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Anno XXV - N. 25 - 4 luglio 2014
Primo piano
Alleanza delle Cooperative e Ministero del Lavoro,
insieme per nuove opportunità di lavoro ai giovani
Firmato Protocollo sulla Garanzia Giovani: sportelli per i tirocini e corsi per l’autoimprenditorialità
a pagina 2
Ritratti
Radio Siani,
la web radio
della Legalità
Una start up cooperativa,
per raccontare storie di periferia, di disagio o emarginazione, ma anche esempi
di positività, crescita ed impegno sociale.
Radio Siani è nata grazie a
un gruppo di giovani studenti quotidianamente impegnati in attività di
volontariato. È intitolata alla
memoria del giovane cronista e pubblicista...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 3 luglio 2014 alle ore 14,30
Legacoop
Progetti
Nasce Legacoop
Emilia Ovest, fra Reggio,ParmaePiacenza
Territori
Toscana
Presentataricercasui
lavoratori delle cooperative di Legacoop
Le tre Direzioni provinciali Lavorare in cooperativa?
di Legacoop Reggio Emilia, Una scelta. Il tipo di lavoro?
Parma e Piacenza...
Buono. Queste alcune delle
risposte fornite dagli intervistati ad una ricerca voluta
da Legacoop Toscana e
svolta assieme all’Università
di Firenze per scoprire chi
Lega Pesca
sono e cosa fanno i lavoraFermo 2014, draghe, tori delle cooperative toferrettare e Feamp al scane, quali percezioni
hanno della cooperativa,
centro della Direzione quali aspettative, quali sono
Si è svolta la Direzione na- quelli che considerano i
zionale di Lega Pesca per punti di forza e di debolezza.
Se ne è parlato oggi...
esaminare i temi caldi...
Settori
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
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Co.Ve.Co
Volta pagina,
rinnovato
l’intero Cda
Osservatorio SWG
La responsabilità
dei magistrati: una
legge con che effetti
All’indomani del totale rinnovo del cda del CO.VE.CO,
Consorzio Veneto Cooperativo (realtà che conta 60
anni di vita e riunisce oltre
80 cooperative socie), da
parte dell’Assemblea dei
soci svoltasi lo scorso venerdì 27 giugno, il Consiglio
di amministrazione ha eletto
lunedì 30 giugno, nella sua
prima seduta, il nuovo presidente: è Devis Rizzo, già
responsabile del settore
produzione e lavoro e dell’area finanziaria...
Il magistrato che commette
un errore, che incrimina un
innocente o che conduce
in modo superficiale un’indagine, deve essere punito. L’opinione pubblica
non fa sconti a nessuno. Il
sentimento anti-privilegi e
meritocratico che aleggia
nel Paese coinvolge tutte le
categorie, anche i magistrati. A fare da sfondo al
tema e a rendere l’opinione
pubblica poco avvezza ai
distinguo, è il giudizio negativo sulla qualità...
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Alleanza delle Cooperative e Ministero del Lavoro,
insieme per nuove opportunità di lavoro ai giovani
Firmato Protocollo sulla Garanzia Giovani: sportelli per i tirocini e corsi per l’autoimprenditorialità
Una rete di sportelli su tutto il territorio nazionale per raccogliere i curricula degli under
29 e metterli in contatto con le cooperative
disposte ad attivare un contratto di lavoro o
ad ospitare un tirocinio. Ma anche corsi di
promozione dell’autoimprenditorialità e progetti pilota per promuovere la costituzione di
cooperative. Sono queste alcune delle azioni
che l’Alleanza delle Cooperative Italiane si
impegna a realizzare grazie al Protocollo sottoscritto con il Ministero del Lavoronell’ambito del Piano nazionale Garanzia Giovani.
La Garanzia Giovani è un programma europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Prevede che, entro 4 mesi dalla fine del
ciclo formativo o dall’iscrizione ad una lista
di collocamento, venga offerto ai giovani
un’alternativa tra un lavoro, un tirocinio formativo, un apprendistato, una esperienza di
servizio civile, un percorso di autoimpresa. Il
Piano nazionale di attuazione, predisposto
dal Ministero del Lavoro, viene attuato coinvolgendo le associazioni di categoria.
La firma del Protocollo impegna le tre associazioni dell’Alleanza a svolgere una serie di
azioni.Saranno, innanzitutto, incentivate le
cooperative ad iscriversi sul sito nazionale
www.garanziagiovani.gov.it mettendo a disposizione offerte di tirocinio per i giovani.
Saranno presi in carico gli under 29 atti-
vando Youth Corner o Sportelli Giovani
presso le sedi del movimento cooperativo,
con personale qualificato, capace di informare sia sulle opportunità offerte dal mondo
imprenditoriale cooperativo, sia sugli strumenti operanti nel sistema cooperativo per
il supporto all’autoimprenditorialità giovanile
e femminile.
Saranno attivate convenzioni con soggetti
formativi accreditati per azioni previste dal
programma e per sostenere l’autoimprenditorialità. Le tre centrali si impegnano, inoltre, ad articolare percorsi di promozione del
Servizio Civile favorendo l’accoglienza dei
giovani nel movimento cooperativo, al termine dei quali potranno anche essere realizzati percorsi di orientamento per la
costituzione di nuove cooperative ed offerti
spazi di co-working. In questi spazi le startup giovanili potranno usufruire di un catalogo completo di servizi specifici di natura
tecnica e imprenditoriale utili a supportare
lo sviluppo della neo impresa.
“Abbiamo già proposto, utilizzando il semestre della Presidenza europea – ha spiegato
il ministro del Lavoro Giuliano Poletti – di
rendere stabile il progetto della Garanzia
Giovani, estendendolo anche ai giovani in alternanza scuola/lavoro. Anche per questo è
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
fondamentale il coinvolgimento delle imprese: da settembre avvieremo un progetto
per far crescere questa opportunità anche
nel nostro Paese e riusciremo a farlo se le
imprese saranno disponibili ad avviare relazioni positive anche con le scuole”.
“Con la firma del Protocollo – ha commentato Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, a nome
anche dei copresidenti Maurizio Gardini e
Rosario Altieri – le nostre associazioni si
impegnano a sensibilizzare le oltre 43mila
imprese aderenti affinché aprano le porte
ai tirocini previsti dalla Garanzia, ma anche
alle opportunità di alternanza scuola/lavoro.
A fianco di questo impegno metteremo a
disposizione le nostre sedi per favorire l’autoimprenditorialità e sostenere i giovani che
possono mettersi in gioco aprendo una
cooperativa”.
Nel corso dell'incontro é stato ampiamente
affrontato il problema del dumping e della
concorrenza sleale. Ministero del Lavoro e
Alleanza delle Cooperative torneranno presto a confrontarsi in un incontro mirato a
individuare misure più stringenti e volte a
contrastare il fenomeno che crea danni
economici e di immagine enormi al settore.
Territori
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Primo piano
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RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE
Radio Siani, la web radio della Legalità
Una start up cooperativa, per raccontare storie di periferia, di disagio o emarginazione, ma
anche esempi di positività, crescita ed impegno sociale.
Radio Siani è nata grazie a un gruppo di giovani studenti quotidianamente impegnati in
attività di volontariato. È intitolata alla memoria del giovane cronista e pubblicista napoletano Giancarlo Siani, ucciso sotto casa
all’età di 26 anni. I suoi articoli, pubblicati da
“Il Mattino”, urlavano a voce alta contro la camorra.
Come è nata l’idea della web Radio?
“Nasce da giovani impegnati e radicati sul
territorio, che hanno deciso di unirsi per dare
un umile contributo alla rinascita della propria
città. Universitari, attivisti di vari movimenti
giovanili e appassionati di giornalismo, musica e arte - racconta Giuseppe Scognamiglio, presidente della Cooperativa – tutti
impegnati da tempo come volontari in attività
sociali e culturali nella città di Ercolano. Una
realtà satura di camorra, illegalità, di carenza
di servizi sociali, di assenza di centri di aggregazione giovanile. Finiti gli studi, - spiega
– abbiamo pensato che tutto il nostro impegno quotidiano poteva diventare un progetto
comune per migliorare la realtà in cui
viviamo. A Marzo del 2012, lo abbiamo
quindi trasformato in un vero e proprio lavoro.
Radio Siani ha più di un valore simbolico, spiega Giuseppe - il ricordo di Radio out, la
radio siciliana indipendente di Peppino Impastato, ammazzato dalla mafia. In opposizione
a Radio Nuova Ercolano, che si scoprì essere
una vera e propria radio della camorra da cui
venivano lanciati messaggi in codice, criptati,
agli appartenenti al clan e smantellata grazie
all’operazione Reset del 2007. Da qui l’idea di
una web radio - sottolinea Giuseppe -, un
microfono aperto per tutte quelle voci che per
troppo tempo sono state censurate e ignorate, per sensibilizzare la popolazione ai problemi che affliggono il territorio e per
scardinare la cultura dell’arroganza, dell’indifferenza, dell’omertà”.
Primo piano
ACI
Perché avete scelto di costituire una
cooperativa?
“Un bene confiscato e riutilizzato è patrimonio non dei singoli, ma dell’intera comunità.
Attraverso un’impresa, quindi un ente giuridico - spiega Giuseppe - è possibile offrire lavoro, servizi ed opportunità a tutti i cittadini
del territorio. Così nel 2012 - racconta - abbiamo costituito una cooperativa sociale di
tipo B e dato alla radio una veste più istituzionale. Sono state tante le difficoltà pratiche
e burocratiche per l’affidamento del bene sottolinea - è un luogo rischioso dove riunirsi.
Ma noi abbiamo accolto la sfida con entusiasmo e determinazione e oggi siamo una realtà strutturata, conosciuta e riconosciuta, un
punto di riferimento sul territorio. Anche la
scelta di realizzare una cooperativa di tipo B
non è casuale, - spiega Giuseppe - ma maturata dalla volontà di offrire opportunità di
reinserimento sociale a soggetti svantaggiati
o provenienti da percorsi di recupero”.
attività d’impresa sociale e commercio equo
e solidale. Il portale www.radiosiani.com
oltre ad essere un veicolo comunicativo e
d’informazione, - sottolinea - è anche uno
strumento d’incontro per tante persone che
condividono il nostro percorso, le nostre idee.
La sede è aperta a tutti. È un centro di aggregazione sociale e culturale, collante fra le
istituzioni e le associazioni del territorio, dove
promuovere progetti e idee attinenti al percorso della legalità. Fondamentale è la forte
relazione che abbiamo con Libera e con l’associazione antiracket di Ercolano, - spiega per l’innesco di meccanismi virtuosi di rete
che garantiscono sostegno e appoggio reciproco, che speriamo sia così fruttuoso anche
con altre realtà fuori dal nostro territorio”.
Prospettive per il futuro?
“Stiamo lavorando per ampliare la diffusione
e creare altri punti radio, in territori interessati
alle nostre stesse problematiche - racconta
Giuseppe - da cui far partire contenuti e trasmissioni per dare un punto di vista diretto.
Vogliamo inoltre proporre iniziative per la riqualificazione turistica del nostro territorio aggiunge - ed attrarre così nuovi visitatori.
Proseguiamo l’impegno con i minori a rischio
- sottolinea infine - che rappresentano la speranza di un reale cambiamento per il futuro e
speriamo a breve di poter ampliare queste attività con la nascita di una fattoria didattica su
un nuovo bene confiscato alla mafia”.
http://www.radiosiani.com/
Non solo web Radio quindi. Di quali altre
attività vi occupate?
“Svolgiamo diversi tipi di attività: socio assistenziale, turistico culturale, formative
e di comunicazione, spiega Giuseppe.
Realizziamo produzioni radio-televisive, audio,
video, editoriali, multimediali e di qualsiasi tipologia e genere, oltre alla promozione di
eventi e piani di comunicazione, ricerche,
studi e concessione di spazi pubblicitari per
Legacoop
Settori
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Imprese
>> Alleanza Cooperative
>> Editoria
>> Reggio Emilia
Primo piano
4
ALLEANZA COOPERATIVE
Diventa realtà
in Puglia
In Puglia ci sono circa 7 mila cooperative.
Una risorsa economica e sociale che rappresenta circa il 10% dell’intera cooperazione nazionale ed il 5% degli occupati. Una
forza produttiva che merita una rappresentanza forte ed unitaria. “E, oggi, per la prima
volta le tre principali Centrali Cooperative
pugliesi, Agci, Confcooperative e Legacoop
hanno stretto un patto associativo per dar
vita ad unico coordinamento regionale, l’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI).
Il 27 giugno nel Salone degli Affreschi dell’Università di Bari “anche in Puglia l’Alleanza delle Cooperative Italiane diventa
realtà e le organizzazioni di rappresentanza
pugliesi scrivono una straordinaria pagina
di storia imprenditoriale e sociale, potendo,
altresì, fare affidamento su un progetto di
condivisione e aggregazione imprenditoriale”. Lo ha detto il presidente Legacoop
Puglia, Carmelo Rollo, co-firmatario del
patto associativo, insieme al coordinatore
Agci Puglia, Giovanni Schiavone, e al
presidente Confcooperative Puglia, Marco
Pagano, che, al termine dell’assemblea è
stato designato, coordinatore regionale ACI.
“L’Alleanza in Puglia, come in Italia, ci consentirà – ha spiegato Rollo – di coordinare
ed elaborare posizioni comuni e proposte di
pura politica cooperativa. Abbiamo già da
tempo provato ad individuare un percorso
comune e, con oggi, avviamo un programma concreto di lavoro condiviso che ci
consentirà di promuovere ai tavoli istituzionali posizioni univoche per rafforzare la voce
delle cooperatrici e dei cooperatori di Puglia”.
La nascita dei coordinamenti regionali,
come quello pugliese, è un percorso importante e per le imprese e le persone. “Il
nostro obiettivo è quello di realizzare un
unico organismo: Dobbiamo avere un’unica
casa”, ha sottolineato il presidente nazionale ACI, Mauro Lusetti.
“Uno dei primi obiettivi dell’ACI Puglia sarà
quello di sviluppare – ha proseguito Rollo , in modo sempre più efficace, la gamma
dei servizi da offrire alle cooperative esistenti e a coloro che intendono costituirne
una nuova. Saremo impegnati a definire
ACI
Legacoop
Settori
servizi che sappiano dare maggiori risposte
per gli aspetti fiscali e normativi, a promuovere un confronto continuo con il sistema
bancario, favorendo, tra l’altro, la sottoscrizione di convenzioni riservate alle cooperative. Nonché stimolando una presenza più
organica ai bisogni del territorio degli strumenti interni delle organizzazioni di appartenenza.
Vogliamo, grazie all’ACI,
esprimere con determinazione la voglia di
fare di migliaia di persone che rischiano di
rimanere nell’ombra”.
L’Aci Puglia prosegue il percorso avviato a
livello nazionale, nato con il fine di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle
istituzioni europee e delle parti sociali, forte
di una rappresentanza molto ampia del tessuto imprenditoriale nazionale. Oltre
43.000 le imprese associate, che rappresentano oltre il 90% dell’intero universo
cooperativo nazionale e con oltre
1.200.000 persone occupate, 140 miliardi
di euro di fatturato consolidato ed oltre 12
milioni di soci.
Ai lavori dell’assemblea hanno partecipato,
insieme al presidente nazionale dell’Alleanza Cooperative Italiane Mauro Lusetti,
il coordinatore dell’Alleanza, Vincenzo Mannino e il Co-Presidente Rosario Altieri.
EDITORIA
Alleanza Cooperative chiede
incontro urgente al Governo
Un incontro urgente per esaminare la situazione drammatica che, nell’editoria, si è
venuta a creare per le esperienze cooperative, non profit e di testimonianza. Lo ha
chiesto il settore Comunicazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane al sottosegretario con delega all’Editoria Luca Lotti.
“Nel corso dell’ultimo anno – spiega il presidente di Alleanza delle Cooperative Ita-
Territori
Imprese
Sondaggio
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liane Comunicazione Roberto Calari –
oltre 40 testate hanno chiuso i battenti, altre
si apprestano a farlo. Sono stati, così, persi
più di 950 posti di lavoro, tra diretti e indiretti, nonché centinaia di migliaia di copie
giornaliere”.
“Trattandosi in gran parte di giornali dedicati all’informazione di prossimità – prosegue Calari - il risultato è quello di aver
silenziato gran parte del territorio oltre ad
aver assestato un colpo durissimo alla qualità, alla completezza ed al pluralismo dell’informazione”.
“Poiché quanto previsto nel Regolamento,
varato in queste ore sull’utilizzazione delle
risorse stanziate nella Legge di Stabilità del
corrente anno – conclude Calari - e quanto
sembra emergere dal suo recente comunicato, sia in termini di contenuti che di
tempo, non ci paiono risolutori, torniamo a
sollecitare l’incontro richiesto nelle settimane passate”.
REGGIO EMILIA
Alleanza Cooperative:
costituita Agrinsieme
E’ un passaggio storico per il mondo agricolo, “con cinque organizzazioni che parleranno ad una sola voce sui grandi temi che
interessano i produttori, rafforzando la loro
funzione di rappresentanza di interessi diffusi e comuni e, al contempo, una capacità
di proposta che si esprimerà, nei confronti
delle istituzioni, su tutte le questioni attinenti
lo sviluppo del nostro sistema agricolo ed
agroalimentare”.
Lorenzo Melioli, chiamato al ruolo di portavoce, sottolinea così il senso della costituzione di Agrinsieme, il nuovo strumento di
coordinamento provinciale creato da Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) e ) e dai settori agroalimentari
delle centrali che un mese fa hanno costiPrimo piano
ACI
tuito l’Alleanza Italiana delle Cooperative di
Reggio Emilia (Agci, Confcooperative e Legacoop). Il ruolo di coordinamento di Agrinsieme sarà svolto, a rotazione, dai
presidenti di tutte le associazioni costitutrici.
Agrinsieme rappresenta la stragrande maggioranza del settore agricolo e agroalimentare reggiano. Dalle aziende e dalle
cooperative agricole rappresentate da
Agrinsieme viene infatti generato l’87%
dell’occupazione agricola della nostra provincia, e ad esse si lega il 95% della produzione di vino e l’81% della produzione di
Parmigiano Reggiano.
“Sono valori particolarmente rilevanti – sottolinea Melioli, presidente di Confagricoltura
e primo portavoce di Agrinsieme – che evidenziano a maggior ragione il significato
della costituzione del nuovo coordinamento,
perché questa grande forza economica ed
imprenditoriale si traduce, ora, anche in una
più incisiva rappresentanza, in un comune
percorso strategico, che non annulla le storie e le identità delle singole associazioni
ma, al contrario, ne rafforza l’azione sindacale di tutela degli interessi del mondo agricolo ed agroalimentare”.
“La formale costituzione di Agrinsieme –
conclude Melioli, imprenditore agricolo e vicepresidente di Confagricoltura Emilia-Romagna dal 2012 – porta peraltro a
compimento una collaborazione che si è
progressivamente rafforzata in questi anni
tra le organizzazioni artefici del nuovo coordinamento, determinando bene e dando
stabilità al lavoro comune, ai temi da affrontare, agli obiettivi e ai modi attraverso i
quali sviluppare anche un’azione di proposta che punti alla tutela dei redditi e allo sviluppo di un comparto in cui anche
l’occupazione ha retto bene in questi anni e
che – con adeguate politiche incentivanti –
può consentire ai giovani di inserirsi nel
mondo del lavoro in termini imprenditoriali”.
Alla presentazione di Agrinsieme Reggio
Emilia avvenuta alle Fiere di Reggio Emilia
– è intervenuto, insieme a tanti imprenditori agricoli reggiani, Antonio Dosi, presidente di CIA Emilia-Romagna e
coordinatore di Agrinsieme regionale, affiancato dal presidente regionale di Confagriocoltura, Guglielmo Garagnani, e dai
presidenti delle associazioni reggiane: Giuseppe Alai (Confcooperative), Mauro Veronesi (Agci), Simona Caselli (Legacoop),
Antenore Cervi (CIA), Lorenzo Melioli
Legacoop
Settori
(Confagricoltura).
“Oggi – ha sottolineato Garagnani concludendo i lavori – si compie un deciso balzo
in avanti rispetto a quella frammentazione
della rappresentanza alla quale c’è ancora
chi si ispira e che per decenni ha mantenuto troppo flebile la voce del mondo agricolo, giungendo finalmente ad una strategia
unitaria fortemente orientata al futuro e basata sul principio di responsabilità”.
Tra i primi temi di lavoro di Agrinsieme spiccano le aggregazioni imprenditoriali e le reti
d’impresa orientate ai mercati internazionali, il ricambio generazionale, la ricerca e
l’innovazione; gli strumenti di credito e la fiscalità nel settore agroalimentare.
Territori
Imprese
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Legacoop
>> Legacoop
6
LEGACOOP
>> Coopfond
Nasce Legacoop Emilia Ovest, fra
Reggio Emilia, Parma e Piacenza
>> Eco Courts Awards
Le tre Direzioni provinciali di Legacoop Reggio Emilia, Parma e Piacenza hanno nei
giorni scorsi ratificato il progetto di unificazione delle tre organizzazioni. Nascerà così
in autunno, in concomitanza con il Congresso nazionale di Legacoop, una nuova
struttura associativa: Legacoop Emilia Ovest.
Questo percorso rientra nel progetto più
ampio già avviato a livello di Legacoop Emilia-Romagna, che ha già visto nascere nei
mesi scorsi la nuova struttura organizzativa
nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini: Legacoop Romagna.
Legacoop Emilia Ovest si è presentata con
tre conferenze stampa che si sono svolte
nelle sedi di Legacoop a Piacenza, Parma e
Reggio Emilia con la partecipazione dei tre
presidenti: Simona Caselli (Reggio Emilia),
Andrea Volta (Parma), Maurizio.Molinelli
(Piacenza).
Il percorso di unificazione, che si è sviluppato
a partire dal 2013, nasce da diverse motivazioni: innanzitutto quello rendere più forte,
più utile e funzionale la struttura associativa
e la propria rete di servizi in relazione ai nuovi
bisogni ed alle mutate esigenze di tutela e
rappresentanza delle cooperative associate
e delle diversità esistenti al loro interno. La
complessità del sistema economico e sociale
e la complessità delle stesse cooperative impongono un innalzamento della qualità nei
servizi erogati, delle competenze dell’organizzazione, e una capacità di capire tempestivamente le trasformazioni in atto.
“C’è infatti l’esigenza – hanno spiegato Caselli, Volta e Molinelli – di conseguire un più
elevato livello di efficacia ed efficienza delle
strutture associative, adottando schemi organizzativi che superino le sovrapposizioni
seriali su base provinciale e adottino invece
uno schema di relazione a rete, soprattutto
per quel che riguarda l’erogazione di servizi,
la promozione dell’impresa e della cultura
cooperative e altre forme di assistenza. Vogliamo – aggiungono i tre presidenti – una
nuova struttura che punti a rafforzare e mettere in comune i nostri punti di eccellenza,
aumentando così la qualità della rappresentanza territoriale, e che superi confini territo-
>> CFI
>> Archivio Disarmo
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
riali che ormai in molte cooperative di Legacoop non hanno più senso. Si pensi a cooperative come Coop Consumatori Nordest,
Conad, o altre che operano nel settore delle
costruzioni, dei servizi, del sociale, dell’agroalimentare che hanno da tempo dimensione interprovinciale.
Legacoop Emilia Ovest rappresenterà 389
cooperative, diverse delle quali leader nei rispettivi settori a livello nazionale, cooperative
che associano oltre 745.000.soci, che esprimono complessivamente un valore della
produzione di 7.794.789.232 euro, con
57.000 addetti. La sede legale sarà a Reggio Emilia, ma verranno mantenute le sedi
operative di Parma e Piacenza.
“Vale per Legacoop – concludono Caselli,
Volta e Molinelli – quello che vale per le cooperative: dobbiamo introdurre con più forza
la politica del fare delle cose assieme perché solo così possiamo rispondere meglio
alle esigenze sempre più complesse ed articolate delle nostre imprese e contribuire ad
elaborare strategie di innovazione economica
e sociale per le nostre comunità. Ecco perché con la nuova Legacoop Emilia Ovest vogliamo superare confini nei fatti non più
esistenti e rafforzare il ruolo della cooperazione, di cui oggi l’Emilia e il nostro paese ha
sempre più bisogno.”
COOPFOND
Mauro Lusetti è il nuovo presidente
del Fondo mutualistico
Mauro Lusetti è stato nominato – nel
corso dell’ultimo Consiglio d’amministrazione – presidente di Coopfond, il Fondo
mutualistico di Legacoop. “Come rende ben
evidente il Rendiconto che è stato presen-
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
7
tato recentemente – racconta il neo presidente – il Fondo è uno strumento fondamentale per la cooperazione, capace, tanto
più in un momento di crisi per l’economia
nazionale, di dimostrare come il valore della
mutualità sia attuale e importante per disegnare percorsi di ripresa”.
“Lo dico pensando ai workers buyout –prosegue Lusetti – ma anche alle tante operazioni di sostegno alla nascita di start up o di
investimenti da parte di imprese più consolidate, e ancor più alle delibere che hanno
favorito processi di aggregazione essenziali anche per l’universo cooperativo. Coopfond in questi anni ha saputo reagire alla
crisi, individuando sempre nuove strade per
essere a fianco delle cooperative nell’impegno quotidiano per l’occupazione e la ripresa”.
CFI
Workers buy out, interventi per
50 mln di euro in quattro anni
Si è svolta il 26 giugno a Roma l’Assemblea
di CFI Cooperazione Finanza Impresa,
società finanziaria promossa dalle centrali
cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop, che sostiene l’imprenditorialità cooperativa investendo nel capitale delle
imprese.
Nel Piano Industriale 2012-2015 sono stati
previsti investimenti per 50 milioni di euro,
con l’obiettivo di sostenere complessivamente 160 progetti di imprese cooperative, promuovere e salvaguardare l’
occupazione di circa 7.000 unità.
“Nel corso del 2013” –ha sottolineato l’amministratore delegato, Camillo De Berardinis-“CFI ha deliberato interventi per 10,2
milioni nel capitale sociale di 29 cooperative
che occupano 1.400 lavoratori. L’obiettivo
Primo piano
ACI
del biennio 2014-2015 è di sostenere 80 progetti , di cui 24 sono stati finanziati nei primi sei mesi del 2014, con un
investimento complessivo di 30 milioni di
euro”. Tra le priorità indicate: - l’aumento
degli interventi nei workers buy out, la cui
domanda è fortemente cresciuta nei primi
mesi del 2014, per salvaguardare competenze e realtà industriali che altrimenti andrebbero perdute; - l’impegno crescente nel
settore delle cooperative sociali, nel settore
industriale e nell’attività di promozione in
nuove aree di intervento: distribuzione moderna, turismo, servizi, gestione dei beni e
delle attività culturali; - il sostegno alla nascita di cooperative promosse dai lavoratori
di aziende confiscate alla criminalità organizzata; - un’azione selettiva mirata a salvaguardare il tessuto cooperativo del
mezzogiorno, fortemente indebolitosi e penalizzato a livello di infrastrutture, accesso
al credito e contesto istituzionale di riferimento, con particolare riguardo alla promozione dell’autoimprenditorialità giovanile.
Intervenendo all’assemblea di CFI, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sostenuto che “spendere sempre meno per i
sussidi, investire sempre di più per promuovere lavoro. Una banalità? Sarà. Ma è quello
che finora abbiamo fatto nel nostro Paese.
Questo governo intende invertire la rotta
puntando sulla partecipazione, sulla responsabilizzazione delle persone. E la cooperazione è uno, non certo l’unico, ma è uno
degli strumenti che può aiutare a creare sviluppo, occupazione e coesione sociale. Dobbiamo uscire” -ha aggiunto il ministro- “dalla
trappola che ha visto per troppo tempo contrapposti capitale e lavoro e utilizzare tutte
le forme e le modalità organizzative per garantire opportunità di crescita e di sviluppo.
Servono più strumenti in grado di valorizzare
l’impegno e la partecipazione attiva e responsabile delle persone”.
“Siamo consapevoli che le risorse sono
sempre meno, e non possiamo che essere
d’accordo sul fatto che vanno utilizzate meglio.” -ha sostenuto nel suo intervento
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e copresidente dell’Alleanza delle
Cooperative- “Se il governo intende ridurre
gli incentivi alle imprese, siamo d’accordo.
Gran parte degli incentivi, così come li conosciamo, non funzionano o funzionano
male e hanno prodotto modesti risultati. Le
Legacoop
Settori
cooperative sono consapevoli che per accrescere la competitività bisogna essere in
grado di fare cose diverse con meno risorse.
É necessario, però” -ha ribadito- “che queste poche risorse siano valorizzate al meglio.
Dalla metà degli ’80 a oggi CFI ha investito
165 milioni creando e garantendo oltre 12
mila posti di lavoro, poco più di 13 mila euro
a occupato, sfido chiunque a dimostrare di
saper fare meglio. Questo” -ha aggiunto
Gardini- “è un esempio di impiego intelligente oltre che efficace di risorse”.
Il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico,
intervenendo alla tavola rotonda nel corso
dell’assemblea, si è soffermato in particolare sulla necessità di rendere più rapidi i
tempi per la ripresa dell’attività delle aziende
confiscate e la salvaguardia dei posti di lavoro. “Occore sostenere i processi che puntano alla ricostruzione di un tessuto di
imprese che operano nella responsabilità e
nella legalità” -ha sottolineato Bubbico- “e
potenziare gli strumenti che, come CFI, possono favorire con il loro intervento economico e le loro competenze questi processi,
dotandoli di maggiori risorse finanziarie” .
ECO COURTS AWARDS
16 progetti finalisti
su 80 candidature
C’è chi ha organizzato più di 700 cittadini in
una “Magnalonga” per le vie e i quartieri
periferici di Roma città, chi a Rovereto come
in una sorta di candid camera ha accolto gli
utenti dei tram con applausi e strette di
mano solo perché hanno dimostrato così
facendo di evitare l’uso dell’auto privata, chi
vive sotto lo stesso tetto in una fattoria solidale nel Padovano dove l’orto è in comune,
c’è il laghetto per innaffiare le piante e il
compostaggio è una pratica quotidiana. E
poi ancora tante storie “green” di ristrutturazioni di case fatte al massimo risparmio e
tali da generare massima efficienza, storie
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
8
di famiglie-formiche dal cuore verde che nei
condomini affollati metropolitani o nelle
campagne solitarie hanno dimostrato straordinarie capacità di gestione sostenibile
delle risorse.
80 candidature, sottoforma di video o racconti, si sono sfidate nella tappa finale del
progetto “ECO Courts- Cortili Ecologici” uno
dei progetti Life sostenuti dalla Commissione Europea e promosso da vari soggetti
quali il Comune di Padova, in qualità di coordinatore, insieme a Coop, Finabita, Legacoop, Regione Toscana e Regione Emilia
Romagna. Rivolto a comunità fisiche (come
famiglie, gruppi di interesse e condomini) e
virtuali (singoli o soggetti collettivi) unite per
adottare buone abitudini e soluzioni intelligenti per risparmiare energia, acqua e rifiuti domestici riducendo le spese di casa, il
progetto ha il suo punto di forza nel concetto e nella pratica dell’agire comune e
dell’impegno collettivo (info su www.cortiliecologici.it ).
Partito più di un anno fa e andato avanti per
step progressivi ha consentito la compilazione di oltre 4600 piani di azione per miglirare le proprie pratiche ad opera di utenti
della web community ECO Courts e utenti
del portale Coop www.e-coop.it coinvolto
nel progetto. Ora dalle 80 candidature si è
arrivati ai 16 finalisti scelti dalla Giuria: è
fra questi 16 finalisti che a novembre in un
evento organizzato dal comune di Padova,
capofila del progetto, si sceglieranno i vincitori e gli altri menzionati (tra i premi che
aspettano i più virtuosi e innovativi biciclette, abbonamenti al car sharing e dispositivi per il risparmio energetico e la
domotica). Possibile però già ora tracciare
un primo bilancio. “ Direi che lo scopo che
ci eravamo prefissi sostenendo il progetto .spiega Francesco Russo del settore Politiche Sociali di Coop – è stato raggiunto
ovvero sensibilizzare i cittadini sui temi del
risparmio non solo attraverso un’azione informativa (Coop ha diffuso negli oltre 1400
punti vendita 500.000 materiali informativi
e attivato gruppi d’interesse fra soci Coop),
ma soprattutto attraverso la concretizzazione di azioni virtuose. Chi si è registrato
al sito ha scoperto come attuare un percorso possibile di miglioramento delle proprie abitudini a partire anche da piccoli
accorgimenti. I 16 finalisti, ma direi il totale
delle 80 candidature al Premio, sono la
Primo piano
ACI
degna conclusione di questo percorso”.
Percorso che non terminerà con la proclamazione del vincitore a novembre. Oltre al
sito che rimarrà attivo ancora per 5 anni, è
allo studio la progettazione di una piattaforma online che permetta di condividere le
buone pratiche fin qui raccolte, di attivare
procedure di scambio di esperienze e opinioni in una logica social.
ARCHIVIO DISARMO
Consegnati i premi
Colombe d’Oro per la Pace 2013
Si è svolta giovedì 3 luglio a Roma, presso
il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo
– Maxxi, la cerimonia di consegna della
XXX edizione del Premio giornalistico Archivio Disarmo-Colombe d’Oro per la Pace.
Dei tanti teatri di crisi oggi aperti nel mondo,
quest’anno le Colombe d’oro si concentrano sul Mediterraneo.
Per la sezione giornalisti hanno ritirato il
premio Maria Gianniti, di Radio Rai, per
aver costantemente dato conto dei principali conflitti internazionali sino alla viva testimonianza della guerra civile in Siria;
Alberto Negri, de Il Sole 24 Ore, la cui capacità interpretativa ha aiutato a conoscere
e comprendere molti degli eventi bellici e
politici in Medioriente e altrove; Gabriella
Simoni, di Studio Aperto, che per oltre
vent’anni è stata in prima linea sui fronti più
caldi dei grandi conflitti internazionali.
Il Premio Internazionale è stato assegnato ai pescatori di Lampedusa, da
anni impegnati in un’opera di assistenza e
soccorso ai migranti, adempiendo una
legge non scritta, quella del mare, che prescrive di aiutare, in qualsiasi situazione, chi
è in difficoltà. “Non siamo eroi – osserva
Piero Billeci, Presidente dell’Associazione
Pescatori di Lampedusa – siamo gente di
mare che rispetta e all’occorrenza assiste
e soccorre chiunque navighi per il Mediterraneo, senza distinzione del colore della
pelle”.
L’Archivio Disarmo organizza il Premio con
il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop.
Mercoledì 25 giugno, nel corso dell’udienza
generale in Piazza San Pietro, la Giuria del
Premio Archivio Disarmo-Colombe d’oro
Legacoop
Settori
per la pace ha consegnato nelle mani di
Papa Francesco l’appello “Tre passi per
la pace”. L’appello si rivolge al Santo Padre
affinché risvegli la coscienza dell’opinione
pubblica sui costi materiali degli strumenti
della guerra, in particolare degli armamenti
nucleari e di quelli convenzionali, e sui costi
morali, in particolare le perdite umane e gli
spostamenti delle popolazioni causati dai
conflitti che imperversano nel mondo a cominciare dal Mediterraneo.
In questo contesto l’attenzione del Santo
Padre è stata sollecitata in ordine a quelli
che Archivio Disarmo presenta come i Tre
Passi per la Pace:
1 diffondere l’appello, lanciato da Croce
Rossa e Mezza Luna Rossa Internazionali, per la prevenzione dell’impiego di
armi nucleari;questo evento, anche
nella misura ipoteticamente più “limitata”, avrebbe conseguenze climatiche,
biologiche a ambientali catastrofiche,
tali che neppure un’alleanza tra le maggiori potenze mondiali sarebbe in grado
di arginare.
2 sensibilizzare i Governi degli Stati e il
neo-eletto Parlamento d’Europa affinché rafforzino la legislazione mirata a
controllare la produzione e vendita ai
paesi terzi degli armamenti convenzionali.
3 sostenere il diritto/dovere dei Paesi europei a dare soccorso e legittima accoglienza a coloro che attraversano il
Mediterraneo scacciati dai conflitti, dalle
violazioni dei diritti umani e dalla fame.
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Lega Pesca
>> Turismo responsabile
9
LEGA PESCA
Fermo 2014, draghe, ferrettare
e Feamp al centro della Direzione
Si è svolta la Direzione nazionale di Lega
Pesca per esaminare i temi caldi del fermo
2014, dell’ipotesi di bando delle piccole reti
derivanti, dell’emergenza draghe idrauliche
e del nuovo fondo europeo settoriale FEAMP
2014-2020.
La complessità e la delicatezza dei problemi
alla base della gravissima crisi che investe il
comparto della pesca dei molluschi e l’attività dei Consorzi di gestione COGEMO, richiede un approfondimento specifico utile
ad inquadrare possibili soluzioni all’interno
di una forte strategia di rilancio del settore.
Per questo la Direzione ha impegnato il Presidente a sollecitare il coordinamento pesca
dell’Alleanza delle Cooperative per la tempestiva organizzazione di un seminario tecnico, ipotizzando le date del prossimo 8 o
10 luglio per un incontro a Roma con la partecipazione dell’Amministrazione nazionale.
In attesa di definire una strategia vincente
in grado di avviare a soluzione i numerosi
problemi aperti, la direzione di Lega Pesca
sollecita l’iniziativa del coordinamento per richiedere alla Direzione generale Pesca e Acquacoltura l’urgente provvedimento di
rinnovo dell’affidamento della gestione per i
Consorzi interessati da scadenza dei termini.
Quanto al fermo, è stata esaminata la bozza
di decreto predisposta dal Mipaaf sulla falsariga delle modalità dello scorso anno, ivi
comprese le nuove proposte presentate dal
Distretto di Pesca Nord Adriatico. Le principali richieste di modifica sollecitate saranno
volte a prolungare l’areale da Trieste a Bari
fino a Termoli e a stabilire un unico periodo
di interruzione per tutti i compartimenti pugliesi. L’idea di avviare una sperimentazione
sul monte ore per il fermo tecnico, dibattuta
su posizioni diverse ma dialoganti, è un’idea
che merita di essere approfondita senza
pregiudizi, anche nel quadro di quel più generale ripensamento delle modalità attuative del fermo che sarà imposto dai nuovi
vincoli della PCP e del FEAMP. Il vero nodo
per l’attuazione del fermo 2014 rimane l’incognita sulla dotazione finanziaria, in particolare per la copertura della CIG in deroga
per gli equipaggi. Il tavolo convocato il 3 luglio al ministero del Lavoro dovrà essere
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
l’occasione non solo per definire le modalità
di chiusura del fermo 2013 (che evidenzia
ancora uno scoperto di 15 milioni di euro)
ma anche per affrontare il problema della
copertura della CIG in deroga per il 2014.
Dare certezza di copertura alle integrazioni
salariali per gli equipaggi è una condizione
irrinunciabile per effettuare il fermo, per
scongiurare conflittualità e tensioni all’interno di una categoria e di un settore già
messo in ginocchio dalla crisi. Per questo si
è pronti a valutare con i Sindacati ogni intervento si renda necessario per una soluzione positiva.
Sono state illustrate nel dettaglio le principali
novità e misure del nuovo FEAMP (criteri di
ammissibilità, nuove condizioni per aiuti alla
flotta, incentivi per giovani pescatori, fondi
mutualistici e aiuti per la diversificazione,
servizi ambientali, acquacoltura, GAC e
OOPP). Le correzioni di rotta che hanno consentito di ottenere la reintroduzione degli
aiuti alla flotta (sostituzione motori, fermo
biologico e demolizioni) insieme ad una apprezzabile dotazione ( per l’Italia 537 milioni
di euro nei prossimi 7 anni) rendono fondamentale garantire piena capacità di spesa a
risorse vitali per il futuro della filiera, superando tutti i ritardi e le inefficienze che
stanno portando oggi alla perdita di consistenti risorse FEP. Per garantire la spesa
sarà necessario un maggiore coordinamento tra Stato e Regioni, massima semplificazione nella gestione dei fondi.
Quanto alle ferrettare, la Direzione nazionale
di Lega Pesca ha ribadito la più netta contrarietà all’ipotesi di bando totale. L’Associazione deplora il via libera dato dalla
Commissione agricoltura del Senato a questo atto scriteriato, che non tiene minimamente conto della levata di scudi opposta
all’unanimità da tutto l’arco di Associazioni
di rappresentanza. Denuncia la forzatura
compiuta dalla Commissione europea non
solo con scarsa trasparenza circa l’esito
della consultazione pubblica condotta lo
scorso anno, ma soprattutto in aperto contrasto con i dati della ricerca scientifica (progetto UE DRIFMED), che ha dimostrato la
piena sostenibilità delle piccole reti derivanti
e il valore socioeconomico e occupazionale
di queste attività, limitandosi a suggerire
l’implementazione di misure di gestione
specificamente orientate per consentirne il
proseguimento.
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
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TURISMO RESPONSABILE
Una Guida alle microvacanze
in Italia
Mare e montagna, città e borghi per tutte le
stagioni. 100 piccoli viaggi e soggiorni all’insegna del turismo responsabile ed ecologico,
per chi sceglie di vivere vacanze brevi ma intense, nel rispetto dell’ambiente e della legalità.
La “Guida alle microvacanze in Italia, pubblicata dalla cooperativa Altreconomia, è scritta
dal geoografo Eduardo Grottanelli de’
Santi. Propone 100 piccoli viaggi, 70 operatori di turismo responsabile e decine di
strutture di accoglienza e ristorazione in Italia.
Una guida, unica nel suo genere, che raccoglie il meglio dei viaggi brevi ed eco-sostenibili e consente di partire tutto l’anno per
vacanze sorprendenti e mete poco conosciute. Visite alle grandi città d’arte da una
prospettiva inedita; itinerari straordinari nella
natura, in parchi e luoghi selvaggi. Cammini
e percorsi in bici, treno, vela, con asini e cavalli. Cibo locale, autentico e bio, vini naturali,
Primo piano
ACI
birre artigianali. Incontri emozionanti con “comunità ospitali” e solidali. Viaggi della legalità nelle strutture confiscate alla mafia.
Percorsi dello spirito per chi ha fede e chi
cerca la sua via. Soggiorni esperienziali dove
si impara con le mani e la testa.Vacanze per
tutti, famiglie e persone con bisogni speciali.
Numerose le cooperative aderenti a Legacoop presenti: consorzio Le Mat,Albergo Diffuso Altopiano di Lauco, Briganti di Cerreto,
Walden, Maditerraneo Libera Terra, Viaggi
Solidali, Piccola Carovana, Centri Rousseau,
Equotube, Il Ginepro, Torri Superiore, Villaggio Carovana, Il posto delle fragole, Addio
Pizzo Travel,A.L.I., Ballarò, Consorzio CO.IN,
Natura da vivere ARDEA,Atlantide,Terre Alte,
Palma Nana, Ecoculture e viaggi, I viaggi del
sogno.
Eduardo Grottanelli de’Santi, geografo,
studioso di storia del territorio, è autore di decine di guide turistiche per le principali case
editrici del settore e di numerosi saggi e articoli su temi inerenti il turismo, l’enogastronomia, la storia del paesaggio e del territorio.
Collabora con l’Università degli Studi di Milano Bicocca con laboratori online e in aula
inerenti i diversi aspetti dell’editoria turistica.
Legacoop
Settori
Con testi di Alberto Dragone, comitato
scientifico dell’Associazione italiana turismo
responsabile e di Stefano Landi, presidente
SL&A.
http://www.altreconomia.it/site/ec_articolo_dettaglio.php?intId=258
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Alto Adige-Südtirol
11
ALTO ADIGE-SÜDTIROL
>> Friuli Venezia Giulia
Siglato l’accordo provinciale
tra Legacoopbund e i sindacati
>> Liguria
Legare una quota di retribuzione variabile ai risultati del proprio lavoro fa
da sempre parte della filosofia delle cooperative. I collaboratori sono così maggiormente coinvolti nell’attività imprenditoriale,
aumenta la loro soddisfazione lavorativa e il
conseguimento di buoni risultati può assicurare loro una migliore retribuzione. È per
questo motivo che le cooperative hanno accolto con favore l’introduzione di modifiche
alle leggi fiscali e previdenziali che favoriscono il cosiddetto salario di produttività, riducendone il carico fiscale e
previdenziale.
Per rendere operative queste leggi a favore di tutti i dipendenti delle cooperative, è stato firmato di recente a Bolzano
un accordo provinciale con le organizzazioni
sindacali. Stefano Ruele, Direttore Generale
di Legacoopbund, si mostra soddisfatto:
“Con questo accordo raggiunto grazie all’ottima collaborazione con tutti i sindacati
abbiamo contribuito ad alleggerire il carico
fiscale a favore dei nostri soci lavoratori e
dipendenti e questo è un segnale importante per le nostre cooperative”.
Tutte le cooperative associate a Legacoopbund possono prendere contatto su questo
tema con Stefano Ruele: [email protected]
>> Veneto
>> Emilia Romagna
>> Toscana
>> Lazio
>> Campania
>> Generazioni Puglia
>> Sicilia
>> Sardegna
>> Bolzano
>> Palermo
FRIULI VENEZIA GIULIA
FVG Labor decretati
i vincitori del bando
Le quattro commissioni valutatrici provinciali (Pordenone, Gorizia, Udine e Trieste)
hanno decretato i seguenti vincitori.
Per la Provincia di Pordenone, il progetto
“4Bit Animation Studio”, scritto a quattro mani da Lorenzo Giol e Alan Millo,
che prevede la produzione di cortometraggi,
serie web, serie tv e lungometraggi in animazione 3D, video informativi, educativi,
spot e mascotte animate. Progetto molto
forte in termini di impatto sociale che si prefigge di offrire possibilità occupazionali all’interno di un settore che in Italia è
particolarmente colpito dal fenomeno della
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
“fuga dei cervelli”.
Per la Provincia di Gorizia il progetto “Lam
- Look at me”, presentato da Anna De
Vecchi, Giovanna Culot e Manuela Iob.
Lam è un progetto d’impresa che si propone di promuovere la diffusione di strumenti e servizi ludici come supporto per la
prevenzione e lo sviluppo della persona con
disabilità nella società. Dunque giocattoli
per bambini disabili, una scelta contro la logica del profitto, senza dimenticare però i
bambini cosiddetti normodotati. Non solo
toys, anche tecnologia, spazi, editoria.
Per la Provincia di Udine, il progetto
“Tred”, presentato da Stefania Pinat e
Marco Savorgnani che prevede la realizzazione di complementi d’arredo tramite
l’utilizzo della tecnologia della stampa 3D e,
in particolare, la sinterizzazione laser selettiva con la bioplastica, un biopolimero di origine biologica e biodegradabile. L’obiettivo
finale che si pone la neo impresa è di entrare nel mercato dell’arredamento con prodotti plastici eco-bio.
Per la Provincia di Trieste, il progetto “Comunicazione integrata ed includente”,
realizzato da Giordano Bianchi e Martina
Marafatto, che propone la produzione di
video mirati in particolare al sociale. La neo
impresa intende realizzare dei video sonorizzati di qualità broadcast, video turistici ed
informativi, fiabe, cortometraggi nella lingua
dei segni per enti, cooperative, associazioni
di categoria ed imprese.
A consegnare il premio di 12 mila euro a
ciascuno dei quattro vincitori saranno i presidenti delle quattro Province nella giornata
di giovedì 10 luglio, in un apposito incontro
che si terrà alle 11 nella sede dell’Unione
delle Province di Udine in piazza XX Settembre.
Fvg Labor ha visto la partecipazione di 154
progetti, presentanti da 263 giovani di età
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
12
compresa fra i 18 e i 35 anni. Superata la
fase di selezione iniziale, 7 per ciascuna
provincia hanno avuto accesso alla fase di
Academy, della durata di tre mesi, che ha
consentito di sviluppare l’idea progettuale.
Fvg Labor, promosso da Upi Fvg in stretta
collaborazione con le Province di Gorizia,
Pordenone, Trieste, Udine, Cooperativa sociale Itaca, associazioni Arccs Arci Casa
dello Studente, Banda Larga, Eureka, Gap
Tricesimo e Lucide, rientra nel quadro di
Azione ProvincEgiovani 2013 promossa da
Upi e finanziata dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
VENETO
Rinnovata Cig in deroga, preoccupazione per risorse a disposizione
Trovata l’intesa in Regione per la concessione di un’ulteriore proroga della Cassa integrazione in deroga per le cooperative che
ne avessero bisogno, durante il periodo che
va dal primo luglio al 31 agosto 2014.
A comunicarlo Nicola Comunello, responsabile delle Relazioni industriali di Legacoop Veneto.
Fermo restando il quadro giuridico in vigore,
la possibilità di reperire le eventuali ulteriori
risorse che permetterebbero di estendere
la copertura sino alla fine dell’anno rimane
ora nelle mani dell’Esecutivo.
«Resta forte e condivisa la preoccupazione
di tutte le parti sociali, sia datoriali che sindacali, in merito alla dotazione ad oggi
messa in campo dal Governo per finanziare
gli ammortizzatori» commenta Comunello
precisando: «come purtroppo è tristemente
noto, per ora i lavoratori in Cassa integrazione in deroga non hanno ancora percepito nemmeno un euro di quanto spetta loro
per il 2014, e le risorse ad oggi disponibili
per l’anno in corso sono carenti, parliamo
di almeno un miliardo di euro mancante rispetto al fabbisogno attestato da imprese e
lavoratori».
Proprio per questo è bene puntualizzare
come non sia garantito che l’accordo che
imprese e organizzazioni sindacali andranno a stipulare si traduca nell’ottenimento di una copertura totale. Qualora le
risorse non siano sufficienti dunque, poPrimo piano
ACI
trebbe verificarsi, da parte delle imprese
cooperative, la mancata effettuazione dell’onere di pagamento delle ore non indennizzate.
«L’auspicio – chiosa Comunello – è che il
Governo faccia di tutto per reperire i fondi
necessari: il rischio, altrimenti, è quello che
le aziende si vedano costrette a licenziare
molti lavoratori».
La cooperazione sociale chiede
al Governo strumenti e normative
Rinnovare, in un panorama normativo nel
quale sono stati introdotti nuovi strumenti
(mercato elettronico, cosiddetto MePA), la
validità e l’applicabilità di leggi nazionali e
regionali sull’inserimento lavorativo e sull’esternalizzazione di servizi, che non sono
e non possono essere messi in discussione
da questi stessi strumenti.
Questo il filo conduttore del seminario “Enti
appaltanti e cooperative sociali di tipo B: riferimenti normativi e strumenti oggi e domani nel Veneto”, organizzato dal Consorzio
Sociale Unitario G. Zorzetto, in collaborazione con Legacoop Veneto e Confcooperative/Federsolidarietà (con il contributo
della Società di Mutuo Soccorso Cesare
Pozzo) che si è tenuto giovedì 26 giugno a
Mestre.
L’appuntamento ha visto la partecipazione
di circa cento persone tra tecnici e amministratori delle stazioni appaltanti, enti pubblici (comuni, az. Ulss, municipalizzate, Ipab
e altri enti di diritto pubblico), e cooperative
sociali di tipo B, plurime e consorzi iscritti
all’Albo regionale delle cooperative sociali,
accumunati dall’interesse per l’inserimento
lavorativo di persone svantaggiate, configurandosi come un importante momento di
formazione condivisa e di sintesi fra le parti
che abitualmente si trovano a discutere di
convenzionamenti diretti.
L’amministrazione - è stato chiarito nel
corso del seminario - non è obbligata a utilizzare il MePA: se lo desidera può continuare
ad
avvalersi
della
convenzione/accordo diretto. E ancora, è
stata ribadita la necessità di rinnovare sia
la centralità dell’inserimento lavorativo
quale strumento di buon governo del territorio, sia la legittimità e la considerazione
che la normativa nazionale ed europea pro-
Legacoop
Settori
pone (anche in materia di appalti) alle clausole sociali che prevedono di subordinare
l’aspetto economico ai principi e alle finalità
sociali.
Il calendario degli interventi ha coinvolto
Marco Zamarchi e Alberto Cigana, rispettivamente vicepresidente e direttore del
Consorzio Sociale Unitario G. Zorzetto, Riccardo Bond dello Studio legale Miniero di
Bologna “Gli enti appaltanti e cooperative
sociali di tipo B: riferimenti e strumenti
normativi oggi” (convenzioni, Me.P.A., ecc.),
Luigi Gili dell’Università Bocconi di Milano
“Le nuove direttive europee sugli appalti
e le principali novità in attesa del recepimento”. La conclusione dei lavori è stata
affidata a Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto e a Simone
Brunello, direttore di Federsolidarietà Veneto.
Ricordando le parole del premier Renzi nel
corso delle recenti consultazioni lanciate sul
settore: «Lo chiamano terzo, ma in realtà è
il primo», le conclusioni del seminario
hanno ribadito le alte aspettative sul celere
recepimento delle recenti direttive europee
sugli appalti, che sembrerebbero accogliere
molte delle istanze a supporto dello sviluppo
e della tutela che la cooperazione sociale
da tempo chiede. Strumenti e normative
adeguati, che le permetterebbero finalmente di realizzare quello scatto verso l’innovazione dei modelli di coesione e
inclusione sociale di cui il territorio sente un
estremo bisogno, specie nel momento di
forte difficoltà che sta attraversando.
LIGURIA
Legacoop e Legambiente insieme
per le Cooperative di Comunità
L’uscita dalla crisi passa anche dalle Cooperative di Comunità. E Legambiente e Legacoop Liguria lavoreranno insieme per
favorirne la crescita sul territorio ligure.
Per definire i contenuti di questa collaborazione i presidenti delle due organizzazioni
hanno firmato oggi un Protocollo d’Intesa.
“Molto di più di un semplice accordo – sottolinea Gianluigi Granero, presidente di
Legacoop Liguria -. Con Legambiente abbiamo già collaborato con successo all’organizzazione dell’Alta Scuola di Turismo
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
13
venga condivisa la strategia per le aree interne sviluppata a livello regionale sugli indirizzi della strategia 2014-2020 a livello
nazionale.
EMILIA ROMAGNA
Ambientale nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ora vogliamo coordinarci per
creare un nuovo modello di sviluppo sul territorio. L’ambiente è una risorsa e non un
vincolo. I cittadini organizzandosi in cooperative di comunità possono creare nuove
opportunità per i territori anche in piccolissimi Comuni dell’entroterra”
Le “Cooperative di Comunità” rappresentano infatti una rete di cooperative caratterizzate dall’essere diretta espressione delle
comunità locali di riferimento e dall’avere
come propria missione la salvaguardia e la
valorizzazione delle comunità stesse, attraverso la creazione di posti di lavoro in particolare per i giovani, la tutela paesaggistica
e ambientale, lo sviluppo di fonti di energia
rinnovabili, il recupero di produzioni e mestieri tradizionali.
“Siamo felici della collaborazione con Legacoop e della firma del protocollo – commenta Santo Grammatico, Presidente di
Legambiente Liguria – perché dà valore alle
pratiche che da anni stiamo sviluppando sul
territorio regionale. Dalle esperienze sul turismo responsabile e sostenibile alla valorizzazione delle piccole comunità,
soprattutto se residenti nei piccoli comuni,
l’impegno della nostra associazione continua, affinché non si perdano importanti
presidi di tutela e valorizzazione del territorio, di cui le cooperative di comunità possano essere un valido strumento per porre
le basi a uno sviluppo locale sostenibile”.
Tra gli elementi degni di nota dell’intesa, le
due organizzazioni si impegnano a svolgere
azioni congiunte verso le istituzioni e l’opinione pubblica per sostenere interventi di
innovazione legislativa sulle tematiche indicate. E a sviluppare attività indirizzate verso
i piccoli comuni, finalizzate a promuovere
questi territori e a facilitare processi di
buona amministrazione, crescita economica e culturale e tenuta sociale”.
Il protocollo prevede in particolare che
Primo piano
ACI
Monti, Legacoop “CIG ordinaria e
straordinaria in deroga, è allarme”
Allarme per il rinnovo della Cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga: a
lanciarlo è Giovanni Monti, presidente di
Legacoop Emilia-Romagna.
«Lunedì scade la cassa in deroga – ricorda
Monti – e a tutt’oggi non si hanno notizie sul
rinnovo. Oltretutto, sui lavoratori pende la
spada di Damocle di una riforma che ridurrebbe a soli otto mesi la cassa in
deroga pagata ogni anno, con la riduzione
di un terzo di retribuzioni già basse. Questo
non aiuterebbe i processi di ristrutturazione
e di rilancio delle imprese che vanno realizzati in un contesto di tenuta e non di tensione
sociale».
Secondo il rapporto sull’occupazione nelle
cooperative dell’Emilia-Romagna aderenti a
Legacoop, il ricorso agli ammortizzatori
sociali a fine maggio 2014 coinvolgeva
8.022 lavoratori, in crescita sui 7.329 rilevati a dicembre 2013.Tra questi, quelli in
deroga sono 1.598, la gran parte dei quali
concentrata nella provincia di Ferrara
(1.109). «Aumenta il numero di lavoratori in
cassa integrazione ordinaria e straordinaria –
sottolinea Patrizia Pirazzoli di Legacoop
Emilia-Romagna che ha curato il rapporto –
, diminuisce il numero di quelli in deroga che
resta, comunque, molto significativo».
Per quanto riguarda un campione di 60 imprese cooperative emiliano-romagnole aderenti a Legacoop che costituisce il panel di
riferimento anche per il sentiment aziendale,
la previsione continua a essere di flessione in
valori assoluti del dato occupazionale, anche
se in alcuni contesti aziendali si registra una
leggera variazione in positivo per quanto riguarda gli incrementi occupazionali. Inoltre,
nel corso del 2014 scadranno gli ammortizzatori sociali utilizzati da molte delle imprese
in difficoltà con parallelo incremento del ricorso ai contratti di solidarietà.
«Chiediamo al Governo di confermare la
cassa in deroga – chiude Monti –: siamo
Legacoop
Settori
abituati al fatto che il rinnovo arrivi all’ultimo
minuto, ma serve rispetto per persone che
rischiano di perdere tutto, anche quel poco
che viene loro garantito dagli ammortizzatori
sociali, e che si trovano a vivere una condizione di grande incertezza».
TOSCANA
Presentata ricerca sui lavoratori
delle cooperative di Legacoop
Lavorare in cooperativa? Una scelta. Il tipo di
lavoro? Buono. Queste alcune delle risposte
fornite dagli intervistati ad una ricerca voluta
da Legacoop Toscana e svolta assieme all’Università di Firenze per scoprire chi sono e
cosa fanno i lavoratori delle cooperative toscane, quali percezioni hanno della cooperativa, quali aspettative, quali sono quelli che
considerano i punti di forza e di debolezza.
Se ne è parlato oggi nel corso di una tavola
rotonda svoltasi al Palazzo degli Affari a Firenze a cui hanno partecipato Paolo Cantelli, Ufficio Studi Legacoop Toscana,
Franca Maria Alacevich, docente sociologia dei processi economici e del lavoro Università di Firenze, Stefano Ciacci,
presidente Coop Cellini, Elena Lattuada,
segretaria nazionale Cgil, Eleonora Vanni,
vicepresidente nazionale Legacoopsociali, e
Stefano Bassi, Presidente Legacoop Toscana. La ricerca ha interessato 315 dipendenti (soci e non) delle cooperative toscane,
rispetto ai quali è stato anche possibile scendere ad un livello micro-relazionale con 9 interviste in profondità svolte con attori
privilegiati della cooperazione toscana.
In particolare la volontà di entrare in cooperativa non sembra legata a una tradizione familiare, ma piuttosto alla volontà di far parte
del mondo cooperativo. L’avvicinamento è
avvenuto con maggior frequenza in modo
autonomo tramite l’invio del curriculum vitae
(34,9%); il 30,9% ha sfruttato canali familiari e amicali, e il 25,7% contatti professionali. L’ingresso è spesso avvenuto in modo
diretto (97,2%) e in pochi hanno avuto esperienze di lavoro pregresse. Buona parte dei
dipendenti svolge funzioni impiegatizie
(73,6%) e il 14,4 sono operai. Il 97,6% ha un
contratto a tempo indeterminato. Il 45,6% ha
una retribuzione netta fino a 15 mila euro e
il 47,4% tra il 16 e il 28 mila euro.
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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Cosa ha spinto a lavorare per una cooperativa?
Nella scelta del lavoro la maggioranza degli
intervistati, il 39%, si è fatto guidare dal desiderio di far parte del mondo cooperativo
perché ne condivide pienamente i valori (“ho
sempre creduto nei valori cooperativi”). Il
37% ha deciso di lavorare in cooperativa
perché ritiene che sia “un buon lavoro”. Solo
il 13% è stato spinto più dalla necessità di
trovare un lavoro che da una scelta (“non ho
trovato altri lavori”). Infine, una parte dei dipendenti (8%), ha scelto la cooperazione per
la sua presenza sul territorio (“è un’attività
importante per il mio quartiere”). Il 2%, ha
seguito il percorso fatto da altri membri della
sua famiglia (“è una tradizione di famiglia”).
Come vengono declinati i principi identitari
della cooperazione dai lavoratori?
La maggior parte dei lavoratori afferma che
la sua cooperativa “è una piccola comunità,
collaboriamo insieme” (56%), il 21% sceglie
l’affermazione “sul posto di lavoro mi sento
come in famiglia”, il 16% vede la competizione tra colleghi come un valore funzionale
al miglioramento dei risultati della cooperativa. Infine il 7% non riconosce le peculiarità
del lavoro in cooperativa.
Come i lavoratori percepiscono l’azione delle
cooperative sul territorio?
La maggior parte degli intervistati (63%) ritiene che le cooperative oggi “producono benessere e occupazione”, il 29% si allinea
sull’item “sono attente e responsabili nei
confronti delle comunità locali”, il 4% condivide l’idea che esse producano innovazione.
Esprime un giudizio più critico soltanto il 3%,
rispondendo che le cooperative “aumentano
le diseguaglianze e il conflitto sociale”.
Cosa pensano i dipendenti sulla collaborazione alla gestione delle cooperative
Il 50,4% si è dichiarato pronto a partecipare
alla gestione diretta della cooperativa, il
37,7% ha risposto “non so”, mentre il 12%
ha dichiarato di non voler avere un ruolo nella
gestione.
Come sono le condizioni di lavoro nel mondo
cooperativo rispetto al privato?
L’idea che le condizioni di lavoro siano migliori in cooperativa rispetto al settore privato
è condivisa dal 54% degli intervistati. Circa il
20% afferma di non saper valutare la differenza tra i due mondi o preferisce non rispondere. Il 6% tra i dipendenti delle
Primo piano
ACI
cooperative pensa che nel settore privato potrebbe trovare condizioni migliori.
Chi lavora nelle cooperative oggi ha mai
avuto esperienze di politica attiva?
L’80% dei lavoratori risponde di non aver mai
avuto esperienze in campo politico, al contrario del restante 20% che ha avuto degli
incarichi all’interno di partiti, sindacati o associazioni politicizzate.
Come è cambiato il lavora in cooperativa
negli anni della crisi?
I dipendenti ritengono che le condizioni di lavoro siano rimaste inalterate. Nonostante il
quadro positivo, emergono alcune note negative che riguardano il peggioramento di
una serie di aspetti: fatica e stress (35%);
stabilità del posto di lavoro (29%); possibilità
di far carriera (18%); retribuzione (14%). Facendo lo stesso esercizio solo sui giudizi positivi, molti lavoratori ritengono migliorati:
salute e sicurezza sul lavoro (45%); rapporto
con i colleghi (33%); responsabilità, possibilità di prendere decisioni (32%); rapporto con
i capi (29%).
Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza della cooperativa secondo i lavoratori?
Tra i punti di forza troviamo: sostenibilità nei
confronti dell’ambiente (86%); sicurezza del
lavoro e investimento in formazione (84%);
autonomia e indipendenza politico-ideologica, religiosa o etnica (79%); adesione libera, incondizionata e indiscriminante (71%).
Fra i punti di debolezza: efficienza ed efficacia della gestione (39%); coinvolgimento
delle persone (28%); qualificazione delle persone (27%).
guro rafforzi la collaborazione tra mondo
dell’impresa, università e istituzioni per rilanciare in chiave moderna e innovativa lo
sviluppo coeso e solidale di Roma e provincia”.
“E’ con grande soddisfazione che accogliamo la notizia dell’incarico ricevuto da
Maurizio Marotta – eletto presidente dell’Osservatorio del non profit della Camera di
Commercio di Roma. Cooperatore eccellente, appassionato, vice presidente di Legacoop Lazio e responsabile della più
grande cooperativa sociale d’inserimento lavorativo- Marotta saprà elaborare proposte
per il riconoscimento del settore non profit e
dare un impulso alla coesione sociale”.
Così, il presidente della Lega delle cooperative del Lazio, Stefano Venditti, commenta
il riconoscimento che i rappresentanti delle
associazioni imprenditoriali, del mondo del
terzo settore e dell’Università di Roma hanno
voluto conferire all’unanimità a Marotta.“Importante la scelta della Camera di Commercio di Roma che ha insediato l’Osservatorio
sul non profit – settore determinante per la
crescita economica e per lo sviluppo di politiche di coesione sociale- ha continuato
Venditti-. Quotidianamente, l’impegno civile
e solidale di coloro che operano senza scopo
di lucro favorisce la crescita attraverso la
sperimentazione di nuovi modelli sociali. E’
la solidarietà che fornisce spinte ed energie
vitali all’economia: il settore lo ha dimostrato
ampiamente anche in Italia e nel Lazio, fornendo risposte e offrendo alternative ai problemi sociali”.
LAZIO
CAMPANIA
CCIAA Roma: Marotta presidente
dell’Osservatorio del Non Profit
Grande successo di Incoming
Campania Piano Export Sud
Maurizio Marotta, vice presidente di Legacoop Lazio e presidente della Cooperativa
sociale Capodarco, è stato eletto presidente
dell’Osservatorio del Non Profit della Camera di Commercio di Roma. L’elezione di
Marotta, da parte dei rappresentanti delle
associazioni imprenditoriali di Roma e provincia, del mondo del Terzo settore e dell’università è avvenuta a voto unanime, nella
sede della CCIAA di Roma il 1° luglio.
“La mia elezione - afferma Marotta - mi au-
Dal 23 al 27 giugno, visite guidate presso le
aziende partecipanti, attività di formazione
in sede sui prodotti agricoli regionali, attività di marketing B2B e incontri istituzionali
per il progetto nato dalla collaborazione tra
ICE Agenzia e Legacoop Campania, con il
contributo di Unioncamere Campania e la
fattiva collaborazione di Indaco, nell’ambito
del programma operativo I^ annualità del
Piano Sud a sostegno delle Regioni della
Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
15
Sicilia), rientrante nella linea di intervento B.2
Azioni di incoming presso distretti e aree produttive.
“Obiettivo del progetto – dice Mario Catalano, Presidente di Legacoop Campania - la
diffusione dell’offerta commerciale regionale
e la promozione dell’immagine campana all’estero, attraverso la valorizzazione delle produzioni
alimentari, enologiche
e
florovivaistiche, che vantano straordinarie eccellenze e tipicità”.
42 le aziende partecipanti, così suddivise:
vino, 10 aziende; florovivaismo, 2 cooperative, per un totale di 100 produttori; prodotti
caseari, 4 aziende; ortofrutta, 6 aziende, di
cui 2 cooperative, per un totale di oltre 250
produttori; alimentare generale (olio, pasta e
conserve vegetali), 20 aziende.
Nutrita, altamente qualificata e professionale
la delegazione estera, composta da 38 buyer
e 7 giornalisti, provenienti da: Austria, Canada, Francia, Lettonia, Paesi Bassi, Belgio,
Germania, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna e Ungheria.
“L’attività - spiega Catalano – è consistita in
una missione incoming, con due giornate dedicate alle visite aziendali, divise per settori di
appartenenza, ed una sessione plenaria
presso la Camera di Commercio di Napoli
dove, dopo i saluti istituzionali alle delegazioni
e un primo bilancio del progetto, si sono avviati intensissimi incontri B2B”.
Un bilancio assolutamente positivo, confermato dalle dichiarazioni entusiastiche del dott.
Guido Magnoni, Ufficio Agroalimentare ICE
Agenzia, che nel complimentarsi con lo staff
di Legacoop Campania e di Indaco, ha auPrimo piano
ACI
spicato una ancor più stretta collaborazione
con l’Associazione regionale per il futuro.
Un format vincente ed originale, proposto da
Legacoop Campania, che all’attività di B2B
ha associato la novità della visita in azienda
da parte di buyer e giornalisti.“I riscontri dalle
aziende sono stati entusiastici – dice con
soddisfazione Catalano - ed è la prima volta
che si adotta questa modalità tutta ‘made in
Campania’. La nostra è stata anche una
scommessa culturale. Con un certo orgoglio,
posso dire che l’ICE Agenzia stessa replicherà
la modalità inedita organizzata da Legacoop
Campania e, ad ottobre, porterà in Puglia la
stessa manifestazione. Ma gli stessi buyer ed
i giornalisti hanno apprezzato questa formula,
che ha permesso non solo di entrare direttamente nelle aziende produttrici ma di conoscere territori della nostra regione come
l’Irpinia, il Sannio e il Cilento, tanto belli quanto
ancora troppo sconosciuti ai più, tanto belli
da sentire i giornalisti affermare di non avere
nulla da invidiare alle campagne toscane”.
L’appuntamento per un primo bilancio con i
dati commerciali di ICE Agenzia è tra un paio
di mesi, ma già si comincia a parlare dell’edizione 2015 di Incoming Campania.
Nella foto degustazione di prodotti della Coop
Rivabianca con la presidente Rosa Wedding
GENERAZIONI PUGLIA
#seituilministro, il ministro
Poletti incontra i giovani
“Il lavoro, le imprese, le istanze dei giovani
pugliesi attraverso le loro storie” raccontate
ad un interlocutore d’eccezione, il ministro del
Lavoro Giuliano Poletti.
Lunedì 7 luglio 2014, alle Officine Cantelmo
di Lecce, dalle ore 9.30, tanti, tantissimi
under 40, studenti, lavoratori, professionisti,
giovani imprenditori, volontari, formuleranno
domande, faranno istanze al Ministro Poletti,
per dirgli “Così stanno le cose”, come recita il titolo dell’evento.
L’incontro è organizzato da Generazioni Legacoop Puglia (coordinamento dei giovani
cooperatori under 40), insieme alle associazioni “Terra del Fuoco”, “Obiettivo Studenti”, “Il formicaio” e la cooperativa
Officine Cantelmo.
Un incontro aperto a tutti, dove i protagonisti
saranno i ragazzi e le ragazze, con le loro difficoltà, per esempio, ad entrare nel mondo
Legacoop
Settori
del lavoro, con un modello di flessibilità d’impiego che spesso diventa drammatica precarietà, senza contare le tantissime giovani
imprese che, a dispetto, della congiuntura
economica, provano ad accogliere la sfida del
cambiamento e creare nuove opportunità.
Sul sito web www.generazionipuglia.it con
l’hashtag #seituilministro gli organizzatori dell’evento stanno raccogliendo le domande da
rivolgere al Ministro: “Cosa chiederesti al
ministro del Lavoro se avessi la possibilità di andare a pranzo con lui? Il 7 Luglio abbiamo invitato a Lecce il Ministro
del Lavoro per raccontargli come
stanno le cose. Quali sono le questioni
che gli sottoporresti?”.
Sarà, dunque, un incontro aperto e partecipato. In rete, sui social network come facebook e twitter, sta circolando l’hashtag
#seituilministro. “Perché è a lui che noi, ragazze e ragazzi, ci rivolgiamo – spiega in una
nota il coordinamento Generazioni Legacoop
Puglia -. Vogliamo provare a stimolare le numerosissime istanze del nostro territorio, offrire una sorta di assist perché emergano le
difficoltà come anche le risorse e le proposte. Alle quali, siamo certi, il ministro Poletti
saprà darci una risposta”.
Per seguire l’evento:
Facebook: pagina “Organizzazione” Generazioni Legacoop Puglia
Twitter: @GenerazioniP hashtag: #seituilimistro
SICILIA
“Creare lavoro vero e sviluppo
sano in Sicilia nella legalità”
Un nuovo super store Conad a Castelvetrano, la città del superlatitante Matteo
Messina Denaro. Una struttura con un’area
vendite di 2000 metri quadri nata come
sfida imprenditoriale e di legalità e, per questo, presentata alla stampa e alla città nel
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
16
corso di un incontro dal titolo “Creare lavoro
vero e sviluppo sano in Sicilia nella legalità”
alla presenza del sindaco Felice Errante, del
vice presidente della Commissione antimafia, Fabrizio Ferrandelli, del presidente di
Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo, del numero uno di Confindustria Trapani, Gregory
Bongiorno e del consulente legale di Legacoop Sicilia, Nino Caleca.
A fare gli onori di casa Felice Errante, sindaco di Castelvetrano che ha lanciato un
messaggio di fiducia e di incoraggiamento
a tutti coloro che scelgono di investire in
città. “Vogliamo dimostrare – ha detto Francesco Messina, l’imprenditore di SicilConad
che ha realizzato l’investimento e che è già
titolare di altri supermercati Conad in Sicilia occidentale – che anche in territori difficili come Castelvetrano è possibile creare
posti di lavoro nel pieno rispetto della legalità”. Cinquantadue i dipendenti assunti
nella struttura collocata allo svincolo dell’autostrada a cui si aggiungono 5 stagisti.
“Abbiamo chiesto ad ognuno - ha aggiunto
-di firmare l’autocertificazione prevista dalle
norme antimafia con casellario giudiziario e
carichi pendenti”. Diciassette dei 52 dipendenti arrivano dal gruppo 6 Gdo confiscato
all’imprenditore Grigoli, prestanome del
boss latitante di Castelvetrano, Matteo
Messina Denaro. “Anche in questo caso il
personale è stato selezionato dopo accurati
controlli”, ha spiegato Messina. “Riuscire a
garantire il lavoro a chi fa una scelta di legalità è importante per fare attecchire l’economia sana. Noi abbiamo detto subito - ha
sottolineato Messina - da quale parte eravamo. E le nostre pratiche, a partire dalla
sottoscrizione del protocollo di legalità e del
codice etico, sono la dimostrazione che fare
imprenditoria sana è possibile anche in territori difficili come questo”.
“Un fatto nuovo e importante - ha aggiunto
Nino Caleca, consulente giuridico Legacoop
Sicilia - Si apre una struttura commerciale
e si presenta alla città, chiedendo a tutti di
fare rete in nome della legalità. Sceglie di
diventare impresa etica, una realtà limpida
che si oppone a quella della mafia e della
sopraffazione, creando sviluppo sano per il
territorio, è l’esempio che è la legalità che
può offrire lavoro e ricchezza, non la mafia”.
Per Gregory Bongiorno, imprenditore e presidente di Confindustria della provincia di
Trapani, “chi fa scelte coraggiose e chiare
deve essere sostenuto dalle istituzioni che
devono rendere convenienti gli investimenti
e creare un contesto sociale ed economico
favorevole”. Fabrizio Ferrandelli, vice Presidente Commissione Regionale Antimafia,
ha sottolineato invece che “la politica deve
stare accanto a chi, senza retorica e senza
parate antimafia, ci mette la faccia e inverte
la marcia.
Castelvetrano è una città che ha voglia di
riscatto - ha aggiunto - e oggi, questo incontro, è il segnale di una comunità che
vuole offrire un altro punto di vista. Perché
è la legalità che fa mangiare. Nell’immaginario collettivo, per troppo tempo, si è detto
tutto il contrario. Oggi dimostriamo che non
è così. Con la legalità si mangia”. Le conclusioni sono state di Emanuele Sanfilippo:
“Lanciamo un messaggio di fiducia e di incoraggiamento per dire a tutti che a Castelvetrano si può investire e lavorare nella
sicurezza e nella legalità. Oggi parliamo di
questa esperienza, ma parliamo innanzitutto del futuro della Sicilia. Perché la Sicilia decolla solo se ci sono buone
amministrazioni, istituzioni efficienti e operative e imprenditori onesti che vogliono lavorare. Queste sono le condizioni per creare
sviluppo e legalità e per far decollare la nostra terra”.
SARDEGNA
Convegno “Cooperare
per cogliere i frutti del lavoro”
Grande partecipazione e ottima riuscita del
Convegno, organizzato da Legacoop Sardegna, “Cooperare per cogliere i frutti del lavoro” tenutosi al THotel di Cagliari nella
giornata di Martedì 1 Luglio.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e del Presidente del
Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, i
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
lavori, ben coordinati dal Direttore di Nova Tv
Giorgio Mastino, sono stati aperti dal Presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, che ha sottolineato l’importanza della
Cooperazione in questi anni di crisi, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia e
l’aumento del lavoro, e il ruolo che essa può
svolgere nell’economia del dopo crisi. Atzori
ha fatto una panoramica di tutti i settori che
la cooperazione abbraccia, dall’agroalimentare alle costruzioni, dal sociale alla produzione e lavoro, dalla cultura al turismo,
indicando tre temi, quali ricette per una Cooperazione più forte e capace di andare oltre
la crisi: Innovazione, aggregazione e rinnovo
della Classe dirigente.
I relatori, Giustino di Cecco, docente di Diritto commerciale dell’Università Roma Tre e
Riccardo Barbieri, Responsabile Strumenti
Finanziari Legacoop Sardegna, hanno trattato il tema dei Workers buyout, evidenziando
i progetti avviati in Sardegna e facendo risaltare il ruolo degli strumenti finanziari e di garanzia, regionali e nazionali; Ignazio Leo,
Consulente del Lavoro – Sistema Servizi Legacoop, ha analizzato gli effetti delle ultime
riforme del lavoro sul sistema cooperativo,
prima e dopo la legge142, indicando anche
i passaggi non attuati ma previsti dalla stessa
legge; Giuseppe Cuccurese, Presidente
ABI Sardegna, e Direttore Generale del
Banco di Sardegna, dopo un attenta e lucida
analisi dei dati sul credito in Sardegna, ha
dato la disponibilità a proseguire la discussione per individuare nuovi prodotti bancari in
linea con le esigenze emerse dalla discussione e per le imprese.
Nel suo intervento, l’Assessore al Lavoro,
Virginia Mura, nel lodare il ruolo che la
Cooperazione sarda ha svolto e svolge, nella
salvaguardia e nell’aumento dell’occupazione, ha evidenziato anche il limitatissimo
utilizzo degli ammortizzatori sociali. Ha proseguito il suo intervento descrivendo la stra-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
17
tegia regionale che ha adottato per contrastare la disoccupazione soffermandosi anche
sul Programma Garanzia Giovani.
Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che
ha partecipato ai lavori dell’intero Convegno,
nel ringraziare Legacoop Sardegna e il suo
Presidente Atzori per l’invito, ha salutato i
tanti cooperatori presenti in sala, evidenziando che “si è dimesso da Presidente nazionale di Legacoop ma non da
Cooperatore”. Nel suo intervento ha evidenziato la necessità di puntare sulle potenzialità del sistema Paese e di avere una visione
di insieme, ponendo l’accento su equità, partecipazione responsabile dei cittadini, trasparenza delle decisioni ed efficacia delle
stesse.
Ignazio Angioni, Senatore XI Commissione
Permanente – Lavoro e previdenza sociale,
ha evidenziato l’importanza delle riforme che
si stanno portando avanti per far ripartire
l’economia di questo Paese, precisando però
che nella crescita bisogna mettere al centro
il Lavoro. Nel presentare in maniera puntuale
tutti i dati del costo del lavoro nei diversi
Paesi europei, ha concluso dicendo che l’elemento “costo del Lavoro” non è il fattore
della mancata crescita come erroneamente
oggi qualcuno afferma, ma che i fattori da
aggredire sono altri, primo fra tutti l’esagerata burocrazia di questo Paese.
Il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, complimentandosi per l’importanza
dell’iniziativa e per il valore dei temi trattati
dal Sistema Cooperativo Legacoop, dopo
aver fatto la sintesi del lavoro fatto nei suoi
primi 100 giorni di Governo ha evidenziato la
necessità di proseguire nel lavoro di sburocratizzazione del sistema in Sardegna, per
Primo piano
ACI
rendere più semplice gli investimenti, ponendo anche l’accento sull’importanza dell’istruzione e della flex security. Dopo aver
condiviso i passaggi della relazione del Presidente Atzori, ha dato la sua disponibilità ad
aprire quanto prima un tavolo per “cooperare e cogliere i frutti del lavoro” insieme con
Legacoop.
Enzo Porcu, Vice Presidente di Legacoop
Sardegna, nel salutare e ringraziare tutti coloro che sono intervenuti come relatori al
Convegno, giustificando, per impegni urgenti,
l’assenza di Antonello Cabras, Presidente
della Fondazione Banco di Sardegna, ha
chiuso il Convegno, salutando e ringraziando
anche i tanti cooperatori, i Consiglieri e gli
Assessori regionali, i Sindaci, i Rappresentanti delle Organizzazioni Datoriali e Sindacali, i Rappresentanti del Sistema Creditizio e
degli altri Enti regionali, presenti in sala.
BOLZANO
Aperitivo solidale con Emergency
e Libera Terra
La Bottega dei Sapori e dei Saperi di Libera
Terra di Bolzano (Corso Libertà 16) in collaborazione con il gruppo Emergency Bolzano
ha organizzato sabato 28 giugno un aperitivo solidale con i prodotti di Libera Terra per
sostenere il centro pediatrico di Goderich in Sierra Leone che dal 2002 ad oggi
ha curato gratuitamente più di 180.000
bambini.
In molti hanno risposto all’invito partecipando all’aperitivo solidale. Oltre alla degu-
Legacoop
Settori
stazione di prodotti di Libera Terra, durante
la manifestazione, era presente anche un
piccolo banchetto di Emergency con diversi
gadget e la possibilità di diventare soci dell’associazione.
PALERMO
Formazione, Legacoop “Riforma governo,innovativaesustradagiusta”
Pubblichiamo, di seguito, un comunicato
stampa, diffuso il 1° luglio, da Legacoop
Palermo, sulla riforma della formazione professionale del governo regionale.
“Siamo certi che la strada intrapresa dal
governo regionale è quella giusta”. È il commento di Legacoop Sicilia sulla riforma della
formazione professionale presentata nei
giorni scorsi dall’assessore Nelli Scilabra
alle associazioni datoriali. “Da molti anni le
associazioni di impresa - dice il presidente
di Legacoop Palermo, Filippo Parrino hanno sostenuto l’esigenza di una riforma
del sistema della formazione professionale
in Sicilia. Il ddl messo a punto dal governo
ci convince perché introduce modifiche che
vanno verso le esigenze del mondo delle
imprese, creando un raccordo tra scuola,
mondo universitario e realtà produttive e
premiando la ricerca. Un impianto - continua Parrino - che recepisce quanto di innovativo e in fatto di buone pratiche è già
stato introdotto e sperimentato in altre regioni. Adesso occorre fare presto con la
speranza che la struttura della riforma
regga alla verifica d’aula”.
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Co.Ve.Co.
18
CO.VE.CO
>> Cns
Volta pagina,
rinnovato l’intero Cda
>> Coop Costruzioni
All’indomani del totale rinnovo del cda del
CO.VE.CO, Consorzio Veneto Cooperativo
(realtà che conta 60 anni di vita e riunisce
oltre 80 cooperative socie), da parte dell’Assemblea dei soci svoltasi lo scorso venerdì
27 giugno, il Consiglio di amministrazione ha
eletto lunedì 30 giugno, nella sua prima seduta, il nuovo presidente: è Devis Rizzo, già
responsabile del settore produzione e lavoro
e dell’area finanziaria di Legacoop Veneto.
Nato nel 1974 a Este (Padova), Rizzo è revisore cooperativo e ha operato a lungo nei
confidi del movimento cooperativo regionale
e nazionale. È consigliere di amministrazione
di C.C.F.S (Consorzio cooperativo finanziario
per lo sviluppo), la struttura di intermediazione finanziaria cooperativa con sede a Reggio Emilia.
Eletto anche il vicepresidente, Eugenio Stefani, 64enne: figlio di uno dei suoi soci fondatori, è entrato nella Cooperativa Meolese
nel 1969 a soli 19 anni. Stefani, laureato in
architettura, è direttore tecnico della cooperativa, una realtà che si occupa di costruzioni
civili, principalmente di edifici residenziali e
strutture ospedaliere e alberghiere.
Il terzo nuovo consigliere del Co.Ve.Co. è Daniele Casotto, nato nel 1958 a Palazzolo
dello Stella (Udine), da poco presidente della
Celsa società cooperativa di Latisana (Udine)
e con alle spalle una lunga esperienza di
cooperatore maturata in particolare nella
cooperazione di consumo e in quella edilizia
di abitazione.
«L’Assemblea ha fatto proprie le valutazioni
che ho raccolto e condiviso in queste settimane in un serrato giro di consultazioni della
base associativa, secondo quanto mi era
stato richiesto dallo stesso consiglio di amministrazione dimissionario - dichiara il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi -.
Un rinnovamento del vertice e della direzione
da noi fortemente auspicato dopo le dimissioni del Cda precedente, presentate due
settimane fa: un atto indispensabile per favorire - a prescindere da quelli che saranno
gli esiti finali delle inchieste - la necessaria
distinzione tra le responsabilità personali e
quelle del consorzio».
«Questa fase di profondo cambiamento, che
potrà contare anche su nuove competenze
>> Coopservice
>> Coopselios
>> CIR food
>> Coop Reno
>> UniAbita
>> Coopsette
>> Unieco
>> INDACO
>> AICCON
>> CADIAI
>> Cooperativa Terra Orti
>> Coop Camelot
>> Officina Giotto
>> Teatro Testoni Ragazzi
di Bologna
>> Itaca
>> Itaca
>> Open.co
>> Cotabo
>> Consorzio Abaco
>> Coop Murri
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
professionali - continua sempre Rizzi - contribuirà a garantire la tutela del patrimonio
del consorzio e la sua crescita, oltre che le
numerose attività nelle quali sono impegnate
le cooperative consorziate che danno lavoro
a numerosi soci e dipendenti». «Siamo pienamente consapevoli della delicatezza della
fase in corso, aggravata dalla situazione del
mercato che continua a essere critica - conclude il presidente -: ma il consorzio ha alle
spalle storia, risultati e capacità che il movimento cooperativo non può e non vuole vedere disperse».
In un messaggio inviato all’Assemblea dei
soci, così commenta il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti: «Condivido
pienamente il richiamo di Legacoop Veneto
all’esigenza di rispettare le indagini in corso,
sia per quanto riguarda il lavoro della Magistratura che per il diritto degli accusati alla
difesa, e alla necessità che le imprese assumano comportamenti a tutela della continuità
aziendale e dell’occupazione di soci e dipendenti».
CNS
Assemblea di Bilancio 2013
La svolta nella crescita
Si potrebbe definire un appuntamento cruciale ed emotivamente carico quello vissuto
dal Cns nel corso dell’Assemblea di Bilancio
2013 che si è svolta a Bologna, presso l’Hotel Savoia Regency, giovedì 26 giugno. Una
scadenza canonica che non solo ha rappresentato l’occasione per ratificare un ulteriore
anno di crescita sancito nei risultati dell’esercizio 2013, ma che ha visto la designazione dei nuovi vertici aziendali con la
nomina del Consiglio di Sorveglianza, a capo
del quale è stato eletto Brenno Peterlini,
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
19
che succede a Graziano Rinaldini, alla
conclusione del mandato. Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi al termine dell’Assemblea
ha indicato Ugo De Francesco come nuovo
presidente del Consiglio di Gestione e Giuseppe Cinquanta come vice presidente. Un
avvicendamento naturale, giunto al termine
del mandato, che si traduce in una svolta nel
segno, comunque, di una positiva continuità
lungo un cammino contrassegnato dai progressi dell’attività economica e commerciale
dell’ultimo esercizio. Progressi soddisfacenti
ma su cui certamente non ci si può adagiare
come sottolinea nel suo intervento Brenno
Peterlini, rimarcando come il Consorzio: “sia
abituato da sempre a celebrare con moderazione i successi, riflettere sugli errori per
capirne le ragioni e pensare al futuro; pensare al futuro oggi significa comprendere
come evolverà il mercato dei servizi e se
siamo attrezzati per affrontarlo con successo.
Un cammino che non può e non deve arrestarsi”.
Una filosofia che si riflette nell’illustrazione di
risultati 2013. L’entità del fatturato, ovvero
685.868.676 euro, +10,3% rispetto al
2012, del valore della produzione
(712.040.939 euro) e del patrimonio netto
(46.719.620 euro), sono il frutto, come ribadito nel corso dell’Assemblea, di una lungimirante strategia di diversificazione che ha
condotto il Consorzio a sviluppare inedite e
più innovative competenze soprattutto nel
settore dell’Energia, dove ad un fatturato di
76.784.872 euro è corrisposto un progresso, rispetto al 2012, del 73%.
Un avanzamento importante di fatturato
(106,4 milioni di euro, +23% circa rispetto al
2012) si è registrato nel settore dell’Ecologia,
anche se le Pulizie rimangono, in termini assoluti di fatturato, la punta di diamante del
Consorzio, con una performance pari a
303.472.986 euro (+4,64 rispetto al 2012).
Per Ugo De Francesco, neo presidente del
Consiglio di Gestione: “I risultati del bilancio
2013 sono il frutto del lavoro di squadra di un
gruppo dirigente che ha lavorato insieme per
nove anni, di cui gli ultimi tre all’interno del
Consiglio di Gestione.Anche solo per il semplice fatto che i componenti del Consiglio rimarranno sostanzialmente gli stessi parlerei
di “discontinuità nella continuità”.
Primo piano
ACI
COOPSERVICE
2013 positivo, ricavi a 382 mln di
euro con un utile di 1,4 mln
Coopservice ha chiuso un 2013 positivo, nonostante il perdurare della crisi e i tagli della
spending review (-15 milioni di euro nel solo
settore dei servizi di igiene e sanificazione
prestati agli ospedali e alle strutture sanitarie).
Il bilancio, portato all’approvazione dei soci
nell’assemblea generale del 29 giugno al
Teatro delle Muse di Ancona (appuntamento
che è stato preceduto dalle assemblee territoriali che hanno già dato semaforo verde) si
è chiuso con un fatturato di 382 milioni
di euro, sostanzialmente in linea con i
risultati del 2012.
All’Assemblea ha partecipato il presidente di
Legacoop nazionale e dell’Alleanza Cooperative Italiane, Mauro Lusetti.
Il risultato finale dell’esercizio 2013 presenta
un utile netto pari a 1,436 milioni di euro,
superiore a quello conseguito nel 2012 e ottenuto dopo aver accantonato 5,8 milioni
per imposte e tasse, 6,7 milioni per ammortamenti e dopo aver riconosciuto ai
soci un ristorno di 800mila euro. Somma
che si aggiunge a 1,706 milioni di euro che
nel 2012 sono ritornati ai soci sotto forma di
vantaggi sociali (interessi sul prestito, remunerazione e rivalutazione del capitale sociale, strenna natalizia e attività sociali),
contribuendo a sostenere il reddito di migliaia
di famiglie.
«Si tratta – ha commentato il presidente di
Coopservice, Roberto Olivi – di performance per nulla scontate e ancora più significative se lette alla luce della crisi
economica. Se a questi risultati aggiungiamo
la solidità finanziaria e patrimoniale (il patrimonio netto complessivo di Coopservice ha
superato i 94mln di euro, 113 mln il patrimonio del Gruppo), si può sostenere che la
cooperativa gode di buona salute e ha le
carte in regola per affrontare le nuove sfide
che l’attendono sulla strada dello sviluppo.
Un percorso impegnativo che affrontiamo nel
segno dell’innovazione, investendo risorse
in nuove attività ad alto contenuto tecnologico come la logistica del farmaco e
il facility management».
Il capitale sociale nel 2013 ha toccato
Legacoop
Settori
quota 14,118 milioni di euro; il prestito
dei soci è ammontato a 5,745 milioni di
euro, remunerato con tassi netti fino al
3,34%.
Dei 289, 474 milioni di euro di valore aggiunto globale - la ricchezza creata da Coopservice nel 2013 - il 49% è andato ai soci
(retribuzioni e vantaggi sociali); il 41% ai dipendenti non soci (retribuzioni); il 4% all’impresa (ammortamenti e accantonamenti); il
2% allo Stato (tasse e imposte); lo 0,6% alla
cooperazione (contributi, promozione nuove
cooperative); lo 0,4% alle comunità locali a
sostegno di iniziative solidaristiche, culturali e
sportive.
Fra le società del Gruppo Coopservice, che
nel 2013 ha generato ricavi per 614 milioni di euro (+4,5 milioni sul 2012), si
segnalano gli ottimi risultati di Servizi Italia,
società quotata sul segmento Star della
Borsa Italiana e principale controllata di Coopservice, che ha chiuso lo scorso esercizio
con 212 milioni 215 mila euro di ricavi e un
utile netto di 9 milioni 66 mila euro, rafforzando la sua leadership nel mercato italiano
dei servizi integrati di noleggio, lavaggio, sterilizzazione di materiale tessile e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere. Lo
scorso anno Servizi Italia ha rafforzato la
sua presenza in Brasile, attraverso l’acquisizione di due lavanderie industriali, la
Maxlav S.a. e la Vida S.a., nello Stato di San
Paolo. Una strategia di espansione all’estero
che recentemente ha visto Servizi Italia affacciarsi sui mercati di Turchia e India.
Buoni anche i risultati della controllata Archimede, l’agenzia per il lavoro che nel
2013 ha realizzato ricavi per 27 milioni 652
mila euro, in crescita del 3%, con un utile di
oltre 470 mila euro, confermando la propria
capacità di stare su un mercato, quello della
somministrazione di lavoro, che ha pesantemente risentito della crisi economica.
A fine 2013 il Gruppo Coopservice occupava 16.022 persone, in netta crescita
rispetto ai 15.064 occupati del 2012.
Coopservice conta 5.257 soci, 3.084
donne (il 59%) e 2.173 uomini (41%). Una
parte significativa dei soci, 911, il 17% del
totale, è di nazionalità non italiana e
proviene da oltre 80 paesi diversi. L’età
media dei soci è di poco inferiore ai 45
anni.
«Ancora una volta abbiamo affrontato le sfide
Territori
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e le difficoltà del mercato riuscendo a coniugare imprenditorialità e socialità, come si
conviene a una cooperativa come la nostra –
ha ricordato Olivi– Una cooperativa che della
propensione a innovare ha fatto la più importante leva del suo sviluppo e che dell’ampia base sociale e territoriale ha fatto un
punto di forza imprescindibile. Alle migliaia
di donne e uomini, che ogni giorno con dedizione e professionalità prestano il loro lavoro in Coopservice determinandone i
successi, va il nostro sincero ringraziamento».
La presenza di Coopservice in Ancona
Dal 1999 Coopservice presta i servizi di
igiene e sanificazione all’Ospedale Torrette
di Ancona. Recentemente si è aggiudicata
l’appalto per la fornitura del servizio energia
e manutenzioni all’ASUR 4 Marche (80 siti di
cui 7 ospedali) sostenendo un investimento
di tre milioni di euro in opere di riqualificazione finalizzate al risparmio energetico.
Complessivamente, Coopservice occupa in
Ancona 330 persone.
COOP COSTRUZIONI
2013, anno molto duro,
i ricavi crescono nel fuori sede
Il 2013 di Coop Costruzioni si chiude positivamente, con alcuni settori che mantengono aspetti di criticità e altri che
registrano risultati in crescita: è questo, in
estrema sintesi, il bilancio consuntivo approvato il 28 giugno dall’assemblea dei
soci della storica cooperativa bolognese dal
presidente Luigi Passuti.
«Il 2013 chiude con volumi della produzione pari a 182,5 milioni di euro contro i
176,7 milioni di euro dell’anno precedente
– ha ricordato Passuti –. I’incremento è
pari al 3,3%, dovuto per buona parte all’incremento della produzione generata
dall’attività caratteristica, in particolare
delle grandi opere infrastrutturali per buona
parte acquisite nel Mezzogiorno d’Italia.
L’utile netto rilevato al termine dell’esercizio (0,2 mln di euro) rappresenta un sostanziale risultato di pareggio di bilancio,
realizzato in un anno di forte crisi del settore e condizionato da carenza di risorse fiPrimo piano
ACI
nanziarie, di commesse e di margini industriali».
L’utile, pur modesto, consente di rafforzare
il patrimonio aziendale. Le scelte compiute
negli anni trascorsi, adottando politiche di
bilancio prudenziali, oggi sono determinanti
per consentire all’azienda di superare le
criticità del mercato, prudenze che vengono mantenute anche nel bilancio 2013
con accantonamenti sia al Fondo Svalutazione Partecipazioni che ai fondi Rischi su
crediti, per oltre 6,0 milioni di euro.
Le acquisizioni 2013 ammontano a 151 milioni che diventano, comprese integrazioni e
rettifiche 165 milioni.
Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2013, inteso come lavori residui a fine anno, risulta
essere di 407milioni, in lieve incremento
(+3%) rispetto all’anno precedente.
L’analisi del portafoglio per settori e area
mette in evidenza una diminuzione dei lavori
dell’area sede (-14%), in particolare del settore edile (-19%), e un incremento di quelli
del fuori sede (+16%) e dei grandi lavori
(+16%).
Diminuiscono i lavori privati, ma aumentano
quelli pubblici, che raggiungono l’83% del
portafoglio lavori, mentre il 45% dei lavori in
portafoglio rimane ancora in Emilia Romagna.
Occupazione in flessione: a fine 2013 Coop
Costruzioni occupava 425 persone, a fronte
delle 437 di fine 2012.
«Anche attraverso l’accordo con i sindacati
raggiunto quest’anno, che prevede l’utilizzo
degli ammortizzatori sociali – ha osservato
Passuti – continuiamo nell’opera di ristrutturazione e rilancio della cooperativa che ci
vede sempre più impegnati nel Fuori Sede. Il
territorio regionale resta comunque fondamentale per noi, anche perché è qui che si
concentra la gran parte deglli addetti ed è innanzitutto a loro che vogliamo garantire reddito e lavoro».
Per quanto riguarda il quadro economico di riferimento del budget 2014, viene stimata una
produzione complessiva pari a 190 milioni di
euro con una crescita stimata di circa il 5%.
La crescita della produzione, pur in presenza
di una importante crisi del mercato, è stata
stimata in particolare nel settore delle grandi
opere (+27%), e nel Fuori Sede (oltre 100%),
mentre si prevede una riduzione della produzione di sede a seguito della riduzione di
bandi pubblici e commesse private.
Legacoop
Settori
COOPSELIOS
Oltre i confini
del welfare
A conclusione del ciclo delle Assemblee territoriali dei soci, si è tenuta venerdì 27 giugno 2014 alle ore 18.30, presso il Park
Hotel Italia a Castelnuovo del Garda (VR),
l’Assemblea Generale dei Soci della Cooperativa Sociale Coopselios.
Fra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione del Bilancio Ordinario e Consolidato
2013, la presentazione del Bilancio Sociale
2013 e del Piano Strategico 2014/2018
che orienterà l’attività della cooperativa nei
prossimi 4 anni.
L’esercizio trascorso conferma il trend positivo di Coopselios che prosegue nel suo percorso di crescita.
Il fatturato si attesta a oltre 110 milioni di
Euro con un aumento nel triennio di oltre il
17%, mentre il patrimonio sfiora i 25 milioni
di Euro, in aumento di oltre il 27% nell’ultimo triennio. Positivi anche i dati sull’occupazione con un aumento del 3%.
Rispetto agli indici reddituali, il ROE, è in leggera flessione rispetto all’anno precedente
attestandosi al valore medio del 7% dell’ultimo triennio; il ROI, che indica la redditività
e l’efficienza economica della gestione caratteristica, si mantiene stabile per l’esercizio 2013.
Rispetto agli indici finanziari, l’indice di liquidità secondaria si attesta nel 2013 a
1,29, confermando quindi nel triennio l’ottima solvibilità dell’azienda.
Allo stesso tempo l’autonomia finanziaria
cresce nel triennio 2011-2013, confermando l’equilibrio di Coopselios nel far
fronte, con i mezzi propri, alle esigenze di finanziamento delle proprie attività.
Grazie a una strutturata e capillare attività di
recupero crediti, Coopselios è riuscita a diminuire sensibilmente il valore dei crediti,
Territori
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garantendo una maggiore liquidità finanziaria.
Allo stesso tempo, nell’ultimo triennio, nonostante un incremento della liquidità, Coopselios ha adottato una strategia
prudenziale, nell’avviare nuovi investimenti,
caratterizzata da una accurata selezione
delle opportunità commerciali.
Va inoltre segnalato un miglioramento significativo della gestione finanziaria. L’incidenza sul risultato economico è calata di
circa il 40% rispetto all’esercizio precedente,
con un’incidenza dello 0,25% sul fatturato
della cooperativa.
Dichiarazione del Direttore Generale, Raul
Cavalli “È importante sottolineare come si
consolidano territori quali il Lazio, con l’apertura del nuovo asilo nido di Aranova a Fiumicino, l’area Liguria-Toscana con la
Comunità socio educativa per minori “La
Casa di Bastian” a Villafranca Lunigiana,
Massa Carrara; confermano il loro sviluppo
l’area di Piacenza con l’apertura del Centro
Socio Riabilitativo Diurno “Faro Rosso” di Cà
Torricelle e l’area di Reggio Emilia con
l’inaugurazione del nido “L’abete bianco” di
Villa Minozzo. Nell’area Veneto si segnala
l’apertura del centro di servizio per anziani
non autosufficienti di Meolo, in provincia di
Venezia.
Nel 2013, è significativo rilevare che Coopselios è stata impegnata nella progettazione
di un importante Programma Educativo di
respiro internazionale, per lo sviluppo di un
modello educativo negli Emirati Arabi Uniti.
La collaborazione con la fondazione, Family
Development Foundation, con sede ad Abu
Dhabi, ha portato alla firma di un accordo
quadro, per la realizzazione di un partenariato di lungo periodo.”
Dichiarazione del Presidente Guido Saccardi “Coopselios è una cooperativa con
una forte partecipazione sociale. Dei 2.888
lavoratori al 31 dicembre 2013, il 76% sono
soci.
Per i soci sono stati realizzati diversi progetti:
- Si è concluso il percorso per la formalizzazione della Commissione Pari Opportunità,
il cui obiettivo è la lotta contro tutte le forme
di discriminazione sul luogo di lavoro;
- per la conciliazione tempi di vita-tempi di
lavoro è proseguita l’esperienza del progetto
“Ri-generazioni”, in particolare con il Fattorino Sociale;
Primo piano
ACI
- è stato attivato un percorso di formazione,
per le lavoratrici e i lavoratori al rientro da
periodi di assenza prolungati per facilitarne
il reinserimento.”
Un welfare quindi che, nel 2013, ha superato i confini, non solo tematici ma anche
geografici, in una cooperativa, Coopselios,
che attraverso il miglioramento continuo e
percorsi di innovazione fa dell’ascolto e dell’orientamento al cliente il suo obiettivo principale.
CIR FOOD
La Cooperativa Italiana di Ristorazione cresce e tutela il lavoro
Si è svolta il 28 giugno a Roma, l’Assemblea
nazionale dei soci per l’approvazione del bilancio 2013 della Cooperativa Italiana di Ristorazione, ai primi posti in Italia nei servizi di
ristorazione collettiva e leader nella scolastica. Soltanto a Roma CIR food serve
dal 1998 circa 20mila pasti al giorno ai
bambini di scuole materne, elementari e
medie, nell’ultimo appalto per la zona di
Ostia, i plessi della zona Tiburtina e per 8 circoli in autogestione. Circa l’80% delle materie prime proviene dal territorio
laziale, il 50% dei prodotti è biologico e si
contano circa 1.400 menu speciali per intolleranze alimentari o vincoli religiosi.
Nel complesso CIR food presenta un esercizio 2013 con 76 milioni di pasti serviti in
15 Regioni italiane grazie a 10.700 dipendenti, di cui il 90% donne.
Inoltre, annuncia due operazioni di rafforzamento della compagine societaria.
Si tratta della fusione per incorporazione
della società cooperativa 8 Marzo, con
sede a Livorno e 200 persone impiegate,
attiva nei servizi di ristorazione collettiva prevalentemente nelle province di Livorno e
Pisa. Inoltre, CIR food ha acquisito il 100%
delle quote di Alisea Srl, impresa fiorentina
specializzata nella ristorazione ospedaliera in
Toscana. L’impresa cooperativa assicura
dunque continuità e tutela del lavoro, beneficiando del radicamento sul territorio di
queste realtà in settori strategici.
L’andamento dei ricavi 2013, pari a 491
milioni di euro (+2% rispetto al 2012),
rispecchia una maggiore presenza di CIR
Legacoop
Settori
food nel settore della ristorazione collettiva, che incide sul totale per il 72,8% con
357 milioni di euro, seguito dalla ristorazione commerciale con 68 milioni e dai buoni
pasto: 12 milioni di ticket venduti, pari a 66
milioni di euro. In aumento il margine operativo lordo, che passa da 34 a 37 milioni
di euro. Migliorato del 13% l’utile netto
che raggiunge i 12,7 milioni di euro.
“È un risultato storico per CIR food – commenta la neopresidente Chiara Nasi nel
presentare il suo primo bilancio d’esercizio
– che diventa estremamente significativo alla
luce di un anno ancora difficile per l’economia e la stabilità del nostro paese, dove critiche sono rimaste anche le condizioni del
mercato della ristorazione segnato dal calo
della domanda e dalla spending review in
atto negli enti pubblici. Vogliamo ricordare –
continua Nasi - in tale contesto economico
gli investimenti, pari a 13,8 milioni di
euro, destinati innanzitutto alla creazione di
nuovi centri produttivi e all’efficienza delle
strutture operative, oltre che alla sicurezza e
alla formazione costante del personale”.
Solido come sempre il quadro patrimoniale di
CIR food, che registra una crescita del13%
del capitale sociale, pari a 20 milioni di
euro, e un patrimonio netto di oltre 90
milioni di euro. Confermata dunque la fiducia dei 6.052 soci lavoratori, in aumento del
2% rispetto all’esercizio precedente, ai quali
sarà versato un ristorno di 2,2 milioni di euro.
“Dopo aver ricevuto un’eredità così importante dallo storico Presidente Ivan Lusetti –
continua Chiara Nasi - sono fiera e orgogliosa di presentare un bilancio positivo e in
continuità con il passato: abbiamo consolidato l’occupazione, migliorato la redditività
ed incrementato il ristorno ai soci cooperatori.”
Di segno positivo anche il bilancio consolidato 2013: 495,5 milioni di euro con un
incremento del 2% rispetto all’anno precedente e un utile netto di 13,9 milioni di
euro. In questo esercizio sono incluse le società partecipate, fra cui realtà internazionali
che proiettano il gruppo sui mercati esteri:
CIR Golden Rest Bulgaria, Esedra Belgio e
CIR food USA e in Italia Desio Food Spa,
Risto4 Srl e Circostanza Srl.
“Operiamo in un settore fra i più delicati, la ristorazione per bambini e degenti, in cui la revisione della spesa pubblica purtroppo si
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basa su aspetti economici e non qualitativi –
conclude Nasi – Siamo fortemente convinti
che nella ristorazione collettiva appaltata sia
invece indispensabile proporre un nuovo servizio di ristorazione sostenibile che integri
e rispetti la dimensione ambientale,
economica e sociale, senza rinunce
qualitative.”
COOP RENO
Eletti il nuovo Consiglio
di Sorveglianza e di Gestione
Sabato 28 giugno, presso il Zanhotel di Bentivoglio (BO), si è conclusa l’annuale Assemblea dei Delegati, nell’ambito della quale
sono stati eletti i nuovi componenti del Consiglio di Sorveglianza. L’organismo di vertice
della Cooperativa composto da 15 Consiglieri, tra cui 7 donne, risulta essere così
composto: Mario Cifiello Presidente e i
Consiglieri Doriana Ballotti, Chiara Bertelli,
Gianluca Capellari, Paolo Ceccardi, Maura
Felicani, Daniele Fioresi, Chiara Gambetti,
Massimo Mota, Mara Neri, Celestina Rossi,
Savio Sangiorgi, Gabriella Sapori, Guido Toletti, Guido Turrini.
L’annuale Assemblea dei Delegati di quest’anno ha rappresentato per Coop Reno una
svolta epocale: Paolo Bedeschi socio fondatore e Presidente di Sorveglianza ha lasciato
i vertici della Cooperativa dopo ben 26 anni,
chiudendo un altro bilancio positivo e salutando i Soci con queste parole “questa è
l’eredità che posso lasciare ai miei successori, insieme all’augurio di potere avere nel
prossimo futuro tante altre soddisfazioni”.
L’Assemblea Generale dei Soci, accogliendo
la proposta del Consiglio di Sorveglianza, ha
acclamato Paolo Bedeschi Presidente
Onorario della Cooperativa. Tale carica è
onoraria e non ha implicazioni formali o operative nella governance della Cooperativa.
Il Consiglio di Sorveglianza ha poi provveduto
alla nomina del nuovo Consiglio di Gestione,
in questo modo: Andrea Mascherini Presidente, Marco Manzoli Direttore Commerciale e Vice Presidente, Marica Minozzi
Responsabile del personale, Monica Marchioni Responsabile amministrazione e Cristina Galliera Responsabile direzione soci.
Il nuovo Presidente del Consiglio di Gestione,
Primo piano
ACI
Andrea Mascherini, 41 anni, il più giovane
Presidente delle cooperative di consumo, laurea in economia e commercio, ha iniziato il
proprio percorso in Coop 25 anni fa, come
addetto alle vendite nel supermercato di
Monghidoro, proseguendo negli anni come
referente della sezione soci, poi nel Consiglio
di Amministrazione successivamente, responsabile della Direzione Soci e Comunicazione del Consiglio di Gestione di Coop Reno.
Nel suo primo discorso in veste di neo-Presidente, ha esordito con un saluto particolare dedicato a tutte le persone che credono
e partecipano con passione alla vita della
cooperativa: lavoratori e soci volontari.
A tutti i collaboratori ha rivolto una richiesta
di impegno e condivisione, che ha tradotto
così “ereditiamo un testimone importante,
ma dobbiamo lavorare con la convinzione
che …. il meglio deve ancora venire”.
UNIABITA
In crescita patrimonio netto, valore
della produzione e prestito sociale
UniAbita, cooperativa di abitanti fra le più
grandi in Italia con circa 20.000 soci, ha
presentato il 28 giugno, nel corso dell’Assemblea Generale dei Soci Delegati, il proprio Bilancio d’Esercizio e Consolidato e il
Bilancio di Responsabilità Sociale 2013.
Indicatori economici
Nel 2013 il valore della produzione si è attestato a oltre 36,5 mln di euro, a fronte dei
31,1 mln del 2012, con un utile di 173.000
euro, un patrimonio netto di oltre 298,8 mln
di euro e un valore aggiunto globale netto
(che indica l’entità della ricchezza prodotta
dalla cooperativa) di 8,4 mln di euro (+1,5
mln rispetto al 2012).
trimonio immobiliare
Il patrimonio immobiliare a proprietà indivisa
di UniAbita è costituito da 2.808 appartamenti, 2140 box, 106 negozi, mentre, per
quanto riguarda la proprietà divisa, sono
380 gli alloggi in costruzione e 330 quelli in
programma.
L’housing sociale
UniAbita attua una politica di housing sociale basata sulla collaborazione pubblicoprivato e rivolta a quelle fasce di
popolazione particolarmente esposte al-
Legacoop
Settori
l’emergenza abitativa, quali giovani coppie,
famiglie monoreddito e soggetti con specifiche esigenze come studenti fuori sede e
persone diversamente abili. Proprio a queste ultime, ad esempio, sono stati riservati
5 dei 32 alloggi recentemente realizzati a
Cinisello Balsamo attraverso il recupero dei
piani piloty (porticati). In convenzione con
Regione Lombardia e Comune di Milano,
inoltre, UniAbita ha realizzato 89 alloggi in
viale Sarca a Milano: un intervento di housing sociale di qualità, a canone moderato
e concordato. In totale, sono 121 gli alloggi
in housing sociale realizzati da UniAbita nel
2013.
I canoni
UniAbita applica per le nuove assegnazioni
due fasce di canoni, stabilite in base all’anno di costruzione dell’immobile; gli alloggi negli stabili più datati hanno un
canone inferiore (64 euro/mq annuo) rispetto a quelli degli stabili più recenti (70
euro/mq annuo). Il confronto fra i canoni applicati da UniAbita e quelli di mercato fa
emergere la convenienza dei canoni applicati dalla cooperativa: per quanto riguarda
le nuove assegnazioni, il canone mensile di
UniAbita consente un risparmio medio che
va dal 25 al 50%; per le assegnazioni storiche, il risparmio per i soci UniAbita è di
71,5 euro annui al mq (i raffronti sono stati
effettuati sulla base delle rilevazioni dei
prezzi degli immobili “Borsa Immobiliare di
Milano, n.44/2° semestre 2013”).
UniAbita per le pari opportunità
Alla fine del 2012 il Ministero per le Politiche per la famiglia ha finanziato “UniAbita
per le pari opportunità”: un progetto della
durata di due anni, a partire dal 1 gennaio
2013, volto alla conciliazione dei tempi di
lavoro e dei tempi dedicati alla cura della
famiglia per i 68 dipendenti (la maggior
parte dei quali donne) di UniAbita.
Nell’ambito di questo progetto sono state
intraprese iniziative quali il part time reversibile, il telelavoro, la banca delle ore (che
consente di convertire le ore di straordinario in recupero di ore di astensione dal lavoro), la convenzione con un asilo nido e
servizi a tariffe agevolate e fringe benfit in
busta paga a dipendenti con familiari non
autosufficienti.
Il prestito sociale
Il prestito sociale è lo strumento principale
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con il quale la cooperativa reperisce le risorse finanziare utili a perseguire la propria
missione sociale ed è inoltre un importante
indicatore del grado di fiducia che i soci accordano alla cooperativa. Nel 2013 il prestito sociale è stato di 143.639.358 euro,
+6.891.000 euro rispetto al 2012: un risultato straordinario, che premia le proposte di nuovi prodotti di risparmio
particolarmente apprezzati dai soci giovani.
La tutela dell’ambiente
Dal 2004 UniAbita ha intrapreso un percorso nell’ambito delle energie alternative
e rinnovabili, volto a ridurre le emissioni di
anidride carbonica e ottenere un risparmio
energetico ed economico. I principali interventi del 2013 vanno dall’installazione di un
impianto fotovoltaico nel caseggiato di via
Mazzocotelli a Monza (32 moduli pari a una
superficie di 122 mq) all’illuminazione delle
parti comuni di 4 caseggiati con LED di ultima generazione (con un risparmio energetico del 6,5% e l’azzeramento dei costi
di manutenzione), fino alla partecipazione
del caseggiato di via Mozart al progetto
sperimentale EcoCourts, che ha come
obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini
verso un consumo consapevole e la riduzione dei consumi di acqua e di energia
elettrica e della produzione di rifiuti.
In totale, nel 2013, sono stati risparmiati
197.989 kg di anidride carbonica.
“Con questo Bilancio, ha dichiarato Gian
Matteo Marangoni, presidente di UniAbita, documentiamo l’impegno costante
della nostra cooperativa, che non si piega
alla crisi ma che reagisce, per salvaguardare e difendere il diritto dei propri soci a
un’abitazione e a una vita sostenibile e dignitosa”.
COOPSETTE
Un difficile 2013 quale punto di
partenza per il rilancio aziendale
Si è tenuta lunedì 30 giugno a Reggio Emilia,
presso il Centro “Loris Malaguzzi”, l’Assemblea Generale dei soci per l’approvazione del
Bilancio relativo all’esercizio 2013.
Un anno molto impegnativo per la Cooperativa, che porta i segni di un percorso di risanamento economico e finanziario reso
Primo piano
ACI
possibile dall’omologazione del piano di ristrutturazione che ha visto quali principali protagonisti i vari creditori sociali, che hanno
sostenuto il piano di rilancio dell’impresa.
Il valore della produzione si è attestato a 281
milioni di euro, in calo di circa 23 milioni rispetto all’esercizio precedente. Il reddito netto
segna una perdita, a livello di bilancio consolidato, di 70,7 milioni di euro. Su tale risultato
hanno inciso rilevanti svalutazioni ed accantonamenti relativi ad assets e partecipazioni
societarie riferibili al mercato immobiliare,
oltre a diseconomie e perdite di natura non
ricorrente, causate dalla difficile situazione
vissuta dalla Cooperativa durante gran parte
dell’esercizio.
Sotto il profilo patrimoniale, pur dopo le pesanti perdite del biennio 2012-2013, il patrimonio netto della Cooperativa si attesta a 137
milioni di euro. La posizione finanziaria netta
passa da 236 a 291 milioni di euro, con
un’incidenza del medio-lungo termine di circa
l’80%. I debiti commerciali calano di 74 milioni di euro rispetto all’esercizio 2012. Il portafoglio lavori a fine esercizio si attestava a
circa 1,2 miliardi di euro.
“E’ sulla tenuta sociale dimostrata in una fase
particolarmente difficile, sulla relazione positiva con i nostri stakeholder, sulla nostra capacità di fare che vogliamo puntare per il
rilancio della Cooperativa” ha dichiarato il
Presidente Fabrizio Davoli. “I dati di preconsuntivo 2014 ci proiettano ad un fatturato vicino ai 400 milioni di euro e a un
risultato economico di sostanziale pareggio.
In parallelo continueremo a lavorare per dar
vita, insieme ad Unieco, a un soggetto imprenditoriale competitivo e all’altezza delle
sfide del mercato. Siamo pienamente consapevoli di essere solo all’inizio del percorso
e delle difficoltà che dovremo quotidianamente affrontare, ma abbiamo tutte le carte
in regola per farcela”.
Coopsette è attiva su importanti commesse
infrastrutturali del nostro Paese, per citarne
solo alcune ricordiamo: la Tangenziale Est
Esterna di Milano, infrastruttura in concessione, in fase avanzata dei lavori, del valore di
oltre 1 miliardo e 500 milioni di Euro; la nuova
sede della Regione Piemonte - la Torre di
circa 205 metri, progetto firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas, destinata a diventare l’edificio più alto d’Italia, i lavori relativi
alla Tangenziale di Ferrara e all’ampliamento
Legacoop
Settori
della Statale Porrettana, di cui un nuovo tratto
è stato inaugurato nel mese di giugno; come
anche il Termovalorizzatore di Torino, opera
che costituisce un esempio di impianto tecnologico all’avanguardia in Europa ed esempio di un “costruire evoluto” rivolto ai temi
dello sviluppo energetico ed ambientale.
L’ampliamento di banchine e piazzali portuali,
come quelli che interessano i Moli Ronco Canepa e Calata Bengasi a Genova, sono opere
nelle quali la Cooperativa sta impiegando
know how e professionalità specialistiche di
primo livello.
La Cooperativa per l’anno 2014 si è inoltre
posta l’obiettivo di acquisire sui mercati esteri
un portafoglio lavori pari a 50 milioni di Euro.
UNIECO
“Cambiare per costruire il futuro”
l’assemblea approva bilancio 2013
Le nuova fondamenta di Unieco sono un
punto di partenza ed il bilancio 2013 approvato dai soci riuniti venerdì 20 giugno al
Centro Loris Malaguzzi è la conferma che il
processo che è avviato va nella direzione
giusta. Il fatturato della capogruppo nell’anno appena concluso si è attestato a 450
mln di euro (402 mln nel 2012) con un reddito operativo (prima degli oneri finanziari e
delle imposte) tornato in terreno positivo
(+0.35 mln) segnando uno stacco netto rispetto alla perdita (- 35 mln) registrata nel
2012.
A livello di bilancio consolidato il totale delle
attività raggiunge i 525 mln (contro i 595
del 2012) ma è cambiato il perimetro: nel
2013 è uscita dall’area di consolidamento
la CLF di Bologna che con le attività nei lavori ferroviari vale oltre 109 mln di volume
d’affari (la quota di partecipazione di Unieco
è scesa dal 60% al 40%).
Il conto economico della capogruppo ha poi
risentito delle svalutazioni, prevalentemente
legate agli asset immobiliari, tese a riallineare i valori alle attuali indicazioni del mercato. Svalutazioni, accantonamenti, e la
componente finanziaria pesano per circa 60
mln sul 2013. Il risultato d’esercizio rimane
quindi negativo ( – 60,7 milioni di euro) ma
il patrimonio netto si attesta a 145 mln di
euro, quindi su una dimensione ancora im-
Territori
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portante. Gli stessi parametri che trovano
conferma anche nel bilancio consolidato.
“Unieco ha scelto la strada del rigore e ha
adottato criteri rigidi di valutazione, ma era
una scelta necessaria per garantire massima trasparenza ed avere certezza circa le
basi su cui contare per ripartire. La crisi del
settore costruzioni rimane grave ma Unieco
rimane un player di primo livello” commenta
il presidente Mauro Casoli.
Il settore costruzioni ha infatti recentemente terminato due lotti all’interno di Porta
Nuova a Milano, intervento di riqualificazione dell’area Varesine, sta completando i
lavori della autostrada Brebemi ed è impegnata su altre grandi opere. Il settore ambiente, anche e soprattutto attraverso la
controllata Unirecuperi, ha chiuso un 2013
positivo e sono in crescita anche le prospettive per il 2014 grazie all’acquisizione
di commesse importanti. Il settore ferroviario attraverso CLF ormai da anni esprime
una forte vocazione verso l’estero che potrà
rivelarsi sinergica con le attività di Unieco. Il
settore laterizi, particolarmente colpito dalla
crisi dell’edilizia, ha allo studio piani di riposizionamento innovativi.
I soci di Unieco hanno approvato il bilancio
e condiviso le scelte di sviluppo proposte
dal Presidente e anche le azioni intraprese
al fine di contenere i costi e innestare il
cambiamento ivi compreso i pesanti impegni che questi comportano.
Unieco è una società di persone e sul mantenimento dei livelli occupazionali è in atto
un lavoro complesso ma produttivo. Ad oggi
l’occupazione rimane sostenuta anche se
si è dovuto ricorrere all’utilizzo di ammortizzatori sociali.
Nel corso della relazione Mauro Casoli ha
affrontato il tema delle integrazioni tra cooperative e di alcune possibili alleanze industriali di cui si è parlato nei mesi scorsi
affermando “in relazione ai processi di integrazione e alle possibili alleanze industriali
rimane confermata e valida l’indicazione
presentata ed approvata in sede di budget”
stiamo lavorando per la creazione in un
arco di tempo limitato di un player cooperativo nel settore delle costruzioni che sia in
grado di proporsi in modo importante nella
sfida dell’internazionalizzazione dando così
una giusta dimensione e valore all’intera
cooperazione reggiana. Un nuovo protagoPrimo piano
ACI
nista capace di aprire la strada verso nuovi
orizzonti come accadde in passato con la
creazione di cooperative capaci di affrontare il mercato nazionale partendo da realtà
locali. Un player che potrà rappresentare
anche un riferimento importante per recuperare le diffuse esperienze di saper fare
presenti nella nostra realtà e che la crisi
epocale del settore delle costruzioni rischierebbe di disperdere”.
All’assemblea di bilancio di Unieco ha portato un contributo Mauro Lusetti presidente di Legacoop nazionale e della
Alleanza delle Cooperative Italiane che ha
espresso apprezzamento per lo sforzo che
hanno fatto e stanno compiendo i soci di
Unieco ed il suo gruppo dirigente per reagire alle difficoltà che ha colpito la cooperativa e l’impegno al cambiamento in atto
che si basa sulla solidarietà fra soci, sui valori cooperativi ed è finalizzato a recuperare
competitività per riproporre la cooperativa
Unieco nel posto che ha conquistato nel panorama imprenditoriale italiano.
INDACO
INDACO: il consorzio organizza
“China Food Week”
Indaco, in collaborazione con Flower of Italy
e l’ufficio cinese hanno organizzato la
“China Food Week”, una settimana di eventi
dedicati al food italiano che si terrà tra
Chongqing e Chengdu.
Aperte le iscrizioni che scadranno il 31 luglio 2014.
Dal 2013 Indaco ha avviato un progetto di
selezione e distribuzione Made in Italy nelle
province del Sichuan, Yunnan e Chongqing.
La distribuzione è stata avviata attraverso
la partnership con un importatore locale,
che funge da vera e propria piattaforma distributiva.
China Food & Wine Fair a Chongqing
12 - 15 ottobre 2014 I Una importante
fiera per l’alimentare italiano.
L’azienda agroalimentare italiana che desidera affacciarsi sul mercato cinese può trovare in questa fiera un importante e utile
momento di promozione. Partecipare alla
fiera comprende:
• Presentazione dei propri prodotti in uno
Legacoop
Settori
stand collettivo del Made in Italy alimentare.
• Degustazione e B2B con operatori e
buyer locali.
Sapori Italiani a Chengdu
15 - 16 ottobre 2014 I Degustazioni food
& wine.
Indaco organizza a Chengdu la II edizione
di “Sapori italiani a Chengdu”, durante la
quale, nella cornice di uno dei più prestigiosi hotel della città, l’Howard Johnson
Hotel, verranno proposte le migliori referenze del Made in Italy agroalimentare.
L’evento comprende:
• Presentazione della tradizione culinaria
italiana e dei prodotti presenti.
• Sessioni degustative con operatori e
buyer locali.
• Cena con menù basati sui prodotti delle
aziende partecipanti all’evento.
• Gli operatori cinesi partecipanti, verranno selezionati nella vasta platea di
addetti ai lavori fra ristoratori, cuochi,
buyer, importatori, ecc
PROGRAMMA
Sabato 11 Ottobre
Arrivo della delegazione
Domenica 12 Ottobre
Fiera “China Food & Wine”
Lunedì 13 Ottobre
Fiera “China Food & Wine”
Evento promozionale fuori-fiera
Martedì 14 Ottobre
Fiera “China Food & Wine”
Conoscere la distribuzione cinese:Visite a
negozi, store e punti distributivi.
Mercoledì 15 Ottobre
Trasferimento Chongqing - Chengdu e sistemazione
Giovedì 16 Ottobre
Evento di apertura con conferenza
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
25
stampa “L’agroalimentare italiano a
Chengdu” Presentazione del sistema Italia. Evento degustativo c/o Howard Johnson Hotel per buyer e operatori del
settore agroalimentare B2b con gli operatori cinesi.
Venerdì 17 Ottobre
Partenza della delegazione
COSTI DI PARTECIPAZIONE €2.800 + Iva
Il costo comprende:
Partecipazione a China Food & Wine Fair Evento de gustativo - B2B buyer - Cena Made
in Italy - Visite a punti distributivi cinesi di
agroalimentare - Materiale promozionale Coordinamento invio prodotti - Ufficio stampa
- Pick-up (aeroporto + hotel)
Il costo non comprende:
Interpretariato - Invio e sdoganamento prodotto - Logistica Italia – Cina (voli, vitto, alloggio)
Organizzatori e Partner
Indaco. Azienda italiana per l’internazionalizzazione on sedi a Pesaro, Bologna, Milano.
Le sedi estere di Indaco sono in Cina (Kunming, Chengdu), Russia (Mosca), Africa (Johannesburg, Cape Town), Brasile (san Paolo),
Argentina (Rosario).
Flavors Of Italy. È un consorzio italiano di
imprese agroalimentari, che svolge attività di
promozione dei prodotti della dieta mediterranea.
Indaco Cina. La struttura operativa di Indaco
in Cina è articolata nell’area Sud occidentale
del paese, con sedi a Chengdu e a Kunming.
Howard Johnson Hotel. Una delle più importanti catene di hotel presenti a Chengdu,
collocato nel centro della città, da anni partner
di Indaco nella promozione del Made in Italy
agroalimentare.
AICCON
“Se la scuola va a lezione
di fundraising”
Iniziare a investire in professionalità dedicate
alla raccolta fondi e capire come valorizzare
l’immenso patrimonio relazionale di cui ogni
scuola dispone apre nuove possibilità per
realizzare progetti, interventi di adeguamento
delle strutture, acquisto di nuove attrezzature
e miglioramento della didattica.
Il drastico calo dei finanziamenti pone oggi
Primo piano
ACI
più che mai l’esigenza anche per le scuole di
trovare nuovi sostenitori. Sono sempre di più
le scuole che stanno diventando centri di riferimento per il territorio e la comunità, oltre
che luoghi di formazione per i ragazzi, anche
grazie all’attivazione di processi di raccolta
fondi. Il dibattito su come e perché anche il
mondo della scuola debba fare fundraising
si è acceso negli ultimi tempi e in Italia si registrano già le prime esperienze di successo
non solo di scuole pubbliche ma anche private.
Secondo gli ultimi dati dell’ultimo Censimento dell’Istat, è in aumento la presenza
della cooperazione sociale in campo educativo, soprattutto nell’erogazione di servizi in
area prescolare (asili nido e scuole dell’infanzia). Le cooperative sociali attive nell’ambito dell’istruzione e della ricerca sono 899
per un totale di quasi 16mila addetti, in particolare quelle che operano esclusivamente
nell’ambito dell’istruzione primaria e secondaria sono 748 e coinvolgono più di 13mila
addetti.
Come sottolinea Paolo Venturi, Direttore di
AICCON: “Nel settore educativo la qualità si
sostiene attraverso dei processi di co-produzione con la comunità e gli stakeholder, in
questo senso fare fundraising rappresenta
non solo una necessità ma anche un’opportunità per la scuola.”
Per questo, The Fund Raising School, prima
scuola italiana dedicata alla formazione sulla
raccolta fondi promossa dall’area Alta Formazione di AICCON, promuove il corso
SCUOLA E FUNDRAISING che si terrà il 21
e 22 luglio 2014 all’Università di Bologna,
sede di Forlì.
Il corso sarà coordinato da Marianna Martinoni e Martina Bacigalupi con la partecipazione di Natascia Astolfi e Guglielmo
Apolloni di School Raising (la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola).
Il corso è rivolto a scuole pubbliche, cooperative sociali ed enti ecclesiastici che
gestiscono scuole private, a dirigenti scolastici, insegnanti e associazioni di genitori. L’obiettivo è fornire gli strumenti per il
reperimento di risorse finanziarie alternative
ai finanziamenti pubblici al fine di creare,
anche nella scuola, un maggior spirito imprenditoriale, in grado di raccogliere risorse
e investirle adeguatamente per un forte impatto sulla formazione dei propri alunni.
Il programma e la scheda di iscrizione sono
pubblicati sul sito www.fundraisingschool.it
Legacoop
Settori
CADIAI
Progetto Europeo Leonardo “AGID”,
presentata piattaforma e-learning
Sei moduli disponibili online per formare a
distanza professionisti, operatori, care giver
che si occupano di persone anziane con disabilità. Sono il frutto del Progetto Europeo
Leonardo “AGID” portato avanti dal lavoro
di sette partner di sei Paesi Europei, tra cui
la cooperativa sociale CADIAI di Bologna
che ha rappresentato l’Italia in Europa. La
piattaforma di e-learning, messa a punto
attraverso un percorso durato circa due
anni, è stata presentata ai professionisti e
operatori del settore, ai rappresentanti della
pubblica amministrazione, ai volontari e ai
famigliari di persone con disabilità nel corso
di una Conferenza dal titolo “Accompagnare le persone disabili alla terza età
– Uno strumento da condividere”. Organizzato da CADIAI a Bologna, l’incontro è
stato l’occasione non solo per presentare i
moduli formativi “AGID”, ma anche per fare
il punto su un tema che se non affrontato
adeguatamente potrebbe diventare
un’emergenza nei prossimi anni.
“L’aumento delle aspettative di vita delle
persone disabili, passato dai 20 anni del
1930 ai 75 anni del 2010, richiede soluzioni nuove e adeguate. In primis per rispondere agli interrogativi che si pongono i
genitori – ha affermato Raymond Ceccotto, Presidente ARFIE (Association for
Research and Training on Integration in Europe) e coordinatore del progetto AGID -.
Per questo motivo, negli ultimi anni, il tema
dell’invecchiamento dei disabili si è diffuso
rapidamente fino a diventare un argomento
di primo piano che ha richiesto il lavoro in
partnership di diversi Paesi Europei. Con
questa prospettiva hanno preso il via prima
il Progetto Grundtiving “E-Dignities” che ha
messo a confronto le buone pratiche dei diversi partner e poi il Progetto Leonardo
“AGID” con lo scopo pratico di formare a distanza chi si occupa di disabili in età avanzata”.
Molteplici gli obiettivi di entrambi i progetti:
dal garantire l’inclusione sociale e la dignità
a migliorare la qualità della vita e l’accesso
ai servizi sanitari, senza dimenticare l’importanza del ruolo che gli accompagnatori
rivestono. Non a caso il percorso dei due
progetti ha coinvolto gli operatori, ma anche
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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gli utenti e i famigliari in modo da individuare bisogni reali e prevenire quelli che
potranno essere i futuri.
I sei moduli affrontano altrettanti macro argomenti che vanno dal più generale ai più
specifici consentendo all’utente di scegliere
anche solo uno o più moduli secondo il livello di specializzazione o anche una parte
di modulo. Gli argomenti proposti, tutti disponibili in cinque lingue, sono: “Che cos’è
l’invecchiamento”, “La pianificazione centrata sulla persona”, “Le reti sociali e la comunicazione con persone anziane con
difficoltà intellettive”, “La Regolazione emotiva per lo staff assistenziale”; “L’invecchiamento patologico delle persone con
disabilità intellettiva”; Un atteggiamento
professionale complesso”.
“Per mettere a punto i moduli – ha spiegato
Lara Furieri, Responsabile Progetti Internazionali CADIAI - è stato utilizzato un percorso partecipato che, attraverso diversi
focus, ha coinvolto utenti, familiari, pubblica
amministrazione, professionisti e operatori.
Sulla base delle priorità individuate nei
focus sono stati identificati sei temi sui quali
sono stati costruiti sei moduli, uno per ogni
Paese, che hanno poi ricevuto una validazione scientifica grazie all’intervento in tre
round di un panel di esperti. Infine è stata
verificata la usabilità della piattaforma attraverso incontri face to face con potenziali
fruitori che hanno sperimentato i moduli attraverso una simulazione alla compilazione”.
“Il valore aggiunto di questo nuovo strumento – ha aggiunto Franca Guglielmetti, presidente CADIAI - è di poterlo
utilizzare facilmente e in qualsiasi luogo, ma
non è escluso che la compilazione possa
avvenire in gruppo, né che si possa pensare alla costruzione di stanze virtuali per
far dialogare gli utenti della piattaforma tra
di loro. Il nostro obiettivo è quello di diffondere la formazione su un tema che consideriamo di primaria importanza e che va
affrontato attraverso il coinvolgimento di
tutti i possibili attori, nel tentativo di costituire una rete pubblico privato in grado di
far fronte alla esigenze attuali e future”.
Della stessa idea anche Alberto Alberani,
Responsabile Cooperative Sociali Legacoop
Emilia Romagna che ha sottolineato come
la realizzazione dei modelli AGID siano
un’occasione per poter pensare e ragionare
sul futuro oltre ad essere “la dimostrazione
Primo piano
ACI
che ci stiamo impegnando – CADIAI in primis – a pensare a che cosa accadrà ai nostri ex ragazzi tra 10/15 anni”.
Sull’importanza della pianificazione e di politiche proattive è intervenuto anche Eno
Quargnolo, Direttore del Settore Servizi
Sociali del Comune di Bologna, che ha sottolineato come in questo settore sia fondamentale la costituzione di una rete in cui i
diversi attori coinvolti riescano a comunicare in maniera trasversale e ad aiutarsi in
funzione del benessere dell’assistito.
I partner del progetto Leonardo
“AGID”: APEMH (Association Parents d’Enfants Mentalement Handicapés) – Lussemburgo; North Umbria University Newcastle
– Regno Unito; Università di Vienna (Clinical
psychology department) – Austria; CADIAI
(Cooperativa sociale) – Italia; Les Genêts
d’Or (Association intellectual disability in
Brittany) – Francia; ARFIE (Association for
Research and Training on Integration in Europe) e Zonnelied asbl (NGO – intellectual
disability and dual diagnosis) – Belgio.
COOPERATIVA TERRE ORTI
IV edizione della campagna
Fruit & Salad on the beach 2014
Mangiare frutta e verdura in abbondanza fa
bene alla salute. È proprio per sottolineare i
benefici che derivano da una dieta ricca di
ortofrutta che, anche quest’estate, viene organizzata la campagna “Fruit & salad on the
beach”, giunta ormai alla sua IV edizione,
promossa dalle Organizzazioni di Produttori
Alma Seges e Terra Orti e realizzata con il cofinanziamento della Comunità Europea.
Dal 4 luglio al 1 agosto nelle strutture balneari campane e laziali verranno distribuite
a bambini e non frutta e verdura fresche
pronte per l’uso, accompagnate da momenti
di approfondimento sulle loro proprietà nutrizionali, tenuti da esperti dell’alimentazione.
L’intento è quello di porre in evidenza i benefici derivanti dal consumo di frutta e verdura che grazie al loro contenuto di acqua,
zuccheri, vitamine, sali minerali, ci nutrono e
proteggono dalle patologie più diffuse.
Il progetto è stato presentato alla stampa
mercoledì 2 luglio, presso il Museo della
Dieta Mediterranea a Pioppi (Pollica-SA), nel
cuore del Parco Nazionale del Cilento, storica bandiera blu di Legambiente e patria
Legacoop
Settori
della Dieta Mediterranea, luogo in cui Ancel
Keys, il famoso fisiologo americano scopritore di questo modello di alimentazione, trascorse quasi trent’anni a studiarne gli effetti
salutari sulla popolazione locale.
All’importante appuntamento hanno preso
parte, tra gli altri, Daniela Nugnes, Assessore all’Agricoltura Regione Campania); Ambrogio Deponti, Presidente Unaproa;
Saadeh Ibrahim, Presidente Italia Ortofrutta; Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania; Stefano Pisani,
Sindaco di Pollica; Aristide Valente, Presidente Alma Seges; Emilio Ferrara e Alfonso Esposito, rispettivamente Direttore e
Presidente Terra Orti. L’incontro è stato moderato da Donato Ciociola responsabile
comunicazione e organizzatore del progetto.
A seguire una colorata e nutriente degustazione delle macedonie di frutta Alma Seges
e Terra Orti.
Il percorso di Fruit&Salad on The Beach, che
lo scorso anno è stato seguito dalle più importanti testate giornalistiche e da diversi
programmi televisivi nazionali, come Linea
Verde Rai, proseguirà venerdì 4 Luglio al Lido
Miramare di Battipaglia. Le altre giornate si
terranno venerdì 11 luglio al Lido Giamaica di
Eboli, mercoledì 16 luglio al Lido Arturo di
Portici (Napoli), venerdì 18 luglio a Rive di
Traiano di Terracina (Latina), mercoledì 23 luglio al Lido Eureka di Salerno, venerdì 25 luglio alla Isla Bonita di Pontecagnano, per
finire con la grande finale che, come nelle
scorse edizioni si terrà al Lido Nettuno di
Paestum l’1 Agosto 2014.
Territori
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COOP CAMELOT
Evento FEI Azioni Integrate per l’EmpowermentComunitarioPostSisma
“Ieri. Oggi. Domani? Prevenzione sociale e
gestione delle calamità naturali nelle società
complesse” è il nome dell’iniziativa di divulgazione e partecipazione che si è svolta giovedì 26 giugno presso la Sala Consigliare del
Comune di Mirandola (MO),luogo simbolo del
terremoto emiliano-romagnolo del 2012.
Si tratta dell’evento conclusivo del progetto
“Azioni Integrate per l’Empowerment Comunitario Post Sisma”, sostenuto dal Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi
Terzi insieme al Ministero dell’Interno e realizzato nel periodo settembre 2013 - giugno
2014 da una partnership composta da Enti
Pubblici e soggetti del Terzo Settore appartenenti ai territori colpiti dal terremoto del
2012 nelle province di Bologna, Modena e
Ferrara.
Con il coordinamento della Cooperativa Sociale Camelot Officine Cooperative, in questi
mesi sono stati realizzati percorsi di mediazione socio-culturale e ricerca-azione che
hanno portato a una specifica pubblicazione,
che è stata presentata dalla cooperativa Laimomo in occasione dell’evento, contenente
criticità, buone prassi, indicazioni e linee
guida relative alla gestione dell’emergenza
post-sisma, anche in relazione alle dinamiche complesse di carattere interculturale che
si sono sviluppate.
Il lavoro si è reso possibile grazie al coinvolgimento – tramite appositi focus group realizzati su tutti i territori provinciali coinvolti –
di molti importanti interlocutori che hanno
avuto un ruolo nella gestione dell’emergenza
terremoto: addetti ai Servizi pubblici e privati,
associazioni, volontari, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, etc.
Partendo da quanto realizzato fino ad oggi,
l’iniziativa del 26 giugno ha inteso produrre
spunti e riflessioni di carattere strategico e
operativo insieme ad Antonio Genovese –
Docente di Pedagogia Interculturale – e
Alessandro Tolomelli – Ricercatore in Pedagogia Generale e Sociale – entrambi dell’Università di Bologna.
A tale proposito, durante la giornata si è
svolto un laboratorio partecipato in modalità future lab – che ha visto protagonisti tutti i presenti all’iniziativa – finalizzato a
Primo piano
ACI
condividere strategie di prevenzione sociale
rispetto a situazioni emergenziali generate da
calamità naturali in contesti territoriali caratterizzati da elementi di complessità sul piano
socio-culturale. Si è passati così dal tema
della gestione post sisma a quello della prevenzione che le Istituzioni, i Servizi e la società civile possono attuare rispetto al
verificarsi di effetti catastrofici sul piano sociale e delle relazioni interculturali. In tal
senso, l’iniziativa ha voluto rappresentare un
utile strumento di condivisione, elaborazione
e diffusione di buone prassi.
All’evento ha portato i saluti Maino Benatti,
Sindaco di Mirandola; ha introdotto i lavori
Daniela Mazzali, Ufficio di Piano, Unione
Comuni Modenesi Area Nord.
Ha moderato Eris Gianella, Responsabile di
Progetto Coop Sociale Camelot Officine Cooperative.
OFFICINE GIOTTO
Prima classificata come miglior
pasticceria italiana
Si è svolta il 2 luglio negli stabilimenti dei
Molini Agugiaro e Figna a Curtarolo (PD) la
premiazione della miglior pasticceria italiana del 2013, secondo il sondaggio realizzato dal gastronauta Davide Paolini sul
proprio sito.
Il vincitore del concorso è la pasticceria
Giotto del carcere di Padova, al secondo
posto la pasticceria Golosi di Salute di Alba
(CN), guidata da Luca Montersino, e al terzo
posto Mulas Pasticceria Artigiana di Dorgali
(NU).
All’evento erano presenti alcuni rappresentanti delle 10 migliori pasticcerie italiane,
Pasticceria Caputo Dioniso di Altamura,
Bottega Bocca di Dama e Attilio Servi di
Roma, Dolci Intuizioni di Marco Vacchieri di
Rivalta di Torino, Pasticceria Pansa di Andrea Pansa di Amalfi.
Era presente in via straordinaria anche una
rappresentanza dei detenuti pasticceri del
carcere di Padova, dipendenti di Officina
Giotto, in permesso premio per alcune ore.
L’esperienza di Officina Giotto presso il carcere di Padova è nota in Italia perché costituisce un esempio di rieducazione dei
condannati attraverso esperienze di lavoro
professionalizzanti secondo regole di mer-
Legacoop
Settori
cato, che restituiscono ai detenuti dignità
umana e sociale consentendo significativi
abbattimenti della recidiva.
Di recente l’esperienza di Officina Giotto e
di altre imprese sociali operanti nelle carceri
italiane è stata oggetto di studio e scambio
di “best practice” con il Brasile, dove è diventata politica sociale del Governo, del Portogallo e di Chicago negli Stati Uniti.
La premiazione si è svolta alla presenza del
Prefetto di Padova dott.ssa Patrizia Impresa, del Provveditore alle Carceri del Triveneto Enrico Sbriglia, del Direttore della
Casa di Reclusione di Padova Salvatore
Pirruccio e del Sindaco di Curtarolo Fernando Zaramella. Anche il comune di Padova non ha fatto mancare la sua vicinanza
e il suo sostegno attraverso il saluto del neo
assessore ai Servizi sociali Alessandra
Brunetti.
«Questo premio – ha dichiarato il presidente
di Officina Giotto Nicola Boscoletto – è il
riconoscimento al sistema Padova fatto di
realtà profit e non profit, di pubblico e privato, che ha saputo in questi anni lavorare
assieme. Da soli non si va da nessuna parte.
Siamo felici che il sistema Padova sia un
modello e un punto di riferimento per il contesto nazionale da una parte e che il sistema
Italia con in testa le cooperative sociali sia
preso ad esempio in tutto il mondo».
Il concorso è stato realizzato con la collaborazione di Le Sinfonie di Agugiaro e Figna
Molini.
La premiazione è stata preceduta dalla visita agli stabilimenti dei Molini, che da più di
150 anni producono farine di qualità superiore grazie all’attenta selezione dei grani
più pregiati, provenienti dalle migliori coltivazioni comunitarie ed extra UE, e li trasformano con tecnologie modernissime
trasportandoli in tutto il mondo.
Territori
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Sondaggio
Imprese
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compagnia La Baracca, che oggi gestisce il
Teatro Testoni Ragazzi.
Così ASSITEJ International, che nel 2008
aveva premiato La Baracca con l’Assitej
Award for Artistic Excellence, ha voluto trasferire la propria sede proprio al Teatro Testoni Ragazzi, da quest’anno sede anche di
Assitej Italia, l’Associazione nazionale che
ha lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo del Teatro ragazzi in Italia.
TEATRO TESTONI
RAGAZZI DI BOLOGNA
Ospiterà la nuova sede
di Assitej International
ITACA
Bologna come città di riferimento. Per i
prossimi 3 anni, sarà il Teatro Testoni Ragazzi di Bologna ad ospitare l’organizzazione mondiale che dal 1965 raggruppa
artisti e compagnie teatrali che si dedicano
professionalmente alla creazione di un teatro per ragazzi.
Al 18° Congresso di Assitej International, Associazione mondiale di teatro
per l’infanzia e la gioventù, che si è da
poco concluso a Varsavia, l’Assemblea Generale si è riunita per individuare la prima
sede ufficiale dell’Associazione. Il 93% dei
votanti ha scelto l’Italia, indicando Bologna
come città di riferimento.
Così, per i prossimi 3 anni, sarà il Teatro
Testoni Ragazzi di Bologna ad ospitare
l’organizzazione mondiale che dal 1965
raggruppa artisti e compagnie teatrali che si
dedicano professionalmente alla creazione
di un teatro per ragazzi, promuovendo la
qualità e il valore culturale del teatro per
l’infanzia e la gioventù.
Ad oggi ASSITEJ riunisce centinaia di teatri
e organizzazioni artistiche e culturali nei
Centri nazionali di oltre 80 Paesi, dislocati in
tutti i Continenti.
Il fatto che la scelta sia ricaduta su Bologna
rappresenta un grande riconoscimento dell’esperienza che la città ha maturato negli
anni sul Teatro Ragazzi e che l’ha resa un
punto di riferimento a livello internazionale
per la ricerca teatrale dedicata ai bambini e
giovani. Un’esperienza che si è sempre basata su un rapporto molto forte tra le Istituzioni e le realtà artistiche del territorio, e che
agli inizi degli anni 80 si è consolidata attraverso la sottoscrizione della prima convenzione in Italia tra un ente pubblico e una
compagnia di Teatro Ragazzi per la gestione
di un teatro stabile per l’infanzia e la gioventù: quella tra il Comune di Bologna e la
Primo piano
ACI
Festeggiati i 22 anni di attività con
inaugurazione di “Casa e Piazza”
E’ stato un sabato di festa quello appena
trascorso per “Casa e Piazza”, la comunità
della Cooperativa sociale Itaca situata a
Virco di Bertiolo (Ud). Grazie alle persone
che la abitano e che hanno aperto con entusiasmo le porte di casa propria, lo scorso
28 giugno si è svolta la festa di inaugurazione della struttura. Una festa che ha visto
al centro le persone, come hanno sottolineato nei diversi interventi tutte le autorità
intervenute, a partire dalla presidente di
Itaca, Orietta Antonini. Ma c’erano anche
per la Regione Friuli Venezia Giulia, Franco
Iacop - presidente del Consiglio regionale
e Vittorino Boem - consigliere regionale,
per la Provincia di Udine Elisa Battaglia assessore alle politiche sociali, per il Comune di Bertiolo il sindaco Mario Battistuta, Gianfranco Napolitano responsabile del Distretto sanitario di Codroipo per l’Azienda sanitaria n.4 “Medio
Friuli”, e poi il parroco don Gino e Franco
Turrin di Tpstudio Pordenone che ha progettato assieme a Itaca la realizzazione ex
novo della casa. A fare da cerimoniere la
vice presidente di Itaca, Enrichetta Zamò.
“Abbiamo concluso bene questo primo semestre. Il bilancio del primo quadrimestre
come da previsioni – spiega la presidente di
Itaca, Orietta Antonini -, ci restituisce una
situazione di equilibrio sia nel fatturato sia
nelle marginalità. Abbiamo continuato a lavorare per consolidare i risultati realizzati sia
con nuove progettualità che con nuovi investimenti”.
In questa prospettiva si è svolta la festa di
inaugurazione della Comunità Casa e
Piazza. “Festeggiando a Virco di Bertiolo abbiamo celebrato anche il 22° compleanno
Legacoop
Settori
di Itaca, nata il 29 giugno 1992 a Pordenone. Due avvenimenti molto intrecciati,
perché la storia della Comunità nasce moltissimi anni fa ed è stata il nostro primo investimento”.
L’anno che ha segnato l’inizio degli investimenti di Itaca fu il 1995, con l’acquisto dell’immobile a Ronchis di Latisana che
divenne sede della Comunità Casa e Piazza.
Oltre 400 milioni di lire dell’epoca, a fronte
dell’aggiudicazione di una gara d’appalto
indetta dalla locale Azienda sanitaria, che
prevedeva anche la messa a disposizione
di strutture. “Perdemmo la gara successiva
e, alla fine del 1998, riaprimmo la Comunità
sul libero mercato. Non fu una scelta simbolica – sottolinea Antonini - ma una risposta ad un pessimo sistema di gestione delle
gare d’appalto di servizi pubblici essenziali
che, purtroppo, è più che mai attuale”.
Nel 2009 la struttura ebbe poi bisogno di
interventi manutentivi importanti e per questo si trasferì temporaneamente a Cordenons in una struttura in affitto, ma la
lentezza burocratica costrinse Itaca ad altre
scelte. “Così siamo approdati a Bertiolo –
prosegue Antonini - dove, alla fine del
2011, abbiamo acquistato un terreno, abbiamo progettato e costruito una nuova
struttura in circa un anno e mezzo, che alla
fine del 2013 era pronta per essere abitata
e dove si sono trasferiti utenti, operatrici e
operatori”.
Un investimento complessivo di circa un
milione di euro, di cui metà assistito da un
mutuo bancario. Oggi a Bertiolo la comunità Casa e Piazza ospita 8 persone (ne
potrà ospitare al massimo 10) con
un’equipe, presente sulle 24 ore, composta da 11 persone.
“Non abbiamo chiesto sostegni pubblici per
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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la realizzazione di questo ultimo investimento perché, come sempre, abbiamo cercato di inserirlo all’interno dei nostri piani di
sostenibilità. Il problema comune a molte
cooperative sociali anche di inclusione lavorativa – conclude Orietta Antonini - non è
tanto e solo riferito all’investimento iniziale,
quanto alla successiva gestione e valorizzazione di tali investimenti”.
“Oggi certamente possiamo già affermare
che, rispetto al nostro primo investimento, a
Bertiolo abbiamo già “contabilizzato” in
pochi mesi molte ricchezze, fatte di relazioni
con il territorio e la comunità di riferimento.
E’ una gran bella ragione per festeggiare e
un bel vantaggio per iniziare”.
Un ringraziamento particolare ai rappresentanti dei Comuni limitrofi presenti, al
Coro dei ragazzi di Virco diretto da Eleonora
Pituello, ai volontari della protezione civile,
alla Polizia municipale e a tutte le associazioni del Comune di Bertiolo.
ITACA
A Folkest
per la salute mentale
Musica e diritti con una riflessione aperta
sui temi del sociale. Da 14 anni, Cooperativa sociale Itaca e Folkest sono impegnati
fianco a fianco in un’ottica di sensibilizzazione sulla salute mentale, per superare lo
stigma e il pregiudizio. Una collaborazione
nata nel 2001, in concomitanza con il tentativo (fallito allora, come in seguito) a livello
politico nazionale di annullare la Legge 180.
Per dare maggiore forza al proprio impegno
per la salute mentale, Itaca quest’anno sarà
presente al festival Folkest con i Capitano
tutte a noi, gruppo musicale nato nel 2013
a Pordenone, e attualmente formato da
sette componenti, all’interno di un progetto
nato in collaborazione con il Dipartimento
di salute mentale dell’Azienda sanitaria n.6
Friuli Occidentale e ovviamente Coop Itaca.
I Capitano tutte a noi apriranno sabato 5 luglio alle 21.15 ad Aviano (Pn), presso il
parco di Palazzina Ferro, il concerto di Domenico Castaldo e Figurelle Orkestar, e venerdì 18 luglio a Tolmezzo (Ud), sempre alle
21.15 in piazza Mazzini, introdurranno il
duo proveniente dal Texas formato da Ginger Leigh & Patrice Pike. Quella prevista domenica 27 luglio a Spilimbergo sarà invece
Primo piano
ACI
un’esibizione del tutto speciale: i Capitano
tutte a noi avranno infatti, grazie a Edit
Eventi Spilimbergo e a Folkest, la possibilità
di esibirsi alle 11 in uno spazio dedicato
nella centralissima piazza Garibaldi, all’interno del gran finale di “Folkest in festa”.
Denominatore comune della collaborazione
tra Itaca e Folkest l’epocale rivoluzione partita nel 1978 da Gorizia e Trieste grazie allo
psichiatra veneziano Franco Basaglia, che
abolì i manicomi e restituì il diritto ad avere
diritti e ad essere persone, prima di tutto,
ai “matti” che vi erano stati vergognosamente rinchiusi. Quello della salute mentale
è un tema sempre attuale: mentre la Legge
Basaglia è divenuta nel tempo un modello
universale, l’Italia resta in attesa dell’abbattimento degli ultimi lager manicomiali, gli
Ospedali psichiatrici giudiziari, la cui chiusura di recente è stata rinviata ulteriormente
dal Governo, che ha approvato un decreto
di proroga per un altro anno.
Tutela delle persone con sofferenza mentale e delle loro famiglie significa anche accoglienza e rispetto di tutte le individualità.
Salvaguardia del diritto di cittadinanza è sinonimo anche di potenziamento dell’autonomia della persona e valorizzazione di tutte
le abilità. Caratteristica del progetto Capitano tutte a noi è il suo essere aperto costantemente all’ingresso di altri
componenti, anche solo per condividere
un’esperienza musicale di ascolto dell’altro, in cui il gruppo, oltre che musicale, diventa una famiglia, gruppo di amici, luogo di
confronto. Il disagio viene superato grazie
alla forza del gruppo e alla condivisione di
una passione comune, la musica, che diventa sorella, amica ed è di casa.
Sono trascorsi oramai 14 anni da quel
primo incontro con Folkest avvenuto forse
un po’ per caso, 14 estati di sinergia per la
salute mentale, più della metà della vita di
Itaca, che di anni oggi ne conta 22. L’impegno è quello di continuare a condividere un
cammino ed un progetto comune per promuovere il lavoro di rete e di incontri. Per
contrastare le derive della democrazia, per
sostenere diritti e valori come la vicinanza,
la fratellanza, l’aiuto reciproco al di là di ogni
confine etnico, stigmatico, religioso, fisico,
sociale, sessuale, culturale o di qualsiasi
altro genere.
Come ci ha insegnato Franco Basaglia,
padre della Legge 180 che chiuse i manicomi tracciando la strada di un’esperienza
Legacoop
Settori
poi esportata in tutto il mondo e che ancora
oggi fa scuola, è solo partendo da questi
principi che è possibile migliorare la qualità
della vita delle persone con sofferenza
mentale e di chi sta loro attorno, famiglia e
società. Una strada che Itaca e Folkest percorrono insieme dal 2001: Concordia Sagittaria (2001 e 2002), Latisana (2003),
Venzone (2004), Pordenone (2005), Maniago e Pordenone (2006), Pordenone e
Portogruaro (2007), San Donà di Piave e
Pordenone (2008), San Donà di Piave e
Pordenone (2009), Pordenone, Udine e Maniago (2010), Pordenone e Spilimbergo
(2011), Pordenone (2012), Pordenone
(2013).
OPEN.CO
Nuova azienda
e nuovo showroom
Sabato 5 luglio a San Martino in Rio, in via
Magnanini 40, inaugura il nuovo showroom
di Open.co: 300 mq di esposizione che presentano il meglio della produzione del
gruppo, con porte e finestre di alta qualità
ed estetica proposte al pubblico a prezzi di
fabbrica. Il nuovo showroom è il primo
passo ufficiale sul mercato di Open.co, il
gruppo nato dalla recente fusione tra
CoopLegno di Castelvetro (MO) e Cormo
di San Martino in Rio (RE). Open.co nasce
con l’intento di rendere maggiormente
competitive sul mercato globale le due cooperative, già leader in Italia nella produzione
di porte e finestre.
Open.co prosegue una storia centenaria di
artigianato e falegnameria. CoopLegno
(fondata nel 1948) e Cormo (1890) sono
due aziende ricche di tradizione e di sapere,
che sono cresciute nel corso dei decenni
arrivando a numeri di assoluta rilevanza.
Oggi Open.co ha una capacità produttiva di
oltre 400.000 tra porte, finestre e portoncini, che ne fanno il primo produttore in
Italia. Occupa oltre 500 dipendenti, di cui
circa la metà sono soci. Possiede società in
Francia e Croazia, attraverso le quali rafforza la propria presenza sui mercati internazionali.
Territori
Imprese
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Imprese
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Il mercato di riferimento è costituito dai cantieri edili e dalle rivendite specializzate. Negli
ultimi anni si sono aggiunte nuove aree di
mercato a partire dalla Grande distribuzione
(Leroy Merlin, Obi, Castorama).
Inoltre, i due showroom aziendali di Castelvetro e San Martino in Rio offrono ai privati
il nuovissimo servizio di manutenzione
e rigenerazione dei serramenti esistenti. Telefonando al numero verde 800
192 300 è possibile prendere un appuntamento per un preventivo gratuito. Il servizio
prevede la manutenzione degli infissi
(smontaggio, rimessa a nuovo, rimontaggio
con gru a cestello senza impalcature) oppure il restauro delle finestre in base alle
normative energetiche con incentivi fiscali
del 65%. Per chi invece decide di sostituire
gli infissi, Open.co propone finanziamenti a
tassi agevolati con una durata massima di
8 anni.
www.open-co.it
COTABO
Tassisti e POS.: «Da settembre tutte
le auto saranno attrezzate»
Anche per i tassisti da oggi scatta l’obbligo di
accettare pagamenti attraverso POS: «Una
possibilità che noi abbiamo offerto da anni –
spiega Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, la cooperativa alla quale aderiscono
556 tassisti bolognesi –, esattamente dal
2009».
Da cinque anni, infatti, su tutte le auto associate alla cooperativa gli utenti del servizio
hanno la possibilità di pagare la corsa con
carte di credito VISA e MasterCard; da settembre terminerà l’aggiornamento di tutti i
mezzi, avviato a gennaio di quest’anno, che
consentirà di utilizzare anche il bancomat.
«Fa parte del processo di continuo ammodernamento del servizio – precisa il direttore
di Cotabo, Marco Benni –. Una strada intrapresa da tempo, anche sperimentando soluzioni innovative, che ha lo scopo di
soddisfare sempre al meglio le esigenze del
cliente garantendo contemporaneamente ai
nostri soci più efficienza e meno costi».
Primo piano
ACI
CONSORZIO ABACO
Fatturato a nove milioni e mezzo
e nuovi appalti per il 2014
Nove milioni e mezzo di fatturato. Tra l’area
multiservizi ( oltre 5 milioni) e quella dell’area
logistica integrata ( 3 milioni e mezzo). Salvaguardia degli occupati. Fatturato dei prossimi
anni in crescita.
L’assemblea del Consorzio Abaco ha presentato i dati di bilancio consuntivi del 2013 e
previsionali per il 2014, confermando il rilancio dell’attività in nuovi settori.
Tra le ulteriori notizie positive l’ingresso di
nuovi soci: TC Logistic Fresche Ideas e Italia
Logistica, società di autotrasporto che collaborano nell’appalto presso il gruppo TUO; Exit
e Autotrasporto Cecchini che collaborano nell’appalto di post – vendite presso il gruppo
Coop Liguria.
“Nonostante le difficoltà nel territorio ligure
siamo riusciti a crescere grazie a nuovi appalti in Liguria e in Lombardia – spiega Roberto Nason, presidente Consorzio Abaco -.
Gestione dei magazzini, facchinaggio e autotrasporto merci: sul fronte della logistica integrata abbiamo ormai un ruolo di primo piano.
Le potenzialità di Genova e della Liguria sono
enormi. Ci vogliono però decisioni politiche
importanti perché altrimenti tutto si ferma e si
tagliano le gambe alle imprese come le nostre che non possono più dare servizi alle
grande imprese”.
L’obiettivo è quello di crescere in un’area più
vasta che guarda al triangolo regionale di
nord ovest come l’area più congeniale al
Consorzio. L’avvio di una linea di autotrasporto merci alimentari con il gruppo TUO da
e per i magazzini di Stradella è la conferma di
questa strategia.
“L’attività di autotrasporto raggiungerà il milione e mezzo di fatturato nel 2014 e supererà i tre milioni nel 2015 - sottolinea
l’amministratore delegato di Abaco, Bruno
Chiappini -. Se a questo si aggiungono le attività storiche come la movimentazione merci
presso il Mercato di Genova e nuovi servizi
come lo smaltimento degli imballi da cartone
di Coop Liguria e le attività di post vendita
sempre per Coop Liguria, possiamo dire di
Legacoop
Settori
aver gettato le basi per un biennio di crescita.
Noi offriamo ai nostri clienti garanzie sulle società consorziate che operano con noi. Facciamo controlli amministrativi, contabili e
questo rappresenta una garanzia per i nostri
clienti. Però sugli appalti ci sono ribassi che
non hanno nessun senso, questa impostazione penalizza i lavoratori e determina un impoverimento dell’economia della regione”.
COOP MURRI
La scomparsa del presidente
Adolfo Soldati
Adolfo Soldati, è scomparso il 30 giugno
all’età di 60 anni.
E’ stato sindaco di Castel Guelfo (Bo) dal
1981 al 1987
Presidente della Coop Murri dal 1995. Membro della Direzione Nazionale di Legacoop
Abitanti dal 2003 nonché membro della Presidenza Nazionale dal 2005. Da sempre impegnato nel campo della Sostenibilità edilizia
ed urbana, è stato responsabile della Commissione Nazionale di Legacoop Abitanti sui
temi della Bioedilizia e della Bioarchitettura,
dando un contributo determinante alla realizzazione del “Codice Concordato delle cooperative di Abitanti” che è stato il punto di
riferimento di tutte le cooperative del settore
nella realizzazione dei nuovi interventi.”
Così lo ricordano la Presidenza nazionale e
regionale Emilia Romagna di Legacoopabitanti:
“Con la scomparsa di Adolfo Soldati, Presidente della Cooperativa Murri viene a mancare uno dei dirigenti più prestigiosi della
cooperazione di abitanti ed una delle persone
dalle straordinarie doti di umanità.
Il persistente impegno per la comunità e per
l’innovazione a favore dei soci hanno contribuito a costruire un modello di cooperativa,
apprezzato a livello locale, regionale, nazionale, che postula altrettanto impegno per le
future generazioni”.
Territori
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
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OSSERVATORIO SWG
La responsabilità dei magistrati:
legge preveda effetti sulla carriera
Il magistrato che commette un errore, che
incrimina un innocente o che conduce in
modo superficiale un’indagine, deve essere
punito. L’opinione pubblica non fa sconti a
nessuno. Il sentimento anti-privilegi e meritocratico che aleggia nel Paese coinvolge
tutte le categorie, anche i magistrati. A fare
da sfondo al tema e a rendere l’opinione
pubblica poco avvezza ai distinguo, è il giudizio negativo sulla qualità della giustizia italiana, valutato insoddisfacente da quasi il
70% delle persone.
L’indagine realizzata da SWG, su un campione di 1.000 soggetti maggiorenni (dal
23 al 25 giugno), ha portato alla luce un
quadro nitido: per l’81% dei cittadini il magistrato che sbaglia deve essere responsabile della propria azione. Una posizione che
accomuna tutti gli elettorati, da chi ha votato per Grillo (78%) a quanti hanno scelto
Forza Italia (90%), Leganord (94%) o Pd
(85%).
Il tema su cui l’opinione pubblica appare un
po’ più perplessa è quello sul “come” agire
contro il magistrato che sbaglia. Le posizioni sul punto evidenziano sensibilità differenti, ma il barometro punta l’ago sulla
chiara e netta punibilità. Il 64% degli inter-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
vistati ritiene indispensabile l’azione diretta
contro i magistrati. Il 71% sottolinea la necessità di norme che, pur punendo chi sbaglia, non sottopongano i magistrati a ricatti
o freni. L’intervento legislativo auspicato, infatti, punta a rendere più forte l’attuale
legge sulla responsabilità civile, prevedendo
effetti diretti e immediati sulla carriera del
magistrato. Oggetto della responsabilità,
inoltre, non deve essere solo il dolo e la
colpa grave, ma anche la negligenza o
l’aver agito in base a una personale visione
ideologica. Su questa impostazione sono
schierati sia gli elettori di Forza Italia (84%)
e della LegaNord (93%), sia quelli del Pd
(72%) e del Movimento 5 Stelle (74%).
Una quota minoritaria di italiani (34%) appare meno astiosa verso la magistratura e,
pur ritenendo adeguata l’attuale normativa
sulla responsabilità civile dei magistrati, auspica un’applicazione meno restrittiva delle
regole.
Un altro segmento dell’opinione pubblica
(35%), invece, punta il dito sui rischi che si
annidano dietro l’ipotesi del procedimento
diretto contro i magistrati. La preoccupazione è quella di costringere i magistrati a
una sequela di contenziosi, con il rischio di
produrre una giurisdizione timida, difensiva
e spaventata. Particolarmente sensibili al
tema risultano gli elettori del Pd e di Grillo,
mentre molto meno preoccupati sono quelli
di Forza Italia (48% i primi, 50% i secondi
Territori
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
32
e 28% i berlusconiani). Complessivamente,
in ogni caso, l’opinione pubblica appare
schierata. I dubbi e le cautele non riducono
la portata della richiesta di azioni chiare e
nette contro chi sbaglia, ma evidenziano
l’attenzione e la preoccupazione della gente
affinché le norme sulla responsabilità dei
magistrati non frenino o limitino le inchieste
(specie quelle contro i potenti).
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 23 e il 25 giugno 2014
tramite sondaggio CAWI su un campione
rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti.
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