LO SCARPONE in anteprima
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LO SCARPONE in anteprima Informazioni dal notiziario ufficiale del Club Alpino Italiano, il mensile di montagna più diffuso in Italia Nr. 6 – giugno 2008 La Rivista del Club Alpino Italiano Lo Scarpone - Fondato nel 1931 Direttore responsabile: Pier Giorgio Oliveti Coordinamento redazionale: Roberto Serafin Segreteria di redazione: Giovanna Massini tel. 02 205723.1 fax 02 205723.201 e-mail [email protected] Novità di giugno Ideata e realizzata dal CAI e dall’UNICEF in occasione del 135° anno di fondazione della Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, è in programma l’8 giugno l’iniziativa battezzata “Aiutiamo i giovani a scalare il futuro” a sostegno del progetto UNICEF “Uniti per i giovani, uniti contro l’Aids” e per l’incremento del fondo patrimoniale “Gente in montagna” che ha l’obiettivo di generare risorse per sostenere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente alpino bergamasco. L’iniziativa prevede la salita in contemporanea di almeno 135 mete/cime da parte di giovani nominati per questa giornata “ambasciatori UNICEF”. Info: [email protected] - [email protected] Indice ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• • Il CAI e la Compagnia San Paolo per le scuole di montagna • Cuneo: lassù, dove un’identità resiste… • Strade ex militari e d’alta quota, un patrimonio da conservare • TrentoFilmfestival, cinquantaseiesima edizione: positivo bilancio • Tiratura-record per una collana di guide escursionistiche • Da mare a mare lungo la via etrusca • Sentieri: avanza il progetto REI • Piano neve, un colpo al cuore delle Dolomiti •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Gentili amici, le informazioni relative a questa newsletter si riferiscono a quanto viene pubblicato sul notiziario ufficiale del Club Alpino Italiano nel fascicolo di giugno. Ulteriori informazioni sulla vita dell’associazione nel portale www.cai.it La redazione augura una buona lettura. •••••••••••••••••••••••• Il CAI e la Compagnia San Paolo per le scuole di montagna Contribuire a migliorare la qualità della didattica nei territori di montagna, questo lo scopo del concorso “Centomontagne” avviato nel 2004 dalla Fondazione per la scuola della Compagnia San Paolo in collaborazione con la Regione Piemonte e l'Ufficio scolastico regionale. Arrivata alla terza edizione, l’iniziativa si giova della collaborazione del Club Alpino Italiano, da tempo impegnato sul fronte scolastico con progetti formativi, mettendo a disposizione dei docenti un grande patrimonio di competenze e conoscenze. In particolare il concorso (il cui bando è riportato nella sua integrità nel portale www.cai.it) intende valorizzare progetti tesi a migliorare la qualità dei processi formativi nei territori di montagna, facendo emergere le "buone esperienze" realizzate dagli istituti collocati in tali aree e supportando le scuole stesse nel superamento delle criticità (decentramento, spopolamento, frammentazione dei plessi scolastici, turn-over dei docenti, digital divide, ecc) tipiche di tali contesti. Come viene precisato nel notiziario Lo Scarpone, la Fondazione si è assicurata la collaborazione - oltre che del CAI - di istituzioni ed enti locali, associazioni, partner tecnici, avviando interventi e iniziative mirate: la valorizzazione degli aspetti distintivi dei contesti montani, l'erogazione di formazione specifica, la creazione di una banca dati di "buone pratiche" trasferibili finalizzata a fornire alle scuole di montagna (e non solo) contenuti, spunti metodologici, modelli, strumenti di lavoro. Info: [email protected] Cuneo: lassù, dove un’identità resiste… Una “conversazione sull’identità alpina” è stata ospitata in aprile al Palazzo della Provincia di Cuneo in occasione del tradizionale Festival della montagna. Vi hanno partecipato il presidente del Club Alpino Italiano Annibale Salsa nella sua veste di antropologo e scrittore, la bolzanina Barbara Passerella dell’Istituto culturale mòcheno di Trento, il grande fotografo cuneese Michele Pellegrino e, in veste di moderatore, Fredo Valla, scrittore e sceneggiatore del film “Il vento fa il suo giro” ambientato fra le asprezze della Val Maira. Una strada da percorrere, a quanto emerso, può essere quella indicata nel recente, premiatissimo libro di Salsa “Il tramonto delle identità alpine” (Priuli & Verlucca). Dove emerge l’invito alle popolazioni di montagna perché ritrovino una propria identità al di fuori di sterili folclorizzazioni, sull’esempio di quanto è stato fatto negli anni Settanta nelle valli del Cuneese con la riscoperta dell’”occitanismo”. “Una riscoperta quasi casuale”, ha sottolineato Valla, “ma fondamentale, perché ha fatto capire a noi occitani di avere radici profonde nello scenario europeo. Rendendoci consapevoli che non siamo una minoranza come tante, ma apparteniamo a una realtà culturale importante”. La promozione della lingua occitana riguarda infatti, come sottolinea Lo Scarpone in una corrispondenza da Cuneo, un patrimonio culturale condiviso dalla popolazione di 31 dipartimenti in Francia, 12 valli alpine in Piemonte, un’area in Liguria e la Val d’Aran in Catalogna, per circa 13 milioni di abitanti. Strade ex militari e d’alta quota, un patrimonio da conservare In occasione di un convegno svoltosi a Cuneo sulle strade militari alpine “un patrimonio da conservare” una serie d’iniziative è stata annunciata da Gianfranco Garuzzo, esperto di sentieristica e componente del Comitato direttivo centrale del Club Alpino Italiano. Tra queste l’istituzione, nell’ambito dell’Area LPV e sotto il coordinamento del GR Piemonte (in quanto regione con la maggiore estensione di tali strade), di un “Gruppo di lavoro interdisciplinare (escursionismo, cicloescursionismo, TAM) per le strade d’alta quota” con il compito di raccogliere la documentazione storica, tecnica, ambientale e naturalistica relativa alle stesse e di stabilire rapporti collaborativi e scambi di esperienze con altre associazioni, italiane ed estere, impegnate in analoghe problematiche; la costituzione di un catasto delle strade ex militari e bianche d’alta quota, con priorità per quelle piemontesi, vista la già avviata opera di coordinamento del catasto sentieri da parte della Consulta regionale per la Sentieristica costituita presso l’Assessorato alla Montagna della Regione Piemonte; l’inserimento delle strade nell’ambito degli Itinerari storici e delle infrastrutture ad esse connesse nel circuito degli ecomusei; la sensibilizzazione degli enti pubblici territoriali per una rigorosa regolamentazione della viabilità in alta quota. TrentoFilmfestival, 56° edizione: positivo bilancio Il cinema di alpinismo è vivo e vitale. E’ quanto emerge sullo Scarpone da un positivo bilancio della cinquantaseiesima edizione del filmfestival di Trento conclusasi il 4 maggio. “Si sono visti”,spiega l’esperto Piero Carlesi, “diversi bei film e fra tutti l'eccellente ‘Au delà des cimes’ di Rémy Tezier, con Catherine Destivelle superba protagonista di un'opera di altissima qualità, girata in alta definizione, che ripercorre la storia alpinistica e umana di una delle più estroverse e capaci rappresentanti dell'alpinismo femminile di tutti i tempi. Un altro film che ha particolarmente impressionato, annunciato da un gran battage, è ‘The beckoning silence’ di Louise Osmond, dove Joe Simpson racconta una delle epiche imprese che hanno costellato la conquista della parete nord dell'Eiger. Qui si torna indietro di oltre settant'anni, al 1936, quando arriva ai piedi della terribile parete Toni Kurz con i suoi tre compagni. La ricostruzione è perfetta, la vicenda umana è tragica. Le ricostruzioni imposte dalla fiction non inficiano la piacevolezza della visione. Splendido per le scene di arrampicata sulle placche di granito di una montagna ideale è invece ‘The Wall’ del sudcoreano Lim Il Jin; l'opera ha un valore intellettuale intenso. Non si tratta di un puro exploit tecnico: qui l'arrampicata del climber si pone in parallelo con il superamento degli ostacoli che s'incontrano nella vita di tutti i giorni. Il superamento delle placche trascende l'alpinismo e assume il significato di una vittoria interiore sui propri limiti che non sono necessariamente fisici, ma intellettuali e psicologici”. Tiratura-record per una collana di guide escursionistiche Con il volume dedicato alla valle Antigorio (156 pagine in formato 13x18, prezzo di copertina 19,50 euro), ventunesimo della serie, la tiratura complessiva della collana “Mondo alpino” dell’editore-libraio Alessandro Grossi di Domodossola ha raggiunto e superato le centomila copie. Un primato per una collana nata quasi per caso vent’anni fa alla quale è stata dedicato in aprile un simposio nell’ambito della “Fabbrica di carta 2008” che per più di dieci giorni ha intrecciato incontri con gli autori a Villadossola sullo sfondo di un moderno salone dedicato quest’anno all’architettura dei luoghi del Verbano Cusio Ossola, in un alternarsi di convegni, letture, giochi a squadre tra lettori di varie età. Le guide, scritte a quattro mani da Paolo Crosa Lenz e Giulio Frangioni, rappresentano un invito a camminare sui sentieri dell’Ossola, la cui rete è perfettamente mantenuta in ordine con l’indispensabile contributo delle Sezioni Est Monterosa del Club Alpino Italiano. In occasione della presentazione a Villadossola, realizzata con la collaborazione dello Scarpone, le variopinte copertine erano allineate sugli scaffali insieme con gli altri titoli dell’editore libraio le cui vetrine si aprono nella storica piazza Mercato di Domodossola: titoli tra i quali l’ormai leggendario “Almanacco storico ossolano”, affidato nel 1985 alle cure di Edgardo Ferrari, e il sontuoso “Terra d’Ossola”, raccolta di saggi pubblicata sotto l’egida del Lion’s Club. Da mare a mare lungo la Via Etrusca Esiste fin dall’antichità una viabilità transappenninica d’innegabile valore commerciale che dal sesto secolo avanti Cristo univa il porto di Spina (Comacchio) sull’Adriatico con quello di Pisa sul Mar Tirreno. Ora grazie al Club Alpino Italiano (gruppi regionali dell’Emilia / Romagna e Toscana) che ha concesso il patrocinio, un nuovo percorso viene annunciato nelle pagine del notiziario Lo Scarpone lungo questa direttrice. Si tratta della “Via Etrusca dei due mari” (www.viaetruscadeiduemari.it) allo studio di un comitato di tecnici delle due regioni coordinati da Gianfranco Bracci che ne è l’ideatore. Dopo millenni di abbandono e trasformazioni, con la consulenza scientifica di un team di studiosi quali Daniele Vitali (Università di Bologna), Claudio Calastri (Università di Bologna), Giuseppe Centauro (Università di Firenze) insieme con Sergio Gardini e Antonio Zambrini, si è deciso di studiare e ripercorrere quest’antica via seguendo i passi degli etruschi. Chiunque questa estate può aggregarsi alla spedizione (info e prenotazioni: [email protected]). In otto giorni, usando mezzi ecologici quali le gambe, la bici e la canoa, i partecipanti al trekking si muoveranno a bassa velocità da Comacchio a Pisa con la possibilità di partecipare ad alcuni significativi eventi. Sentieri, avanza il progetto REI Articolato in aree geografiche connesse tra loro in cui si possono individuare i percorsi d’interesse nazionale raccordati con la Rete europea e quelli di interesse locale regionali e provinciali, il progetto REI (Rete escursionistica italiana) è stato al centro di un convegno organizzato a Rimini dalla Commissione centrale escursionismo per contribuire al completamento della rete dei sentieri anche nelle aree in abbandono e disagiate, portandovi competenza e cultura nell’ambiente della montagna. “Per realizzare questo obiettivo primario”, è spiegato nelle pagine dello Scarpone che dedica al simposio un esauriente resoconto, “è necessario organizzare e valorizzare le risorse umane volontaristiche disponibili, strutturandole in un sistema nazionale di gestori regionali e provinciali o d’area delle singole porzioni della rete, in stretta collaborazione rispettivamente con i gruppi regionali interessati e le sezioni”. Piano neve, un colpo al cuore delle Dolomiti Sul “Piano neve” della Regione Veneto, che comporta la devastazione di una notevole porzione di territorio alpino, una ferma disapprovazione emerge dalle pagine dello Scarpone sulla base di un documento diffuso dal Comitato scientifico veneto friulano giuliano. Gli interventi riguardano le seguenti aree: Settore del Nuvolau-Averau-Col Gallina e Faloria-Tre Croci / Settore San Vito di Cadore Monte Pelmo e San Vito di Cadore – Val Fiorentina / Settore del Monte Agudo (Auronzo di Cadore)/ Settore Val Marzon, Tre Cime di Lavaredo e Misurina/ Settore Sappada 2000 e Cima Sappada/ Settore Campolongo da Sappada e S.Stefano di Cadore/ Settore Comelico Superiore, Valgrande, Passo Monte Croce Comelico/ Settore Casera Razzo da Sappada, S.Stefano e Laggio di Cadore/ Settore del Cherz/ Settore a ovest di Porta Vescovo/ Settore Passo Pordoi: Monte Forca/ Settore Malga Ciapela- Forca Rossa–Valfredda/ Settore Col MargheritaVal Fredda–Forca Rossa/ Settore Monte Avena/ Settore Tambre d'Alpago–Col Indes–Palantina–Pian Cavallo/ Settore di Recoaro 1000 e M. Falcone con Campo Dalber/ Settore Tonezza e Folgaria/ Settore Costa d'Agra, M. Coston e Albi delle Lanze/ Settore di Enego 2000 verso le cime circostanti/ Settore Val Maron, Melette di Gallio, Monte Fior e Monte Longara/ ampliamento dell'area delle sciovie “Biancoia”/ Settore Cima Larici, Monte Verena, Ponte Ghertele/ Settore di Malga Quarti/ Settore Monte Grappa (San Nazario) e rifugio Scarpon. Va sottolineato che quasi tutti gli interventi si trovano in zone SIC e ZPS. Il Piano neve viene definito sul notiziario del CAI “un colpo al cuore delle Dolomiti”. Sede centrale tel 0039 02.205723.242 - fax 0039 02.205723.244 mail: [email protected] Responsabile: Pier Giorgio Oliveti Segreteria: Gabriella Piccin - Giovanna Massini A norma della Legge sulla privacy Le comunichiamo che abbiamo reperito la Sua e-mail in rete, da elenchi istituzionali o da e-mail pubblicitarie che l'hanno resa pubblica. L'articolo n.1618, paragrafo n.111 (Deliberato al 105° congresso USA) recita: "questo messaggio non può essere considerato SPAM poiché include la possibilità di essere rimosso da ulteriori invii di posta elettronica". Nell'ipotesi che non desiderasse ricevere periodicamente i nostri comunicati, le porgiamo le nostre scuse per il tempo sottratto, pregandola di inviare una risposta al messaggio con oggetto REMOVE o in bianco. Grazie. Info: www.cai.it