relazione finale arsenale ITA_2
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Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Visualizing the history of the Arsenale of Venice Responsabile: prof. Donatella Calabi Assegnista: Caterina Balletti Report (16 settembre 2013) ! ! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Responsabile: prof. Donatella Calabi Assegnista: Caterina Balletti Relazione finale (16 settembre 2013) Obiettivi Le tecnologie digitali sono in grado di fornire un contributo innovativo ai processi che si svolgono nel settore dei beni culturali, prestandosi ad essere utilizzate per differenti finalità: studio e ricerca, diagnosi, restauro, tutela, gestione, comunicazione-divulgazione, formazione e fruizione del patrimonio culturale. Le attuali tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) forniscono gli strumenti per supportare processi di formazione, comunicazione e informazione in numerosi ambiti conoscitivi. Grazie all'innovazione tecnologica informatica ed alla multimedialità infatti diventa possibile integrare le tradizionali modalità di avvicinamento alla conoscenza con metodologie alternative basate sull'e-learning e sulle altre numerose potenzialità di utilizzo dell'ICT a fini culturali e didattici. In questo ambito si inserisce appieno l'incontro fra nuove tecnologie digitali e storia. L'obiettivo principale della ricerca è stato l'identificazione e lo sviluppo di strumenti digitali funzionali alla visualizzazione della crescita e trasformazioni che si sono susseguite dell’Arsenale di Venezia, delle sue tecniche costruttive, delle innovazioni che si sono sperimentate e delle relazioni con la città. L’Arsenale, proprio per la complessità di sviluppo sia in termini urbani che temporali, è stato inoltre inserito nei casi studio affrontati nel progetto più esteso Visualizing Venice, progetto di ricerca internazionale e interdisciplinare che coinvolge un nutrito gruppo di ricerca1. Il progetto, ideato per testare l'applicazione dell’ICT per la storia urbana con due scopi fondamentali: da un lato, fornire a studiosi nuove conoscenze attraverso strumenti di ricerca diversi da mezzi tradizionali; dall'altro, creare nuove forme di comunicazione attraverso il quale gli storici possono aiutare anche un pubblico non specialista a capire le ricerche sulla storia urbana. Le attività dell’assegno hanno visto l’uso di nuove tecnologie non solo per valorizzare la storia del complesso attraverso la rappresentazione virtuale delle sue trasformazioni nel tempo, ma anche per verificare come si coniuga la ricerca storica con le più avanzate strategie di comunicazione e divulgazione digitale multimediale, attraverso forme attuali di narrazione che fanno uso di immagini statiche e animate. La ricerca ha quindi sia un significato applicativo concreto al caso “Arsenale” sia una valenza metodologica. Le ricostruzioni virtuali infatti delle fasi principali di espansione dell’Arsenale possono essere uno strumento di lavoro per studiosi e addetti oltre che essere usate in un processo più esteso di divulgazione. I risultati ottenuti, descritti attraverso rendering dei modelli 3d delle trasformazioni macroscopiche (dell’intera area) e microscopiche (delle singole architetture), cartografie provenienti da diversi archivi italiani e internazionali, foto d’archivio ed altre fonti iconografiche, verranno infatti presentati mediante l’uso di postazioni interattive all’interno dello spazio espositivo della Torre di Porta Nuova oppure visualizzati e resi consultabili tramite dispositivi mobili. Una breve storia L'Arsenale si configura come l'espressione più tipica degli interessi marittimi della Serenissima, non solo in quanto complesso urbano composto da tezoni, magazzini ed abitazioni, ma soprattutto come luogo attraverso cui la Repubblica curò e seguì l'evolversi dei suoi interessi sul mare, che riuscì a conservare per ben undici secoli. Quello che però fa dell'Arsenale un luogo unico al mondo è la sua architettura: ovvero la razionalità , l'eleganza !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 1 !Il gruppo vede coinvolte competenze differenti fornite dall’Università Iuav di Venezia, (Prof. D. Calabi), dall’Università degli Studi di Padova, ( Prof. A. Giordano) e dalla Duke University di Durham - NC, USA, ( Prof. C. Bruzelius), con la volontà di mostrare come lo spazio urbano si evolve nel tempo. Il progetto è didattico e sperimentale e mira a diventare una regola di sensibilizzazione del pubblico per può spiegare luogo e lo spazio come un processo in continua evoluzione. Visualizing Venice fornisce una serie di indagini atte a dimostrare come il cambiamento sociale ed economico abbiano plasmato la città di Venezia nel corso dei secoli. Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! pur nella semplicità delle sue imponenti fabbriche, collocate oltre l'impenetrabile muro di cinta e nessuno dei grandi arsenali delle potenze del passato è giunto fino a noi in simili condizioni. Una particolarità dell'Arsenale era quella di avere tutti i tezoni coperti da tetto, così che la produzione potesse continuare anche in caso di intemperie, e potendo anche mantenere le scorte di legno al riparo dalla pioggia. Per tutto il Quattrocento l'Arsenale è luogo pratico piuttosto che decorativo, diviene lentamente un luogo monumentale per celebrare un passato glorioso e per illudersi che esso si prolunghi nel presente: l'architettura dell'Arsenale è l'architettura che celebra la grandezza e la potenza dello Stato veneziano. La primitiva sobrietà si veste, nella seconda metà del Cinquecento, di decorazioni in pietra, di modanature, di finte colonne;; tanto più vulnerabile diviene la flotta del leone alato sul mare, tanto più ricercata diviene l'architettura della sua principale base militare. Fino al 1866 l'Arsenale si estendeva su una superficie minore, pari a mq. 274.000, raggiungendo gli attuali mq. 318.240, in seguito agli estesi interramenti che vennero intrapresi per la costruzione dei tre bacini di carenaggio e le successive integrazioni, sul lato a nord-est, che comporteranno l'inglobamento dell'isola dove sorge il convento di le Verzene e dell'area del monastero di San Daniel. L'attuale superficie dell'Arsenale è di mq. 318.240, di cui circa mq. 90.000 sono rappresentati dal grande specchio d'acqua della darsena interna. Questi pochi dati aiutano a comprendere quanto sia esteso il complesso industriale in rapporto all'intera città, che misura in tutto circa 670 acri. Fasi della ricerca Il programma di ricerca si è articolato in alcune fasi principali non disgiunte tra loro: 1. la raccolta di tutti i materiali per l’analisi e lo studio del complesso; 2. archiviazione e catalogazione dei materiali iconografici in un database; 3. gestione dei dati raccolti in un sistema informativo come base rigorosa delle ricostruzioni della storia dell’Arsenale; 4. la rappresentazione delle vicende costruttive attraverso modelli che sintetizzano l’analisi e l’interpretazione dei dati; 5. l’individuazione e definizione dei metodi di comunicazione attraverso attuali dispositivi digitali (filmati per postazioni fisse, App per dispositivi mobili). 1. Raccolta Dati La prima fase che concorre all’analisi delle trasformazioni riguarda la raccolta delle cartografie e dei disegni che illustrano l’evoluzione morfologica dei sistemi edilizi dell’Arsenale. L’obiettivo è stato documentare sinteticamente le trasformazioni dell’assetto morfologico e spaziale dell’Arsenale, rappresentando l’incidenza di tali trasformazioni rispetto alla situazione attuale. La raccolta di questi materiali si è resa necessaria per rendere visibile e accessibile un patrimonio documentale spesso di difficile fruizione e disperso in biblioteche e archivi veneziani e europei. Come si può desumere dagli studi di alcuni storici della città2, l’evoluzione delle trasformazioni fisiche dell’Arsenale di Venezia, strettamente correlate all’evoluzione dei sistemi produttivi della cantieristica navale, permette di individuare alcuni momenti rilevanti nell’evoluzione storica del nucleo edilizio dell’Arsenale precisamente riferibili alla fine del XV e del XVIII secolo, entrambi caratterizzati da un processo di espansione aggregativa. Un terzo periodo significativo è identificabile tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo ed è caratterizzato invece da vaste modificazioni demolitive interne e da ulteriori espansioni limitrofe. Così come la città è il risultato di interventi umani che, attraverso processi a lungo termine, hanno determinato la sua forma, la storia dell’ Arsenale può essere costruita solo se si indaga questi processi, attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, la loro analisi e interpretazione. Luoghi e fatti sono parte della città e la loro storia è caratterizzata da due concetti: lo spazio e il tempo. I materiali raccolti, che concorrono alla realizzazione di una documentazione completa delle suddette fasi, sono assolutamente eterogenei, e possono essere sinteticamente classificati nelle seguenti tipologie. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 2 ! !E.!Concina,!L’Arsenale!della!Repubblica!di!Venezia,!Electa,!Milano,!2006! 2! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 1> sintesi delle fasi evolutive 1.1 Cartografie storiche e attuali La cartografia storica costituisce una base concreta per un’analisi diacronica della città. Lo scopo dell’analisi storica attraverso la cartografia è quello di cercare di capire l’assetto attuale del territorio, frutto di scelte antiche, e valutarne criticamente la dinamica evolutiva: l’intervento esercitato nel passato condiziona l’assetto del presente, così come gli interventi attuali possono condizionarne il futuro. I principali momenti evolutivi dell’Arsenale sono ben documentati da quattro fondamentali rappresentazioni cartografiche: 1 – la veduta prospettica di Venezia, realizzata nel 1500 da Jacopo de’Barbari, che ritrae la situazione esistente dell’Arsenale caratterizzata dalla Darsena Vecchia e dalla Darsena Nuova. Si può notare inoltre l’iniziale formazione dell’Arsenale Nuovissimo, realizzato a più riprese, con successive aggregazioni avvenute all’interno dei terreni paludosi a nord della Darsena Nuova. 2 – Le vedute prospettiche di Gian Maria Maffioletti (1798), conservate presso il museo Navale di Venezia, che rappresentano il più dettagliato rendiconto iconografico dell’Arsenale prima delle grandi trasformazioni ottocentesche. 3 – Il “Piano generale delle opere per l’Arsenale” redatto da Felice Martini nel 1888, che testimonia le imponenti opere di trasformazione e modificazione dell’assetto fisico e delle funzioni dell’Arsenale: lo sbancamento dell’Isolotto con la demolizione dei cantieri con l’obiettivo di unire la Darsena Nuova e Nuovissima mediante la creazione della Darsena Grande, la costruzione di due bacini di carenaggio nella zona paludosa a nord della Porta Nuova, nella demolizione di cantieri nell’area della Novissimetta e di parte dell’edificio degli Squadratori per la realizzazione di due grandi scali scoperti; l’annessione dell’area della Celestia e dell’isola delle Vergini attraverso l’interramento del rio della Guerra. 4 – Il riferimento alla situazione attuale è fornito dalla sequenza CTCN (carta tecnica comunale numerica, assunta come base cartografica del GIS), integrata con i rilievi più recenti in parte svolti anche dal laboratorio di ! 3! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! fotogrammetria dell’Università Iuav, e dagli ultimi voli aerei, che documentano gli ultimi interventi eseguiti nel XX secolo: la realizzazione del terzo bacino di carenaggio nell’area nord e la formazione dell’area delle casermette. Le altre cartografie acquisite (dalle vedute prospettiche conservate presso il Museo Correr, al fotopiano di Venezia 1911), non meno importanti, rappresentano stadi intermedi che contribuiscono alla narrazione. Molte di queste sono state recuperate dal’archivio digitale della Cartoteca dell’Università Iuav. 2> alcune cartografie che rappresentano le fasi più significative dell’Arsenale Per ottenere delle riproduzioni in formato numerico ad alta risoluzione, sono stati presi i contatti con alcune istituzioni che conservano i principali documenti che illustrano l’evoluzione morfologica dei sistemi edilizi dell’Arsenale. In particolare sono stati presi contatti con i seguenti archivi: Museo storico navale di Venezia: riproduzione digitale ad alta risoluzione delle cartografie dell’abate Gian Maria Maffioletti (1798), conservate presso il museo Navale di Venezia, che rappresentano il più dettagliato rendiconto iconografico dell’Arsenale prima delle grandi trasformazioni ottocentesche Riproduzione di alcune tavole tratte da “Piano generale delle opere per l’Arsenale” redatto da Felice Martini nel 1888, che testimonia le imponenti opere di trasformazione e modificazione dell’assetto fisico e delle funzioni dell’Arsenale; ! 4! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 3> riproduzioni digitali delle piante del Maffioletti Museo Correr di Venezia: riproduzione digitale di planimetrie redatte da Casoni, autore di numerosi interventi costruttivi e di estese demolizioni. Vi sono numerose fonti sull’Arsenale presso questo ente, ma per completare le descrizioni contenute nella Guida di Casoni3, si è data priorità alle piante che ne potevano accrescere il valore descrittivo 4> riproduzioni digitali delle planimetrie del Casoni British library: riproduzione de the plan of the Arsenal of Venice. (fol 47v-48r) tratto da A voyage into the Mediterranean Seas, containing by way of journal the views and descriptions of such remarkable lands, cities, !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 3 !Casoni,!G.,!!Guida&per&l'Arsenale&di&Venezia!,!Venezia,!G.!Antonelli,!1839 ! ! 5! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! towns, and arsenals, their several planes and fortifications, with divers perspectives of particular buildings which came within the compass of the said voyage: together with the description of 24 sorts of vessells of common use in those seas, designed in measurable parts, with an artifical shew of their bodies, not before so accurately done; finished in the year 1685, by Edmund Dummer," [afterwards Surveyor of the Navy] Ca Foscari, Biblioteca area Umanistica (BAUM): copia digitale della pianta contenuta nella Guida all’Arsenale di Venezia di Casoni; Riproduzione delle tavole contenute in F. Martini, Progetti e lavori pel riordinamento ed ingrandimento dell'Arsenale marittimo di Venezia. Parte 1a. - Venezia : tip. G. Antonelli, 1877. FERRARA Misc Ferrara 3504 Archivio del Genio a Roma: riproduzione digitale delle tavole del Piano Generale dell’Arsenale 1873- 1880 del maggiore Felice Martini. La campagna fotografica è stata svolta il 20-21 maggio 2013 con il supporto del laboratorio ! 6! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! di fotografia dello Iuav. Soprattutto per queste planimetrie, visto l’evidente stato di decadenza in cui versa l’archivio, la riproduzione digitale ad alta risoluzione diventa indispensabile soprattutto come forma di documentazione sicura 1.2 Rilievi in formato cartaceo e numerici Negli ultimi anni sono state svolte molte campagne di rilievo da parte dello Iuav negli spazi dell’Arsenale. Inoltre, sempre lo Iuav, possiede un ricco archivio digitale (raster) di rilievi svolti da studenti per i corsi di Disegno o di Restauro. Si è reso necessario un lavoro di editing dei rilievi acquisiti anche da Arsenale spa oltre che dall’Università Iuav. I disegni, seppur già in formato digitale, sono stati editati e georeferenziati per renderli geometricamente congruenti ai dati già inseriti nel Gis, ma soprattutto strutturati (individuazione dei moduli ripetitivi in base alla tipologia architettonica), puliti e modificati in funzione della modellazione 3d 5> rilievi architettonici (scala 1:200-1:50) ! 7! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 1.3 Foto d’archivio (aeree e da terra) ; Centro Studi Arsenale e Archivio del Genio a Roma: riproduzione di alcune fotografie (1903) che documentano i lavori di trasformazione delle tese della Darsena Novissima e dei Bacini. 1.4 Testi (pubblicazioni, relazioni, studi) Si riporta di seguito le fonti bibliografiche fondamentali che sono state maggiormente considerate nella ricostruzione delle fasi evolutive del complesso. • Casoni, Giovanni, Guida per l'Arsenale di Venezia, G. Antonelli, 1839 ! 8! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! • Martini, Felice, Progetti e lavori pel riordinamento ed ingrandimento dell'Arsenale marittimo di Venezia, memoria del Maggior generale Felice Martini redatta al incarico del Ministero della Marina, Stabilimento Tipografia di G. Antonelli, 1877 • Dalla Costa, Mario, L' Arsenale, bene ambientale e architettonico di Venezia - Venezia: Stampato in proprio, 1983 • Bellavitis, Giorgio, L' Arsenale di Venezia: storia di una grande struttura urbana, Venezia, Marsilio, 1983 • Stefinlongo, G.B. (a cura di), Arsenale, ambiente, architettura: materiali per il restauro, Padova, Centro editoriale veneto, 1992 • Gennaro, Paola, Le fabbriche dell'Arsenale: per una operante indagine sull'architettura degli antichi cantieri di Venezia, Milano, CittàStudi, 1996 • Dina, Ambra (a cura di), Venezia. La rinascita dell'Arsenale: la fabbrica che si trasforma Venezia, Venezia, Marsilio, 2004 • Concina, Ennio, L’Arsenale della repubblica di Venezia, Milano, Electa, 2006 2 Database Il database (DB) realizzato segue lo schema strutturale già definito nel progetto Visualizing Venice, di cui utilizza cioè lostesso tracciato record. Scopo del DB è quello di raccogliere i dati (testuali e iconografici) sulle trasformazioni urbane o di un singolo edificio e di collegarlo, tramite un codice, alle feature che lo definiscono geometricamente nel GIS (vd paragrafo 3). Il DB relazionale è stato creato in FileMaker 11 in grado di manipolare direttamente entità come tabelle di ricerca, schermi, rapporti, ecc.. File Maker è conosciuto per la stretta integrazione del database e dell'interfaccia grafica e per essere un database che combina potenza e facilità d'uso. Per questo motivo si presta non solo per questa prima fase di acquisizione, ma anche per una futura fruizione da parte di studiosi. Il DB è depositato in un server Iuav in modo che tutti i possibili ricercatori afferenti al possano registrare i loro dati simultaneamente. Ogni record corrisponde ad un evento o un documento, entrambi i quali sono collegati al “cantiere” dell’Arsenale. Ogni record archiviato contiene dei sottocampi che riportano dati archivistici, dati bibliografici per ciò che è già stato pubblicato, immagine per quanto riguarda le fonti iconografiche e il link ai dati geografici. In questo modo sarà possibile identificare il documento o l’evento connesso alla trasformazione dello spazio urbano e degli edifici. ! 9! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 6> screenshot del database FileMaker ! 10! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 7> Thumbs di alcuni dei 180 record inseriti 3 Il Sistema informativo Venezia, contrariamente a quanto si pensa comunemente, non è una città statica, ma è cambiata molto nel corso tempo. Ciò si evidenzia con chiarezza nel momento in cui vengono messe a confronto diverse rappresentazioni. Collegare immagini, disegni, mappe, tematismi a grandi archivi di informazioni, così come si presenta il cantiere dell’Arsenale, permette una conoscenza molto approfondita e comparata della nostra città; la scelta finale di rappresentazioni anche simboliche (come accade normalmente in cartografia) codifica anche un certo valore semantico delle informazioni geografiche (utilizzo dei segni per attribuire funzioni, ranghi o gerarchie). Lo strumento più appropriato per la gestione delle informazioni riguardanti i concetti di spazio e tempo è GIS (Geographical Information System), in quanto si basa sui dati temporali, spaziali, qualitativi e quantitativi. E’ un software che è già stato ampiamente testato e adottato in altre discipline umanistiche, come in archeologia, ma difficilmente viene ancora adottato nella ricerca storica. I GIS sono il risultato di una tecnologia digitale integrata per l’archiviazione, l’analisi, l’organizzazione e la comunicazione di dati spaziali georeferenziati: in pratica tutto ciò che è integrabile con una base cartografica o topologicamente riferita. Considerando che rappresentare significa soprattutto conoscere, le funzioni più importanti di un GIS, risiedono nella capacità di visualizzare, interrogare e, come si usa dire, “incrociare” i dati, creando nuovi contesti e nuove rappresentazioni delle informazioni. Tutto ciò si realizza principalmente secondo due indirizzi di elaborazione: la sovrapposizione dei dati e le elaborazioni spaziali multifattoriali che tengono conto contemporaneamente di numerose informazioni e variabili. ! 11! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! La conoscenza attraverso la sovrapposizione deriva dalla proprietà di visualizzazione contemporanea dei diversi livelli informativi (distinti per temi e geometrie). La conoscenza attraverso le elaborazioni spaziali deriva invece dalla costruzione di nuovi modelli geografici a partire dalla connessione dei dati (modelli predittivi, pattern, interrogazioni). Cartografie, rilievi, foto aeree e dati descrittivi dell’Arsenale sono stati inseriti e georeferenziati in ArcGIS, prodotto software di Esri, che rende disponibili una vasta gamma di strumenti GIS evoluti che consentono di individuare i modelli, le relazioni e le tendenze che caratterizzano i dati geospaziali, evidenziando ciò che spesso non è facilmente deducibile da un database, un foglio di calcolo e un strumento di analisi statistica. Oltre alla visualizzazione dei dati come elementi geometrici su una mappa, ArcGIS permette la loro gestione e integrazione, l'analisi spaziale avanzata, la modellazione. Risulta essere uno strumento molto efficiente in grado di gestire le trasformazioni anche da un punto di vista cronologico: a partire dallo stato attuale (descritto dalla carta tecnica comunale e dalle planimetrie in scala architettonica, risultato di recenti rilievi) il geodatabase (GdB) relativo alle unità edilizie è state integrate con le informazioni temporali desunte dalle carte storiche, ripercorrendo all’inverso la storia del complesso. ! 12! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 8> sccreenshot da Arcgis dove si legge la sovrapposizion e tra la cartografia attiuale e quella storica georeferenziata ! 13! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 9> screenshot da ArcScene con visualizzati i diversi layer e la tabella attributi delle unità edilizie ! 14! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 4 . la rappresentazione delle vicende costruttive attraverso modelli Nella nostra società, nella quale la comunicazione visiva ha assunto un ruolo fondamentale per la diffusione delle informazioni, il modello 3d, opportunamente adeguato dalle possibilità tecnologiche dei nostri tempi, può costituire un messaggio facilmente percepibile ed estremamente incisivo nella comunicazione delle informazioni che riguardano il territorio e la città. Per la ricerca è stato realizzato un modello per ognuna delle 10 fasi di espansione dell’Arsenale partendo dalla base cartografica fornita dal Gis (CTC + cartografia storica georeferenziata) all’epoca analizzata. I volumi delle architetture sono stati costruiti incrociando il dato cartografico attuale, con i rilievi, con le mappe e le iconografie raccolte. La scala di rappresentazione scelta(1:200) presenta un livello di dettaglio, e di conseguenza di complessità, sufficientemente accurata per caratterizzare ciascun edificio attraverso cornici, conci, finestre, porte, tipologie di tetti, ma abbastanza semplificata per non appesantire eccessivamente il modello finale. I modelli sono stati realizzati, in ambiente Autocad, a partire dallo stato di fatto, accuratamente documentato dai rilievi più recenti. Per ogni architettura è stata identificata la struttura originaria e le aggiunte o modifiche che ne hanno caratterizzato le trasformazioni. In questo modo è stato possibile ricostruire a ritroso la storia dell’edificio, in una sorta di reverse engineering dell’architettura. 10> screenshot da Autocad del modello georeferenziato e strutturato in layer ! 15! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Un esempio: le Tese della darsena Novissima (tese Nord) sono state modellate riconoscendo i setti murari originali con ampie aperture ad arco, ora tamponate, poggianti su colonne in pietra d’istria con capitello a foglia d’acqua, le murature che costituiscono i fronti di chiusura verso la Darsena, i tetti. Nel loro processo di ricostruzione del passato (precedente agli interventi del 1903 che hanno visto una loro riduzione in altezza e lunghezza e la chiusura del fronte), i setti sono stati alzati con un’altra fascia di arcate a rappresentare l’innalzamento delle murature che fu richiesto dall’aumentata stazza del naviglio che vi si doveva ormeggiare oltre che allungati a filo della banchina (1680), eliminati i tamponamenti e il fronte sull’acqua e ricostruita le caratteristiche copertura a quattro falde. Lo stato originario (1544) è stato realizzato eliminando la seconda fascia di archi, quindi abbassando la quota di gronda e le coperture. 11> rendering del modello dello stato attuale (3dStudio Max) ! 16! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 12> rendering del modello ! 17! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Le fasi modellate sono: Fase X: rappresenta lo stato più attuale, basato sulla cartografia attuale e sui rilievi più recenti, con la presenza dell’area delle Casermette. Fase IX: realizzazione del grande bacino di carenaggio, Principe di Piemonte (1910). La cartografia di riferimento è il fotopiano del 1911 e il catasto austro italiano. Fase VIII: realizzazione dei bacini di carenaggio con la conseguente deviazione del canal Biria. Si vedono ancora gli ultimi 3 tesoni dell’isolotto sull’attuale piazzale dell’Impero, le tese nord si affacciano direttamente sulla darsena. Aggregazione dell’Isola delle Vergini. La cartografia di riferimento è la planimetria redatta dal Martini, nel 1881, come documentazione dell’avanzamento dei lavori di riordino dell’Arsenale. Fase VII: annessione del complesso della Celestia (1810). Per disporre di una macchina atta ad alberare e disalberare a grandi altezze viene costruita la Torre di Porta Nuova, davanti all'ultimo dei quattro tezoni bassi a Loreto. Il progetto è firmato dell'Ingegnere Lessan. Apertura del varco di Porta Nuova. Riferimento cartografico: Casoni e Maffioletti. Fase VI: Formazione della Darsena delle Galeazze (1569). Planimetria del Dummer e di un Anonimo conservata all’ASV. Fase V: aggregazione del recinto delle polveri, collocata all’estremità nord-occidentale dell’Arsenale Nuovissimo, per le attività di lavorazione e stoccaggio delle polveri da sparo. L’area viene successivamente collegata con l’Arsenale Vecchio dopo l’acquisizione di altri terreni dal convento della Celestia (1564). Fase IV: l’Arsenale Nuovissimo viene realizzato a più riprese fino al 1573 in seguito a successive aggregazioni di terreni paludosi a nord della Darsena Nuova e alla creazione di una terza darsena detta Nuovissima. Fase III: terzo ampliamento. Formazione dell’Arsenale Nuovo in seguito all’acquisto di alcuni terreni paludosi e del lago di San Daniele, situati a levante dell’Arsenale Vecchio. Si è realizzato un modello copia della veduta del de Barbari, per indicare l’inizio dei lavori che si completeranno nella IV fase. Fase II: secondo ampliamento: aggregazione dei terreni a levante del perimetro fortificato, la costruzione dei palazzi dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, rimaneggiati nel XV. Costruzione di nuovi cantieri e delle strutture murarie della fabbrica trecentesca. Costruzione di officine per la fabbricazione dei remi, di depositi della pece, cavi, sartiame, legnami, chiodi, ancore e catene nella fascia meridionale della darsena nuova, detta Campagna, di raccordo con il rio dell’Arsenale Fase I: il nucleo. Il primo documento che testimonia l’esistenza dell’Arsenale Vecchio costituito da due file di cantieri coperti allineati attorno ad una darsena comunicante con il bacino di San Marco attraverso il rio dell’Arsenale e cinto da mura merlate, rappresentato nella mappa trecentesca della Chronologia Magna. ! 18! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Fase 10 Fase 9 Fotopiano di Venezia, 1911 ! 19! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! fase 8 Fase 7 Casoni, Piano dell’arsenale di Venezia, 1829 [Museo Correr} ! 20! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Fase 6 Anonimo, Pianta dell’arsenale, XVII Fase 5 ! 21! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Fase 4 Fase 3 Jacopo de Barbari, Veduta, 1500 ! 22! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! fase 2 Fase 1 Fra Paolino, Chronologia Magna, xiii secolo, ridisegnata ed incisa su rame dall'architetto Tommaso Temanza nel 1781 ! 23! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! dettaglio fase 10 dettaglio fase VIII ! 24! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! dettaglio fase VII dettaglio fase III ! 25! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! 5 Comunicazione Le nuove tecnologie si prestano a dare il loro contributo ai processi di studio e ricerca, comunicazione-divulgazione, formazione, e fruizione. Nel caso dello studio e della ricerca svolta, l'ICT è in grado di fornire le applicazioni necessarie ad integrare in un tutto coerente informazioni sull’Arsenale derivanti da fonti differenti e spesso non comunicanti fra loro; Il ruolo di strumenti digitali risulta poi estremamente innovativo nei processi di comunicazione-divulgazione, formazione e fruizione nel settore dei più esteso dei beni culturali; si tratta di processi strettamente collegati fra loro rispetto ai quali le nuove tecnologie possono fornire un contributo trasversale. Nell'ambito della comunicazione e divulgazione e della fruizione le possibilità offerte sono legate principalmente ai seguenti ambiti: 1. ricostruzioni virtuali: partendo dal presupposto che i diversi media sono di fatto l’organizzazione di una vista dei dati raccolti e archiviati nel database, si tratta di applicazioni, soprattutto in grafica 3D, che permettono di ricostruire virtualmente le condizioni originarie di città, architetture, opere d'arte, di navigare virtualmente luoghi non più visibili, come gli spazi dell’Arsenale. In architettura, il termine modello ha anche un’accezione materiale che lo contraddistingue assieme alla tecnologia costruttiva, al grado di dettaglio e alla propria genesi. Plastici e maquette richiamano indubbiamente un alto livello di manualità. Il legno o il gesso che li costituiscono ne determinano non solo la forma, ma anche le possibilità espressive e comunicative. I modelli lignei, perfetti nel loro assemblaggio e nei loro dettagli, hanno l’effetto di cristallizzare il pensiero e di anticipare la realtà. In passato, essi aiutavano l'architetto a prefigurare per se stesso e per il committente l’edificio ancor prima del suo completamento. Se tradizionalmente la maquette ha lo scopo di comunicare il progetto, di soddisfare il desiderio di “vedere in anticipo”, nel caso dell’Arsenale, i modelli realizzati hanno lo scopo di “vedere il passato”. Inoltre nella tradizione marinara, molti sono i modelli lignei di fortezze o di porti. Proprio queste considerazioni hanno portato alla renderizzazione dei modelli “alla maniera de” i modelli lignei conservati presso il Museo Storico Navale. I rendering sono stati realizzati usando Felix Render, sistema di renderizzazione professionale che integra come motore di rendering Maxwell Render. 2. Applicazioni multimediali interattive: prodotti multimediali finalizzati a promuovere la conoscenza dell'arte destinati al pubblico generico (adulti, studenti, ecc.) costituiti dalla raccolta di immagini prodotte (rendering, carte storiche, testi, riproduzioni di iconografiche) strutturate in una presentazione interattiva. Questo tipo di applicazione è da considerarsi come parte del museo virtuale che dovrà prendere sede nella Torre. 3. Web: Internet è lo strumento principale per diffondere, comunicare e valorizzare il nostro patrimonio. Si consideri che le più recenti rilevazioni statistiche riportano che il tempo trascorso navigando in Internet ha superato quello di permanenza davanti alla televisione. Le risorse presenti sulla rete infatti sono immediatamente accessibili da tutto il mondo e non hanno costi di distribuzione. Internet in sostanza attualmente rappresenta un "museo virtuale" visitabile potenzialmente da tutti gli utenti del mondo; La ricerca svolta sull’Arsenale potrebbe essere facilmente pubblicata sul web direttamente, direttamente dal portale dell’Arsenale spa, del progetto Second Chance o dell’Università. 4. Applicazioni per palmari e apparecchi mobili: si tratta della nuova frontiera nel settore dell'integrazione di arte e tecnologie. Queste applicazioni sono in grado infatti di integrare in un unico dispositivo risorse conoscitive che solitamente sono disponibili separatamente (informazioni derivate da siti Web, audioguide e brochure distribuite all'interno dei musei, giochi educativi, chat, acquisti on line, ecc.); Proprio in questo settore è stata sviluppata un’App che utilizza i dati cartografici su venezia e in particolare quelli dell’Arsenale. Il progetto “cartografia storica su dispositivi mobili” prende origine dalla possibilità offerta dai moderni dispositivi mobili (smatphone, iphone, tablet) di geolocalizzare, tramite il ricevitore GPS interno, la posizione del dispositivo stesso e quindi fornire informazioni di vario genere relative alla posizione individuata. Numerose applicazioni software utilizzano queste potenzialità, per offrire funzionalità di geolocalizzazione utilizzando basi cartografiche che visualizzano il territorio rappresentandone gli aspetti topografici, geomorfologici, infrastrutturali, ecc., in relazione, generalmente, alla situazione attuale. Obbiettivo generale del lavoro è quello di studiare un metodo ! 26! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! per determinare in tempo reale su una carta storica le posizioni corrispondenti a localizzazioni geografiche provenienti da sistemi GPS. L’applicazione potrà poi essere implementata con I contenuti dei rendering per ottenere un’applicazione di realtà aumentata. 6>Contributo contenuto nel Giornale Iuav dedicato alla mostra ! 27! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! Partecipazione a convegni, seminari e mostre Il progetto è stato presentato a: International Conference Second Chance From Industrial Use to Creative Impulse Venezia, 25 ottobre 2012 8th International Workshop Digital Approaches to Cartographic Heritage Roma, 19-20 september 2013 Exhibitions Visualizing Venice new technologies for urban history > 5-21 dicembre 2012 Cotonificio veneziano, Università Iuav di Venezia spazio espositivo Gino Valle > 1-22 marzo 2013 Istituto Italiano di Cultura Zagabria > 8-26 aprile 2013 Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa Palazzo Zorzi Venezia > aprile 2013 Duke University Durham (US) ! 28! Visualizzazione digitale della storia dell’Arsenale di Venezia Caterina Balletti ! >13 giugno – 12 luglio 2013 Spazio Espositivo Santa Verdiana, Università degli Studi di Firenze Piazza Ghiberti, 27 Firenze >13 settembre- 12 ottobre 2013 Palazzo Ducale Zara Seminario didattico La storia dell’Arsenale Corso di Composizione architettonica, corso claMarch, prof. S. Rocchetto Pubblicazioni Giornale Iuav 123 Calabi D.(a cura di), Built city, designed city, virtual city. The museum of the city, Croma, Roma, 2013 In corso di pubblicazione Balletti C., Fuerra F., Mazzanti M., Walking through historical maps of Venice, e_perimetron (The international quarterly e-journal on sciences and technologies affined to history of cartography and maps) ! 29!