Le corniole nel vin brulé
Transcript
Le corniole nel vin brulé
Scelti per Voi Le corniole nel vin brulé Trentino Alto Adige Noris Lorenzi, titolare di Primitivizia, divide il suo tempo tra prati, boschi e ...fiere. Tra le specialità “dallo zaino”, come lei ama definirle, ecco questi frutticini conservati nel Teroldego. I n Val Rendena e nelle Giudicarie, una fetta di Trentino che ha mantenuto molto della sua autenticità, i fratelli Lorenzi hanno inventato un’aziendina che produce conserve assolutamente uniche perché si tratta soltanto di erbe, frutti, radici che crescono selvatici nelle loro montagne. Le uniche eccezioni “dall’orto” sono il cren o rafano, che propongono conservato in una deliziosa pasta, e per il Broccolo di Santa Massenza, una tipicità a cui non hanno voluto rinunciare e con cui propongono una salsa ideale per un originale risotto. Il loro prodotto più ardito, perché richiede scarpinate faticosissime in alta montagna con il rischio di finire sotto una slavina, è il Radic de l’ors sott’olio, un germoglio che va raccolto quando ancora c’è la neve. Queste corniole sono un sottovetro più tranquillo, perché i frutti si raccolgono stando comodamente in piedi su arbusti ad altezza uomo, ma l’idea di Giovanni, il cuoco della famiglia, è di quelle che ci piace raccontare perché rap- presentano il territorio negli ingredienti e nello spirito. I frutti sono selvatici quindi più locali di così è impossibile, il vino con cui è fatto lo sciroppo che li conserva è il Teroldego, ovvero il più classico dell’enologia regionale, il vin brulé, che è a base della ricetta, assolutamente segreta, è da secoli il sollievo dei montanari locali dopo il duro lavoro nelle giornate autunnali. E questi cornioli ben si abbinano al formaggio del posto, la Spressa, purché molto stagionata... Se Giovanni sta in laboratorio, Noris, la sorella la possiamo incontrare da aprile a ottobre nelle valli e sui monti mentre riempie il cestello. E fuori stagione? Lei non si perde nessuna fiera o incontro enogastronomico importante per far conoscere le sue delizie “selvagge”. Per terra è più buona L a corniola è il frutto di un arbusto (Cornus mas) che cresce in collina e media montagna, preferendo i margini dei boschi di latifoglie. Quelli raccolti per i vasetti Primitivizia provengono dai margini dei boschi e dei campi nei dintorni del piccolo borgo di Pez, nelle Giudicarie. Un tempo era molto più diffuso e i piccoli frutti rossi, simili a prugnette grosse come olive, erano venduti in cartoccini per le strade come oggi le caldarroste. Ancora più indietro nel tempo, era un alimento importante per le popolazioni palafitticole, come dimostrano i molti semi 88 ritrovati nelle aree interessate. I frutti maturano a fine agosto e finché sono sulla pianta, anche quando sono già rosso scuri e apparentemente maturi, sono croccanti e gustosi ma astringenti. Quando diventano molli e dolci, immediatamente cadono, per cui è meglio raccoglierli per terra. e salutistici. Scheda tecnica Corniole in vin brulè • Ingredienti: frutti semimaturi di Cornus mas, vino Teroldego, spezie (la ricetta precisa è segreta) Utilizzo: tal quali come sfizio dopo pasto in attesa del caffé; abbinati a formaggi duri stagionati; abbinati a panna cotta o gelati di panna Confezione: vasetti da 340 g Distribuzione: in 250 tra le più importanti enoteche e boutique enogastronomiche italiane Prezzo: 7,50 euro al vasetto PRIMITIVIZIA Piazza Grande 93 Spiazzo (TN) Tel 338 4851348 www.primitivizia.it Ottobre/Novembre 2008 S8_88_Cornioli.indd 88 5-10-2008 17:44:10