stupidata dell’Ici, in assenza della quale, a Eboli non si fanno più le iniziative di...Rifondazione. Coraggio Maglio. Senza cinema, nè teatro sotto le stelle, saremo costretti ad emigrare, in questa povera estate ebolitana. Ma non ti far scippare con scuse banali e senza senso. E’ poi ritornato nell’agone l’ex assessore Damiano Capaccio. Il Partito Democratico aveva fatto i conti senza l’oste. Sgroia segretario, Di Dio capogruppo, Vastola forse in giunta, Bisogno ancora fermo un giro. Era tutto pronto, per la farsa nel Pd. A minacciare tuoni e fulmini è arrivato Damiano Capaccio. “Voglio un congresso regolare, se no denuncio tutto ai vertici provinciali e regionali”. Che i vecchi diessini preferiscano un congresso con un solo candidato, è davvero una bulgarata triste. Che dai nuovi soci imbarcati nel partito imparino a resuscitare morti e defunti, è una pratica disonorevole. A Capaccio, voto 7. Per il coraggio. Di denunciare e smascherare le vergognose divisioni della casta Pd. Attribuiti tre voti positivi (7, 7 e 7 a Bello, Maglio e Capaccio) arrivano ora i supereroi bocciati. La new entry imprevedibile è Mario Conte. Persona equilibrata e stimata, lucida e preparata, Conte ha deciso di fare il politico. A tutto tondo. Troppo stetti i panni istituzionali, l’equilibrio a tutti i costi è noioso e irritante. E così Conte si candida a sindaco. Iniziando la campagna elettorale con gravi errori. Come prima mossa attacca l’ex sindaco Rosania: “ci ha lasciato un buco in bilancio”. Complimenti per l’originalità obsoleta. Cadere nella grande bufala di Melchionda e dei suoi corifei, non è costume di Mario Conte. La bugia del buco in bilancio è stata smentita 140 volte. Dopo tre anni, è paradossale e ridicolo ripeterla. La lasci dire a Melchionda e ai convenzionati zerbini che lo circondano. Scendere in campo così, è come inserire Del Piero all’ultimo minuto, insignificante, che non trova nemmeno il coraggio di tirare il calcio di rigore. Seconda mossa harakiri di Conte, l’attacco contro Paolo Polito. Il commercialista del Pd denuncia il mal costume delle commissioni consiliari: “non si possono riunire per 15 minuti e far spendere 350 euro al comune”. Rampogna sacrosanta, quella di Polito (voto 7). Il candidato Conte prova a smentirlo (voto 4): “in segue da pag.I Di che pasta è fatto Mastrolia? Parmalat di Enrico Bondi ha venduto a Mastrolia la Newlat spa, cioè le aziende che producono latte targato Polenghi, Giglio, Matese e Torre in Pietra. Prezzo simbolico: un euro, perché il gruppo passato di mano, oltre a 300 dipendenti e 150 milioni di ricavi, si portava in dote anche 36 milioni di debiti. Infine, nei giorni scorsi, è arrivata la sorpresa Buitoni. Mediobanca, impegnata al fianco di Nestlè come consulente, ha spalancato le porte al gruppo Tmt, che ha battuto concorrenti come il gruppo umbro di Angelo Colussi. Così, adesso dal suo ufficio luganese, Mastrolìa può descriversi come “il secondo produttore di pasta al mondo”, dietro solo a Barilla. Questa però è soltanto l’ultima puntata di una carriera turbolenta e ricca di colpi di scena. Prima di finire sotto i riflettori delle cronache come “mister mangia – marchi”, l’imprenditore campano – racconta Vittorio Malagutti – è stato costretto per anni a fare lo slalom tra sospetti, accuse e processi. Un percorso a dir poco accidentato, una quindicina di anni fa, lo costrinse perfino a rifugiarsi all’estero per sfuggire all’arresto. Le cronache dell’epoca raccontano del suo rientro in Italia, nel 1994, dopo una latitanza durata poco più di un anno. L’arresto venne revocato nel giro di pochissimo tempo, la vicenda però era destinata a trascinarsi ancora a lungo. […]. A questo l’articolo de “l’Espresso” tira dentro i suoi rapporti con i fratelli Angelo ed Antonio Meluzio, residenti a Battipaglia ma originari di Nusco, noti per le loro disavventure giudiziarie. “Sono vecchie storie”, si difende Mastrolia. “Il mio gruppo – dichiara a “L’Espresso” – non ha niente a che vedere con i Meluzio”. Da allora, in effetti, l’imprenditore Ritaglio tratto da L’Espresso partito da Salerno ha fatto molta strada. A Lugano tira le fila di una costellazione di società tra cui la Xom, commercio di mobili e arredamenti, e la Standa, titolare dei diritti per la Svizzera sul famoso marchio della grande distribuzione. Tale attività fanno da contorno al cuore del gruppo, cioè le aziende alimentari italiane. due anni abbiamo più che dimezzato i costi del consiglio comunale”. Ok, siamo d’accordo, ma la denuncia di Polito era un’altra. Male la prima, candidato sindaco, Mario Conte. E veniamo all’immancabile, nostro amato sindaco. Dopo la bugia sui bagnini pubblici “sempre presenti sulle nostre spiagge libere” (voto -3), il sindaco Melchionda scopre che la Multiservizi non riesce a gestire i parcheggi “Siamo in perdita anche su quello“. Il premio Pinocchio, questa volta, glielo danno gli operai della Multiservizi: “i parcheggi sull’ospedale sono più che sufficienti per pagare gli stipendi”. Ma noi siamo andati oltre. E al nostra amato e burlesconiano sindaco, chiediamo: “come mai nessuno più controlla i grattini sul viale Amendola? Come mai abbiamo l’unico tribunale in Italia senza parcheggio a pagamento? Come mai in via Ripa non si paga più? Orsù, nostro amato sindaco, prima di sparare cifre a casaccio, parli con gli operai. E dalla bocca le uscirà qualche verità. Garantiamo noi. La burla più stupida, però, l’ha raccontata Pierino Infante. Il San Sebastiano di Santa Cecilia, pur di difendere la raccolta differenziata (nelle periferie è un flop), spara la dichiarazione più stupida: “i cumuli di immondizia a Campolongo sono da attribuire ai turisti”. Spontanee ci sorgono parecchie osservazioni: ma la sparata sul 67 per cento di differenziata, chi se l’è fatta? Ma i cumuli di spazzatura in pieno centro a Eboli, Sant’Infante ceciliota, lei è l’unico che non li nota? MA lo sa che sabato scorso hanno incendiato i rifiuti di fronte la caserma dei carabinieri? Ma lo sa che in via Adinolfi, via San Cataldo, via Apollo XI, parliamo del cuore della city, vicino le campane per il vetro ci sono cumuli di rifiuti? Cosa risponde, assessore Infante, che sono i cittadini incivili di Campagna che vengono a scaricare a Eboli. Che non è possibile che si tratti di ebolitani incivili? Che le plurideclamate telecamere di Marra ancora non hanno scoperto un responsabile del lancio del sacchetto? Come per Melchionda, per il genuino Infante, vale un accorato invito: basta fesserie. Pensar di fare i Putin del Sud Italia non è la migliore scelta di vita. Ahinoi, politica. Dite la verità. Altrimenti, alla prossima processione finirete di nuovo in coda al corteo. Complimenti sinceri al comitato di quartiere di Santa Cecilia e a don Daniele Peron. La processione di san Vito al Sele è un appuntamento serio, non una sfilata per i patanielli. Volete partecipare, cari politici? In coda, please, insieme alla gente che rappresentate, che vi ha votato e che ora si sta mordendo i gomiti per il kamikaze gesto. Francesco Faenza Giugno 2008 B a ttip a g lia IV COMUNE Bilancio: ancora una fumata nera Sessanta ore nette di consiglio comunale non sono bastate ad approvare il bilancio. Quattro sedute, durate ognuna circa quindici ore, sono servite a discutere appena di due terzi dei punti all’ordine del giorno. La maggioranza, retta ormai sostanzialmente dall’adesione del Pd, lamenta “un bieco ostruzionismo” da parte del Pdl, “motivato più che da scelte politico-amministrative, da interessi di tipo personalistico o al massimo lobbystico”. Ciò che viene fuori dopo quattro sedute con a tema il bilancio, è un’assise cittadina rissosa, poco disponibile al dialogo e spaccata da motivi personali. Così va spiegata anche la rissa scoppiata in una via del centro tra il consigliere comunale del Pdl, Gerardo Motta, e l’esponente della Dc, Giuseppe Fiorillo. Non sembra sia nata da questioni di politica internazionale e nemmeno dal più modesto “lodo Schifani”, l’animata discussione di cui si sono resi protagonisti i due. Fatto sta, però, che la vicenda ha avuto pesanti ripercussioni politiche in relazione all’assetto del Consiglio comunale, con la decisione dei due consiglieri del gruppo Dc-Repubblicani, Dante e Terribile, di manifestare la loro fuoriuscita dalla coalizione di opposizione, attraverso la dichiarazione d’indipendenza, nell’ultimo civico consesso. Ad agitare, poi, il sonno del sindaco Gennaro Barlotti si è aggiunta la surroga del consigliere Romeo Leo con il primo dei non eletti Rocco Delle Donne. Dalle prime dichiarazioni, il neo consigliere sembra essersi posizionato all’opposizione avendo dichiarato, nel suo primo intervento da consigliere comunale, di restare fedele al proprio partito (l’Udeur), a Battipaglia trasferitosi in blocco con a capo il suo leader Fernando Zara, nel costituente Pdl. Con la dichiarazione d’autonomia dei consiglieri Dante e Terribile, i numeri che si prevedono alla fine della discussione dovrebbero consentire alla giunta Barlotti di approvare il bilancio 2008. Il Pd ha più volte manifestato l’intenzione di astenersi in caso di autosufficienza del gruppo facente capo al Sindaco, o in caso contrario di votare a favore. I due Dante e Terribile, si avviano anch’essi ad astenersi, così come si pensa faccia il neo consigliere Delle Donne, che non ha avuto nemmeno il tempo di leggersi gli incartamenti del bilancio. Nella penultima seduta, poi, va segnalata la boutade tra il serio e il faceto di Fernando Zara, che ha invitato ancora una volta il Sindaco a stringere un patto per governare insieme la città. Chiaramente, il Sindaco ha definito la proposta “irricevibile”, soprattutto alla luce della guerra per bande scoppiata negli ultimi mesi, con a capo dei rispettivi schieramenti proprio i due protagonisti della querelle. Querelle che si è poi conclusa con la notizia riferita da Zara che la trasmissione televisiva del consiglio comunale sul canale Tele Salerno 1, raggiunge ormai cifre da record, con la presenza davanti al video di alcune migliaia di cittadini battipagliese e non, dei quali - come ha dichiarato lo stesso Zara – fa parte pure il Sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica. Cosa si può chiedere di più alla vita? La pagella a ... POSTE ITALIANE: voto 3. Rinviata di altri 15 giorni la riapertura dell’ufficio centrale delle Poste, chiuso a settembre 2007 per lavori di ammodernamento. In più, resta inspiegabilmente chiusa la saletta d’attesa ricavata dalla mensa dell’ex scuola De Amicis. Da gennaio è pronta per accogliere gli utenti in fila sotto il sole o la pioggia, ma è rimasta aperta solo pochi giorni. Sul problema s’è registrato il solito scaricabarile tra Poste e Comune. Intanto si continua a svenire nell’attesa che si concludano i lavori. CARABINIERI IN CONGEDO: voto 8. Premiati i Carabinieri in pensione che hanno svolto il servizio volontario di vigilanza davanti alle scuole. Alla luce del successo dell’iniziativa di vigilanza, dagli inizi di giugno l’Associazione Nazionale Carabinieri di Battipaglia, su richiesta del parroco don Ezio Miceli, ha assicurato assistenza al personale del Centro d’Ascolto della chiesa S.Maria della Speranza durante la distribuzione ai meno abbienti degli indumenti raccolti dai fedeli. LEGAMBIENTE: voto 7+. Un’azione di monitoraggio del fiume Tusciano si terrà a fin e mese nei comuni di Battipaglia e Olevano. I volontari di Legambiente del costituendo circolo cittadino, coadiuvati da quelli dei paesi limitrofi ed insieme ai militari del nucleo ambientale della Polizia di Stato, presidieranno e monitoreranno gli argini del fiume che anticamente segnava il confine sud del territorio Etrusco. I volontari segnaleranno eventuali scarichi abusivi, nonché la presenza di discariche lungo il corso d’acqua. SIMER: voto 2. L’azienda battipagliese ha sospeso l’operaio che, in seguito al crollo di una pesantissima pressa, ha richiesto un’ispezione per verificare la sicurezza sul luogo di lavoro. La Simer, industria produttrice di pastiglie per freni, che già nel 2005 dovette raccogliere al suolo e senza vita il giovane operaio Nunziante Panico, ha sospeso per tre giorni l’operaio che ha denunciato l’assenza sul posto di lavoro di adeguate misure di sicurezza, reo – secondo l’amministrazione aziendale - d’aver “portato all’esterno documenti privati dell’azienda”. LAV: voto 8. La lega antivivisezione di Salerno promuoverà a Battipaglia un banchetto informativo nelle giornate di sabato 28 e domenica 29. I volontari della Lav saranno in via Italia per sostenere i diritti degli animali e sensibilizzare la cittadinanza contro l’abbandono dei cani, tanto frequente in questo periodo dell’anno. Per l’occasione saranno poi donati anche dei piccoli cuccioli salvati dalla strada e in cerca di un nuovo padrone. Pagina a cura di Valerio Calabrese Tre giornali e un libro ad un prezzo Unico PER ABBONARSI ANNUO: ITALIA 25 € - ESTERO 90 € INTESTATO A CALORE SRL C/c POSTALE IT 24 R 07601 15200 0000 53071494 C/c BANCARIO EUR IBAN IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 Abbonandosi ad Unico è possibile ricevere gratuitamente, il libro di Oreste Mottola “I paesi delle ombre” Gli interessati dovranno inviare al numero di fax 0828 720859 la ricevuta dell’avvenuto pagamento e l’indirizzo preciso presso il quale inviare il libro. N°25 28 giugno 2008 Sa le rn o Impronte... 11 Storie di cilentani a Salerno Mariella Pasca, passione per la natura e i beni culturali Lo storico Salvatore Settis, nel libro intitolato “Italia Spa ”-L’assalto al patrimonio culturale-, reca spunti pungenti e sintomatici intorno all’odierno ruolo del patrimonio artistico-architettonico. A tal proposito afferma che il campo dei Beni culturali è compromesso da svariati fattori, quali l’ingresso delle nuove tecnologie, l’equilibrio talvolta precario tra pubblico e privato e la rilevanza economica dello stesso patrimonio culturale. Abbiamo incontrato una persona che di cambiamenti e “trend” del settore senz’ altro s’intende: Mariella Pasca, originaria di Stio Cilento, a tutt’oggi in servizio presso la Soprintendenza per i Baaas di Salerno e Avellino con la qualifica di direttore di Biblioteca. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita con il massimo dei voti presso l’Università degli studi di Salerno, si specializza in Biblioteconomia e Bibliografia con diploma post-laurea conseguito presso l’Università degli Studi di Napoli e con diploma rilasciato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. La nostra intervistata, intanto, si racconta con dolcezza e affabilità e con un pizzico di commozione nel ricordare la sua prestigiosa famiglia d’origine, discendente dai baroni Pasca. Il nonno Paolo Pasca, celebre avvocato, si trasferì a Salerno quando, a causa del fascismo, venne chiuso il Tribunale di Vallo della Lucania. Stessa professione perseguì suo padre Cesare, al quale rimane particolarmente legata da un ricordo imperituro. Moglie del conosciuto Antonio Bottiglieri, dirigente RAI, il quale, altrettanto appassionato del Cilento, ha ricevuto la cittadinanza onoraria in quel di Gioi Cilento… Qual è di preciso il suo ruolo presso la Soprintendenza per i Baaas di Salerno e Avellino? Dopo aver svolto servizio presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, dal 1981 sono responsabile dell’attività didattica, della divulgazione e delle attività culturali ed editoriali. Oltre a curare la pubblicazione di volumi ed opuscoli, mi occupo di mantenere la costante collaborazione nella comunicazione della Soprintendenza con gli Enti Locali, le scuole e la stampa. Dirigo il museo didattico della “Scuola Medica salernitana”. Come organizzatrice di eventi culturali, quali sono state le manifestazioni più rilevanti che ha curato? Ho curato l’organizzazione di importanti mostre internazionali, quali “La fortuna di Paestum e la memoria moderna del dorico” in collaborazione con il Dipartimento di analisi delle componenti culturali del territorio dell’Università di Salerno, che si è tenuta a New York, Padula e Roma, e “La scuola medica salernitana”: Storia, immagini e manoscritti dall’XI al XIII secolo”, allestita a Salerno, Roma, Montecassino, Londra, Adelaide (Australia) e Tolosa (Francia). In quali attività sfocia il suo impegno per la valorizzazione del nostro territorio? Ho ideato e coordino un programma di valorizzazione del territorio denominato “Genius loci” che si propone di divulgare la conoscenza del patrimonio storico-artistico, ambientale e demoetnoantropologico del territorio, soprattutto attraverso le giovani generazioni, attraverso seminari, percorsi tematici e quant’altro. Ho realizzato, ad esempio, percorsi tematici sui siti longobardi delle province di Salerno e Avellino con relativa mostra, un cd rom e un sito web. Ho realizzato e coordino i laboratori didattici “Se faccio, capisco” che riguardano le tecniche esecutive delle opere d’arte, il restauro e i progetti di educazione al patrimonio in collaborazione con le scuole. Sono più recenti il restauro della scultura lignea di San Luigi Gonzaga e della statua di San Sebastiano a Controne. Lo stato di salute del nostro patrimonio ambientale e architettonico? E’ un patrimonio da salvaguardare e da tenere sotto osservazione… Non abbiamo gallerie e musei, né opere che possano eguagliare i pregi architettonici del Colosseo, pertanto conviene salvaguardare quanto abbiamo. Molti centri storici sono stati deturpati, con interventi in maniera episodica, senza rispetto per le tradizioni: il ruolo della Soprintendenza dovrebbe essere tale da sviluppare una sempre maggiore sensibilità verso tali tematiche. Le opere di restauro devono essere praticate nel modo meno invasivo possibile, nel rispetto della valenza ambientale. Il nostro problema è farci intendere dagli amministratori: ogni no della Soprintendenza è un guadagno per il nostro territorio. Bisogna costruire e restaurare nei limiti del paesaggio ambientale, con volumi e materiali compatibili. Prossimi progetti? Il primo luglio avverrà la presentazione dei laboratori didattici di cui parlavo, prima a Gioi Cilento, poi a Cardile. E’ stato difficile per lei conciliare carriera e vita privata? Il mio lavoro mi ha richiesto continui viaggi e spostamenti. Per la crescita delle mie figlie, devo dire che sono stata sostenuta da mia madre che poi, con l’andare del tempo, ho dovuto accudire io fino alla sua dipartita. Certo, ho dovuto sopportare alcune rinunce: se avessi continuato ancor più nella carriera, forse sarei stata un dirigente nel campo del Ministero, chissà! Che tipo di architetture e paesaggi predilige? Le architetture e le sculture classicoromane, le architetture minori con le case a corte, i portali, le torri come quelle di Torchiara e i paesaggi rurali. Magari del nostro Cilento? Sì, preferisco le zone collinari, perché mi appartengono di più, con gli odori, l’aria e i profumi inconfondibili, ma anche quelle aree mediterranee con presenza di archeologia, come Velia e Paestum, i cenobi basiliani, la Badia di Pattano. Del nostro Sud, per esempio, adoro la Sicilia… Quali contraddizioni caratteriali si porta dietro? Sono talvolta indecisa, accondiscendente, aperta, mediatrice. Che tipo di adolescente era? Ero una ragazzina vivace e curiosa. Amavo tanto la natura e ogni forma di civiltà contadina. A Stio, nel pollaio di casa mi prendevo spesso le pulci, perché mi piaceva il contatto con le galline. Mi piaceva andare nel granaio e tuffarmi nelle montagnole di grano… E quando si festeggiava S. Pasquale, nell’ultimo weekend, come ogni anno ad agosto, era una vera gioia, perché la mia famiglia ospitava perfino la banda musicale… Dice basta a … Vorrei che fosse riconosciuto di più l’impiego nella pubblica amministrazione… Sono stata in Francia e ho assistito gratuitamente ad una mostra, esibendo la tessera di funzionario dei Beni culturali, mentre al Vittoriano ho dovuto pagare. Mi piacerebbe che qui da noi si avesse un maggiore senso dello Stato… Rossella Oricchio segue da pag. 6 Roccadaspide, manifesto dell’opposizione “Sindaco costoso ed inefficiente” realizzazione delle piazze di Carretiello, Fonte e Tempalta insieme alla ristrutturazione delle scuole elementari di Fonte e Tempalta, opere che sarebbero già state finanziate nella consiliatura precedente, di cui l’attuale opposizione faceva parte. Esattamente un anno fa, sempre il gruppo di minoranza aveva firmato un altro manifesto contro l’operato dell’amministrazione Auricchio. In quel periodo, l’opposizione aveva contestato l’as- senza della maggioranza al consiglio comunale da lei promosso. All’ordine del giorno, c’erano degli argomenti di pertinenza della minoranza e la maggioranza disertò il consiglio, suscitando le rimostranze del gruppo di Donato De Rosa. «Mai in trent’anni di consiliatura si è praticato un tale ostruzionismo ai danni dell’opposizione e la relativa indecenza istituzionale che la maggioranza ha permesso si verificasse», aveva affermato il capogruppo di minoranza. E adesso, come allora, sia la maggioranza che l’opposizione esporranno le rispettive posizioni in consiglio comunale. Francesca Pazzanese N°25 28 giugno 2008 D ia n o 12 La lettera. “Perchè è bloccato il processo per i fatti di Monte San Giacomo?” .La storia della strada-autostrada a 1100 metri sul livello del mare in piena zona 1 del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano la conoscono tutti, ormai. Il 18 Agosto del 2006 mezzi cingolati venivano portati all’interno del territorio di Monte San Giacomo per sventrare una montagna e per ricavare una comoda strada per arrivare ad un casolare da ristrutturare da parte di un privato, in una zona bellissima ai piedi del Monte Cervati. E, anche se sembra che, a memoria d’uomo, in quel posto non v’era alcuna strada, ecco che qualcuno pensa che in demanio pubblico si può autorizzare un privato benefattore a fare quello che non avrebbe potuto fare nemmeno nel suo proprio terreno. Subito intervenivano esponenti dell’amministrazione locale sulla stampa, dopo che la questione risaltò su alcune testate giornalistiche, per dire che tutto era in regola e che chi strillava per lo scempio ambientale era un millantatore. Della serie: la verità ufficiale siamo noi! Il resto taccia, così come si vede succedere spesso da ultimo in questi luoghi. I giornalisti? Da imbavagliare! Tuttavia, a dimostrazione che nulla era in regola, vi è stato il sequestro del cantiere (di ben due cantieri!) da parte della magistratura, opportunamente sollecitata da una nostra denuncia e da quella del “Comitato 18 agosto di Monte San Giacomo”, il cui presidente è Caporrino Pietro. Infatti, i benefattori con le ruspe erano tornati alla carica a settembre, forti del consenso degli amministratori locali, si immagina, i quali andavano affermando che il fatto che i lavori fossero ripresi era indice che tutto è in regola. Per evitare ulteriori danni alla natura abbiamo allora fatto ricorso alla magistratura, denunciando il fatto lo stesso settembre 2006. E adesso il procedimento giudiziario. Tre rinvii a giudizio: per il committente, il direttore dei lavori e la ditta appaltante. Non ci interessa fare i nomi: è il fatto che conta e il modo in cui vengono affrontati tali problemi localmente. Secondo il nostro avviso, qualcuno mancava nella lista dei rinviati a giudizio; tuttavia, eravamo fiduciosi nella celebrazione del processo. Prima udienza fissata il giorno 09 gennaio 2008. Arriva gennaio, ma un difetto di notifica ad uno degli imputati fa saltare l’udienza. Rinvio al 10 giugno 2008. Arriva giugno e, incredibilmente, un motivo simile fa saltare anche questa udienza, rinviata adesso al prossimo 12 novembre 2008: i benefattori con le ruspe, così, hanno guadagnato circa un anno di tempo. Il decreto di citazione da notificare allo stesso imputato, 60 giorni prima dell’udienza, secondo quanto prevede la legge, è stato notificato solo 59 giorni prima dello scorso 10 giugno. Ecco come vanno le cose: il processo non è ancora iniziato! Una sospensione de facto? Così sembrerebbe! Un anno guadagnato. Quello che un cittadino si chiede, tuttavia, è se questo sia solo frutto di una cattiva organizzazione dell’ufficio notifiche (fatto di per sé già molto grave), o se i problemi siano di altra natura. Ma, come ci insegnava Russell, è difficile indurre un controllo sul controllore, così come è difficile che un altro barbiere possa fare la barba all’unico barbiere di questa malandata e ormai decadente vallata. Roberto De Luca Codacons di Sala Consilina Valdianese, per la vittoria del territorio Presentato l’organigramma societario della squadra di calcio di Promozione Lo sport della nostra vallata prova ad interrogarsi sulle sue diramazioni future. L’occasione per confrontarsi su questo terreno è stata propiziata dalla presentazione del nucleo societario della Valdianese, squadra che giocherà nel prossimo campionato di calcio di Promozione (Gruppo D). Frutto dell’aggregazione del Comprensorio Valdianese e della Futura Sala Consilina, la società realizza un’ambizione particolare del territorio: poter competere con altri club di elevata tradizione provinciale e regionale, con il preciso scopo di vincere il suo torneo di pertinenza già quest’anno. Quest’uscita ufficiale della dirigenza (il cui capogruppo è Nicola Viscido) coincide con una riflessione sul passato calcistico della nostra area, che poté fregiarsi di una lodevole esperienza tra i professionisti grazie al Valdiano calcio, progetto affermatosi nella seconda metà del decennio degli Ottanta. Quella stagione di gloria e di nobilitazione del calcio locale, capace di affermarsi nei tornei di portata nazionale, trovò il suo nerbo nella forza politica ed istituzionale del partito socialista, in grado di raccogliere un diffuso consenso in tutti i nostri comuni. Una volta esauritasi quella spinta - il che dimostrò anche l’immaturità del tessuto economico ed imprenditoriale di allora - il Valdiano naufragò tristemente, senza che il nostro territorio sia riuscito a fondare e maturare un’innovativa cultura dello sport, affrancata dal giogo politico e promossa da virtuosi interpreti delle attività produttive del Diano. Nel decennio dei Novanta, furono sì sperimentate non dissimili iniziative (si pensi al Vallo di Diano che giocò in Eccellenza), senza che, in realtà, trovasse credibile attuazione un modello d’investimento ed impiego delle risorse che puntasse a raggiungere un profilo manageriale intraprendente e giungesse ad aggregare, se non le singole comunità, perlomeno i suoi protagonisti in campo economico. La nascente Valdianese sta provando a far propri questi due principi, affinché, al posto del tornaconto individuale, si persegua un’identità vincente, a costo di rinunciare all’ingenuo romanticismo dei presidenti delle squadre di un tempo. Non è un caso che, parallelamente al gruppo sportivo, sia prossima al completamento la compagnia “Valdiano eventi”: essa avrà il fine di promuovere manifestazioni di matrice extrasportiva, le quali consentiranno di delineare un tracciato che aiuti le nostre zone ad organizzare più risolutamente l’offerta ricettiva ed a fornire un’occupazione - ancorché temporanea - ai più giovani. Carmine Marino In farmacia Una nuova alga per sconfiggere l’obesità Ormai l’obesità colpisce ad ogni età, in qualunque classe sociale, in tutte le regioni e senza fare distinzione tra i sessi o l’età, e, come se non bastasse, è in aumento. Anche se dieta e sport sono le prime regole da seguire, alcuni integratori per dimagrire possono essere utili. Da molti decenni gli organismi marini sono oggetto di intense ricerche volte ad individuare nuove molecole farmacologicamente attive e potenziali fonti alimentari a basso impatto ambientale; le alghe rappresentano in questo senso una risorsa straordinaria. Tra le specie di alghe brune spiccano per importanza l’Undaria pinnatifida (wakame), la Laminaria japonica (kombu) ed il Sargassum fulvellum molto apprezzate in Giappone, Corea ed altre aree del sud-est asiatico. Le alghe insieme ad altri fattori dietetici sono entrate nel mirino di numerosi studi epidemiologici che hanno trovato un collegamento tra consumo alimentare di alghe marine e minor incidenza di patologie come obesità e diabete. In particolare la fucoxantina è una delle molecole farmacologicamente più interessanti del pattern fitochimico delle alghe brune. In laboratorio ha mostrato una buona efficacia nel ridurre la deposizione di grasso addominale inibendo la formazione delle cellule adipose e stimolando la lipolisi in questo tessuto. Esiste in commercio un estratto di Undaria titolato in fucoxantina al 10%, un ingrediente innovativo per formulare prodotti salutistici mirati al trattamento complementare del sovrappeso e dell’obesità in associazione alla restrizione dietetica ed all’esercizio fisico. E’ stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Hokkaido ad ipotizzare l’azione antiobesità della fucoxantina ed a formulare ipotesi interessanti sui meccanismi di tali effetti biologici.Vediamo di approfondire il meccanismo. A livello cellulare sono state isolate un gruppo di proteine con un ruolo chiave nei processi di termogenesi e ritenute molto importanti come target per combattere l’obesità, il diabete e le iperlipidemie. E’ ampliamente dimostrato che negli animali è una proteina detta UCP1 a regolare la spesa energetica del grasso bruno, contrariamente a quanto accade negli uomini nei quali tale proteina scarseggia. Nel controllo del peso, dunque, è sicuramente implicata la proteina UCP1 che quando viene opportunamente stimolata riduce il grasso di deposito specie a livello addominale. Quel che si è visto, ed è molto promettente, è che la fucoxantina stimola la produzione della proteina UCP1 direttamente nel grasso bianco di deposito. Se questi risultati fossero confermati nell’uomo la molecola potrebbe essere utilizzata per ridurre la massa addominale grazie ad una maggiore dissipazione energetica dei lipidi. Alberto Di Muria [email protected] N°25 28 giugno 2008 A lb u rn i 13 Sicignano, Pizzicara condannato per il caso Scaramella Si conclude con una sentenza di tre sapere che le sentenze seguono peranni e sei mesi a carico di Domenico corsi che non possiamo immaginare. Pizzicara, ex sindaco, il processo di La sentenza risponde ad un convinprimo grado in Corte d’Assise che lo cimento interiore dei giudici. È un ha visto accusato di vessazioni converdetto che non potevano fare pertro un dipendente comunale morto ché non c’erano le prove per arrivare suicida. a tale decisione, ma con libero conLa sentenza ha previsto per Pizzicara vincimento si può tutto. Attendiamo anche l’interdizione per cinque anni fiduciosi la sentenza di appello». Dedai pubblici uffici nonché il risarciluso anche il legale rappresentante mento immediato di 30mila euro del Comune di Sicignano, l’avvocomplessivi per due tre tre figli della vittima, costituitisi parte civile. Condannato anche il Comune di Sicignano ritenuto responsabile civile. Una sentenza accolta con le lacrime dalla famiglia di Davide Scaramella, l’uomo che ha accusato in una lettera d’addio i tre ex amministratori co- Davide Scaramella munali. «Svolgo questo lavoro da Scaramella sono stati quelli dieci anni – ha dichiarato l’avvocato che lo hanno portato a suiciGianluca Iaione che ha difeso la darsi. Ora anche i figli hanno madre della vittima – e per quanto ri- una motivazione che gli restimane intatta la professionalità non si tuisce una visione del padre è potuto non sentire la commozione che ha subito tanto per arrivare Domenico Pizzicara dei familiari che all’atto della sen- a questo gesto». tenza hanno finalmente dato un volto Dal canto suo l’avvocato Silverio cato Antonio Turco, per il quale: «Il al responsabile della morte del loro Sica che in questi otto mesi ha difesa comune non può tollerare un evencongiunto. l’imputato Domenico Pizzicara ha tuale risarcimento danni perché si Noi la riteniamo una giusta sentenza dichiarato che: «Non c’è delusione. dissocia dai comportamenti inclusi perché gli episodi denunciati dallo Abbiamo abbastanza esperienza per nel capo d’imputazione. SALA CONSILINA Per due giorni capitale dei giornalisti di guerra Mimmo Candito (Presidente Reporters sans frontières), Toni Capuozzo (TG5),Vittorio dell’Uva (Il Mattino), Daniele Mastrogiacomo (La Repubblica), Ettore Mo (Corriere della Sera), Alberto Negri (Il Sole 24 ore), Giovanni Porzio (Panorama) ed Ugo Tramballi (Sole 24 ore): questi alcuni dei giornalisti inviati di guerra che parteciperanno alla IV edizione del Premio Nazionale di giornalismo “Lamberti Sorrentino –cronisti di guerra”- in programma a Sala Consilina il 3 e 4 luglio prossimi. Il Premio, promosso dalla Provincia di Salerno in collaborazione col Lions club Sala Consilina-Vallo di Diano, mira sia a ricordare la figura di uno dei cronisti di guerra di punta della prima metà del ‘900, Lamberti Sorrentino, sia a premiare i giornalisti, inviati di guerra, che raccontano i conflitti armati di ogni angolo del mondo. Un appuntamento che coinvolge alcuni dei più grandi nomi del giornalismo italiano, i quali onoreranno la memoria di Sorrentino, originario di Sala Consilina, che Indro Montanelli definiva “decano degli inviati speciali italiani, e forse non solo italiani”. “Siamo orgogliosi, sottolinea l’assessore provinciale, Angelo Paladino, di ospitare per due giorni giornalisti di così alto spessore. L’iniziativa vuole essere un giusto riconoscimento a quei professionisti che, a rischio della propria vita, ci descrivono le guerre che hanno luogo in ogni parte del mondo. La presenza, inoltre, del decano degli inviati di guerra, Ettore Mo e Vittorio dell’Uva, testimo- nia l’importanza dell’evento che è, anche occasione di promozione per l’intero Vallo di Diano”. Il Premio si divide in due sezioni, l’una dedicata ai cronisti della carta stampata, l’altra agli inviati radio-televisivi. L’edizione 2008, coordinata dai giornalisti Rai, Attilio Romita e Tiziana Ferrario è dedicata alle tematiche concernenti la guerra al terrorismo internazio- nale. Corposo il programma: si inizia giovedì, 3 luglio, ore 16,30, con l’inaugurazione della mostra documentaria su Lamberti Sorrentino, presso la Grancia. Alle 17,30, aula magna delle scuole elementari di via Matteotti, saranno presentati, dagli stessi autori, tre libri che raccontano diverse esperienze vissute dai cronisti di guerra. Si tratta di “Dispacci dal Fronte”, autori i giornalisti di Reporters sans frontières - presentazione di Mimmo Candito – Presidente di Reporters sans frontières; “Cronache dalle Terre di Nessuno”, autore Giovanni Porzio di Panorama; e “Israele: il sogno incompiuto”, autore Ugo Tramballi del Sole 24 ore. Venerdì 4 luglio alle 18,30 piazza Umberto I, una tavola rotonda sul tema: “Sette anni di guerra al terrorismo”. Interverrà, fra gli altri, il giornalista Igor Man che ricorderà la figura di Lamberti Sorrentino. A seguire: cerimonia ufficiale di consegna del Premio-edizione 2008. Il presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, ed il Governatore del distretto 108 YA - Lions Club, Aldo D’Andrea, su indicazione della giuria, proclameranno i vincitori e consegneranno loro i rispettivi premi. A conclusione un concerto musicale del compositore Mogol. Antonella Citro Le vessazioni, i maltrattamenti sono da considerare atti personali non giustificabili. Di sicuro impugneremo le motivazioni non appena saranno depositate». Felice Troisi e Vito Antonio Capece sono stati invece assolti dalla medesima accusa, quella di abuso dei mezzi di correzione perché il fatto non sussiste. Il loro difensore è stato l’avvocato originario di Polla Sebastiano Tanzola che nel corso delle sue conclusioni ha messo in evidenza diverse contraddizioni. A partire dal fatto che Davide Scaramella avesse partecipato attivamente a delle riunioni sindacali qualche settimana prima di togliersi la vita. «Una persona che si sente minacciata o che sta attraversando una fase di depressione ha dichiarato il legale Tanzola può mai intervenire decine di volte con proprie considerazioni nel corso di riunioni sindacali che richiedono attenzione e impegno ma soprattutto determinazione sulle affermazioni che vengono pronunciate?». Tra novanta giorni verranno depositate le motivazioni intanto l’unica cosa certa è che il caso Scaramella si conclude con una condanna e due assoluzioni. Termina così un processo che ha portato sul tavolo fatti dolorosi e privati, che ha coinvolto ottanta testi e una schiera di avvocati. Romina Rosolia Tel 0828.720114 Fax 0828.720859 e-mail: [email protected] url: www.unicosettimanale.it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola [email protected] In Redazione Vincenzo Cuoco, Enza Marandino Segreteria di Redazione Gina Chiacchiaro Tiratura: 5000 copie Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Responsabile Edizione Digitale Giuseppe Scandizzo Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119 Grafica ed Impaginazione grafica Abbonamento annuale Italia €25,00 Abbonamento annuale Estero € 90,00 C/c postale IBAN IT 24 R 07601 15200 0000 5307 1494 C/c bancario IBAN IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 intestato a Calore s.r.l. Stampa Rotostampa srl Nusco -Lioni (Av) Tel. 0827 607019 Iscritto all’Unione Stampa Periodica Italiana N°24 21 giugno 2008 C u ltu ra 14 Ebner, il medico che restituì l’identità storica al Cilento Dedicati a lui gli “Annali della Scuola Medica Salernitana“ Medici, studiosi, docenti universitari, semplici appassionati di storia. Un pubblico davvero eterogeneo quello che ha affollato venerdì scorso il Salone delle Conferenze dell’Ordine dei Medici di Salerno in occasione della presentazione degli “Annali della Scuola Medica Salernitana“. Una nuova collana edita nell’ambito della rivista ufficiale dell’Ordine “Salerno medica“ allo scopo di ricordare e riscoprire i momenti più significativi della storia della medicina, che a Salerno celebra i fasti della millenaria e memorabile tradizione della Scuola Medica. La gigantesca figura di Pietro Ebner è protagonista assoluta di questo primo volume che infatti raccoglie gli atti di un convegno tenutosi a Salerno nel novembre del 2005 e dedicato proprio alla memoria del medico e storico cilentano. Gli atti comprendono una serie di interventi di firme prestigiose (Vincenzo Filpi, Italo Gallo, Giuseppe Lauriello, Antonio Cestaro, Pasquale Natella, Mario Infante), riconducibili a due diverse tipologie, una rivolta a delineare il profilo biografico e scientifico di Ebner, l’altra aperta ad alcuni approfondimenti tematici di più ampia na- tura. Sullo sfondo di questi lavori prepotente è la presenza del Cilento, un territorio al quale Pietro Ebner fu sempre intimamente legato, non solo per un attaccamento istintivo, naturale, ma anche per la consapevolezza della sua pregnanza storica e per lo straordinario patrimonio archeologico e paesaggistico in esso racchiuso. Una terra omaggiata da una vita intera dedicata agli studi e da una vastissima produzione storica con ponderosi volumi dati alle stampe, su tutti la sorta di trilogia che comprende “Storia di un Feudo del Mezzogiorno”, “Economia e società nel Cilento Medievale” e “Chiesa, Baroni e Popolo nel Cilento”. Migliaia e migliaia di pagine, fittissime, ricche di dati, documenti inediti, saggi rigorosissimi, teorie rivoluzionarie come quella che vuole una scuola medica nata a Velia e migrata nell’epoca buia delle invasioni barbariche verso Salerno, progenitrice quindi del celeberrimo studium di medicina salernitano. Una passione per la storia, quella del medico condotto originario di Ceraso, nata sui banchi di scuola: «la ricerca storica -confidò lo stesso Ebner in Pietro Ebner, ( il secondo da sinistra), in visita a Velia un’intervista rilasciata al “Mattino” nel 1983- è come mangiare tante ciliegie, più ne mangi e più ne vorresti mangiare». La sua era una ricerca minuziosa, condotta sul campo, ovvero negli archivi storici di chiese e di enti che al suo arrivo si aprivano “magicamente”. Ma soprattutto era una ricerca che spaziava a trecentosessanta gradi, secondo il suggestivo paragone di Carmine Troccoli che definì lo stesso Ebner “uno scalatore che man mano che si avvicina alla cima spazia con il suo sguardo compiaciuto su nuovi orizzonti, osserva, gode di nuovi panorami, comuni- cando agli altri le sue gioie”. La presentazione degli atti del convegno è stata anche l’occasione per un ricordo collettivo da parte di quanti lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le indubbie qualità di medico e di studioso, ma soprattutto di uomo. «Eravamo agli inizi degli anni ’80 -la testimonianza di Maria Galante, Preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno- All’epoca ero una giovane ricercatrice, quando ricevetti una lettera del dottor Ebner che mi sosteneva nel proseguire negli studi e nella edizione di quelle fonti docu- mentarie centrali per la ricostruzione storica del suo Cilento. Inutile dire quanto le parole di quell’autorevole studioso mi lusingarono e mi sollecitarono a proseguire lungo quel percorso scientifico». Personale e ricco di aneddoti l’intervento di Mario Mello, ordinario di storia romana presso l’ateneo salernitano, che ha chiamato al suo fianco un commosso ed emozionato figlio del dottor Ebner: «Mi piace ricordare i 25 anni di amicizia che mi hanno legato a Pietro Ebner, anni che mi hanno visto testimone privilegiato del suo essere medico e storico. Frammenti di vita mi ritornano in mente, il primo incontro che abbiamo avuto presso il museo di Paestum, le continue visite che ci scambiavamo, il suo studio pieno di libri di ogni genere, i dettagli del suo straordinario modus operandi. Ovvero una minuziosa ricerca manuale dei documenti presso gli archivi parrocchiali per sostenere le sue teorie sempre argute e originali. Un uomo straordinario e al tempo stesso semplice e modesto che amava infinitamente la sua terra. “So scrivere solo del Cilento“ era solito dire, quasi per giustificarsi». Raffaele Avallone dalla prima Comunità Montane: vi spiego perché devono rimanere accettando la sfida se la riforma da mettere in campo aveva il timbro del rispetto della montagna e delle sue Istituzioni, della democrazia, senza pregiudizi e senza sconti. Non ci si può venire a dire adesso abbiamo scherzato, fermi tutti. Che ne sarà delle migliaia di lavoratori forestali impegnati nel presidio territoriale con attività di difesa del suolo e di prevenzione, sempre in prima linea perché i nostri versanti non franino rovinosamente a valle? Che ne sarà delle innovazioni introdotte nell’ultima contrattazione nazionale del settore forestale che disegnava un nuovo status dei nostri lavoratori per una montagna più moderna e competitiva? Le questioni energetiche e le fonti rinnovabili che avevamo individuato, anche nelle contrattazioni regionali, come un asset strategico per le nostre montagne nell’interesse generale del Paese. Investire in questi settori significa far ripartire la macchina Italia e liberare nuove energie e nuove risorse, quali acqua, energia, aria, legno, pietra, foresta, tutti capitoli di una nuova economia della montagna in grado di produrre reddito, nel pieno rispetto dell’ambiente. E’ quindi avevamo previsto, che in sede di attuazione del Piano Forestale Na- zionale e di quelli Regionali, ci fosse la più ampia partecipazione di tutti gli attori dello sviluppo forestale. Dalle istituzioni locali, anzitutto Comuni montani e Comunità montane, con un piano di formazione e stabilizzazione dei lavoratori forestali, ma anche dei proprietari, utilizzatori, gestori forestali e industriali, promuovendo la qualità dei prodotti e dei servizi legati alla foresta di montagna e definendo piani di gestione forestale multifunzionale. L’Unione Europea ha posto il suo obiettivo “ tre volte 20 per il 2020” al centro della sua politica energetica e della politica di mitigazione del cambiamento climatico: si tratta quindi, per quella data, di ridurre del 20% i gas serra, di aumentare del 20% l’efficienza energetica e di produrre il 20% dell’energia da fonti energetiche rinnovabili. Al centro della nostra riflessione, quindi, i sistemi di gestione territoriale che valorizzano le risorse ambientali per il risparmio energetico, l’assorbimento delle emissioni nocive e la produzione energetica da fonti rinnovabili, i patti per la compensazione di prossimità tra aree urbane, che consumano risorse, e quelle montane, che invece le rigenerano. Sullo sfondo, lo scenario di grandi e medie città in de- ficit ambientale, che si accordano con le circostanti Comunità montane per acquistare i crediti al carbonio grazie alla loro capacità ambientale di compensare il deficit. Vorrei, anche quì, ricordare che il sistema montagna ( energie rinnovabili, legno,filiere lattiero-casearie, turismo) produce, già oggi, il 17% del Pil nazionale, ospita tra i più importanti distretti produttivi del Paese, concorrono ad un segmento significativo del “ made in Italy” culturale ed ambientale e rappresentano, per le cose dette, un giacimento ancora inesplorato in termini di capacità di utilizzo delle risorse naturali presenti. E vorrei ricordare, per contro, a beneficio di chi in queste ore, a destra come a sinistra, pensa di lavarsi la coscienza con la soppressione delle Comunità montane, che si creerà una situazione di grave ripercussione per gli oltre tremila piccoli comuni , lasciati soli e sul lastrico di fronte a problemi complessi. E ricordare, inoltre, che le Cc. Mm., costano allo Stato 154 milioni di euro (destinati a diventare 120 il prossimo anno) e producono servizi e investimenti per 2,2 miliardi di euro. Costano quindi il 7% di quanto producono, al contrario dello Stato governato da Brunetta che si mangia il 50% del Pil per funzionare. Diamo allo Stato centrale in imposte infinitamente di più di quanto ci restituisce. In più il lavoro avviato con le Regioni faceva stimare un decurtamento di circa 150 Comunità montane sulle 355 esistenti, con un numero rilevantissimo di comuni in meno. E allora, noi montanari siamo un costo o un investimento? Le riforme non si fanno sulla pelle dei piccoli comuni di montagna dove ci sono i valori fondanti della nostra democrazia. Le Comunità montane hanno come unica colpa quella di rappresentare un’alternativa al pensiero unico metropolitano e salottiero. Qui c’è chi fa il forte con i deboli e il debole con i forti. Altro che Robin Hood, quì siamo in presenza di sceriffi di Nottinghan! I montanari meritano rispetto e non staremo certo né fermi né zitti, né resteremo inermi a farci mettere sulle nuove liste di proscrizione. Difenderemo la nostra dignità contro il tentativo centralista e consociativo di soggiogarci ed ulteriormente indebolirci, per impossessarsi delle nostre risorse dopo averci annullata la soggettività politica. Chiudere le Comunità Montane significa tagliare il ramo sul quale è seduto il 20% degli italiani. L’Uncem è qui, ancora sul campo, per chiedere alle Regioni, ai Sindaci, alle Organizzazioni sindacali,alla gente…non solo di montagna, di essere ancora una volta al nostro fianco. Dateci una mano, con la consapevolezza comune che la debolezza della montagna italiana dipende da scelte politiche inadeguate assai più che dalle condizioni oggettive Vincenzo Luciano Resp. Settore forestale- UNCEM Nazionale V Presidente UNCEM Campania N°24 21 giugno 2008 L’ OPINIONE Una brutta estate pachidermici. Un coraggioso piano del traffico aveva dato ordine al sistema di parcheggi afferenti all’area commerciale di Capaccio Scalo . Con la spugna del populismo si è cancellato tutto : il risultato è un grave disordine in tutta l’area del centro di Capaccio Scalo con ulteriori danni ai gia supertartassati commercianti oltre che ai cittadini che nell’impossibilità di un posto di sosta , preferiscono spostarsi “altrove”. Dunque una brutta estate quella che ci si presenta, se a questa miriade di gravi e pericolose carenze si associa il riflesso negativo della crisi rifiuti di Napoli. Questo stallo amministrativo peserà gravemente sull’economia di quello che resta di un turismo ormai ridotto al lastrico e quello che delude di più è la rassegnazione della gente, degli operatori. La restaurazione del governo di Marino ha di fatto spento anche le speranze. Ma c’è da confidare nella determinazione di quei cittadini che stanno gia tirando le somme dopo una inutile luna di miele politico amministrativa dell’anno che abbiamo alle spalle. *Già sindaco di Capaccio 15 C u ltu ra BATTIPAGLIA segue da pag. 4 Al via la II^ edizione del Premio Letterario Internazionale “Mediterranea” “E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti, ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi, e l’immensità dell’Oceano, ed il volgere degli astri … e si dimenticano di se medesimi” Sant’Agostino Gli uomini nella dimensione della propria vita quotidiana e quindi nell’ordine degli anni e poi dei secoli e dei millenni, hanno seguito percorsi svariati ed infiniti attraverso i luoghi del corpo e assecondando le esigenze dello spirito sì da aprire varchi e strade, introdurre colture e tradizioni, costruire città e santuari che hanno saputo in molti casi giungere fino a noi ed entrare a far parte del nostro vissuto. Il melograno, votato in seguito a lunghi pellegrinaggi presso il santuario extra-urbano di Hera Argiva a Poseidonia, ha mantenuto il suo valore spirituale tra le mani della Madonna del Granato, quale icona dell’abbondanza in ogni tempo auspicabile nella piana del Sele. Eppure oggi gli uomini, dimentichi di sé stessi e del patrimonio di culture e di tradizioni di cui sono portatori, lasciano che tanta feracità e bellezza di una regione così ambita nei secoli da tutte Chi cer ca... tr ova! le genti sia umiliata ed offesa dai percorsi dell’era moderna, quella degli avanzi e dei rifiuti tossici, che determinano l’apertura di nuovi crocicchi nelle discariche che macchiano la nostra bellissima provincia di Salerno e la regione tutta. Sembra ancora di sentire il battere cadenzato della mano di una Baccante sul timpano dei culti dionisiaci, di vedere le vesti che si modulano intorno a corpi in preda a furore estatico e uomini e donne che si corteggiano si inseguono si lasciano andare quasi in segno di protesta e ribellione ai legacci degli schemi sociali … sembra di rivivere tutto questo quando suona una tammorra, quando balla una donna campana bella devota alle sue Sette Madonne e sensuale o quando dalla voce di un uomo si leva un canto di protesta, l’espressione di uno sdegno o il lamento generato dal duro lavoro. Oggi abbiamo paura del diverso perché ci sfuggono le differenze, non cogliamo le sfumature, ci barrichiamo dentro le nostre case, quando la nostra terra è stata sempre oggetto di interesse, meta del cabotaggio di genti Fenice e Micenee, dei commerci degli Achei e sede delle attività artigianali degli Etruschi. Abbiamo imparato a convi- vere con i Saraceni e conosciuto i Normanni ed i Longobardi, sangue misto scorre nelle nostre vene di Lucani duri e spigolosi come la terra fiera del Cilento e del Vallo di Diano, ma questo non basta per evitare di chiudere i ponti e di serrare i cuori. La II edizione del Premio Letterario Mediterranea si propone di parlare degli uomini per far parlare gli uomini, proporre riflessioni e destare opinioni costruttive e coraggiose intorno ad una terra ed un patrimonio culturale ricco e perciò stesso degno della migliore delle considerazioni. “Da Punta Campanella a Capo Palinuro: le rotte degli uomini, i percorsi degli dei”, è il tema che l’Associazione Culturale Aut Aut propone per la edizione del 2008, invitando, dopo il successo della precedente, poeti e scrittori ad inviare i propri elaborati entro il 31 Ottobre 2008 agli indirizzi consultabili sul sito www.associazioneautaut.it. Il concorso è gratuito ed i migliori elaborati confluiranno in un’antologia del premio impostata come una guida turistico-letteraria, un diario di viaggio alla scoperta dei luoghi della nostra terra. Valentina Del Pizzo -CEDESI Ristorante in gestione a Capaccio Scalo, posizione panoramica, avviato Ristorante-pizzeria consolidato da unica gestione trentennale. Circa 300 posti con ampio parcheggio e terrazzo panoramico. Informazioni – 333 4443293 – 0828 725756 LAVORO Arizona Viaggi ricerca due accompagnatori turistici su bus Gran Turismo per la prossima stagione turistica. È necessaria la conoscenza di almeno una lingua straniera. Per informazioni telefonare allo 0828 724707 oppure scrivere a [email protected] Azienda cosmetica multinazionale ricerca personale da inserire nel proprio organico con mansioni di responsabili di area con contratto di agenzia. 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Così gli allevatori hanno potuto constatare come lo stato di crisi che li attanaglia è sfruttato abilmente da emissari di nuove aziende agricole che stanno sorgendo in Puglia e Basilicata che vengono a comprare bufale a prezzi di realizzo nella Piana del Sele. “Un animale che fino a pochi mesi fa valeva 3mila euro oggi te lo pagano metà. Molti colleghi svendono perché non sanno più come andare avanti. Il latte non sai quando te lo pagheranno e a quanto”, è il racconto – fotocopia. “Comprano le nostre bufale ed offrono già il latte ai caseifici a prezzi scontati. Per mettere su le loro aziende hanno usato i fondi europei, vedrete fra qualche anno compreranno direttamente i caseifici”, aggiungono. La rabbia è palpabile, chi predica calma è Antonio Orlotti, allevatore di Capaccio: “Ci possiamo salvare tutti se i caseifici riconosceranno agli allevatori un nuovo contratto basato sulla qualità. E noi dobbiamo delegare ai nostri rappresentanti i pieni poteri per la trattativa. Con i colleghi delle altre regioni ci dobbiamo andare a parlare, solo così possiamo bloccare gli sciacallaggi sulle nostre disgrazie”. Intanto scoppia il caso degli allevatori che alla fine d’aprile non avevano contratti fissi con i caseifici e quindi non furono sottoposti allo screening sulla diossina. Devono subire il controllo ma quel che è più grave – come denuncia Nicola Cacciapuoti, allevatore di Capaccio, sborsare subito oltre 1400 euro e fermarsi per 25 giorni: “Una punizione eccessiva per nessuna colpa da espiare, così chiudiamo”, dice il giovane allevatore. VENDESI CASA di 150 mq. in centro storico di Roccadaspide, ristrutturata da poco su tre livelli,10 vani e terrazzo panoramico. Tel.328 6232403 Oreste Mottola