13 Noi e gli anziani per la pace

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13 Noi e gli anziani per la pace
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
Ente proponente il progetto:
Associazione EXPOITALY
Rete Nazionale Laboratori per la Pace
Codice di accreditamento:
Albo e classe di iscrizione:
NZ 01867
Nazionale
I
CARATTERISTICHE PROGETTO
Titolo del progetto:
NOI E GLI ANZIANI PER LA PACE
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: A – ASSISTENZA
Area Intervento: 01 – Anziani
Associazione EXPOITALY - Rete Nazionale Laboratori per la Pace
Ente di I classe - cod. NZ 01867
1
Obiettivi del progetto:
Obiettivo generale
Scopo del progetto è migliorare la qualità della vita delle categorie deboli presenti sul territorio
di riferimento, considerando prioritaria la popolazione anziana. In particolare si vuole ottenere
un più approfondito monitoraggio sulla popolazione anziana, sia in termini quantitativi che
qualitativi, creando la possibilità di far emergere nuovi bisogni e sostenendo iniziative volte
alla creazioni di reti solidali di auto-sostegno.
Il progetto, ovviamente, non si occuperà di assistenza sanitaria in senso stretto, anche se agli
anziani bisognosi di questa tipologia di assistenza (garantita loro dal sistema sanitario
nazionale, da personale specializzato) sarà rivolta la giusta attenzione per la gestione delle
pratiche quotidiane, offrendo loro conforto morale e compagnia.
Il progetto si sviluppa su due direttive principali che scaturiscono direttamente dalle
osservazioni e dagli indicatori menzionati nel precedente paragrafo.
1. attivazione di iniziative rivolte al soddisfacimento dei bisogni essenziali e basilari della
popolazione con oltre 65 anni, con particolare attenzione ai “livelli essenziali di
assistenza”, rispondendo in primo luogo alle necessità di socializzazione e di assistenza
nelle pratiche quotidiane, nelle quali l’anziano potrebbe trovarsi in condizioni di
disagio.
2. avviamento di una serie di iniziative dedicate in particolare agli anziani con
autosufficienza molto limitata o nulla, in modo da offrire loro supporto, sia con azioni
volte all’assistenza materiale che tramite l’attivazione di servizi innovativi volti ad
alleggerire le difficoltà riscontrate.
Deve considerarsi, inoltre, l’importanza dell’impatto psicologico del progetto per quanto
riguarda la sfera morale e la dignità della popolazione anziana: l’importante patrimonio umano
custodito dalla memoria degli anziani, con la sempre maggiore frammentazione della famiglia,
rischia di essere perduto.
Nel passato l’anziano si identificava con la famiglia: la creava, le dava il nome, i costumi, la
tradizione, la collaborazione sociale; il declino delle forze fisiche era compensato dall’aumento
della saggezza e del prestigio; la sua certezza intima era la continuazione della vita attraverso le
nuove vite che ne riproducevano le sembianze, i comportamenti, l’educazione, le usanze, le
attività lavorative.
Per tale ragione, in modo trasversale agli obiettivi su esposti, i volontari raccoglieranno
testimonianze sulla storia e le usanze delle generazioni passate, con la finalità di organizzare
attività di valorizzazione di tali saperi, promuovendo in tal modo l’immagine dell’anziano e
sostenendone la motivazione, riallacciando rapporti sociali anche in collaborazione con le
famiglie, le associazioni, e i gruppi informali di sostegno.
Tali obiettivi saranno perseguiti sia a livello della singola sede, che attraverso l’interscambio di
esperienze e buone pratiche tra i soggetti partecipanti; questo permetterà di generare sinergie ad
alto valore aggiunto.
Obiettivi specifici
Si intende perseguire quattro classi di obiettivi specifici, considerando per il loro
raggiungimento le seguenti variabili complessive correlate:
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Obiettivi specifici e attività
1
Studio e monitoraggio
2
Sviluppo attività di assistenza
3
Networking
4
5
Promozione e sviluppo della
cittadinanza attiva
a.
b.
rilevazione e studio del target
rilevazione delle esigenze
c.
monitoraggio dell’anziano
a.
b.
c.
d.
a.
b.
iniziative dinamiche
iniziative statiche
promozione “anziano”
attività anziano
sviluppo della rete intercomunale
rilevazioni statistiche di base
c.
sviluppo delle reti locali
a.
coinvolgimento dei giovani
b.
interazione con il terzo settore
Sensibilizzazione e diffusione dei a.
risultati del s.c.n.
b.
presso l’ente
presso le comunità di riferimento
L’analisi dell’area del progetto “Noi e gli anziani per la pace” mostra una grande ricchezza in
termini di esperienze nel settore dell’assistenza, per cui la sola creazione della rete, con lo
scambio delle buone prassi, assicura un forte valore aggiunto.
La frammentazione della società moderna spinge ad un allontanamento anche delle famiglie e
sempre più soggetti si trovano (e sempre più se ne troveranno) in condizione di solitudine.
Si deve poi considerare che, con l’avanzare degli anni, la mobilità subisce spesso dei
peggioramenti; pertanto si matura una doppia sfera di disagio, dal disagio morale si passa a
quello fisico; soggetti a tali difficoltà gli anziani necessitano di un sostegno anzitutto morale, di
compagnia e relazioni umane.
I soggetti che hanno oltre 65 anni non hanno spesso un’adeguata assistenza morale; tale tipo di
assistenza varia per i grandi anziani e per i soggetti che hanno comunque una mobilità ridotta, i
quali, oltre a quanto previsto in precedenza, necessitano di maggior supporto materiale.
Le iniziative per gli “over 65” nel territorio sono attualmente diffuse, anche se poco sviluppate;
ancor meno sviluppate sono le iniziative per soggetti a mobilità ridotta, che si attestano su
livelli basilari.
Si deve poi considerare la sfera dignitaria dell’anziano: custode della storia personale, della
famiglia, della città e della nazione, si trova in una situazione di disagio che lo rende spesso
frustrato e isolato. Nell’area considerata, nonostante le tante iniziative in favore degli anziani,
molto raramente si propongono iniziative di “promozione” della figura dell’anziano, visto
anche come possessore del valore di Pace.
Per quanto riguarda lo sviluppo della rete intercomunale, esiste la volontà delle amministrazioni
locali coinvolte a creare un network di collegamento, grazie all’opportunità offerta dalla legge
n. 64/2001; al momento la rete si trova in uno stadio di sviluppo, per cui il progetto e il servizio
civile costituiscono anche un trait d’union identitario nel quale i soggetti si riconoscono con il
duplice obiettivo di offrire ai giovani del proprio territorio un’esperienza qualificante di
cittadinanza attiva e raggiungere finalità ritenute socialmente molto rilevanti.
Si rende necessario l’aggiornamento statistico dei dati quali-quantitativi legati alla condizione
degli anziani: tale sistema permetterebbe di contestualizzare le azioni di intervento e orientare
lo sviluppo di nuove attività in base ai bisogni emergenti degli anziani; necessita dunque
l’impianto di un sistema statistico di base unico presso tutte le sedi, in modo da rendere i dati
confrontabili e omogenei.
Il contesto non può, poi, essere considerato senza tener conto della domanda e dell’offerta
locale di servizi simili ed in particolare delle reti locali a supporto delle attività di progetto: il
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collegamento tra i soggetti interessati allo sviluppo di tale progettualità, sia in forma di fornitori
di servizi simili, che di utenti finali (sistema degli stakeholders locali). Tali reti coinvolgono
attualmente, in minima parte, alcuni soggetti del terzo settore, ma difficilmente si spingono
oltre, cercando, ad esempio, la collaborazione degli stessi cittadini attivi per la realizzazione
della “Festa dell’anziano”.
Altro importante fattore da considerare è la capacità dell’amministrazione di attivare processi di
promozione/sviluppo della cittadinanza attiva; per tale ragione assume grande importanza, in
un momento storico di frammentazione e disinteressamento, la possibilità di avvicinare i
giovani alle tematiche di progetto, con la duplice finalità di dare loro la possibilità di
“partecipare attivamente” al cambiamento e al contempo permettere alla struttura pubblica di
introdurre prassi e linguaggi innovativi e più vicini alla cultura giovanile (arricchire e
arricchirsi di esperienze).
D’altro canto non deve essere sottovalutato, in particolare, il ruolo e l’interazione con il terzo
settore; tramite il servizio civile si può interagire maggiormente con esso, creando sinergie
riguardo le tematiche del progetto (laddove spesso esistono universi paralleli e poco
collaborativi, non per mancanza di volontà ma scarsità di risorse).
Infine deve essere considerata la possibilità di promuovere e diffondere i risultati delle azioni
intraprese nel settore di riferimento, sia presso gli stessi enti partecipanti e tutta la loro struttura,
che presso le comunità di riferimento, anche con il fine, riconosciuto in tale progetto, di
sviluppare attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale.
Altro dato importante è che circa la metà delle persone che vivono sole hanno un età superiore
ai 65 anni, di queste la preminenza è di sesso femminile.
È evidente che la causa principale dello status di singolo degli anziani deriva dalla condizione
di vedovanza e dalla difficoltà delle famiglie ad accudirli ed assisterli in casa propria; le donne
in stato di vedovanza, vista la loro tendenziale maggiore longevità degli uomini, sono
maggiormente numerose.
La condizione di vedovanza assume oggi una nuova dimensione, legata soprattutto ai
cambiamenti demografici: si è fortemente ridotta l’incidenza della vedovanza giovanile, e,
conseguentemente, dei secondi matrimoni dei vedovi e delle vedove, e ormai nella maggior
parte dei casi vedovanza vuol dire solitudine dell’anziano, con problemi connessi soprattutto
alla sfera sociale e con impatto diretto sulla qualità della vita.
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio
civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che
quantitativo:
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8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Obiettivo 1.Studio e monitoraggio
a. Rilevazione e studio del target: i volontari si impegneranno in una rilevazione
degli anziani del territorio dove svolgeranno servizio, creando un database di
informazioni inerenti al target poiché molti comuni non hanno informazioni
statistiche a riguardo oppure si trovano nella condizione di dover aggiornare
quelle già possedute per rilevare la situazione reale del territorio.
b. Rilevare le esigenze: i volontari rileveranno le esigenze di ognuno di loro,
valutando le azioni e le attività da poter mettere in atto in comune accordo con i
familiari.
c. Monitoraggio dell’anziano: il volontario dovrà monitorare attivamente la
situazione dell’anziano, conoscerne le necessità ed aiutarlo ad affrontare le
difficoltà.
Obiettivo 2. Sviluppo di attività di assistenza e di animazione
a. Iniziative dinamiche: se l’anziano è in una situazione salutare ottimale, il
volontario potrà sviluppare insieme allo stesso delle attività dinamiche, esempio
essere accompagnato all’ufficio postale, al circolo ricreativo, dai familiari, a far
la spesa e altro ancora.
b. Iniziative statiche: se l’anziano è in una situazione salutare non ottimale, il
volontario in questa occasione dovrà attivarsi presso il suo domicilio per
svolgere delle attività di compagnia come ad esempio leggere il quotidiano
insieme, guardare un film, giocare a carte e stimolarne il ricordo della memoria.
c. Promozione attività per anziani: il progetto prevede momenti di incontri
intergenerazionali, l’organizzazione di manifestazioni ed eventi ricreativi, e in
interventi atti a consolidare e sviluppare il livello di socialità e integrazione
degli anziani con la popolazione dei territori.
Obiettivo 3.Networking
a. Sviluppo della rete intercomunale: il progetto prevede anche la creazione di una
rete intercomunale. Molti comuni sono sprovvisti di servizi assistenziali per
anziani e la creazione di rete/sistema tra realtà diverse possano essere da input
per entrambe, creando così sviluppo per chi ha il servizio già attivo sul territorio
e crearlo dove non esiste con l’aiuto di chi ha già esperienza nell’attività
assistenziale di anziani.
b. Sviluppo di reti locali: la creazione di una rete locale, potrà permettere l’unione
delle forze sul territorio per offrire a tutti il miglior servizio. In alcuni comuni
sussistono servizi diversi: l’integrazione e lo scambio di buone prassi possono
contribuire ad offrire un aiuto concreto all’anziano e alla comunità.
Obiettivo 4.Promozione e sviluppo della cittadinanza attiva
a. Coinvolgimento dei giovani: per ottenere una cittadinanza attiva utile alla
comunità anziana dei nostri territori, è utile la partecipazione dei giovani che
devono essere in prima fila per aiutare chi è più debole e chi può trasmettere
loro conoscenza e sapere, insegnando anche quel valore di Pace che molti
anziani hanno dentro di se.
b. Interazione con il terzo settore: il progetto vuole creare un’interazione con il
terzo settore come con l’ assistenza sociale, istruzione, formazione, sport, tutela
dell’ambiente e tanti altri. I territori posseggono grosse forze e potenzialità nel
terzo settore, soprattutto nel settore assistenza e la loro esperienza deve essere da
insegnamento.
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Obiettivo 5.Sensibilizzazione e diffusione dei risultati del s.c.n.
a. Presso l’Ente: nella sede di attuazione del progetto saranno predisposti dei
momenti di sensibilizzazione e di diffusione delle attività e dei risultati ottenuti
dal servizio civile nazionale.
b. Presso le comunità di riferimento: la stessa attività svoltasi presso l’ente
avverrà presso le comunità territoriali con momenti d’incontro sia presso le
famiglie degli assistiti che in altri luoghi per sensibilizzare e diffondere i risultati
ottenuti dal servizio civile nazionale.
Il progetto di servizio civile in senso stretto coinciderà, fatte salve le attività preparatorie, con il
periodo di servizio dei volontari (12 mesi).
Si propone di seguito l’elaborazione del diagramma di Gantt, il quale riporta sull’asse
orizzontale l'arco temporale di attuazione del progetto con fasi incrementali mensili (dall’avvio
dei volontari al termine del servizio) e sull’asse verticale le attività maggiormente rilevanti che
saranno ulteriormente approfondite nei successivi paragrafi.
MESI
FASI ATTIVITA'
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Accoglienza - Incontri
informativi OLP
Rilevazione e studio del
target
Rilevare le esigenze
Monitoraggio
dell'anziano
Iniziative dinamiche
Iniziative statiche
Sviluppo rete
intercomunale
Sviluppo reti locali
Promozione attività
anziani
Coinvolgimento giovani
Interazione con il terzo
settore
Formazione Generale
Formazione Specifica
Monitoraggio
Tutoraggio
Report finale diffusione dei risultati
Attività di
sensibilizzazione
Promozione Servizio
Civile sul territorio
Si precisa che il diagramma riporta i periodi di maggiore concentrazione delle attività, le quali
saranno adeguate sulla base dei risultati conseguiti e delle peculiari caratteristiche del progetto
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a livello locale.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il numero di volontari è stato attentamente misurato alle reali esigenze degli enti, alla tipologia
di attività previste, ai dati relativi al territorio, con particolare riferimento all’utenza interessata
o potenzialmente interessata.
Nel contatto quotidiano con l’Ente Pubblico, i volontari vivranno un’esperienza formativa on
the job acquisendo competenze e professionalità che gli saranno utili nella propria crescita
personale, oltre che nella propria carriera lavorativa.
I volontari saranno impiegati a supporto di tutte le fasi di realizzazione delle attività specifiche
considerate sopra, con il costante coordinamento e affiancamento degli operatori locali di
progetto, del personale degli uffici preposti e dello staff di progetto dell’ente promotore.
Al fine di dare attuazione ad attività specifiche del progetto, potrebbero essere previsti dei
trasferimenti di sede, ai sensi del Prontuario UNSC del 04.02.2009; tali trasferimenti, oltre ad
essere autorizzati preventivamente dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, saranno
concordati con i volontari, gli OLP e i responsabili locali.
Tali trasferimenti potrebbero rendersi necessari data la natura delle attività descritte nel
presente progetto e le azioni ad esso collegate.
Si riporta di seguito il programma delle attività previste.
Fase di presentazione nell’ente e del servizio civile
Ruolo: discenti
Attività: dopo la prima accoglienza e l’adempimento delle prime formalità previste per la presa
di servizio, si procederà all’attuazione di questa fase precedentemente pianificata; all’OLP è
affidato il compito di presentare l’ente, il servizio civile e il contesto in cui i volontari saranno
inseriti, illustrare poi più tecnicamente il contratto di servizio civile e la carta etica. Ai volontari
è affidato il compito di eseguire i primi adempimenti amministrativi.
Fase propedeutica alle attività e prima formazione
Ruolo: discenti
Attività: per permettere la conoscenza adeguata del progetto e delle risorse disponibili, l’OLP e
i formatori, avranno cura di illustrare in maggiore dettaglio la descrizione del contesto
territoriale e settoriale, degli obiettivi di progetto e delle attività previste; la presentazione del
progetto sarà preceduta dalla presentazione dell’OPL, del suo ruolo, delle sue competenze,
delle strutture e attrezzature di cui i volontari potranno disporre per tutto l’arco dell’anno. La
durata della fase è prevista di circa un mese. I volontari in questa fase avranno cura di
apprendere le informazioni generali necessarie all’espletamento del loro servizio. In questa fase
avviene una prima programmazione logico temporale così come riportato nel diagramma di
gantt.
Fase operativa
Ruolo: operatori
Attività: superata la fase propedeutica, inizierà la fase operativa, in cui grazie al supporto
dell’OLP e delle altre figure professionali dell’Ente, i volontari inizieranno le attività nel
rispetto dell’impegno previsto nella carta etica, utilizzando l’approccio del learning by doing
con una metodologia di lavoro orientata al gruppo e alla condivisione degli obiettivi.
Nella fase operativa i volontari saranno impegnati nella attività di assistenza all’anziano,
rilevando i bisogni e individuandone situazione di emarginazione attraverso visite a domicilio e
interviste all’anziano e ai suoi familiari. I volontari parteciperanno al miglioramento delle
condizioni di vita dell’anziano stesso attraverso le attività quotidiane di cura, compagnia e di
sbrigo pratiche, anche attraverso l’identificazione dei servizi territoriali per le situazioni più
specifiche. Progetteranno e realizzeranno interventi di animazione socioculturale e promozione
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delle attività messe in campo con il progetto.
La valorizzazione dell’esperienza di servizio civile, lo sviluppo delle competenze e
l’acquisizione dei “nuovi saperi” saranno elementi prioritari del processo di “crescita” dei
volontari durante l’anno di servizio civile.
Per la realizzazione del progetto, le attività saranno svolte sia presso l’ente sia presso altre
strutture, al fine di raccogliere informazioni utili e conseguire gli obiettivi del progetto stesso.
La programmazione in itinere delle attività comporterà una verifica ex post di quello realizzato
ed una ex ante del lavoro da effettuarsi con l’obiettivo di valutare eventuali azioni migliorative,
integrative e ad hoc rispetto alle esigenze dell’ente e del territorio.
Fase formativa
Ruolo: discenti
Attività: l’ attività dei volontari sarà quella di partecipare alle lezioni ed di apprendere. La
formazione assume la duplice finalità di rendere consapevoli i volontari in servizio civile sul
significato della propria scelta e di fornire le conoscenze necessarie ad accrescere nei giovani la
partecipazione attiva alla vita della società civile. La formazione generale sarà esaurita entro il
quinto mese, mentre quella specifica sarà svolta durante l’intero periodo di servizio,
costituendo per i giovani un continuo stimolo all’apprendimento.
Fase conclusiva
Ruolo: soggetti attivi di un processi di autovalutazione
Attività: report finali, questionari conclusivi, e griglie di valutazione.
In questa fase i volontari sono invitati a relazionare complessivamente sull’anno di servizio
civile appena svolto. Nello specifico coadiuvati dall’attività dell’Università procederanno alla
stesura del rapporti finali individuando l’impatto delle azioni sulle variabili individuate.
Piano di lavoro
L’impiego dei volontari sarà articolato con una media di 30 ore settimanali su cinque giorni di
servizio (orario flessibile, con un totale 1.400 ore annuali). L’orario di servizio sarà definito nel
rispetto dell’esigenze progettuali e delle attività ad esso connesse.
E’ previsto un piano di lavoro medio per volontario che si articolerà come di seguito riportato:
Attività
Impegno mensile
medio
1
Rilevazione target, esigenze, monitoraggio
anziano e promozione attività per gli anziani
45%
2
Networking
15%
3
Promozione e sviluppo della cittadinanza attiva
10%
4
Sensibilizzazione e diffusione dei risultati
10%
5
Formazione generale e specifica
10%
6
Attività di promozione del servizio civile
5%
7
Altre attività
5%
TOTALE
100%
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Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
40
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400 ore all’anno, con un minimo di 12 ore settimanali obbligatorie
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Si richiede disponibilità a seguire i corsi, i seminari, i convegni, le attività formative,
le campagne di sensibilizzazione e ogni altro momento di incontro e confronto utile
ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti.
Si richiede flessibilità oraria e, in occasioni particolari, disponibilità ad effettuare il
servizio durante i fine settimana e giorni festivi.
Durante lo svolgimento del servizio, per periodi limitati e comunque autorizzati
dall’UNSC e concordati con i volontari, i responsabili locali e gli OLP, potrebbero
essere previsti, per esigenze strettamente connesse alle attività di progetto, dei
trasferimenti di sede, ai sensi del Prontuario UNSC del 04.02.2009.
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Per la partecipazione al progetto, oltre ai requisiti individuati dalla legge n. 64/2001,
è richiesto come titolo minimo la qualifica triennale conseguita con la scuola
secondaria di secondo grado. Tale ulteriore requisito è richiesto in quanto risulta
necessaria, da parte dei volontari, una maggiore capacità relazionale e la capacità di
gestione dei dati.
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Le competenze e professionalità acquisite dai volontari durante l’espletamento del
servizio civile saranno certificate e riconosciute da Enti Terzi, oltre che da
EXPOITALY.
I Volontari, oltre alla crescita umana individuale certa, acquisiranno conoscenze e
competenze quali elementi di informatica, lavorare in gruppo, lavorare in rete,
lavorare per progetti, disbrigo pratiche di segreteria, gestione ufficio ed archivio,
stesura di piani di comunicazione e marketing programmazione attività,
padronanza di competenze trasversali necessarie al rafforzamento della propria
identità e all'inserimento nel mondo del lavoro.
Svilupperanno, inoltre, competenze di base e capacità operative su:
- analisi dei bisogni della realtà di riferimento;
- individuazione delle situazioni di emarginazione;
- identificazione dei servizi territoriali competenti;
- capacità di negoziazione e di gestione delle relazioni intergenerazionali;
- orientamento verso l'ascolto e la considerazione dell'altro, della sua storia
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passata e dei suoi interessi;
progettazione e realizzazione di interventi di animazione socio-culturale;
capacità di ideazione, realizzazione e gestione di progetti, eventi, iniziative;
gestione delle pubbliche relazioni;
sensibilità mediatica e le conoscenze necessarie per l'elaborazione di
rassegne stampa tematiche.
Formazione generale dei volontari
Contenuti della formazione:
I contenuti prescelti si basano sulla priorità di rendere consapevoli i volontari in
servizio civile sul significato della propria scelta, fornendo le conoscenze
necessarie ad accrescere nei giovani la partecipazione attiva alla vita della società
civile, in ottemperanza alla Determina Direttoriale 4 aprile 2006 UNSC “Linee
guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
La formazione generale sarà divisa in due parti ed avrà una durata complessiva
di 46 ore: la prima con contenuti basilari e una durata di 36 ore, la seconda con
contenuti extra e una durata di 10 ore.
La prima parte avrà i seguenti contenuti di base, per un totale di 36 ore:
1.
L’identità del gruppo in formazione: attraverso le tecniche della
formazione non formale si intende sviluppare la coscienza dei volontari sul
significato del servizio civile nazionale. (9 ore)
2.
Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà. Attraverso l’analisi storica e normativa
del passaggio dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale, si vuole
trasmettere ai volontari i contenuti necessari a comprendere non solo i
fondamenti istituzionali, ma anche e, soprattutto, culturali del servizio civile
nazionale. (3 ore)
3.
Il dovere di difesa della Patria: partendo dall’art. 52 della Costituzione
Italiana che sanziona il dovere di difesa della Patria di ogni cittadino, saranno
analizzati i contenuti delle sentenze della Corte Costituzionale sull’argomento
in questione. (2 ore)
4.
La difesa civile non armata e nonviolenta: partendo dal concetto di difesa
popolare non violenta si procederà alla presentazione e discussione delle
forme di difesa alternativa. (3 ore)
5.
La protezione civile: verranno forniti concetti di base per la conoscenza del
servizio di protezione civile e della connessione tra la difesa della Patria e la
difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. (3 ore)
6.
La solidarietà e le forme di cittadinanza: partendo dai principi di
solidarietà sociale, libertà ed eguaglianza, si vuole affrontare la questione
della cittadinanza attiva, per legittimare l’importanza del volontario del
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servizio civile nel concorrere alla coesione sociale e all’inclusione e quindi
all’eguaglianza sostanziale. (2 ore)
7.
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato: attraverso gli
elementi normativi si vuole evidenziare la distinzione tra le tre pratiche
suddette e puntualizzare il giusto significato di ognuna. (3 ore)
8.
La normativa vigente e la Carta di impegno etico: attraverso la
presentazione delle leggi e dei principi costituzionali insiti nel servizio civile
nazionale si vuole presentare ai volontari la Carta con cui l’Ufficio Nazionale
e gli enti riconoscono che il sevizio civile nazionale va a proporre ai giovani
un’essenziale esperienza di crescita. (2 ore)
9.
Diritti e doveri del volontario del servizio civile: attraverso la presentazione
delle disposizioni dell’Ufficio Nazionale in merito ai doveri del volontario, si
intende rendere i giovani consapevoli del loro ruolo e delle loro funzioni,
nonché della disciplina che regola i loro rapporti con l’ente presso cui
prestano servizio. (3 ore)
10. Presentazione dell’Ente: attraverso la presentazione dell’ente, i volontari
avranno coscienza delle specificità del contesto nel quale operano ed in cui
sono accolti a collaborare. (3 ore)
11. Il lavoro per progetti: attraverso la presentazione del progetto si vuole
offrire ai volontari la piena comprensione del loro contributo in termini di
esito, efficacia ed efficienza del progetto stesso. (3 ore)
In questa fase di formazione generale l'obiettivo è di costituire l'identità di gruppo,
definire e rinforzare le motivazioni e la mission di ciascun partecipante e fornire
informazioni di base atte alla comprensione del contesto sociale e progettuale in
cui i volontari sono inseriti.
A tal fine, ai contenuti suddetti – come prescritti dalla “Determina Direttoriale 4
aprile 2006 UNSC, Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio
civile nazionale” – si intende integrare ulteriori argomenti ritenuti utili a garantire
ai giovani una formazione completa, con un percorso finale dedicato al bilancio
delle competenze, all’autovalutazione, alla presentazione di se, alla costruzione del
proprio progetto di vita e all’orientamento nel mondo delle opportunità di studio e
lavorative.
Tale formazione verterà sui seguenti contenuti, per un totale di 10 ore :
1. Il bilancio delle competenze: il percorso ha l'obiettivo di permettere ai
giovani di fare il punto delle proprie competenze, di conoscerle meglio e, a
partire da questo, di costruire un progetto personale e professionale, mettendo
in chiaro, nel contempo, i mezzi e le fasi per realizzarlo (5 ore)
2. Il curriculum: strumento fondamentale per la ricerca di un impiego, ha una
forte valenza anche ai fini dell’autovalutazione e dell’autostima;
accompagnato da una lettera di presentazione è il biglietto da visita, il
documento che presenta e rappresenta il giovane dal punto di vista personale e
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professionale. (5 ore)
Durata:
46 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
1) Contenuti della formazione:
I contenuti della formazione specifica, in relazione alle attività da svolgere (si
veda il precedente paragrafo 8), saranno articolati nei seguenti 15 moduli, della
durata di 5 ore cadauno:
1. Essere anziano;
2. L’anziano e i suoi problemi;
3. Legislazione;
4. Comunicazione pubblica;
5. Soggetti del terzo settore e la teoria degli stakeholders;
6. Servizi agli anziani (i servizi aperti);
7. Servizi residenziali;
8. Operatori socio sanitari;
9. Servizi per gli anziani;
10. La relazione di aiuto;
11. Il lavoro di gruppo nei processi di aiuto;
12. Letture di approfondimento;
13. Diritti del malato;
14. Servizi di sostegno per il mantenimento dell’anziano a domicilio;
15. Spunti di riflessione
Durata:
75 ore
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