IL SACRAMENTO DELL`ORDINE

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IL SACRAMENTO DELL`ORDINE
IL SACRAMENTO DELL’ORDINE
N.1 ACCOGLIENZA E INTRODUZIONE TEMA DELL’INCONTRO (15-20 minuti): ci si
saluta e ci si accoglie gli uni con gli altri e si può mettere musica soft o un canto come “Mi basta la
tua Grazia”: http://www.youtube.com/watch?v=G1W5YH06dW8
Si ricordano a tutti le regole condivise che si trovano nella scheda di presentazione del
percorso “Sacramenti e sensi”.
SIMBOLI: su un tavolo vi può essere una tovaglia con sopra una crocetta o un
tau, un anello in
grembiule
come
legno di cocco (segno di povertà), un
segno di servizio e la Bibbia aperta.
CAMMINATE per sciogliere il corpo e attraverso i sensi esteriori entrare in quelli interiori:

si inizia a camminare nella stanza per sciogliere il corpo (sensi esteriori) e per ascoltare ciò che
si sente interiormente (sensi interiori). Si invita poi i partecipanti a dire attraverso
un’immagine o un’emozione ciò che sentono.

Si invita ciascuno a prendere per mano una persona e camminare per un po’ facendo
attenzione alle mani che si accolgono reciprocamente per prendere consapevolezza se la mano
dell’altro/a è fredda/calda, morbida/rigida, ruvida/liscia, ecc.. Questo esercizio serve per
iniziare a comprendere come e quanto, le mani possono comunicare.

Si invita i partecipanti a ringraziare la mano dell’altro con un segno di pace e si riprende a
camminare da soli esprimendo cosa si è provato nel camminare tenendo la mano di un’altra
persona (si può sempre usare la modalità di espressione immaginativa o metaforica).
1
Tempo: 15 minuti
VIDEO sulla consacrazione religiosa e laica
 “Vocazione e storia di consacrate laiche” https://www.youtube.com/watch?v=lZ6oi1YU4l4
(7:02 minuti)
 Suor Anna Nobili https://www.youtube.com/watch?v=e6OBxy2-zqg (4:37 minuti)
 Don Davide Banzato https://www.youtube.com/watch?v=AmkN_9xtcKc (8:13 minuti)
Dopo aver visto un video si invita i partecipanti a esprimere ciò che li ha maggiormente
colpiti di ciò che hanno visto e ascoltato. Si presenta il tema dell’incontro e si raccoglie
sulla LIM o sul PC (con videoproiettore) ciò che ciascuno esprime attraverso una parola di
sintesi cosa sa e conosce della scelta di consacrazione (se hanno amici o conoscenti che
l’hanno fatta, ecc.).
Tempo: 15 minuti totali.
N. 2 Esperienza di lavarsi i piedi come gesto di discepolato.
ESPERIENZA
E/O
ANIMAZIONE
DI GRUPPO
Si può indossare un grembiule come segno di
servizio. Esso può diventare il “luogo accogliente”
dove fare appoggiare il piede del/la compagno/a per asciugarglielo. Si fa
l’esperienza di lavarsi i piedi gli uni con gli altri. Il ventre sul quale è
posto il grembiule e il piede da asciugare, è simbolo della sua
Misericordia, metafora del femminile di Dio1. Significato: Lavarsi i piedi gli uni con gli
altri è il gesto del perdono e della purificazione esteriore ma anche interiore, del cuore.
Colui/lei che ha il cuore pulito è pronto per seguire il Signore, diventare suo/a Amico/a ed
essere al servizio dei fratelli/sorelle che incontrerà lungo il cammino. Condividere tale
momento di servizio tra fratelli e sorelle diventa un gesto di umiltà/semplicità nell’essere
Bene gli uni per gli altri, ciascuno in base alla propria vocazione e scelta di Amore.
Per un approfondimento si può leggere il seguente scritto di don Tonino Bello: “Chiesa
del
grembiule”
o
vedere
il
video
con
la
sua
omelia:
http://pietrevive.blogspot.it/2012/06/la-chiesa-del-grembiule-di-don-tonino.html
1
Nel Salmo 103, 13, per esprimere la tenerezza materna dell’amore di Dio, la sua misericordia viene
significativamente usato il sostantivo "rachamim", «viscere», plurale di "rachem", «utero, grembo». Es.
salmo 22.1O-11: "Sei tu che mi hai estratto dal grembo materno, / mi hai protetto fin dal seno di mia madre; /
a te mi sono appoggiato fin dalle viscere materne, / dal grembo di mia madre tu sei il mio Dio".
Per un maggior approfondimento puoi vedere il seguente articolo: http://www.biblistica.org/wordpress/wpcontent/uploads/2013/05/287-DON-Limmagine-femminile-di-Dio.pdf
2
Stola e grembiule (don Tonino Bello)
Forse a qualcuno può sembrare un'espressione irriverente, e l'accostamento della
stola col grembiule può suggerire il sospetto di un piccolo sacrilegio.
Si, perché di solito la stola richiama l'armadio della sacrestia, dove con tutti gli
altri paramenti sacri, profumata d'incenso, fa bella mostra di sè, con la sua seta ed i
suoi colori, con i suoi simboli ed i suoi ricami. Non c'è novello sacerdote che non
abbia in dono dalle buone suore del suo paese, per la prima messa solenne, una
stola preziosa.
Il grembiule, invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio,
richiama la credenza della cucina, dove, intriso di intingoli e chiazzato di macchie,
è sempre a portata di mano della buona massaia. Ordinariamente non è articolo da
regalo: tanto meno da parte delle suore, per un giovane prete. Eppure è l'unico
paramento sacerdotale registrato dal vangelo. Il quale vangelo, per la messa
solenne celebrata da Gesù nella notte del Giovedì Santo, non parla nè di casule, nè
di amitti, nè di stole, nè di piviali.
Parla solo di questo panno rozzo che il Maestro si cinse ai fianchi con un gesto
squisitamente sacerdotale.
Chi sa che non sia il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con
l'aggiunta di un grembiule tra le dalmatiche di raso e le pianete di samice d'oro,
tra i veli omerali di broccato e le stole a lamine d'argento!
La cosa più importante, comunque, non è introdurre il "grembiule" nell'armadio
dei paramenti sacri, ma comprendere che la stola ed il grembiule sono quasi il
diritto ed il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono
come l'altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e
quello offerto al prossimo. La stola senza il grembiule resterebbe semplicemente
calligrafica. Il grembiule senza la stola sarebbe fatalmente sterile.
Tempo: 15 minuti totali.
Lettura del vangelo Gv 13, 1-17
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di
passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel
mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già
messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù,
sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio
e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e
se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a
lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era
cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i
piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo
capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli
rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon
1
3
Tempo: 15 minuti.
Si può proporre durante la
lettura di chiudere gli occhi e
ascoltando il proprio respiro
“rùach” cioè il soffio dello Spirito
di Dio in noi, immaginare le
varie scene del brano. Il
facilitatore dopo la lettura del
testo, può riprendere il brano
attraverso una “immaginazione
o meditazione facilitata” per
entrare nell’ascolto della Parola
con la propria vita.
Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il
bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva
infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto
per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il
Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio,
infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. 16In verità, in verità io vi dico: un servo non è più
grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. 17Sapendo queste cose, siete beati se
le mettete in pratica.
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Oppure si può scegliere la lettura del vangelo Mt 9,36-10,8
36Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno
pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! 38Pregate
dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
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Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni
malattia e ogni infermità. 2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea
suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; 3Filippo e Bartolomeo; Tommaso e
Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; 4Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui
che poi lo tradì. 5Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non
entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7Strada
facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti,
purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
N. 3 Spiegazione del Sacramento dell’Ordine.
CONDIVIONE IN
GRUPPO E
APPROFONDIMENTO
DEL SACRAMENTO
Tempo: 15 minuti.
Il Sacramento dell’Ordine assieme a quello del Matrimonio
conferiscono una grazia speciale per una missione particolare
nella Chiesa a servizio dell’edificazione del popolo di Dio.
E’ grazie al Sacramento dell’Ordine che la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli
continua ad essere esercitata nella Chiesa, sino alla fine dei tempi.
Si chiama Sacramento dell’Ordine perché Ordine indica un corpo ecclesiale, di cui si entra
a far parte mediante una speciale consacrazione (Ordinazione), che, per un particolare
dono dello Spirito Santo, permette di esercitare una sacra podestà a nome e con l’autorità di
Cristo a servizio del Popolo di Dio2.
2
Cfr. Benedetto PP XVI, 2005, Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, Libreria Editrice Vaticana, Milano, San Paolo,
p. 89.
4
Esso si compone di tre gradi, che sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa:
l’episcopato, il presbiterato e il diaconato.
Il Sacramento dell’Ordine è conferito mediante l’imposizione delle mani sul capo
dell’ordinando da parte del vescovo, che pronunzia la solenne preghiera consacratoria.
Con essa il Vescovo invoca da Dio per l’ordinando la speciale effusione dello Spirito Santo
e dei suoi doni, in vista del ministero.
Soltanto il battezzato di sesso maschile può ricevere questo Sacramento3.
E’ richiesto il celibato a chi riceve il Sacramento dell’Ordine?
Per l’episcopato è sempre richiesto il celibato. Per il presbiterato, nella Chiesa latina sono
ordinariamente scelti uomini credenti che vivono da celibi e che intendono conservare il
celibato «per il regno dei cieli» (Mt 19,12); nelle Chiese Orientali non è consentito sposarsi
dopo aver ricevuto l’ordinazione. Al diaconato permanente possono accedere anche
uomini già sposati4.
Per un maggior approfondimento del Sacramento dell’Ordine si può vedere il video “Il
prete nel catechismo” (4:44 minuti):
https://www.youtube.com/watch?v=gRe3i5C-RlQ
PREGHIERA
FINALE E
RIFLESSIONE
TRASFORMATIVA
N. 4 Il gesto della condivisione e preghiera finale.
Tempo: 10-15 minuti.
Ci si mette in cerchio per fare una preghiera al Signore relativa alla
propria “chiamata-vocazione”; può essere una richiesta di aiuto per chi è
in discernimento o un ringraziamento per chi ha già fatto una scelta.
Alla fine ci si prende per mano (mano destra sopra e la sinistra sotto) e si recita il padre
nostro; oppure alzando le mani al cielo, il gesto dell’orante che troviamo
descritto nella bibbia, si può anche fare una piccola danza in cerchio.
Canto finale “Come tu mi vuoi”:
http://www.youtube.com/watch?v=xGyPC-nqcLY
3
4
Ibidem, pp. 90-91.
Idem
5
N. 5: Comunità di pratica.
COMUNITÀ
DI PRATICA
Per mantenere vivo il tema dell’incontro
si chiede ai/lle ragazzi/e di scrivere nella
comunità di pratica alcuni momenti della
propria vita in cui si pensa di avere incontrato
Gesù, come stimolo possono vedere il seguente video tratto dal film “7
km da Gerusalemme”: https://www.youtube.com/watch?v=MXzebl0scmE
Suggerimentoi (per mantenere vivo il tema degli incontri): nell’incontro successivo
dopo essersi messi in cerchio, durante l’accoglienza, si chiede ai bambini e ai ragazzi
una parola o un’immagine di ciò che li ha colpiti del video visto a casa.
NB: I tempi indicati servono per dare un’idea di come organizzare un incontro di circa un’ora e
mezza, ma ogni facilitatore/trice può scegliere se farne due di un’ora o farne uno da due ore, in
modo da svolgere ogni attività con più calma.
Per ricevere ulteriori informazioni e per la condivisione dell’esperienza scrivere a
Dott.ssa Cristina Tadiello, mail: [email protected]
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